La Nazione del Fuoco - GdR

Una vecchia conoscenza...

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Silian
view post Posted on 12/8/2011, 15:55 by: Silian     +1   -1




MESE 10, GIORNO 6, POST 11, mezzogiorno

[EXP: 18.780 exp (30r100x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 510 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 870 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo/stiletti (7)]

Si stava concentrando sempre più sulle luci mutevoli che danzavano sulla pietra lucida della sala. La fiamma ondeggiò all’improvviso, sospinta da uno spiffero fastidioso che proveniva dalla sua sinistra: l’aria alimentò per qualche secondo il fuoco, che brillò più intensamente, tanto da costringere la ragazza ad allontanare da sé la fonte di luce, socchiudendo gli occhi. Quando riuscì a riadattare la vista alla penombra si accorse con stizza che aveva completamente perso di vista il Generale. Stupida torcia…se avesse potuto piegare il fuoco alla sua volontà avrebbe anche potuto evitare che si muovesse in quella maniera inconsulta! Cercò di considerare uno spazio più ampio possibile nell’ambito del suo campo visivo, ruotando lentamente il capo: in quel modo sperava di individuare più facilmente il punto fermo in mezzo a tutto quel guizzare. Niente…ancora niente… Ma dov’era andato a cacciarsi?! Si fosse andato ad infilare dietro a qualche colonna? Doveva spostarsi anche lei? Qualsiasi cosa avesse fatto aveva una possibilità su due di sbagliare. Decise di restare ferma…Tese le orecchie, in attesa di sentire la voce della sua guida che le impartisse altre indicazioni. Ovviamente non fu tanto gentile da rivolgerle di nuovo la parola. Magari lo faceva apposta, anzi, ne era sicura, si era nascosto ed ora sghignazzava sotto i baffi, dietro ad un arazzo. Era per questo che non si sentiva volare una zanzamosca là dentro, quello là stava giusto aspettando il momento giusto per saltare fuori e farle una bella ramanzina sull’ importanza del restare concentrati per la salvezza di Sua Altezza. E come se non bastasse c’era qualcosa che la metteva terribilmente a disagio. Aggrottò le sopracciglia, indispettita. Detestava non riuscire immediatamente a decodificare certi segnali. Il fuoco crepitava, riusciva a sentire anche il proprio respiro fortissimo nel silenzio della stanza. Silenzio…era una cosa quasi viva, che si poteva toccare, serpeggiava tra le colonne, permeava l’aria fin dentro i polmoni ad ogni respiro. Le faceva venire in mente quando, durante le esercitazioni a Fire Fountain, li facevano passare nella boscaglia fuori dalla caserma per simulare un agguato nemico. C’erano altre reclute nascoste tra i cespugli e quando sarebbero passati, avrebbero dovuto essere attaccati da loro: non sapevi mai quando e dove sarebbe accaduto, sapevi solo che quella situazione e quel silenzio ti avrebbero ucciso comunque, ma per la tensione. Insomma, era un po’ lo stesso silenzio di quelle volte.
CLICK.
“STRAMALEDETTO VECCHIO!!”

Quel rumore…lo conosceva benissimo, lo aveva sentito migliaia di volte ai campi di addestramento. Una balestra.
Con quella stupida torcia tra le mani c’era poco da fare. Ebbe appena il tempo di vedere la punta metallica della freccia scintillare sotto la luce della torcia. Poi con un movimento dell’unico braccio libero, come quello di una frusta, lasciò scivolare uno degli stiletti che aveva occultato nelle maniche e lo lanciò più in fretta possibile contro il dardo…e di conseguenza, contro chi l’aveva lanciato a tradimento.

(A.Atk *trapassare + balestra* atk=1050+20+65=1135 vel=390)

(A.Catk *Lancio secco A* def=[1000]>[700] atk=[1400]>[1050]) EV= *870*

La freccia rimbalzò con un tintinnio stridente contro la sottile lama di metallo, poi andò a prenderle si striscio il braccio sinistro, dove si aprì una lunga ferita sottile. “Sottospecie di vipera a sonagli”…ringhiò tra sé Elanor, mentre si abbassava di scatto ed abbandonava la torcia accesa sul pavimento. Poi si spostò rapidamente di un paio di passi a destra, in silenzio, esattamente al centro del cono d’ombra lasciato dall’impugnatura della fiaccola; fece scivolare tra le dita alcune delle lame che le restavano, facendo attenzione che restassero occultate dietro il margine della manica per non riflettere la luce delle fiamme. Quindi rimase immobile, in attesa della prossima mossa.
 
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72 replies since 14/7/2011, 13:29   462 views
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