MESE 9, GIORNO 1, POST 8, pmattina
[(#FFC655) EXP 500 (>30r100)][DENARO: 1000 mo NdA + ABBIGLIAMENTO: indossa un vestito lungo fino alle ginocchia arancione, una fascia gialla sul petto e una cintura rossa che dietro la schiena le fa un grande fiocco che ricade. I capelli sono legati mollemente alla fine con una crocchia lenta, all'incirca al livello delle scapole. Ai piedi ha scarpe di tela marroni.][EV: 700, ABILITA': // ARMATURA: //, ARMI: //]
La notte fu difficile da passare: buia e rumorosa come mai. L'eco della caverna faceva rimbombare la tempesta che non si apprestava ancora a cessare. La grotta era controvento, quindi neanche una goccia poteva bagnare Yao e Mino.
Si erano da poco assopiti, in un sonno leggero e vigile. La ragazza aspettava la fine della tempesta per andarsene da quella inospitale grotta. L'inconscio faceva in modo che il suo orecchio fosse sempre attivo, per aspettare la fine della burrasca.
La monaca era supina sulla schiena del bisonte, rannicchiata nel pelo che la riscaldava, visto che la pioggia aveva ripulito l'aria, e l'aveva rinfrescata. Forse anche un po' troppo per lei. Mino dormiva sbuffando ad ogni respiro, appoggiando il grosso capo sulle zampe, per non appoggiarlo sulla nuda e umida pietra.
Il sogno di LunYao era colorato, si riconosceva il verde del Regno della Terra. Era bambina, era piccola e correva per le strade di Ba Sing Se. Rideva, si divertiva, era felice. I suoi amici le stavano vicino, e qualche mercante si lamentava e brontolava per le risate rumorose che riempivano l'aria. Nulla poteva rovinare quel momento di pura felicità infantile. Il suo vestito verde acceso svolazzava nell'aria come tante foglie mosse dal vento.
Non se l'aspettava, suo padre era tornato prima dal lavoro. Il nero iniziò a dominare la scena, senza che lei se ne accorgesse, tutto iniziò a colare via, per lasciare spazio ad un'angosciante sfondo nero predominato dalla figura paterna. Spavento, terrore, timore. Emozioni negative si susseguivano senza sosta, senza che nessuno dei due proferisse parola. Qualcosa di caldo iniziò a scorrere sulle guance. Lei si asciugò le lacrime che iniziarono a scendere senza alcun preavviso. Sullo sfondo, comparve la madre, con la testa fra le mani, che guardava con paura la scena, la stessa paura che predominava la bambina. Il padre continuava a guardarla con uno sguardo glaciale che le scrutava l'anima. Si girò, prese qualcosa in mano. Un frustino? Un bastone? Fece il segno comunque di picchiarla. Delle domande iniziarono a scorrerle velocemente. "Cosa ho fatto? Perchè mi tratta così? Cosa ho fatto di male?" Si rese conto che la situazione stava degenerando, si girò di scatto e iniziò a correre, come solo i dominatori dell'aria sanno fare, senza pensare alla reazione del padre. In fondo c'era una luce, una speranza, ma più correva più si allontanava, finchè il buio la ingoiò, e andò alla cieca, ma senza speranza, finchè non si sentì più le gambe. E si svegliò.LunYao si sveglià di scatto, mettendosi seduta senza neanche accorgersene. Aveva il fiatone, l'ansia riempiva lo spazio dentro il suo cuore, che sostituì il timore del temporale. Mino dormiva, sbuffando ancora come lo aveva lasciato. Guardò fuori, non sentendo più il rumore intenso della pioggia. Il sole era appena sorto, non lo vedeva ma si notava il colore del cielo: rosa, che sfumava in blu notte verso sinistra, a ovest. Il mare era tranquillo, ed il rumore delle onde che si infrangevano sugli scogli riempiva il silenzio, e piano piano riuscì a far scivolare via l'ansia e la paura di Yao. Si sentì tranquillizzata, e scese piano dal bisonte, per non svegliarlo. Ogni suo passo era misurato, silenzioso e leggero. Raggiunse l'entrata della grotta, ma se si chiudevano gli occhi e si ascoltava il rumore dei passi, non si avrebbe notato nulla. Si appoggiò alla parete, a guardò fuori, con sollievo. L'aria frizzantina, rinfrescata, e piena di energia, riempì il naso e rinfrancò l'animo della ragazza. Poche ore prima, non avrebbe mai sperato in un mattino così bello. C'era degli uccelli, in fondo, probabilmente, del gabbiani-pavone che leggiadri sorvolavano il mare liscio, interrotto solo da delle onde schiumose. Decise di non svegliare Mino, preferiva lasciarlo dormire, magari ha fatto un sogno migliore del suo. Andò a sedersi, sempre molto silenziosamente, vicino a lui. E iniziò ad accarezzarlo piano piano, senza svegliarlo. Di risposta, uno sbuffo di felicità uscì dalle narici dell'animale.
La mattina era passata, e Mino da poco si era svegliato. Il sole era alto, la luce entrava e illuminava la grotta, riflettendosi sulla roccia, che al buio non si era notato, ma era liscia e lucida, e mandava riflessi colorati. Da lontano, un rumore esplose nell'aria. Un'altro bisonte volante stava arrivando, e Mino se n'era accorto.
Bubble atterrò nel poco spazio rimasto nella grotta.
"Ehi LunYao! Mi era preso uno spavento! Come state? Io volevo cercarvi ieri ma la tempesta era troppo forte... cosa hai intenzione di fare adesso?" Hade si accasciò a terra, stressato.
"Hade! Che bello, sei qui!" Appena si sedette a terra, lei lo ritirò su e lo abbracciò, sollevata.
"Sono così contenta che tu stia bene.. " Lo lasciò andare, sapendo che poteva bloccargli il respiro. "Adesso.. Bè, devo raggiungere Ember Island. Ho dei cugini che mi aspettano ansiosamente. Addio." Lo abbracciò di nuovo, con un sospiro, questa volta. Poi saltò su Mino. Lo guardò sorridendo.
"Hip hip!" E si rimise in volo, per continuare il suo viaggio, lasciando lì Hade e Bubble.
Ruolata chiusa