La Nazione del Fuoco - GdR

Alla ricerca di un Signore del Fuoco

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Rakdos666
view post Posted on 19/12/2010, 20:00     +1   -1




SPOILER (click to view)
Per piacere non commentate il titolo, so che è insulso, ma è la prima cosa che mi è venuta in mente dopo un sacco di tempo...infatti ho finito prima il post e poi ho messo il titolo


CITAZIONE

[(#7171FF) EXP 380 (30r100)][DENARO: 1000 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: maglia rossa con maniche larghe, capelli raccolti nell'acconciatura tradizionale, scarpe in stoffa][EV: 300, ABILITA': ARMATURA:, ARMI:]
MESE 9, GIORNO 4, POST 1, Mattina

La luce rosa lentamente stava prendendo il posto dell' oscurità della notte, i tetti si stavano lentamente colorando del candido colore e le stelle svanivano inghiottite dalla luce del primo sole. Una lieve brezza mattutina spazzava le strade e solo un gruppo di avventori era già in piedi.
Longwei stava dando gli ultimi ordini ai suoi uomini, tre di loro, insieme al capitano, non indossavano la divisa, loro avrebbero tenuto sotto controlla la situazione agendo in incognito in mezzo la folla, fingendosi dei normali cittadini curiosi di sapere cosa stesse accadendo. Longwei era tranquillo, si era preparato tutta la sera a questo evento, meditando per cercare la calma interiore. In quel preciso momento stava riassumendo i punti salienti della missione in un luogo appartato. Non stava sfilando innanzi ai suoi uomini, ma gli stava semplicemente difronte, per farla sembrare una conversazione con le guardie: "Ricordate, anzitutto che, se qualcuno ci vede discutere, voi state facendo delle domande riguardo l' incontro che vi ho segnalato ieri. Ricordate, io, Jaw-Long, Huang Fu e Daiki gireremo per la piazza fingendoci dei civili per tenere meglio d' occhio la situazione, voi intanto farete da guardia appena fuori l' Agorà e bloccherete tutte le persone sospette. Ora andate, se abbiamo notizie verremo noi a cercare voi. Non provate minimamente ad allontanarvi senza un mio ordine, altrimenti finirete tutti davanti la corte marziale, avete capito?! Il tono di Longwei era duro e autorevole, ispirava grande timore, tutti risposero all' unisono e a bassa voce Signorsì signore.

Longwei e gli altri tre giunsero in mezzo alla piazza ancora vuota, aveva convocato i suoi uomini all' alba proprio per studiare bene questa parte del piano. Non avevano avuto tempo il giorno prima perchè aveva terminato le sue mansioni in tarda serata e non gli sembrava opportuno disturbare i suoi uomini, quindi era tornato in casa sua perché stanco, in fondo aveva avuto una giornata intensa.
"Ascoltatemi bene" disse con gran fretta, li aveva radunati tutti intorno a sè e stava parlando piano "Noi quattro ci divideremo, gireremo per la piazza come se stessimo cercando qualcuno, magari chiedendo anche informazioni riguardo cosa stia accadendo. Appena vedete qualcuno che si lamenta troppo correte ad avvisare gli altri, non provate assolutamente a fermarlo da soli, non dovremo mai e poi mai tradire la nostra copertura...a meno che non sia assolutamente necessario, quindi solo nel caso in cui Il Signore del Fuoco Iris o i Saggi del Fuoco siano in pericolo di vita. Spero abbiate capito tutti, non c'è assolutamente tempo per rispiegare nè tantomeno potremo riavvicinarci. Un ultimo avvertimento: non parlate fra voi. E' tutto, ora andate.
La folla intanto, incuriosita dalle guardie, iniziava a riversarsi nella piazza, era un flusso incostante, ora ne arrivavano due, ora cinque e ora uno solo. Il sole intanto salutava il nuovo giorno, era già alto nel cielo e la sua luce proiettava le ombre delle persone li presenti. Per fortuna nessuno si accorse di loro e, in breve, si persero tutti di vista a causa del grande ammasso di gente. Molti si sporgevano per cercare di capire cosa stesse accadendo nel Tempio, ma nessuno usciva da esso.
Longwei tirò un bel respiro, sebbene fosse stato tranquillo fino ad ora, in quel momento iniziava ad avere dei timori, si chiedeva se il suo piano avesse funzionato, temeva che li avessero scoperti...e in qual caso cosa sarebbe accaduto? Una rivolta? Li avrebbero uccisi? Scacciò via quei pensieri dalla sua mente, facendo profondi respiri. Appena vide che intorno a lui si faceva folla, prese a vagare senza meta, dopo poco fece finta di mostrarsi seriamente incuriosito per la situazione, facendo anch' egli capolino fra la folla per vedere cosa stesse accadendo, cercando di farsi strada a spintoni. Aspettava solo che Iris facesse capolino dalla porta del Tempio seguita dai Saggi, sperando che nulla andasse storto e che tutto fili per il meglio.

Edited by Rakdos666 - 21/12/2010, 22:45
 
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Lightswarrior
view post Posted on 20/12/2010, 22:24     +1   -1




«È meglio essere belli che essere buoni, ma è meglio essere buoni che essere brutti.» O. Wilde
Nome PG / link scheda: Daiki

Mese / giorno / post / orario: Mese 9 / Giorno 4 / Post 1 / Mattina

Colore dialoghi: #DC1010

Denaro: [+]

Vesti / Armi / Oggetti: Una tunica rossa curata di seta finissima; calzari con stringhe sempre lucidi come nuovi. Quando piove porta anche una mantella, sempre rossa e curata, con cuciti sopra gli stemmi della sua casata.

Esperienza totale / Esperienza cumulata: 240 / 30r100

EV / Abilità: 600


Chi non ha mai provato stupore di fronte al sorgere dell’astro rovente, nelle crude e fredde mattine d’inverno, quando l’aria stessa sembra che ancor voglia trattenere gli ultimi diafani fili della notte oramai trapassata? Quale uomo non ha mai tratto piacere da ciò, una sensazione di felicità inenarrabile ed al contempo un senso di finitezza ed umiltà reverenziale nei confronti della cocente sfera?
Triste doveva ben essere colui che per primo non provò tali sentimenti candidi e puri al risveglio, fissando il sole mattutino fuori della sua porta, coi suoi raggi che teneramente accarezzavano la pelle quasi fossero una madre benevola con il proprio figlio. Forse fu proprio quel dì, a causa di quella persona, che la macabra pratica del seguire il male entrò a far parte di questo mondo, corrompendo i futuri animi delle genti.

A queste riflessioni era giunto Daiki, proprio nel mentre in cui la stella più brillante emergeva da oriente, stagliandosi sempre più imponente nel cielo; pareva quasi un fiero conquistatore, pronto ad avanzare a qualunque costo, incurante degli avversari presenti sul suo cammino. Un intero esercito di stelle non avrebbe mai potuto battere la possanza dell’ardente cavaliere celeste: esso era come il fuoco, donava la vita ma sapeva anche elargire una tetra distruzione all’occorrenza, rendendo inabitabili le terre per intere generazioni.
L’eleganza che quella mole spropositata emanava lasciava senza fiato: era assolutamente incredibile sapere che in un’unica forma convivevano maestà e crudeltà, equa giustizia nel ripartire il proprio calore e spietata brutalità nel negarlo qual’ora ciò gli andasse. Tutti, difatti, dipendevano dal sole: tramite esso prosperavano e davano nuova prole al mondo, privati della luce appassivano inesorabilmente e la polvere rimaneva quale unico testimone delle loro gesta.



V’avrebbe volentieri scritto dei versi, ma prima che la sua mano potesse correre alla pergamena una presenza amica lo avvertì: Longwei, il comandante dell’unità alla quale apparteneva, desiderava parlare con loro per definire gli ultimi dettagli della loro attuale missione. L’evento si presentava rischioso: la presenza della neo ritrovata principessa Iris gettava un’inquietante ombra di possibili sospetti sui partecipanti alla manifestazione; tutti sapevano che sua signoria non era amata da alcune frange della nazione, perfino alcuni alti dignitari non avevano esitato a pugnalarla alle spalle quando l’occasione s’era fatta propizia.
Adesso, però, ella sarebbe stata ovviamente presente alla cerimonia e ciò minacciava d’essere un evento carico di presagi negativi pronti a realizzarsi: in mezzo alla folla che andava assembrandosi potevano essersi celati i peggiori taglia gole ed i più loschi furfanti della nazione, riunitisi lì al soldo dei nemici della donna per poterla così eliminare una volta per tutte. Loro, tuttavia, non l’avrebbero mai permesso.

Fece un cenno di assenso al suo superiore al termine di quel capannello, evitando il saluto militare: dovevano agire in incognito, travestiti da comuni cittadini, onde poter sondare il terreno in cerca di eventuali dissidenti -o peggio, sicari- per garantire l’incolumità di tutti i presenti. I Saggi del Fuoco, depositari dell’antica saggezza della nazione, avrebbero dovuto eleggere il nuovo monarca ora che il trono risultava vacante, e madama Iris era la candidata con più possibilità di successo. E, proprio per questo, quella più a rischio.
Accarezzò dolcemente il suo abito pregiato, contento che in una simile occasione gli fosse stato concesso d’indossarlo al posto dell’anonima divisa militare: questo gli avrebbe permesso, come da copione, di poter confabulare con i partecipanti appartenenti al ceto nobiliare; un criminale d’altra parte poteva benissimo avere le mani curate ed i vestiti immacolati.

Vagando con un incedere che lasciava denotare noia ed una qual certa malinconia, come ci si aspettava del resto da un giovane e ricco scapolo qual’era lui, sentimenti che tra l’altro in parte provava veramente, adocchiava in qua ed in là, scambiando ricercati saluti con chi mostrava di riconoscerlo almeno per la fama della sua famiglia. Fortunatamente, la sua reale occupazione di fedele milite non era nota quasi a nessuno: volete mettere il danno all’immagine?

 
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view post Posted on 21/12/2010, 19:22     +1   -1
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Rak, è post 1... si azzera ogni mattina. Scusatemi, ho un tantino perso il filo del discorso e m'è uscito un poema xP

CITAZIONE


MESE 9, GIORNO 4, POST 1, mattina

[(#FF007F) EXP 119.560 (30r100x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: capelli sciolti, lungo abito marrone scuro, elegante, fermato in vita da una fascia marrone più chiaro, decorata a volute dorate, stivali in pelle][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



Era appena sorto il sole, Iris avrebbe dovuto sentirsi rinvigorita dai suoi raggi, ma si sentiva ancora più stanca del giorno precedente. Aveva dormito nella vecchia stanza dello zio, dove lui aveva tramato per conto dell'organizzazione che poi aveva ucciso suo padre. Sembrava tutto così assurdo, così lontano... Iris si era costretta ad alzarsi in piedi, a ignorare il richiamo del morbido cuscino di seta, perché aveva del lavoro da fare. Doveva qualcosa a quella nazione dopo tutto quello che aveva combinato: doveva trovarle un degno sovrano.

La ragazza si tirò in piedi e subito fu circondata dalle sue ancelle, che premurose la aiutarono a vestirsi. Questa era certamente una cosa che le sarebbe mancata se non fosse diventata Signore del Fuoco... ma probabilmente ci avrebbe fatto l'abitudine. La gente comune era felice, eppure nessuno li aiutava a vestirsi, né portava loro la colazione al mattino. Già, la colazione... avrebbe dovuto arrangiarsi anche con quella. Il pensiero le andò con disgusto ai mesi passati a vagabondare per il Regno della Terra: era questo che voleva? Sbuffò. "Vai a svegliare Ming, digli di prepararsi" ordinò decisa a una delle ragazze che la servivano e con un rapido inchino l'ancella infilò la porta. Sarebbe davvero riuscita a dire di no spontaneamente, per sempre, a quella vita? Sì, ogni tanto qualche pazzo cercava di ucciderla, ma non era forse per questo che era nata? Per governare e rendere grande la Nazione? Esitò, gettando lo sguardo fuori dalla finestra, attraverso le pesanti tende appena tirate.

"Altezza, i soldati sono in posizione" esclamò una delle guardie reali, l'espressione nascosta dall'elmo della sua armatura. "Bene" disse, riflettendo per un istante sulla situazioni. Tra pochi minuti avrebbe deciso il suo futuro, e ancora non sapeva bene nemmeno lei cosa volesse. Odiava con tutto il cuore quell'incertezza... ma non avrebbe permesso a nessuno di capirlo. "I nobili?" chiese, voltandosi in direzione del soldato. L'uomo parve colto di sorpresa e sussultò leggermente nel sentirsi rivolgere la parola "qualcuno si è già presentato..." la informò titubante. "Come se stesse tentando di indovinare la risposta giusta" rifletté Iris, perplessa. "Bene" commentò di nuovo, senza sapere cosa dire. Non sapeva cosa dire! Rimase paralizzata per un istante, di fronte a quella consapevolezza. Lei, la più potente dominatrice del mondo non sapeva cosa fare, né cosa dire! Si guardò intorno in cerca di aiuto, ma subito le ancelle abbassarono lo sguardo, il soldato scattò sull'attenti. Era sola.

Sgranò gli occhi, terrorizzata: non sapeva cosa fare, la gente la evitava, i nobili la volevano morta... e Ming? Poteva davvero fidarsi di lui? All'improvviso si sentì come se le pareti della stanza avessero cominciato a collassare all'improvviso, cadendole addosso... ma se così fosse stato avrebbe potuto difendersi, distruggerle. Quello che stava provando era molto peggio, una sensazione subdola, che la prendeva all'improvviso, senza lasciarle scampo. Provò l'impulso di scappare, ma sapeva di non poterlo fare. Imboccò l'ampio corridoio a passo deciso, il lungo abito marrone scuro ondeggiava assecondando i suoi movimenti mentre la ragazza scendeva le scale, seguita dalle sue guardie. Non le importava dove fosse Ming. Doveva farcela da sola.

Un servitore aprì la porta del palazzo di fronte a lei e Iris rifiutò con un cenno di farsi accompagnare con la portantina, come qualunque nobile avrebbe fatto. Aveva bisogno di aria, si sentiva soffocare.

Corse, corse rapidamente tra le vie della città deserta: non c'era nessuno attorno al palazzo, tutti i curiosi si erano assiepati nei pressi dell'Agorà. Da lontano poteva vedere alcuni Saggi davanti al portone del tempio, che fissavano la folla. Iris rallentò, ma il suo respiro era ancora accelerato dalla corsa e dall'agitazione. Sorrise, un sorriso sereno, sincero. Inspirò profondamente, poi si tuffò a capofitto nel suo discorso: "Concittadini ascoltatemi!" esclamò allegramente, inebriata da una scarica di adrenalina. Non sembrava una governatrice con i capelli sciolti lungo le spalle, le guance rosse per la corsa e lo sguardo vispo della sua età. Si arrampicò sul piedistallo di una statua, nel tentativo di attirare l'attenzione di tutti i presenti.

"So che gli avvenimenti delle ultime ore possono avervi un po' scossi, ma sono venuta qui per spiegarvi e per decidere insieme a voi il futuro di questa nazione" esclamò, fermandosi un attimo nel tentativo di lasciare che il brusio che aveva accolto le sue prime parole si placasse.

Edited by @Les - 1/1/2011, 21:17
 
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SSD_Executor-Fener
view post Posted on 21/12/2010, 21:34     +1   -1




[13.070 Ming (#0055FF): n° exp (15r50)] [DENARO: 16.500 NdF DEPOSITATO: 7400 ABBIGLIAMENTO: tunica e pantaloni rossi condecorazioni nere vita, tronco e collo/ cinta nera/ pantaloni rossi con parti nere al termine/ stivali neri/ decorazioni nobiliari su spalle, cinta e stivali. ] [EV: 1200, ABILITA': difesa esperta, ARMATURA:nessuna, ARMI: katana]

Mese 09 Giorno 03 Post 1 Mattina

Ming se l' era presa comoda, era stanco ed alla sua età l' affaticamento era moltiplicato per cinque. Aveva detto alla serva che il giorno prima gli aveva assegnato la stanza di svegliarlo poco dopo la partenza della principessa, essere eccessivamente pressante sulla ragazza poteva essere doloroso per entrambi e poteva sfociare in odio non corrisposto. Si alzò svogliatamente, la tunica comoda che gli avevano dato per dormire era tutta stropicciata così come le lenzuola del letto, sintomo della buona dormita appena tristemente terminata, nonostante aveva la volontà necessaria per vestirsi ed andare all' agorà la voglia di tornare a dormire era troppo forte. Prima che potesse girarsi un raggio di luce lo colpì in pieno volto, un raggio di sole si rifletteva sullo specchio del lavabo, così da illuminargli la salvezza. Accellerò il passo verso il mobile per poi prendere, con le mani unite a conca, una buona quantità di acqua fredda... quasi gelida. Si lavò la faccia con quell' acqua abbastanza duramente da svegliarsi.

Appena ripreso dalla rinfrescata guardò in giro, su un mobile, un comò molto largo, considerata la grandezza della stanza e del palazzo non era neanche uno dei più grandi, c' erano dei vestiti che, molto probabilmente, erano quelli che aveva richiesto la sera prima. Erano di manifattura pregiata sintomo che uscivano dal sarto di corte o di qualche suo bravo assistente. Nella somma del tempo impiegato nell' indossare il vestito ci mise poco, ormai era abituato a non perdere tempo e quell' acqua gelida riuscì a sveltire la cosa. Era molto simile alla sua veste normale tranne per la nonpresenza degli stemmi della famiglia che più come oggetto rappresentativo, lui, li usava come oggetti ornamentali. La sua spada era vicino alla porta, appoggiata al muro col manico, prese l' elsa ed il fodero e sapientemente legò quest' ultimo ultimo, grazie al nastro robuso color nero, alla cinta. Un ultima aggiustatina davanti allo specchio ed era perfetto.

Varcò la soglia ed uscì dalla stanza degli ospiti che gli avevano consegnato, una delle tante considerando il numero consistente delle porte che sorgevano sui lati del corridoio. Scese le scale ed iniziò a scorgere un gruppo di nobili diretti all' agorà, non li conosceva e non sembravano neanche degli avversari, politici, quindi iniziò a camminare calmo verso l' agorà per vedere come la principessa si sarebbe introdotta o, considerata l' anda che aveva Ming, come si sarebbe fatta eleggere.

Edited by SSD_Executor-Fener - 21/12/2010, 21:56
 
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Rakdos666
view post Posted on 22/12/2010, 00:04     +1   -1




[Longwei (#7171FF) EXP 480 (30r100)][DENARO: 1000 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: maglia rossa con maniche larghe, capelli raccolti nell'acconciatura tradizionale, scarpe in stoffa][EV: 300, ABILITA': ARMATURA:, ARMI:]
MESE 9, GIORNO 4, POST 2, Mattina

Longwei girava per la piazza scaldata dal sole ormai alto, a furia di spintonare ed essere preso a spintoni aveva le vesti tutte sgualcite e i capelli disordinati, ogni cinque minuti chiedeva ad una persona diversa cosa stesse succedendo e ogni volta riceveva una risposta sempre più fantasiosa, si passava infatti dal "Mi spiace, non lo so" fino al "I Saggi annunciano la venuta della cometa". La cosa divenne sospetta quando sentì la voce che un nobile sarebbe stato giustiziato, volendo risalire al mandante della voce decise di approfondire, si mosse con circospezione evitando di sembrare troppo inopportuno,l ma comunque curioso, alla fine riuscì a risalire alla fonte originale, era nella zona ispezionata da Daiki. Un uomo non troppo alto, sulla quarantina, indossava una cappa marrone con il volto scoperto. Aveva la chierica e la parte calva luccicava alla luce del sole, il che aiutava a riconoscerlo.
Cosa avrebbe dovuto fare? Non pensava che si sarebbe trovato in una situazione simile e doveva riflettere bene, prima che egli scomparisse fra la folla. Ed ecco, come se avessero preso vita propria, le gambe lo guidavano all' inseguimento del sospetto. Ritornò nella zona pattugliata da lui, li, stranamente, vi era meno folla, la spiegazione era data dal fatto che era quella da cui si godeva una vista peggiore. Continuò nella sua missione, seguiva la cappa marrone, non si fermava mai...sapeva di essere seguito? Probabile, ma non certo. Finalmente si era stancato di fuggire e doveva approfittare di quella situazione. Il comandante gli andò vicino, con tono affabile e gentile disse un nome, il primo che gli venne in mente, doveva fingere di essere un uomo qualsiasi che aveva visto un tipo simile ad suo parente...ma si chiedeva quale potesse essere...la risposta gli arrivò in mente come un folgore mentre si apprestava a pronunciare le parole che avrebbero rivelato l' identità dello straniero: "Zio...zio Huang-Fu...è da tempo che non ci ved..." si interruppe subito appena vide il volto del vecchio, un uomo alquanto avanti con l' età, aveva delle rughe molto pronunciate e gli occhi con delle borse molto pronunciate, erano a metà fra un grigio pallido ed un giallo oro, sicuramente un cittadino della Nazione. Longwei si portò una mano davanti la bocca, e finse di essere stupito: "Oh cielo, chiedo venia...la avevo scambiata per mio zio...è simile a lei, stessa corporatura, colore degli occhi...a pensarci bene siete come due gocce d' acqua." Per sua fortuna la recitazione convinse il vecchio che ammise di chiamarsi Huang-Fu, ma aggiunse di non avere nessun fratello. Discussero brevemente e, alla fine, Longwei riuscì a portarlo alla meta voluta: sapere cosa aveva in mente "Ecco...vedete...non vorrei importunarvi oltre, ma vorrei chiedervi se sapete cosa sta accadendo...ho provato a fermarvi prima per chiedervelo, sperando che foste mio zio...in ogni caso, ve lo chiedo sperando di non essere troppo insistente: sapete per caso cosa stia accadendo?" Il vecchio rimase a riflettere un momento, poi disse con fare soddisfatto: "Io penso che i Saggi ci vogliano parlare...alcuni dicono che sia giunta la cometa di Sozin, ma io non ci credo e, sinceramente, non mi interessa. Il mio dominio è debole e in più sono vecchio. Io tuttavia penso che ci sarà una notizia importante...più avanti parlano di un' incoronazione...beh, resta solo vedere cosa succede" Sorridendo si alzò a fatica, Longwei gli dette una mano e lo ringraziò per le informazioni, dal suo sguardo capiva che era semplicemente un vecchietto solo che voleva un po' di compagnia. Proseguì nella sua missione, ma non c'era nulla che non andasse, tutto era nella normalità: ci si lamentava della folla eccessiva e del ritardo dei Saggi, di come venissero scomodati per un nonnulla e altro ancora.
Finalmente fece capolino Iris, era trafelata, ma comunque serena, si era avvicinato a lei per meglio sentirla, ma buttava qualche sguardo anche alle sue spalle per notare movimenti sospetti o altro ancora, ma nulla: la folla si disperdeva alla ricerca di un posto migliore, nessuno restava troppo a lungo nello stesso punto, alla fine la sua missione era quella di preservare la salute di Iris e dei Saggi, non di ascoltare i discorsi di lei o degli altri pretendenti al trono...se avesse potuto li avrebbe sistemati tutti, ma non voleva che Iris finisse nei guai per causa sua.
 
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Lightswarrior
view post Posted on 22/12/2010, 15:13     +1   -1




«È meglio essere belli che essere buoni, ma è meglio essere buoni che essere brutti.» O. Wilde

Nome PG / link scheda: [+]

Mese / giorno / post / orario: Mese 9 / Giorno 4 / Post 2 / Mattina

Colore dialoghi: #DC1010

Denaro: [+]

Vesti / Armi / Oggetti: Una tunica rossa curata di seta finissima; calzari con stringhe sempre lucidi come nuovi. Quando piove porta anche una mantella, sempre rossa e curata, con cuciti sopra gli stemmi della sua casata.

Esperienza totale / Esperienza cumulata: 340 / 3r100

EV / Abilità: 600


Il mare variopinto di gente ondeggiava a tratti frenetico, ora lieve, mutando repentinamente con l’umore delle singole gocce personificate che lo componevano, creando così un arcobaleno raggiante. Laggiù una piccola burrasca, dovuta a dei dissidi inudibili a quella distanza; lì ecco una calma quasi celestiale, una coppia d’anziani coniugi parlottava beata; laggiù una fastidiosa risacca, un vociare turbolento senza né capo né coda.
Tutte le sensazioni pervenute erano inebrianti: sarebbe stato possibile passare un’intera giornata in quel posto, immersi in quelle metaforiche acque, lasciando che le variopinte correnti trascinassero ora qui or là il filo dei pensieri, purificandolo dalle scorie d’ogni preoccupazione. Oh, possenti dei: fossero tutte come ella le giornate d’una vita!

Una bellezza unica, irripetibile: il sole che s’innalzava maestoso, e nonostante questo pareva non essere notata la sua regalità dai presenti, disposti come onde frangenti; avrebbe voluto urlare, stringendo i pugni dall’ira, gridare contro di loro di smetterla con argomenti futili. Basta preoccuparsi delle tasse, fatela finita d’arrovellarvi intorno al prezzo delle merci, piantatela di protestare contro la giustizia: non vedete la luce, il calore amorevole che emana? Siete così ciechi e duri di cuore? Oggi è un gran giorno: la nostra nazione verrà benedetta con un nuovo regnante, perché non piangete di gioia?
Ma tali parole non sorsero mai alla bocca di Daiki, restando confinate nel cuore e nella mente: chi avrebbe potuto capire tutto ciò, l’abissale importanza che anche un singolo, anonimo sorriso poteva avere per l’animo più abietto del mondo? Ne era certo: nella solitudine della notte, al buio delle sue stanze, persino il più saggio tra i saggi anelava che gli fossero sussurrate sincere parole d’amore, a rinfrancare il suo spirito carico di preoccupazioni.

Eppure, ancora una volta, la realtà pretese un altro scotto: non poté fare a meno di notare che, a pochi passi da lui, il comandante fosse andato ad urtare contro ad un vecchio calvo dall’aspetto rispettabile. Solo un estraneo avrebbe pensato ad un errore, una fatalità, il fugace incontro tra due sconosciuti, ma conoscendo il piano s’intuiva facilmente che fosse stato tutto calcolato: quel tale doveva aver destato i sospetti del capitano, e adesso lui voleva sincerarsi delle sue intenzioni.



*Saggia persona è costui, non dovrò mancare di ricordarmene.*


Si ritrovò a pensare; nella sua vita l’amicizia era un concetto pressoché sconosciuto, sempre circondato da servitori fedeli o illustrissimi completamente inaffidabili, riteneva quasi un mito che tali sentimenti fossero possibili, eppure non se la sentiva d’escludere la loro esistenza a prescindere: aveva imparato a sua spese che non tutto ciò che è invisibile agli occhi l’è anche al cuore.
Dopo qualche scambio vide Longwei allontanarsi, segno che il gentiluomo non era una minaccia; ma le sorprese erano tutt’altro che terminate, difatti ecco un’ondata di sentimenti materializzarsi all’ingresso del cortile, ove i Saggi del Fuoco stavano radunati e pronti per dare inizio alla cerimonia. Come un lampo a ciel sereno, la principessa Iris aveva fatto la sua apparizione, rompendo in un sol colpo il protocollo e la successione ordinata degli eventi.

Non poté fare a meno di osservarla con attenzione, badando a tutto ciò che ella compiva: non aveva mai avuto occasione d’incontrarla personalmente, nonostante sapesse com’è ovvio chi lei fosse, eppure anche lui si sentì spiazzato, il fiato mancante per la repentinità dell’evento. Ella aveva deciso di non nascondersi dietro il pesante ed anonimo anonimato che fornivano le vesti di rappresentanza, non leggeva o recitava a memoria brani concordati con dei collaboratori, pareva rifuggisse l’etichetta.
Fu un attimo, il volo in picchiata d’un fiero falco cacciatore: comprese che era lei la persona giusta, la vera ed unica degna d’occupare lo scranno di comando che i loro avi avevano istituito. La giovane età, lo sprezzo delle regole, l’impetuosità stridente col riserbo tipico delle corte: tali preoccupazioni sembravano solo polvere di fronte a quella constatazione, certezza così granitica da far impallidire la possente Ba Sing Se.
Prese ad applaudire con calore, contento di quella presenza: un nuovo sole era sorto lì in mezzo a loro, l’alba d’una nuova era s’affacciava prepotentemente alla ribalta; che le trombe squillassero, i tamburi tuonassero ed i cantori dessero adito alle voci, quella giornata sarebbe entrata presto nella storia come il primo d’una serie di giorni gloriosi.

 
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view post Posted on 26/12/2010, 14:09     +1   -1
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chiedo venia per avervi fatti aspettare


MESE 9, GIORNO 4, POST 2, mattina

[(#FF007F) EXP 119.780 (30r100x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: capelli sciolti, lungo abito marrone scuro, elegante, fermato in vita da una fascia marrone più chiaro, decorata a volute dorate, stivali in pelle][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



Iris trattenne il fiato, suo malgrado. Non sapeva cosa aspettarsi e era insolitamente nervosa: e se avessero deciso di ucciderla? Aveva messo le guardie a controllare che la gente fosse disarmata, ma in quella piazza potevano esserci abbastanza dominatori da metterla in difficoltà, nessuno spazio per muoversi, nessuna guardia a prendersi i colpi al posto suo. Per un istante ebbe paura che tutto sarebbe finito lì, che dopo aver sconfitto armate e guerrieri valorosi sarebbe morta in quella piazza, uccisa da una folla indistinta e inferocita. Poi qualcuno applaudì... poi un altro, e un altro ancora. Un vecchio accanto a lei incrociò le braccia, evidentemente contrariato, ma ad applaudire erano in tanti.

Iris accennò un sorriso, leggermente imbarazzata: osservò quella moltitudine di gente che aveva di fronte, ma senza incrociare lo sguardo con nessuno. Era un soldato, non era brava a parlare, non si aspettava certo un appoggio del genere. Bastava così poco per attirarsi il loro favore? Poi la sensazione di panico che l'aveva accompagnata dalle prime ore di quella mattina cominciò ad impossessarsi nuovamente di lei; troppa gente, troppo vicina, troppo volubile. Alzò una mano, facendo cenno di fare silenzio, di lasciarla parlare, non per loro ma per se stessa: un istante in più lì a pensare e sentiva che avrebbe perso il controllo.

"Il Signore del Fuoco Rozul è morto per mano mia" iniziò con voce ferma, prima ancora di ottenere un silenzio completo "non l'ho sfidato a un Agni Kai perché volevo riprendermi il trono, ma perché mi ha tradita. Mi aveva accolta nella sua famiglia, mi ha affidato il governo di Ember Island, ma era solo una trappola; voleva che mi fidassi di lui in modo da potermi cogliere di sorpresa: appena arrivata alla villa di Ember sono stata attaccata dalle guardie del corpo che lui mi aveva assegnato" disse, fermandosi un istante mentre le passava per la mente l'idea che se era ancora viva era solo merito del nonno... ma non poteva perdonarlo. Rozul non sarebbe mai salito al trono, né avrebbe avuto la possibilità di ferirla a quel modo se non fosse stato per quello che lui le aveva fatto. Era tutta colpa del vecchio nomade.

"So che Rozul aveva molti amici e sostenitori. A loro posso dire solo che l'ho sconfitto lealmente in un Agni Kai, è stato lui a chiedermi di ucciderlo ed era mio diritto farlo. La Signora del Fuoco Zorina non è stata in grado di accettarlo e ha tentato di uccidermi, attaccandomi alle spalle con un pugnale avvelenato" continuò; le parole adesso le venivano più facili, man mano che andava avanti con il suo discorso, e sentiva avvicinarsi il momento in cui avrebbe lasciato ai presenti l'onere di decidere sul da farsi, tutto le sembrava meno complicato e pericoloso.

"Quando la mia malattia mi ha costretta ad abdicare ho lasciato che i Saggi del Fuoco decidessero liberamente chi avrebbe governato la nostra nazione. Hanno deciso di favorire un amico fedele alla loro confraternita e questo è il risultato: l'economia della nostra nazione è crollata, complottiamo l'uno contro l'altro. Potrei pretendere di nuovo il trono, come ho fatto alla morte del Signore del Fuoco Riku, ma lui non mi considerava all'altezza di governare la nostra nazione. In questi mesi ho avuto modo di riflettere con il sifu Kuro... e credo che mio padre avesse ragione: ero troppo giovane per assumermi una responsabilità del genere, vi chiedo scusa per quello che ho fatto"
concluse accennando un inchino, per poi balzare giù dal piedistallo su cui si era arrampicata.

La folla fece ala al suo passaggio e Iris poté raggiungere senza difficoltà i Saggi del Fuoco, che osservavano la scena con fare preoccupato, quanto sospettoso. "Vi chiedo di ammettere il vostro errore di valutazione e di rompere la tradizione, accettando che per questa volta non siate voi, né la famiglia reale, ma una votazione popolare, a decidere chi salirà al trono" li informò con un sorriso sornione, perfettamente consapevole che non avrebbero potuto dirle di no tanto facilmente lì in mezzo a quel pubblico.
 
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SSD_Executor-Fener
view post Posted on 26/12/2010, 23:22     +1   -1




[13.120 Ming (#0055FF): n° exp (15r50)] [DENARO: 16.500 NdF DEPOSITATO: 7400 ABBIGLIAMENTO: tunica e pantaloni rossi condecorazioni nere vita, tronco e collo/ cinta nera/ pantaloni rossi con parti nere al termine/ stivali neri/ decorazioni nobiliari su spalle, cinta e stivali. ] [EV: 1200, ABILITA': difesa esperta, ARMATURA:nessuna, ARMI: katana]

Mese 09 Giorno 03 Post 2 Mattina

Ming sapeva di essere in ritardo e quindi accelerò il passo arrivando in poco tempo alla zona limitrofa della folla. Riusciva a sentire, a malapena, la principessa che urlava dal centro della piazza e considerando che anche lui sentiva un certo vocio della ragazza poteva presumere che si trovava sopra al piedistallo della statua che torreggiava sulla piazza. A spintoni poco cordiali a cui solo i più coraggiosi rispondevano male ma non lì curava, aveva ben altro a cui pensare. Molti nobili lo conoscevano per la sua vita dedita alla politica, all' esercito ed anche un po' all' economia, non poteva esser considerato un governatore perfetto dato che non eccelleva in nessuno di questi campi ma comunque dava il meglio in qualsiasi occasione. Il suo obbiettivo era arrivare in prima fila, per ascoltare ed osservare la principessa in azione. Anche per far vedere la sua presenza, dopo tutto quello che era successo poteva considerarsi maleducazione la sua assenza.

La camminata sostenuta stava per concludersi dato che vedeva il piedistallo e non solo quello, la principessa nel mezzo del suo discorso dato che stava raccontando di quando ha abdicato. Si fermò per non farsi vedere, non dalla principessa, ma dal comandante delle guardie reali che stava parlando con un vecchio pelato che non conosceva. Nel bel mezzo del suo "riposo riprendi-fiato" la principessa si lancia agilmente giù dal piedistallo per dirigersi dai saggi. Quella ragazza non stà mai ferma! pensò riprendendo a camminare, aveva anche perso di vista il comandante ma poco gli importava, a lui interessava la principessa.

Arrivare molto vicino alla principessa sarebbe stato più complicato d' ora in avanti, la maggior parte della gente si concentrava verso le prime e seconde file per ascoltare e vedere ciò che la principessa diceva e gesticolava ma anche ciò che facevano intendere i Saggi del Fuoco. Sfruttò il buco creato dal popolo per far passare la principessa per poco, si ritrovò chiuso tra le due metà della piazza, del buco ne aveva percorso meno della metà. Ricominciò a spingere più delicatamente così da non attirare troppo l' attenzione.
 
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Rakdos666
view post Posted on 27/12/2010, 01:19     +1   -1




[Longwei (#7171FF) EXP 580 (30r100)][DENARO: 1000 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: maglia rossa con maniche larghe, capelli raccolti nell'acconciatura tradizionale, scarpe in stoffa][EV: 300, ABILITA': ARMATURA:, ARMI:]

Il comandante non riusciva a seguire il filo del discorso, riusciva a cogliere poche parole chiave. Il fatto che Iris si fosse messa sul piedistallo rendeva il suo compito ancora più difficile, li infatti sarebbe stata un bersaglio perfetto <<mancano solo i cerchi per segnare i punti>> pensò preoccupato. Tenere d' occhio la piazza era già difficile prima, ma ora era diventato quasi impossibile, gente saltava da ogni parte e si muoveva freneticamente, per un momento gli era parso di vedere anche uno dei nobili che sedeva insieme a Iris il giorno prima nella sala da pranzo. Tuttavia non aveva tempo per fermarsi e salutare. Era dilaniato, avrebbe voluto andare vicino a tutte le persone che aveva adocchiato, ma sapeva di dover rimanere li, nei pressi di quel piedistallo, era infatti ad una distanza perfetta per ergere una barriera senza venire scoperto.
Sebbene sobbalzasse un poco non aveva nulla da temere, finché non vide qualcuno azzuffarsi, si preparò per alzare la barriera, ci mise pochi secondi a capire che era una semplice discussione, da quello che era riuscito a sentire dalle voci che giungevano fino a lui qualcuno, per saltare, aveva pestato il piede a quello che gli stava dietro. I suoi nervi stavano per crollare, in più occasioni stava per colpire un innocente credendo che stesse per lanciare aghi o pugnali, per fortuna non esercitò il suo dominio, sperava che un suo sottoposto giungesse li e gli desse una mano, ma nulla.
Quando Iris smise di parlare e ci fu silenzio ed ebbe paura che potesse accadere qualcosa; stava sudando freddo e il tempo non passava mai, come se si fosse bloccato per fargli un dispetto. Ma in pochi secondi, che a lui sembrarono anni, la vide scendere da quel maledetto piedistallo, pensando ai migliaia di modi per distruggerlo. Pensava che qualcuno potesse approfittare della situazione per colpirla a tradimento, ma la folla si aprì creando un corridoio che l' avrebbe condotta dinanzi i saggi: avrebbe dovuto agire con l' ultima parte del piano: radunare tutti e dirigersi il più vicino possibile al tempio. Procedette con passo svelto verso il più vicino: Jaw-Long che appena lo vide prese a corrergli incontro e a gridare, per poco faceva saltare la copertura, fu solo grazie ad una caduta che tacque. Insieme poi si diressero da Huang Fu, che appena li vide si avvicinò con discrezione e chiese cosa stesse accadendo. Una volta ricevuta la risposta il trio procedette con passo svelto e dieciso verso l' ultimo elemento: Daiki.
Il comandante sapeva che era un nobile, aveva infatti ricevuto delle "raccomandazioni" da un suo superiori al riguardo. Lo trovò seduto e apprezzò lo spirito, ma non c'era tempo per i convenevoli, dovevano sbrigarsi. Raduno tutti intorno a se come se stesse chiedendo del discorso di Iris.
"Anzitutto noi stiamo parlando del discorso di Iris come copertura. Ora, visto che ci siamo tutti, un ultimo appunto per la missione: questa è l' ultima parte, adesso ci dirigeremo tutti insieme il più vicino possibile al tempio, facendo gruppo serrato, quindi cercate di non perdevi. Appena saremo in prossimità vi farò un segno...un colpo di tosse, e ci separermo in due gruppi. Io e Daiki andremo a destra, mentre Huang Fu e Jaw-Long a sinistra, da adesso saremo ancora più soli di prima, se succede qualcosa ce la dovremo vedere per conto nostro: ricordate che durante questa prima parte non potrete parlare fra voi, ma appena ci divideremo potrete farlo...una piccola precauzione...ah si, dimenticavo: se un gruppo si fa scoprire o e coinvolto in uno scontro non deve assolutamente cercare l' altro. Spero che sia tutto chiaro perché non lo ripeterò ancora. E ora in marcia" Era abituato a dare ordini sotto pressione, ma non a darli dopo aver corso per tutta la piazza, era affannato, ma riusciva comunque a farsi capire, scandendo due o tre parole per volta, in più la tensione accumulata prima non lo aiutava. A suon di spintoni, quindi, si mossero insieme verso il tempo, ogni tanto Longwei buttava uno sguardo per vedere se c' erano tutti, nessuno dei suoi si era smarrito e nessuno dei presenti notava l' atteggiamento abbastanza sospetto del gruppo, erano tutti troppo impegnati a cercare di capire cosa stesse accadendo. Appena vide che non si poteva più procedere fece due colpi di tosse e insieme a Daiki si diresse verso la metà che avrebbero dovuto osservare.
Dopo alcuni minuti di ricerca trovarono il modo per giungere abbastanza vicini al tempio per riconoscere i volti e le fisionomie dei Saggi e di Iris.
 
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Lightswarrior
view post Posted on 27/12/2010, 18:52     +1   -1




SPOILER (click to view)
Perché il mio PG dovrebbe essere seduto? O.o

«È meglio essere belli che essere buoni, ma è meglio essere buoni che essere brutti.» O. Wilde

Nome PG / link scheda: [+]

Mese / giorno / post / orario: Mese 9 / Giorno 4 / Post 3 / Mattina

Colore dialoghi: #DC1010

Denaro: [+]

Vesti / Armi / Oggetti: Una tunica rossa curata di seta finissima; calzari con stringhe sempre lucidi come nuovi. Quando piove porta anche una mantella, sempre rossa e curata, con cuciti sopra gli stemmi della sua casata.

Esperienza totale / Esperienza cumulata: 240 / 0r0

EV / Abilità: 600


La giovane ragazza in lizza per la successione al trono non aveva cessato di stupire la folla: era evidente che ritenesse necessario esprimere tutto ciò che ribolliva dentro di lei, i sentimenti reconditi che l’avevano spinta a quel gesto. Ciò era un ulteriore buon segno: un comandante che non ha timore d’esternare quello che prova avrebbe potuto garantire un saldo comando su ciò che gli competeva, aumentando il prestigio della nazione.
Sorrise ancora, probabilmente in imbarazzo: che si fosse aspettata un diverso trattamento? Non era da escludere: in fondo, se loro, militari fedeli allo Stato, presenziavano alla cerimonia non poteva che significare la possibilità di lealisti all’interno della folla, capaci di commettere anche un omicidio se ritenuto necessario. Impedirlo, da parte loro, sarebbe stato necessario: nessuno avrebbe potuto permettersi i risultati di una possibile guerra civile, nel caso in cui uno dei pretendenti fosse stato assassinato durante l’evento.

Ella continuò a parlare, dando voce alle sue ragioni: confessò quel che era comunque di dominio pubblico, ossia l’uccisione del defunto Signore del Fuoco Rozul durante una sfida mortale, l’Agni Kai; a suo dire, inoltre, il sovrano s’era macchiato di colpevole slealtà, offrendole un importante posto di responsabilità unicamente per averla alla sua mercé. Evidentemente, i piani del reggente erano stati mandati letteralmente in fumo, dato che Iris ancora imperversava, eccome!
Non aveva finito, però: l’ultima stoccata fu diretta contro i Saggi del Fuoco, rei d’aver elevato alla massima carica istituzionale un incompetente, che in pochi mesi aveva in effetti reso peggiore lo stile di vita generale. Daiki stesso aveva provato sulla sua pelle la recessione: lo status di famiglia ne era uscito talmente impoverito d’averlo costretto a cercarsi un lavoro; un lavoro! Oh, che fatica dover spandere il sudore della propria fronte! Come avrebbe mai potuto allietare il suo animo se esso era troppo occupato ad ansimare dallo sforzo?! Una tragedia…



Tuttavia, l’ultima frase che la giovane pronunciò lo fece restare letteralmente di stucco: rivolse difatti le sue scuse ai presenti, motivate dalla sua giovane età che aveva contribuito ad un’instabilità del potere, i cui ultimi esiti avevano portato proprio a quel punto. A memoria d’uomo, solo un altro appartenente alla casa reale, il Fire Lord Zuko, aveva pronunciato parole simili rivolte all’intero continente, e proprio il giorno della sua elezione!
Che fosse tutto un segno? O, più dialetticamente, un acuto stratagemma elettorale? Non diede tempo di riflettervi sopra, in quanto s’avviò speditamente verso il gruppo dei Saggi; al suo passaggio la folla s’aprì in due ali onde lasciarla scorrere senza ostacolo alcuno. E, giunta a destinazione, dichiarò una novità rivoluzionaria: avrebbe lasciato decidere al popolo chi dovesse ricevere lo scettro del comando!

Lo sconcerto fu evidente e lui stesso si mise prontamente a sedere su un blocco di pietra poco distante, le gambe quasi impossibilitate a reggerlo causa la sorpresa; si trattava di un gesto inaudito e senza precedenti, che spezzava in maniera netta e quasi brutale millenni di tradizione ininterrotta! Anche se in cuor suo ne era contento, si chiese se fosse effettivamente quella la via maestra: aveva effettivamente la gente più discernimento rispetto a chi aveva dedicato la propria vita alla comprensione del cuore umano?
Il momento filosofico venne interrotto dall’arrivo del Capitano: avrebbero dovuto avvicinarsi maggiormente al palco d’onore da due direzioni distinte, sì da poter tempestivamente intervenire nel caso in cui la situazione fosse precipitata, ma mantenendo nel frattempo la copertura acquisita. Prestò relativamente attenzione a quegli ordini, eseguendoli come trasognato: la mente oramai era tutta concentrata nell’analisi di ogni minima possibilità che quell’evento dischiudeva, i tratti sublimi e quelli deprecabili che avrebbero potuto sorgere scorrevano davanti ai suoi occhi, proponendo liete immagini o orridi incubi.
Quale sarebbe stato il verdetto finale? Quale destino avrebbe incontrato la Nazione? A breve il responso sarebbe stato emesso, ed il fio da riscattare espresso.





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view post Posted on 27/12/2010, 21:00     +1   -1
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MESE 9, GIORNO 4, POST 3, mattina

[(#FF007F) EXP 120.030 (30r100x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: capelli sciolti, lungo abito marrone scuro, elegante, fermato in vita da una fascia marrone più chiaro, decorata a volute dorate, stivali in pelle][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



I Saggi non la presero bene. "Cosa?" sbottò indignato l'anziano priore, squadrando torvo la principessa, ancora troppo sorpreso per realizzare quello che stava succedendo "è inammissibile! Sono gli Spiriti a decidere chi ha il diritto di sedere su quel trono e la volontà degli Spiriti era che il compito toccasse a Rozul: non sta a noi giudicarli né sostituirci a loro!" esclamò deciso, rivolgendosi a tutti i presenti. "La principessa è giovane, e come tutti i giovani pretende di cambiare il mondo, ma prima di morire il nostro amato Signore del Fuoco Riku ci ha messi in guardia: l'ha esiliata togliendole il diritto a governare. Diritto che ha usurpato allo stesso modo di un bimbo capriccioso, per poi abbandonare questa nazione a se stessa appena si è stufata di giocare al sovrano. Ci ha detto di essere troppo malata. Guardatela! Da quale malattia tanto invalidante si guarisce in un paio di mesi?" insinuò l'uomo, gridando alla folla.

Iris non aveva capito molto di tutto quel discorso, ma dagli sguardi della gente puntati su di lei capì che doveva dire qualcosa, e qualcosa di veramente intelligente se non voleva che tutto finisse lì. I Saggi non l'avrebbero mai eletta Signore del Fuoco, avrebbero nominato qualche altro idiota al loro servizio per poi tentare di ucciderla... di nuovo. Abbassò lo sguardo avvilita e si immerse nei suoi pensieri, riflettendo un istante: cosa poteva fare perché il popolo capisse che aveva imparato dai suoi errori, che invece i Saggi si erano presi gioco di tutti loro, e avrebbero continuato a farlo? Se solo il sifu Kuro fosse stato lì...

"... e come ha abbandonato questa Nazione quando il mondo pretendeva di essere ripagato per la confusione che lei stessa ha causato, abbandonerà voi non appena avrà finito di divertirsi a sovvertire le nostre usanze e tradizioni secolari!" incalzò il Saggio. Adesso stava davvero esagerando. Iris strinse i pugni "non è vero!" protestò, strillandogli in faccia. Il Saggio sogghignò sotto ai baffi "e questo è tutto ciò che ha da dirvi la vostra amata principessa. Ha detto di essere maturata, ne siamo felici, ma forse il suo esilio sarebbe dovuto durare un po' più a lungo" sentenziò l'uomo. Iris avrebbe voluto dire qualcosa, difendersi... ma il Saggio sembrava deciso a ritorcerle contro qualunque cosa avesse detto. Doveva stare più attenta, dosare bene le parole... scrutò tra la folla, cercando sostegno. Si era resa ridicola, come sempre. Forse era davvero meglio per tutti se si fosse ritirata in qualche villaggio sperduto tra i monti del Regno della Terra.

Poi il suo sguardo cadde sul governatore Ming e ripensò a tutto quello che l'uomo aveva fatto per lei, a quello che avrebbero passato lui e tutti i suoi sostenitori se avesse permesso ai Saggi di avere la meglio. Forse non era degna di salire al trono, ma gli Spiriti avevano voluto che nascesse nella famiglia reale e quindi era suo dovere prendersi cura della nazione. "D'accordo!" ammise seccata "non sono brava a parlare e il Saggio Huo-Jing saprà dirvi meglio di me tutti gli errori che ho commesso. Io sono un soldato, so combattere e so che questa nazione non ha bisogno di altre chiacchiere. Vogliamo che siano gli Spiriti a decidere? Bene! Huo-Jing, vi sfido a un Agni Kai, se gli Spiriti sono con voi vi proteggeranno, se vinco io sarà il popolo a decidere il successore di Rozul" rispose decisa la ragazza, dettando le sue condizioni.
 
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SSD_Executor-Fener
view post Posted on 27/12/2010, 22:13     +1   -1




[13.200 Ming (#0055FF): n° exp (25r80)] [DENARO: 16.500 NdF DEPOSITATO: 7400 ABBIGLIAMENTO: tunica e pantaloni rossi condecorazioni nere vita, tronco e collo/ cinta nera/ pantaloni rossi con parti nere al termine/ stivali neri/ decorazioni nobiliari su spalle, cinta e stivali. ] [EV: 1200, ABILITA': difesa esperta, ARMATURA:nessuna, ARMI: katana]

Mese 09 Giorno 03 Post 3 Mattina

Il capo dei saggi rispose ai discorsi della principessa tranquillamente, dimostrava parecchia esperienza in ciò ed anche molta determinazione. Sperava che la principessa non cedeva alle insinuazioni ed agli insulti lanciatogli contro dal saggio maggiore. Ming si chiedeva come osava Huo-Jing criticare l' operato della principessa che alla vista di molti era considerato ottimo se non eccellente ma come sapevano tutti i cittadini della Nazione del Fuoco, i Saggi del Fuoco si potevano permettere di fare quasi qualsiasi cosa nell' interesse dalla Nazione, pur sempre rispettando il volere del sovrano, avevano un ruolo d' importanza. Ming incrociò lo sguardo della ragazza, l' uomo tentava di far capire alla principessa di non mollare e di andare avanti con i punti che si era prefissata il giorno prima. Non poteva mollare, non ora che si era messa in gioco totalmente.

Un altro Agni-Kai, Ming non poteva considerarsi contrario su questa linea politica, approvava la maggior parte delle azioni politiche-militare e sociali intraprese dalla principessa. L' Agni-Kai rappresentava un ottimo strumento di eliminazioni e risoluzione dei problemi e considerando la capacità distruttiva del dominio della principessa era il suo strumento di decisione e di controllo. Sempre che il Saggio Huo-Jing accettasse quelle condizioni. I saggi erano obbligatoriamente dei dominatori ma col tempo perdevano le abilità della gioventù, il dominio nel loro lavoro veniva usato per la maggior parte nelle celebrazioni ufficiali ed anche in altri lavoretti minori ma quasi mai in combattimento dato che gli stessi Saggi non erano dei guerrieri. Il saggio non sarebbe uscito vivo dal duello.

Sapeva che ormai la riunione volgeva al termine quindi era cosa buona e giusta avviarsi verso l' uscita prima di rimanere incastrato nel traffico umano in uscita dall' agorà, voltandosi notò un gruppo di persone, un numero non determinato data la densità della popolazione e la loro moderata velocità, non li fissò molto a lungo ma parevano abbastanza organizzati dato che le persone che aveva identificato e fissato tramite vestiario non cambiavano. Forse ne riconosceva l' uomo in testa ma non ricordava la sua identità. Per sicurezza e per accertarsi che non fossero un pericolo iniziò ad addentrarsi nella folla lentamente, tentando di seguire l' uomo che nella sua mente aveva fissato come capo del gruppo. Tentava invano di non spingere troppo forte le persone per non attirare troppo l' attenzione ma lo spostamento della testa dell' uomo che spingeva veniva sicuramente captato da quelli dietro e forse da quelli davanti. Muoversi furtivamente in una folla immobile era impossibile, almeno per lui data la sua corporatura.
 
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Rakdos666
view post Posted on 28/12/2010, 01:09     +1   -1




[Longwei (#7171FF) EXP 680 (30r100)][DENARO: 1000 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: maglia rossa con maniche larghe, capelli raccolti nell'acconciatura tradizionale, pantaloni larghi in stoffa nera, scarpe in stoffa.][EV: 300, ABILITA': ARMATURA:, ARMI:]
MESE 9, GIORNO 3, POST 4, Mattina

Longwei osservava attonito la scena, sarebbe crollato tutto a causa di uno di quei vecchi, un miserabile tentativo di nominare qualcuno dei suoi favoriti? Possibile, solo i Saggi, infatti, avevano diritto di consultare gli spiriti e solo quei vecchi ne conoscevano la volontà. Un punto a loro favore, avrebbero potuto infatti scegliere il loro candidato preferito.
"Per piacere, consultare gli spiriti...vorranno dire <<decidere chi nominare in base alla situazione politiica>>...vecchi ipocriti..." Longwei disse questo sottovoce, in modo che solo Daiki lo potesse sentire. Quel ragazo era particolarmente disattento, troppo abituato a tenere la testa fra le nuvole forse, ma era meglio così, non aveva ancora scoperto preoccupazioni varie dovute alla dura vita di tutti i giorni e in più non avrebbe rischiato la pena di morte...lo invidiava un poco.

L' attenzione del capitano venne ricatturata dalla voce di Iris, "non è vero!" aveva detto. Percepiva della rabbia in quelle parole...se poi le accuse fossero vere o false lui non lo sapeva, da poco era entrato a corte, aveva solo sputo di un esilio e un Agni Kai, ma nulla di più. Sperava che il popolo si scagliasse contro i Saggi, ma il timore di un' antica autorità era eccessivo.
Non finì così, quei vecchi non ne avevano avuto abbastanza, volevano dare il colpo di grazia ad una ragazzina che aveva meno della metà della loro età. Longwei si stava chiedendo che gusto ci fosse nello zittire un' adolescente.

Tutto gli stava crollando intorno, Iris stava per essere esiliata ancora e lui sarebbe stato costretto a fuggire, ma dove sarebbe potuto andare? Probabilmente avrebbe optato per Ba Sing Se...oppure Omashu. Indubbiamente avrebbe preferito il fronte, combattere per la propria Nazione era il suo principale obiettivo, ma tutti avrebbero saputo di lui e rimetterci la pelle non era nei suoi piani.

Fu la volta di Iris, era decisa e implacabile e ciò preoccupava molto il capitano, temeva che potesse fare qualche sciocchezza, ma non poteva ancora intervenire, correva il rischio di venire frainteso e far passare Iris come una ribelle, facendole perdere tutto il consenso acquisito sino ad ora.
Furono però le sue ultime parole a farlo trasalire: "Bene! Huo-Jing, vi sfido a un Agni Kai, se gli Spiriti sono con voi vi proteggeranno, se vinco io sarà il popolo a decidere il successore di Rozul"

Iniziò a sudare freddo, la pelle gli drizzava sulle braccia e un brivido gli correva dietro la schiena, avrebbe voluto piangere per la disperazione, era andato tutto in fumo, il suo piano e le speranze erano svanite in un attimo. Chinò il capo e si portò indice e pollice agli occhi, pensando che tutto ciò non era reale e che doveva essere solo un brutto sogno, che si sarebbe risvegliato nel suo letto un' ora prima dell' alba, ma quando rialzò la testa scoprì che, purtroppo, non era così. Cosa avrebbe dovuto fare? Aiutare Iris oppure rimanere in incognito? Stette un po' a rifletterci, ma ala fine giunse alla conclusione: sarebbe intervenuto da solo nel caso di necessità
Si rivolse quindi a Daiki per esporgli i suoi piani: "Ascoltatemi bene, se Iris sarà in pericolo di vita durante l' Agni Kai mi muoverò da solo in suo aiuto, cercando di salvare il possibile. Sia che perda sia che mi intrometta la punizione sarebbe comunque l' esilio, o per cospirazione o per disonore, ma agendo almeno eviterò che gli venga impresso il marchio che ricevette a suo tempo il Signore del Fuoco Zuko. Questa è un' azione individuale e vi sto solo informando sulle mie intenzioni, se vorrete seguirmi sarà solo ed esclusivamente per vostra volontà, non vi obbligherò a fare nulla...lo devo a Iris, in onore di una vecchia amicizia.". Parlava con tono serioso e quasi rassegnato, forse sicuro del loro esilio; si era autoconvinto del fatto che sarebbe finito tutto a rotoli.
"Nel caso decidiate di rimanere qui e non esporvi in prima persona vi chiedo di andarvene dalla piazza, ufficialmente oggi in servizio ci siamo solo io e le guardie che stanno fuori l' Agorà e, a meno che non vi esporrete, non subirete nessun tipo di punizione nel caso dovesse fallire l' intento di Iris" Tirò un sospiro, ma non sapeva perchè, forse si preparava agli eventi futuri. Stringeva i pugni e si mordeva il labbro inferiore, fissando Iris e sperando che i suoi fossero solo brutti pensieri dovuti alla situazione alquanto agitata e ai suoi nervi oramai collassati.

Edited by {Rakdos} - 29/12/2010, 18:18
 
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Lightswarrior
view post Posted on 29/12/2010, 19:07     +1   -1




«È meglio essere belli che essere buoni, ma è meglio essere buoni che essere brutti.» O. Wilde

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Mese / giorno / post / orario: Mese 9 / Giorno 4 / Post 4 / Mattina

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Vesti / Armi / Oggetti: Una tunica rossa curata di seta finissima; calzari con stringhe sempre lucidi come nuovi. Quando piove porta anche una mantella, sempre rossa e curata, con cuciti sopra gli stemmi della sua casata.

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L’intera situazione minacciava di degenerare rapidamente nella mera violenza, in seguito alle proteste che il Saggio del Fuoco rivolse senza tanti complimenti alla principessa: l’accusò nuovamente d’essere un’incapace, indegna di comandare la Nazione in virtù non soltanto della sua giovane età, ma soprattutto a causa del carattere volubile. La presentazione degli eventi che avvallò ebbe gioco facile nel presentare il quadro completo così come l’intendeva.
Daiki da parte sua non avrebbe saputo che ribattere, fosse stato lui al centro dell’attenzione: che Iris avesse abbandonato la carica reale era un fatto indiscutibile, tuttavia presentare gli eventi sotto quell’unica visuale era quantomeno disonesto. Il popolo, pur con tutta la buona volontà del mondo, come avrebbe potuto immaginare i reali motivi che avevano costretto la donna ad un esilio volontario? Semplice schema di pensiero, o qualche cosa di ben più grave?

Sulle prime ella non reagì, guardandosi attorno come smarrita: non poteva darle torto, la mole di accuse e la loro qualità avrebbero atterrato anche un navigato retore, figurarsi una fanciulla più propensa agli scontri campali che non alla dialettica cortigiana! Lui viveva ancora in quel mondo, a casa sua nonostante la crisi frequentavano ancora i “bene” della società: limpidi fuori, marci e subdoli dentro, pronti a rilasciare stilettate velenose ogni volta che si voltava loro le spalle.
Per fortuna, comunque, ella non si lasciò abbattere dal muro di parole, trovando la forza per ribattere se non punto per punto alle critiche mosse contro di lei; sfruttò proprio la parte di sé dedita alle battaglie, sfidandolo ad un Agni Kai! Di nuovo, ogni precedente veniva scavalcato, la tradizione infranta: mai nessuno sino ad oggi aveva osato tanto a memoria d’uomo; qualunque sarebbe stato il risultato, le cronache l’avrebbero serbato ai posteri.



Ancora una volta, Daiki tentò di riflettere sulle implicazioni che sarebbero scaturite da ciò, ma a precederlo fu la voce del superiore: costui si sarebbe avvicinato direttamente alla principessa, onde poterla proteggere com’era suo dovere nel caso in cui si fossero venuti a creare episodi di malcontento o di scontro generalizzato miranti ad ucciderla. Come c’era d’aspettarsi, gli chiese di optare per uno schieramento: o con Iris, la quasi certamente futura regina, oppure con i vecchi saggi, arroccatisi sulle loro posizioni.
Solvere il dilemma in quei pochi istanti richiedeva freddezza concettuale e presenza di spirito, doti che purtroppo risultavano non così sviluppate nel giovane: il suo tenore di vita non l’aveva mai posto dinanzi a bivi così importanti. Quando fece per rispondere, fu più per istinto che non per ragione: solo in seguito avrebbe saputo giustificare una tale decisione operata sì drasticamente.


«Capitano: lo scopo della mia vita ed il dovere della divisa in questo momento coincidono; vi seguirò, in quanto ritengo che costei sia la persona giusta per rendere migliore la Nazione in cui viviamo.»

 
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view post Posted on 29/12/2010, 20:10     +1   -1
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MESE 9, GIORNO 4, POST 4, mattina

[(#FF007F) EXP 120.130 (30r100)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: capelli sciolti, lungo abito marrone scuro, elegante, fermato in vita da una fascia marrone più chiaro, decorata a volute dorate, stivali in pelle][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



Huo-Jing era un uomo accorto, sapeva che quell'uscita della principessa era stata solo un caso, un insperato colpo di fortuna... ma che ne fosse cosciente o meno lo aveva messo in una brutta posizione: i Saggi erano l'autorità religiosa della Nazione, potevano contare sulla cieca approvazione del popolo, data loro dalla tradizione, ma... rifiutare un Agni Kai, senza un'adeguata motivazione, era una cosa che i tradizionalisti faticavano ad accettare. L'uomo abbassò lo sguardo sulla ragazzina, lasciandosi sfuggire uno sgurdo che in un istante le comunicò tutto l'odio che provava per essere stato messo in quella situazione. Tuttavia la sua esitazione durò un solo istante, subito si riprese.

"Gli Agni Kai non sono un gioco. Avete ucciso il Signore del Fuoco, sua moglie... avete lasciato i suoi figli senza genitori e adesso volete uccidere me... è così che intendete governare questa nazione? Commettendo omicidi legalizzati? Chi sarà il prossimo? Che ne sarà di chiunque oserà chiedere il trono? Ucciderete anche lui?" la accusò, rivolgendosi poi alla folla "il Signore del Fuoco Riku ha fatto di tutto per fermarla, ma è morto in circostanze assai misteriose appena prima di riuscire nel suo intento. Casualmente subito dopo la principessa ha preso il potere. Per la salvezza della Nazione è ora di fermarla. Popolo della Nazione del Fuoco..." iniziò, ma questa volta Iris non gli permise di continuare. Ne aveva avuto abbastanza, tanto più che questo era un argomento che conosceva fin troppo bene.

"Perché non smettete di blaterare contro questa gente e non annullate la mia sfida, come fece a suo tempo mio padre?" chiese Iris, lanciando un sorriso sarcastico a Huo-Jing. L'uomo si bloccò, sorpreso e la principessa continuò "è vostro diritto, tutti sanno che i Saggi e il Signore del Fuoco possono annullare un Agni Kai se le motivazioni non sono valide. Fate come mio padre! Annullatelo perché sono troppo giovane e esiliatemi perché vi contraddico. Questo sì che è un saggio esempio di governo!" sbottò seccata. "La verità Huo-Jing è che non conoscete me e non conoscevate mio padre! Non avete il diritto di intromettervi nelle nostre questioni personali!" disse, avvicinandosi a lui a tal punto che l'uomo fu costretto ad arretrare.

"Questo è oltraggioso!" esclamò l'uomo, mentre i presenti cominciavano ad agitarsi. Tra la folla si alzarono grida indistinte, chi in favore di Iris, chi in favore del Saggio chi gridando giustizia per se stesso. Fu allora che Iris si fermò. Qualche dominatore aveva iniziato a scagliare pericolosamente il suo dominio attorno a sé, deciso a far valere con la forza le proprie ragioni. Un altro aveva iniziato a prendere a pugni il vicino e da lì la situazione era rapidamente degenerata. Iris sgranò gli occhi, sconvolta. Non era questo che si era immaginata, non era questo che voleva.

Una fiammata partì dritta contro di lei, ma se ne accorse in tempo, limitandosi a deviarla con un cenno della mano. Era questo il suo popolo? Questa la gente per la quale si dava tanta pena? Visti così non sembravano tanto meglio di lei. "Basta!" strillò, prendendosi la testa tra le mani. Le grida erano ormai talmente forti che sentì a stento la propria voce... si sentiva come se fosse stata nel bel mezzo di una carica di tori-alce inferociti, eppure sapeva che erano solo persone. Il suo popolo. In quel momento se ne vergognò: non era questo che voleva, quando aveva pensato di lasciare che fosse la gente a decidere il suo sovrano.
 
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40 replies since 19/12/2010, 20:00   479 views
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