La Nazione del Fuoco - GdR

Incontro in biblioteca

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Hachiky"myfairytales
view post Posted on 13/3/2011, 20:57     +1   -1





MESE 5, GIORNO 20, POST 1, mattina

(#0000FB) EXP 1260 (27r80)][DENARO: conto ABBIGLIAMENTO: tonaca arancione lunga fino ai piedi con inserti gialli, fascia gialla in vita e maniche lunghe e ampie, mantella da viaggio gialla, capelli legati in basso una coda morbida][EV: 550, ABILITA': vento di saggezza ARMATURA: //, ARMI: aliante]


Chiudersi la porta di una biblioteca alle spalle dava a Liang la strana impressione di entrare in un altro mondo: spesso le capitava di pensare che in quel modo rimanessero chiusi fuori non solo i rumori dell'esterno, ma anche tutte le vicende e le persone che costituivano la sua quotidianità. Il nuovo mondo in cui era appena entrata era completamente diverso da qualsiasi luogo del 'mondo di fuori': nessun posto all'infuori di una biblioteca poteva essere così silenzioso, al punto che anche i suoi passi sul pavimento di pietra, unico rumore a parte un vago fruscio di carta, sembravano ovattati come foglie che cadono a terra; non era solo l'assenza di rumore, era come se il silenzio fosse capace di assorbire ogni suono esistente. "E' perché si possano ascoltare i libri" aveva pensato Liang la prima volta che aveva messo piede in una biblioteca e ancora adesso era fermamente convinta che quel labirinto di scaffali preziosi per il loro inestimabile contenuto, tanto diverso dagli altri per dimensioni, pianta e aspetto eppure inevitabilmente simile, custodisse una qualche magia, l'unica che fosse concessa agli esseri umani. Era proprio quella magia ad affascinare tanto la monaca, che in quel momento, allotanatasi dalla porta d'ingresso in direzione degli scaffali più vicini, si stava guardando intorno in cerca del bibliotecario, in rispetto di un tacito codice che tutti i frequentatori di biblioteche conoscono: cos'altro al mondo avrebbe mai potuto catturare a tal punto una persona curiosa come lei se non l'incredibile possibilità di entrare, con pochi gesti elementari (prendere un libro dallo scaffale, soffiare via la polvere, aprirlo e cominciare a leggere) in tante nuove dimensioni, che erano il riflesso del 'mondo di fuori' ma potevano ugualmente costituire una realtà a sé? In ogni caso quel particolare giorno era entrata in biblioteca, sottraendosi al piacevole calore del sole e alla compagnia dei cittadini (che invece si godevano allegramente la bella giornata) per un altro motivo, molto più pratico e decisamente meno poetico: aveva bisogno di pace, lontana dalla gente, e la sua asfittica stanza nella locanda, con i muri tanto sottili che poteva sentire l'anziano mercante di Jang Hui russare nella stanza accanto, non era sufficiente. "Sapevo che tornare non sarebbe stato facile, ma mi sento comunque impreparata..." pensò malinconica la giovane dominatrice dell'aria. Il suo incontro con i nonni era stato come se l'era aspettato, erano stati felicissimi di rivederla e sua nonna era scoppiata in lacrime nel rivederla sana e salva dopo l'attacco ai templi (per un po' Liang si era vergognata per aver permesso che per settimane gli anziani coniugi si tormentassero nel dubbio che fosse avvenuto il peggio); le difficoltà erano cominciate dopo il congedo dai nonni, quando aveva cominciato la sua 'rimpatriata' in giro per la Nazione: anche i bambini più piccoli erano a conoscenza degli eventi recenti e dovunque andasse la monaca era stata seguita da sguardi incuriositi, diffidenti e talvolta sospettosi. Nonostante avesse superato il suo conflitto interiore riguardo la Nazione Liang soffriva nel vedersi trattata da estranea, atteggiamento che in passato non era mai stato così marcato, ed era ricorsa in maniera quasi istintiva al luogo che sapeva essere il balsamo ideale per il suo animo. La monaca sospirò mentre si incamminava verso una figura appena scorta tra gli scaffali "Va tutto bene, è solo un momento; ci vuole ben altro per scoraggiarmi, ho fatto una scelta e andrò fino in fondo."
 
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Silian
view post Posted on 13/3/2011, 22:34     +1   -1




[EXP: 420 exp (37r100) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 800 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 800 PV, ABILITA':nessuna ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

MESE 5, GIORNO 20, POST 1, mattina

Le faceva uno strano effetto essere di nuovo a casa. La prima cosa che aveva notato immergendosi di nuovo nelle viscere caotiche della città era il forte odore di fumo che impregnava l'aria..non se la ricordava così irrespirabile, senza dubbio. Finalmente Elanor poteva tornare a casa dall' accademia ed avrebbe avuto l'occasione di rivedere la sua famiglia dopo un lungo tempo di addestramento. Mentre percorreva a ritroso la strada che l'aveva portata qualche mese prima verso l'inizio della sua vita da recluta venne assalita dai ricordi: la determinazione che aveva instillato in ognuno dei passi del suo percorso era stata appena sufficiente a soverchiare la malinconia del distacco di quello che era sempre stato il suo piccolo, adorato mondo.

Immersa profondamente nei suoi pensieri, alzando lo sguardo si rese conto all'improvviso di aver raggiunto il distretto scolastico di Fire Fountain City. Dagli immensi capannoni appartenenti alle antiche industrie belliche erano stati ricavati gli imponenti e cupi edifici scolastici intorno ai quali erano state piantate delle aiuole ormai avvizzite, nel tentativo fallito di dare a quel luogo un aspetto accettabile. La ragazza attraversò il parco centrale e si incamminò in direzione di una costruzione più bassa ed all'apparenza anche più squallida delle altre..la biblioteca centrale cittadina. In quel luogo erano stati accumulati tutti i tomi apartenenti alle biblioteche del circondario, in seguito demolite per fare posto a nuovi quartieri residenziali. Ed era il luogo in cui sperava di riabbracciare sua madre...le sorelle di Elanor dovevano trovarsi ancora a scuola ma la mamma non poteva che essere al lavoro, le avrebbe fatto una sorpresa!

Spinse il pesante potone d'ingresso e dovette frenare l'impulso che sempre l'assaliva di inginocchiarsi di fronte ad un tale spettacolo, come se si trovasse in un tempio. L'immenso capannone non aveva muri divisori al suo interno, come un'unica navata immensa, soltanto gli alti scaffali offrivano alll'occhio dei punti di riferimento in uno spazio tanto vasto. Cercò con ansia la familiare sagoma della madre al bancone d'ingresso...ma era vuoto; si avvicinò senza fare rumore, accompagnata solo dal fruscio delle sue vesti. Trovò un biglietto accanto al egistro dei libri con su scritto "Torno subito". Riconobbe subito la grafia e non riuscì a trattenere un sorriso. Doveva essere nei paraggi, magari impegnata a guidare un visitatore nella sezione desiderata. Una consistente pila di volumi polverosi attirò la sua attenzione: erano collocati nel carrello dei libri appena restituiti, in attesa di essere riportati al loro posto. Elanor non riuscì a resistere...agguantò il manubrio del carrello cigolante e lo guidò fra le torreggianti scaffalature. Le ricordava quando, da bambina, aiutava la mamma nel suo lavoro tra un compito e l'altro. Si fermò ad esaminare il dorso del primo libro che si trovò in mano...le "Cronache del Fuoco"..non lo aveva mai letto ma aveva un'aria decisamente accattivante. Lo sollevò per collocarlo nel terzo ripiano a sinistra quando scorse con la coda nell'occhio la singolare figura che le veniva incontro.

Non aveva mai visto nessuno andarsene in giro vestito in quel modo, sembrava uscita da una delle illustrazioni dei libri sui Nomadi dell'aria ma..non poteva essere..le notizie dei mesi precedenti avevano parlato di azioni militari contro i templi, cosa ci faceva una nomade proprio nella Nazione che li aveva aggrediti? La freccia blu tatuata sulla fronte non mentiva..era un'autentica monaca, con tanto di aliante. Elanor rimase a bocca aperta. Era come se una delle creature che popolavano i libri di avventure che leggeva da piccola si fosse materializzata magicamente davanti ai suoi occhi. Si rese conto poi di avere veramente la bocca spalancata. Arrossì imbarazzata, richiuse la bocca ed andò subito incontro alla straniera. Agì d'impulso e fece la prima cosa che le venne in mente... "Qual' è il tuo nome?" Chiese a bruciapelo.

Edited by Silian - 20/3/2011, 10:46
 
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Hachiky"myfairytales
view post Posted on 13/3/2011, 23:59     +1   -1





MESE 5, GIORNO 20, POST 1, mattina

(#0000FB) EXP 1340 (40r100x2)][DENARO: conto ABBIGLIAMENTO: tonaca arancione lunga fino ai piedi con inserti gialli, fascia gialla in vita e maniche lunghe e ampie, mantella da viaggio gialla, capelli legati in basso una coda morbida][EV: 550, ABILITA': vento di saggezza ARMATURA: //, ARMI: aliante]


La figura che scivolava silenziosa tra gli scaffali era evidentemente la bibliotecaria, a giudicare dalla sicurezza con cui si diregeva verso gli scaffali per riporre i libri che aveva in mano. Non sembrò accorgersi della sua presenza, quindi fu Liang a parlare per prima: "Buongiorno" disse semplicemente ("Mai disturbare un bibliotecario al lavoro con chiacchiere non richieste, regola numero uno del buon frequentatore") Solo allora la bibliotecaria si voltò verso di lei, quindi la osservò con interesse, ma senza lo stupore che Liang aveva letto negli sguardi degli altri abitanti. Ma del resto lì erano in un altro mondo e chi è abitutato a vivere tra i libri difficilmente si stupisce di qualcosa e la sua sembrava non essere altro che semplice curiosità per la nuova arrivata. Liang, dal canto suo, ricambiò l'occhiata con interesse: anche la donna, con capelli e occhi castano scuro e carnagione olivastra, aveva un aspetto piuttosto inusuale per un'abitante della Nazione del Fuoco e Liang era pronta a scommettere che lei o un suo parente stretto era originario del Regno della Terra. Dopo qualche attimo di attenta valutazione le due si sorrisero e la monaca percepì una simpatia istintiva nei confronti della bibliotecaria pensando che forse anche lei sfuggiva le occhiate della gente rifugiandosi nel luogo a lei più caro. Senza contare che la donna aveva un sorriso molto bello, in armonia con i tratti morbidi del viso e lo sguardo benevolo. "Benvenuta. Posso aiutarti?" le chiese, sempre sorridendo, mentre tornava alla sua occupazione. "In realtà non sto cercando nulla di specifico, volevo solo leggere un po'." chiarì Liang, osservando gli scaffali che la donna stava riordinando: contenevano principalmente libri di storia nazionale moderna. "Capisco. Allora sentiti libera di guardare dove vuoi e rimani finché ne hai voglia, oggi la biblioteca non chiude per pranzo" replicò la bibliotecaria, che doveva aver riconosciuto in lei un'altra estimatrice di libri. "Se ne hai bisogno chiedi pure" e con un altro sorriso gentile si allontanò, in direzione di un tavolo di consultazione su cui erano impilati altri libri. Liang rimase ad osservarla per un attimo, poi si girò versò lo scaffale di storia e nuovamente in direzione della bibliotecaria. "A pensarci bene c'è un libro che mi piacerebbe leggere" cominciò titubante "Non c'è una copia delle 'Cronache del Fuoco' per caso?" Era una domanda dalla risposta tutt'altro che scontata: le "Cronache" non erano certo il libro storico più famoso che fosse stato scritto sulla Nazione del Fuoco e a scuola non si faceva leggere perché si riteneva quasi fuorviante che i bambini guardassero agli eroi della loro patria in maniera così complessa e problematica, che li vedessero come persone normali e non come, per l'appunto, eroi. Ricordava ancora l'espressione di suo padre quando aveva scoperto cosa fosse il regalo di compleanno per Liang da parte del nonno. "Non fare quella faccia!" aveva riso di lui il nonno "Non è certo un libro scandaloso o inadatto alla sua età e soprattutto, grosso com'è, la terrà a bada per un po'!" Il nonno aveva avuto pienamente ragione su questo: le "Cronache" erano ben presto diventate il libro preferito di Liang, che lo leggeva ovunque, ad ogni ora del giorno (e talvolta della notte) e quando era arrivata all'ultima pagina la ragazzina aveva versato calde lacrime per la nostalgia, per poi ricominciare a leggerlo da capo, più volte fino a impararne a memoria brani interi. A distanza di anni rimaneva per la ragazza il libro più amato in assoluto e il pensiero di poterlo rileggere le dava una sensazione di calore, anche perché la sua preziosa copia era andata persa nell'attacco al Tempio dell'Ovest. La monaca stava ancora pregando silenziosamente per una risposta affermativa quando, con sua grande gioia, la bibliotecaria rispose: "Ne abbiamo solo due copie; una è in prestito, ma l'altra dovrebbe essere all'ingresso, nel carrello dei libri restituiti, vuoi che vada a prendertelo?" La monaca ringraziò, felice, e rispose che sarebbe andata a prenderlo da sola: stava quasi saltellando dalla contentezza quando raggiunse gli scaffali vicino all'entrata e si accorse della presenza di un'altra persona; la nuova arrivata era una ragazza sui vent'anni, vestita di rosso e nero, e portava un'arco in spalla. Vedendo l'arma Liang temette di avere di fronte a sé un soldato (non erano molti i civili che andavano in giro armati) e si mise istintivamente sulla difensiva, stringendo a sé l'aliante. Tuttavia la ragazza non sembrava avere intenzioni ostili e di sicuro non era lì per lei: la stava fissando a bocca aperta e guardandola meglio, la monaca notò una straordinaria somiglianza con la bibliotecaria. "Sarà sua figlia?" si chiese allentando la presa sull'aliante, sperando che la ragazza di fronte a lei non si fosse accorta di nulla. Finalmente la giovane si rese conto di stare fissando in maniera fin troppo evidente (aveva persino la bocca aperta per lo stupore) la straniera, si ricompose arrossendo, le si avvicnò e in tono brusco le chiese: "Qual' è il tuo nome?" Liang non se la prese per il tono: capiva che la giovane si sentiva in imbarazzo per il suo atteggiamento di poco prima davanti a una ragazza tanto più giovane e rispose quindi in tono cortese. "Mi chiamo Liang. Tu invece sei...?" In quel momento notò il libro che la sconosciuta teneva in mano: gli ideogrammi che componevano il titolo erano inconfondibili, almeno per lei. "Stavo giusto cercando quel libro. Lo conosci? E' davvero bello, sai!"
 
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Silian
view post Posted on 14/3/2011, 14:40     +1   -1




[EXP: 720 exp (49r100) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 800 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 800 PV, ABILITA':nessuna ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

MESE 5, GIORNO 20, POST 2, mattina

Nonostante lo scarso contegno dimostratole la visitatrice non sembrò offendersi, anzi, rispose subito alla domanda in tono estremamente cortese. "Liang..." La giovane nomade aveva qualche anno meno di lei, comunque non meno di sedici, a giudicare di tatuaggi..e mostrava un'educazione decisamente superiore, tanto che Elanor si impose di rimediare quanto prima alla pessima prima impressione che doveva averle suscitato. Aprì la bocca per rispondere alla prima domanda della monaca ma si bloccò immediatamente quando Liang, indicando il libro, le espresse il suo interesse al riguardo. "Veramente no, è la prima volta che me lo trovo tra le mani..qui ci sono più libri di quanti se ne possano leggere in una vita intera!! Non sono capitata molto spesso in questa sezione, ho sempre preferito i libri di leggende a quelli di storia. Potrei stare ore a rileggere i racconti sugli avatar ed il mondo degli spiriti anche se ricordassi i testi a memoria, parola per parola.. " rispose subito tutto d'un fiato, lasciandosi sfuggire un sorriso; la gentilezza della giovane nomade che l'ascoltava silenziosamente era ben diversa dall'atteggiamento superficiale delle reclute dell' accademia: loro si sarebbero stancate di prestarle attenzione dopo pochi secondi. L' aveva fatta sentire talmente a suo agio da dimenticare di nuovo i buoni propositi appena formulati. Appena se ne rese conto soggiunse subito "Ah scusa..io sono Elanor" porgendole il libro che stava per ricollocare sullo acaffale. Una dominatrice dell'aria..per associazione di idee le tornò in mente il motivo per cui si era arruolata. Il dominio..istintivamente smise di sorridere e ricompose sul viso quell'espressione seria che le apparteneva da anni. Non amava il pensiero di essersi lasciata andare alle proprie emozioni così facilmente e soprattutto di aver lasciato che un'altra persona si fosse accorta di tutto ciò che provava. Sperò solo che la visitatrice non si offendesse per l' improvviso ed ingiustificato cambiamento nei suoi modi ma non aveva intenzione di perdere di nuovo in quel modo il suo autocontrollo. Aprì la bocca per dire qualcosa di insipido come "Benvenuta a Fire Fountain City" o qualcosa del genere quando di nuovo accadde qualcosa che mandò all'aria i suoi piani: sua madre sbucò fuori da un angolo con l'espressione indagatrice che aveva di solito quando cercava la fonte di rumori indesiderati nella sua biblioteca. Forse aveva parlato troppo forte, lei era inflessibile su certe regole; quando si accorse che si trattava proprio di sua figlia il suo viso assunse un'aria sorpresa e poi felice..prima che potesse aprire bocca Elanor le gettò le braccia al collo, dopo aver infilato senza troppi riguardi il librone tra le braccia della nomade. Sentire di nuovo il calore dell'abbraccio della mamma fu un'emozione indescrivibile, provava una gioia intensissima ed allo stesso tempo il dolore del distacco le attanagliava la gola. Sentì le lacrime salirle agli occhi ma lottò per trattenerle quando la madre le prese il viso tra le mani per guardarla meglio. Lei era così dolce e tranquilla, non aveva mai capito la scelta di Elanor di arruolarsi nell'esercito, per lei non c'era nulla di male nell'essere privi di dominio ed aveva cercato di dirglielo centinaia di volte..ogni volta la figlia aveva testardamente tagliato corto bofonchiando giustificazioni ogni volta diverse, visto che quella reale non sembrava convincerla. Si guardarono negli occhi..con suo grande sollievo la ragazza notò che non c'era traccia di rimprovero nel suo sguardo. "Bentornata a casa" sussurrò semplicemente, poi sciolse il suo abbraccio e rivolse la sua attenzione alla giovane visitatrice che era rimasta sola accanto allo scaffale, col libro ancora in mano. "Vedo che hai già trovato il libro che cercavi" le disse con un sorriso. Elanor si trovò di nuovo a disagio: dopo essersi separata da sua madre aveva recuperato per la seconda volta la sua maschera corrucciata e se ne stava rigida e tesa, a braccia conserte; ormai era perfettmente sicura di aver compromesso quella che considerava la sua copertura e la manteneva solo per ostinazione..chissà che figura stva facendo con Liang! Si detestò per l'assurda situazione in cui si era andata a cacciare soltanto per colpa delle sue fissazioni. Sarebbe stato di gran lunga meglio lasciar perdere quella recita e comportrsi normalmente ma non voleva tradirsi per la terza volta, sarebbe sembrata davvero ridicola. La mamma si rivolse di nuovo alla ragazza: "Se vuoi leggere con calma ci sono dei tavoli nella parte destra della sala..Elanor, accompagnala per favore" poi aggiunse con un sussurro rivolto alla figlia "Sono felice che tu sia qui; le tue sorelle sono a scuola ma stasera, dopo il lavoro, staremo insieme per la cena. Ora devo andare.." Non sembrava essersi accorta dell'atteggiamento di Elanor, del resto era abituata alla sua aria imbronciata. Era molto professionale, sua figlia se ne rese conto più che mai, e nonostante scoppiasse dalla voglia di fasi raccontare tutto dell'accademia si era trattenuta per riguardo nei confronti dell'ospite e del proprio lavoro, infatti fece un cortese cenno di saluto alla nomade e si voltò, avviandosi di nuovo verso il bancone. Elanor si trovò di nuovo sola con quella ragazza gentile, terribilmente tesa. Fece come la madre le avva chiesto e con un breve cenno la invitò a seguirla "Vieni, ti faccio strada". disse, avviandosi alla volta dei tavoli da studio, meditando in cuor suo di sottrarsi il prima possibile da quella situazione imbarazzante.

Edited by Silian - 27/3/2011, 23:45
 
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Hachiky"myfairytales
view post Posted on 14/3/2011, 19:50     +1   -1





MESE 5, GIORNO 20, POST 3, mattina

(#0000FB) EXP 1620 (33r100x2)][DENARO: conto ABBIGLIAMENTO: tonaca arancione lunga fino ai piedi con inserti gialli, fascia gialla in vita e maniche lunghe e ampie, mantella da viaggio gialla, capelli legati in basso una coda morbida][EV: 550, ABILITA': vento di saggezza ARMATURA: //, ARMI: aliante]


La giovane, ancora un po' stupita, aveva tutta l'aria di volersi rimangiare le sue parole brusche ma, come la monaca aveva sperato, si tranquillizzò di fronte al suo atteggiamento gentile e rilassato, rispondendo in maniera molto più distesa alla sua domanda:"Veramente no, è la prima volta che me lo trovo tra le mani..qui ci sono più libri di quanti se ne possano leggere in una vita intera!! Non sono capitata molto spesso in questa sezione, ho sempre preferito i libri di leggende a quelli di storia. Potrei stare ore a rileggere i racconti sugli avatar ed il mondo degli spiriti anche se ricordassi i testi a memoria, parola per parola.. " La ragazza sorrise di un sorriso spontaneo e luminoso, con un che di infantile dovuto alle fossette che si formavano sulle sue guance, convincendo definitivamente Liang del fatto che la bibliotecaria doveva essere sua madre. La monaca sorrise di rimando, contagiata dall'espressione dell'altra e dall'entusiasmo con cui parlava dei suoi libri preferiti, lo stesso per cui lei era famosa al Tempio dell'Ovest. "Ah scusa..io sono Elanor" aggiunse poi porgendole il libro. "Che bel nome pensò la monaca "E' così musicale!" in quel momento però la ragazza dal bel nome smise all'improvviso di sorridere e assunse un contegno serioso che dopo quei sorrisi appariva terribilmente stonato sul suo volto. Liang si chiese se era una specie di scherzo (quella ragazza era forse un'attrice?) e se era il caso di chiedere spiegazioni su quel cambiamento tanto subitaneo da sembrare quasi grottesco. ""Benvenuta a Fire Fountain City" disse Elanor con voce atona, il tipo di tono che la giovane dominatrice dell'aria si sarebbe aspettata di sentire in bocca a una guardia all'ingresso della città ma non dalla ragazza allegra che le si era presentata poco prima dicendo di amare le storie sull'Avatar. Mentre la monaca apriva bocca per chiarire la strana situazione in cui si trovava sentì alle sua spalle dei passi leggeri e il fruscio di un vestito: era la bibliotecaria, il cui udito professionale doveva essere superaddestrato a riconoscere rumori molesti di ogni sorta; a quel punto l'espressione di Elanor cambiò nuovamente, e repentinamente come la prima volta. Si aprì in un sorriso gioioso e si precipitò tra le braccia della madre, che la abbracciò emozionata. "Forse non si incontravano da molto" pensò Liang mentre assisteva in disparte agli scambi di sguardi tra le due. Fu un saluto relativamente breve: dopo un silenzio carico di un significato speciale che la dominatrice dell'aria non poteva cogliere, la bibliotecaria sciolse l'abbraccio rivolgendosi a lei: "Vedo che hai già trovato il libro che cercavi" le disse sorridendo, mentre la figlia, al suo fianco, riprendeva la sua strana espressione severa. ""Se vuoi leggere con calma ci sono dei tavoli nella parte destra della sala..Elanor, accompagnala per favore" si voltò quindi a sussurrare qualcosa alla figlia e poi si allontanò verso il banco prestiti. Le due ragazze rimasero per qualche minuto in silenzio, Elanor tesissima nonostante l'espressione seria che evitava il suo sguardo e Liang che, ansiosa, lo cercava per capire qualcosa di quella strana personalità, dopodiché la più grande la invitò a seguirla come suggerito dalla bibliotecaria. Avanzò in fretta, quasi a passo di marcia, verso i tavoli di consultazione e la monaca le trotterellò accanto, indecisa sul da farsi. Stranamente il libro aveva perso quasi ogni attrattiva, ora il suo unico interesse era quella strana ragazza, che prima le aveva fatto intravedere un lato della sua personalità estremamente affascinante per Liang e poi si era richiusa a riccio su sé stesso. E forse la metafora del riccio era proprio quella giusta "Da cosa stai cercando di proteggerti?" avrebbe voluto chiederle la ragazzina, ma temeva di irritarla e del resto un approccio così diretto era impudente anche per i suoi standart; d'altra parte temeva che affrontando il discorso alla lontana Elanor l'avrebbe piantata lì, come sembrava aver voglia di fare da un momento all'altro. Optò quindi per un approccio classico, banale forse, ma comunque una via di mezzo accettabile: "Posso chiederti se c'è qualche problema? Ho fatto o detto qualcosa di sbagliato? Con tua madre sembravi così a tuo agio mentre con me... sembra che la mia presenza ti disturbi." non era proprio cosìa giudicare dal tono della loro conversazione precedentemente, ma era proprio lì il punto: se ci aveva visto giusto e quella di Elanor era solo una maschera avrebbe reagito.
 
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Silian
view post Posted on 15/3/2011, 14:58     +1   -1




[EXP: 1120 exp (31r100) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 800 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 800 PV, ABILITA':nessuna ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

MESE 5, GIORNO 20, POST 3, mattina

"Posso chiederti se c'è qualche problema? Ho fatto o detto qualcosa di sbagliato? Con tua madre sembravi così a tuo agio mentre con me... sembra che la mia presenza ti disturbi". Elanor sentì il cuore accelerare le sue pulsazioni. Era proprio la domanda che temeva..no, non si era ancora offesa nonostante tutto ma adesso la questione si faceva più complicata. Ma no..non era vero, si trattava solo dell’assurdità del suo comportamento che complicava tutto.. in realtà sarebbe stato tutto così facile se solo non avesse ricominciato a chiudersi senza motivo. Avrebbe potuto farsi una lunghissima chiacchierata, come in fondo non ne faceva da anni, con una interessantissima persona che nonostante l’età sembrava essere molto più matura della maggior parte dei coetanei di Elanor.

Ormai avevano raggiunto i tavoli; la ragazza, che nel frattempo non aveva avuto il coraggio di guardare l’altra in faccia, scostò una sedia dal bordo del tavolo e ci si sedette pesantemente, piantò i gomiti sulla superficie di legno levigato ed appoggiò la fronte sulle mani aperte, fissando le venature scure ed i nodi che si allungavano elegantemente sul piano. Sentiva la presenza della giovane nomade alle sue spalle..stava aspettando…Elanor prese una decisione: si alzò all’improvviso, fissò l’altra negli occhi con espressione risoluta e le disse soltanto: ”Seguimi”. Si avviò a larghi passi lungo il lato lungo del fabbricato; impiegarono qualche minuto per raggiungere il lato opposto, un lungo tempo scandito dai loro passi leggeri e dal fruscio delle vesti. Finalmente la ragazza si fermò davanti ad una porta con si scritto “Vietato l’accesso ai non autorizzati”, le la spinse ed invitò con un cenno l’altra a seguirla.

Si trovavano in una grossa stanza dalle pareti completamente ricoperte di scaffali traboccanti di pergamene, fogli illustrati, atlanti, mappe, libri di ogni genere, ordine e grado. Era il magazzino, in cui venivano stipati i nuovi tomi in attesa di ricevere una collocazione…il suo posto segreto. La luce del sole spioveva dalle alte finestre illuminando i granelli di polvere che danzavano leggeri nell’aria..Elanor respirò a pieni polmoni quell’aria viziata il cui odore le era tanto familiare, traendone un po’ di coraggio..si, ce ne voleva per parlare di una cosa così delicata ad una perfetta estranea, per di più abbastanza più giovane di lei, ma in qualche modo sentiva di doverle delle spiegazioni. Sedette su uno sgabello polveroso, ne indicò un secondo alla nomade ed iniziò a parlare guardando un punto imprecisato davanti ai suoi piedi.

”Non ho il dominio” Sibilò tra i denti..era andata dritta al punto. Ora che l’aveva detto faceva meno male.. ”Non sei tu, non hai fatto nulla..sono io..è che non sarei capace di accendere una candela neanche se usassi i fiammiferi. Per questo mi sono arruolata.” Disse accarezzando l’arco. Si rese conto che probabilmente il nesso logico tra i due fatti non doveva essere troppo chiaro, soprattutto non aveva spiegato affatto il suo comportamento. ”Non so se mi spiego..” aggiunse..non aveva voglia di farle il resoconto dei “dolori della giovane Elanor” né di essere consolata o di avere consigli..a quello aveva già pensato sua madre. Sperò che l’altra capisse le parole non dette anche se ci sarebbe voluta un bel po’ di fantasia..cercò di sorridere, sempre guardando a terra: ”Non hai nulla che non va, anzi..ti devo delle scuse” . Ma ora le lagne potevano bastare...alzò la testa di colpo, guardandola negli occhi, stavolta con un’espressione vivace… [COLOR=#3A0057]”Me lo fai vedere il tuo bisonte?”[/COLOR
 
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Hachiky"myfairytales
view post Posted on 17/3/2011, 16:21     +1   -1





MESE 5, GIORNO 20, POST 4, mattina

(#0000FB) EXP 1920 (54r100)][DENARO: conto ABBIGLIAMENTO: tonaca arancione lunga fino ai piedi con inserti gialli, fascia gialla in vita e maniche lunghe e ampie, mantella da viaggio gialla, capelli legati in basso una coda morbida][EV: 550, ABILITA': vento di saggezza ARMATURA: //, ARMI: aliante]


Elanor sembrò turbata dalla domanda e non rispose: probabilmente, come Liang aveva immaginato, aveva una personalità troppo corretta per mentirle spudoratamente sulle ragioni del suo comportamento, per quanto si trattasse di una sconosciuta incontrata per caso. Sempre in silenzio la ragazza continuò a camminare verso i tavoli, mentre la monaca la seguiva sperando in una risposta. Elanor si lasciò cadere su una sedia, prendendosi poi la testa tra le mani e tenendo lo sguardo fisso verso il basso, evitando nuovamente il suo sguardo. Lei, invece, rimase in piedi alle sue spalle, a guardarla stupita: in altre circostanze e con altre persone un comportamento evasivo come quello l'avrebbe urtata e probabilmente si sarebbe spazientita subito; però rimaneva il fatto che non riusciva davvero a comprendere quella ragazza e la sua 'doppia' personalità, e sentiva che non sarebbe mai riuscita ad arrabbiarsi senza capirne il perché. Rimase in attesa per qualche momento, mentre l'altra rimaneva immobile nella sua posizione: Liang si chiese se stesse meditando sul da farsi e decise di aspettare la sua decisione. Finalmente, senza preavviso alcuno, Elanor si alzò in piedi, si voltò e finalmente la guardò negli occhi con un'espressione risoluta che convinse la monaca di trovarsi di fronte alla 'vera' Elanor: senza alcun motivo pensò che qualunque cosa le avesse detto sarebbe stata la verità. A quanto pareva però non era ancora giunto il momento delle rivelazioni: "Seguimi” disse soltanto la ragazza e riprese a camminare tra i corridoi della biblioteca. A Liang, sempre più presa dalla faccenda, non rimase altro che seguirla. Camminarono in silenzio come prima (non fosse stato per i lievi fruscii delle vesti e i passi appena percepibili nulla avrebbe turbato la quiete della biblioteca), ma la schiena di Elanor, dritta ma senza la tensione di poco prima, suggeriva un'atmosfera differente, di attesa reciproca.Qualche minuto dopo si fermarono nuovamente di fronte a una porta con un cartello che ne consentiva l'ingresso solo al personale. Quello non sembrava essere un problema per Elanor: aprì la porta e fece all'altra segno di entrare.
La stanza in cui si trovavano era talmente piena di scaffali colmi di libri e pergamene che due ragazze come loro ci stavano a fatica e per non impedirsi i movimenti l'un l'altra dovevano addossarsi ai ripiani. La luce del sole, proveniente dalle finestre in alto, era visibile a chiazze e creava strani giochi di luce e ombre, dando all'ambiente un aspetto quasi onirico. Inaspettatamente, e del tutto inspiegabilmente, Liang si sentì attratta da quel posto, anche se non quando Elanor, che a quanto pareva vi si sentiva a suo completo agio. La ragazza si sedette su uno sgabello, invitandola a fare altrettanto, come se si trovassero nel suo salotto anziché in un catasto, evitando nuovamente il suo sguardo. Forse per il poco spazio, o per l'accumularsi continuo dell'attesa, la tensione era palpabile nell'aria. Alla fine la ragazza parlò: "Non ho il dominio" disse in tono secco, quasi in un sibilo, come se stesse sputando fuori del veleno. Liang rimase sconcertata: di certo, qualunque cosa avesse immaginato, non si aspettava nulla del genere. "”Non sei tu, non hai fatto nulla..sono io..è che non sarei capace di accendere una candela neanche se usassi i fiammiferi. Per questo mi sono arruolata.” Ora parlava più liberamente e in tono meno amaro, ma la dominatrice dell'aria si sentì ugualmente raggiungere dal dolore che traspariva dalla sua voce. ”Non so se mi spiego..” aggiunse poi. Liang rimase in silenzio: aveva afferrato il concetto, Elanor era stata molto chiara e anche la questione del suo arruolamento, di cui l'arco rimaneva l'unico indizio, assumeva un suo significato alla luce di quella confessione. E tuttavia la dominatrice dell'aria sentiva, suo malgrado, di non riuscire a comprendere a fondo i sentimenti che si agitavano nell'animo della ragazza di fronte a lei. Questo costituiva un rammarico per la monaca, unito al fatto che non sapeva cosa dire o cosa fare: tentativi di consolazione erano inutili, di sicuro non era la persona più appropriata e inoltre si rendeva conto che il problema non era la mancanza di dominio in sé, quando la negazione di qualcosa che evidentemente aveva a lungo desiderato; un invito a sfogarsi sarebbe stato altrettanto fuori luogo, era evidente che non era quello che Elanor voleva, né il motivo per cui le aveva parlato. ”Non hai nulla che non va, anzi..ti devo delle scuse” . "Non è nulla, davvero!" mormorò lei in risposta. Stava cercando qualcosa da dire, per una volta era il silenzio a pesarle, ma non ce ne fu bisogno. All'improvviso la ragazza rialzò lo sguardo, e per la prima volta da quando aveva visto sua madre, si aprì in un nuovo sorriso luminoso dei suoi, mentre gli occhi luccicavano di eccitazione: ”Me lo fai vedere il tuo bisonte?” chiese allegra. Liang la guardò stupita, ancora una volta quella ragazza la coglieva di sorpresa. Si chiese se fosse sincera o se stesse solo cercando di cambiare argomento con un finto atteggiamento sereno. Però rifletté ironicamente "se sta fingendo è di sicuro migliorata molto rispetto a poco fa!" Sorrise anche lei contenta: "Ma certo che sì!"

La locanda dove alloggiava, l'unica dove fosse riuscita a trovare un posto abbastanza grande per far stare Kombo era un po' fuori mano, praticamente alla periferia della città. "Vedrai" stava dicendo allegra a Elanor "Farete amicizia in fretta, a lui basta ricevere attenzioni per sentirsi felice. In particolare adora essere accarezzato, gli piace andare in posti dove ci siano molti bambini perché di solito lo riempiono di coccole e di cibo. Invece sarà molto arrabbiato con me perché sono andata in giro tutta la mattinata lasciandolo solo, spero solo che non se le sia presa troppo." Concluse pensierosa. La gente per strada la guardava ancora in modo strano, ma era talmente coinvolta nella discussione con Elanor, che era tornata vivace e di buon umore, che a malapena ci faceva caso. Dopotutto era stata una buona idea andare in biblioteca, anche se per motivi diversi da quelli che aveva immaginato. Dopo più di mezz'ora a passo sostenuto finalmente giunsero alla locanda. Liang chiese al figlio del locandiere di accompagnarla da Kombo, ricevendo in risposta uno sguardo irritato: "L'abbiamo messo nel prato qua fuori, quel suo bestione! Ha mangiato tutte le nostre scorte di fieno mentre lei era via!" Imbarazzata la monaca rispose con qualcosa di insulso, per poi allontanarsi insieme ad Elanor. Il prato era esattamente alle spalle della locanda e lì, in mezzo a qualche sventurato cespuglio, era sdraiato il bisonte volante, che al loro arrivo aprì gli occhi, si alzò in piedi e lentamente si mosse nella loro direzione muggendo in segno di benvenuto. "Elanor, permettimi di presentarti il mio più fidato amico, il mio instancabile compagno di avventure! Kombo, questa è la mia nuova amica Elanor, l'ho conosciuta in biblioteca ed è venuta qui apposta per conoscerti." Se il bisonte avesse potuto parlare le sue parole sarebbero state di sicuro una richiesta di affetto: si sedette di fronte alle sue ragazze e rimase fermo a fissarle con un'espressione insieme mansueta e supplichevole nei grandi occhi marroni.
 
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Silian
view post Posted on 18/3/2011, 01:35     +1   -1




[EXP: 1220 exp (48r100) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 800 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 800 PV, ABILITA':chi blocking ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

MESE 5, GIORNO 20, POST 4, mattina

"Fantastico!!!" pensò Elanor e dovette sforzarsi per non mettersi a saltellare in giro per l'eccitazione: si accontentò di farsi sfuggire un autentico sorriso a trentadue denti, non voleva certo che l'altra pensasse che le mancava qualche rotella. Così andava notevolmente meglio: si sentiva inverosimilmente sollevata dalla comprensione che le era stata dimostrata da una persona tanto giovane. Per cominciare lei non avrebbe mai seguito una tipa strana incontrata due minuti prima, armata per di più, dentro una stanzetta isolata in un edificio sconosciuto invece lei aveva fatto l'esatto contrario, non aveva fatto una piega ascoltando il suo discorso contorto, non aveva fatto domande inopportune nè cercato di farle la predica (quasi quasi se lo sarebbe aspettato da una monaca, non era sicura che avrebbe aprovato il fatto che lei era diventata un soldato per motivi non ben identificabili)... ed ora la portava addirittura a conoscere il suo bisonte!! Elanor sapeva perfettamente quale fosse l'importanza che quegli animali rivestivano per un monaco dell'aria, non erano solo mezzi di trasporto ma molto di più..erano i migliori amici che un nomade potesse avere, i legami tra di loro sarebbero durati una vita intera. La ragazza provò un immensa gratitudine nei confronti della forestiera e decise (ancora un buon proposito! speriamo che questa volta vada tutto bene) di fare una tregua col resto del mondo, abbandonando almeno per un po' la sua corazza consueta. Sentiva che sarebbe stato il modo migliore di ringraziarla per la fiducia dimostratale. Una volta che l'avessero chiamata davvero acombattere sarebbe tornato tutto come prima, anzi, anche peggio, avrebbe dovuto a guardarsi le spalle notte e giorno e a tenere gli altri soldati a debita distanza "Ma non oggi" si disse decisa: quella giornata sarebbe stata sua e non l'avrebbe sprecata a chiudersi ostinatamente a quel soffio di aria fresca che le era capitata così improvvisa e gradita. Stavolta fu lei a seguire la nomade che chiacchierava allegramente parlando entusiasta del suo amico, rispondendo con slancio alle sue domande; si sentiva stranamente leggera, iniziò a pensare che forse se avesse recuperato la sua spontaneità tutti i giorni sarebbe stato più facile tirare avanti persino nel mondo dell'esercito. Il paesaggio intorno a loro cambiava: dagli enormi complessi residenziali intorno alla biblioteca passarono alla piazza del mercato poi gradualmente ai quartieri periferici, con case più piccole circondate da giardinetti ed orticelli malsani. Arrivarono ad una locanda situata ai margini del centro abitato, vicino alla campagna e fin troppo vicino ai nuovi stabilimenti industriali che appestavano l'aria a pochi chilometri di distanza. Elanor avrebbe preferito che ad accogliere i suoi nuovi amici ci fossero stati grandi pascoli verdeggianti e magari un bel bosco con una cascata: fino a quel momento Liang non si era lamentata per lo stato di inquinamento della natura circostante ma non poteva non averlo notato. Ma il grande momento stava per arrivare, presto l'avrebbe visto!!! A dire il vero il giovane locandiere non sembrava molto felice del suo grosso, peloso ed alquanto affamato ospite, cosa che mise Liang alquanto in imbarazzo. Sarebbe voluta intervenire per dire due paroline al giovanotto seccato ma qualcosa le disse che non gli sarebbe importato un fico secco sapere che un bisonte volante ha ben più di uno stomaco, quindi seguì la ragazza nel prato sul retro verso quella che a prima vista sembrava una piccola collina bianca e marrone. La collina muggì forte ed Elanor sentì le vibrazioni risuonarle in tutto il corpo, mentre la montagna a sei zampe avanzava verso di loro facendo tremare il terreno sotto gli enormi piedi. Non poteva credere ai suoi occhi!! "Elanor, permettimi di presentarti il mio più fidato amico, il mio instancabile compagno di avventure! Kombo, questa è la mia nuova amica Elanor, l'ho conosciuta in biblioteca ed è venuta qui apposta per conoscerti." Caspita, che presentazione ufficiale!! La ragazza non avrebbe mai osato avvicinarsi ad un simile prodigio se non fosse stato per lo sguardo dolcissimo che quell'immane creatura stava rivolgendo loro..le fece rimpiangere di non avere portato con sé un frutto che sicuramente sarebbe stato un regalo gradito; per rimediare alla sua mancanza si spalmò letteralmente sul fianco sinistro del bestione grattandogli il pelo dietro le orecchie per tutta l' altezza consentitale dalle braccia e lasciandosi affondare nel pelo morbido. "Chissà come fa a volare un coso così enorme...." si chiese mentre il bestione grugniva, in apparenza soddisfatto delle attenzioni ricevute. Dopo un quarto d'ora buono Elanor decise di tornare a concentrarsi sulla sua amica bipede: "Mi piacerebbe se ti fermassi da noi a cena, potrei fare in modo di rimediare qualcosa che sia adatto alla tua alimentazione vegetariana..potrei fare un salto al mercato...ma intanto dimmi, cosa ti ha portato qui? Da dove sei venuta?" le chiese, poi aggiunse subito: "Sempre che ti vada di parlarne..dopo la scena di prima dovrei essere l'ultima a fare domande" e ricominciò a grattare Kombo dietro le orecchie per liberarsi dal senso di imbarazzo che l'aveva assalita di nuovo.

Edited by Silian - 20/3/2011, 10:50
 
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Hachiky"myfairytales
view post Posted on 18/3/2011, 22:52     +1   -1





MESE 5, GIORNO 20, POST 5, mattina

(#0000FB) EXP 2020 (30r100)][DENARO: conto ABBIGLIAMENTO: tonaca arancione lunga fino ai piedi con inserti gialli, fascia gialla in vita e maniche lunghe e ampie, mantella da viaggio gialla, capelli legati in basso una coda morbida][EV: 550, ABILITA': vento di saggezza ARMATURA: //, ARMI: aliante]



Kombo sapeva come farsi amare, infatti la reazione di Elanor fu esattamente quella in cui lui aveva sperato: la ragazza si appoggiò al suo fianco cominciando a grattarlo dietro le orecchie, che Liang sapeva essere uno dei (molti, a dire il vero) punti deboli del suo amico. Infatti, se Kombo fosse stato un felino e non un bisonte volante le fusa si sarebbero sentite fino in città e il bello era che anche la ragazza sembrava appagata da quel contatto. "Sarebbe un ottima ammaestratrice di animali, ha il tocco giusto e sembra il tipo di persona che si affeziona presto a un cucciolo." pensò Liang guardando la scena interessata. "Ad ogni modo sono contenta di vederla così serena. E' bello vederla sorridere!" sorrise contenta tra sé. Ci volle un po' prima che Elanor, del tutto conquistata dall'animale, si staccasse dal bisonte, che da parte sua avrebbe potuto rimanere lì a farsi accarezzare per molto, molto altro tempo. Mentre Kombo si rotolava sulla schiena in segno di gratitudine (a quanto pareva era convintissimo che mostrarsi in tutta la sua tenerezza fosse una ricompensa più che eccezionale per chiunque) la ragazza si rivolse nuovamente alla monaca e, sempre sorridendo, la invitò gentilmente a cena a casa sua, promettendole anche di provvedere personalmente a un suo pasto vegetariano, cosa che Liang apprezzò molto, sia per la premura insita nel proposito, sia perché era evidente che Elanor conosceva e rispettava i costumi dei Nomadi dell'Aria, atteggiamento che, aveva notato più volte nella sua vita, suo malgrado, era piuttosto raro nella Nazione del Fuoco. "...ma intanto dimmi, cosa ti ha portato qui? Da dove sei venuta?" stava dicendo in quel momento la ragazza. La monaca si fece improvvisamente seria, rendendosi conto che affrontare quell'argomento rischiava di avvicinarle al discorso della guerra e dell'attacco ai Templi, il che sarebbe stato difficile e forse anche doloroso per entrambe, dopotutto Elanor era pur sempre un soldato. Forse l'altra notò il suo sguardo, perché si affrettò ad aggiungere: "Sempre che ti vada di parlarne..dopo la scena di prima dovrei essere l'ultima a fare domande" Liang tacque solo un attimo mentre la sua amica (sì, forse era un po' presto ma a lei sembrava naturale definirla così) riprendeva ad accarezzare il bisonte (tenendo lo sguardo ben fisso sul pelo dell'animale, quasi ne stesse studiando i minimi dettagli) che però aveva notato il turbamento di entrambe e, anziché scioglersi alle coccole come poco prima, le fissava attento con i suoi occhioni luminosi. "Non vedo davvero perché non dovrei" rispose poi la dominatrice dell'aria scegliendo con cura le parole e parlando lentamente per evitare sbalzi di tono che potessero preoccupare Elanor "Dopotutto tu sei stata sincera con me anche se all'inizio ne soffrivi, e io non alcun problema a parlarti di me." Avrebbe voluto aggiungere dall'inizio che però si trattava di una questione un po' delicata, ma le sembrava che questo sarebbe stato un pessimo esordio per una discussione tanto complessa in partenza, in quanto precisazione superflua e decisamente atta a 'proteggersi la testa prima che l'albero caschi', come si diceva a Shu Jing. "Oh bé, basta con tutti questi problemi esistenziali, non mi riconosco più!" "A dire il vero sono qui per una specie di... ritorno a casa. Sai, io sono di qui. Della Nazione del Fuoco, intendo. Sono nata in un villaggio talmente sperduto che non ha neppure un nome, però sono cresciuta a Shu Jing, con i miei nonni, e ho vissuto lì fino a quando a sette anni non ho cominciato il mio apprendistato al Tempio dell'Ovest. Sono tornata perché ho appena ricevuto i miei tatuaggi, che come probabilmente sai sono il segno che ora sono una vera dominatrice, una maestra, e volevo farli vedere ai miei nonni, sono loro che mi hanno sempre appoggiata in tutti questi anni; e poi anche perché dopo tutto questo tempo e queste... cose che sono accadute avevo voglia di rivedere il mio paese." Lo disse con un tono tranquillo, come se stesse parlando di avvenimenti normalissimi e del tutto ordinari. Ci teneva a far capire alla sua interlocutrice che non soffriva per quella situazione, per quanto strana e paradossale. "E' stata dura, ma ora sono serena, Davvero"
 
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Silian
view post Posted on 20/3/2011, 10:32     +1   -1




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Dimmi se ti sembra che andiamo troppo a rilento, le ruolate descrittive sono belle ma forse ti stai annoiando...



[EXP: 1320 exp (32r100) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 800 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 800 PV, ABILITA':chi blocking ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

MESE 5, GIORNO 20, POST 5, mattina

A dire il vero sono qui per una specie di... ritorno a casa. Sai, io sono di qui. Della Nazione del Fuoco, intendo. Sei anche tu della Nazione del fuoco?! esclamò Elanor, più che altro rivolta a sé stessa: in fondo sapeva benissimo che i dominatori dell'aria potevano nascere un po' dappertutto ma l'idea di una connazionale abbigliata di arancione con tanto di frecce sulla testa all'inizio le faceva un po' strano. Era normale, ogni persona che si ritenesse un buon cittadino era sempre pronto a riempirsi la bocca di paroloni patriottici ed a sparare fiamme a destra e a sinistra. Caspita..non se lo sarebbe mai aspettato ma le fece davvero piacere; la lasciò continuare senza interromperla di nuovo. Dopo tutto questo tempo e queste... cose che sono accadute avevo voglia di rivedere il mio paese. Ad Elanor per un attimo si gelò il sangue nelle vene. "Queste cose che sono accadute...Fortuna....che fortuna che non ci fossi anche io tra i soldati che hanno attaccato i templi.." Liang sembrava tranquilla mentre parlava, almeno in apparenza. Elanor aveva saputo dell'attacco il giorno dopo aver superato l'esame all'accademia, la notizia era molto grave (sua madre era sconvolta) ma trovarsi davanti da soldato, anche se innocente, ad una vittima dell'attacco la faceva sentire profondamente in colpa. "Forse non è stata una grande idea arruolarsi. Ma che mi è venuto in mente...Arriverà il giorno in cui mi chiederanno di fare qualcosa del genere a persone innocenti..sono solo un soldato, una pedina..cosa farei allora? Sarò capace di fare la scelta giusta?" Si accorse di essersi bloccata di nuovo, in piedi a braccia conserte affianco a Kombo (che se ne stava tutto silenzioso) a fissare i fili d'erba giallastra. Alzò subito la testa cercando di sorridere (con risultato non molto convincente)Capito.. rispose asciutta annuendo un po' troppo energicamente e riprese subito a parlare a raffica per allontanare quei pensieri tristi. Io invece sono di qui solo per metà, ma questo penso che tu lo abbia già notato..mamma viene da Omashu disse indicando un punto imprecisato ad est. Anche papà è un soldato, cioè lo era prima di essere ferito..adesso zoppica un po' troppo per combattere, ora aiuta il fabbro vicino casa a riparare i carri e roba del genere. Conoscerai tutti stasera, anche le mie sorelle, sai, ne ho due..mi sa però che non potremo portare Kombo con noi, non molta gente in città apprezzerebbe la sua presenza anche se è così tenero e peloso.. continuò passando sovrappensiero una mano sul pelo folto della sua zampa grande come una colonna. Si avviò di nuovo verso la strada da dove erano arrivate, girandosi a guardare un'altra volta il bisonte..le sarebbe piaciuto farci un giro, sarebbe stato per la prossima volta, ora aveva tante cose nella mente. Io comincio ad avere fame, tu? chiese massaggiandosi lo stomaco con una mano, con un'aria allegra non molto naturale. In realtà non aveva affatto fame anche se ormai era quasi ora di pranzo, si sentiva la pancia annodata in modo sgradevole. Tornò subito serissima, fissandola dritto negli occhi Sappi che non farei mai del male né a te, né ai tuoi amici, dovesse cadere la cometa di Sozin. Ora si che andava meglio. Lo stomaco tornò normale, come se avesse tolto un tappo, ed iniziò a brontolare per davvero. Aveva detto finalmente quello che davvero sentiva, era una bellissima sensazione. Dove andiamo a mangiare?

SPOILER (click to view)
Dimanticavo, ho fatto un errore cronologico: nel mese 5 Elanor ha già superato l'esame all'accademia. Faccio una correzione alla mia prima ruolata in modo da non creare incongruenze con tutto il resto
 
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Hachiky"myfairytales
view post Posted on 20/3/2011, 23:54     +1   -1




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Io non mi annoio di certo; se invece sei tu ad esserti stancata facciamo qualcosa di diverso, ti sfido a duello magari ;) non scherzo



MESE 5, GIORNO 20, POST 6, mattina tarda

(#0000FB) EXP 2280 (32r100)][DENARO: conto ABBIGLIAMENTO: tonaca arancione lunga fino ai piedi con inserti gialli, fascia gialla in vita e maniche lunghe e ampie, mantella da viaggio gialla, capelli legati in basso una coda morbida][EV: 550, ABILITA': vento di saggezza ARMATURA: //, ARMI: aliante]


I timori di Liang riguardo quella conversazione così spinosa si rivelarono fondati: Elanor rimase gelata sul posto e dalla sua espressione era evidente che la sua mente era attraversata da pensieri poco piacevoli; a lei dispiaceva vederla smettere di nuovo di sorridere ma d'altra parte avrebbe potuto evitare l'argomento ancora per poco e se anche l'avesse fatto sarebbe suonato terribilmente forzato. La ragazza rimase a fissare un punto non ben definito ai suoi piedi e la monaca non ruppe il silenzio, attendendo che fosse ancora lei a riprendersi dal suo disagio. Non fu delusa: ancora una volta Elanor fu la prima a riprendere la parola; parlò in fretta, come per superare il prima possibile quel punto critico, atteggiamento tutto fuor che biasimabile per Liang che per quanto tranquilla e sicura di sé avrebbe mal sopportato una discussione sulla guerra e su quello che era successo alla sua gente. Il discorso di Elanor si spostò rapidamente su questioni più personali e meno intime e la sua voce si animò (anche se nel tono si percepiva ancora una certa tensione) mentre parlava delle origini di sua madre e della sua famiglia, un padre ex soldato e due sorelle che intendeva presentarle in serata. Come prima la dominatrice dell'aria gradì molto la prospettiva, anche se le dispiacque molto sentirsi dire che c'erano scarse possibilità di poter portare con loro Kombo: non era abituata a lasciarlo solo per una giornata intera, motivo per cui non rispose subito alla proposta. "Io comincio ad avere fame, tu?" Stavolta era impossibile ignorare il tono innaturale della ragazza, evidenziato anche dalla mimica esagerata. La monaca, sentendosi a disagio e non riuscendo a decidere che atteggiamento adottare, se farle notare la sgradevolezza della situazione o fare come lei, rimase zitta. Cominciava a stancarsi di quei silenzi prolungati ma stare dalla parte dell'offeso la faceva sentire vulnerabile e insicura. Cominciò a chiedersi se il problema non fosse il suo orgoglio ferito piuttosto che la curiosità malsana della gente e a sospettare che quella storia, che credeva di aver superato, non avesse risvolti più profondi di quanto avesse immaginato all'inizio, possibile spiegazione del drastico calo di umorismo nel suo modo di vedere le cose. Devo capire come comportarmi..." si disse confusa. Quella volta fu la giovane arciera a decidere per lei: le si rivolse improvvisamente seria e la guardò negli occhi. "Sappi che non farei mai del male né a te, né ai tuoi amici, dovesse cadere la cometa di Sozin." "Come fai ad esserne sicura?" pensò triste Liang, ma non parlò: un'atmosfera come quella che rischiava di crearsi non le avrebbe fatto certo bene. Del resto non era quello il problema, proprio no. Era il suo essere così fragile a spaventarla. "Devo diventare più forte. A cominciare da ora." Avere un proposito le era sempre d'aiuto: il sorriso che tirò fuori era più che convincente e quando se ne rese conto riuscì ad estenderlo anche agli occhi. Anche Elanor sorrise, forse stava già un po' meglio anche lei. "Dove andiamo a mangiare?" chiese vivace. Liang rise in risposta, un po' rincuorata: "E me lo chiedi? Per quel poco che ho visto qui sembra che abitino solo carnivori! Se non ti avessi incontrata probabilmente mi sarei rassegnata a rimanere a stomaco vuoto, non ho visto un solo banco di verdura neppure al mercato, a parte quelle specie di erbacce che ha cercato di rifilarmi una strana vecchietta. La conosci? E' un tipo incredibile, aveva un vestito a righe e un cappello enorme, e parlava come un attore di commedie, urlando per di più!"
si interruppe, notando che Kombo stava cercando di assaggiare, per chissà quale strano motivo, una manica della tunica di Elanor, e dopo avergli rifilato una fulminea botta sulla testa con l'aliante riprese: "Però a dire il vero non vorrei lasciare ancora solo Kombo. Per stasera non sarebbe un problema, lui se può si addormenta appena fa buio, ma ora non vorrei proprio lasciarlo solo. Soffre molto quando non è in compagnia e si sfoga combinando disastri." lanciò un'occhiataccia all'animale che la fissò inclinando la testa di lato, con l'espressione più ingenua e innocente del mondo.
 
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Silian
view post Posted on 21/3/2011, 16:14     +1   -1




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Duello? Ho un'idea (penso) migliore *sogghigna* visto che non siamo due assi delle formule potremmo approfittare della situazione per fare un po'di pratica in vista del torneo...mi metto subito all'opera! Dovrò dare un po' di fastidio a Kombo però...


[EXP: 1420 exp (52r100) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 800 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 800 PV, ABILITA':chi blocking ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

MESE 5, GIORNO 20, POST 6, mattina tarda

"QUELLA verduraia?!" Esclamò Elanor scoppiando a ridere a crepapelle, mentre Kombo esaminava con aria interessata la manica del vestito, facendole solletico con l'aria che sbuffava fuori dal naso. "Fortuna che tu non abbia comprato le sue schifezze, a quest'ora saresti piegata in due per le coliche...." cinguettò, felice di aver trovato un modo per cambiare argomento mentre Liang rifilava un sonoro scapaccione al bisonte affamato con l'aliante. Strizzò la manica sbavata cercando di farsi venire un'idea per non lasciare l'ospite senza cibo. "Mmmh, fammi pensare..se non vuoi lasciare Kombo da solo potremmo tentare di chiedere se hanno da mangiare qui nella locanda, forse hanno un po' di frutta in magazzino. Tanto a casa per pranzo non ci sarà nessuno....Poi portiamo il cibo fuori e mangiamo sul prato vicino a lui...può andare? Intanto chiediamo se effettivamente hanno qualche vegetale, se no siamo da capo...offro io ovviamente!" Disse Elanor avviandosi verso la parte anteriore dell'edificio, seguita da Liang.

Trovò quello che sembrava l'ingresso principale e varcò la soglia: in effetti c'era il bancone con dietro un ragazzo, forse il figlio del gestore. "Come posso aiutarvi?" Chiese lui, scoccando un'occhiata non troppo amichevole alla nomade (evidentemente non gli era andata ancora giù la storia del fieno). Elanor decise di far finta di niente, se un connazionale si mostrava poco educato non intendeva dargli spago e chiese, sfoggiando l'aria più cortese che poté: "Salve, vorrei chiederle se avete della frutta o della verdura in magazzino..sa, non c'è verso di trovarne al mercato e forse ne avete un po' in magazzi....." Non fece in tempo a finire la frase poiché fu interrotta da un terribile fracasso proveniente dal retro dell'edificio: la terra tremava come se fosse percossa da dei martelli giganteschi e l'aria fu squarciata all'improvviso da un muggito selvaggio, misto a quelle che sembravano urla umane. Elanor guardò Liang con espressione interrogativa. "Kombo?" pensò, e la sua ipotesi fu confermata dall'espressione angosciata della nomade che si precipitò subito fuori dalla porta, seguita dalla ragazza e dalle urla furibonde del ragazzo "Ancora quel dannato bisonte!! Non ha fatto altro che dare problemi da quando siete arrivati..o lo fai smettere subito o vi sbatto fuori in due secondi!!!!"

Le ragazze lo ignorarono e raggiunsero il prato posteriore, dove stava scoppiando quel finimondo. Due ragazzi stavano in piedi a pochi metri dal bisonte, uno dei due era piegato in due dalle risate mentre l'altro teneva il braccio sollevato in aria con le dita unite dalla cui punta si irradiava una tenue luce azzurra: non era una vera e propria mossa di attacco, Elanor se ne era accorta subito, ma Kombo naturalmente no: era completamente fuori controllo, si agitava in preda al panico sollevando nuvole di polvere e terriccio, il suo pelo era dritto come le setole di una spazzola e percorso da scintille azzurrine di elettricità statica, sarebbe stata quasi una cosa buffa (come evidentemente pensavano i due) se non fosse stato per il terrore che stavano provocando al povero animale. "FINITEVELA IMMEDIATAMENTE!!!" Urlò Elanor a pieni polmoni, un po' per sovrastare il frastuono ed un po' per una certa irritazione che iniziava a prendere piede. Il primo ragazzo, un tipo smilzo e non troppo muscoloso, si voltò asciugandosi le lacrime che gli erano spuntate per il gran ridere ed Elanor notò con una stretta allo stomaco che aveva un'aria terribilmente familiare. "Cosa ci fai tu qui?!" Sbottò cercando di ricomporsi. Era uno dei suoi commilitoni...come si chiamava....forse Law? Anche l'altro la riconobbe e battendosi una forte pacca su una coscia esclamò:"Toh! Shang, gu-guarda un po' che è arriva-vata!!" rivolto al suo compagno.

Elanor sentì il cuore perdere qualche colpo. "Shang? Oh no, no, no, questa non ci voleva proprio..." Shang si voltò con piglio teatrale, interrompendo il flusso di scintille e dando un po' di tregua al povero Kombo. Era molto più alto di Law ed aveva un fisico piuttosto allenato e muscoloso. Un ghigno sgradevole si disegnò lentamente sul suo viso largo. "Eh già, guarda guarda chi c'è...ti ho pensata spesso in questi mesi. Sai, non mi piace lasciare le cose fatte a metà.." Cominciò con tono allusivo, carezzandosi la barbetta appuntita tra pollice ed indice della mano. Elanor capì subito dove voleva andare a parare e non le piacque affatto. "Invece per me la questione è chiusa" Ribattè secca, con i pugni stretti; stava cercando di mantenere il controllo ma i suoi occhi lanciavano lampi di rabbia mentre l'assalivano i ricordi del loro ultimo combattimento. "Frena, frena piccola...ancora non ci siamo. Cerca di capire, qualcuno avrebbe potuto pensare che l'avresti spuntata contro di me se non te la fossi svignata, giusto?" Continuò con tono carezzevole. "Questa cosa non mi è mai piaciuta, ma oggi sono di buon umore e lascerò correre...a quanto vedo però hai trovato qualcuno che apprezza la tua compagnia..qualcuno vigliacco più di te, vero, nomade?" Chiese con aria sprezzante a Liang, mentre l'altro scoppiava di nuovo a ridere, quasi rotolandosi per terra. Elanor aveva i nervi a fior di pelle e ribatté a denti stretti: "A quanto pare si. Liang, prendi Kombo, torniamo in città immediatamente".

Non aveva fatto in tempo a girarsi che Shang esclamò: "Per questa volta ti lascio andare..anzi...aspetta, ho ancora una cosuccia da chiederti, una semplice curiosità." Elanor si voltò guardandolo truce. "Sai, prima ho fatto la prova sul bisonte e mi sono incuriosito..come diventano i capelli della tua amichetta con una piccola scarica elettrica?" E sotto lo sguardo inorridito della ragazza caricò con un fluido movimento semicircolare un fulmine luminosissimo, che scagliò in direzione di Liang.

(A.Atk *fulmine* atk=800+50=850 vel=350+50=400)

CITAZIONE
Shang: LV 10
Abilità: Fiame blu [Aumenta il tuo parametro Attacco D, sugli attacchi di dominio del fuoco che non comprendono fulmini, del 50% del suo valore]
Atk= 800
Def= 600
Vel= 350
EV=750

SPOILER (click to view)
Scusa mi sono fatta prendere la mano. Come idea può andare? Se no edito il post e diamo un’altra piega alla faccenda. Per ora attacca solo Shang ma nel prossimo turno entrerà in combattimento anche Law così possiamo provare anche le formule del combattimento multiplo – aiuto meglio rileggere il regolamento- fammi sapere che ne pensi! Ah, per sapere dell'antefatto fai riferimento alla ruolata di allenamento, non fare caso agli orrori matematici...ovviamente la fuga è contemplata solo in casi disperati e non prima di qualche post se no che ci scazzottiamo a fare?


Edited by Silian - 22/3/2011, 15:36
 
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Hachiky"myfairytales
view post Posted on 23/3/2011, 19:40     +1   -1




SPOILER (click to view)
Tranquilla, non scappo. E l'idea è ottima, mi dispiace solo per Kombo.






MESE 5, GIORNO 20, POST 7, mattina tarda

(#0000FB) EXP 2360 (41r00x2)][DENARO: conto ABBIGLIAMENTO: tonaca arancione lunga fino ai piedi con inserti gialli, fascia gialla in vita e maniche lunghe e ampie, mantella da viaggio gialla, capelli legati in basso una coda morbida][EV: 650, ABILITA': vento di saggezza ARMATURA: //, ARMI: aliante]




Le due entrarono ridendo nella locanda, sempre parlando della stramba verduraia, che a quanto pareva era una specie di barzelletta vivente lì a Fire Fountain, e sempre ridendo entrarono nella stanza principale; il tono allegro, o forse la presenza della Nomade (probabilmente in quanto proprietaria del bisonte volante), sembrò però irritare non poco il ragazzo dietro il bancone, lo stesso che poco prima l'aveva apostrofata in tono non troppo amichevole e che ancora una volta si rivolse loro tutt'altro che cortesemente nel chiedere loro cosa volessero. La sua scortesia irritò molto Liang, che non rispose per pura diplomazia, limitandosi a ricambiare lo sguardo torvo, mentre la sua amica fece finta di nulla, avanzando la sua richiesta come se nulla fosse (anche se la monaca avrebbe giurato che quell'atteggiamento l'aveva contrariata non poco). Stava ancora parlando quando all'improvviso nell'aria risuonò un terribile frastuono, che Liang riconobbe immediatamente come opera di Kombo, e di un Kombo a dir poco terrorizzato. La monaca sapeva bene che il suo bisonte temeva molte cose, ma anche che raramente esprimeva le sue paure in maniera tanto rumorosa. Si precipitò fuori dalla locanda senza prestare la minima attenzione a quello che il ragazzo stava urlando, rimanendo poi paralizzata dall'orrore della scena davanti a lei: un ragazzo stava scagliando quelle che erano evidentemente scariche elettriche contro il bisonte, mentre un altro assisteva ridendo allo spettacolo dell'animale in preda al terrore. Quella scena mandò letteralmente fuori di testa la monaca: in un lampo la mente si riempì di immagini troppo sgradevoli da ricordare e del ruggito di Kombo l'ultima volta che l'aveva visto così, mentre la stalla del Tempio dell'Ovest bruciava... In quelle occasioni il suo più grande ostacolo in battaglia era stata la sua scarsa reattività ma negli ultimi mesi aveva orientato i suoi allenamenti unicamente verso il superamento di quell'ostacolo: aveva già sollevato l'aliante e stava già caricando il colpo quando Elanor intervenne, frapponendosi senza rendersene conto tra lei e gli aggressori. "FINITELA IMMEDIATAMENTE!" urlò furiosa agli sconosciuti. Improvvisamente ammutolì e dalle sue parole Liang capì che in realtà aveva riconosciuto gli assalitori. "Ma certo... pensò la monaca, ancora tremante di rabbia, guardando le uniformi che i due portavano "Ma certo, questi due sono soldati, e se sono di qui Elanor deve conoscerli abbastanza bene." Cercò di calmarsi, respirando a fondo, mentre l'amica discuteva ad alta voce con i due, ma ciò che sentì non l'aiutò affatto: a quanto pareva i due non avevano intenzione di abbandonare l'atteggiamento di strafottenza neppure di fronte a un commilitone e anzi il giovane di nome Shan stava chiaramente provocando Elanor, parlando di un conto in sospeso da saldare. "Oggi sono di buon umore e lascerò correre..." disse ad un certo punto in un falso tono di condiscendenza, per poi aggiungere "A quanto vedo però hai trovato qualcuno che apprezza la tua compagnia..qualcuno vigliacco più di te, vero, nomade?" Il viso di Liang si fece scarlatto, mentre le mani e le gambe prendevano a tremarle di rabbia. Elanor non raccolse la sfida, sembrava più che altro desiderosa di chiudere la faccenda e soprattutto abbastanza lucida per farlo: le si rivolse in tono secco e altero, a beneficio dei suoi provocatori e la invitò a seguirla in città. Liang però non si mosse: non aveva la minima intenzione di dare le spalle ad una persona simile, abbastanza squallida per tormentare un animale indifeso per divertimento e quindi anche per attaccare alle spalle. Non si sbagliava "Aspetta, ho ancora una cosuccia da chiederti, una semplice curiosità." disse in tono beffardo "Sai, prima ho fatto la prova sul bisonte e mi sono incuriosito - Liang avvampò nuovamente di rabbia, trattenendosi solo per rispetto all'amica, che stava facendo di tutto per tenerle fuori dalla lotta "Come diventano i capelli della tua amichetta con una piccola scarica elettrica?" A queste parole la dominatrice dell'aria, che aveva nuovamente spostato lo sguardo sul suo povero bisonte, si voltò di scatto verso Shang, appena in tempo per vederlo caricare una luminosa scarica azzurra, stavolta un vero fulmine, nella sua direzione. Liang avrebbe ancora potuto evitarlo ma non voleva farlo davanti ad un prepotente che l'aveva appena definito 'vigliacca'. Rimase sul posto e, puntando a terra entrambi i piedi e allargando le braccia, girò rapidamente su sé stessa, generando una cortina vorticante d'aria per proteggersi.

(A.Def *turbine* def=750 + 25=775 vel= 400 + 10=410) EV: *575*

Il turbine non fu sufficiente a smorzare del tutto il colpo: la dominatrice dell'aria dovette mordersi le labbra per non sfarsi sfuggire lamenti di dolore quando il fuoco le bruciò la pelle, ma a parte questo non diede altri segni di cedimento. Sbirciando alla sua destra intravide Elanor, ancora terrorizzata, e si scusò mentalmente con lei. "Perdonami, sto per cacciarti in un bel guaio" Sapeva che avrebbe dovuto ritirarsi, andare via con l'amica e lasciare che quei balordi ridessero di lei quanto volevano, ma non riusciva proprio a farlo: quella gente aveva attaccato il suo bisonte, insultato la sua amica e schernito la sua gente: solo uno di quei nomadi esperti nell'arte della pazienza avrebbe potuto sopportarlo e lei di certo non era tra quelli. Non disse nulla, semplicemente all'improvviso scattò in avanti in direzione di Shang, fece roteare il bastone tra la punta delle dita e, dopo aver saltato in avanti per darsi ulteriore slancio, lo puntò contro di lui, spedendogli contro due ventate.

(A.Atk *doppia ventata* atk= 800 + 35= 835 vel= 400 + 10 = 410)
 
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Silian
view post Posted on 26/3/2011, 15:18     +1   -1




[EXP: 1730 exp (30r80) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 800 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 800 PV, ABILITA':chi blocking ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

MESE 5, GIORNO 20, POST 7, mattina tarda

Liang si accorse in tempo dell'attacco e riuscì, con sollievo di Elanor, a ripararsi quel tanto sufficiente da evitare il grosso dei danni. Fino a quel momento non aveva osato guardare in faccia la giovane monaca per paura di quello che avrebbe potuto leggervi: odio? Delusione? Dopotutto erano due suoi commilitoni e si sentiva in colpa per quello che erano stati capaci di dire e fare. Quello che vide sul suo volto invece furono una grande rabbia ed una ferrea determinazione, quando invece di limitarsi al contrattacco balzò in avanti roteando il bastone, generando una forte corrente d’aria che si lanciò ululando contro Shang. Il ragazzo non se l’aspettava di certo da una “vigliacca di una nomade” ma grazie al severo addestramento ricevuto riuscì ugualmente ad allestire una difesa, innalzando una muraglia di fuoco rovente davanti a sé.

(A.Def *muro di fuoco A* def=[600] + [40] = 640 vel=[350] + [25] = 375 EV: 555

La mossa non si rivelò delle più adatte: lo spostamento d’aria fu talmente violento che sospinse parte delle fiamme addosso al dominatore, che si prese qualche brutta scottatura sugli avambracci e sulle mani. Shang, incredulo, si fissò per qualche istante le ferite. Anche Elanor lo fissava, stupita dalla forza dimostrata dalla giovane compagna…le piaceva pensare di non avere pregiudizi, al contrario dei suoi colleghi, ma si rese conto che non si sarebbe mai aspettata prima di quel momento di dover considerare un dominatore dell’aria un avversario così coriaceo. Law aveva smesso di ridere e fissava i due contendenti, prima uno, poi l’altro, indeciso sul da farsi. Shang fremeva…Come aveva osato quella sudicia nomade fargli questo? Glie l’avrebbe fatta pagare cara, molto cara…. ”TU!! ADESSO TI FARÒ PENTIRE DI ESSERE NATA…datti una mossa Law, cosa fai lì impalato? Non era uno stupido, si era reso conto del rischio potenziale costituito dalla dominatrice e preferì essere sicuro di avere la meglio su di lei, ad ogni costo... Elanor era ammirata dalla forza dimostrata dalla sua giovane amica, dopotutto era una maestra del dominio, nello stesso tempo le bruciava lo scarso conto in cui la stavano tenendo i due soldati. ”Tanto per cambiare…per voi valgo sempre meno di zero…” pensò con amarezza: probabilmente era la più debole dei contendenti, questo pensiero la faceva soffrire immensamente… Avrebbe voluto essere all’altezza della situazione e dimostrare anche alla sua ospite di che pasta fosse fatta, nonostante i suoi limiti oggettivi.

Col volto deformato dalla rabbia, Shang si lanciò in avanti con un ruggito ed in perfetta coordinazione col suo compagno lanciò un pugno infuocato in direzione della nomade, ormai ignorando del tutto la presenza di Elanor.

Shang: (A.Atk *pugno di fuoco A* atk= [800+ 400 (+ 50% fiamme blu)] + [40] + = 1240 vel=[350] + [15] = 365)

Law: (A.Atk *pugno di fuoco* atk= [800] + [40] = 840 vel = [400] + [15] = 415

attacco risultante= (A.Atk *pugno di fuoco (x2)* atk=1200+40+40+20*2=1.320 vel=300+(15+15)/2+20*2=355)

”Due contro uno…SIETE VOI I VIGLIACCHI ORA!” Lo smarrimento provato saltò via come un tappo, lasciando che la rabbia venisse finalmente a galla. Non le importava un accidente che fossero soldati come lei ne che appartenessero alla stessa nazione, non più ormai, per quello che stavano facendo. Senza dire una parola lei incoccò una freccia e con un rapido spostamento si posizionò nella traiettoria dell’attacco di Shang, lasciando schizzare via il dardo che partì con un sibilo sordo contro il fuoco blu intenso che si avvicinava a velocità impressionante. Una promessa era una promessa, non le avrebbe mai fatto del male, ne consentito che ricevesse altri danni, se avesse potuto evitarlo.

(A.Salv1 * scoccata difensiva A * def=[635]+[difesa totale del PG alleato] vel=[velocità media (Elanor: 300) e quella del PG alleato]+[velocità media delle mosse utilizzate (Elanor: 55) (comprese eventuali armi)]+40)

SPOILER (click to view)
Law: Lv 10
abilità: Maestro dei fulmini
Atk: 800
Def: 700
Vel: 400
Ev: 600

Ti tocca completare la formula. Se hai qualche idea per sperimentare situazioni anomale scrivimi che facciamo la prova..sempre che Les non mi caccia prima per attentato terroristico alle formule...


Edited by Silian - 26/3/2011, 20:30
 
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view post Posted on 26/3/2011, 15:34     +1   -1
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Shang: (A.Atk *pugno di fuoco A* atk= [800+ 400 (+ 50% fiamme blu)] + [40] + = 1240 vel=[350] + [15] = 365)
Law: (A.Atk *pugno di fuoco* atk= [800] + [40] = 840 vel = [400] + [15] = 415

le due mosse si sommano nel modo seguente:

(A.Atk *pugno di fuoco (x2)* atk=1200+40+40+20*2=1.320 vel=300+(15+15)/2+20*2=355)

di conseguenza difendi come se si trattasse di una sola mossa
 
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