ANNO -10, MESE 7, GIORNO 5, POST 5, pomeriggio
[(#FF007F) EXP 130.650 (15r50)][DENARO: 1600 mo (gioielli) + 4600 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosa pallido fermata in vita da una fascia bianca, pantaloni rosa e scarpe basse in pelle morbida, capelli raccolti in una treccia][EV: 300, ABILITA': // ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]
Iris non aveva mai visto una spiaggia con la sabbia tanto fine, tanto da sembrare cenere, non fosse stato per il colore bianco dei granelli.
"Aspetta" ordinò a Tuna e prima che la donna avesse il tempo di capire il perché di quell'ordine la bambina si aggrappò al suo braccio per tenersi in equilibrio, mentre con la mano libera sfilò prima una poi l'altra scarpa.
"Tieni" ordinò candidamente, consegnando le scarpe al soldato come avrebbe fatto con un servo. Tuna non disse niente, ma anche se controvoglia prese le scarpe e iniziò a passeggiare lungo il bagnasciuga. Non c'era molta gente, ma il soldato ne fu felice: significava che i potenziali pericoli erano molti meno del previsto.
Iris fece due passi avanti, poi si voltò ad osservare le sue impronte nella sabbia, passò un'onda e le trasformò in macchie scure. Non era una bella cosa che il mare cancellasse a quel modo il segno del suo passaggio: era una principessa, in fondo... balzò in avanti, a piedi uniti. Nel punto in cui toccò la sabbia si aprì una piccola buca e Iris guardò le onde affluire al suo interno: una... due... tre volte prima di riuscire a farla sparire. Era un miglioramento. Fece di nuovo un balzo in avanti, ma questa volta non si mosse dal punto in cui aveva toccato la sabbia. Rimase lì, finché le onde ricoprirono i suoi piedi di quei finissimi granelli. Calciò in avanti la sabbia bagnata, con aria disgustata: faceva davvero schifo tutto quello sporco sui suoi piedi. Si mosse verso l'acqua, aspettando che le onde la ripulissero.
Il sole le sfiorava la pelle, dandole energia. Chiuse gli occhi, come le aveva insegnato il sifu Kuro, e convogliò quell'energia dentro di sé: era inebriante, si sentiva in grado di... di distruggere perfino un sasso! Un rumore ben noto la costrinse a riaprire gli occhi e il suo sguardo cadde in direzione degli scogli. Inclinò la testa con aria interrogativa... ma lì non c'era nessuno! Eppure... alzò lo sguardo su Tuna, cercando di capire se aveva sentito anche lei e vide che stava fissando nella sua stessa direzione. C'era qualcosa! Non si era sbagliata!
Prima che il soldato potesse fare qualcosa per fermarla Iris scattò in direzione degli scogli e, seppur con qualche fatica, iniziò ad arrampicarsi. Posò le mani di fronte a sé, slanciandosi verso la roccia che le stava di fronte, ma prima che riuscisse a raggiungerne la sommità Tuna l'aveva già superata e, dall'alto del masso le tendeva la mano:
"Iris, per favore... se ti fai male tuo padre mi darà in pasto ai tartalligatori... non è un'emozione che voglio provare in questa vita" spiegò, tirandola di forza verso di sé e restituendole le scarpe perché le infilasse. Ormai erano abbastanza in alto, si riusciva a vedere al di là dell'insenatura: scendendo nuovamente, sul lato opposto, c'era una piccola baia e lì un giovane dominatore stava esercitando il suo dominio, sparando fiammate in ogni direzione... troppo deboli e imprecise per riuscire a causare seri danni. Sugli scogli non rimaneva nemmeno l'ombra dei suoi colpi.
In quel momento il dominatore dovette accorgersi della loro presenza, perché le sue fiamme sparirono all'istante e, nonostante si sforzasse, i suoi colpi erano diventati troppo imprecisi perfino per generare il fuoco. Imbarazzato il ragazzino arrossì, ma Iris non ci fece caso: aveva altri pensieri per la testa.
"Non si fa così" spiegò saccente. Cercò di scendere verso l'altro dominatore, ma si accorse che gli scogli erano troppo alti e scivolosi.
"Voglio scendere" ordinò, tendendo la mano in direzione di Tuna perché facesse qualcosa. Il soldato alzò gli occhi al cielo e afferrò la bambina per prenderla in braccio, ma Iris cominciò a piagnucolare.
"No! No! Faccio da sola!" protestò dimenandosi a tal punto che Tuna dovette rimetterla dov'era e porgerle la mano per aiutarla a scendere. Sul volto di Iris si allargò un sorriso felice.
"Mi chiamo Iris, figlia di Riku, principe ereditario della Nazione del Fuoco" si presentò la bambina con un inchino piuttosto formale. Il ragazzino la fissò come se fosse una strana creatura venuta da un altro mondo
"Antkantos... ma tutti mi chiamano Antk" disse, ma non suonava bene, mancava qualcosa, così si affrettò ad aggiungere
"figlio del tenente ereditario dell'esercito della Nazione". In realtà non sapeva cosa fosse "ereditario", ma aveva l'aria importante e suo padre sicuramente era importante. Iris alzò gli occhi al cielo, per niente entusiasta di quella presentazione.
"Quando dici il tuo nome devi inchinarti così!" spiegò, pazientemente, ripetendo il gesto che aveva appena fatto. Tuna intanto si era seduta... un po' le dispiaceva per quel ragazzino, ma in fondo era felice di potersi prendere una pausa da quell'incubo di principessina.