La Nazione del Fuoco - GdR

Una vecchia conoscenza...

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Silian
view post Posted on 24/7/2011, 21:36     +1   -1




MESE 10, GIORNO 6, POST 16, mattina

[EXP: 16.300 exp (30r100x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 750 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

Stavano tornando verso la sala tattica, stavolta senza soldatini alle calcagna di Iris. Era strano trovarsi da sola tra due persone di quel rango ma cercò di non pensarci troppo o si sarebbe sentita in imbarazzo molto più del necessario. Non serviva vedere Ozun in faccia per sentire il peso del suo sguardo carico di odio dietro la schiena; il suo istinto da eterna sottoposta protestava vivacemente perché lo aveva fatto infuriare e ci volle tutta la forza del ragionamento per convincersi che non aveva fatto proprio niente di male. Anzi. Se quei sacchi di patate che si definivano nobili si facevano mettere al tappeto da dei soldati semplici, nonostante l’allenamento speciale ricevuto, la colpa non era certo la sua. E, si ripeté per l’ennesima volta, era stata Iris a chiedere di un’alternativa, non era stata certo lei a proporla.

Erano quasi arrivato quando Ozun la superò a grandi falcate, precedendo le due ragazze con una postura decisamente tronfia. Elanor aggrottò le sopracciglia, confusa. Anche l’espressione del suo viso era tornata quella solita, non era più alterato, anzi sembrava decisamente più disteso. Cosa aveva da stare tanto allegro? Le aveva prese, e di santa ragione…che ci fosse qualcosa sotto di cui lei non era a conoscenza? Ma sicuro! Si disse Elanor, quando la tenda che Ozun aveva scostato per Iris si richiuse proprio sul suo naso mentre cercava anche lei di passare. Starnutì per la polvere, sempre più agitata. Non le era sfuggito il sorriso della Firelord. Che ingenua! Afferrò il lembo della tenda e lo scostò con un moto stizzito, mentre cercava di capire in che razza di garbuglio si fosse andata a cacciare. Erano d’accordo, quei due? E che scopo avevano? L’avevano semplicemente tirata in mezzo perché era la pedina più comoda da usare in quel momento o c’era dell’altro? Accidenti…non poteva essere una messinscena, non dopo tutto quello che aveva faticato con i suoi ragazzi…ed anche le urla di Ozun, quelle non potevano essere una recita, se ne sarebbe accorta. Ma allora perché continuava a sentire che qualcosa andava terribilmente fuori posto? Si sforzò di nuovo di mettere a tacere quelle voci insistenti nella sua testa, le facevano perdere inutilmente la concentrazione ed un sacco di energie per preoccuparsi. Le sue solite paranoie…

Seguì l’invito e sedette sul cuscino più lontano dal generale che poté trovare: si trovava anche a debita distanza da Iris e la cosa non le dispiaceva affatto, meglio essere cauti finché quella storia non si fosse chiarita. Sedette poggiando le mani aperte sul tavolo, con i palmi all’ingiù:in quel modo avrebbe resistito all’impulso di torcerle, o avrebbe dato un’impressione di insicurezza che poteva tranquillamente evitare. Poi Iris iniziò a parlare, complimentandosi col generale per i suoi ottimi uomini, eccetera, eccetera…Elanor si bloccò, immobile, in attesa della seconda parte del discorso. Perché no, non poteva essere che fosse veramente così entusiasta di un branco di gorilla che si erano appena fatti battere da gente con metà della loro preparazione. Se fino ad un’ora prima aveva detto di volere di meglio…Di sicuro c’era una cosa: senza il vecchio in caserma forse avrebbe evitato i rinoceronti, almeno finché non fosse tornato indietro…e magari per quella data avrebbe fatto in tempo a farsi trasferire molto, molto lontano. Infatti venne anche il turno di Elanor. Non era la prima volta che il Firelord si rivolgeva a lei con quel tono. Lo aveva fatto anche a Shu Jing ed era interessante come la consapevolezza del rango che la ragazza rivestiva influisse in positivo sul suo autocontrollo. Se fosse stato uno dei ragazzi di Ozun a parlarle in quel modo si sarebbe trovato appeso ad un muro per il colletto dell’uniforme.

Seguì senza una parola l’intero discorsetto sui suoi uomini, respirando a fondo e cercando di reprimere una nutrita serie di improperi che le venivano in mente di continuo. Era così ingiusto questo modo di ragionare, e sarebbe stato chiaro anche a loro se non fossero nati in mezzo a lenzuola di seta! Probabilmente sperare che un nobile cambiasse davvero mentalità e che si rivolgesse al merito anziché al sangue era pura follia, come sperare che la Luna diventasse all’improvviso verde smeraldo. "D'altra parte è della mia vita che si parla... e se sto cercando una nuova guardia è perché la precedente non era all'altezza dell'incarico. Se i soldati meglio addestrati della nazione non sono addestrati a sufficienza non intendo rimetterci io. a quelle parole il tenente alzò cautamente lo sguardo. Veramente dopo quella ramanzina le stava chiedendo ancora i suoi soldati?! Con quel tono da condannata a morte che aveva…Una squadra mista, poi. Ci sarebbe stato da ridere. sicuramente avrebbe dovuto fare un bel discorsetto ai suoi prima di spedirli allo sbaraglio a corte: per lei era stato difficile già da Kuro, figuriamoci per loro nel Palazzo reale! Altezza, ho fondati motivi per riporre la mia fiducia nella lealtà di quegli uomini. In caso contrario non glie li avrei neanche suggeriti. Sempre ai vostri ordini… concluse con un leggero inchino. Poteva scegliere lei allora chi far entrare nella Guardia, in quel modo sarebbe riuscita a tirare via Fong da quella fogna, appena fosse guarito per bene. Fong, le due sorelle, Zhu, Li, Kou ed altri due, doveva pensarci su ancora qualche minuto. All’improvviso si rese conto di essere di ottimo umore. Seconda missione compiuta! Forse la carriera militare non era poi così schifosa come sembrava…
 
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view post Posted on 25/7/2011, 17:18     +1   -1
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MESE 10, GIORNO 6, POST 46, mattina

[(#FF007F) EXP 148.480 (15r50)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 650, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



Alle parole di Elanor Iris annuì distrattamente: dal suo punto di vista il tenente non aveva la minima idea di quello che stava dicendo... ma come avrebbe potuto? In fondo era solo una popolana e quello non era certo il suo ambiente. Un leggero senso di colpa si insinuò nella mente del Signore del Fuoco, all'idea di quello che stava facendo; erano figli di contadini, non sarebbero durati a lungo a corte e non erano nemmeno addestrati a dovere. Avrebbero cercato di proteggerla e sarebbero stati massacrati, dai sicari o dalla corte, prima ancora che avessero il tempo di ambientarsi. Valeva davvero la pena, o era meglio lasciar stare e fare affidamento solo sui suoi poteri? Il suo dominio era forte, dopotutto. Se non era in grado di proteggersi da sola, come poteva sperare che chiunque altro potesse riuscirci?

Tuttavia non diede voce ai suoi pensieri. C'era qualcosa nella voce di Elanor, nella determinazione con cui i suoi bifolchi avevano combattuto nell'arena, che l'aveva colpita. Forse era solo curiosità, un insano desiderio di divertirsi alle loro spalle, vedere quanto sarebbero resistiti nel Palazzo Reale, centro nevralgico del potere dell'intera nazione, con quella loro ingenua filosofia... o forse, in fondo, credeva davvero in loro. Non sarebbe stata la prima volta che delle persone di infima levatura riuscivano a far imbarazzare i rampolli della nobiltà: un pensiero tanto lontano da quello che le era stato insegnato che non avrebbe mai ammesso, nemmeno con se stessa, che qualcosa del genere fosse possibile.

Subito si rivolse a entrambi gli ufficiali: "andate a chiamare le guardie prescelte. Ho delle questioni importanti di cui occuparmi a palazzo e ho già perso fin troppo tempo" concluse, rialzandosi. Il soldato che l'aveva scortata fin lì comparve sulla porta, intuendo che era quello il momento di fare la sua entrata in scena. Iris si diresse verso di lui "dite ai soldati di raggiungermi all'ingresso, manderò più tardi dei servitori a raccogliere le loro cose. Da questo momento fanno parte della mia scorta" annunciò.
 
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Silian
view post Posted on 25/7/2011, 21:15     +1   -1




MESE 10, GIORNO 6, POST 17, mattina

[EXP: 16.500 exp (30r100x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 750 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

Elanor si alzò subito in piedi all’ordine di Iris: salutò secondo la tradizione e si avviò a grandi falcate fuori dalla sala tattica, ansiosa di poter parlare ai suoi con calma. Non guardò neanche Ozun, ora aveva questioni più urgenti da sistemare. Speriamo che non si siano andati ad infilare chissà dove…dopo qualche minuto raggiunse di nuovo l’arena: i sottufficiali avevano fatto sgomberare la maggior parte dei perditempo ma ancora resistevano dei capannelli di soldataglia che discutevano animatamente sull’accaduto. Alcuni vedendola passare si voltarono a guardarla, incuriositi e speranzosi di trovare nuove chiacchiere da aggiungere al repertorio. Li ignorò e proseguì fino a raggiungere le gradinate, dove era ancora radunata la maggior parte delle persone. Per fortuna alcuni di loro erano ancora sul posto: Zhu e Li erano circondati da un piccolo gruppo di reclute che ciarlavano tutte insieme; a poca distanza c’era Kou con Makoto, che non aveva combattuto, il quale cercava di scacciare un ragno dal colletto della divisa (alla fine decise di farlo arrosto). Di Arashi non c’era traccia. Peggio per lui, ne servivano otto e lui non poteva permettersi di andarsene a spasso in un frangente come quello. Era a quota sei ora, con le ragazze che sicuramente erano da Fong in infermeria. Fong…le prese una stretta allo stomaco al pensiero. Dovevano entrare in servizio subito, lui non poteva ancora essere rinvenuto. Sospirò guardandosi intorno preoccupata: c’era troppa gente e non riusciva a concentrarsi…Soldati! Tutti immediatamente ai vostri alloggi! I miei si radunino qui all’istante. abbaiò, aspettando che i ritardatari seguissero il suo ordine. Lo fecero con una lentezza snervante. Probabilmente un paio di minacce alla Ozun sarebbero tornate utili in un frangente come quello.

Finalmente un po’ di pace…Zhao Jing e Ty Lo arrivarono trotterellando, portandosi dietro Kazuya e Shizuka, un po’ bruciacchiate ma in buona forma. Una volta radunati tutti iniziò il suo discorsetto preparatorio. ”Ragazzi, ho poco tempo: la Firelord vi vuole tutti all’ingresso in pochi minuti, i suoi servi verranno a prendere la vostra roba più tardi. Si, entrate in servizio all’istante…” rispose agli sguardi sorpresi dei suoi soldati ”Quindi vi faccio un paio di raccomandazioni: non dimenticate mai, per nessuna ragione, chi siete e da dove venite: vi salverà la pelle quando la Corte cercherà di sbranarvi vivi. Secondo…ricordatevi quale è il vostro compito: proteggete Iris a costo della vita. Qualsiasi cosa vi venga in mente, che sia in conflitto anche solo parziale col vostro incarico va stroncata all’istante. Chiaro? Sarete in squadra con due degli scagnozzi di Ozun e, che vi piaccia o no, dovrete convivere con questo fatto. Niente zuffe o verrò io in persona ad impalarvi all’albero più alto dei Giardini Reali” ringhiò ”E che gli Spiriti vi proteggano dal veleno di quelle vipere a sonagli” concluse con tono stanco. Mostrò loro il saluto, come aveva fatto tempo prima Kuro con lei, e li scortò in formazione verso l’ingresso, dove c’era il loro nuovo capo ad aspettarli. Elanor provava un misto indecifrabile di emozioni durante quella breve passeggiata…era felice per loro ma la preoccupazione per la loro sorte era altrettanto forte. Etra un onore eccezionale per loro…ma li stava spedendo a farsi maciullare da sicari di tutta la Nazione, nella migliore delle ipotesi…o sarebbero diventati degli esseri abbietti, il che era ancora peggio, infangando il nome dei tanto buoni soldati della guarnigione.

Giunsero all’ingresso, dove li aspettava già Ozun con i suoi. Fecero il saluto militare al loro ormai ex-generale (che li ignorò a bella posta) e si disposero ordinatamente inattesa dell’ordine successivo, sbirciando ogni tanto Len Shu e Shibao che se ne stavano sdegnosamente in disparte. Sarebbe stata dura collaborare ma non avrebbero avuto alternative.
 
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view post Posted on 26/7/2011, 14:16     +1   -1
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MESE 10, GIORNO 6, POST 47, mattina

[(#FF007F) EXP 148.530 (15r50)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 650, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



Elanor si congedò e pochi istanti dopo Ozun fece altrettanto, lasciando Iris e il soldato che l'aveva scortata da soli nella sala tattica: "Andiamo" disse la ragazza con tono annoiato, attraversando a testa alta la soglia mentre lui scostava la tenda per permetterle di passare. Non era soddisfatta: fosse stato per lei avrebbe scelto gli uomini di Ozun, ma avrebbero dovuto essere più in forma, più decisi... forse quello che temeva da tempo era vero: quello che rendeva i nobili così abili a comandare, qualunque cosa fosse, li rendeva incapaci a combattere. Nessuno avrebbe osato mettere in dubbio che lei fosse la migliore dominatrice della nazione, ma... e se non fosse stato merito degli Spiriti? E se fosse stato per via delle sue origini? Per via di sua madre? Cosa sapeva di lei? Elrohir era un nomade... magari sua madre non era nemmeno della Nazione del Fuoco! Allontanò quel pensiero. No. Suo padre non avrebbe mai sposato una donna di infimo rango. Il nonno non l'avrebbe permesso.

Iris si fermò. Erano ormai arrivati all'ingresso e Ozun la aspettava già lì in compagnia di Len-Shu e Shibao. Il volto arrossato dei tre e il respiro affannoso, controllato a fatica, le suggerirono che avevano corso parecchio per riuscire ad anticiparla... ma in fondo quello era il loro dovere: non si sarebbe aspettata niente di meno dalle sue guardie: "bene Generale" disse in direzione di Ozun "riceverà al più presto mie notizie con tutte le informazioni per la sua missione..." fece per aggiungere qualcosa, ma all'arrivo del drappello di Elanor si interruppe per gettare un'occhiata alla sua nuova guardia. Li squadrò con dall'alto in baso, poi sospirò: ma che le era passato per la testa!? Ci sarebbe voluta una vita solo per rendere presentabile quella marmaglia.

"Elanor, ti ho fatto una promessa e sappi che mantengo sempre la parola data: sei libera di scegliere qualunque città desideri e farò in modo che tu venga trasferita lì. Tuttavia..." aggiunse, avvicinandosi al tenente per poi muovere un cenno in direzione dello scalcagnato gruppo di soldati "questa è la tua squadra e nessuno meglio di te può comandarla. Ti offro la possibilità di venire a palazzo, come capo della mia guardia personale. Decidi ora" ordinò.
 
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Silian
view post Posted on 26/7/2011, 22:14     +1   -1




MESE 10, GIORNO 6, POST 18, mattina

[EXP: 16.600 exp (30r100) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 750 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

Elanor ci mise un secondo circa per metabolizzare la proposta. E meno di mezzo secondo a rispondere. Diceva sul serio…poteva davvero andarsene di là! ”Altezza, sarei onorata di seguirla al Palazzo” rispose semplicemente, con l’ennesimo inchino. Parlò senza quasi rendersi conti di farlo, tanto che si ritrovò a riflettere qualche minuto più tardi dei motivi della sua decisione; di solito faceva al contrario, prima si scervellava e poi decideva che fare, non senza chiedersi almeno duecento volte al minuto se fosse quella la cosa giusta da fare. Forse era per le mense sovraffollate? Il dover fare lo slalom tra centinaia di persone per arrivare ai campi di tiro con l’arco? Le latrine stracolme e maleodoranti, l’essere additata dalla prima recluta di passaggio come “quella strana di Fire Fountain”? Forse si…ma il motivo vero era un altro: per ovviare a quella situazione bastava farsi trasferire di nuovo a casa, no?

Non serviva girarsi a guardarli per capire che i suoi apprezzavano moltissimo quella scelta, infatti le arrivarono un paio di gomitate dalle spalle appena si mise in schieramento per seguire il suo nuovo capo. Fece il saluto militare ad Ozun, senza preoccuparsi troppo di decifrare la sua espressione…tanto probabilmente sarebbe stata l’ultima volta che lo vedeva così da vicino, salvo consigli di guerra e simili. Se ne sarebbe partito per chissà dove, per i mari del sud. Forse le sarebbe anche mancato, il vecchio. Non troppo, si intende.

Le sembrava che fosse iniziato tutto solo l’altro ieri: era uscita dall’Accademia pochissimi mesi prima, non dominatrice, totalmente inesperta e con un mucchio di cose da imparare; poi l’incarico fallito da Kuro, la lettera di Iris, un mese intero alla ricerca delle erbacce giuste per la medicina, poi ancora la promozione ed adesso si trovava a fare la guardia reale del Firelord in persona. C’erano militari di ogni rango che avrebbero fatto carte false per essere al suo posto, il paradosso era che lei neanche ci aveva mai pensato, a fare carriera o cose simili. La sua scelta inoltre non era né delle più ponderate, né delle più lungimiranti: sarebbe stato molto più saggio chiedere di fare la ronda alle spiagge dell’isola di Ember che accettare di farsi fare a fette per una persona che, in fondo, ti considera una contadina travestita da soldato, ma forse era il sapore della sfida quello che l’aveva spinta a buttarsi in quel modo. Si, forse era quello il punto. Si trovava a coprire un incarico tradizionalmente riservata a nobili dominatori- lei, figlia di una bibliotecaria, incapace di accendere una singola pagliuzza senza usare l’acciarino- con una squadra ugualmente composta da popolani squattrinati: li avrebbero odiati per questo ma in fondo era esattamente quello che avevano sempre fatto, anche quando erano semplici soldati. Il punto era il mostrare a quel branco di sputasentenze di che pasta erano fatti quelli che chiamavano sudditi, popolo, contadini o straccioni, come preferite; rendere loro chiaro che avrebbero potuto svolgere le stesse mansioni e con la stessa abilità e dedizione attribuita alla gente di sangue blu…“Che poi, quando a quelli là gli spacchi il muso, lo vedi che ci hanno il sangue rosso come il nostro”, aveva detto una volta Kazuya con la finezza che la contraddistingueva. Anzi, se erano lì, al posto dei bamboccioni di Ozun, doveva pur significare qualcosa. Fissò i suoi uomini uno ad uno: alcuni ricambiarono lo sguardo con sicurezza, altri con occhiate interrogative. Che fossero pronti davvero o no, adesso era il loro momento. Se ce l’avrebbero fatta o meno, questo lo sapevano solo gli Spiriti.
 
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view post Posted on 27/7/2011, 14:38     +1   -1
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MESE 10, GIORNO 6, POST 48, mezzogiorno

[(#FF007F) EXP 148.630 (30r100)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 650, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



Iris si limitò ad un cenno di assenso in direzione di Elanor: per il momento aveva risolto il problema. Certo, prima o poi quella plebaglia avrebbe iniziato a complottare contro di lei e allora avrebbe dovuto sostituirla, ma aveva guadagnato qualche mese di tempo per cercarsi delle guardie più decenti. Mesi nei quali, con un po' di fortuna, non avrebbe dovuto preoccuparsi della sua incolumità. "Andiamo" ordinò, avviandosi in direzione del grande portone metallico che separava il piccolo mondo dei soldati dal resto della civiltà: camminava a passo deciso, ma senza fretta. Len-Shu e Shibao non sembravano aver preso particolarmente bene la nomina del loro comandante, ma Iris non prestò grande attenzione alla loro espressione torva: "voi due sarete la mia guardia di rappresentanza, mi seguirete da vicino durante le occasioni ufficiali e sarete sempre con me durante le celebrazioni. Siete gli unici a sapere come muoversi a palazzo, quindi sarete voi a dovervi assicurare che il resto della squadra sia in ordine e rispetti il protocollo. Vi riterrò responsabili per qualunque atteggiamento inappropriato" li informò, senza lasciare loro il tempo di replicare.

Percorsa una decina di metri su uno stretto sentiero si trovarono in uno spazio più ampio, dove i servitori di Iris attendevano la loro sovrana. Senza una parola la ragazza si infilò nella sua portantina, prese posto sul grande cuscino e diede ordine di ripartire. Il viaggio non sarebbe durato più di qualche minuto, troppo poco per arrivare a concentrarsi su qualcosa di importante, ma troppo per stare lì a non fare niente. Iris si guardò intorno, studiando distrattamente i ricami delle sottili tende che la separavano dal resto del mondo.

Capì all'istante quando raggiunsero la città: difficile non notare il chiacchiericcio della gente, venuta ad osservare il corteo che procedeva in direzione del Palazzo Reale. Chissà cosa avrebbero pensato di tutti quei soldati malconci che la seguivano. Sospirò a quel pensiero. Non avrebbero osato farne parola, in ogni caso. Era sempre così: chiacchiere solo alle spalle, nella migliore tradizione della Capitale... passarono ancora alcuni minuti prima che i servitori si fermassero di nuovo, depositando a terra la portantina e allora Iris uscì fuori, aiutata da Shibao: lo aveva notato durante il combattimento per il modo in cui, da solo, era riuscito ad eliminare due degli avversari. Non era un dominatore molto più abile di tutti gli altri, ma era comunque tra i più giovani, con una tecnica piuttosto grezza, segno che aveva ancora un ampio margine di miglioramento. Dovevano avere più o meno la stessa età, notò Iris, mentre si avviava verso la scalinata di accesso al Palazzo: ancora una volta aveva conferma delle differenze tra la sua istruzione e quella del resto della Nazione. Nemmeno i nobili riuscivano ad essere alla sua altezza e, in fondo, era giusto così. Quel dominio se lo era sudato giorno dopo giorno, nonostante fosse evidente a tutti una certa predisposizione... doveva pur avere qualche riconoscimento per tutta quella fatica!

Uno stuolo di servitori la attendeva, allineato in bell'ordine, sulla soglia; Iris li degnò appena di un'occhiata: "Questa è la mia nuova scorta. Date loro una ripulita, le uniformi della guardia, assegnate loro gli alloggi e preparate il pranzo" ordinò senza nemmeno fermarsi, mentre i servitori si affaccendavano avanti e indietro, chi facendo strada ai soldati, chi inchinandosi rispettosamente di fronte alla sua sovrana in attesa di altri ordini. "Fatevi dire di cosa hanno bisogno, poi andate alla caserma a recuperare le loro cose. Elanor, con me!" esclamò, continuando a camminare con passo deciso attraverso il monumentale salone d'ingresso.
 
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Silian
view post Posted on 27/7/2011, 17:16     +1   -1




MESE 10, GIORNO 6, POST 19, mattina

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Elanor guardò divertita le facce di Len Shu e Shibao, senza nascondere un sorrisetto ironico. Si concesse quell’unico sfizio, avrebbe dovuto evitare in futuro di stuzzicarli o Iris si sarebbe dovuta cercare presto un nuovo capo delle guardie. Avrebbero avuto un bel lavoro da fare: al solo pensiero dovette reprimere una risatina divertita…un conto era infilare delle uniformi decenti ad un soldato, non altrettanto semplice sarebbe stato insegnare a due tipe come le gemelle come comportarsi al Palazzo. In quanto ragazze avrebbero avuto minori problemi ad ambientarsi, purtroppo avevano avuto la sfortuna di crescere in una famiglia con grossi problemi di approvvigionamento di Sakè (finiva molto rapidamente da loro, e spesso non c’era un oste nel giro di miglia che avesse la gentilezza di regalarne ancora, che gente tirchia!) e di conseguenza l’educazione da parte dei genitori non era stata così impeccabile come avrebbe dovuto. Per fortuna i mesi trascorsi in caserma avevano sistemato le cose in modo dignitoso. Fortunatamente per partecipare ad un Agni Kai non serviva avere un curriculum vitae particolarmente splendido, il dominio era puù che sufficiente.

Iris andò ad infilarsi nella portantina e Shibao fece, di malavoglia, un paio di cenni al resto del gruppo per indicare loro di circondare la vettura ai lati: lui e Len Shu precedevano i servitori, mentre era Elanor a chiudere il corteo: da dietro aveva una buona panoramica su cosa stessero facendo i suoi davanti. Le porte della caserma si richiusero dietro di loro con fragore, e già si avvicinavano al Palazzo Reale: era vicinissimo, lei non ci aveva mai messo piede prima di quel momento. É strana la sensazione che si prova quando ti è consentito entrare in un posto prima vietato. Si sarebbe abituata presto anche a questo ma provava comunque una certa emozione, quella che guizza in giro come un lemure alato, quando la curiosità sta per essere soddisfatta. Sicuramente i ragazzi erano nello stesso stato d’animo, tanto che la squadra si accorse a mala pena delle chiacchiere dei civili lungo la strada. Nonostante tutto sembravano piuttosto concentrati sul loro compito, frugavano incessantemente la folla con lo sguardo, nel caso in cui qualche individuo sospetto avesse deciso di farsi avanti. In un primo momento aveva temuto di doverli richiamare all’ordine: la prima uscita avvenuta così all’improvviso ed il ritrovarsi in mezzo alla gente avrebbero fatto distrarre quasi chiunque, ma a quanto pare loro erano abbastanza motivati dal nuovo incarico da non lasciarsi andare. Elanor si sentì definitivamente soddisfatta della propria scelta. Dopo pochi minuti erano già arrivati: finalmente adesso potevano rilassarsi un poco. Il Palazzo era una delle cose più enormi che avesse visto in vita sua, da quella distanza l’unica cosa fattibile era ammirarne la facciata da sotto in su, a bocca aperta. Ti faceva sentire terribilmente piccola…ma già la padrona di casa era saltata giù dalla portantina e dava ordini a destra e a sinistra, avviandosi senza fermarsi lungo l’ingresso. Stava ormai per accodarsi ai servi, insieme alle altre guardie, quando la voce di Iris la richiamò all’improvviso.

Elanor, con me!" Si bloccò di colpo e Kou le andò a finire addosso, bofonchiando scuse assortite. Gli affibbiò una pacca sulla spalla e si affrettò a raggiungere la Firelord, ormai diversi metri avanti a lei nel corridoio. Avrebbe avuto una gran voglia di fermarsi ad esaminare tutte quelle colonne, le aveva viste solo nei libri, erano davvero come i disegni nei volumi di architettura della biblioteca…ma avrebbe avuto tutto il tempo più tardi, adesso bisognava capire cosa avesse in mente Iris.
 
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view post Posted on 27/7/2011, 21:25     +1   -1
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MESE 10, GIORNO 6, POST 49, mezzogiorno

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Aveva appena raggiunto il corridoio quando un servitore iniziò a rincorrerla: Iris abbassò lo sguardo sul ragazzo, che cercava goffamente di inchinarsi e seguirla allo stesso tempo "parla pure" concesse, senza però rallentare. "Il governatore Kuro di Shu Jing vi aspetta nella Sala del Trono, Altezza" disse timidamente il servitore. "Lo hai informato che oggi sono impegnata?" chiese la ragazza in tono di rimprovero. Il servitore deglutì, rannicchiandosi all'improvviso, quasi temesse che l'intero palazzo gli sarebbe crollato addosso. Quando si accorse che non sarebbe successo niente del genere si profuse in una lunga serie di inchini "sì, Altezza. Ha detto che avrebbe aspettato e di riferirvi che si trova qui appena foste tornata". Che faccia tosta! Disobbedire a quel modo alla volontà del Signore del Fuoco! Se diceva di non voler essere disturbata così doveva essere, per tutti!

Sbuffò: "ti ha detto cosa vuole?" chiese, mentre superavano un salone dietro l'altro, sfilando attraverso ampi corridoi decorati da dipinti antichi, statue raffiguranti i precedenti sovrani della nazione e un numero infinito di fiaccole, accese nonostante fosse pieno giorno. "No, mia Signora. Ha detto solo che doveva parlarvi e che avrebbe aspettato finché aveste avuto voglia di farlo" rispose ancora il servitore, evidentemente sulle spine. Iris si fermò davanti a una porta alta due volte un uomo e larga almeno altrettanto. Il legno era stato intagliato con maestria e unendo i battenti si riusciva a distinguere una versione elaborata della fiamma simbolo della nazione. "Torna dal governatore, chiedigli se i Saggi hanno cambiato idea. Se ti risponde di sì fallo accomodare nella sala da pranzo e digli che lo raggiungerò tra qualche minuto. In caso contrario quello che ha da dire non mi interessa" concluse, congedando il servitore con un gesto imperioso.

La porta era antica ma ben bilanciata e Iris la aprì senza fatica: all'interno, ordinatamente impilati su un numero apparentemente infinito di scaffali c'erano libri di tutte le forme e dimensioni, fogli legati da nastri, pergamene arrotolate. La biblioteca del Palazzo Reale conteneva tutto il sapere raccolto dai precedenti sovrani e amici della Famiglia Reale, tanti testi da poter quasi fare invidia a Wan Shi Tong in persona. Sugli scaffali non c'era una sola traccia che permettesse di distinguere uno dall'altro o l'argomento dei testi trattati, segno che non era destinata alla pubblica consultazione e che i proprietari sapevano esattamente cosa e dove cercare. Iris, infatti, non si fermò ad osservare i libri, ma zigzagò rapida tra gli scaffali, fino a raggiungere le gradi finestre dalle quali filtrava abbastanza luce da illuminare l'intera sala.

"Sapevo che ti avrei trovato qui" disse con un sorriso, fermandosi accanto a un tavolino sul quale erano srotolate diverse pergamene. Un uomo, seduto su una sedia a rotelle, alzò lo sguardo assonnato. Parve quasi sorpreso di vedere qualcuno, ma appena si accorse di avere di fronte la sua sovrana cercò in ogni modo di inchinarsi, nonostante fosse evidente che in quelle condizioni non ci sarebbe mai riuscito. "Perdonatemi mia Signora. Purtroppo le mie condizioni non mi permettono di onorarvi come meritate" rispose lui, con sincero rammarico nella voce. Indossava un'uniforme militare che portava orgogliosamente, sulla quale si potevano riconoscere i gradi di generale. Iris annuì gravemente: "ti presento Elanor. Sarà il nuovo capo della mia guardia" disse, indicando la ragazza. "Non è nobile, non ha mai vissuto a palazzo e ho bisogno che tu la istruisca sui suoi doveri" la presentò, per poi rivolgersi direttamente a Elanor. "Immagino che tu lo conosca solo di fama" disse, lanciando un'occhiata sospettosa al soldato "lui è il generale Huizhong, è stato il capo della mia guardia per diverso tempo. Purtroppo ha dovuto pagare a caro prezzo la sua lealtà" disse, posando una mano sulla spalla dell'uomo, nel tentativo di fargli capire che la stima per lui non era diminuita. "Avete ucciso il traditore, Altezza. E' solo questo che conta." si intromise lui, infervorandosi al solo pensiero. Iris scosse leggermente la testa, abbassando lo sguardo: avrebbe voluto fare di più per quell'uomo, ma a volte gli Spiriti erano davvero ingiusti.
 
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Silian
view post Posted on 28/7/2011, 10:10     +1   -1




MESE 10, GIORNO 6, POST 20, mattina

[EXP: 16.800 exp (30r100) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 750 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

Iris si muoveva con sicurezza all’interno di quell’edificio sterminato, apparentemente del tutto disinteressata a tutte le decorazioni, i drappi, le statue dall’aria severa che facevano capolino tra una colonna e l’altra. Ci era abituata e per lei non erano una grande novità, mentre se Elanor fosse stata libera di gironzolare da sola si sarebbe fermata ad ogni passo, guardandosi intorno. Le tornò in mente come si era sentita entrando nel palazzo di Kuro, all’epoca le era sembrato enorme ma in confronto a questo era poco più di una stalla. Avrebbe dovuto consultare delle planimetrie o si sarebbe persa nel giro di mezza giornata. Uno scalpiccio informò le due dell’arrivo di un servitore, il quale sembrava a dir poco terrorizzato dall’idea di far perdere la pazienza alla sua sovrana; non fu tanto questo ad attirare la sua attenzione quanto la notizia che stava portando: il governatore in persona Kuro era al Palazzo! All’improvviso fu presa da un vivo interesse per le parole del ragazzo ma Iris non sembrava minimamente intenzionata a dargli corda e lo liquidò in pochi secondi, rispedendolo al mittente senza troppi complimenti. Peccato! Aveva quasi sperato che gli avrebbe chiesto di andarlo a chiamare subito…ma aveva altro per la testa al momento e non era intenzionata a farsi interrompere. Lo seguì con lo sguardo mentre si allontanava in fretta e furia. Chissà se sarebbe riuscita a salutare il Governatore, magari se fosse rimasto in zona più tempo si sarebbero incontrati. Sarebbe stato un paradosso stare nello stesso edificio e non incontrarsi per giorni e giorni, ma quel posto era talmente enorme che sicuramente una cosa del genere era possibilissima.

Iris spalancò un portone dall’aria molto antica, addentrandosi in un’enorme stanza che aveva inequivocabilmente la funzione di biblioteca. Una strana biblioteca, senza targhette né sui libri né sugli scaffali, né tantomeno un bibliotecario. Era un po’ come il Palazzo stesso, impenetrabile, enigmatico e chiuso a qualsiasi cosa che provenisse dal mondo esterno. Ancora una volta la ragazza sapeva perfettamente dove andare e non si lasciò distrarre da nulla lungo il percorso, finché non rivolse la parola a qualcosa, o meglio, qualcuno seduto ad uno dei vecchi tavoli. Se ne stava talmente immobile prima che non era riuscita a vederlo, era quasi mimetizzato con l’arredamento della stanza. Aveva appuntati al petto i gradi da Generale…ed era su una sedia a rotelle. Prima ancora che Iris finisse di parlare, lui la stava già fissando; Elanor si sentì immediatamente passare da parte a parte dallo sguardo scrutatore di quegli occhi grigi, mentre Iris finiva le presentazioni. Si inchinò rispettosamente senza avvicinarsi, quel tipo poteva anche non avere più l’uso delle gambe ma emanava un’energia fuori del comune: anche da seduto manteneva una postura fiera ed un contegno inflessibile. Aveva sentito parlare di lui, il suo nome era sulla bocca di tutti quando aveva distrutto Ba Sing Se col suo esercito, poi più niente, fino a quando non erano giunte delle voci su un brutto incidente che lo aveva coinvolto. Ed ora eccolo qui, rintanato nella biblioteca del Palazzo Reale, a spulciare carte geografiche ed architettare piani di guerra. Annuì alle parole di Iris, evitando di fissare oltre l’uomo seduto e limitandosi a sbirciare le pergamene aperte sul tavolo davanti a lui. Caso straordinario, era l’unica persona fino a quel momento a cui la sovrana avesse dimostrato una certa, come dire, affezione. Non si era mai rivolta con tanto rispetto neanche al governatore Kuro…ma, come era stato appena detto, il prezzo che aveva pagato per questo era stato spropositato. Lo vide di nuovo infiammarsi al ricordo dell’impresa appena compiuta, mentre gli occhi color acciaio mandavano lampi vividi. Una Firelord dal carattere come quello di Iris insieme ad un militare di quello stampo rappresentavano decisamente il polo di potere più forte della Nazione.

 
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view post Posted on 28/7/2011, 12:15     +1   -1
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[(#FF007F) EXP 148.930 (15r50x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 650, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



Iris sospirò: "ma ho anche permesso che Rozul salisse al trono. Se non avessi abdicato tutto questo non sarebbe successo" rispose amareggiata. "Ma se non lo avessi fatto probabilmente non sarei qui" aggiunse mentalmente. Huizhong osservò la sua sovrana per qualche istante in religioso silenzio, poi il suo sguardo si illuminò, punto da un'intuizione "Altezza, so che la cosa non mi riguarda, ma vedo che siete turbata. Posso chiedere...". Iris trasalì, intuendo dove voleva arrivare, non lo lasciò nemmeno finire: "no" rispose in tono brusco, riscuotendosi all'istante. Lanciò a Elanor un'occhiata eloquente, intimandole silenziosamente di non far parola di quanto era successo a Shu Jing. Non poteva permettere che Huizhong sapesse: non temeva la sua reazione, era certa della sua lealtà, ma aveva paura che quel suo cervellino ticchettante la giudicasse, che la ritenesse una stupida per come aveva agito, per il modo in cui si era lasciata ingannare e questo, da una persona che stimava, non sarebbe riuscita ad accettarlo.

Subito Huizhong chinò il capo, accettando la decisione del Signore del Fuoco e Iris si sentì di nuovo al posto in cui doveva essere: ben al sicuro, al di sopra di tutto il resto dei mortali "perdonatemi se ho osato troppo" si scusò l'uomo con una pacatezza che aveva dell'innaturale, tanto che perfino Iris si sentì leggermente in colpa per la propria reazione. La ragazza scosse leggermente la testa, cercando di allontanare quell'insolita quanto fastidiosa sensazione "mi conosci meglio di chiunque altro Huizhong, conosci i segreti del palazzo e della mia vita... ma su questo non indagare. Ti lascio in compagnia di Elanor, so che farai un ottimo lavoro" disse congedandosi. L'uomo si inchinò meglio che poté, attendendo immobile, finché la porta si fu richiusa alle spalle della sua sovrana. Solo allora alzò nuovamente lo sguardo su Elanor. La fissò in silenzio, osservando la sua postura, ogni dettaglio della sua uniforme in cerca di qualunque cosa fuori posto: non avrebbe accettato meno della perfezione da chi si doveva occupare di proteggere la vita della sua sovrana.

"Una strana scelta" borbottò alla fine, più a se stesso che in direzione di Elanor. "Dimmi tenente: cosa ti ha spinto a entrare nella Guardia Reale?" chiese, osservandola con tanta intensità che avrebbe potuto trapassarla con il suo sguardo.
 
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Silian
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MESE 10, GIORNO 6, POST 21, mattina

[EXP: 17.000 exp (30r100x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 750 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

Elanor avvertì una strana tensione in Iris, appena il Generale aprì di nuovo bocca. La ragazza la guardò all’improvviso, come per ordinarle qualcosa. Ci mise qualche secondo a ricollegare i vari elementi che lei dava per scontato, in caserma le notizie erano sempre arrivate confuse e contraddittorie. Era vero, Rozul era salito al potere poco dopo la sparizione della Firelord…ed era sparito quasi altrettanto rapidamente appena lei era rientrata in possesso del suo dono. Che strano, quella storia del dominio doveva essere veramente una spina nel fianco, se non poteva tollerare che ne venisse a conoscenza neanche il suo braccio destro; la sua risposta fu lapidaria, in fortissimo contrasto col tono quasi amichevole che aveva usato con quell’uomo in precedenza.

Huizong abbassò subito la testa, chiedendo perdono. Questo fatto colpì moltissimo il tenente, anzi, il comportamento complessivo del vecchio militare aveva qualcosa di singolare. Dimostrava un’enorme forza d’animo, tale che anche il suo corpo, seppure irrimediabilmente ferito, ne portava i segni all’esterno ma nel contempo mostrava verso la sua sovrana una dedizione maniacale. Non voleva chiamarlo servilismo, no, l’aura di rispetto che emanava la figura di quel guerriero era troppo viva per permetterle un tale pensiero, eppure la sensazione che se ne ricavava era molto simile. Pronto a cogliere ogni segno di stanchezza di Iris, interessarsi della sua salute, preparare con lei piani di guerra con la stessa, medesima cura senza mai arrischiarsi oltre la soglia che lei, soltanto una ragazzina al suo confronto, gli imponeva. Provò ad affiancarlo alla figura di Ozun, nel tentativo di trovare delle analogie tra i due che la aiutassero a capire meglio la persona che aveva davanti ma il paragone non le fu di aiuto, erano due persone totalmente diverse.

Passarono pochi istanti e prima ancora che se ne rendesse conto Iris aveva salutato il suo fedele Generale ed era già uscita dalla stanza: fu il tonfo di un battente sull’altro a richiamarla alla realtà, insieme alla rinnovata sensazione di essere scrutata fin dentro la propria mente da quegli occhi di metallo. Ricambiò per un secondo lo sguardo di Hiuzong, immobile, senza aprire bocca ma poi fu costretta a dirottare altrove la sua attenzione, tornando alle pergamene che giacevano abbandonate sul tavolo. Lui continuava a fissarla senza parlare ed Elanor diventava sempre più rigida, a disagio. "Una strana scelta" bofonchiò lui all’improvviso, apparentemente perso nei suoi pensieri; poi tornò di nuovo a scrutarla, tanto che lei sentì l’impulso di andarsi a nascondere dietro uno scaffale: quel tipo la faceva sentire terribilmente in imbarazzo, come se non avesse alcun vestito addosso. "Dimmi tenente: cosa ti ha spinto a entrare nella Guardia Reale?".

Elanor tornò a guardarlo, consapevole di dover dare una risposta soddisfacente…che purtroppo non avrebbe potuto comprendere nessuna delle reali motivazioni che l’avevano portata lì. Quale motivazione avrebbe potuto accettare un uomo come il Generale, che non fosse dettata dalla più assoluta devozione ad Iris? E, cosa peggiore, non era del tutto certa che mentire sarebbe stata una buona idea. Quello lì poteva leggerti nel cervello, meglio sorvolare su qualche dettaglio di ordine…plebeo… ”Spero apprezzi la sincerità, signore, ma non sono stata io a richiedere di entrare nella Guardia, è stata sua Altezza a chiedermi di farlo. Quanto a me, ho accettato l’incarico nella piena consapevolezza di quello che comporta in termini di responsabilità e sacrificio ed intendo portarlo avanti finché la Firelord, o la mia dipartita, non decreteranno la fine dei miei obblighi” concluse, sperando di essere stata abbastanza convincente.

Edited by Silian - 28/7/2011, 19:48
 
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view post Posted on 28/7/2011, 17:30     +1   -1
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L'uomo valutò quella risposta per poco più di un battito di ciglia, osservando Elanor senza mostrare sul proprio volto alcun segno di quello che gli passava per la testa: "Non hai risposto alla mia domanda" le fece notare con tono di rimprovero "ma non hai nemmeno tentato di mentirmi. Un motivo personale, immagino. Lascia che sia altrettanto sincero: non hai di che temere né da parte mia, né da parte del Signore del Fuoco: finché onorerai l'accordo di proteggerla al meglio delle tue capacità, avrai in cambio molto più di quello che sei in grado di sognare. Intralcia Sua Altezza e non troverai un posto abbastanza remoto in cui nasconderti" rispose, dando un paio di colpi alle ruote della sua sedia per raggiungere Elanor.

"Seguimi" ordinò spingendosi tra gli scaffali. Procedeva lentamente, fermandosi di tanto in tanto a lanciare un'occhiata ai cumuli di libri, come se stesse cercando qualcosa, alla fine sembrò rinunciare e tirò dritto in direzione del portone. Un servitore stava pulendo gli scaffali, ma appena il generale si avvicinò smise, per sparire e riprendere il suo lavoro da un'altra parte. "Il tuo compito sarà occuparti della gestione della scorta: all'interno del palazzo devono esserci sempre almeno due guardie che la sorveglino costantemente, se esce in giardino almeno il doppio. Prima dei pasti dovrai assicurarti che tutto quello che arriva sulla sua tavola venga prima assaggiato. Tutto quello che entra a palazzo... documenti, tessuti, profumi... deve essere controllato e trattato come potenziale minaccia finché non viene dimostrato il contrario" spiegò.

Erano arrivati ormai alla porta e, prima ancora che Elanor potesse pensare di aiutarlo si mise parallelamente ad essa, spingendo con la forza del braccio finché questa non si aprì. "Nei prossimi giorni avremo molto lavoro da fare: dovrai imparare il protocollo, studiare i turni di guardia, i percorsi di ronda, conoscere il palazzo e chi ci lavora, le zone in cui puoi accedere e quelle riservate alla Famiglia Reale, studiare le strategie di combattimento per essere pronta a comandare la tua squadra anche in situazioni critiche..." iniziò, facendole un lungo elenco delle cose di cui avrebbe dovuto occuparsi.
 
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Silian
view post Posted on 28/7/2011, 18:50     +1   -1




MESE 10, GIORNO 6, POST 22, mattina

[EXP: 17.160 exp (25r80x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 750 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

"Non hai risposto alla mia domanda" “Lo so” gli rispose mentalmente Elanor, col fiato sospeso nell’attesa della seconda parte della frase. "ma non hai nemmeno tentato di mentirmi” continuò il Generale, ed allora lei lasciò che l’angolo destro della sua bocca si sollevasse leggermente, nel vago accenno di un sorriso. Così va meglio, si disse, nell’ascoltare le parole di Huizong. Il rendersi conto che, in fondo, non era il pazzo fanatico che sospettava la rendeva molto più tranquilla e meno timorosa nei suoi confronti. Aveva avuto ragione, se avesse mentito se ne sarebbe accorto subito, ma per fortuna aveva evitato di fare questo errore grossolano; d’altra parte non era mai stata brava ad inventarsi stupidaggini di punto in bianco, né a propinarle a chicchessia. Con due spinte delle braccia robuste il Generale aveva già coperto la distanza che lo separava da lei, che si scostò frettolosamente di lato, sorpresa dalla rapidità di quell’affare su ruote; lo seguì per la stanza, tenendosi più o meno a un metro di distanza dalla sedia a rotelle. Sembrava cercare qualcosa ma alla fine imboccò risoluto la strada per la porta di uscita: il tenente iniziava davvero a stupirsi per la vita che quella ragazzina irascibile era costretta a condurre. Come poteva mai sopravvivere con uno stuolo di persone perennemente tra i piedi?! E dire che la sua sopravvivenza era legata alla presenza del suo codazzo umano, era necessario avere una scorta. Ma allora, come faceva a dormire la notte sapendo che là, fuori dal Palazzo, c’erano almeno un centinaio di persone che affilavano i coltelli e preparavano le fiale di veleno per lei? Ma forse si era abituata anche a questo, come per lei era sempre stato normale vivere in un posto incredibile come il Palazzo.

Avrebbe dovuto organizzare la squadra per dividersi i compiti, o meglio, assegnare delle incombenze fisse a ciascuno, per essere sicura che ognuno facesse il proprio lavoro al meglio…ma no, meglio stare a sentire Huizong, sicuramente aveva le idee molto più chiare su come gestire un gruppo di guardie. Arrivato alla porta l’aprì con disinvoltura, continuando a darle informazioni riguardo alle cose da imparare. Erano un mucchio, fortuna che aveva altre dieci persone a cui chiedere aiuto; la cosa sicura era che in caso di falle nella sicurezza sarebbe stata lei a dover rendere conto di tutto. Avrebbe dovuto fare un bel discorsetto ai suoi, e sperare nella totale collaborazione di Len Shu e compagno. Al sentir parlare di strategie di combattimento si sentì un po’ più a casa, dopo tutto era quella la cosa che sapeva fare meglio; col protocollo sarebbe stata una storia un bel po’ diversa. Avrebbe dovuto esercitarsi un bel po’ nel combattimento corpo a corpo, l’arco non era decisamente un’arma adatta a lotte ravvicinate o in ambienti chiusi. E per questo sapeva già da dove iniziare.

Edited by Silian - 30/7/2011, 14:34
 
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view post Posted on 28/7/2011, 20:15     +1   -1
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Il generale spinse la sua sedia a rotelle verso una stanza che dava sull'ampio corridoio centrale: l'interno era arredato senza particolare attenzione, i mobili si distinguevano uno dall'altro per foggia e materiali, tanto che sembrava un deposito, dove qualche antiquario aveva lasciato dei pezzi invenduti. Facendosi strada tra un tavolino basso e una cassettiera, Huizhong raggiunse un grande specchio dalla cornice d'oro. Fece scorrere lentamente le mani sugli intagli, studiandoli attentamente. Poi si sentì un rumore metallico e lo specchio si staccò dalla parete, rivelando una porta che dava su un lungo corridoio buio. "L'intero palazzo è disseminato di passaggi di questo tipo: non esiste una mappa completa, per ragioni di sicurezza. Credo che il Signore del Fuoco li conosca tutti, anche se c'è la possibilità che la conoscenza di alcuni sia andata perduta tra una generazione e l'altra. Quello che so è che la nostra sovrana è riuscita diverse volte ad eludere la sorveglianza delle mie guardie e non so spiegarmi in nessun altro modo come potrebbe esserci riuscita. Personalmente ho scoperto un paio di passaggi e diversi sono attualmente pubblici e usati dalla servitù per non intralciare la vita del palazzo. Questo è uno di quelli: porta direttamente alle cucine. Ora vedrai come viene preparato il pranzo del Signore del Fuoco e della sua corte" spiegò, facendosi da parte per permettere a Elanor di precederlo "al momento a Palazzo vivono una decina di nobili: non dare loro confidenza, sono pronti a scannarsi a vicenda pur di ottenere un po' di attenzione da parte di Sua Altezza Iris e non esiteranno un solo istante a darti in pasto alle lucertole-drago appena darai loro l'occasione. Solitamente hanno il permesso di mangiare insieme al Signore del Fuoco, ma se la nostra sovrana desidera altrimenti sarà compito tuo allontanarli. Più tardi ti spiegherò il protocollo da seguire" promise, rendendosi conto che sarebbe servito diverso tempo per preparare quella ragazza in modo decente: doveva essere davvero una dominatrice eccellente se Sua Altezza l'aveva voluta personalmente nella sua scorta... avrebbe avuto tempo per sincerarsene. "Accendi quella" ordinò, indicando una torcia appesa al muro.
 
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Silian
view post Posted on 28/7/2011, 21:24     +1   -1




MESE 10, GIORNO 6, POST 23, mattina

[EXP: 17.360 exp (30r100x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 750 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

Seguì il generale che, nonostante la locomozione alternativa, filava spedito attraverso il corridoio. Anche lui si muoveva perfettamente a suo agio in quel labirinto: si infilò all’improvviso in una stanza strapiena di vecchi mobili. Era uno strano posto, non c’era uno stile preciso che contraddistinguesse tutti i pezzi presenti nella stanza, piuttosto sembravano buttati là a casaccio. Huizong si infilò tra due di essi ed iniziò a frugare dietro la cornice di uno specchio pieno di polvere. Clunk. Lo specchio scivolò senza rumore sui cardini ben oliati, rivelando agli occhi stupefatti di Elanor un autentico passaggio segreto, di quelli che saltavano fuori solo nei vecchi, libri di leggende o nei racconti di avventure della nonna, prima di andare a dormire. Quindi ce n’erano più d’uno, di quei passaggi…già si immaginava mentre andava ad esplorare i cunicoli di tutto il palazzo, con la sola compagnia di una torcia, di una mappa del Palazzo, della polvere e dei scarafagni che scappavano in tutte le direzioni…ma quelle erano fantasticherie da ragazzini, avrebbe dovuto sicuramente conoscerli per ragioni di sicurezza ma niente esplorazioni notturne. Anche se…a quanto pareva Iris in persona aveva il brutto vizio di svignarsela nottetempo e di farla in barba alle guardie. Chi sa cosa doveva mai combinare senza essere vista, tanto da privarsi addirittura della sua scorta?

I nobili…non serviva dirglielo espressamente, se ne sarebbe tenuta alla larga anche da sola. Se erano anche lontanamente somiglianti ad Ozun, insomma, non promettevano affatto bene. Il tenente sperò di non doverli mai cacciare dalla sala da pranzo: già si sentiva addosso la puzza di bruciato! Era certa che, anche seguendo il protocollo nella maniera più rigida possibile, avrebbero avuto sempre qualcosa da recriminare nei suoi confronti. "Accendi quella" ordinò il suo mentore additando una fiaccola appesa alla parete. La sua voce interruppe il filo dei suoi pensieri. ”Subito, Generale” rispose prontamente e si allungò in punta di piedi per tirare giù la torcia dall’uncino. Se la infilò sotto il braccio, mentre con la mano libera armeggiava con la borsa per tirare fuori l’acciarino.

Fortuna che aveva comprato quell’affare, sapeva che prima o poi le sarebbe tornato utile…ma aveva il pessimo vizio di andarsi ad infilare nei recessi più oscuri della sua sacca. Certo, anche lui aveva lo stesso problema, senza contare che neanche poteva arrivare a prendere la torcia, a quell'altezza. Se non ricordava male era un gran maestro nell'uso della balestra, o almeno così si diceva in caserma. Ma dove si era cacciato...Uff…Trovato! Allora, sempre stringendo la torcia sotto il braccio, fece scattare due o tre volte l’arnese, riuscendo ad appiccare una leggerissima fiammella alla stoppa intrisa di resina. Cautamente si allontanò dalla lieve corrente d’aria che proveniva dal passaggio e, riparando la fiammella con le mani, ci soffiò sopra con delicatezza per alimentare il fuoco. Appena il risultato fu soddisfacente afferrò la torcia e la sollevò davanti a sé, per fare luce ad entrambi. Fortuna che il combustibile era asciutto o per accendere la torcia in quel modo ci sarebbero voluti secoli. Stava per fare un passo avanti quando la colse un dubbio: fece per porgere la torcia al Generale "Signore, vado avanti io o preferisce precedermi?".

Edited by Silian - 30/7/2011, 14:34
 
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