La Nazione del Fuoco - GdR

incontri indesiderati

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Silian
view post Posted on 13/3/2011, 01:11 by: Silian     +1   -1




[EXP: 220 exp (37r100) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 800 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 800 PV, ABILITA':nessuna ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

MESE 6, GIORNO 1, POST 2, notte

La roca eco delle grida di Elanor non si era ancora spenta del tutto. Era accaduto talmente velocemente che non era riuscita a rendersi pienamente conto dell' esatto svolgersi degli eventi. Cercò di fare mente locale mentre si rialzava puntellandosi su un gomito, ancora intontita dopo l'urto.

Prima ancora di riuscire a colpire l'uomo aveva notato dei movimenti confusi, poi l' ombra più piccola era riuscita ad allontanarsi di poco dall'aggressore che comunque non sembrava intenzionato a lasciarla sfuggire. Elanor, ormai a pochissimi metri di distanza, riuscì appena a captare nell'ombra lo sgusciare serpentino della sagoma agile della sconosciuta dalle grinfie protese verso di lei. "Accidenti...." Ormai aveva preso parecchia velocità, non riuscendo a rallentare fece appena in tempo a correggere la traiettoria della corsa suicida. Un tonfo sordo."Urgh!!!...." Era stato come andare a sbattere contro una palizzata del campo di addestramento, con la differenza che lui era distratto dalla sua preda, aveva perso l'equilibrio ed era caduto rovinosamente a terra.

Ora, per l'appunto, Elanor si trovava a terra accanto a lui e stava cercando di rialzarsi e svignarsela prima che all'altro venisse in mente di prendersela con lei. Stava iniziando a muoversi. Lo guardò rapidamente per controllare con quale mano avrebbe impugnato il coltello. Non riusciva a vederlo. "Ma dov' è andato a....." Vide con la coda nell'occhio qualcosa saettare con un luccichio argenteo a poche dita dal suo viso, percepì il lieve spostamento d'aria provocato dall'oggetto che andò a conficcarsi nell'addome dell'uomo a terra. Delle gocce di un liquido innaturalmente caldo colpirono la parte destra del viso di Elanor; l'altro ormai non dava più segno di volersi alzare. D'istinto la ragazza si voltò verso la direzione di provenienza del pugnale. La sagoma snella della sconosciuta si frapponeva fra Elanor e la luce della luna, incombendo minacciosa ed immobile come una statua sulle due sagome a terra.

Le gocce di sangue iniziarono a raffreddarsi mentre scorrevano lente sulla guancia della ragazza; istintivamente disgustata dall'accaduto, aveva di nuovo la pelle d'oca. Eppure era un soldato, di quelle cose ne avrebbe viste parecchie d'ora in avanti...ma qualcosa comunque non tornava in quella strana notte. Iniziava ad avere il terribile sospetto che neanche la supposta fanciulla in pericolo fosse, per usare un eufemismo, del tutto innocua; bastava pensare all'agilità dimostrata poco prima ed alla precisione con cui, Elanor ne era sicura, aveva scagliato l'arma contro la sua vittima. Efficiente, rapida, letale..non era stato un gesto dettato dall'istinto. Doveva stare attenta alla sua prossima mossa: non poteva assolutamente permettere che l'altra la considerasse una minaccia. In quella luce irreale sembrava che degli spiriti annoiati si fossero impossessati degli incauti umani nella foresta, divertendosi a manovrarli come marionette per giocare alla carneficina.

Lentamente, molto lentamente e senza mai perdere di vista la silenziosa sagoma riuscì a mettersi seduta, poi si alzò con movimenti misurati e non troppo veloci, sempre per non mettere l'altra in allarme. Il sangue si era raffreddato formando una patina appiccicaticcia sulla pelle del suo volto, ma non si azzardava a pulirlo nel timore di scatenare una reazione imprevedibile. Meglio mantenere le mani in basso. Il silenzioso distacco dell'ombra assassina la metteva tremendamente a disagio, non riusciva a capire cosa le passasse per la mente. Probabilmente avrebbe dovuto dire qualcosa...la sua mente sovreccitata si riempì di battute più o meno asurde o inopportune. Se ne restò impalata finchè non riuscì a bofonchiare, con un tono il più possibile pacato, la cosa più stupida che le venne in mente..."Hem...ciao...mmh...va tutto bene?". Si maledisse immediatamente per l'idiozia appena dimostrata ma non si concesse il lusso di abbassare la guardia: l'altra non aveva più il pugnale ma restava ugualmente un' eventuale minaccia, per di più inquantificabile.
 
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116 replies since 11/3/2011, 22:37   772 views
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