La Nazione del Fuoco - GdR

Il ritorno

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view post Posted on 26/10/2010, 19:50     +1   -1

I'm the Lightning. The rain transformed.

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[EXP: 17520 exp (54r100) Nome pg: Xenrad (#ff4500)] [DENARO: 3890 NdF DEPOSITATO: 0 NdF ABBIGLIAMENTO: Un soprabito marrone scuro lacerato e malandato simbolo dei mesi duri che Xenrad ha dovuto affrontare nella ricerca di Iris. Al di sotto dei comuni abiti leggeri della Nazione del Fuoco, in quanto guardia del corpo di Iris se non era al suo servizio non aveva più alcun diritto di indossare un'uniforme militare. A completare il tutto vi era un capello in stile orientale utile per ripararsi dal cuocente sole del mezzogiorno. ] [EV: 900 PV, ABILITA':Fiamme Blu ARMATURA: Nessuna ARMI:Spada corta, Gouryurai (wakizashi)]



“Casa...” Pensò malinconicamente Xenrad, vedendo apparire dinanzi ai suoi occhi la città di Shu Jing, il suo luogo di nascita, ma anche il luogo da cui non aveva fatto ritorno ormai da quando era solo un sedicenne.. Un sedicenne la cui vita era stata drammaticamente scossa dall'assassinio di suo padre, troppo scomodo a chi non indugiò a ricorrere alla gilda degli assassini, la più famigerata organizzazione criminale del mondo, per metterlo fuori gioco. Ormai però la gilda era stata sconfitta grazie al contributo dello stesso Xenrad, che si era intrufolato nelle sue fila e era riuscito a reperire informazioni vitali per il suo annientamento... L'obbiettivo di una vita realizzato, così che ora il giovane soldato poteva tornare tranquillamente a far visita alla sua madre, che seppur non gli fosse per niente gradita era pur sempre sua madre... O almeno così sarebbe stato se Xenrad non ce la avesse a morte con la madre, infatti seppur siano passati molti mesi dal raggiungimento del suo obbiettivo, non aveva pensato una singola volta che avrebbe rimesso piede nella propria città natale, tanto meno per far visita a sua madre.
Almeno così era fino ad una settimana fa, quando finalmente dopo mesi e mesi di ricerche inconcludenti, Xenrad era venuto a conoscenza del fatto che Iris, la ex-signore del fuoco alla quale aveva giurato fedeltà in segno di rispetto per averlo aiutato a sradicare ogni membro della gilda degli assassini dalla società, si trovava proprio a Shu Jing.
“ E pensare che eravamo fratelli...” Venne da pensare a Xenrad, quando il suo sguardo, che setacciava la città dall'alto del colle da cui stava scendendo, cadde in direzione della casa in cui lui abitava da piccolo... La stessa dimora dove aveva conosciuto Kazuhiko, il suo fratellastro, dopo la morte di suo padre. Non gli importava poi molto di Kazuhiko, dato il poco tempo che aveva avuto per conoscerlo, ma in quel poco tempo era riuscito a stabilire un qualche tipo di legame con il taciturno ragazzo che girava sempre con una katana, forse perchè in quel periodo neppure Xenrad aveva una gran voglia di chiacchierare e gli scontri che aveva con il neo-fratello non potevano che giovargli, vista la rabbia che montava al pensiero di sua madre, che alla morte del marito si era facilmente riaccasata in breve tempo.
”Principessa... Sono ormai quattro mesi che sono in viaggio per ritrovarti, inizio a pensare che le voci che giravano tra la servitù della villa siano vere” Pensò Xenrad, nella mera illusione di un colloquio psichico con Iris, ricordandosi della confusione che aveva destato nelle cameriere la sua scomparsa, proprio il giorno stesso dell'attacco di Kazuhiko alla ragazza... Già, infatti Kazuhiko si era rifatto vedere in quei cinque anni di lontananza, proprio quattro mesi fa, e sin da subito si era dimostrato agli occhi di Xenrad un pericolo per la principessa, avendolo visto ritornare da un colloquio con i saggi del fuoco, nemici dichiarati di Iris, e guarda caso qualche giorno dopo attaccare la villa reale a Ember Island, nonostante però egli si dichiarasse in grado di aiutare la principessa a riacquistare il dominio perduto durante la battaglia contro la gilda. Per questo Xenrad si era preso il disturbo di cercare in lungo e in largo per il paese Iris, perchè ella secondo lui non era morta, ma bensì era fuggita da Ember a causa della paura di un nuovo attentato, si sentiva troppo vulnerabile probabilmente a vivere nella propria casa e dato che era sua intenzione mettersi in viaggio già prima dell'attacco di Kazuhiko, probabilmente aveva deciso di affrettare i tempi senza dire nulla a nessuno. Così con questa convinzione e un profondo sentimento di devozione a colei che aveva rinunciato persino al dominio per combattere la gilda, la stessa organizzazione tanto odiata da Xenrad, il ragazzo si mise in viaggio, cercando in ogni modo di reperire informazioni utili dapprima ad Ember, poi nei dintorni e poi sempre più in la... Fino a che non incontrò alcuni dei membri del Loto Bianco, l'organizzazione da cui erano fuggiti mesi prima, poiché questi gli stavano troppo addosso... Xenrad fu restio a contattarli, anche se sapeva benissimo che con il loro aiuto avrebbe trovato Iris più facilmente, ma sentiva che c'era qualcosa che non lo convinceva nel Loto, così cerco di portare avanti le sue ricerche seguendo gli spostamenti del loto, che evidentemente stavano anche loro cercando Iris, e nel frattempo mantenendosi celato a loro... Ma visto l'enorme spreco di energia nel fare ciò, alla fine decise di rivelarsi a loro e aiutarli nella ricerca della ragazza.

Così dopo mesi di ricerca da solo e poi con il loto Xenrad, venne a conoscenza da voci non confermate che Iris si trovasse a Shu Jing e fattolo presente ai membri del Loto, si mise in viaggio verso la città su di una carrozza per i buoi, un mezzo di trasporto molto umile considerando che insieme a lui vi erano non solo alcuni membri del loto, ma proprio alcuni dei maestri del Loto bianco, gli unici che conoscendo Iris sarebbero riusciti a farla ragionare... Più che altro perchè non avrebbe ascoltato con la medesima attenzione le parole di semplici ambasciatori.
“Eccoci qua, Shu Jing.” Annunciò il pastore, che, ignaro di chi stava trasportando, si era dimostrato gentilmente disposto a trasportarli sin dentro la città, lasciando modo così ai passeggeri, che risiedevano nel carro di scendere una volta fermatosi. Xenrad saltò giù, con fare atletico, con quella stessa foga che lo animava quando viveva in quella città e dopo una rapida occhiata alla piazza in cui si trovavano, che rievocava i ricordi della sua infanzia, volse lo sguardo verso i membri del Loto, che si stavano accingendo a scendere anche loro. Tra questi distinse facilmente i maestri e gli venne da pensare che l'occhio allenato delle guardie di Shu Jing, avrebbero notato che il portamento e la postura erano quelli di persone abili nel dominio, ma una volto lo sguardo verso le guardie si rese conto che queste facevano tutt'altro che guardarli e si tranquillizzò.

SPOILER (click to view)
Speriamo che ora sia decente... quell'altra discussione eliminala pure. (les)
 
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view post Posted on 27/10/2010, 20:29     +1   -1
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MESE 8, GIORNO 6, POST 1, notte

[(#FF007F) EXP 109.310 (30r100x2][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: mantello a coprire una tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli raccolti in una coda][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



All'inizio Iris non poteva crederci... o meglio, non voleva credere che la Gilda fosse riuscita nel suo intento, toglierle l'unica cosa senza la quale la sua vita non aveva senso. Aveva vendicato suo padre, e andava fiera di quello che aveva fatto, ma non riusciva a sopportare le condizioni in cui si trovava adesso. Aveva chiesto aiuto ai maestri del Loto, ma nonostante tutto il loro impgno sembravano non essere in grado di aiutarla... purtroppo aveva un dovere ei nfronti della sua nazione e se n'era andata, per consegnarla nella mani di un idiota. Aveva ripensato più volte quel gesto e per quanto il sifu Kuro le ripetese quotidianamente che aveva agito per il meglio, nell'interesse dell'intera nazione... Iris non riusciva a crederci quando le riferivano in che modo Rozul stava governando la nazione. Stava affamando i cittadini, si stava mostrando debole nei confronti del mondo intero; già li vedeva i soldati del Regno della Terra farsi beffe di loro.

L'odio l'aveva acciecata, aveva cercato di distruggere chiunque fosse a conoscenza del suo segreto, e poi di terminare la sua stessa vita, ma non ci era riuscita. Questa era forse la cosa che le pesava di più: era un soldato, morire era l'unico modo dignitoso di concludere la sua esistenza, ma non ci era riuscita per qualche strano motivo. La sua mano aveva esitato, il suo corpo aveva lottato per sopravvivere, nonostante lei non volesse. Era arrivata a chiedersi se lo volesse davvero.

Si era messa nelle mani del sifu Kuro. Non condivideva la sua filosofia, non condivideva i suoi insegnamenti, l'aveva sempre disprezzato e anche ora sapeva che non avrebbe funzionato, che non riusciva a capire il problema. Aveva amato suo padre, aveva desiderato essere saggia come lui, ma sapeva che era anche un uomo e aveva commesso diversi errori... errori che era certa avrebbe potuto evitare se solo non fosse stato così testardo, se solo l'avesse ascoltata, se solo l'avesse tenuta con lui. Il suo errore era stato sfidarlo pubblicamente, e adesso lo capiva, ma allora era giovane, ingenua, credeva di poter cambiare il mondo e si era trovata senza niente tra le mani... se solo non avesse tentato di ucciderlo quella maledeta note, se solo avesse taciuo, obbedito, avrebbe potuto essere lì per lui, a palazzo, nel momento in cui il Signore del FUoco Riku aveva davvero bisogno di lei. Avrebbe potuto salvarlo con il suo dominio, lo sapeva... invece aveva perso tutto.

Aveva passato settimane a seguire le istruzioni di Kuro, a tentare di recuperare il suo dominio, ma lui insisteva che il suo problema era dovuto a suo padre, al fatto che non aveva accettato la sua morte. Quale figlio potrebbe accettarla!? Ma quello era un problema, non il problema. Era stata la Gilda con il loro rituale. Volevano sterminare la sua dinastia e c'erano riusciti. Quasi. Era stato contemporaneamente a quel pensiero che aveva iniziato a crescere dentro di lei un'ossessione: doveva vivere, avrebbe generato un erede e lui li avrebbe vendicati tutti.

Terribili e incomprensibili incubi tormentavano le sue notti, ma lei faceva di tutto per nasconderli, per non dare loro peso: lei che tentava di uccidere la maestra Aktuel, la maestra Hangin che la squadrava con la sua solita aria severa, nella sala del Consiglio del Tempio del Nord. Xenrad, che combateva contro di lei nel mezzo di una foresta in fiamme. Sapeva che se avese raccontato al sifu Kuro di quegli incubi lui avrebbe saputo come calmarli, ma temeva che avrebbe insistito ancora di più con quella storia di suo padre, storia che non stava portando da nessuna parte. A parte un paio di misteriosi incidenti, dei quali nessuno sembrava in grado di portare alcuna prova, non era più riuscita ad utilizzare il dominio... e erano passati quattro mesi da quando aveva cominciato quell'allenamento. Continuava ad allenarsi per inerzia, ma ormai aveva perso le speranze. Senza il sifu Kuro avrebbe mollato.

Una cosa che non riusciva a spiegarsi era la totale scomparsa dei maestri del Loto: li aveva contattati più volte, ma rispondevano sempre con lettere di scuse, incoraggiandola a continuare, ma senza mai venire a trovarla, per accertarsi delle sue condizioni. Si era chiesta se non si fossero stufati di lei, adesso che non era più nessuno. Se non altro il sifu Kuro non sembrava intenzionato a fare altrettanto, le dedicava diverso tempo, se paragonato a quello che spendeva solitamente con i suoi allievi, e Iris gliene era grata, anche se ormai capiva che era tutto inutile.

Rozul aveva smesso di cercarla, probabilmente dietro intercessione del sifu Kuro, ma Iris non usciva comunque dalla villa del governatore, né si faceva vedere dai suoi allievi. Odiava l'idea della confusione che avrebbe fatto il popolo se avessero scoperto che si trovava lì, di tutte le domande che avrebbero fatto... Iris si calò il cappuccio sul volto, era sera, ma le precauzioni non erano mai troppe: se una sola persona l'avesse vista avrebbe dovuto cercarsi un altro posto dove stare e, anche se difficilmente l'avrebbe ammesso... lì si sentiva a casa.


Allungò il braccio, lasciando che il falco che vi si era posato prendesse il volo. Aveva camminato per alcuni minuti attraverso il bosco illuminato dalla luna piena e raggiunto la cascata alta. Iris raggiunse il bordo dello strapiombo e guardò di sotto... erano mesi che si recava lì tutti i giorni e ormai non temeva più quel senso di vuoto... all'inizio pensava che superare quella paura le avrebbe permesso di riacquistare il dominio. Sorrise a quel pensiero, e cominciò a scendere, afferrandosi saldamente alle rocce. Si calò per alcuni metri, poi lanciò uno sguardo alle proprie spalle, si lasciò cadere su un piccolo sbalzo e lì si sedette. Da lì si poteva vedere tutta la valle... nelle giornate limpide, sforzando lo sguardo, si riuscivano addirittura a scorgere le isole maggiori dell'arcipelago, con le loro luci. Adorava quel panorama, il rumore assordante della cascata che zittiva i suoi pensieri, Riku che danzava nell'aria, alla luce della luna.

Edited by @Les - 29/10/2010, 19:04
 
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view post Posted on 28/10/2010, 15:40     +1   -1

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[EXP: 19200 exp (46r100) Nome pg: Xenrad (#ff4500)] [DENARO: 3890 NdF DEPOSITATO: 0 NdF ABBIGLIAMENTO: Un soprabito marrone scuro lacerato e malandato simbolo dei mesi duri che Xenrad ha dovuto affrontare nella ricerca di Iris. Al di sotto dei comuni abiti leggeri della Nazione del Fuoco, in quanto guardia del corpo di Iris se non era al suo servizio non aveva più alcun diritto di indossare un'uniforme militare. A completare il tutto vi era un capello in stile orientale utile per ripararsi dal cuocente sole del mezzogiorno. ] [EV: 900 PV, ABILITA':Fiamme Blu ARMATURA: Nessuna ARMI:Spada corta, Gouryurai (wakizashi)]



Shu Jing era una gran bella città della Nazione del Fuoco, tanto ben curata nell'edilizia e pulita, che chi delle altre nazioni vi si trovava, non riusciva a capacitarsi del fatto che si trattasse proprio di una città della temibile Nazione del Fuoco, ormai da tempo associata alla violenza scaturita durante l'epoca del decadimento dell'Avatar. Sorgendo in mezzo a una vallata naturalmente scavata negli anni da uno dei fiumi più pericolosi e violento della Nazione del Fuoco, che nel corso della sua lunga vita aveva creato naturalmente molte terrazze dai margini a capofitto l'una sull'altra, fino all'ultima che terminava con uno strapiombo di alcune decine di metri sul fiume, i cittadini di Shu Jing avevano imparato a sfruttare al meglio il territorio verdeggiante in cui vivevano e utilizzavano le numerose terrazze per l'agricoltura, data la fertilità dei campi ricchi di sedimenti del fiume, rendendo di fatto la città una delle più prospere della Nazione del Fuoco.
Pensando a ciò, quindi non era difficile pensare che Iris si fosse recata in questo luogo, rendendo perciò le fonti seppur non certe, alquanto probabili. Oltretutto era chiaro anche solo a guardare i maestro, che con ogni probabilità la principessa si trovasse proprio a Shu Jing, probabilmente perchè aveva trovato qualcuno che la aiutasse a recuperare il dominio, anche se ciò non era difficile da immaginare neanche per Xenrad, dato che sapeva benissimo in che condizioni si trovasse la ragazza ora che aveva perso il suo dominio, e che avendo abitato nella città sapeva che il governatore Kuro, era una delle poche persone che conosceva il dominio del fuoco al punto da utilizzarlo per tecniche difensive di alto livello, per la diffusione delle quali aveva creato addirittura una scuola di dominio.
"Che difatti ho anche frequentato tempo fa..." Pensò Xenrad, volgendo lo sguardo verso il palazzo del governatore, il quale si trovava abbastanza distante dalla città vera e propria, ancora più a ridosso della montagna che faceva da fianco alla vallata nella quale sorgeva Shu Jing.
Xenrad scosse il capo, nel tentativo di smettere di pensare a tutto ciò che conosceva della sua città natale e a tutti i ricordi che ad essa erano collegati, poiché si doveva concentrare sul ritrovamento di Iris, così si sporse in avanti nel tentativo di capire dove stessero andando i Maestri, i quali guidavano il gruppo di cui faceva parte anche Xenrad, ma non riuscì a cogliere quale fosse la loro destinazione.
Camminarono per una buona mezz'oretta per le vie della città, finchè non giunsero di fronte ad un anonimo casolare davanti al quale i membri del Loto si fermarono, lasciando proseguire soltanto i maestri e altri pochi adepti, mentre Xenrad tentava invano di raggiungerli.
"Lasciatemi passare!" Disse con irruenza, tentando di farsi strada tra i membri del Loto, che si erano schierati uno dinanzi all'altro bloccando il passaggio nella stradina. "Ci scusi signor Xenrad, ma i maestri vogliono che lei rimanga qui, non vogliono che lei venga a conoscenza dell'identità dei loro informatori, dato che sono andati a verificare la veridicità delle loro informazioni" Spiegò uno di coloro che gli stavano bloccando il passo, invitandolo poi con un gesto della mano a entrare nella casa. "Questa sarà la nostra abitazione sino a che non troveremo Iris o sapremo per certo che non si trova qui, i maestri la invitano ad aspettarli qui."
Xenrad tornò sui suoi passi, mentre i membri del loto uno dopo l'altro entravano nella casa, lasciandolo solo con quello che gli aveva parlato, ormai della direzione presa dai maestri del loto non vi era più traccia e tentare di raggiungerli sarebbe stato vano, oltre che un chiaro segno di disubbidienza. "Allora vorrà dire che nel frattempo mi farò un giro per la città" Disse Xenrad, che non era per niente intenzionato a rimanere con le mani in mano in un edificio, aspettando che tornassero i maestri. "Mia madre è in città ed è molto che non le faccio visita, spero che i maestri capiscano..." Aggiunse nel tentativo di giustificare il suo non voler entrare in casa, come suggerito dai Maestri. "Ah... SI beh credo che capiranno." Commentò il membro del Loto, mentre Xenrad già si era avviato nella direzione opposta a quella presa dai maestri del loto, tanto per non destare il sospetto di volerli seguire.
Per sua fortuna Xenrad conosceva bene le strade di Shu Jing, nonostante fossero passati molti anni, riuscì quindi a raggiungere la via presa dai maestri del loto, scavalcando l'opposizione degli altri membri, ma resosi conto che li non vi erano indizi sulla direzione presa dopo quel punto, iniziò a vagare senza meta per la città, chiedendo di tanto in tanto ad alcuni passanti se avessero mai visto la principessa Iris, venendo puntualmente deriso, perchè pensava che una come lei si potesse interessare a una città come quella di Shu Jing.
 
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view post Posted on 29/10/2010, 09:39     +1   -1
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saltiamo al giorno dopo


MESE 8, GIORNO 7, POST 1, mattina

[(#FF007F) EXP 109.470 (25r80x2][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: mantello a coprire una tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli raccolti in una coda][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



Iris si era svegliata tardi, quella mattina. Aveva girovagato tutta la notte in compagnia di Riku: ormai era diventata un animale notturno anche lei, troppo rischioso farsi vedere in giro di giorno, per lei e per il sifu Kuro.

"Dormito bene?"
chiese la cameriera, posando il vassoio con la colazione sul tavolino accanto al letto. Iris si stiracchiò, lanciando un'occhiata fuori dalla finestra "come sempre" rispose distrattamente. Un altro incubo, sempre lo stesso da mesi. Questa volta, però, non si era svegliata subito c'era una scena nuova, il nonno Elrohir che contrattava con la maestra Hangin e poi la attaccava... sembrava così reale... nel sogno voleva ucciderla... se in quel momento se la fosse trovata di fronte probabilmente l'avrebbe fatto. Iris gettò bruscamente di lato le coperte. Erano solo sogni, non poteva lasciarsi condizionare a quel modo. Se solo la maestra Hangin fosse stata lì... si era chiesta perché gli anziani del Loto fossero tanto restii ad incontrarla, ma forse era morta anche per loro.

La sua stanza si trovava al piano rialzato, in modo che nessuno potesse scorgerla anche se si fosse avvicinata alla finestra. Per il mondo non esisteva più. Aveva saputo che diverse persone la credevano morta della misteriosa malattia che l'aveva costretta ad abdicare... non potevano immaginare quanto fossero vicini alla verità. Gli unici contatti che aveva avuto in quegli ultimi mesi erano stati con la poca servitù che aveva accesso alle sue stanze e con il sifu Kuro: con il passare del tempo si erano resi conto che era una perdita di tempo insistere con il dominio. Avevano progressivamente diminuito gli allenamenti quotidiani e Iris aveva scoperto nuovi interessi.

Kuro entrò nella stanza. "Finiamo la partita?" chiese Iris, felice di quella visita inaspettata. Il governatore lanciò una rapida occhiata al tavolo di Pai-Sho, le pedine disposte in un gioco lasciato a metà. "In un altro momento" rispose scuotendo la testa e allungandole una pergamena. Iris la prese, incerta. "Dobbiamo trovare un modo per diminuire le tasse, o finiremo per dissanguare il popolo" disse, mentre la ragazza consultava le carte. Non era la prima volta che le chiedeva aiuto e era subito parso chiaro ad entrambi che quanto a far quadrare i conti era più abile di lui. Questa volta, però, scosse la testa. "Non con la politica attuale: finché le nostre navi saranno preda dei pirati delle Tribù continueremo a morire di fame" disse, sentendosi vagamente in colpa per la lauta colazione che le era appena stata servita. "Rozul deve fare qualcosa, mettere qualcuno a difesa delle navi... so che va contro il trattato di Omashu, ma le tribù ne stanno approfittando" insistette, lapidaria.

"Puoi organizzarmi un incontro con il Signore del Fuoco?"
chiese, con voce tesa. Significava uscire allo scoperto dopo tutto quel tempo e cacciarsi nel bel mezzo di una situazione rischiosa. Avrebbe sollevato un polverone da tempo sopito, ma sentiva che era la cosa giusta da fare per la sua nazione. "Sei sicura?" chiese lui.

Edited by @Les - 29/10/2010, 19:04
 
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Erano le prime ore del mattino a Shu Jing, quando i più umili abitanti della città iniziavano a svegliarsi per recarsi a lavorare i campi, mentre le classi più nobili, ovvero i possessori di quelle terre, dormivano ancora beatamente nei propri letti. Era proprio a quest'ora che anche nella dimora adibita a base del Loto bianco, che i membri del loto si destavano per organizzare il loro lavoro di quella giornata.
Xenrad era già sveglio da tempo ormai, quei sogni ricorrenti che lo assillavano di notte in notte ormai da tempo, non lo facevano dormire, in essi si ritrovava accasciato in uno spiazzo freddo e gelido di terra, mentre tutto attorno il fuoco divampava bruciando la foresta e ogni altra cosa intorno a lui... Data la natura del sogno, così realistica e coinvolgente, al punto che Xenrad, vivendolo nella sua mente si sentiva soffocare come se veramente stesse in mezzo a delle fiamme che pian piano gli bruciano l'ossigeno nei polmoni, si chiedeva se quello non fosse solo un sogno, ma bensì un episodio reale della sua vita passata... o futura.
"Giù, dalle brande ci mettiamo al lavoro." Annunciò un membro del loto, irrompendo per pochi istanti nella stanza di Xenrad e interrompendo così le riflessioni alle quali si abbandonava il ragazzo nel tentativo di capire la natura del sogno, che siccome non ricordava di essersi mai trovato in una situazione del genere, ne era mai stato un veggente, tentava di trovarvi un significa simbolico a lui sconosciuto.
"Bene, alla fine ieri non sono riuscito a combinare niente più che un sopralluogo della città. " Disse a se stesso, alzandosi dal letto, sul quale si era seduto per riflettere non appena si era svegliato improvvisamente quando ormai la sua vista, nel sogno, si appannava e iniziava a perdere conoscenza.
Non gli ci volle molto a prepararsi, dato che non aveva con se altro che i vestiti che indossava ormai da quattro giorni, e a scendere giù in quello che una volta doveva essere il salotto della casa, ma che vista la situazione si era trasformata in una sala riunioni improvvisata. Qui uno dei membri del loto di grado superiore agli altri aveva già illustrato agli altri ciò che sapevano sugli spostamenti di Iris sino a Shu Jing, i quali erano pieni di congetture e false piste, e in quel momento stava suddividendo quei pochi membri del loto che erano presenti in città, tre distanza in città da tempo, camuffati da innocui cittadini riferivano ad altri membri del loto la situazione in città, sino a che l'informazione non raggiungeva direttamente i maestri, erano quelli che attraverso voci e alcune esperienze dirette erano venuti a sapere della presenza di Iris in città, più altri nove membri che costituivano in gruppi di tre la scorta dei tre maestri venuti in città e che al momento erano dislocati in varie altre case per non destare sospetti. "Più che un organizzazione benefica il Loto bianco sembra un'associazione criminale... non poi così differente dalla gilda degli assassini." Venne da pensare a Xenrad, mentre in silenzio ascoltava il resto della riunione.

Edited by ..::Judge::.. - 29/10/2010, 18:20
 
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"Mentirei se dicessi di sì"
rispose Iris, lasciandosi cadere a sedere sul divanetto che arredava la sua stanza. "Ho fatto di tutto per nascondermi da Rozul, e adesso sono proprio io ad andarlo a cercare" disse, lasciandosi sfuggire un sorriso sarcastico: rimase un istante a fissare il vuoto di fronte a sé, poi alzò lo sguardo sul governatore "continuo a chiedermi perché mi cercasse con tanta insistenza, so che non era veramente preoccupato per la mia sorte... ma ho rimandato il problema troppo a lungo, è arrivato il momento di affrontarlo" chiarì con una sicurezza che non aveva.

"E il tuo dominio?"
chiese Kuro, prendendo posto di fronte a lei. Iris distolse lo sguardo per afferrare una tazza piena di tè; ne assaporò lentamente un sorso, pensierosa "sai... credevo che il dominio del fuoco fosse il dono più prezioso che un sovrano potesse ricevere. Fortunatamente mi sbagliavo... e probabilmente non l'avrei mai scoperto se non fosse stato per tutta questa storia" ammise. Kuro sorrise, rincuorato da quelle parole "non avrei mai immaginato di sentirti parlare così dopo i tuoi primi commenti sui miei esercizi di respirazione". Iris ridacchiò "ero molto più avanti di tutti gli altri, figlia della famiglia reale... sul serio, chiunque avrebbe protestato vedendosi rifilare gli stessi esercizi riservati alla plebaglia incolta" rispose fingendosi stizzita.

"Sei decisa?" chiese lui, rialzandosi. Iris strinse le labbra in una smorfia incerta "sì" rispose annuendo "è arrivato il momento di chiarire questa faccenda. Con o senza dominio sono sempre la principessa di questa Nazione. Se il popolo poteva accettare mio zio potrà accettare anche me. Vedrò cosa vuole Rozul e gli chiederò una città sulla costa da governare: proteggeremo quelle navi, sifu. Non ne posso più di starmene con le mani in mano ad aspettare che gli spiriti mi restituiscano ciò che mi è stato preso... se così hanno deciso, così sia" disse allungando una mano verso il governatore "lasciami quei documenti, vedo che posso fare per i tuoi concittadini" aggiunse, prima che lui se ne andasse.
 
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[EXP: 19380 exp (26r80x2) Nome pg: Xenrad (#ff4500)] [DENARO: 3890 NdF DEPOSITATO: 0 NdF ABBIGLIAMENTO: Un soprabito marrone scuro lacerato e malandato simbolo dei mesi duri che Xenrad ha dovuto affrontare nella ricerca di Iris. Al di sotto dei comuni abiti leggeri della Nazione del Fuoco, in quanto guardia del corpo di Iris se non era al suo servizio non aveva più alcun diritto di indossare un'uniforme militare. A completare il tutto vi era un capello in stile orientale utile per ripararsi dal cuocente sole del mezzogiorno. ] [EV: 900 PV, ABILITA':Fiamme Blu ARMATURA: Nessuna ARMI:Spada corta, Gouryurai (wakizashi)]



"Noi siamo gli osservatori. Il Loto Bianco l'organizzazione che abbraccia il mondo e lo tiene unito e in armonia..." Recitava il membro del Loto, mentre gli altri, come se dovessero prestar giuramento, ascoltavano con una mano sul cuore. Si trattava probabilmente di una parte del giuramento iniziale a cui ogni membro del Loto si doveva sottoporre per diventare un adepto e l'atmosfera, che accompagnava quei momenti era alquanto sacra con un alone di mistero, che faceva sfociare il pensiero in quello di una setta profana.
Nonostante fosse ormai un po' di tempo che Xenrad aveva a che fare con il Loto, non aveva mai assistito ad una pratica simile e si domandava perchè in quella occasione si mettessero a citare chissà quali dogmi e regole che gestiva l'organizzazione del Loto Bianco.
Più la cerimonia andava avanti e sempre più Xenrad si sentiva estraniato dal mondo circostante, forse per il fumo d'incenso nell'aria, fatto sta che nel giro di pochi minuti si ritrovò in una fattispecie di trans... Una trans che ormai conosceva bene e che ogni volta che si verificava, scopriva analogie tra il suo presente e alcuni eventi non ben precisati della sua vita i quali non sapeva ben ricondurre a niente che ricordasse di aver fatto... Questa volta però, era diverso. Non si trovava nella solita foresta in fiamme o di fronte ad una luce accecante, mentre parole incomprensibili gli vengono sussurrate all'orecchio da una voce sibilante, quasi eterea. No, questa volta si trovava in una fattispecie di edificio, che, a giudicare dall'oscurità, spezzata soltanto dalla luce, che proveniva da delle finestre sbarrate. Lui si trovava legato a delle manette che tramite catene in tensione lo tenevano sollevato da terra proprio al centro della stanza, con braccia e gambe bloccate. In vari punti del corpo aveva conficcati degli aghi e come se ciò non bastasse sentiva sulla schiena la spiacevole sensazione della pelle viva a contatto con l'aria, con ogni probabilità era stato frustato.
" Parla, dove sono gli altri ribelli!" Lo intimorì una voce che proveniva dalle sue spalle, che in quella situazione non poteva esser altri che un addetto alle torture, ciò rendeva difatto il luogo in cui si trovava una prigione.
"Quali ribelli?" Chiese Xenrad, nel tentativo di apparire confuso, ma rendendosi conto che dalla sua bocca il tono di voce usciva tutt'altro che confuso, ma bensì sprezzante e spavaldo.
"Tu... Dannato traditore. Pagherai per la tua insolenza!" Sbottò il carceriere. Xenrad pote udire soltanto lo schioccare della frusta alle sue spalle, lo conosceva bene, lo sentiva nelle viscere non era la prima volta che una lingua di fuoco si abbatteva sulla sua schiena e quasi se la sentiva di nuovo addosso, quando per sua fortuna venne riportato alla realtà.
Un membro del loto gli aveva messo una mano sulla spalla, per poi dirgli " La riunione è finita, avanti vieni con me"
 
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view post Posted on 30/10/2010, 10:09     +1   -1
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Ju, salto avanti di 4 giorni e faccio arrivare Rozul in città... ho idea che finché non faccio un po' di rumore non riusciamo a incontrarci.



MESE 8, GIORNO 11, POST 1, pomeriggio

[(#FF007F) EXP 109.670 (15r50x2][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: mantello a coprire una tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli raccolti in una coda][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



La sua vita stava per cambiare drasticamente, di nuovo. Iris era in preda a un misto di euforia e agitazione da quando il sifu Kuro era tornato da lei con la risposta del Signore del Fuoco: aveva deciso di venire ad incontrarla di persona, lì a Shu Jing. Iris si era alzata, passeggiando nervosamente per la stanza per alcuni minuti prima di aprire bocca, nella mente aveva ben chiari i suoi propositi di pochi mesi prima, quando disperatamente tentava di recuperare il suo dominio al solo scopo di sfidare Rozul a un Agni Kai... e se lui avesse voluto fare lo stesso? E se adesso che sapeva dove si trovava fosse venuto a sfidarla per toglierle il suo titolo? Era ancora una possibile erede al trono, non ci sarebbe stato da meravigliarsi che il vecchio avesse deciso di lasciare la nazione in mano alla sua dinastia... era scomoda, era una minaccia per lui.

"Credi davvero che verrà qui solo perché è preoccupato per me?" aveva chiesto a Kuro. Il governatore aveva storto il naso "non conosco Rozul di persona, ma era un Saggio del Fuoco e in questi mesi si è comportato con onore". Iris non ne era affatto convinta "so che è un abile dominatore del fuoco e governa questa nazione da diversi mesi, ormai. Non hai idea di cosa significhi avere un simile potere tra le mani per tutto quel tempo: gli amici se ne approfittano, i nemici cercano di prendere il tuo posto; ti ritrovi solo a dover combattere contro tutto e tutti" rispose tristemente la ragazza, era chiaro che parlava per esperienza personale, ma Kuro era più ottimista. "Rozul è un governatore esperto, dagli fiducia... e se così non fosse hai la mia parola che non gli permetterò di farti del male" rispose. La ragazza aveva stiracchiato un sorriso "grazie" rispose, ma in realtà lo odiava, odiava non potersi difendere da sola.

Erano passati tre giorni da quella chiacchierata, e ormai Rozul stava per arrivare: l'intera città era in festa per accogliere il Signore del Fuoco in visita al governatore. I soldati presidiavano le strade e Iris guardò fuori dalla finestra della sua stanza, scrutando in direzione della strada che collegava il porto alla villa el governatore, temendo di vedere da un momento all'altro sopraggiungere le guardie imperiali. Nonostante tutte le belle parole del maestro non poteva fare a meno di sentirsi come un condannato che aspetta solo di essere messo al patibolo... tutta la nazione avrebbe saputo del suo dominio: aveva imparato a conviverci, ma ancora non riusciva a liberarsi dell'imbarazzo che accompagnava quella situazione.
 
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Mese 8, Giorno 11, Post 1, Pomeriggio


[EXP: 19540 exp (24r50) Nome pg: Xenrad (#ff4500)] [DENARO: 3890 NdF DEPOSITATO: 0 NdF ABBIGLIAMENTO: Un soprabito marrone scuro lacerato e malandato simbolo dei mesi duri che Xenrad ha dovuto affrontare nella ricerca di Iris. Al di sotto dei comuni abiti leggeri della Nazione del Fuoco, in quanto guardia del corpo di Iris se non era al suo servizio non aveva più alcun diritto di indossare un'uniforme militare. A completare il tutto vi era un capello in stile orientale utile per ripararsi dal cuocente sole del mezzogiorno. ] [EV: 900 PV, ABILITA':Fiamme Blu ARMATURA: Nessuna ARMI:Spada corta, Gouryurai (wakizashi)]



I giorni di ricerche si susseguirono senza portare alcun nuovo sviluppo sulle indagini, la principessa Iris sapeva bene come coprire le sue tracce e probabilmente non usciva dal suo rifugio molto spesso, rendendola di fatto un ombra in quella grande città, che era Shu Jing.
Ciò che non era ben chiaro a Xenrad, ed hai membri del loto, perlomeno a quelli con cui il soldato era in continuo contatto durante gli spostamenti per la città, erano le intenzioni della principessa, se veramente il suo scopo era quello di recuperare il proprio dominio, perchè si era recata proprio a Shu Jing? Chi poteva aiutarla in un posto come quello quando neppure i maestri del loto, forse i più grandi maestri di dominio del pianeta non vi erano riusciti? Xenrad, che stava maturando un senso di diffidenza dall'organizzazione del Loto Bianco, pensava che lei avesse intuito questo suo stesso sentimento, ma non ne aveva la certezza e di certo non sapeva chi tra tutti gli abitanti di Shu Jing fosse in grado di aiutarla e non facesse parte dell'ordine del Loto Bianco.

A complicare ulteriormente le ricerche della principessa Iris, si diffuse in quei giorni la notizia, che il signore del fuoco Rozul avrebbe fatto visita al governatore della città, per discutere dei problemi legati alla politica attuale, causando così una crescita esponenziale di discorsi legati alla politica e alla persona del nuovo signore del fuoco, cancellando dalle menti dei cittadini le voci, che il Loto si era premurato di diffondere nel tentativo di stimolare una ricerca da parte dei cittadini stessi, di un fantomatico ladro, che si nascondeva nelle case della gente, in modo da poter ispezionarle una ad una travestiti da guardie.

“Qualcosa però non torna” Pensò Xenrad, mentre camminava per le strade della città nel tentativo di ascoltare qualche discorso inerente a Iris, che però era tornata all'anonimato, così com'era prima della venuta del loto in città... Ormai tutti la ritenevano morta o dispersa e concentravano le loro menti sulla visita del signore del fuoco. “è vero che questo signore del fuoco ha dei modi un po' strani... Ma addirittura scomodarsi di venire a Shu Jing solo per parlare con il governatore, mi sembra alquanto strano... Secondo me c'è sotto qualcosa. Devo informarmi meglio su chi è attualmente il governatore della città” Si disse, affrettando poi il passo, dato che ormai era chiaro che in quel modo non avrebbe rintracciato alcuna voce su Iris, e dirigendosi verso il quartier generale del Loto.
 
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view post Posted on 3/11/2010, 18:26     +1   -1
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MESE 8, GIORNO 11, POST 2, pomeriggio

[(#FF007F) EXP 109.790 (15r50x2][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli raccolti in una coda][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



Iris indossava un vestito nuovo, fatto cucire apposta per l'occasione: tutto il tempo passato a nascondersi non le aveva tolto l'ossessione di dover apparire al meglio, sempre e comunque. Non si sarebbe presentata al Signore del Fuoco conciata come una qualunque popolana, poteva aver perso il suo dominio, ma rimaneva una principessa e ci teneva a farlo sapere a Rozul. Kuro l'aveva fatta avvisare, apparentemente l'uomo era appena arrivato al porto, e in pompa magna stava raggiungendo la casa del governatore. Lanciò un'occhiata fuori da una delle finestre, scostando cautamente una tenda e all'improvviso provò un profondo senso di invidia. Quegli onori spettavano a lei, per nascita.

Lasciò richiudere il telo della tenda e si voltò di scatto, tra l'allegro tintinnio dei suoi gioielli. "Di' al sifu Kuro che se Rozul vuole vedermi dovrà raggiungermi qui" ordinò. Non lo aveva ancora accettato come Signore del Fuoco e difficilmente ci sarebbe riuscita, visto il modo in cui governava la Nazione. L'impulso di strappargliela di mano e riprendersela era forte, ma non poteva, non dopo che gli spiriti l'avevano marchiata a quel modo.

"Iris, tutto bene?" si intromise Kuro, bussando sullo stipite della porta aperta. La ragazza si lasciò sfuggire una smorfia di disgusto. "So che è giusto così, ma non è facile da accettare che un intruso viva nel palazzo in cui sono nata e che faccia quello che dovrei fare io" tagliò corto iniziando a passeggiare nervosamente avanti e indietro.

Un servo entrò nella stanza, inchinandosi rispettosamente di fronte al governatore e alla principessa "è quasi arrivato" li informò. Kuro annuì. "Andiamo" disse, facendo cenno a Iris di seguirlo, ma la ragazza non si mosse. "Mi ha cercata per mesi, gli ho concesso di scoprire dove mi trovo, penso che fare una rampa di scale è il minimo che possa fare per mostrarmi un po' di gratitudine". Kuro scosse pazientemente la testa "Iris, ricordi quello che abbiamo detto a proposito della forza?" chiese. La ragazza sbuffò nervosa, fermandosi in mezzo alla stanza e posando lo sguardo sul governatore per quella che sembrò un'eternità. Se lo ricordava perfettamente.
 
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Shu Jing come fa ad avere un porto? o.O



Mese 8, Giorno 11, Post 2, Pomeriggio


[EXP: 19590 exp (30r100x2) Nome pg: Xenrad (#ff4500)] [DENARO: 3890 NdF DEPOSITATO: 0 NdF ABBIGLIAMENTO: Un soprabito marrone scuro lacerato e malandato simbolo dei mesi duri che Xenrad ha dovuto affrontare nella ricerca di Iris. Al di sotto dei comuni abiti leggeri della Nazione del Fuoco, in quanto guardia del corpo di Iris se non era al suo servizio non aveva più alcun diritto di indossare un'uniforme militare. A completare il tutto vi era un capello in stile orientale utile per ripararsi dal cuocente sole del mezzogiorno. ] [EV: 900 PV, ABILITA':Fiamme Blu ARMATURA: Nessuna ARMI:Spada corta, Gouryurai (wakizashi)]



La città pullulava di gente, accorsa dalla campagna per l'arrivo del Signore del Fuoco, rendendo le vie di Shu Jing nei pressi del porto, da dove sarebbe giunto Rozul, molto trafficate. In previdenza di ciò molti dei venditori della città esponevano i loro migliori prodotti anche fuori nella strada, rendendo ancor più difficile il passaggio, ma aumentando a dismisura i propri introiti. Proprio per questo Xenrad, che si doveva dirigere al quartier generale del Loto, dovette stare molto attento a non travolgere niente e nessuno nel tentativo di correre in mezzo a quel caos, così che finì col raggiungere l'abitazione con un notevole ritardo rispetto a quanto aveva pensato.

Arrivato di fronte al portone, bussò con vigore diverse volte, non udendo alcuna risposta era quasi deciso ad andare a cercare le informazioni che gli servivano da un altra parte, quando la porta udì la porta aprirsi alle sue spalle. Un uomo anziano e vestito con una lunga tunica nera con ornamenti col dell'oro alle estremità di quest'ultima, gli si presentò davanti, egli era il padrone della casa, colui che almeno a Shu Jing comandava sugli altri membri del Loto dislocati per la città. Si era mostrato soltanto una volta e Xenrad sino a quel momento aveva pensato che fosse stato riassegnato, ma non stette tanto a riflettere sul perchè si ritrovasse di nuovo li e gli chiese:
" Dove si trovano i maestri?"
" I maestri non sono più qui... Data la confusione generata dall'incontro tra il governatore Kuro e il signore del fuoco Rozul, hanno sospeso ogni tentativo di ricerca in questa città." Disse l'anziano signore, con un tono pacato e tranquillo, quasi oracolare, come se ciò che stava dicendo gli fosse stato detto di essere ripetuto da qualcuno.
"Kuro... Questo è il nome del governatore... Ma allora si tratta dello stesso Kuro, maestro della famosa scuola di dominio... Forse Iris si è recata qui proprio per ricevere i suoi insegnamenti" Pensò Xenrad, non badando al tono di voce del suo interlocutore, dato che ormai era abituato a parlare a fantocci istruiti dal Loto a ripetere gli ordini dei maestri... Più stava a contatto con quella gente e sempre più dentro di lui cresceva un senso di deja vu, qualcosa di legato al suo passato, come se avesse già avuto a che fare con qualcosa di simile, ma non riuscendo ad inquadrarlo.
"Ma come se ne sono andati? e mi hanno lasciato qui? Non lo avrebbero mai fatto... Dicevano che il mio contributo era essenziale per ritrovare Iris! Oltretutto credo di avere la chiave del suo nascondiglio!" Rispose Xenrad, non riuscendo a capire per quale motivo i maestri lo avessero abbandonato li e ancor di più non capendo per quale motivo avessero abbandonato le ricerche di Iris.
"Ragazzo, la ricerca è finita. Vai a casa. " Lo liquidò l'anziano padrone di casa, voltandosi e rientrando nell'abitazione. Xenrad non riusciva a capire tale comportamento, ma non volendo darsi per vinto, si girò anch'egli iniziando a camminare con passo svelto verso l'uscita del giardino. " Vorrà dire che andrò a controllare da Kuro di persona!" Gridò, poi in preda alla rabbia, quando ormai stava per varcare il cancello del giardino.
 
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view post Posted on 5/11/2010, 11:05     +1   -1
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MESE 8, GIORNO 11, POST 3, pomeriggio

[(#FF007F) EXP 109.950 (25r80x2][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli raccolti in una coda][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



Il cuore di Iris martellava con insisenza mentre in compagnia di Kuro aspettava che Rozul finalmente arrivasse. Per un istante si sentì mancare, non era mai stata tanto nervosa in tutta la sua vita: da quell'incontro dipendeva il suo futuro e quello di tutta la nazione. Non era la prima volta che si trovava a dover determinare eventi di quella portata, ma era la prima volta che avrebbe preferito trovarsi da tutt'altra parte, lei che aveva conquistato Ba sing Se, distrutto la Gilda... come poteva aver paura di scambiare due parole con un nobilotto di campagna? "Ma che mi prende?" si chiese, seccata. Non sopportava tutta quella debolezza in se stessa. Come aveva potuto lasciarsi convincere da Kuro a...?

In quel momento un servitore aprì la porta di fronte a lei e al governatore, e Iris fu costretta a muoversi rapidamente, per tenere il passo di Kuro che usciva nel cortile della villa. L'edificio era circondato da un vasto giardino con vista sulle cascate, ottimo luogo per allenarsi, grandi spazi recintati dove nessuno si sarebbe potuto trovare per sbaglio a ricevere qualche fiammata. Rozul e il suo seguito avevano varcato il cancello principale, e si trovavano ormai praticamente di fronte all'ingresso della villa. I servitori posarono a terra la portantina del Signore del Fuoco per permettergli di scendere, e Kuro si affrettò a raggiungerlo per porgergli i suoi saluti.

Rispettosamente il governatore si inginocchiò, subito imitato da tutti i presenti. L'unica ad esitare fu Iris: non le andava, significava accettare Rozul come Signore del Fuoco, accettare l'autorità di un contadino... il contadino con il dominio del fuoco più potente dell'intera nazione... e in quel momento capì. Kuro le aveva raccontato una bella storia, quella che lei voleva sentire, che non importa quanto sei forte, se hai il dominio o meno, che tutti sono uguali... idiozie.

Iris si inginocchiò, frustrata ed infuriata con se stessa per quell'ammissione di debolezza... quanto avrebbe preferito fissarlo dritto negli occhi e sfidarlo a un Agni Kai per il diritto al trono! Ma non poteva.

"E' un sollievo ritrovarvi sana e salva" disse Rozul, raggiungendo Iris e ignorando tutti i presenti. "Ipocrita" pensò Iris, alzando lo sguardo severo sull'uomo. "Sono spiacente di aver aggiunto altre preoccupazioni ai vostri doveri, ma la questione è lunga, complessa e forse questo non è il luogo migliore per discuterne" rispose la principessa in tono formale. Rozul annuì e sul suo viso si allargò un sorriso bonario. "E' una bella giornata, mi piacerebbe fare un giro per questo meraviglioso giardino" rispose invitando Iris e il governatore a seguirlo. Iris si affrettò a raggiungerlo, scettica. Che aveva di tanto meraviglioso quel giardino? Erano solo alberi incolti, niente che non si potesse trovare in qualsiasi bosco lì attorno... ma non fece parola delle sue perplessità. Aveva questioni ben più rilevanti da sottoporre all'attenzione del sovrano per potersi preoccupare di qualche eccentricità.
 
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view post Posted on 8/11/2010, 21:22     +1   -1
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MESE 8, GIORNO 11, POST 4, sera

[(#FF007F) EXP 110.050 (15r50x2][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli raccolti in una coda][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



Era incredibile quanto le idee di Rozul ricordassero quelle di Riku, e improvvisamente Iris si sentì prendere da un senso di nostalgia, tornando con la mente a quando aveva già avuto quelle stesse conversazioni, passeggiando lungo il porticato che conduceva dal palazzo al giardino reale. A quei tempi era giovane e ingenua: chi avrebbe mai detto che sarebbe caduta così in basso? Senza una nazione da governare, senza dominio... senza una sola persona sulla quale poter contare.

Rozul e Kuro stavano discutendo di bizzarre teorie filosofiche, e Iris si distrasse ad osservare il tramonto: lunghe strisce di nuvole tingevano di rosa l'orizzonte, tra le montagne. Uno stormo di rondini-ratto volava lontano, gracchiando. Perfino quegli stupidi animali avevano qualcuno su cui contare. Gli occhi di Iris si illuminarono di una abbia improvvisa e silenziosa. Nemmeno il sifu Kuro era riuscito a ridarle il dominio, nonostante le sue promesse. Continuava a dire che era colpa sua, che il suo unico problema era accettare quanto successo, ma come si può accettare di non essere più niente, dopo aver avuto il mondo nelle proprie mani?

Iris sbuffò nervosa, attirando l'attenzione dei due uomini. "Comincia a fare freddo" si giustificò, incrociando le braccia più per la rabbia che per sostenere le proprie parole. Rozul annuì "si è fatto tardi, forse è meglio rientrare" commentò con un leggero sorriso, porgendo il proprio braccio a Iris per accompagnarla verso la villa del governatore. In quel momento Iris avrebbe voluto poterlo disprezzare, odiarlo per tutto quello che aveva fatto alla sua nazione, ma non ci riusciva. Rozul sembrava perfetto nella sua cortesia e nel governo, sentiva che quell'uomo amava il suo popolo almeno quanto lei e che tutto quello che aveva fatto, tutto quello che le aveva spiegato, era giusto e saggio. Per quanto non l'avrebbe mai ammesso... sentiva che meritava davvero di essere Signore del Fuoco, molto più di lei.
 
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view post Posted on 9/11/2010, 21:27     +1   -1

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Mese 8, Giorno 11, Post 3, Tardo pomeriggio


[EXP: 19790 exp (15r50) Nome pg: Xenrad (#ff4500)] [DENARO: 3890 NdF DEPOSITATO: 0 NdF ABBIGLIAMENTO: Un soprabito marrone scuro lacerato e malandato simbolo dei mesi duri che Xenrad ha dovuto affrontare nella ricerca di Iris. Al di sotto dei comuni abiti leggeri della Nazione del Fuoco, in quanto guardia del corpo di Iris se non era al suo servizio non aveva più alcun diritto di indossare un'uniforme militare. A completare il tutto vi era un capello in stile orientale utile per ripararsi dal cuocente sole del mezzogiorno. ] [EV: 900 PV, ABILITA':Fiamme Blu ARMATURA: Nessuna ARMI:Spada corta, Gouryurai (wakizashi)]



Il giorno volgeva ormai al crepuscolo, quando Xenrad, recatosi alla casa del Loto, aveva appreso, che i maestri senza alcun motivo apparente, avevano deciso di interrompere le ricerche di Iris a Shu Jing e andarsene senza portarlo con loro. Forse si erano resi conto di non aver bisogno di lui e che senza la principessa non era altro che un mediocre cittadino della Nazione del Fuoco, neanche utile alla loro organizzazione, fatto sta che Xenrad, non si curò tanto del motivo di questa loro decisione, era riuscito a formulare una teoria interessante su dove potesse trovarsi Iris e aveva deciso di andare a constatare di persona la veridicità della sua ipotesi.
”No... Non posso lasciarti andare via.” Xenrad non aveva neanche fatto in tempo a carpire le intenzioni di quella frase, che un dolore lancinante lo colse alle spalle. Il vecchio proprietario della casa, si era mosso più velocemente di quanto il suo aspetto desse a vedere portando avanti una poderosa ginocchiata alle spalle di Xenrad, che tramortito dal colpo avversario non poté che stupirsi di riuscire a reggersi ancora in piedi. Interrogandosi ancora su quale fosse il motivo di tanta aggressività, Xenrad si ritrovò a dover stringere i denti nuovamente, il vecchio si era spostato davanti a lui, approfittando del dolore provato dal soldato per potersela prendere comoda e mettersi nella posizione migliore per colpirlo nuovamente con un pugno appena sotto la bocca dello stomaco. Nonostante l'aspetto di un semplice anziano, uno dei tanti che aveva visto in quei giorni durante i sopralluoghi in città, quello non era affatto debole e indifeso, anzi con ogni probabilità vista la piega che stava avendo lo scontro, Xenrad se la sarebbe vista brutta se non si fosse ripreso alla svelta.
 
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view post Posted on 10/11/2010, 11:25     +1   -1
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MESE 8, GIORNO 11, POST 5, sera

[(#FF007F) EXP 110.250 (15r50][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli raccolti in una coda][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



Iris ridacchiò, divertita. La cena era stata piacevole e Rozul si era dimostrato un ospite affascinante: è vero, aveva teorie bizzarre sul governo, ma non aveva la testardaggine di Riku, era aperto e disponibile, pronto ad ascoltare le sue idee. Non era stato necessario ricorrere al dominio per convincerlo ad affidarle un incarico, anzi, lui per primo si era detto felice di poter contare sul suo aiuto nel governo di una delle città della costa. Per un istante Iris aveva avuto la sensazione che Rozul e Kuro avessero già discusso di quella questione nei minimi dettagli senza di lei, ma non si soffermò particolarmente su quel pensiero, distratta dai racconti di Rozul.

Lo aveva sottovalutato, pensava fosse una specie di contadino, incapace di governare, invece aveva scoperto che era un eccellente soldato, oltre che un dominatore capace. "Sapete generare fiamme blu?" si informò Iris spingendo uno dei candelabri che decoravano il tavolo in direzione del Signore del Fuoco. Lui sorrise alla ragazza, prestandosi volentieri a quella sfida "vediamo un po'" borbottò con aria complice, fingendosi seriamente concentrato. Mosse due dita in direzione delle candele, ruotando il polso, e subito le fiamme si alzarono trasformandosi in nastri di fuoco che salirono in spirali incrociate verso il soffitto.

Bello da vedere, ma Iris sapeva che al di là dell'inutilità in combattimento una mossa del genere richiedeva una grande precisione e un controllo perfetto per tenere distinte le tre fiamme del candelabro. Forse non era in grado di generare fiamme blu, ma il suo livello era indubbiamente superiore a qualunque dominatore avesse mai conosciuto... perfino a quello del sifu Kuro. "No, non è molto blu, vero?" commentò dispiaciuto. La ragazza fissò ammirata quelle fiamme che salivano fino al soffitto finché l'uomo non le fece tornare alla loro dimensione normale: solo allora Iris riuscì a staccare gli occhi dal fuoco di fronte a sé. "Peccato conoscervi solo adesso. Sareste stato un ottimo compagno di allenamenti" commentò la principessa, rabbuiandosi. Sì... il dominio non era fondamentale nella vita... ma le mancava.
 
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