Anno 17, Mese 4, Giorno 14, post 9, mattina
[18.977 Liang (#0000FB): n° exp (36r100*)] [DENARO: 490 m NdA DEPOSITATO: 500 m NdA ABBIGLIAMENTO: pantaloni chiari, tunica rossa a maniche lunghe aperta ai fianchi, mantello rosso] [EV: 1.000, ABILITA': vento di saggezza, ARMATURA: nessuna, ARMI: aliante, ventagli (non visibili)] Stats PG: Atk= 1.050; Def= 1.350; Vel= 300 + 15= 315 Mosse caratteristiche-di scuola: lame di vento, chakra wall
Finalmente Liang si ricordò di respirare, solo per essere colta da un capogiro: quell’unico nome era stato come una forte martellata sul cranio. Si resse saldamente alle redini del bisonte e strinse i denti.
“Piantala idiota! Reagisci!” Ancora basita, si raddrizzò sulla sella con tutta la fermezza che riuscì a trovare, prese un respiro profondo e cercò di recuperare un po’ di lucidità. Era abbastanza certa di non stare sognando, quindi quello che stava succedendo era reale, anche se non aveva alcun senso. Almeno adesso l’aria familiare di ‘Matt’ si spiegava: l’aveva già visto sulle foto dei giornali, anche se lì era acconciato in maniera tanto diversa che senza ulteriori indizi non avrebbe mai fatto il collegamento.
“Ho dato un passaggio al Signore del Fuoco Antkantos; e mi sono bevuta tutte le sue storie come acqua. Stupendo.” pensò con amarezza. E la ‘sorella’ che l’aveva aiutato a ritrovare altri non era che sua moglie Iris. Iris. La donna che aveva scatenato l’esercito del fuoco contro i Templi dell’Aria, che aveva causato la morte di tanti suoi amici, che… Liang sapeva come escludere un pensiero dannoso dalla sua mente, spesso era necessario farlo durante le pratiche di meditazione. Ora aveva bisogno di escludere dalla sua mente quello che sentiva nei confronti di quella donna, e lo fece: ne andava della sua razionalità, e in quel momento ne aveva più bisogno che mai.
Con un altro respiro profondo la monaca si sporse per guardare in basso. L’uomo di cui non voleva pensare il nome era stato recuperato dall'acqua mentre lei era impegnata a recuperare le sue facoltà mentali e si era messo al timone. Ora però sulla barca, oltre a lui e alla donna altrettanto innominabile c’era anche un bambino; da dove era sbucato fuori? Non che fosse importante, tra tutte le insensatezze della situazione quella poteva anche mettersi in coda. Però era rilevante che la donna l'avesse tenuto nascosto fino ad allora. Che lei sapesse, quella innominabile coppia non aveva bambini di quell'età, l’unico maschio era un neonato, che
ovviamente avevano voluto chiamare Sozin, tra tutti i nomi del mondo. Però la figlia, di cui non ricordava il nome, doveva avere all'incirca quell'età; era lei camuffata? Per quale ragione? Anzi, perché diavolo erano
tutti lì, travestiti, anziché al Palazzo Reale nella Nazione del Fuoco dove si supponeva dovessero essere? Di certo non sembrava stessero facendo una vacanza.
Comunque era il momento di andarsene, e in fretta: potevano ricordarsi da un momento all’altro della sua presenza e decidere di fulminarla davvero, probabilmente senza nessuna esitazione né senso di colpa. Non aveva motivo di rimanere, ma c’era qualcosa che premeva in una parte nascosta della sua mente, un qualche pensiero che cercava di riemergere con urgenza. Cosa…? Liang sentì un senso di freddo invaderla completamente e immobilizzarla dov’era: aveva capito quale doveva essere la destinazione dell’allegra famigliola, non c’erano altri posti dove potessero essere diretti. Represse il senso di panico: di sicuro non andava lì a fare un’altra strage, non si sarebbe portata dietro la figlia. Ma qualunque cosa quella donna potesse volere dal Tempio del Sud, non era certo nulla di buono. Doveva capire cosa aveva in mente e cercare di fermarla, se necessario. Probabilmente sarebbe morta, e senza riuscire a fare nulla. Ma che alternative aveva? Digrignando i denti si mise in piedi sulla sella e creò una cupola d’aria che amplificasse il suono della sua voce perché sulla barca potessero sentirla.
“Io sto venendo giù. Se avete un minimo d’onore cercate di non fulminarmi, grazie.” Pregando gli spiriti di riuscire perlomeno ad arrivare sull’imbarcazione, aprì l’aliante e planò verso l’imbarcazione: meglio evitare movimenti troppo rapidi e improvvisi, come per avvicinare una bestia feroce.
“Gli spiriti mi aiutino, è proprio quello che sto facendo!” Aveva voglia di piangere.
Edited by Hachiky"myfairytales - 16/3/2013, 11:55