La Nazione del Fuoco - GdR

un gioco pericoloso

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Silian
view post Posted on 30/3/2013, 19:17 by: Silian     +1   -1




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ANNO 17, MESE 4, GIORNO 13, POST 32, notte
"Il bacio colpisce come la folgore, l'amore passa come un temporale"
[44.005 Antkantos (darkred): n° exp (25r80)] [DENARO: 361 NdF DEPOSITATO: conto, ABBIGLIAMENTO: giacca a vento marrone scuro, guanti, sciarpa e cappello neri, pantaloni marrone di cotone robusto, stivali e cintura di rinoceronte, zaino da viaggio] [EV: 1000, ABILITA': Dominio elettrico, ARMATURA: //, ARMI: sciabole gemelle(off), kukri(off)]

Stats PG:

Atk= 1500
Def= 1200
Vel= 300

Mosse caratteristiche-di scuola: Colonna di fuoco; Fuoco del giudizio; Scoppio; Elettrizzazione; Fulmine Globulare; Barriera Elettrostatica; Controllo del calore; Anello di fuoco; Bloccare le fiamme; Scudo di Fuoco; Propulsione; Fruste elettriche


Il Signore del fuoco si ritrasse al di fuori dal cerchio di luce della candela, abbassando la testa. Quando le cose si mettevano male con Iris sembrava tutto privo di senso, niente di quello per cui aveva lavorato aveva più un valore. Lei aveva perfettamente ragione. Aprì la bocca un paio di volte per parlare, ma sua moglie incalzava e anche quando non parlava la sua tristezza era talmente palpabile che non riusciva a trovare le parole giuste; più andava avanti e meno riusciva a trovare il modo di venirne fuori. Chiuse gli occhi, premendosi forte i polpastrelli sulle palpebre arricciate mentre le labbra si stringevano in una sottile linea amara. Se solo fosse esistito un modo per farle sentire quanto gli dispiaceva, quanto si sentiva male per averla ferita a quel modo... le parole non sarebbero mai state abbastanza, e lui non sceglieva mai quelle giuste con Iris. "Ti avevo perduta, Iris..." esordì dopo un respiro tremolante, e rialzò la testa trovando a fatica la forza per sostenere lo sguardo ardente della moglie. Tirare fuori ogni parola era sempre più faticoso, e il ben noto pizzicore agli angoli degli occhi non lasciava sperare niente di buono. "Ne ero sicuro. Ti avevo perduta, non volevi più vedermi. Ormai anche gli sguatteri mi ridevano dietro... e quando mi hai mandato così lontano l'ho capito, che era finita. Mi volevi fuori dai piedi. E solo perché... perché avevamo avuto lei..." e indicò con un gesto incerto della mano il fagottino ancora miracolosamente addormentato "invece di un Sozin. Non riuscivo a crederci... ". Chinò di nuovo la testa, scuotendola brevemente, con gli occhi decisamente lucidi. "Il solo pensiero che tu fossi tra le braccia di un altro...sono crollato. Sono crollato... e basta" riprese con voce rotta, allargando le braccia per poi lasciarle ricadere fiaccamente lungo i fianchi. Scosse di nuovo la testa, più a lungo, massaggiandosi la nuca con una mano. Gli ci volle una lunga pausa per riuscire di nuovo a parlare, stavolta senza incrociare lo sguardo della donna "E poi mi hai richiamato a casa. N-non capivo... e poi ti ho vista....così..." disse indicandola con un debole cenno della mano: arrabbiata? ferita? furiosa? Non trovava la parola adatta, l'unica cosa certa era che la colpa era sua. Chiuse gli occhi e si afferrò la base del naso tra pollice ed indice con forza, anche troppa forza, mentre due lacrime traditrici gli rotolavano lungo le guance. Tirò su col naso, mentre le lacrime continuavano a scendere senza ritegno "N-non puoi capire quanto mi dispiace..." esalò con una voce che era più che altro una via di mezzo tra un sussurro strozzato ed un guaito, seppellendosi il viso tra le mani e franando di nuovo sul suo sgabello traballante..
 
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73 replies since 6/2/2013, 09:30   581 views
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