MESE 6, GIORNO 3, POST 6, primo pomeriggio
[(#FF007F) EXP 133.710 (30r100x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli sciolti][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]
Perché accendere un fuoco doveva essere tanto difficile? Ritornò con la mente a tutte le volte che aveva deriso i non dominatori e i loro ridicoli tentativi di fare con quegli aggeggi quello che a lei risultava tanto naturale... e istintivamente chiuse gli occhi, cercando di trattenere le lacrime. Che poteva fare? Chiedere aiuto a Kuro, dopo quello che gli aveva detto quella stessa mattina? Fuori discussione. Forse poteva aspettare la sera, quando i servi sarebbero passati ad accendere le sue candele... poi avrebbe trovato il modo per tenerne accesa almeno una fino al sorgere del sole, quando i suoi poteri sarebbero stati più forti. Se non fosse riuscita a dominare il fuoco allora...
Una strana sensazione, che conosceva bene, la riportò alla realtà. Fuoco, vicino. Riaprì gli occhi e solo allora si rese conto che c'era odore di bruciato, ma cosa...? Si guardò intorno e improvvisamente capì: c'era riuscita, non esattamente come aveva in mente... ma ci era riuscita! Una delle scintille doveva aver raggiunto la tenda che aveva subito preso fuoco e ora bruciava rapidamente. Sapeva che se non avesse spento la fiamma si sarebbe presto diffusa per tutta la stanza e lei sarebbe morta soffocata nel processo. Sapeva anche che la tenda era preziosa, come anche il controsoffitto che le fiamme avrebbero presto divorato. Una scarica di adrenalina di fronte al concreto pericolo di morire bruciata lì dentro insisteva perché scappasse... ma Iris placò incredula quell'impulso. Se l'era sognato? Per un istante le era parso di sentire le fiamme: non il calore, non l'odore, ma la loro essenza... e se la sentiva poteva dominarla. Forse era vero quello che le aveva detto Kuro: in una situazione di estremo pericolo sarebbe riuscita a dominare le fiamme. Si umettò le labbra, osservando il fuoco raggiungere il soffitto; doveva rischiare.
Iris afferrò il tavolino di legno e lo spinse verso la tenda perché prendesse fuoco, poi si guardò intorno: che altro...? Su una mensola erano posati alcuni libri e afferrò anche quelli, dandoli in pasto alle fiamme. La ragazza tossì, investita da un denso fumo nero. Così non andava bene, servivano più fiamme e meno fumo. Corse alla finestra dall'altro lato della stanza, strappando di peso la tenda che la chiudeva. In quel momento la porta si aprì di colpo e Iris si trovò di fronte a Zina, che con aria preoccupata fissava il suo falò. Iris lasciò cadere la tenda a terra
"Chiudi quella porta!" strillò, temendo di poter perdere anche una sola delle sue fiamme.
"Dobbiamo spegn..." fu l'unica cosa che arrivò a dire la donna, prima che Iris la spingesse fuori con la forza, per poi chiudere a chiave il grande portone d'accesso alle sue stanze.
Kuro fu il primo a raggiungere il corridoio sul quale si affacciavano le stanze di Iris.
"Serve aria! Aprite le stanze!" ordinò, indicando le porte vicine. Provò a spingere la porta delle stanze di Iris, ma come aveva già detto Zina era bloccata.
"Ilah, apri immediatamente questa porta!" tuonò senza ottenere alcuna risposta. Scosse la testa, visibilmente alterato. Se gli avessero raccontato una cosa del genere non ci avrebbe creduto
"se mi senti allontanati dalla porta!" gridò ancora e tirò un pugno nell'aria di fronte a sé, tanto rapido e potente da generale una fiammate che fece esplodere la porta in un colpo solo.
Iris era dall'altra parte della grande stanza, una decina di metri più in là, prudentemente ferma sotto l'architrave della porta che si apriva verso la camera da letto. Aveva lanciato un'occhiata al portone a terra, poi aveva rapidamente alzato lo sguardo sull'uomo. Sembrava arrabbiato... e poteva capirlo, ma quando avrebbe saputo...
"Non ti avvicinare!" gli intimò, indicando raggiante i pesanti pannelli di legno del soffitto, ormai in fiamme. Kuro alzò lo sguardo, poi lo abbassò nuovamente su Iris, non sapendo bene cosa pensare. Quello in cui la ragazza si trovava era forse il punto più sicuro di tutta la stanza.
"Rimani lì, adesso ce ne occupiamo noi!" esclamò, facendosi da parte per permettere ai servi di svuotare i primi secchi contro il fuoco. Per Iris fu una pugnalata al cuore
"NO!" strillò, avvinghiandosi alla porta. Sentiva le fiamme, ma non era ancora abbastanza, serviva un pericolo ancora maggiore se voleva riuscire a usare il dominio!
"Aspetta!" lo supplicò, impaziente come se fosse stata sui carboni ardenti... il che non era del tutto metaforico in quel caso.
Kuro fece cenno ai servitori di ignorarla: non aveva la minima intenzione di permettere che il suo intero palazzo andasse a fuoco... Iris non riusciva a crederci, era forse la sua unica possibilità di recuperare il suo dominio e Kuro voleva distruggerla così? Le bastò una sola occhiata in direzione del maestro per capire che non l'avrebbe ascoltata, che era determinato a mandare all'aria tutto il suo faticoso lavoro... doveva agire velocemente, o avrebbe visto quella possibilità sfumare per sempre. Chiuse gli occhi, concentrandosi sulle fiamme... ma non riuscì a sentirle, non come avrebbe dovuto. Se il suo piano non avesse funzionato... lanciò un'occhiata verso il falò, esitando: se si fosse buttata lì in mezzo e non fosse riuscita a deviare le fiamme con il suo dominio...
Kuro seguì lo sguardo della ragazza e, improvvisamente, intuì qualcosa
"non farlo! Nemmeno io con il mio dominio potrei uscirne indenne! Il tuo chi è bloccato!" gridò, cercando di farla ragionare, ma Iris non era mai stata particolarmente brava in quelle cose: si piegò, pronta a scattare, ma Kuro riuscì ad anticiparla. Iris colse un movimento alla propria sinistra, notò il governatore che correva verso di lei, e si mosse velocemente in direzione di quello che rimaneva della tenda... poi il rumore di uno scoppio, improvviso, sopra alla propria testa e capì di essere finita. Chiuse gli occhi, tuffandosi a terra, un istante prima che uno dei pannelli piombasse sul pavimento, a pochi centimetri dalla sua mano. Sentì le fiamme bruciare la sua tunica, ustionarle la pelle, poi qualcuno la fece alzare, trascinandola di peso fuori dalla porta. Era Kuro, era furente.
Iris abbassò lo sguardo sulle proprie mani, temendo che fossero anch'esse in preda alle fiamme, ma non vide nient'altro che la pelle arrossata. Kuro la spinse fuori dalla stanza, lungo il corridoio e poi in una stanza vicina.
"Elanor!" chiamò, lasciando finalmente la presa. Iris scoppiò in lacrime, fissando le proprie mani: faceva un male terribile... e era umiliante.
"Rimani qui con lei e assicurati che non si butti dalla finestra per vedere se riesce ad attutire la caduta con il dominio!" disse, con un rimprovero non troppo velato al geniale piano della principessa
"vado a cercare un medico" concluse, sparendo senza lasciare al soldato nemmeno il tempo per ribattere.