Rak, è post 1... si azzera ogni mattina. Scusatemi, ho un tantino perso il filo del discorso e m'è uscito un poema xP
MESE 9, GIORNO 4, POST 1, mattina
[(#FF007F) EXP 119.560 (30r100x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: capelli sciolti, lungo abito marrone scuro, elegante, fermato in vita da una fascia marrone più chiaro, decorata a volute dorate, stivali in pelle][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]
Era appena sorto il sole, Iris avrebbe dovuto sentirsi rinvigorita dai suoi raggi, ma si sentiva ancora più stanca del giorno precedente. Aveva dormito nella vecchia stanza dello zio, dove lui aveva tramato per conto dell'organizzazione che poi aveva ucciso suo padre. Sembrava tutto così assurdo, così lontano... Iris si era costretta ad alzarsi in piedi, a ignorare il richiamo del morbido cuscino di seta, perché aveva del lavoro da fare. Doveva qualcosa a quella nazione dopo tutto quello che aveva combinato: doveva trovarle un degno sovrano.
La ragazza si tirò in piedi e subito fu circondata dalle sue ancelle, che premurose la aiutarono a vestirsi. Questa era certamente una cosa che le sarebbe mancata se non fosse diventata Signore del Fuoco... ma probabilmente ci avrebbe fatto l'abitudine. La gente comune era felice, eppure nessuno li aiutava a vestirsi, né portava loro la colazione al mattino. Già, la colazione... avrebbe dovuto arrangiarsi anche con quella. Il pensiero le andò con disgusto ai mesi passati a vagabondare per il Regno della Terra: era questo che voleva? Sbuffò.
"Vai a svegliare Ming, digli di prepararsi" ordinò decisa a una delle ragazze che la servivano e con un rapido inchino l'ancella infilò la porta. Sarebbe davvero riuscita a dire di no spontaneamente, per sempre, a quella vita? Sì, ogni tanto qualche pazzo cercava di ucciderla, ma non era forse per questo che era nata? Per governare e rendere grande la Nazione? Esitò, gettando lo sguardo fuori dalla finestra, attraverso le pesanti tende appena tirate.
"Altezza, i soldati sono in posizione" esclamò una delle guardie reali, l'espressione nascosta dall'elmo della sua armatura.
"Bene" disse, riflettendo per un istante sulla situazioni. Tra pochi minuti avrebbe deciso il suo futuro, e ancora non sapeva bene nemmeno lei cosa volesse. Odiava con tutto il cuore quell'incertezza... ma non avrebbe permesso a nessuno di capirlo.
"I nobili?" chiese, voltandosi in direzione del soldato. L'uomo parve colto di sorpresa e sussultò leggermente nel sentirsi rivolgere la parola
"qualcuno si è già presentato..." la informò titubante.
"Come se stesse tentando di indovinare la risposta giusta" rifletté Iris, perplessa.
"Bene" commentò di nuovo, senza sapere cosa dire. Non sapeva cosa dire! Rimase paralizzata per un istante, di fronte a quella consapevolezza. Lei, la più potente dominatrice del mondo non sapeva cosa fare, né cosa dire! Si guardò intorno in cerca di aiuto, ma subito le ancelle abbassarono lo sguardo, il soldato scattò sull'attenti. Era sola.
Sgranò gli occhi, terrorizzata: non sapeva cosa fare, la gente la evitava, i nobili la volevano morta... e Ming? Poteva davvero fidarsi di lui? All'improvviso si sentì come se le pareti della stanza avessero cominciato a collassare all'improvviso, cadendole addosso... ma se così fosse stato avrebbe potuto difendersi, distruggerle. Quello che stava provando era molto peggio, una sensazione subdola, che la prendeva all'improvviso, senza lasciarle scampo. Provò l'impulso di scappare, ma sapeva di non poterlo fare. Imboccò l'ampio corridoio a passo deciso, il lungo abito marrone scuro ondeggiava assecondando i suoi movimenti mentre la ragazza scendeva le scale, seguita dalle sue guardie. Non le importava dove fosse Ming. Doveva farcela da sola.
Un servitore aprì la porta del palazzo di fronte a lei e Iris rifiutò con un cenno di farsi accompagnare con la portantina, come qualunque nobile avrebbe fatto. Aveva bisogno di aria, si sentiva soffocare.
Corse, corse rapidamente tra le vie della città deserta: non c'era nessuno attorno al palazzo, tutti i curiosi si erano assiepati nei pressi dell'Agorà. Da lontano poteva vedere alcuni Saggi davanti al portone del tempio, che fissavano la folla. Iris rallentò, ma il suo respiro era ancora accelerato dalla corsa e dall'agitazione. Sorrise, un sorriso sereno, sincero. Inspirò profondamente, poi si tuffò a capofitto nel suo discorso:
"Concittadini ascoltatemi!" esclamò allegramente, inebriata da una scarica di adrenalina. Non sembrava una governatrice con i capelli sciolti lungo le spalle, le guance rosse per la corsa e lo sguardo vispo della sua età. Si arrampicò sul piedistallo di una statua, nel tentativo di attirare l'attenzione di tutti i presenti.
"So che gli avvenimenti delle ultime ore possono avervi un po' scossi, ma sono venuta qui per spiegarvi e per decidere insieme a voi il futuro di questa nazione" esclamò, fermandosi un attimo nel tentativo di lasciare che il brusio che aveva accolto le sue prime parole si placasse.
Edited by @Les - 1/1/2011, 21:17