[Longwei (#7171FF) EXP 7140 (30r100)][DENARO: 882 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: maglia rossa con maniche larghe, capelli raccolti nell'acconciatura tradizionale, pantaloni larghi in stoffa nera, scarpe in stoffa.][EV: 500, ABILITA': ARMATURA:, ARMI:]
MESE 9, GIORNO 9, POST 6, Mattina
Ming fece capire che doveva togliere il disturbo, gli anche detto in quale cabina avrebbe alloggiato, cosa che Zun aveva già fatto in precedenza. Vide il governatore andare via, fece lo stesso appena egli sparì dalle scale. Si avvicinò al Capitano, ringraziandolo della disponibilità:
"Vi ringrazio, in realtà mi ero già sistemato secondo le vostre indicazioni. Se non vi dispiace mi ritirerei nella mia cabina, devo disfare tutti i miei bagagli." Fece un breve inchino e poi discese le scale fino a raggiungere la sua cabina, era leggermente più povera confrontata con quella del governatore, tuttavia era comunque tutta lustro e sfarzi. Decise si aprire le due borse poste vicino al letto. Dalla prima tirò fuori tutte le sue pergamene, le poggiò sul tavolino, li ordinò impilandole una sull' altro, poi fu la volta dei vestiti. Appena svuotò il borsone però il nastro provvisorio per i capelli si ruppe, sciogliendoli lungo la schiena. Riuscì a malapena a trattenere una ciocca, con espressione di sconforto la lasciò libera di scendere dietro le spalle. Riprese quindi a sistemare la sua roba, piegando i vestiti e mettendoli in un armadio posto vicino al letto. Fatto ciò decise che era oramai tempo per allenarsi, si stiracchiò e cercò qualcosa con cui legare nuovamente i capelli. Riuscì fortuitamente a trovare un vecchio abito tutto sgualcito e rovinato, decise di strapparne un pezzo, l' avrebbe usata per dormire e null' altro. Con quel lembo di stoffa riuscì finalmente a rimettersi in ordine, quindi uscì dalla cabina, richiudendo il boccaporto dietro di se, aveva voglia di allenarsi. Scese sul ponte, il sole lo abbagliò, Chiuse gli occhi portandosi la mano alla fronte per proteggersi dai raggi, appena si fu abituato vide la capitale allontanarsi ancora di più, era quello il suo destino, se lo sentiva nell' animo. Prese un bel respiro, si mise in posizione e tirò un pugno, volle trattenere il dominio, almeno per quella volta.
L' ultima fu una sequenza abbastanza veloce, tirò un calcio raso terra, come per fare una spazzata e poi uno alto, all' altezza di un' ipotetica testa, generando una fiammata che seguì l' arco perfetto del suo piede.
Avrebbe voluto prolungarla ancora un poco, ma il fiato corto lo aveva placato dal continuare. Ricordò i suoi primi allenamenti, a stento riusciva a mettere insieme due pugni ed un calcio.
"Il tempo passa in fretta" Esclamò quasi sorpreso, in quel momento si rese conto del tempo effettivamente trascorso...undici anni, gli sembravano un soffio, un niente. Sospirò e si diresse nuovamente verso la sua cabina, aveva voglia di riposare...si scoprì a soffrire il mal di mare, aveva quindi bisogno di stendersi un momento.
Appena fu nella sua cabina richiuse dietro di se il boccaporto in ferro e si portò fiaccamente nel letto, non ce la faceva nemmeno a stare in piedi...che sia stata colpa dell' allenamento? Probabile. Appena si distese chiuse gli occhi, tuttavia il fastidio persisteva...i genitori avevano un vecchio rimedio...ma non ricordava quale. Soffrì di una lenta per ancora un po' di tempo, alla fine si placò, tuttavia il sonno era andato via. Decise di lavorare sulla lettera che avrebbe inviato a Iris.
CITAZIONE
Diretta al Signore del Fuoco Iris
Cancellò immediatamente, troppo informale. Rimuginò un poco seduto a quel tavolino
CITAZIONE
Con questa mia lettera informo il nostro Signore del Fuoco riguardo la situazione ad Ember.
Era abbastanza buona, ci avrebbe lavorato su al riguardo, osservò il foglio con aria pensierosa e poi riprese a scrivere
CITAZIONE
Dopo approfondite ricerche riporto qui i nomi di tutti gli ufficiali con anche le motivazioni che mi hanno spinto a rifiutare
Si interruppe di colpo, aveva dato tutto per scontato...e se poi qualcuno fosse stato veramente capace del titolo di Governatore? Non ci volle nemmeno pensare. Ripiegò la pergamena e la mise a parte. SI affacciò quindi all' oblò, voleva osservare il paesaggio mutare. All' orizzonte si riusciva ancora a scorgere il vulcano che ospitava la capitale, si chiedeva se avessero fatto tappa a Fire Fountain. Volle chiedere all' equipaggio, ma ricordò le parole dio Ming, si riteneva certamente un folle, ma non fino a quel punto. Scosse la testa, tornando ad osservare l' orizzonte