La Nazione del Fuoco - GdR

incontri indesiderati

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Silian
view post Posted on 24/3/2011, 01:07     +1   -1




SPOILER (click to view)
CITAZIONE
i PNG dovrebbero parlare sempre in grigio

*sospira* non ho parole...forse ce la farò..tra un milione di anni più o meno


[EXP: 1550 exp (25r80) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 800 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 800 PV, ABILITA':nessuna ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

MESE 6, GIORNO 2, POST 4, mattina

L'uomo avanzava verso le due nel cortile; a giudicare dal suo abito doveva essere una persona di alto rango. Il sospetto che si trattasse del suo datore di lavoro diventava sempre più forte di secondo in secondo nella mente del soldato inesperto. "Zina, ti ringrazio per il prezioso aiuto, ma per la prossima volta... non è necessario che difendi la mia biancheria a costo della vita, quando vedi i soldati nel giardino mettiti al sicuro". Si, era proprio lui...ma Elanor non fece in tempo a preoccuparsi seriamente per la propria situazione: la gentilezza con cui si era rivolto alla sua serva era a dir poco incredibile e la lasciò letteralmente di stucco. Niente a che vedere con gli ufficiali istruttori con cui da recluta aveva avuto a che fare. Doveva esserle molto affezionato, il che voleva dire, forse, che Elanor avrebbe dovuto di nuovo preoccuparsi per un'eventuale strigliata o peggio...la ragazza trattenne il respiro preparandosi mentalmente ad ogni evenienza. "Tu devi essere Elanor. Benvenuta nel mio palazzo: sono il governatore Kuro, ma se devi rivolgerti a me 'Kuro' sarà sufficiente".

Di nuovo quella gentilezza. No, non stava fingendo, era una cosa da non credere. "Chiamarlo Kuro? Che cosa?? Non è possibile..." Si riprese appena in tempo per rispondere al saluto che cortesemente il padrone di casa le aveva rivolto, inchinandosi a sua volta. "E adesso che fa..va ad aiutare Zina a stendere le lenzuola?" Si chiese ironicamente la ragazza, rimproverandosi subito per il pensiero poco gentile. "Saresti in grado di riconoscere l'intruso?" Di chiamarlo Kuro proprio non se la sentiva, almeno per il momento. "Purtroppo no, Governatore: era totalmente coperto da un mantello con cappuccio, non era possibile capire dalla corporatura neanche se fosse un uomo o una donna; era molto agile, l'unico tratto distintivo è stato la scimitarra che ha usato per parare il mio attacco. La cosa che non mi convince è che non mi ha attaccata subito, è rimasto ad osservarmi, credo, per qualche secondo. Non riesco a spiegarmi la ragione di un comportamento simile, avrebbe dovuto farsi identificare o scappare via immediatamente. Escludo categoricamente che si trattasse di un civile, era armato ed a volto coperto." Recuperò nel frattempo un pensiero che si aggirava nella sua mente da qualche minuto. "Se possibile, Governatore, vorrei chiederle di acquisire informazioni sulla servitù della casa e su eventuali suoi familiari presenti, per evitare spiacevoli fraintendimenti...a parte Zina ed altre due persone non ho visto nessun' altra persona in giro in queste ore". Mentre parlava iniziò a segiure il governatore dentro l'abitazione; passarono dalla brillante luce diurna alla penombra degli ambienti interni, agli occhi servì qualche istante per adattarsi alla luminosità soffusa. Passato il primo impatto era decisamente incuriosita da quel signore gentile, se fosse riuscita a non farsi licenziare sarebbe stato gradevole lavorare per lui. "Potrei anche abituarmici....".
 
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view post Posted on 24/3/2011, 11:53     +1   -1
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MESE 6, GIORNO 2, POST 3, mattina

[(#FF007F) EXP 128.660 (30r100x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli sciolti][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



Iris sentì le voci avvicinarsi e fu presa da un fastidioso senso di agitazione: una parte di lei voleva andarsene il più rapidamente possibile, andando a rintanarsi nelle sue stanze, mentre l'altra era disgustata a quel pensiero. Nascondersi era una cosa da vigliacchi, indegna del suo rango e della sua famiglia... cosa avrebbe detto suo padre se l'avesse vista? Si scostò dal muro, lanciando un'occhiata alla porta interna della stanza, quella che conduceva verso il salone centrale: poteva sgusciare via silenziosamente; era abile, non avrebbero nemmeno saputo che si trovava lì... ma esitò un istante di troppo.

"... a parte Zina ed altre due persone non ho visto nessun' altra persona in giro in queste ore" concluse una voce femminile, proprio mentre Kuro compariva sulla soglia. Iris incrociò le braccia, nervosa "ci sono io per esempio" disse, sperando che il soldato venisse da un villaggio abbastanza remoto da non averla mai vista e soprattutto da non riconoscerla "... anche se nessuno sembra notare la mia presenza. Sifu! In un palazzo ognuno ha la sua funzione... c'è chi governa e chi esegue gli ordini! E' una tradizione antica che è resistita per un semplice motivo: funziona alla perfezione! I nobili comandano, il popolo esegue! Non il contrario!" sbuffò, dimenticandosi all'istante di tutte le sue preoccupazioni, tanto era infervorata dal proprio discorso.

Sciolse le braccia, indicando i propri capelli con aria contrariata: "Guarda! Questo è quello che succede se la plebaglia non fa il suo lavoro! Sembro una contadina! E le mie stanze sono tutte in disordine! Metti fine a questa ridicola ribellione, non otterrai niente a parte crescere servi maleducati!" lo rimproverò.

Kuro annuì, valutando la possibilità: "può essere... ma il fine di un governatore non è forse il benessere del suo popolo? E se trattandoli come esseri umani potessimo renderli più felici, non staremmo forse assolvendo ai nostri doveri?" rispose serafico. Iris sbuffò: "a me basterebbe essere presentabile per essere felice... cosa che, tra l'altro, sarebbe loro compito... ma grazie al modo in cui li tratti si sentono autorizzati ad occuparsene solo quando ne hanno voglia. Non mi sembra molto equo" ribatté decisa. Kuro non poté fare a meno di sorridere "chiederò a qualcuno di occuparsene. Ti aspetto più tardi per l'allenamento" la rassicurò.

Iris era frustrata dalla situazione: qualunque cosa dicesse sembrava non sortire alcun effetto, ma i rapporti, in quel palazzo, non erano regolati a dovere, come non era gestita a dovere l'economia e l'intera nazione. Avrebbe dovuto fare qualcosa, ma non poteva... nemmeno i continui allenamenti sembravano servire a qualcosa: "non capisci niente!" sibilò inferocita. Lanciò un'occhiata dall'alto al basso a Elanor, troppo in fretta e arrabbiata per poterla riconoscere, poi si voltò, infilando la porta in direzione delle proprie stanze senza aggiungere una sola parola.

Fu Kuro a spezzare il silenzio, rivolgendosi a Elanor: "oggi doveva essere di buon umore, se non sbaglio non mi ha minacciato di morte o qualcosa del genere" commentò, poi si affrettò a spiegare "è la figlia di un caro amico, i suoi genitori sono morti di recente, una storia controversa, e una persona alla quale era molto legata ha tentato di assassinarla per impossessarsi dell'eredità. E' un po' nervosa" spiegò velocemente il governatore "comprenderai che è meglio se nessuno viene a sapere che si trova qui; il tuo comandante mi ha assicurato che posso contare sulla tua discrezione. Mi preoccupa un po' il nostro misterioso incappucciato... non vorrei che sia trapelato qualcosa. Dovremo indagare" disse, grattandosi la barba brizzolata "di qui non passa molta gente. Ho insegnato l'arte del dominio del fuoco per anni... e seguo ancora qualche studente, ma li vedrai nel pomeriggio. Se vuoi seguirmi ti faccio fare un giro del palazzo" disse, indicando con un cenno la porta dalla quale era sparita Iris.
 
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Silian
view post Posted on 25/3/2011, 17:47     +1   -1




[EXP: 1650 exp (40r100) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 800 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 800 PV, ABILITA':nessuna ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]


MESE 6, GIORNO 2, POST 5, mattina


"Ci sono io per esempio" Scandì una voce dal tono autoritario..aveva un non so che di familiare...la figura di una ragazza - sua figlia? una nipote? - si era materializzata nel frattempo davanti al governatore seguito dal soldato. "Deve essere stata lei prima a chiamare Sifu nel porticato..Sifu...chi è Sifu?" L'altra incrociò le braccia irritata e si lanciò in una lunghissima tirata contro la scarsa disciplina che, a suo parere, regnava in quel palazzo e rimproverando in modo a dir poco impudente il governatore in persona - che tra l'altro non sembrava minimamente disturbato dal tono sentenzioso di lei. Ad ogni parola che pronunciava il senso di familiarità che suscitava in Elanor cresceva ma la ragazza non riusciva proprio a farsi venire in mente dove potesse averla sentita; si spremette inutilmente le meningi per diversi minuti.Che tipetta tremenda..rivolgersi ad un uomo molto più maturo di lei in quel modo, per di più il governatore! "Quasi potrei pensare che abbia ragione..qui le cose funzionano al contrario! I servi aggrediscono i soldati e le ragazzine fanno la predica al padrone di casa...mah.." “Guarda! Questo è quello che succede se la plebaglia non fa il suo lavoro! Sembro una contadina! E le mie stanze sono tutte in disordine! Metti fine a questa ridicola ribellione, non otterrai niente a parte crescere servi maleducati!" ”Un momento… plebaglia? Maleducazione? Nooo, non può essere vero…..” . Parole chiave. Iniziarono a risuonarle nella testa frasi sentite neanche ventiquattro ore prima, risvegliando brutti ricordi che il trambusto di poco prima aveva momentaneamente scacciato. Elanor si sforzò ancora di più di non cambiare espressione mentre cercava di superare il brutto colpo. ”Poveri noi, è ancora lei…La facevo più grande ieri notte, deve essere stata colpa dell’oscurità..ma è praticamente una ragazzina!! Speriamo solo che non mi riconosca o se la prenderà anche con me, visto che abbiamo toccato l’argomento…” E di avere ancora a che ridire con quella maniaca delle buone maniere non aveva nessuna intenzione. Restò immobile guardando tutto tranne che la ragazzina per evitare di incrociare il suo sguardo..si sa, certi tipi di animali - e con alcune persone – si irritano terribilmente quando li si guarda negli occhi. Il governatore sorrise tranquillo di fronte ai rimproveri che gli venivano rivolti. "Chiederò a qualcuno di occuparsene. Ti aspetto più tardi per l'allenamento". Dunque si esercitavano nel combattimento. "Non capisci niente!" "…Cribbio..forse non sarà così idilliaco lavorare qui..devo ricordarmi di girarle a largo." si disse la ragazza, rimanendo impassibile mentre l'altra la fulminava con lo sguardo per poi sparire per i corridoi. Non le aveva detto nulla. Che non l’avesse riconosciuta? "Oggi doveva essere di buon umore, se non sbaglio non mi ha minacciato di morte o qualcosa del genere" ”Che cosa?” Pensò Elanor, cercando di nuovo di non mostrare, per educazione, la propria incredulità di fronte a quell'affermazione. "È la figlia di un caro amico, i suoi genitori sono morti di recente, una storia controversa, e una persona alla quale era molto legata ha tentato di assassinarla per impossessarsi dell'eredità. È un po' nervosa" "Oh si, nervosetta..e che fa quando è di cattivo umore, ti usa come bersaglio per gli shuriken?" pensava Elanor, limitandosi a fare un cenno col capo al governatore. "Comprenderai che è meglio se nessuno viene a sapere che si trova qui; il tuo comandante mi ha assicurato che posso contare sulla tua discrezione. Mi preoccupa un po' il nostro misterioso incappucciato... non vorrei che sia trapelato qualcosa. Dovremo indagare" Beh, non aveva mai immaginato che essere asociali e farsi i fatti propri fosse un buon requisito per ottenere un lavoro. “Interessante..deve appartenere ad una famiglia in vista se c’è un bisogno così impellente di tenerla al sicuro..anche se credo che da sola se la caverebbe benissimo lo stesso..” si disse, ripensando alla notte prima. Dopotutto il suo maestro doveva essere un guerriero esperto, forse anche un dominatore di tutto rispetto..sarebbe stato interessante assistere ai loro allenamenti. "Di qui non passa molta gente. Ho insegnato l'arte del dominio del fuoco per anni... e seguo ancora qualche studente, ma li vedrai nel pomeriggio. Se vuoi seguirmi ti faccio fare un giro del palazzo" ”La seguo, Governatore. Se mi è permesso vorrei farle una domanda: qualcuno nel cortile ha chiamato il nome Sifu…le dice niente?” Chiese ingenuamente Elanor. Il suo disinteresse per ciò che accadeva ai piani alti le aveva sempre causato una certa ignoranza in materia…
 
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view post Posted on 26/3/2011, 10:38     +1   -1
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MESE 6, GIORNO 2, POST 4, mattina

[(#FF007F) EXP 128.860 (30r100x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli sciolti][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



Il palazzo del governatore era forse l'edificio più antico della zona. Era stato costruito secoli prima, per volere di una famiglia nobile caduta in disgrazia al Signore del Fuoco. Costretti ad abbandonare la Capitale, per non subire ritorsioni, avevano deciso di stabilirsi in quella che all'epoca era una zona remota, lontana dai centri di scambio e priva di alcun tipo di risorsa sfruttabile per l'imponente apparato bellico della Nazione; si erano ritagliati lì il loro personale angolo di paradiso. Avevano eretto il palazzo senza badare a spese, consapevoli che avrebbero dovuto viverci finché i discendenti degli attuali sovrani avessero dimenticato il disonore di cui si erano macchiati.

La famiglia aveva voluto un ampio giardino, ora protetto da alte siepi, una parte era un tempo dedicata all'orto, ma i successivi abitanti l'avevano trascurato, e ora vi cresceva solo un melo selvatico, al quale il governatore Kuro si era particolarmente affezionato. La struttura interna era stata variata diverse volte nel corso dei secoli e quella attuale rispecchiava a pieno le esigenze del suo eccentrico proprietario: si accedeva all'ingresso tramite una stradina lastricata, fiancheggiata da alte latifoglie. Nei pressi dell'ingresso si trovava la parte pubblica dell'edificio: dall'ingresso si poteva accedere a un secondo giardino, interno, circondato da una decina di stanze, usate per accogliere gli ospiti. Proseguendo si raggiungeva una grandiosa sala da ballo, che non veniva usata da tempo. Procedendo a destra si raggiungeva un'immensa sala da pranzo, usata per le occasioni ufficiali e proprio lì conduceva la porta che il governatore varcò.

Kuro annuì, apparentemente soddisfatto: "Domanda interessante... sì. In effetti forse dice anche più di quello che la mia giovane ospite intendeva: è senza dubbio appropriato, ma è eloquente il fatto che non le ho chiesto di chiamarmi così. Vedi, Elanor, Sifu non è un nome, ma un titolo; significa che lei è qui per imparare e mi considera il suo maestro, nell'accezione più vasta del termine... è un grande onore essere il sifu di qualcuno, ma anche una grande responsabilità" commentò sovrappensiero, proseguendo verso una stanza più piccola ed evidentemente più utilizzata. Da lì si continuava attraverso un lungo corridoio che portava attraverso una serie di stanze più piccole, le cui porte erano chiuse. "Quella che abbiamo finito di attraversare è la parte pubblica del palazzo, quella dove vedrai gironzolare i miei allievi" spiegò, tirando fuori dalle pieghe della tunica una chiave dorata che apriva un immenso portone a due ante, in legno finemente cesellato. Fece strada oltre la porta, che li condusse in un'ennesimo salone. Questo era riccamente lavorato, ma quasi del tutto privo di mobilio, segno che le stanze erano talmente tante che molte non avevano un uso specifico.

Kuro proseguì in direzione della biblioteca, perdendosi senza volerlo in una lezione sulla storia del palazzo. Fu interrotto dal rientro di Zina che, cesta tra le braccia, si stava incamminando con il suo passo pesante nella direzione opposta. Kuro la fermò con un cenno: "Zina, abbiamo bisogno delle tue mani d'oro... mia nipote sta di nuovo litigando con i suoi capelli" la informò. Zina alzò gli occhi al cielo, sbuffando "e se non è quella è un'altra ancora... e i capelli... e la tunica che cade male... e il letto troppo morbido... due sberle da piccoli e vedrete come vengono su bene! Mai avuto problemi con i miei! Ma chi me lo fa fare?" brontolò, allontanandosi in direzione delle stanze di Iris. Kuro, al solito, finse di non averla sentita.
 
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Silian
view post Posted on 26/3/2011, 16:04     +1   -1




[EXP: 1810 exp (30r80) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 800 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 800 PV, ABILITA':nessuna ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

MESE 6, GIORNO 2, POST 6, mattina

"Domanda interessante... sì. In effetti forse dice anche più di quello che la mia giovane ospite intendeva: è senza dubbio appropriato, ma è eloquente il fatto che non le ho chiesto di chiamarmi così. Vedi, Elanor, Sifu non è un nome, ma un titolo; significa che lei è qui per imparare e mi considera il suo maestro, nell'accezione più vasta del termine... è un grande onore essere il sifu di qualcuno, ma anche una grande responsabilità". Elanor ebbe l'impressione di essere tornata al primo anno di scuola, sentendosi terribilmente ignorante. "Chiedo scusa...ero convinta si trattasse di un nome proprio. Non è un titolo utilizzato nell'esercito...." disse a voce bassa, sperando di non aver fatto una figuraccia terribile. Stava ripensando alle parole dette dal governatore poco prima, sul dovere che ha un governante di rendere felice il popolo: più ci pensava, più ne rimaneva colpita e cresceva in le l'ammirazione per quel singolare governatore. La colpì molto anche il tono con cui aveva pronunciato le ultime parole: un grande onore, ma anche una grande responsabilità..sembrava che in quella frase ci fosse molto più di quanto in realtà non avesse detto...Cercò di non distrarsi e di prestare attenzione alla sua guida, per memorizzare i dettagli della conformazione dell'edificio (che all'interno si mostrava assai più vasto di quanto non apparisse da fuori): conoscere il terreno di lavoro avrebbe offerto senza dubbio un vantaggio su qualsiasi eventuale intruso. Ci sarebbe voluto del tempo prima di esaurire quell'interminabile susseguirsi di sale, saloni, corridoi ed anticamere. Finalmente entrarono nella zona privata del palazzo, la più interna. "Quella che abbiamo finito di attraversare è la parte pubblica del palazzo, quella dove vedrai gironzolare i miei allievi" Già, gli allievi: quanto le sarebbe piaciuto poterlo vedere al lavoro! Ne era sicura, avrebbe potuto assistere a delle lezioni molto più istruttive che all' accademia..ma non aveva il coraggio di chiedere una cosa del genere dopo neanche un giorno di permanenza, inoltre avrebbe dovuto essere di pattuglia per tutto il pomeriggio ancora..La povera Zina, che nel frattempo passava nel corridoio, fu spedita a pettinare i capelli della simpatica nipotina (tra un brontolio e l'altro..Elanor comunque trattenne a stento un sogghigno). "Quindi queste sono le stanze private? Anche lei alloggia in questa ala del palazzo?" Chiese Elanor ,indicando la direzione in cui si era incamminata Zina. "Quante persone oltre Zina e Lei hanno il permesso di entrare in quest'area?" Erano tutte domande di routine, in un certo modo la rassicuravano facendole sperare di assolvere bene al suo compito ma nel contempo le sembravano stranamente inutili: lavorare davvero sarebbe stata un'altra storia, avrebbe dovuto basarsi unicamente sullo spirito di osservazione e sui propri riflessi. "Se non chiedo troppo, vorrei sapere anche l'orario in cui riceve i suoi allievi, il loro numero esatto e forse sarebbe meglio per me vederli di persona, per essere in grado di riconoscerli. Se ho capito bene, è per la presenza di sua nipote che sono stata convocata..anche lei farà allenamento con tutti gli altri o sarà da sola? Nel secondo caso sarebbe meglio, forse, intensificare i controlli nel giardino...." Si fermò per dare tempo al governatore di rispondere a tutte le domande..chissà se stava agendo da buon soldato..forse non sarebbe stata solo una questione di rispetto dei protocolli..
 
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view post Posted on 28/3/2011, 15:01     +1   -1
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MESE 6, GIORNO 2, POST 5, mattina

[(#FF007F) EXP 128.960 (15r50x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli sciolti][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



Il governatore annuì gravemente: "Già... già... ho una gran brutta tendenza a divagare, vediamo un po'..." borbottò grattandosi il mento con aria pensierosa "qui possono accedere tutti i servi, io, la ragazza... 21 persone in tutto... e ovviamente potrai accedere anche tu. Alloggerai qui a palazzo, ti ho fatto preparare una stanza che ti mostrerò tra poco" disse tornando sui suoi passi per dirigersi nuovamente verso il grande portone che separava le due parti del palazzo. "Questo rimane sempre chiuso, ma esistono tanti altri modi per accedere a quest'area... vedi, quando il palazzo è stato costruito non si pensava certo alla sicurezza e da quel punto di vista lascia molto a desiderare" spiegò, proseguendo verso la stanza adiacente, dove passando attraverso una grande porta sormontata da un'arcata si poteva raggiungere direttamente il parco esterno.

Uscì nuovamente fuori e fece cenno a Elanor di seguirlo "se non altro il giardino è sicuro" spiegò mentre raggiungeva un muro di solida pietra, alto due volte la sua statura. Percorse un tratto del giardino, costeggiando le mura esterne. In fondo, nel bel mezzo di uno spiazzo assolato, dei panni erano stati stesi ad asciugare al sole e non serviva certo una grande mente per intuire che Zina veniva proprio da lì. Avevano ormai raggiunto il lato opposto dell'edificio e Kuro si infilò nuovamente all'interno passando attraverso una porta, questa volta più stretta, che dava sullo stesso corridoio della biblioteca. Questa volta Kuro non tornò verso la parte pubblica del palazzo, ma entrò in un grande salone "da qui si può accedere alle stanze" spiegò. "Di là c'è il mio studio" disse, puntando con il dito la prima porta alla sua destra, poi si avventurò lungo un'ampia scalinata che conduceva al piano superiore. "La mia ospite dorme laggiù" aggiunse indicando un grande portone che chiudeva il corridoio.

"Mia nipote Ilah ha il terrore che qualcuno scopra che è qui: l'ho vista raramente uscire dalle proprie stanze e quando lo fa si limita a girovagare nella parte privata del palazzo; in realtà da quando è qui non è mai uscita nemmeno in giardino. In ogni caso non ha bisogno di essere protetta, sa muoversi abbastanza rapidamente da reggere in modo dignitoso il confronto con un nomade e se si sente in pericolo non esiterà a mettersi al sicuro" spiegò, spingendo la prima porta alla sua sinistra "questa sarà la tua stanza; sistemati pure con comodo, io devo andare. Più tardi manderò qualcuno a mostrarti il resto del palazzo e ti aspetto dopo pranzo nel mio studio per definire nei dettagli della tua presenza qui" concluse.
 
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Silian
view post Posted on 30/3/2011, 21:55     +1   -1




[EXP: 1910 exp (40r100) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 500 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 800 PV, ABILITA':nessuna ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

MESE 6, GIORNO 2, POST 7, tarda mattinata

Elanor seguì il governatore Kuro per i corridoi del palazzo che sembrava sempre più un labirinto, decisamente non era mai stata in un posto del genere: ci avrebbe messo qualche giorno prima di riuscire a districarsi tra i vari corridoi, stanze, sale, porte e portoni. Uscirono di nuovo all’esterno dove della biancheria pulita sventolava al sole poi rientrarono di nuovo nell’edificio, dove il governatore le indicò il suo studio al pianterreno e la stanza della sua cara nipotina, in cima ad un’altra scala. Poi indicò un’altra stanza alla loro sinistra: "questa sarà la tua stanza; sistemati pure con comodo, io devo andare. Più tardi manderò qualcuno a mostrarti il resto del palazzo e ti aspetto dopo pranzo nel mio studio per definire nei dettagli della tua presenza qui". “Qui...la mia stanza? Non era troppo vicina a quella di una certa persona?” disse invece: “La ringrazio Governatore, sarò da lei più tardi." e lo salutò nella maniera tradizionale, chinandosi in avanti. Sarebbe dovuta tornare in paese a prendere le sue cose in serata, per il momento sarebbe stato opportuno restare al palazzo, soprattutto in vista di un altro giro turistico…il palazzo non era ancora finito?! Come avrebbe fatto ad orientarsi?

Aspettò che il governatore si allontanasse poi si guardò intorno, cercando dei punti di riferimento per individuare di nuovo il luogo in futuro: avrebbe dovuto almeno saper trovare la strada della sua camera, si disse. Guardandosi intorno con attenzione tornò sui suoi passi, scendendo di nuovo la scalinata…poi ecco il salone, aveva avuto fortuna. Ci sarebbe dovuto essere un corridoio da qualche parte…gironzolò per qualche minuto senza riuscire a venirne a capo per poi ritrovarsi in una enorme sala con le mura completamente ricoperte di scaffali pieni di pergamene arrotolate…doveva essere la biblioteca! Avrebbe voluto restare un altro po’ a curiosare là dentro ma si costrinse a suo malgrado ad uscire per trovare la strada per il giardino. Finalmente, ecco il corridoio poi la porta stretta e…di nuovo all’aria aperta! Respirò a pieni polmoni, soddisfatta per aver raggiunto un piccolo traguardo. Aveva bisogno ora di schiarirsi le idee, qualcosa non le riportava…in quel momento attirò la sua attenzione il rumore ovattato di qualcosa che cadeva sul terriccio del giardino: dei piccoli frutti maturi simili a ghiande stavano cadendo da un alberello in un angolo del giardino. Non sapendo come trascorrere il tempo in attesa delle nuove istruzioni prese di nuovo l’arco ed incoccò una freccia: appena vide un’altra ghianda cadere lasciò andare il dardo che sibilando si conficcò con uno schiocco nel tronco dell’alberello, ovviamente mancando il bersaglio. “Punto primo: il governatore ospita una nipote, verosimilmente da poco tempo, che ha perso i genitori e che non vuole essere riconosciuta da estranei…è logico pensare che tema per la sua vita. Forse i genitori sono stati assassinati. Questo spiegherebbe la mia presenza qui.” Un’altra ghianda cadde, seguita dallo schiocco della seconda freccia che mancò ugualmente il bersaglio. “Punto secondo: la ragazza (nonostante i fatti recenti) non ha bisogno di protezione, almeno a detta del governatore…allora, se non è per la ragazza, per quale motivo avrebbero dovuto chiamarmi qui? Non si spostano i soldati per niente, deve avere una buona ragione. Ma quale?” Terza ghianda, terza feccia a vuoto. In poco tempo aveva sviluppato una certa stima per il suo capo, era certa che le avrebbe chiarito tutto quanto dopo pranzo..la faccenda aveva risvegliato la sua curiosità.

Cominciava ad avere un certo languorino, segno che metà mattinata era ormai trascorsa. Presa dai suoi pensieri ascoltò a malapena le spiegazioni del servo che le era stato mandato poco più tardi, riuscendo soltanto a sentirsi più confusa riguardo la collocazione delle varie stanze dell’edificio. Le sembrava di girare in tondo, come una trottola, se solo ci fosse stata una pianta del palazzo da qualche parte..
Lo stesso servitore la accompagnò in un locale attiguo alle cucine, dove Elanor sbocconcellò sovrappensiero qualsiasi cosa le avessero messo davanti (era troppo presa dall’incontro imminente per fare caso al cibo), cercando di trattenere l’impulso di presentarsi davanti all’ufficio del governatore Kuro prima del tempo - sempre che avesse ritrovato la strada..
 
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view post Posted on 31/3/2011, 18:49     +1   -1
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MESE 6, GIORNO 2, POST 6, mattina

[(#FF007F) EXP 129.520 (30r100x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli sciolti][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



"Che vuoi?" chiese Iris, seccata dall'intrusione di Zina nelle sue stanze. "Mi ha mandata il governatore" rispose la donna senza tante formalità, cosa che le fece guadagnare un'occhiata di rimprovero da parte della ragazza, ma Zina non la notò: aveva raggiunto la grande specchiera e aveva aperto il mobile che vi stava accanto, afferrando una spazzola, poi si era girata di nuovo in direzione della principessa, aspettando che si voltasse, in modo da poterla pettinare. Iris, in realtà, avrebbe preferito disintegrarla, ma sapeva che, tanto per cominciare, il governatore Kuro non avrebbe preso tanto bene la cosa. Poi c'era un altro problema... senza di lei difficilmente avrebbe potuto sistemare quel disastro capitato ai suoi capelli e, ultimo, ma non meno importante... non era sicura di poter mettere la donna fuori combattimento. E se avesse fallito? Difficile tollerare l'umiliazione.

Riassunse tutti quei pensieri sbuffando per l'ennesima volta, ma alla fine si voltò, permettendo alla donna di fare quello per cui era venuta. "Ahia!" piagnucolò, a quelle spazzolate molto più energiche del dovuto. L'aveva fatto apposta per vendicarsi, vecchia megera! Lo specchio, però, lentamente cominciava a rimandare un'immagine più confortante e il profumo dell'olio usato per districare i capelli le aveva restituito il sorriso: in fondo bastava poco per farla felice. "Puoi andare" disse alla fine: il suo sorriso soddisfatto era l'unica concessione che era disposta a fare all'arrogante servitrice.

Passò un'ultima volta una mano tra i capelli, per assicurarsi che tutte le ciocche rimanessero in ordine, poi uscì dalle proprie stanze, diretta verso il giardino interno dove era solita allenarsi con Kuro. Il governatore era già arrivato e la aspettava seduto sull'erba; un piccolo roditore stava saltellando in giro in cerca di cibo, ma appena vide Iris arrivare fu lesto ad arrampicarsi su un albero e da lì sul tetto. Iris si inchinò nel tradizionale saluto della Nazione del Fuoco: "dobbiamo parlare. Seriamente" disse, questa volta in tono più pacato. Kuro annuì, facendole segno di sedersi accanto a lui.

"E' un po' che ci sto pensando; sono due mesi che sono bloccata qui e non ho avuto alcun miglioramento... non mi sto arrendendo, sia chiaro, ma credo che stiamo seguendo la strada sbagliata" iniziò, prudente. Kuro non parve arrabbiato, così Iris proseguì "mio padre mi ha parlato della biblioteca di Wan Shi Tong. Diceva che in quel luogo è custodita da un potente spirito tutta la conoscenza del nostro mondo... e credo che se esiste una soluzione al mio problema... beh, è lì che la devo cercare" concluse, sicura di sé. Kuro sembrava in attesa, così Iris si affrettò ad aggiungere "basta. Non c'è altro".

"Come pensi di trovare la biblioteca?"
chiese lui, valutando la proposta. "Ho raccolto i diari di mio padre... i miei soldati hanno recuperato tutti i libri che sono riusciti a trovare nelle biblioteche private dei nobili che vivono nell'arcipelago... basta leggerli, qualcosa di utile ci sarà scritto" rispose, stringendosi nelle spalle. "Tuo padre ha cercato quella biblioteca per quasi vent'anni, prima di arrendersi" rispose l'uomo, cercando di riportare la ragazza alla realtà. Iris gli riservò una di quelle occhiate dall'alto in basso, che solitamente dedicava alla servitù "io non sono mio padre: tanto per cominciare non mi arrendo e poi sono più motivata... per quanto tempo ancora pensi di potermi propinare i tuoi esercizi di respirazione? Sono stufa! Lo vedi che mi impegno, ma non funziona! Senti... lo so che secondo te questo casino è dovuto al fatto che non ho accettato la morte di mio padre, ma non è così: è morto, va beh, capita. Io ero il Signore del Fuoco e mi stava benissimo. Tutto questo non dipende da me! E' stato quel dannato sicario della Gilda, te l'ho già detto! Perché non riesci a cacciartelo in testa?" protestò come avrebbe fatto con un medico che tentava di curarle un braccio mentre le faceva male un piede.

"Tuo padre non era uno sprovveduto: se trovare la biblioteca fosse stato facile ci sarebbe riuscito. E non dimentichiamoci che i Saggi e il Signore del Fuoco Rozul ti stanno ancora cercando. Pensavo volessi nasconderti da loro." le ricordò Kuro. "Lo so" ammise Iris "... e è per questo che te ne sto parlando: io non posso muovermi di qui, devi mandare qualcuno a cercare la biblioteca" ordinò. Era una follia e Kuro lo sapeva "Vedrò cosa posso fare" rispose, sapendo già che non avrebbe potuto accontentarla: significava condannare il malcapitato di turno a morire nel deserto di Si Wong, ma riportare Iris alla realtà facendola ragionare era una cosa che superava anche le sue capacità. "Adesso, però, cominciamo" disse, chiudendo rapidamente la questione mentre con un cenno invitava la ragazza a mettersi in posizione.

Iris sbuffò: "stiamo perdendo tempo".
 
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Silian
view post Posted on 2/4/2011, 00:30     +1   -1




[EXP: 2110 exp (33r100) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 500 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 800 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

MESE 6, GIORNO 2, POST 8, mezzodì

Elanor si fece scendere a forza gli ultimi bocconi di cibo in gola, accompagnandoli con grosse sorsate d'acqua. Aveva mangiato di malavoglia nonostante la cucina in quel palazzo fosse ottima, non poteva certo permettersi, come soldato, di essere privo di forze nel caso si fosse avvicinato qualche altro intruso. Doveva mantenere la piena efficienza del fisico. Sbuffò rendendosi conto che ancora mancava un tempo discreto all’ora dell’incontro col governatore. Era strano quanto il pensiero del colloquio la turbasse, aveva uno strano presentimento…ma no, era un’altra delle sue suggestioni: aveva dormito poco, la notte precedente era stata a dir poco tremenda, l’adrenalina le doveva essere rimasta in circolo ed ora non riusciva a stare calma. Sbuffò di nuovo sistemandosi nervosa sulla sedia ed attirando un’occhiata interrogativa del cuoco che si affaccendava poco lontano. Fece un vago cenno di saluto all’uomo per tranquillizzarlo ma quello si era già voltato per rimettersi al lavoro. Si sentiva così terribilmente fuori posto…l’ambiente della caserma era stato duro ma era notevolmente più semplice per la gestione dei rapporti personali: qui non si capiva chi comandasse, c’erano gerarchie interne persino tra i servi e ad Elanor sembrava chiaro che sarebbe stato meglio non disturbare nessuno di loro nel territorio che occupavano o, soldato o no, sarebbe stata lei a rimetterci.

Salutò il cuoco (che rispose con un grugnito distratto) ed uscì di nuovo all’esterno..gironzolò fino a trovarsi per puro caso vicino all’alberello di prima. Il sole non sembrava essersi mosso. Sbuffò ancora. Estrasse l’arco di nuovo e stavolta si allenò a scoccare frecce in sequenza, magari l'avrebbe aiutata a passareil tempo... Puntò un nodo di uno dei rami più alti dell’alberello ed iniziò a tirare a ripetizione. Sarebbe stato interessante avere un bersaglio mobile, forse (si disse con un sorriso ironico) avrebbe dovuto inseguire Zina mentre portava la cesta dei panni. Dopo un po’ di tempo prese gusto per il suo allenamento solitario: respirare a fondo l’aiutava molto –un po’come aveva visto accadere ai dominatori di fuoco assistendo ai loro allenamenti- e trovando il ritmo interno tra respiri e scoccate riuscì ad effettuare fino a quattro lanci a ripetizione senza sbagliare mira. Respirare aiutava la concentrazione ed era sicura che fosse quella la chiave di tutte le tecniche di meditazione in uso presso i nomadi (come aveva letto in qualche libro, anche se non aveva mai visto nessuno meditare in effetti, neanche Liang). Soddisfatta ripose le frecce raccolte dal ramo nella faretra, lisciandone l’impennatura e si rimise l’arco in spalla. Guardò il sole…COSÌ TARDI?!

Caspita…aveva perso il senso del tempo…corse via come una scheggia, sbagliando strada in continuazione e chiedendo indicazioni a tutti i servi indaffarati di passaggio….dopo diversi minuti di corsa folle si trovò per sbaglio in giardino, ad una porta stretta che riconobbe subito. Cercò di riprendere fiato con grosse boccate d’aria, asciugandosi il sudore dalla fronte e si avviò nel corridoio, poi nel salone –aveva riconosciuto la strada- fino a fermarsi davanti alla porta. Cercò di controllare il respiro ancora pesante, il cui suono riecheggiava sulla volta del salone. Fece finalmente per bussare quando un servo apparso dal nulla le scoccò un’occhiata di disapprovazione, tossicchiando. “Hem hem….” Ci volle qualche secondo ad Elanor prima di capire che doveva essere annunciata…certo, questo non era l’esercito ma la casa di un nobile..quante cose da imparare…
 
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view post Posted on 2/4/2011, 10:11     +1   -1
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MESE 6, GIORNO 2, POST 7, mezzogiorno

[(#FF007F) EXP 129.570 (15r50)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli sciolti][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



Ne aveva abbastanza! Iris fissò intensamente la sua ciotola di riso, come se lì dentro avesse potuto trovare la risposta a tutte le sue domande... Kuro non avrebbe capito, avrebbe insistito a propinarle quegli esercizi di respirazione e non avrebbe concluso niente. Cacciò un boccone di riso in bocca. Cominciava a pensare che l'unico modo per risolvere quella questione fosse arrangiarsi... e aveva già una vaga idea di come fare. Ingurgitò rapidamente un altro boccone, poi un ennesimo e un altro ancora finché la ciotola fu vuota. Sapeva che Kuro aveva una biblioteca e di sicuro tra tutto quel ciarpame filosofico doveva avere anche lui qualcosa su Wan Shi Tong, con un po' di fortuna avrebbe trovato le istruzioni per rintracciarla. Se non avesse collaborato... beh, avrebbe assoldato qualcuno per occuparsene. Si alzò dal tavolo, infilando a passo sicuro i vari corridoi: avrebbe dovuto agire in incognito, se qualcuno avesse saputo chi era e perché cercava la biblioteca... sarebbe corso a vendere l'informazione a quel traditore di Rozul.

Passando di fronte allo studio di Kuro notò un servo che presidiava la stanza, segno che il governatore si trovava lì: "bene" si disse la ragazza. Con un po' di fortuna non l'avrebbe incrociato e l'uomo non avrebbe mai saputo che stava lavorando attivamente per portare a termine il proprio piano.

Kuro, nel frattempo, aveva raggiunto il suo studio: era una stanza di media grandezza, sul fondo una grande finestra, chiusa da una tenda di lino di color rosso acceso, dava su un piccolo cortile interno. Una delle pareti era interamente ricoperta da scaffali pieni di rotoli di pergamena, mentre sulla parete opposta, completamente libera, si potevano ammirare degli arazzi dall'aria antica che raffiguravano dei dominatori del fuoco intenti a dar sfoggio della propria arte. Al centro della stanza c'era una stuoia sulla quale era posato il tavolino basso dove Kuro aveva srotolato una delle pergamene ed era ora immerso nella lettura.

Un servitore si infilò nella stanza e, sentendo la porta aprirsi, l'uomo alzò lo sguardo verso di lui "sì?" chiese cortesemente. "La ragazza che stavate aspettando è arrivata" lo informò. "Falla entrare e portami il té, per favore" ordinò il governatore arrotolando velocemente la pergamena per poi posarla in un angolo del tavolo. Infine alzò lo sguardo per accogliere la sua ospite con un sorriso. "Prego, accomodati" offrì, non appena la ragazza fu entrata.
 
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Silian
view post Posted on 2/4/2011, 23:01     +1   -1




[EXP: 2160 exp (18r50) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 500 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 800 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

MESE 6, GIORNO 2, POST 9, primo pomeriggio

Elanor osservò il servitore entrare nello studio ed udì la voce del governatore rispondere accompagnata da un fruscio di pergamena. Il servo uscì quasi subito e fece un cenno alla ragazza per poi sparire nella penombra dei corridoi. Entrò nello studio chiudendo la porta dietro di sé: il governatore l’accolse con un sorriso, pregandola di accomodarsi con la sua solita gentilezza. Era un ambiente accogliente, la tenda rossa che copriva la finestra donava un certo calore aranciato alla luce che filtrava attraverso la sua stoffa; ”Buonasera Governatore” [COLOR] Elanor salutò di nuovo con il tradizionale inchino e prese posto a sedere davanti al tavolino guardandosi intorno nervosamente, non era sicura che fosse normalmente consentito sedersi davanti ad un superiore senza rispettare l’ennesimo regolamento imposto dall’etichetta. L’arredamento era sobrio, non vi era traccia di ostentazione di ricchezza o potere anche se quegli arazzi dovevano avere chissà quanti anni..semplicemente meravigliosi; anche nello studio era presente una nutrita collezione di pergamene che contribuì a far sentire la ragazza un po’ più a suo agio…forse un po’ troppo dato che prese lei stessa la parola per prima, senza attendere di essere interpellata. [COLOR=#3A0057]”Perdoni la mia curiosità..e la mia impertinenza ma ho riflettuto sui fatti di questa mattina e sulle sue parole e mi sono chiesta a cosa potesse servire un soldato qui dato che, contrariamente a quanto pensassi, vostra nipote non abbia bisogno di tutela” Tacque subito: che sciocca, aveva parlato senza pensare! Era per quello che il governatore l’aveva convocata ed era palese che la sua curiosità sarebbe stata placata anche senza domande inopportune. Si sentiva proprio una novellina. Aggiunse subito ”Anche se, suppongo, è per questa ragione che lei mi ha convocato qui”. E riprese a fissare gli arazzi, evitando lo sguardo del governatore.
 
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view post Posted on 3/4/2011, 09:20     +1   -1
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MESE 6, GIORNO 2, POST 8, mezzogiorno

[(#FF007F) EXP 129.620 (15r50)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli sciolti][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



A Kuro non sfuggì il modo in cui la ragazza era improvvisamente ammutolita e come ora evitava il suo sguardo, era chiaro che era nuova alla vita di corte, ma con l'aiuto degli spiriti e un po' di fortuna non sarebbe stato un problema. "Dammi solo un istante e cercherò di chiarire tutti i tuoi dubbi" rispose l'uomo con la sua flemma caratteristica. Aveva notato che la ragazza stava fissando gli arazzi appesi alla parete e si affrettò a spiegare: "hanno quasi cinquecento anni, sono stati tessuti in quella che oggi conosciamo come la città della fontana di fuoco, prima che diventasse una città commerciale dedita alla produzione militare. All'epoca lì si potevano trovare le più abili filatrici dell'intera nazione e questa è senza dubbio un'opera interessante. La particolarità è che i dominatori sembrano goffi e sproporzionati, ma se segui con attenzione le bizzarre linee di fuga dell'immagine scoprirai che non stanno combattendo tra loro, sono delle sequenze avanzate del dominio, eseguite in modo straordinariamente preciso... immagino che se il mercante che me li ha venduti se ne fosse reso conto non sarebbe stato tanto felice di sbarazzarsene" spiegò, perdendosi per un istante ad osservare l'immagine.

In quel momento la porta si aprì leggermente e Kuro si rivolse al nuovo venuto con un largo sorriso: era il servo che li aveva lasciati pochi istanti prima, e che ora ritornava con una teiera fumante e due tazze. "Appoggia pure qui" disse il governatore, indicando il tavolino che gli stava di fronte. "Ti dispiacerebbe metterti davanti alla porta e assicurarti che nessuno ci disturbi?" chiese il governatore. Il servo posò un vassoio dorato sul tavolo e annuì con un leggero inchino "non passerà una zanzamosca, promesso" scherzò mentre usciva.

Il governatore attese che il servo uscisse e solo quando la porta si richiuse dietro di lui si rivolse nuovamente a Elanor. "Questa mattina hai avuto modo di girare per il palazzo e farti un'idea delle persone presenti. Prima di scendere nei dettagli vorrei sapere cosa ne pensi: credi che riusciresti a lavorare con mia nipote? Parla pure liberamente, so che non è particolarmente cordiale e sappi che metterò una buona parola per te in ogni caso" spiegò, afferrando uno dei bicchieri e posandolo di fronte a sé "tè?" offrì.
 
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Silian
view post Posted on 3/4/2011, 15:10     +1   -1




[EXP: 2240 exp (30r80) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 500 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 800 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

MESE 6, GIORNO 2, POST 10, primo pomeriggio

"Dammi solo un istante e cercherò di chiarire tutti i tuoi dubbi" Si sentì rispondere con grande calma. Non si era offeso, almeno per il momento, anzi, accortosi del suo interesse per gli arazzi le spiegò che raffiguravano addirittura di sequenze del dominio e che venivano dalla sua città natale: non sapeva che fosse stata così importante per qualcos’altro oltre che per l’industria pesante. In altre circostanze si sarebbe precipitata a dare un’occhiata più da vicino per carpire qualcosa della conoscenza racchiusa in quell’ordito. La porta si aprì di nuovo lasciando entrare di nuovo il servo provvisto di tutto l’occorrente per un the caldo che posò su indicazione del governatore sul tavolino che si trovava tra di loro. "Ti dispiacerebbe metterti davanti alla porta e assicurarti che nessuno ci disturbi?" chiese al servo che, scherzando tranquillamente, uscì subito a presidiare l’ingresso. “ "Perché tanti misteri? Cosa mai avrà in mente….” Si chiese Elanor che ormai era quasi a disagio per la calma che il governatore stava mostrando. Ma quanto ci metteva a vuotare il sacco…
"Questa mattina hai avuto modo di girare per il palazzo e farti un'idea delle persone presenti. Prima di scendere nei dettagli vorrei sapere cosa ne pensi: credi che riusciresti a lavorare con mia nipote? Parla pure liberamente, so che non è particolarmente cordiale e sappi che metterò una buona parola per te in ogni caso".

“Eh?” fu la muta esclamazione della ragazza. Almeno all’inizio fissò l’uomo con espressione vacua, doveva ancora metabolizzare quello che aveva appena sentito. Prima di avere tempo a sufficienza per organizzare i pensieri in subbuglio, per fortuna, fu lui a rompere il ghiaccio mettendole davanti una tazza di liquido color ambra scura, fumante. "tè?" ”Uh? Oh si grazie, Governatore…”. “Lavorare? Cosa vuol dire esattamente lavorare, con una tipetta del genere poi…” meglio chiedere direttamente al suo interlocutore. Fissò per qualche istante la luce che si rifletteva sulla superficie tremolante del liquido e cercò di parlare in modo diplomatico… ”Ecco…Governatore…non credo ci siano problemi sul piano teorico, almeno non da parte mia…sempre che il lavoro che intende affidarmi sia attinente alle attività per cui sono stata addestrata. Penso che l’abbiano informata sul fatto che non posso esercitare il dominio” disse di malavoglia accennando agli arazzi ”Nel caso fossero necessarie simili abilità non potrei esserle d’aiuto, purtroppo. Per quanto riguarda sua nipote..si, in effetti potrei avere qualche problema legato soprattutto al fatto della..ehm..educazione- la prima volta che l’ho incontrata non mi è sembrato che gradisse in sommo grado la mia presenza né il mio modo di esprimermi- ma forse, con la sua mediazione, una collaborazione sarebbe raggiungibile. Si, potrei farcela.” Concluse con tono più deciso. Il soldato fresco di accademia che c’era in lei non poteva rifiutare un incarico diretto da parte del governatore in persona ed il suo lato civile, nonostante la prospettiva non esattamente allettante di avere a che fare con Ilah in persona, era orgoglioso di potersi rendere utile ad una persona per cui nutriva una certa stima. Sarebbe stato sempre meglio che aiutare Zina a stendere il bucato infondo..e finalmente avrebbe potuto mettersi seriamente alla prova. ”Di cosa si tratta esattamente?”

Edited by Silian - 3/4/2011, 17:06
 
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view post Posted on 3/4/2011, 17:56     +1   -1
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[(#FF007F) EXP 129.820 (30r100x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli sciolti][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



Alla risposta della ragazza Kuro posò la seconda tazza di fronte a lei e le servì il tè con movimenti esperti, tanto fluidi e precisi da dare l'idea di un danzatore all'opera. Poi versò del té anche nella propria tazza, mentre già andava a rispondere alla ragazza: "il dominio non sarà necessario, anzi, ti ho voluta proprio per questo" la rassicurò, posando nuovamente la teiera sul vassoio. Gli passò per la mente l'idea che Iris non avrebbe approvato quanto stava per fare e provò un certo senso di colpa all'idea di coinvolgere la giovane Elanor, ma la questione era della massima importanza e non aveva molta scelta. "Prima di tutto sappi che la ragazza non è realmente mia nipote e il suo nome non è Ilah... ma continueremo a chiamarla così, per sicurezza" annunciò, evitando di spiegare per la sicurezza di chi era meglio mantenere il segreto. Sapeva che ogni parola che avrebbe detto rischiava di allontanarlo sempre più da Iris nel momento in cui avesse scoperto chi c'era dietro, ma sapeva anche che quelle informazioni sarebbero state di vitale importanza per Elanor.

Portò la tazza alla bocca, sorseggiando silenziosamente il suo tè. "Ti ho accennato della morte dei suoi genitori, ma la questione è molto più complessa. C'è di mezzo una grossa eredità e persone disposte a tutto per impadronirsene. Normalmente Ilah sarebbe perfettamente in grado di gestire da sola la situazione, nonostante la giovane età, ma a volte gli spiriti si divertono in modo bizzarro alle nostre spalle: aveva avuto un brutto litigio con i suoi genitori prima che tutto questo succedesse. Non è mai riuscita a risolvere la questione e adesso sa che non potrà farlo mai più" spiegò pacato, mentre tornava ad appoggiare la tazza sul tavolo.

"Questi concetti saranno nuovi per te, ma cerca di seguirmi lo stesso: il dominio è un'arma potente, ma usarla non è facile. Noi dominatori del fuoco siamo in grado di utilizzare il nostro... chiamiamola 'energia spirituale' per canalizzare le fonti di calore concentrandole fino a dar vita alle fiamme. Il sole, il magma, la cometa di Sozin... sono tutte fonti di calore estremamente potenti, canalizzando la loro energia riusciamo ad incrementare i nostri poteri. Ora... tutto questo è possibile solo se lasciamo scorrere l'energia dentro di noi... immaginala come un fiume che attraversa il tuo corpo. Può capitare però che quest'energia si blocchi come se fosse trattenuta da una diga e questa diga può chiamarsi paura, senso di colpa, dolore" disse, aspettando un istante perché Elanor potesse metabolizzare il discorso. Ne approfittò per un'altra sorsata di tè.

"Il dominio di Ilah è bloccato da qualcosa e finché non scopriremo cosa è meglio che non si sparga la voce. Credo che abbia a che fare con la morte dei suoi genitori, ma lei sostiene che non vedeva l'ora di potersene liberare. Forse mente per orgoglio, forse no. I problemi, al momento, sono due: primo, i nemici della sua famiglia sono potenti; secondo, da quando è rimasta senza dominio è ossessionata dall'idea di recuperarlo con ogni mezzo... e quando si parla di Ilah significano guai. Si sta facendo sempre più irrequieta, mi ascolta sempre meno, so che sta tramando qualcosa e che qualcuno si farà del male. Mi serve sapere cosa le passa per la testa e ho bisogno del tuo aiuto per scoprirlo: è nobile di nascita e le è stato insegnato che il suo compito è comandare. E' stata cresciuta con l'idea che sarebbe diventata governatrice, che avrebbe dovuto decidere della vita e della morte di decine di persone e le è stato insegnato a non affezionarsi a loro per poter prendere sempre la decisione più efficace. Per questo non posso chiedere aiuto a Zina, non parlerebbe mai con lei... e non posso chiedere nemmeno a qualche nobile, perché non oso immaginare cosa potrebbe fargli nella sua ossessione di mantenere il segreto della sua presenza qui. Tu sei un soldato... una sorta di 'zona franca', anche se non ti stima ti rispetta per il tuo ruolo, inoltre sa che sei pagata per obbedirle e quindi non costituisci una minaccia" concluse, posando nuovamente la tazzina.

"In realtà potrebbe essere una follia, ma a dire la verità... sono rimasto a corto di idee"
 
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Silian
view post Posted on 3/4/2011, 19:09     +1   -1




[EXP: 2440 exp (37r100x2) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 500 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 800 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

MESE 6, GIORNO 2, POST 11, primo pomeriggio

"Il dominio non sarà necessario, anzi, ti ho voluta proprio per questo" disse il governatore servendo il the ad entrambi, ma fu la seguente affermazione a catalizzare completamente l’attenzione di Elanor: "Prima di tutto sappi che la ragazza non è realmente mia nipote e il suo nome non è Ilah... ma continueremo a chiamarla così, per sicurezza". Qualcosa le disse che sarebbe stato meglio non fare altre domande in una situazione simile. Fissò l’uomo mentre continuava a parlare, decisa a non perdersi una sola parola del discorso che si annunciava alquanto complesso. La storia della ragazza era più tormentata di quanto non si potesse supporre dal suo atteggiamento ed in tutti i sensi completamente diversa da quella vissuta dal giovane soldato. Ascoltò con estremo interesse anche il discorso sul dominio: era di certo un discorso nuovo, di livello superiore a quelli di un comune istruttore dell’esercito, ma aveva una sua coerenza profonda. ”..quindi il suo dominio è bloccato..non pensavo potesse accadere una cosa simile..” Ogni parola aggiungeva un piccolo tassello al mosaico mentale di Elanor, arricchendo sempre più la comprensione della faccenda di cui si era trovata a far parte e soprattutto della persona con cui avrebbe dovuto avere a che fare. “I problemi, al momento, sono due: primo, i nemici della sua famiglia sono potenti; secondo, da quando è rimasta senza dominio è ossessionata dall'idea di recuperarlo con ogni mezzo... e quando si parla di Ilah significano guai.” “Un po’ la capisco…anche io farei di tutto al posto suo..ma fin dove può arrivare una persona con un carattere così incredibile?” si diceva “so che sta tramando qualcosa e che qualcuno si farà del male” La ragazza aggrottò le sopracciglia all’improvviso “Mi serve sapere cosa le passa per la testa e ho bisogno del tuo aiuto per scoprirlo.” Elanor sgranò gli occhi senza emettere un suono. “Tu sei un soldato... una sorta di 'zona franca', anche se non ti stima ti rispetta per il tuo ruolo, inoltre sa che sei pagata per obbedirle e quindi non costituisci una minaccia" “Si, se il ragionamento filasse in effetti potrei avere meno probabilità che mi uccida nel sonno, rispetto alla media…” pensò sarcastica la ragazza; faceva una certa fatica a credere alle sue orecchie e le ultime parole la mettevano in uno stato di grande agitazione. Nel frattempo il governatore concludeva il suo incredibile discorso: "In realtà potrebbe essere una follia, ma a dire la verità... sono rimasto a corto di idee". Beh si, non era uno dei piani più brillanti che si sarebbe aspettata di sentire da una persona del suo livello, sembrava più un tentativo disperato di arginare una situazione ormai in procinto di andare fuori controllo. Scoprire cosa le passasse per la testa..non ci era mai riuscita neanche con le sue compagne di scuola, figuriamoci con una giovane nobile con i nervi a fior di pelle. Ormai non poteva tirarsi indietro, aveva dato la sua parola che avrebbe fatto il suo lavoro anche se si sarebbe aspettata qualsiasi cosa tranne una richiesta simile, avrebbe dovuto dare fondo a tutte le sue risorse mentali per farvi fronte. Lui posò la tazza sul tavolo. Caspita…le sembravano passati anni luce da quando aveva varcato la porta dello studio, con tutta quella curiosità..”La situazione è più complessa di quanto, sinceramente, non potessi immaginare. Come ritiene che dovrei procedere? Dovrei, come dire, guadagnare la sua fiducia e..insomma…indurla a parlare o vuole semplicemente che la segua e che la tenga d’occhio? Credo di intuire, dal discorso che mi ha appena rivolto, che se dovesse scoprire qualcosa riguardo a questa faccenda le si rivolterebbe contro immediatamente. Potrebbe trattarsi di una mossa molto rischiosa e potenzialmente catastrofica se andasse a monte..se mi è consentito esprimere un’opinione al riguardo. Con questo non voglio dire che intendo tirarmi indietro: se servisse ad evitare situazioni critiche, sia a lei che alla sua ospite, sarò felice di esserle di aiuto.”
 
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