La Nazione del Fuoco - GdR

un gioco pericoloso

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@Les
view post Posted on 29/3/2013, 09:14 by: @Les     +1   -1
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dalla terra delle Melinda

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ANNO 17, MESE 4, GIORNO 14, P. 20 ~ notte

~ colore dialoghi: #FF007F
~ exp: 186.870 (15r50)
~ denaro: 1500 mo (gioielli) + 3700 mo NdF +
~ abbigliamento: Pantaloni di cotone grezzo rosso scuro, maglia aderente rosa, capelli corti e spettinati.
~ armatura: D1 (off)
~ armi: pugnale (on)
~ abilità: fiamme blu, controllo dell'attacco B
~ mosse: scudo di fuoco, attacco combinato, schivata veloce, pioggia di fuoco, bastione di fuoco, scatto, inversione di potenza, resistenza, colonna di fuoco, rigenerazione, attacco a sorpresa.
~ stats:
Atk D. 1.800+50% (fiamme blu) = 2.700
Def D. 2.001+1/10 (armatura) = 2.201
Atk 549
Def 400+1/10 (armatura) = 440
Vel 390
EV 1.550/1.550





Che voleva dire quel bacio? Nemmeno Iris lo sapeva. Non era pronta a perdonarlo, ma non era nemmeno del tutto sicura di odiarlo come avrebbe dovuto. Era... complicato. "Non potevo lasciarti andare senza dirtelo" si premurò di farle sapere lui, ma a Iris non importava. Era stufa delle sua scuse, dei suoi tentativi di riavvicinarsi: pensava ancora che fosse tanto ingenua? Che bastassero un bacio o un corridoio sommerso dai fiori per ottenere da lei ciò che voleva? Era l'Imperatrice, non una stupida contadinella di Ember! Lo sguardo di Iris si fece nuovamente serio, mentre riprendeva il controllo. Quel bacio non significava un bel niente. Sfuggì alla carezza del marito, voltando lo sguardo verso la propria spalla e sbuffando leggermente. Qualcosa di giusto l'aveva detto anche lui, comunque. Iris rialzò lo sguardo con determinazione, scrutandolo con occhi fiammeggianti di rabbia: "non puoi mettere le cose a posto finché io non voglio" lo illuminò, ma subito si pentì della severità delle proprie parole. "E io vorrei..." disse, scuotendo la testa "ma ogni volta che ti guardo mi viene in mente quella pazza che ride di me e mi verrebbe voglia di arderla viva... e te con lei" confessò per la prima volta da quando si erano allontanati. Si strinse nelle spalle, cercando di fingere indifferenza, ma non le era facile ignorare il proprio orgoglio ferito. "Ho detto che non mi importava, ma non è vero. Il pensiero di quello che è successo mi tormenta giorno dopo giorno e la cosa che mi fa più rabbia è che non riesco a capire! Io sono l'Imperatrice! Non avevi che da chiedere, ti avrei dato tutto ciò che desideravi! Perfino gli Spiriti si devono inchinare al mio volere! Cos'hanno quelle dannate nomadi che io non ho?" chiese, con voce alterata. Non avrebbe accettato altre sciocche scuse, altri giri di parole, questa volta.
 
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