La Nazione del Fuoco - GdR

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view post Posted on 3/4/2011, 20:31     +1   -1
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MESE 6, GIORNO 2, POST 10, primo pomeriggio

[(#FF007F) EXP 129.920 (15r50x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli sciolti][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



Kuro annuì. "La tua intuizione è corretta: se scoprisse quello che ci stiamo dicendo... potrebbe scatenare il finimondo. In ogni caso contiamo sul fatto che lei per prima non vuole attirare l'attenzione, non finché non riuscirà nuovamente a generare le sue fiamme" rispose il governatore, ragionevolmente sicuro delle proprie parole. "La cosa migliore sarebbe riuscire a guadagnare la sua fiducia, ma non ci conterei troppo. Senza nulla togliere alle tue capacità... non è esattamente una persona socievole. Per il momento limitati ad ambientarti" suggerì. Forse era troppo prudente dato il poco tempo che aveva a disposizione, ma l'idea di quello che sarebbe potuto succedere se Iris lo avesse scoperto lo tratteneva. Sapeva come finiva chi giudicava colpevole di tradimento.

Un pensiero improvviso lo costrinse ad aggiungere "potrebbe esserci un altro problema: ha seguito un addestramento militare, non so esattamente cosa vi insegnano adesso, ma credo sia in grado di accorgersi se qualcuno la sta seguendo e, cosa ancora più importante..." si zittì un istante, sorpreso "è strano... voglio dire... era una dominatrice eccellente e l'ho sempre sentita parlare con disprezzo dei non dominatori... ma da quando è qui l'ho vista allenarsi con un pugnale. Non sono un esperto... ma è molto precisa, forse troppo per una principiante. Mi ha detto che è abile perché le ricorda le mosse del dominio, ma sono sicuro di non averle mai insegnato niente del genere. Non dico che mi ha mentito, solo che è strano e non so quanto pericoloso." aggiunse con una smorfia di perplessità.

"Comunque... le ho già parlato di te. O, meglio... ho inscenato il furto di uno dei suoi bracciali" disse, alzandosi per raggiungere gli scaffali pieni di pergamene "se l'è presa con i servi, ma ovviamente non sa chi è stato. Ho promesso che avrei assunto una guardia per indagare e assicurarle che nessuno potesse entrare nelle sue stanze" spiegò, afferrando un oggetto dalle dimensioni di una mela: era un grosso bracciale dorato, finemente cesellato con piccole volute che ricordavano vagamente la forma di una fiamma. "Quando decideremo di restituirlo potremo dare la colpa a Zenone... aspetta... te lo presento" disse scostando la tenda in fondo allo studio. Un grosso gatto rosso balzò nella stanza e subito cominciò a stusciarsi contro le gambe del governatore "... è ora di pranzo" spiegò l'uomo con un sorriso affettuoso.
 
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Silian
view post Posted on 3/4/2011, 21:17     +1   -1




[EXP: 2540 exp (24r50x2) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 500 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 800 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

MESE 6, GIORNO 2, POST 12, primo pomeriggio

Le risposte del governatore non furono affatto rassicuranti. Irritabile (ma questo si era capito da tempo), poco socievole (che sorpresa…) e in parole povere..pericolosa, nonostante il suo momentaneo problema col dominio; anche lei addestrata a dovere e probabilmente più temibile di quanto l’età non lasciasse supporre. “da quando è qui l'ho vista allenarsi con un pugnale. Non sono un esperto... ma è molto precisa, forse troppo per una principiante. Mi ha detto che è abile perché le ricorda le mosse del dominio, ma sono sicuro di non averle mai insegnato niente del genere. Non dico che mi ha mentito, solo che è strano e non so quanto pericoloso." ”L’ho vista in azione di recente e temo non ci sia da scherzare.” replicò Elanor a voce bassa, senza scendere nei dettagli. Se lui era perplesso lei iniziava a preoccuparsi sul serio. Anche senza dominio stavano entrambi giocando col fuoco e stavano facendo i conti senza i fatti accaduti la notte precedente. Se l'avesse riconosciuta avrebbero potuto verificarsi degli imprevisti..non che lei avesse fatto niente di male, solo che sarebbe apparsa sospetta a chiunque rivolgendosi in modo ossequioso ad una persona che prima si era trattata in modo informale, anche considerate le attenuanti delle circostanze; nel contempo sarebbe stata intollerabile qualsiasi mancanza di rispetto da perte sua, una volta introdotta nel palazzo. "Comunque... le ho già parlato di te. O, meglio... ho inscenato il furto di uno dei suoi bracciali" La ragazza sollevò le sopracciglia. "Quando decideremo di restituirlo potremo dare la colpa a Zenone... aspetta... te lo presento" disse scostando la tenda e rivelando un gattone rosso decisamente affettuoso che strofinandosi sugli stinchi del padrone gli riempì di peli i pantaloni scuri. La sua fiducia iniziava a vacillare. “Farla andare su tutte le furie prendendole un bracciale e poi dare la colpa al gatto? Questa scusa se non sbaglio la prendono sempre i bambini a scuola quando non fanno i compiti…difficilmente reggerà” ma per educazione preferì tenere per sé le sue osservazioni ed elaborare una linea di azione, a quello avrebbe pensato al momento oportuno. ”Quindi dovrei iniziare inscenando una specie di indagine? Magari dovrei fare una perquisizione o qualcosa del genere..giusto per essere convincente. Pensa che fare la ronda nel corridoio potrebbe farle piacere?” Si fermò, per niente convinta dal piano e fu colpita all'improvviso da un pensiero latente da tempo. E, per cortesia, potrebbe suggerirmi la maniera corretta di rivolgermi a sua nipote? Sembra essere particolarmente sensibile al riguardo.” disse con aria allusiva, con un sopracciglio sollevato.
 
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view post Posted on 4/4/2011, 17:37     +1   -1
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MESE 6, GIORNO 2, POST 11, primo pomeriggio

[(#FF007F) EXP 130.100 (25r80)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli sciolti][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



"Quindi dovrei iniziare inscenando una specie di indagine?" propose la ragazza. Il governatore si accovacciò, accarezzando il gatto: "sì, è una buona idea" disse e contemporaneamente alzò lo sguardo sulla ragazza. Di tutte le cose che potevano andare storte almeno una sembrava essere riuscita a dovere, la giovane era sveglia e c'erano buone probabilità che non si sarebbe fatta ammazzare. Purtroppo rimanevano ancora i molti "se" del suo piano. Colse qualcosa di indefinibile nello sguardo di Elanor... sospetto? Paura? Il governatore attese in silenzio, rotto solo dai miagolii del gatto che, stufo di farsi coccolare, pretendeva adesso il suo pranzo.

"E, per cortesia, potrebbe suggerirmi la maniera corretta di rivolgermi a sua nipote?" aggiunse il soldato, strappando un sorriso a Kuro che convenne "sì, è piuttosto sensibile... vediamo... il rituale corretto è abbastanza complesso, esistono una buona decina di saluti diversi a seconda del momento del giorno e della situazione che variano a seconda del rispettivo grado delle persone coinvolte. Il fatto che tu sia un soldato semplifica notevolmente le cose: puoi limitarti a un saluto militare... anche se conoscendola apprezzerà particolarmente questo..." disse, rianzandosi. Chiuse la mano destra a pugno e la posò perpendicolarmente alla sinistra aperta e ben dritta, chinandosi nel tradizionale saluto della Nazione del Fuoco "quando ti inchini piega leggermente la testa, sguardo puntato verso il pavimento a circa quattro piedi di distanza, poi conta lentamente fino a tre e raddrizzati continuando a fissare di fronte a te, anche se lei si muove. Se si sposta significa che non ha intenzione di parlare, se desidera essere seguita te lo dirà lei" spiegò.

I miagolii si facevano sempre più insistenti e Kuro abbassò lo sguardo verso il gatto. L'animale, sentendosi al centro dell'attenzione trotterellò verso la porta, aspettandosi di essere seguito "arrivo subito anche da te" tentò di tranquillizzarlo il governatore. "In generale non dovresti parlare finché non ti autorizza a farlo, ma hai la precedenza se si tratta di qualcosa che ha a che fare con la sicurezza degli abitanti di questa casa" aggiunse. Stava semplificando parecchio ma a dirla tutta lui per primo non aveva mai amato tutte quelle regole, erano anni che non le applicava e sicuramente Iris era molto più esperta di lui al riguardo. "Quando parli con lei tieniti sempre ad almeno tre piedi di distanza e non fissarla mai, tranne quando ti chiama per nome... dovrei avere qualche libro sui rituali di corte... ma data la situazione credo che quanto ho riassunto basterà. In ogni caso è anche troppo da ricordare... vuoi che ripetiamo?"
 
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Silian
view post Posted on 4/4/2011, 19:40     +1   -1




[EXP: 2590 exp (17r50) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 500 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 800 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

MESE 6, GIORNO 2, POST 13, primo pomeriggio

“Dunque..penso di aver capito abbastanza bene” rispose Elanor; i miagolii del gatto le stavano facendo perdere il filo dei pensieri. Dieci modi diversi…roba da matti…per fortuna che il governatore aveva trovato una maniera di semplificare la faccenda o avrebbe impiegato più tempo a imparare salutare che ad orientarsi nel palazzo: non parlare, non guardarla e stare a distanza, ci sarebbe riuscita anche lei nonostante tutto. Si inchinò imitando i movimenti mostrati poco prima sperando di averli riprodotti abbastanza bene: testa piegata, sguardo fisso verso il pavimento poi davanti a sé quando si sarebbe rialzata “Ricapitolando..devo restare a distanza, non parlare senza permesso e non fissarla.” Zenone avrebbe dovuto pazientare ancora qualche minuto: doveva sottoporre il piano al suo padrone, cercando di ignorare i miagolii sempre più insistenti. “Pensavo come prima cosa di perquisire le stanze dei servitori. Non so se è una buona idea ma se svolgessi l’operazione in modo, per così dire, eclatante, si arrabbierebbero di sicuro e comincerebbero a brontolare..” (Chissà a chi si stava riferendo) “qualche voce di corridoio arriverebbe alle orecchie di sua nipote ed in questo modo avremmo una copertura spontanea e credibile. Al massimo due giorni dopo il bracciale verrà riconsegnato dicendo, magari, che il ladro deve essersi spaventato e lo ha infilato nella cesta del gatto per far perdere le sue tracce..con tutto il rispetto, a meno che Zenone non sia un noto gatto cleptomane sarebbe difficile far credere a sua nipote che sia stato lui ad appropriarsene. Ci andrà forse di mezzo la reputazione dei servitori..ma di fatto è già compromessa. Cosa ne pensa? Se fosse una buona idea mi metterei subito al lavoro.” Disse alzandosi in piedi e scoccando un’occhiata esasperata al gattone che iniziava a dare in escandescenze.
 
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view post Posted on 4/4/2011, 20:09     +1   -1
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MESE 6, GIORNO 2, POST 12, primo pomeriggio

[(#FF007F) EXP 130.200 (15r50x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli sciolti][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



"Perfetto" annuì il governatore in direzione di Elanor: il modo in cui aveva riassunto era preciso e difficilmente quancuno avrebbe potuto lamentarsi del suo inchino... anche se Iris aveva l'insana tendenza a distinguersi su queste cose.

Kuro si chinò per raccogliere il gatto da terra e la bestiola sembrò calmarsi un poco. "Sì... questa versione è certamente più credibile, ma c'è una cosa che mi preoccupa, è una cosa che in tutti gli anni che ho passato a insegnarle il dominio non sono mai riuscito a toglierle. E' una ragazza terribilmente testarda e vendicativa, mi ricordo che perfino durante gli allenamenti pretendeva che i combattimenti venissero portati avanti finché uno dei due non finiva sotto le cure di un medico. Non gliel'ho mai permesso, sia chiaro. Ho la paura fondata che, accusando uno dei servi, continuerà l'indagine per conto suo, andrà avanti finché avrà deciso che uno di loro è il colpevole e a quel punto si farà giustizia da sola" disse, zittendosi un attimo nella speranza che Elanor capisse da sola cosa intendeva con quelle parole. "No... se non crederà alla scusa di Zenone preferisco assumermi personalmente la responsabilità dell'accaduto, in fondo l'idea è stata mia" annunciò con voce grave, si rendeva perfettamente conto di cosa implicava, avrebbe perso la sua fiducia e con essa qualunque possibilità di influire sulle decisioni della principessa.

Zenone riprese a dimenarsi, evidentemente stufo di stare in braccio al suo padrone e l'uomo lo lasciò andare: nemmeno il tempo di toccare terra e aveva già ricominciato con i suoi miagolii. Kuro sospirò e si avvicinò alla porta, aprendola per farlo uscire e richiudendola subito dopo. Per qualche istante i miagolii cessarono, poi si sentì un rumore di zampe che grattavano contro il legno della porta.
 
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Silian
view post Posted on 4/4/2011, 21:03     +1   -1




[EXP: 2690 exp (15r50x2) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 500 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 800 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

MESE 6, GIORNO 2, POST 14, primo pomeriggio

Elanor soppesò di nuovo in silenzio le parole del governatore mentre le diventava sempre più chiaro il fatto che l’intero piano era sulla lama di un coltello: bastava una distrazione o un’imprudenza per mandare tutto a monte con conseguenze piuttosto consistenti per entrambi. Preferì non pensare alle possibili conseguenze per sé. Cosa mai poteva spingere un uomo della sua saggezza ad un piano così rischioso? Certo era logico pensare che, venuti a mancare i genitori di Ilah, lui fosse diventato una specie di padre adottivo per lei e che volessefaredi tutto per la sua salute ma c’era qualcos’altro che bolliva in pentola…il governatore si preoccupava davvero parecchio per la ragazza, non solo per un semplice affetto familiare ma quasi nel modo in cui ci si sarebbe potuti preoccupare di una patata bollente tenuta tra le mani: cercava di non farla cadere a terra ma nel frattempo non farsi ustionare dal suo calore. “siamo sicuri che la piccola abbia tutte le rotelle a posto?” arrivò a pensare Elanor. "No... se non crederà alla scusa di Zenone preferisco assumermi personalmente la responsabilità dell'accaduto, in fondo l'idea è stata mia": era ancora deciso a difendere la sua servitù a costi alti. Certo, era davvero una persona degna della più alta stima per il valore che attribuiva alla vita umana ma a che prezzo? Sarebbe occorso un surplus di fortuna per entrambi. “Credo di comprendere la difficoltà della situazione, procederò come ritiene più opportuno. Confidiamo nell’aiuto degli spiriti. Se non avete altre istruzioni potrei iniziare subito il mio lavoro.” Disse, mentre Zenone, dopo essere stato cacciato fuori, riprendeva a grattare insistentemente alla porta.
 
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view post Posted on 5/4/2011, 18:07     +1   -1
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MESE 6, GIORNO 2, POST 13, primo pomeriggio

[(#FF007F) EXP 130.250 (15r50)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli sciolti][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



Iris lasciò cadere un grosso volume dall'aria antica in cima a una pila di libri di varie forme e dimensioni che ormai le arrivava all'altezza della vita. Spostò la scala poco più in là e si arrampicò nuovamente in cima, riprendendo a sfogliare i libri. Le bastavano pochi istanti: uno sguardo al titolo, una lettura superficiale di alcune righe e poi lo rimetteva a posto, sbuffando o facendo smorfie a seconda del contenuto. Ancora non aveva trovato niente che la interessasse davvero. Qualche resoconto di viaggi, un diario di un antropologo di dubbia provenienza, ma niente che trattasse specificatamente di Wan Shi Tong. Posò nuovamente il libro sullo scaffale e scese lentamente dalla scala. Ormai aveva raccolto un buon numero di libri, avrebbe impiegato diversi giorni a leggerli tutti. Divise a metà la pila di libri che aveva innalzato e ne portò la prima parte verso le sue stanze. Passando davanti allo studio di Kuro notò il gattaccio del governatore intento a rovinare le antiche porte del palazzo... come se non fosse stato abbastanza uno dei servi di Kuro se ne stava lì immobile a fissarlo. La ragazza non poté fare a meno di lanciargli un'occhiata carica di disappunto, ma non si fermò.

A Kuro parve di cogliere un'ombra di perplessità sul volto della giovane e cominciò a chiedersi se stava facendo la cosa giusta, coinvolgendo qualcun altro... ma non era il momento migliore per i ripensamenti, si sarebbe assicurato che Elanor non corresse alcun rischio e, con un po' di aiuto da parte degli spiriti, avrebbero restituito a Iris il suo dominio e alla nazione la sua serenità. "Se non avete altre istruzioni potrei iniziare subito il mio lavoro" concluse la ragazza. Kuro strinse leggermente le labbra, trattenendosi dal raccontarle tutta la verità "non c'è altro... ma ti invito nuovamente ad essere prudente: per qualsiasi dubbio o problema riguardo a questo incarico non esitare a venire da me, a qualiasi ora" volle assicurarsi.

Attese la risposta della ragazza, poi aprì la porta per lei "vado a dare da mangiare a Zenone. Tra poco arriveranno i miei allievi, prima hai detto di voler conoscere chi frequenta la casa... credo che potrebbe essere istruttivo anche se non sei una dominatrice. Puoi raggiungerci nella palestra grande, sul lato ovest del giardino interno" la congedò.
 
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Silian
view post Posted on 5/4/2011, 23:01     +1   -1




[EXP: 2790 exp (48r100) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 500 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 800 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

MESE 6, GIORNO 2, POST 15, primo pomeriggio

“La ringrazio Governatore. Sarò in palestra a breve, sarà molto interessante assistere alle sue lezioni. Nel frattempo andrò a trovare gli addetti alle cucine. A più tardi.” Salutò di nuovo con l’inchino tradizionale (era meglio iniziare da subito a prenderci la mano) ed uscì dalla porta che le era stata gentilmente aperta. Per prima cosa chiese al servitore (dall’aria alquanto perplessa) di accompagnarla agli alloggi dei cuochi e degli sguatteri di cucina che, in proporzione, erano la parte meno numerosa della servitù: avrebbe avuto tempo così di finire la prima parte del giro e di arrivare in tempo in palestra. Le stanze erano situate sullo stesso lato delle cucine, lungo il perimetro esterno dell’edificio e dato che erano tutti impegnati a pulire stoviglie e pentole del pranzo non ebbe problemi particolari ad accedere al posto. Erano arrivati. Congedò il servitore. Il cuore iniziò ad accelerare i suoi battiti.

Aveva già un’idea di come procedere ma quando arrivò il momento temette di non avere il coraggio: introdursi in casa d’altri senza permesso, con o senza buone ragioni e mettere tutto a soqquadro le sembrava un’azione ai limiti del vandalico ma si fece coraggio..l’avrebbero odiata di sicuro. Non era questo che voleva ma forse era l’unico modo per ottenere un effetto adeguato. Sotto lo sguardo attonito di qualche servetta di passaggio (nessuna di loro si azzardò ad aprire bocca, forse per l’arco che Elanor portava in spalla o forse per il finto sguardo truce che scoccò a chiunque la vedesse) aprì tutte le porte delle stanze (e le lasciò aperte ovviamente) mentre spostava i mobili il più rumorosamente possibile e rovistava in casse ed armadi lasciando tutto rigorosamente in disordine. Le tremavano le mani e le ginocchia. Sapere che quello che stava facendo era, di per sé, inutile, la faceva vergognare in sommo grado ma la parte peggiore arrivò quando, attirati dal trambusto e dagli avvertimenti delle colleghe, cuochi e servitori si precipitarono a controllare cosa stesse accadendo. La ragazza sentì il sangue affluirle violentemente alle gote quando, mentre rovistava in una cassapanca, l’inquilino della terza stanza (uno dei cuochi, a giudicare dalla mannaia e dal grembiule sporco di sangue) fece irruzione arrabbiatissimo: ”Ma come ti permetti? Chi ti ha dato il permesso…questa è la mia stanza, qui c’è la mia roba!!! Vattene subito o giuro che ti sbatto fuori a pedate..” urlava senza più fiato in gola sventolando il coltellaccio, mentre le arterie del collo minacciavano di esplodere. Elanor non avrebbe mai, dico, mai voluto fare una cosa del genere ma non poteva assolutamente permettersi di compromettereil suo ruolo. Con una faccia tosta presa da non so dove iniziò ad urlare di rimando, cercando di camuffare il rossore della vergogna in un sintomo di una rabbia costruita a tavolino ”ATTIENITI AGLI ORDINI E SPARISCI DALLA MIA VISTA! È IN ATTO UNA PERQUISIZIONE, NON SIETE AUTORIZZATI AD ACCEDERE ALLE STANZE FINCHÉ NON AVRÓ TERMINATO!” abbaiò in stile esercito sbracciandosi furiosamente. Il cuoco almeno all'inizio sembrò voler ribattere ma cambiò idea quando la ragazza si sfilò di spalla l'arco con aria minacciosa. “FUOOOOOORI!!!! TORNATE AL LAVORO, RAZZA DI PERDITEMPO!”.

Ora non aveva più voce ed ansimava per lo sforzo e per la tensione. Per rendere gli ordini più convincenti, visto che i poveretti si attardavano ostinatamente nel corridoio, arrivò ad imbracciare l’arco ed a puntarglielo contro, lasciando che una o due frecce andassero a conficcarsi negli infissi di una delle finestre. Fuggi fuggi generale accompagnato da occhiate cariche di astio e mormorii. Attese che l’ultimo se ne fosse andato poi si appoggiò contro il muro, lasciandosi scivolare lentamente a terra. Dovette lottare qualche minuto per soffocare i singhiozzi e riuscire a respirare normalmente, nonostante il nodo alla gola che non voleva andarsene. Ora si sentiva esausta, svuotata dentro, come se non fosse più capace di provare nulla. Si tirò su tremando e finì il giro, muovendosi con gesti automatici e ripetitivi: le passavano fra le dita lettere, abiti, disegni, piccoli oggetti che parlavano delle vite degli altri, cose in cui lei non aveva mai avuto il diritto di intromettersi.

Sembrava passata un’eternità quando strisciò fuori dall’ala delle cucine fino al giardino. Aveva un’aria orribile, gli occhi arrossati ed un’espressione torva mentre il toppino cedeva lasciando libere diverse ciocche di capelli ma a lei non importava un fico secco per il momento. Intercettò un secondo servitore e con un ringhio gli ordinò di scortarla alla palestra sul lato ovest del giardino. Il ragazzo non faceva parte degli addetti alle cucine ma dall’occhiata diffidente che le scoccò si capiva che la tattica elaborata da Elanor, a suo malgrado, aveva sortito l’effetto desiderato. Avrebbe dovuto ricordarsi di mantenere lo stesso contegno almeno per i primi giorni o si sarebbero accorti tutti del bluff, fortuna che nessuno aveva assistito alla scena con Zina! (o almeno questo pensava la ragazza..). Arrivava alla soglia della palestra Elanor ebbe appena la forza mentale di sistemarsi i capelli (ottenne un codino moscio che si appese subito di a sinistra), entrò, salutò il Governatore col solito inchino e crollò a terra, sistemandosi in un angolo a gambe incrociate e fulminando con lo sguardo gli allievi incuriositi.
 
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view post Posted on 7/4/2011, 15:13     +1   -1
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[(#FF007F) EXP 130.450 (15r50)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli sciolti][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



"... alla fine il principio è sempre lo stesso, questa è la parte più difficile e per questo la trattiamo in modo tanto approfondito, poi come vedrete gli stili sono infiniti e un giorno voi inventerete le vostre mosse..." stava spiegando Kuro a due ragazzi che dimostravano sì e no una decina di anni. Tutti gli altri invece schiamazzavano correndo in giro per la palestra, con l'aria di divertirsi parecchio. Uno si tuffò contro il muro per sfuggire da un secondo che cercava di afferrarlo e l'impatto parve piuttosto doloroso, Kuro alzò su di lui lo sguardo per accertarsi che non fosse niente di grave: "Azar, non avevo in programma una lezione di primo soccorso per oggi, credi di poter rimanere integro ancora per qualche ora?" lo richiamò, mentre il ragazzo zoppicava facendo segno che stava bene. Rassicurato Kuro diede una pacca sulla spalla ai due ragazzi che erano con lui, invitandoli a raggiungere gli altri: "forza, ragazzi, iniziamo prima che siate troppo stanchi per fare un po' di esercizio" esclamò e contemporaneamente li cercò con lo sguardo nel tentativo di raggrupparli.

In quel momento vide Elanor fare il suo ingresso, ricambiò l'inchino, ma era chiaro dalla sua espressione che qualcosa non andava. I ragazzi lanciarono al soldato occhiate divertite, Jared e Kuzon cominciarono a bisbigliare tra loro, ridacchiando, ma un'occhiataccia da parte di Elanor fu sufficiente a farli rimettere in riga. Iorun era il più piccolo, un bambino di sei anni appena compiuti, dai grandi occhi ambrati e dallo sguardo curioso: "anche la signora impara il dominio con noi?" chiese, sorpreso da quella novità. Kuro sorrise divertito "lei si chiama Elanor e non è una dominatrice, ma non sfidatela: è un soldato del nostro esercito e è venuta qui per vedere cosa facciamo. Oggi le ho dato un compito molto difficile e ha bisogno di riposare, quindi cerchiamo di non disturbarla e iniziamo" disse. I ragazzi si erano disposti in fila, dal più piccolo al più grande, in modo troppo preciso per essere casuale. Kuro richiamò con un'occhiata Jared e Kuzon che avevano ripreso a parlottare tra loro e i due smisero all'istante. "Saluto!" ordinò, appena ci fu silenzio e subito i ragazzi si inchinarono diligentemente.
 
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Silian
view post Posted on 7/4/2011, 21:31     +1   -1




[EXP: 2990 exp (40r100) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 1100 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 850 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

MESE 6, GIORNO 2, POST 16, pomeriggio

"Anche la signora impara il dominio con noi?" chiese uno dei marmocchi che erano nella palestra. Elanor ebbe ancora la forza di pensare “signora a chi?!” ma non quella di ribattere, ovviamente: si trattava solo di un bambinetto infondo, chissà come doveva sembrargli vecchia, anche se le sembrava di aver smesso di giocare a nascondino solo l’altro ieri. "lei si chiama Elanor e non è una dominatrice, ma non sfidatela: è un soldato del nostro esercito e è venuta qui per vedere cosa facciamo. Oggi le ho dato un compito molto difficile e ha bisogno di riposare, quindi cerchiamo di non disturbarla e iniziamo". “Devo avere un aspetto orribile….” Pensò la ragazza; provò un profondo moto di gratitudine per il maestro, ormai si stava affezionando sempre di più di minuto in minuto; forse era anche per questa stima del tutto istintiva che aveva accettato un incarico così strano. Si era sempre dimostrato comprensivo e gentile in ogni occasione e doveva trattarsi anche di un maestro molto apprezzato a giudicare dalla disciplina che riuscì ad ottenere al momento del saluto: Elanor vide i bambini mettersi addirittura in ordine di altezza e smettere di bisbigliare almeno per dieci secondi di fila. Si rilassò poggiando la schiena e poi la testa contro il muro della palestra. “Sono una carogna” pensò, comparando la sua condotta con l’umanità dimostratale dal suo capo. Guardò gli allievi sparpagliarsi nella stanza per iniziare gli allenamenti: erano dei bambini quindi..si era aspettata di dover tenere d’occhio una squadriglia di giovani dominatori ma questi erano di gran lunga troppo giovani per costituire una minaccia per la sicurezza. Un pensiero in meno..

Il tempo scorreva lentamente tra un esercizio e l’altro e la ragazza non mosse neanche un muscolo, cercando di respirare a fondo e calmare il suo stato d’animo in subbuglio. Mentre osservava i bimbetti lanciare fiammate dai piccoli pugni tesi in avanti iniziò a programmare il resto del pomeriggio: per quel giorno ne aveva avuto abbastanza, avrebbe proseguito l’indomani con le ispezioni, se il governatore si fosse dimostrato d’accordo; sarebbe dovuta tornare in paese in serata a recuperare la borsa che aveva lasciato dalla sua gentile ospite. “Mmh? Ops….! Questi piccoli piromani…..” Si spostò di lato appena in tempo per schivare una piccola palla di fuoco fuori controllo che si schiantò con una piccola fontana di scintille contro la parete; fece subito un gesto amichevole (con un mezzo sorriso tirato) verso il marmocchio responsabile, per fargli capire che non era arrabbiata- infatti aveva un’aria decisamente preoccupata…

Finalmente arrivò il momento di congedare i piccoli che nel frattempo avevano smesso di parlottare e camminavano trascinando i piedi a terra- evidentemente le energie finivano anche a loro ad un certo punto-; Elanor si alzò in piedi con un po’ di fatica: non sapeva se ci sarebbero state altre lezioni dopo ma sentiva la necessità di parlare un momento al governatore. Aveva riflettuto sul suo comportamento e temeva che le sue azioni, pur dettate da ragioni fondate, non avrebbero riscosso la sua approvazione. Mentre gli allievi sciamavano fuori dalla porta lei gli si avvicinò a testa bassa. “Chiedo scusa, dovrei parlarle un momento. Spero di non disturbare in questo frangente.” Riprese a voce bassa, nel caso ci fossero state orecchie indiscrete nei paraggi: “Vorrei solo informarla del fatto che ho utilizzato metodi poco cortesi nei confronti dei suoi servitori…penso abbia sortito l’effetto voluto ma temo sia stato alquanto sgradevole per loro subire un’azione del genere e me ne rammarico sinceramente. Spero vivamente che non si ripeta una situazione simile nelle prossime occasioni e farò il possibile per evitarlo, nei limiti della buona riuscita del piano.” Si fermò un istante. “Se lei fosse d’accordo preferirei riprendere il lavoro domani mattina e potrei riuscire a terminarlo in giornata e, sempre che non crei disagio, dovrei tornare in paese in serata, anche dopo cena, non importa quando esattamente: vorrei solo evitare che rimanesse scoperto un eventuale turno di guardia nel corridoio di sua nipote.” Se fosse stata un pipistrello-lupo avrebbe avuto le orecchie basse e la coda tra le gambe. “Non so se pretendo troppo, anche la sua pazienza avrà un limite..prima gli massacro i servi, poi pretendo di finire il lavoro in ritardo…mah…”.

Edited by Silian - 7/4/2011, 23:34
 
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view post Posted on 8/4/2011, 22:05     +1   -1
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MESE 6, GIORNO 2, POST 15, pomeriggio

[(#FF007F) EXP 130.850 (15r50x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli sciolti][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



La parte degli esercizi di respirazione andò bene, ma i bambini sembravano più vitali del solito, quel pomeriggio. Sapeva che la sera si sarebbe tenuta una grande festa in paese e probabilmente avevano passato tutta la mattina a pensare ai dolci che avrebbero comprato e al modo di impressionare le loro coetanee con quanto stavano imparando. Purtroppo stavano mettendo fin troppa convinzione. Un colpo partì inavvertitamente in direzione di Iorun, che non sarebbe mai riuscito a pararlo con il suo debole dominio. Kuro prese il controllo della fiammata, deviandola con un colpo più potente verso una parete vicina. Non si accorse però di essere stato imitato da Jared, che aveva involontariamente preso Elanor come bersaglio. Fortunatamente la ragazza aveva avuto la prontezza di riflessi per spostarsi.

"Basta così" ordinò Kuro, raggruppando nuovamente i ragazzi "il dominio non è un gioco: le fiamme servono a riscaldarci, a cucinare il vostro pranzo, a fare luce" disse con voce seria. Allungò un braccio di fronte a sé, cominciando ad arrotolare una manica della lunga tunica, scoprendo il braccio fino all'altezza del gomito. Una vistosa cicatrice rosso scuro lo attraversava in diagonale "ma può anche ferire. Chi di voi ha mai visto un incendio?" chiese, aspettando le risposte. Azar alzò timidamente la mano e Kuro annuì "raccontaci quello che è successo" lo invitò, mentre si sedeva insieme ai ragazzi.

"Non ho visto tanto: il contadino che abita vicino alla nostra fattoria stava bruciando le sterpaglie nel suo campo, poi si è alzato un vento improvviso e le fiamme hanno cominciato ad andare dappertutto, ma papà mi ha mandato a portare via gli animali" disse, non sapendo che altro aggiungere. "Io me lo ricordo!" intervenne Kuzon divertito "si vedeva da tutta la città, gli ha preso fuoco la casa!" sghignazzò. Azar avrebbe voluto ribattere, ma non riusciva a trovare le parole. Fu Kuro ad intervenire per lui "e cosa sarebbe successo se lì ci fosse stata la tua casa, la tua stanza, la tua collezione di insetti, Kuzon? Il fuoco può distruggere tutto in pochi istanti, per questo impariamo a controllarlo" spiegò in tono pacato. Jared alzò la mano "il mio papà dice che non si può controllare il fuoco" esclamò con l'aria di chi sta ascoltando un mucchio di fesserie. Kuro annuì "è un uomo saggio tuo padre. Quando usate il dominio ricordate che voi potete generare le fiamme, ma non siete voi a decidere quando queste si fermeranno... per questo è importante esercitarsi con il respiro: se riuscirete a scagliare i vostri attacchi con precisione potrete evitare che le fiamme si diffondano senza controllo. Non voglio più vedere attacchi contro altre persone in questa palestra. Sono stato chiaro?" chiese il governatore con aria severa. Alcuni annuirono, altri alzarono gli occhi al cielo.

Kuro individuò i ribelli a colpo d'occhio: "Kuzon, in piedi: facci vedere quanto abbiamo appreso finora" ordinò. La lezione non durò ancora molto e i ragazzi furono felici di potersi allontanare. "Chiedo scusa, dovrei parlarle un momento. Spero di non disturbare in questo frangente" disse una vocina alle sue spalle. Kuro annuì, comprensivo "dimmi pure" la incoraggiò. Elanor raccontò di come avesse iniziato a mettere in atto il loro piano e contasse di terminare la sua messinscena il giorno seguente. Sembrava sinceramente dispiaciuta per il proprio comportamento e Kuro non poté che esserne felice. "Hai un animo nobile Elanor e ti prego di credere che non ti chiederei di fare niente del genere se non fosse di vitale importanza... ma come avrai intuito meno sai di questa faccenda meglio è per tutti" rispose, dispiaciuto a sua volta di dover rimanere sul vago. "Puoi fermarti a dormire in paese se preferisci. Prima che te ne vada, però, vorrei presentarti ufficialmente a mia nipote. A quest'ora di solito se ne sta rintanata nelle sue stanze... è questione di pochi minuti. Te la senti?" chiese prudente.
 
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Silian
view post Posted on 9/4/2011, 08:20     +1   -1




[EXP: 3070 exp (29r80) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 1100 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 850 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

MESE 6, GIORNO 2, POST 17, metà pomeriggio

Conoscere ufficialmente Ilah, la fonte originaria di ogni suo problema nel momento attuale, fanciulla irritabile per eccellenza e potenziale assassina a sangue freddo? “Certo Governatore, senza ombra di dubbio. Mi dia solo qualche minuto per rendermi presentabile. Magari aspetti a chiamarla, non vorrei dovesse attendere…” Rispose con tono deciso, quasi un poco militaresco, facendo un gesto generico rivolto a sé. La scarica di adrenalina era stata sufficiente a farle tornare un po’ di spina dorsale- che se ne sarebbe andata subito dopo l’incontro, per intenderci…. Con un rapido inchino si congedò momentaneamente dal governatore e filò come una delle sue frecce nel giardino, dove ricordava ci fosse il famigerato laghetto con le anatre- tartaruga. Piombò come un fulmine tra le foglie del sottobosco attirando gli sguardi ostili dei suddetti volatili e, trovatolo, si diede una sciacquata al viso con l’acqua del ruscello di alimentazione del laghetto. Il contatto dell’acqua fresca sul viso l’aiutò a recuperare un altro po’ della lucidità perduta. Sedette sulla riva del laghetto, disfando rapidamente il codino e pettinando i capelli marrone scuro con le dita; sistemò un nuovo toppino più stretto del primo e sistemò nella fascetta un fiore di pervinca che occhieggiava languidamente nel sottobosco. Era tempo che non si metteva più fiorellini tra i capelli, la faceva sentire un po’ più femminile (per quanto fosse possibile per un soldato) anche se l’abbinamento col rosso della tunica era al limite dell’accettabile. Ammirò il risultato nell’acqua appena increspata e, soddisfatta, si alzò spolverandosi i pantaloni con vigorosi colpi delle mani. Controllò di non avere foglie o rametti incastrati nella stoffa dei vestiti e ripartì con larghe falcate alla volta della palestra, cercando di prendere dei respiri grandi e profondi. Chissà cosa sarebbe accaduto…Ilah l’avrebbe riconosciuta stavolta? Come avrebbe potuto reagire? “Beh, almeno col governatore in giro forse eviterà di tagliarmi il collo proprio stasera….” Fu il suo pensiero consolatore. E forse avrebbe apprezzato l’educazione ritrovata speriamo…La palestra era in vista. Ripassò febbrilmente le istruzioni riguardo al saluto: “testa leggermente piegata all’inchino, sguardo verso il suolo a circa quattro piedi di distanza, contare fino a tre e tirarsi su guardando sempre in avanti, tre piedi di distanza, se non mi chiama non fissarla…si, dovrei esserci” se la questione non fosse stata di una tale importanza sarebbe apparsa ridicola ai suoi stessi occhi per tutta quella attenzione ai rituali..faceva anche parte del suo incarico rendersi una presenza non dico gradita ma almeno non detestata. Entrò nella palestra guardandosi intorno con aria circospetta, quasi studiando il terreno di guerra con le varie vie di fuga; Ilah ancora non si vedeva ma sarebbe potuta arrivare da un momento all’altro. Fece un mezzo sorrisetto al governatore e si avvicinò sempre guardandosi intorno come una bestia in gabbia. “Mi dica lei, dove devo aspettarla? Mi metto qui vicino, alla sua sinistra? In fondo alla palestra?” chiese a voce bassa, con un sopracciglio alzato. Voleva apparire, per quanto possibile, impeccabile.
 
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view post Posted on 9/4/2011, 13:05     +1   -1
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[(#FF007F) EXP 130.950 (30r100)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli sciolti][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



Elanor non aveva esattamente un'aria professionale con i capelli fuori posto e l'aria stanca, ma Kuro sapeva che era importante informare Iris quanto prima riguardo a quella novità. Se l'avesse scoperto da sola avrebbe cominciato a sospettare che stava cercando di nasconderle qualcosa e... Kuro annuì, lasciando che Elanor andasse a risistemarsi. Forse si stava preoccupando troppo, in fondo conosceva Iris da tempo e non era mai stata il tipo di persona che amava perdersi in ipotesi e ragionamenti... era molto più probabile che, se avesse avuto un sospetto di qualche tipo, sarebbe corsa a protestare con la prima persona competente che avesse incrociato sulla sua strada. Sorrise a quel pensiero. Certe cose non erano cambiate nemmeno dopo tutto quello che era successo.

Rimase nella palestra per alcuni minuti, osservando le chiome degli alberi disegnare strane ombre sull'erba del giardino fuori dalla grande finestra aperta. Ricordava il tempo in cui quegli alberi erano alti la metà... il tempo scorreva decisamente in fretta... a quel pensiero si riscosse e attraversò nuovamente la palestra, raggiunse la porta e uscì in cerca di qualcuno. Uno dei servi era appostato fuori, aspettando i suoi ordini, e Kuro attirò l'attenzione del ragazzo con un gesto: "potresti andare nelle cucine a chiedere se è avanzata un po' della torta di mele di questa mattina? In caso falla servire nel giardino interno, insieme a qualcosa da bere. Poi avverti mia nipote che la aspetto lì tra qualche minuto" ordinò con la sua solita cortesia.

Non dovette attendere molto prima che Elanor facesse nuovamente la sua comparsa in fondo al corridoio, evidentemente nervosa: “Mi dica lei, dove devo aspettarla? Mi metto qui vicino, alla sua sinistra? In fondo alla palestra?" chiese la ragazza. Kuro sorrise gentilmente, nel tenttivo di metterla a suo agio, la conosceva da troppo poco per poter capire cosa la metteva in imbarazzo e porvi rimedio. "E' una bella giornata... vieni, ti faccio vedere il giardino interno" disse, incamminandosi verso quella che era la parte privata del palazzo: questa volta procedette fino in fondo e lì si infilò in un grande corridoio completamente vetrato e circondato da alte piante verdi. Un rumore d'acqua annunciava che lì, da qualche parte, si trovava una fontana. Sbucati in fondo al corridoio ci si trovava immersi in un giardino ombroso, fatta eccezione per qualche raggio di sole che filtrava da un rado rampicante cresciuto su un pergolato. Nel verde una statuetta candida raffigurava una dama, facilmente riconoscibile dall'abbigliamento, che molto probabilmente era stata una delle precedenti proprietarie di quel posto.

Iris sentì la porta delle sue stanze aprirsi e sussultò, facendo sparire il libro tra i cuscini del letto in un solo gesto. Chi poteva essere? Che Kuro l'avesse già scoperta? Si raddrizzò, cercando di apparire il più innocente possibile, mentre lanciava un'occhiata verso la porta. Una ragazza dai capelli castano scuro aveva infilato la testa e si stava guardando intorno con aria incerta, finché notò Iris seduta sul letto: il suo sguardo si illuminò all'improvviso, segno che la stava cercando. Era solo una serva. Iris si rilassò di nuovo e le lanciò un'occhiata annoiata "che c'è?" chiese, cercando di metterle fretta, aveva altro da fare e sicuramente aspettare che una sguattera imparasse a mettere due parole di fila non era uno dei suoi passatempi preferiti in ogni caso. "Il governatore Kuro chiede di vedervi. Vi aspetta nel giardino interno" rispose cortesemente la giovane.

Iris sentì un fastidioso nervosismo crescere dentro di lei, ma sapeva che non doveva lasciarsi prendere dalla sua immaginazione "perché vuole vedermi?" chiese incerta, ma fu subito evidente che la serva non sapeva altro "credo che dovreste chiedere al governatore. Vi aspetta in giardino" insistette. Iris strinse i pugni, lanciando alla ragazza un'occhiata piuttosto eloquente su quello che avrebbe fatto se avesse avuto il suo dominio in quel momento... ma si trattenne; nessuno doveva sapere delle sue fiamme "Vattene!" sibilò alla ragazza che non se lo fece ripetere due volte.

La principessa prese un profondo respiro, tirandosi svogliatamente in piedi. Aveva già scoperto che stava indagando sulla biblioteca? Aveva già intuito cosa contava di fare, o avrebbe creduto a una pura curiosità scientifica? Avrebbe tentato di fermarla e, in caso, come avrebbe potuto ribellarsi senza il suo dominio? Raggiunse lo specchio, sistemandosi una ciocca di capelli con la mano: niente da dire, il lavoro di Zina era stato impeccabile... se solo protestasse meno, se non avesse quella dannata lingua lunga! Sospirò, cercando di farsi coraggio. Magari poteva scappare quella sera stessa, era già riuscita ad evitare la sorveglianza una volta, poteva farlo ancora... ma poi dove andare? Tornare a Jang Hui? Il governatore Ming era sopravvissuto? Non ne aveva la più pallida idea... forse doveva ricominciare ad interessarsi alla vita politica della nazione.
 
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Silian
view post Posted on 9/4/2011, 23:22     +1   -1




[EXP: 3120 exp (21r50) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 1100 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 850 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

MESE 6, GIORNO 2, POST 17, metà pomeriggio

Non si sarebbero incontrati in palestra dunque: seguì il governatore Kuro nell’ennesimo arzigogolato percorso nel palazzo- che tuttavia ad Elanor appariva col passare del tempo un luogo sempre meno estraneo. Stavolta si infilarono in uno stranissimo corridoio dalle pareti fatte completamente di vetro trasparente attraverso il quale si potevano vedere tutte le piante che lo fiancheggiavano. Piano piano il primo nervosismo provocatole dalla notizia dell’incontro imminente iniziava a defluirle dalle membra lasciando uno sgradevole senso di stanchezza; la ragazza si ritrovò a doversi sforzare per stare al passo col governatore che invece procedeva spedito come un fuso, nonostante l’età senza dubbio più matura. Si trovarono in un giardino interno completamente sovrastato da un soffitto di foglie: le piante allungavano i loro rami da ogni direzione per abbeverarsi della poca luce che spioveva dal ritaglio di cielo tra le alte pareti, rampicanti si abbarbicavano ai tronchi degli alberi più grandi disegnando strane figure sui tronchi antiche eludendo ogni tentativo da parte del giardiniere del palazzo di porre un freno al loro sinuoso dilagare, sembrava di trovarsi in un piccolo, fresco, buio rettangolo di foresta. Elanor si arrestò in attesa di ordini, guardandosi intorno mentre la stanchezza divorava lentamente ogni impulso di curiosità verso quell’incantevole posto. Emerse da quello che sembrava silenzio il mormorio insistente di una piccola fontana che in altri momenti sarebbe potuto essere un suono gradevole e rilassante ma in quel frangente sembrava picchiettare sulle tempie della ragazza con piccole dita insistenti, facendole venire i brividi giù per la schiena. Spostò il peso da un piede indolenzito all’altro e prese di getto un grosso respiro che trattenne appena in tempo per evitare di sbuffare proprio davanti al governatore. Rilasciò il fiato lentamente e senza rumore, lanciando un’occhiata interrogativa al governatore. “Ma quanto ci mette?” si ripeteva a distanza di pochi secondi mentre tratteneva l’impulso di mettersi a camminare avanti e indietro. Più volte si girò di scatto pensando di aver sentito un rumore di passi in corridoio ma era solo l’eco dell’acqua della fontana che rimbalzava sulle antiche pareti di pietra. “Pensa che verrà?” gli chiese alla fine timidamente, guardandolo con le sopracciglia alzate e le braccia conserte.
 
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view post Posted on 10/4/2011, 22:24     +1   -1
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MESE 6, GIORNO 2, POST 17, pomeriggio inoltrato

[(#FF007F) EXP 131.200 (30r100x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli sciolti][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



Kuro si concesse una smorfia perplessa: "è abbastanza diligente, date le circostanze. Non ha mai mancato di presentarsi dietro mia esplicita richiesta, ma come ti dicevo in questi giorni si comporta in modo strano... non saprei dirti. In ogni caso ho ordinato di portarci quello che è avanzato della torta che hanno preparato per colazione. Se non verrà avremo una fetta in più per noi" rispose semplicemente l'uomo.

Iris prese un respiro profondo: sapeva di non potersi permettere alcuna incertezza di fronte a Kuro. Aveva ormai raggiunto il corridoio di vetro che portava al giardino. Le sembrava di essere sempre lì e un po' lo odiava. Quel giardino le ricordava i suoi fallimenti, lo stato pietoso in cui era ridotta. Lì ogni giorno da ormai due mesi si esercitava senza successo e lì, molto probabilmente, avrebbe continuato per il resto della sua vita. Quel pensiero la mise di pessimo umore: l'espressione stanca che aveva sul viso mutò in una seccata e decisa. Il suo passo si fece spedito sapendo che prima avrebbe raggiunto Kuro, prima lo avrebbe affrontato, prima avrebbe messo fine ai propri dubbi e avrebbe potuto tornare... a fare cosa? A nascondersi nelle sue stanze? Era umiliante.

Sbucò dal corridoio e tra le alte piante notò Kuro che si trovava in fondo al cortile, al centro dell'unico spiazzo di sole. Con lui c'era la ragazza che gli aveva visto accanto quella mattina. Iris le lanciò un'occhiata sospettosa. Era chiaro che non era lì per caso, Kuro aveva voluto vederla in sua presenza, ma il perché le sfuggiva. Tornò rapidamente con la mente a quella mattina, cercando di risalire al discorso che le aveva sentito fare... "conoscere la gente che gira a palazzo"... non ricordava bene le parole esatte, ma doveva essere una specie di guardia. Iris si fermò a cinque passi dal governatore, chinando leggermente il capo in segno di saluto: il massimo che era disposta a concedere con una sconosciuta potenzialmente pericolosa a fissarla. "Sifu" lo salutò tutta seria, sapendo che non sarebbe riuscito a trattenersi a lungo e ben presto le avrebbe spiegato tutto.

Kuro rispose al saluto allo stesso modo, poi si scostò leggermente, facendo cenno a Elanor di avvicinarsi: "Ilah, ti presento Elanor" disse semplicemente. Quindi aveva indovinato: la ragazza aveva qualcosa a che vedere con la sua presenza lì... era strano, aveva qualcosa di familiare, come se l'avesse già vista da qualche parte. Già... ma dove? Concesse alla ragazza un cenno di assenso, poi tornò a rivolgere la propria attenzione a Kuro: "che significa?" chiese a bruciapelo. Tutto quel mistero stava cominciando a darle sui nervi e Kuro se ne accorse. "E' un soldato. L'ho chiamata per risolvere la questione del furto del tuo bracciale: se davvero c'è qualcuno che ce l'ha con te è bene trovarlo quanto prima" disse l'uomo.

Iris gli lanciò un'occhiata circospetta: un uomo che amava i suoi servi disposto a lasciargliene sacrificare uno in nome della verità? "Non me la bevo" rispose fissandolo dritto negli occhi. Kuro rimase in silenzio per un lungo istante, senza tradire un solo pensiero. "La pensiamo in modo diverso, ma sappiamo entrambi quanto sia importante che nessuno sappia della tua presenza qui. Se non posso fidarmi di chi lavora per me nella gestione della casa potrò fidarmi ancora meno sul fatto che manterranno fede alla promessa di non rivelare niente" rispose, pregando silenziosamente di aver intuito correttmente il motivo dei dubbi della ragazza. Iris lo scrutò incerta per un attimo, poi si rilassò: "hai ragione" ammise. "Scusami, sto diventando paranoica, è tutta questa situazione che..." aggiunse scuotendo la testa a disagio. Evidentemente il maestro non aveva scoperto dei libri. Stava lavorando un po' troppo di immaginazione e non l'avrebbe certo aiutata a risolvere il problema.

La ragazza accennò un sorriso forzato in direzione di Elanor, poi fu colta da un dubbio e tornò a rivolgersi a Kuro: "lei sa..." ma si bloccò subito, temendo di rivelare troppo "cosa sa?" si corresse.
 
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