La Nazione del Fuoco - GdR

incontri indesiderati

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Silian
view post Posted on 13/3/2011, 23:29 by: Silian     +1   -1




[EXP: 620 exp (31r100x2[+100 ruolata background]) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 800 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 800 PV, ABILITA':nessuna ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

MESE 6, GIORNO 1, POST 4, notte

"....Oh, nulla..." Elanor rispose in modo evasivo, senza troppo badare all' educazione a cui l'altra sembrava tenere tanto. Quell'uomo non aveva bisogno di educazione ma di cure urgenti o sarebbe morto di lì a poco. "Arrivederci" disse la ragazza, acompagnando il saluto con un rapido cenno della mano, poi si mise a correre a perdifiato verso il villaggio. Sarebbe stato ridicolo chiederle un aiuto, almeno quanto chiedere all'istruttore-capo dell'accademia di allacciare gli stivali ad una recluta.

La luce lunare rendeva possibile schivare gli ostacoli e di procedere abbastanza speditamente. Dopo pochi minuti giunse in vista delle luci delle case, corse senza fermarsi fino allo spiazzo centrale del mercato ed iniziò a gridare a pieni polmoni chiedendo aiuto. Si accesero alcune luci. "Ma che vuoi..non vedi che ore sono? Sparisci ragazzina, vai a seccare da un'altra parte...." Il tenore delle altre risposte non fu migliore. Elanor iniziò a sentire una certa ansia. Quell'uomo aveva fatto una cosa terribile ma ora la sua vita era apesa ad un filo, dipendeva tutto da lei e dalla tempestività dell'intervento. Raddoppiò le urla fino a sentirsi la gola bruciare. "C' è un uomo ferito nel bosco, ha bisogno di cure o morirà, dovete aiutarmi!!!" Schivò per un pelo un grosso stivale lanciatole contro da una finestra. Si guardò ansiosamente intorno, con lo stomaco sempre più stretto dalla preoccupazione. Si aprì una porta e si affacciò la sagoma massiccia del fabbro del paese, con una pesante mazza in mano.

L'uomo la fissò con aria insonnolita grattandosi la testa. Elanor lo fissò di rimando, in attesa. Forse non era stata una buona idea gridare in quel modo. Allora...vogliamo andare o no? Io domani ho da lavorare, sai? "Grazie....la prego, mi segua." Il fabbro uscì portandosi dietro una nutrita quantità di bende, alcune delle quali gli caddero di mano srotolandosi nella caduta nella polvere della piazza. Senza badarci troppo le raccolse e prese ad inseguire la ragazza che già correva di nuovo verso il bosco. Il tragitto di ritorno sembrò durare molto più di prima, la stanchezza cominciava a farsi sentire nonostante le emozioni forti della serata. Giunsero ansanti e sudati nel luogo dove giaceva il ferito; la radura era vuota, fatta eccezione per la sagoma afflosciata per terra. Il signor Hu si inginocchiò subito accanto all'uomo, esitò un istante indugiando con lo sguardo sulla ferita poi gli poggiò due dita contro la carotide. Scosse la testa, senza dire una parola, e gli chiuse gli occhi.

Elanor restò per diversi minuti immobile accanto ai due, fissando un punto imprecisato nel vuoto. Anche la sua mente era stranamente vuota e fredda, sapeva che avrebbe dovuto essere triste e piangere se una persona le fosse morta davanti eppure ciò non accadeva. Forse avrebbe dovuto sentirsi in colpa per questa sua insensibilità ma non le riusciva neanche di fare quello. Era come un guscio vuoto. Le sue riflessioni furono bruscamente interrotte. "Vai a dormire, ragazzina, che è meglio..a questo qui penso io. Vattene, ho detto!!" Ingiunse il fabbro, dato che lei non dava segno di recepire il messaggio. "S...si...ah, grazie, grazie davvero. Buonanotte...." disse Elanor con voce atona. Fece meccanicamente diertofront, incamminandosi con passo pesante verso il paese tra le sagome scure degli alberi, del tutto dimentica della strana giovane donna incontrata neanche mezz'ora prima, mentere il cielo alle sue spalle iniziava a tingersi di un tenue color perla.
 
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