MESE 6, GIORNO 2, POST 16, pomeriggio
[(#FF007F) EXP 130.950 (30r100)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli sciolti][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]
Elanor non aveva esattamente un'aria professionale con i capelli fuori posto e l'aria stanca, ma Kuro sapeva che era importante informare Iris quanto prima riguardo a quella novità. Se l'avesse scoperto da sola avrebbe cominciato a sospettare che stava cercando di nasconderle qualcosa e... Kuro annuì, lasciando che Elanor andasse a risistemarsi. Forse si stava preoccupando troppo, in fondo conosceva Iris da tempo e non era mai stata il tipo di persona che amava perdersi in ipotesi e ragionamenti... era molto più probabile che, se avesse avuto un sospetto di qualche tipo, sarebbe corsa a protestare con la prima persona competente che avesse incrociato sulla sua strada. Sorrise a quel pensiero. Certe cose non erano cambiate nemmeno dopo tutto quello che era successo.
Rimase nella palestra per alcuni minuti, osservando le chiome degli alberi disegnare strane ombre sull'erba del giardino fuori dalla grande finestra aperta. Ricordava il tempo in cui quegli alberi erano alti la metà... il tempo scorreva decisamente in fretta... a quel pensiero si riscosse e attraversò nuovamente la palestra, raggiunse la porta e uscì in cerca di qualcuno. Uno dei servi era appostato fuori, aspettando i suoi ordini, e Kuro attirò l'attenzione del ragazzo con un gesto:
"potresti andare nelle cucine a chiedere se è avanzata un po' della torta di mele di questa mattina? In caso falla servire nel giardino interno, insieme a qualcosa da bere. Poi avverti mia nipote che la aspetto lì tra qualche minuto" ordinò con la sua solita cortesia.
Non dovette attendere molto prima che Elanor facesse nuovamente la sua comparsa in fondo al corridoio, evidentemente nervosa:
“Mi dica lei, dove devo aspettarla? Mi metto qui vicino, alla sua sinistra? In fondo alla palestra?" chiese la ragazza. Kuro sorrise gentilmente, nel tenttivo di metterla a suo agio, la conosceva da troppo poco per poter capire cosa la metteva in imbarazzo e porvi rimedio.
"E' una bella giornata... vieni, ti faccio vedere il giardino interno" disse, incamminandosi verso quella che era la parte privata del palazzo: questa volta procedette fino in fondo e lì si infilò in un grande corridoio completamente vetrato e circondato da alte piante verdi. Un rumore d'acqua annunciava che lì, da qualche parte, si trovava una fontana. Sbucati in fondo al corridoio ci si trovava immersi in un giardino ombroso, fatta eccezione per qualche raggio di sole che filtrava da un rado rampicante cresciuto su un pergolato. Nel verde una statuetta candida raffigurava una dama, facilmente riconoscibile dall'abbigliamento, che molto probabilmente era stata una delle precedenti proprietarie di quel posto.
Iris sentì la porta delle sue stanze aprirsi e sussultò, facendo sparire il libro tra i cuscini del letto in un solo gesto. Chi poteva essere? Che Kuro l'avesse già scoperta? Si raddrizzò, cercando di apparire il più innocente possibile, mentre lanciava un'occhiata verso la porta. Una ragazza dai capelli castano scuro aveva infilato la testa e si stava guardando intorno con aria incerta, finché notò Iris seduta sul letto: il suo sguardo si illuminò all'improvviso, segno che la stava cercando. Era solo una serva. Iris si rilassò di nuovo e le lanciò un'occhiata annoiata
"che c'è?" chiese, cercando di metterle fretta, aveva altro da fare e sicuramente aspettare che una sguattera imparasse a mettere due parole di fila non era uno dei suoi passatempi preferiti in ogni caso.
"Il governatore Kuro chiede di vedervi. Vi aspetta nel giardino interno" rispose cortesemente la giovane.
Iris sentì un fastidioso nervosismo crescere dentro di lei, ma sapeva che non doveva lasciarsi prendere dalla sua immaginazione
"perché vuole vedermi?" chiese incerta, ma fu subito evidente che la serva non sapeva altro
"credo che dovreste chiedere al governatore. Vi aspetta in giardino" insistette. Iris strinse i pugni, lanciando alla ragazza un'occhiata piuttosto eloquente su quello che avrebbe fatto se avesse avuto il suo dominio in quel momento... ma si trattenne; nessuno doveva sapere delle sue fiamme
"Vattene!" sibilò alla ragazza che non se lo fece ripetere due volte.
La principessa prese un profondo respiro, tirandosi svogliatamente in piedi. Aveva già scoperto che stava indagando sulla biblioteca? Aveva già intuito cosa contava di fare, o avrebbe creduto a una pura curiosità scientifica? Avrebbe tentato di fermarla e, in caso, come avrebbe potuto ribellarsi senza il suo dominio? Raggiunse lo specchio, sistemandosi una ciocca di capelli con la mano: niente da dire, il lavoro di Zina era stato impeccabile... se solo protestasse meno, se non avesse quella dannata lingua lunga! Sospirò, cercando di farsi coraggio. Magari poteva scappare quella sera stessa, era già riuscita ad evitare la sorveglianza una volta, poteva farlo ancora... ma poi dove andare? Tornare a Jang Hui? Il governatore Ming era sopravvissuto? Non ne aveva la più pallida idea... forse doveva ricominciare ad interessarsi alla vita politica della nazione.