La Nazione del Fuoco - GdR

Un incidente?

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SSD_Executor-Fener
view post Posted on 10/6/2011, 22:33     +1   -1




CITAZIONE

[1910 Riku (#C30000): (30r100)] [DENARO: 1000, DEPOSITATO: ABBIGLIAMENTO: tunica lunga rossa/nera/oro spilla a forma di fiamma] [EV: 500, ABILITA': ,ARMATURA: nessuna, ARMI: ]

Mese 9 Giorno 28 Post 1 Notte fonda

L' obbiettivo era fissato. Vendicare il figlio del mandante ucciso pochi mesi prima da Riku, il mandante ha specificato di fargli male, la sua punzione non si limiterà alla morte, sarebbe troppo semplice. Grazie al raddoppiamento della guardia da parte del costude della prigione, era stato facile infiltrarsi all' interno. Specialmente con quella notte così profonda e l' edificio che copriva la luna. Si era arrampicato sul muro di cinta molto silenziosamente senza attirare l' attenzione delle guardie sul posto di guardia lì vicino. Il punto dove sostava era scarsamente illuminato e data l' oscurità non l' avrebbero scorto in nessun modo. Aveva già programmato tutto grazie agli studi approfonditi del comportamento abituale delle guardie, sempre di notte e sempre a quell' ora. Tra pochissimo una delle guardie si sarebbe allontanata per riprendere la ronda e sarebbe rimasta quella da sola, un momento giusto per metterla Ko ed usare la sua uniforme per entrare nella prigione al cambio della guardia.

La seconda guardia si allontanò e l' assassino entrò in azione. Si avvicinò molto silenziosamente con il pugnale in mano. Meno male che era stato istruito dal medico di bordo, della nave su cui prestava, la composizione del corpo umano e dei suoi punti deboli. La guardia era voltata, quando fu abbastanza vicina infilò il pugnale, molto pesantemente, nella nuca della guardia spezzandogli di netto la spina dorsale. Uccidendolo sul colpo. Almeno, aveva sempre funzionato quell' attacco. Non lasciò cadere il cadavere e lo trascinò nell' ombra da cui era arrivato, non aveva il tempo di nasconderlo più lontano.

Una volta vestito alla bene meglio con l' uniforme della guardia, impugnata saldamente la lancia si mise in posizione dov' era prima la guardia morta. Puntualmente si presentò uno dei tenenti che disse Cambio della guardia. e l' assassino annuì aspettando che il tenente si allontanasse per incamminarsi, voleva evitare di farsi osservare troppo. Quando il tenente si voltò lui lo seguì. Successivamente diede gli assegnamenti, l' impostore si posizionò in fondo al folto gruppo di guardie in attesa degli ordini e fece di tutto per evitare di incrociare gli sguardi con le altre guardie. Sapeva già, l' assassino, che la guardia a cui apparteneva questa divisa andava al piano dove stava il suo bersaglio quindi non si sorprese troppo quando il tenente lo assegnò al 1° piano. Gli bastò seguire le altre cinque guardie assegnate al primo piano per arrivarci. Il sergente che aveva il compito di organizzare i turni di guardia non fece molto, sapeva bene che di notte i prigionieri non muovevano paglia quindi era inutile stancare gli uomini con giri inutili della torre. Si erano organizzati. Avevano spostato dei barili e delle casse e si misero a giocare a carte sulla cassa più grande. L' assassino rifiutò con garbo ed iniziò il suo giro di ronda, gli altri iniziarono a giocare. Arrivò a metà del giro e si mise contro il muro. Estrasse da una delle rientranze dell' armatura il pugnale e si preparò ad eliminare le quattro guardie. Si avvicinò con calma, il pugnale era parallelo al' impugnatura della lancia quindi invisibile, e una volta vicino al sergente lo accoltellò alla nuca. Quello di fronte non ebbe il tempo di reagire che venne infilzato dalla lancia lanciata con forza dall' impostore, appena mollata la presa della lancia si scaraventò contro la guardia verso le scale e nella lotta gli ruppe il collo girando con forza la testa. L' altra si era già preparata, un dominatore, scagliò diverse palle di fuoco che l' assassino deviò e schivò. Il duello durò poco perchè grazie a dei diversivi l' assassino raggiunse il pugnale e lo lansciò con estrema precisione al volto della guardia. Colpito nell' occhio iniziò a dimenarsi dando il tempo all' assassino di colpirlo più volte col dominio sul ventre e sulle gambe. Quando finalmente crollò a terra senza vita l' assassino potè finalmente prendere le chiavi dal corpo del sergente. Nonostante tutto la calma era rimasta, i prigionieri non si erano svegliati, il rumore sarà stato attutito dalle spesse pareti di pietra, l' unico forte rumore che c'è stato era la lancia che cadeva insieme al cadavere della guardia morta.
Entrò di soppiatto e lentamente. La serratura fece due rumori ma l' uomo sdraiato in terra non si svegliò. Socchiuse la porta e scoppiò l' inferno. L' assassino lanciò delle fiammate dalle sue mani che colpirono in pieno l' addormentato all' altezza del ventre. Il vestito che indossava bruciò all' istante semplificando le cose, le fiamme si espansero in quasi tutto il corpo.

Riku sentiva troppo caldo, decisamente troppo, e provava troppo dolore per poter concentrarsi abbastanza. Si tirò sui gomiti ma cadde poco dopo per il dolore delle ustioni che via via diventavano sempre più gravi. Di colpo, la figura che l' aveva aggredito aprì la porta e scappò via. Forse avrà pensato di aver compiuto la sua missione. Poco prima di svenire Riku raccolse le sue ultime forse per espandere le fiamme così da dissolverle. Formò una seconda pelle su di se dominando le fiamme e le espanse. Sistemato.
Entrarono due guardie. Le ultime cose che Riku era riuscito a vedere erano le due figure entrate di colpo.

Le due guardie che entrarono dopo aver visto la luce provenire dalla cella rimasero ippetite di fronte alla scena che stavano osservando. Una di loro uscì per andare a chiamare aiuto mentre l' altra si mise ad aprire la gabbia interna.

L' assassino credeva di averlo ucciso, lo sperava tanto, ma non poteva rischiare. Il mandante era stato chiaro che non doveva rivelare la sua identità e l' identita dell' organizzazzione che serviva. Dopo essere uscito dalla cella fece il giro inverso della torre aggirando le guardie accorse e scendendo le scale. Poco prima di toccare l' ultimo scalino si calmò e iniziò a camminare spedito. Il tenente gli venne incontro chiedendogli cosa facesse qui. Lui in velocità lo prese per i due lati della testa e gli ruppe il collo. Ricominciò a correre verso il portone principale aperto. Due guardie sulle mura l' avevano visto e stavano scendendo velocemente le scale per aiutare il tenente. Troppo lente. Una volta arrivate giù l' assassino era già fuori dalle mura, in corsa verso la foresta. C' era una nave in attesa dall' altra parte della catena montuosa che lo stava attendendo. Ora che la Nazione del Fuoco organizzasse un gruppo di caccia lui se ne sarebbe già andato via da un pezzo.

Gli non tardarono ad arrivare, due guardie stavano disponendo alla bene meglio dei bendaggi intrisi di acqua fresca sulle ustioni sotto la supervisione del capitano delle guardie e dei suoi ufficiali. Avevano mandato a chiamare dei medici nella vicina guarnigione ma da parere del capitano, se la sarebbe cavata. Le ustioni non erano estremamente profonde, le fiamme avevano fatto solo un danno superficiale. Conoscendo l' odio del sovrano per questo prigioniero poteva anche evitare di far intervenire il medico e lasciarlo lì a marcire. Fortunamente le parti più estreme del corpo avevano subito pochissimi danno, il volto presentava delle ustioni medie su guance e delle ustioni leggere sul resto della testa. Per le gambe andava a degradare verso le ustioni leggere. Il capitano ordinò anche di avvisare il Signore del Fuoco appena possibile.

Riku era messo male. Forse gli sarebbero rimaste delle cicatrici sul ventre ma era svenuto quindi... era l' ultimo dei suoi problemi.

Edited by SSD_Executor-Fener - 1/7/2011, 18:20
 
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view post Posted on 11/6/2011, 11:22     +1   -1
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1) manca il link "continua da"
2) va beh tonti, ma... non ti pare che sia stato un po' troppo facile entrare nel carcere? Insomma... ok conoscere le abitudini delle guardie, ma almeno tienilo al largo dalle altre guardie. Quelle della prigione non indossano l'elmo e anche se sono lì da due settimane si conoscono almeno di vista!
3) come sopra... un mazzo di chiavi universale in un carcere!? :huh:
4) un assassino professionista che non si assicura di vedere il cadavere?

MESE 9, GIORNO 29, POST 1, mattino inoltrato

[(#FF007F) EXP 141.060 (30r100)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



Iris allargò le braccia fissando nel vuoto davanti a sé, mentre due serve la vestivano, districandosi abilmente tra i pesanti teli della tunica. "... il governatore di Shu Jing chiede udienza, dice di avere notizie che vi faranno piacere riguardo ai pirati delle Tribù. Vi ricordo che per questo pomeriggio avete fissato un'udienza con il capitano Xiang-Fu, in rappresentanza della flotta di Roku Island. I Saggi mandano a dire che avrebbero piacere di discutere con voi dell'attuale situazione politica..." cantilenò il ciambellano, sapendo che, molto probabilmente, la sua sovrana non lo stava nemmeno ascoltando, ma a quelle parole Iris si voltò di scatto verso l'uomo: "avrebbero piacere!? I Saggi!? Ma per favore! Ipocriti, ecco cosa sono! Riferisci loro che hanno avuto tutto il tempo che volevano per discutere e che non tollererò altre interferenze nel mio operato!" sbottò decisa. Le serve parvero non notare nemmeno i movimenti della ragazza e continuarono imperterrite il loro lavoro, inseguendo Iris per la stanza.

Il Signore del Fuoco sospirò, scuotendo la testa: "vai avanti" ordinò, accennando in direzione del ciambellano con uno svolazzo della mano. L'uomo si piegò in un inchino superfluo, poi proseguì "il capitano della Guardia Reale vi ricorda che non avete ancora scelto delle nuove guardie del corpo e che se vi è di troppo peso se ne occuperà personalmente. Questa notte c'è stato un attacco alla torre prigione, due guardie sono morte e un prigioniero gravemente ferito, ma nessuno è riuscito ad evadere...". Le serve che si occupavano della tunica si allontanarono e subito una terza prese il loro posto, cominciando a spazzolare i lunghi capelli di Iris.

La torre prigione. Erano passate due settimane dall'ultima volta che ci aveva messo piede e per due settimane era riuscita a non pensarci, sebbene il ricordo di suo padre chiuso in quella cella a chiederle scusa continuasse a riaffiorare di tanto in tanto nei suoi sogni e nei momenti difficili. La verità era che cercava di non pensarci e si era convinta che, se credeva con intensità sufficiente che lui era morto mesi prima, lasciandole in eredità l'intera Nazione, così come avrebbe dovuto essere... quella sua convinzione sarebbe diventata realtà. Gli Spiriti, invece, sembravano complottare contro di lei, approfittando di qualunque situazione per ricordarle che aveva costretto suo padre in una cella fredda e umida, con solo un pezzo di stoffa a separarlo dal pavimento di pietra e del cibo che non avrebbe dato nemmeno a un animale. Per l'ennesima volta allontanò quel pensiero, certa che con abbastanza tempo a disposizione sarebbe riuscita ad allontanare quel fastidioso e masochistico senso di colpa.

"Sarò io a scegliere le mie guardie del corpo quando e se troverò qualcuno all'altezza. Sono stufa di affidarmi a gente che al primo accenno di pericolo scappa a nascondersi. Manda le mie condoglianze e il solito risarcimento alle famiglie delle vittime. Altro?" chiese, mentre una delle ancelle infilava la corona tra i suoi capelli. "Il capitano della guardia pensava avrebbe potuto interessarvi sapere che il prigioniero ferito è colui che si fingeva vostro padre. Questa sera vi raggiungerà la delegazione della governatrice Lien-Nguyet di Senlin, ho disposto per una cena informale con pochi invitati..." continuò il ciambellano. Ma Iris non lo ascoltava più. Il tempo, per lei, si era fermato all'identità del prigioniero ferito e, senza volerlo, le era tornato alla mente il discorso che le aveva fatto l'ultima volta che gli aveva parlato, riguardo al sicario che lo inseguiva. E se non fosse stata solo una scusa per uscire di prigione?

"... ma se volete possiamo organizzare qualcosa di più eleborato" si affrettò a correggersi il ciambellano, notando l'espressione sconvolta della sua sovrana. Iris lo guardò senza capire di cosa stava parlando: "annulla tutti i miei impegni per oggi, non mi sento bene" annunciò, cercando qualcosa a cui appoggiarsi. Il ciambellano si affrettò a sorreggerla, accompagnandola fino al divanetto. "Non avete ancora mangiato, Altezza. Vedrete che dopo aver fatto colazione vi sentirete molto meglio" disse l'uomo, facendo cenno a due serve di affrettarsi a portare qualcosa alla ragazza. Iris si lasciò affondare tra i cuscini, mentre le tornava alla mente quella mattina a Crescent Island, quando i Saggi le avevano comunicato che suo padre era morto, a come si era sentita all'idea che se fosse stata lì, a palazzo, avrebbe potuto salvarlo. Aveva pensato che in carcere sarebbe stato al sicuro, che avrebbe pagato per quello che aveva fatto, ma era confortante sapere che sarebbe sempre stato lì. Adesso stava per perderlo di nuovo... e non c'era alcun dubbio che questa volta fosse colpa sua. Una serva posò due vassoi stracolmi sul tavolo; Iris lanciò un'occhiata nauseata in direzione della sua colazione ma il ciambellano non le diede tempo di protestare e forzò una ciotola verso di lei: "vedrete che vi sentirete subito meglio" insistette. Poteva davvero una ciotola di fiocchi di fuoco sostituire suo padre? Allontanò quel pensiero e iniziò a mangiare.

Edited by @Les - 12/6/2011, 13:48
 
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SSD_Executor-Fener
view post Posted on 11/6/2011, 15:16     +1   -1




Lessie, devi mettere giorno 29... l' assassino è ambientato di notte il giorno 28 quindi Iris deve essere avvisata il mattino del giorno dopo.

[1960 Riku (#C30000): (15r50)] [DENARO: 1000, DEPOSITATO: ABBIGLIAMENTO: tunica lunga rossa/nera/oro spilla a forma di fiamma] [EV: 500, ABILITA': ,ARMATURA: nessuna, ARMI: ]

Mese 9 Giorno 29 Post 2 Mattino inoltrato

Le guardie avevano fatto il possibile, avevano ricoperto la pelle ustionata, ossia la maggior parte, di bende fresche e pulite. Il capitano della guardia aveva impedito ai medici arrivati dalla guarnigione vicina di lavorare sul prigioniero. Il capitano sapeva quanto al Signore del Fuoco ed ai Saggi non andasse a genio quel prigioniero e quindi era un opportunità per fare una buona azione. Senza le cure adatte Riku sarebbe morto nel giro uno o due giorni massimo, dipende dalla sua volontà. Le ustioni non sarebbero state la maggior causa della morte, alcuni avevano proposto di spostarlo altrobe in un posto più pulito ma niente. Era posato sul teppetino della sua cella in attesa della morte per infezioni gravi, nonostante tutto era cosciente e sopportava a mala pena il dolore. Non poteva muoversi data la quantità di bende che lo ricoprivano ma poteva comunque voltare la testa anche se gli provocava un dolore lancinante al collo, perfino stare appoggiato a terra sulla schiena gli provocava un dolore talmente forte che doveva perennemente stringere i denti. Delle guardie, per ordine non del capitano, bagnavano ogni tot tempo le bende e tentavano di ripulirle dalla sporcizia che gli si posava sopra di tanto in tanto.

Il tempo sembrava quasi infinito, stare lì immobili, impossibilitati di fare qualsiasi cosa e con dolori forti in quasi tutte le parti del corpo. Sapeva di star per morire e questa volta per davvero. Si immaginava la felicità di Iris quando verrà a sapere che il lurido prigioniero che aveva visitato poco tempo fa era morto. Pensava alla medaglia che si sarebbe guadagnato il capitano della guardia per aver favorito la morte dell' uomo più odiato della Nazione del Fuoco. Infine, il desiderio più grande di Iris si stava realizzando: sarebbe morto da solo, odiato dalla gente e dalla sua famiglia in una sporca prigione. L' unica consolazione era sapere che la Nazione del Fuoco era in buone mani.
Strinse i denti, in attesa del suo incontro con la morte.

Edited by SSD_Executor-Fener - 1/7/2011, 18:24
 
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view post Posted on 12/6/2011, 13:10     +1   -1
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tu devi mettere post 1, si azzerano ogni mattina ;P


MESE 9, GIORNO 29, POST 2, notte

[(#FF007F) EXP 141.410 (30r100x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: pantaloni morbidi color marrone, top rosso chiaro, capelli sciolti][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



Era riuscita a non soffermarsi su quel pensiero per l'intera giornata, complici tutti i problemi che governare una nazione tanto vasta comportava... ma ora che era rimasta sola, con il silenzio della notte, non c'era niente che potesse fare per evitare di pensarci. Suo padre stava morendo tra atroci sofferenze, in una squallida cella, dimenticato dal mondo... ed era stata lei a permetterlo. Si rigirò nel letto, nascondendo la testa sotto ai cuscini: era esausta, ma non riusciva a prendere sonno. Che diritto aveva suo padre di toglierle anche quelle poche ore che aveva per riposare!? Non era giusto! Scalciò frustrata contro il lenzuolo, prendendo a pugni il cuscino, ma ben presto si accorse che non le era di alcun giovamento. Lanciò uno dei cuscini lontano da sé, contro la parete, poi si tirò di nuovo a sedere: era inutile, non sarebbe riuscita ad addormentarsi.

Con la consapevolezza che quella notte non avrebbe chiuso occhio si trascinò fuori dal letto; allungò una mano di fronte a sé, lasciando che la sua energia fluisse fino a generare una palla di fuoco, che divampò tra le sue dita illuminando l'intera stanza. Trattenne l'impulso di chiamare le servitrici, il loro silenzioso affaccendarsi per esaudire ogni suo desiderio non avrebbe fatto altro che irritarla ulteriormente: aveva bisogno di qualcosa di rilassante. Uscì dalla stanza, ritrovandosi nel salottino deserto e continuò a passo deciso verso la porta che dava sul grande corridoio che separava le sue stanze da quelle degli altri membri della corte. La porta scricchiolò leggermente quando lei la spinse e per una frazione di secondo le parve di cogliere un sussulto nella posa composta dei soldati di guardia.

"Seguitemi" ordinò in tono perentorio, senza fermarsi nemmeno il tempo necessario a constatare che il suo ordine era stato recepito. Scese rapida per le scalinate deserte con la vestaglia di seta pregiata che si apriva, ondeggiando e gonfiandosi alle sue spalle. Sembrava tutto così irreale: il silenzio del palazzo, quella situazione. Suo padre stava per morire... e allo stesso tempo era già morto. Non c'era niente che potesse fare per salvarlo: erano state le azioni stesse dell'uomo a condannarlo e ora, finalmente, gli spiriti erano tornati a reclamare il loro prezzo. E allora perché era lei a sentirsi così male?

Con un moto tronfio Iris si liberò della vestaglia, rimanendo solo con dei pantaloni morbidi e una fascia a coprirle il seno. Le due guardie si fermarono ad alcuni passi da lei. "Attaccatemi" ordinò la ragazza, fissandoli con una strana luce nello sguardo. Avevano raggiunto l'arena. Quella stessa arena dove poche settimane prima il Signore del Fuoco Rozul era morto per mano sua. Le guardie si scambiarono un'occhiata preoccupata. "ATTACCATEMI, MALEDIZIONE!" sbottò Iris, accompagnando l'esclamazione con una palla di fuoco in direzione dei due. I soldati caddero sul colpo... ma la cosa peggiore era che Iris non si sentiva affatto meglio. Scagliò un'altra palla di fuoco dritta davanti a sé, poi un'altra e un'altra ancora, senza successo. L'unica cosa che sentiva era una rabbia cieca che le cresceva dentro, facendole desiderare di radere al suolo l'intero palazzo, l'intera Capitale, l'intera Nazione... e si sentiva abbastanza potente per riuscirci... ma non avrebbe risolto niente. Suo padre stava per morire e lei non stava facendo niente per impedirlo.

"TI ODIO!" strillò con quanto fiato aveva in corpo, lasciandosi cadere in ginocchio. Non le importava niente dei due uomini a terra, non le importava se qualcuno l'avesse presa per pazza, voleva solo che quell'opprimente senso di colpa se ne andasse e non sopportava di sentirsi così impotente al riguardo. Rumore di passi. Iris alzò lo sguardo appena in tempo per notare Kuro che le posava nuovamente la vestaglia sulle spalle: aveva l'aria stanca, assonnata. "Lasciami in pace!" protestò Iris, spingendosi all'indietro, finché la vestaglia scivolò di nuovo a terra. Kuro si accucciò accanto a lei, i movimenti lenti, gravati dalla stanchezza. Iris gli lanciò un'occhiata disperata, quasi che lui potesse fare qualcosa, ma non disse niente.

"I medici dicono che ha due giorni. Forse non passerà la notte. Se vuoi fare qualcosa non hai molto tempo" le ricordò l'uomo con voce assonnata. "Lo so" borbottò Iris "... ma non intendo fare niente. Se lo merita: ha preso in giro l'intera Nazione. Non ha risparmiato nemmeno la sua stessa famiglia. Doveva morire comunque... se gli Spiriti hanno deciso così non sarò certo io a interferire" rispose decisa. Kuro trattenne a fatica uno sbadiglio: "ha commesso degli errori, ma è tuo padre e ti vuole bene. Non permettere che se ne vada; dagli il tempo per vedere che grande Signore del Fuoco puoi diventare...", "SONO GIA' GRANDE!" esclamò lei, raddrizzandosi di colpo e fissando il maestro con gli occhi fiammeggianti di rabbia. Kuro si fece serio "vuoi riuscire a dormire per gli anni a venire? L'unico modo è chiarire quello che è successo tra di voi prima che lui sia morto. Vai a trovarlo o fallo curare da un medico esperto" disse rialzandosi e tendendo una mano verso Iris per aiutarla a fare altrettanto. Iris rifiutò l'aiuto, squadrando l'uomo con aria di sfida: "Andrò da lui, ma non cambierà niente".

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Quando Iris si infilò all'interno della cella non c'era nessuno. Il prigioniero era a terra, ricoperto da bende bagnate, che lasciavano macchie d'acqua sul pavimento: qualcuno doveva essere appena passato per cambiarle. Non sapeva se Riku era cosciente, né se sarebbe stato in grado di rendersi conto della sua presenza lì, ma non le importava granché. Non era lì per parlare, ma solo per cercare di zittire quel senso di colpa che la attanagliava per essere stata la causa di quello che era successo. Si sedette a terra e solo quando la sua schiena nuda poggiò contro il muro di pietra parve rendersi conto di aver dimenticato la vestaglia nell'arena. Incrociò le braccia... faceva davvero freddo lì dentro.
 
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view post Posted on 12/6/2011, 19:12     +1   -1




[2010 Riku (#C30000): (15r50)] [DENARO: 1000, DEPOSITATO: ABBIGLIAMENTO: tunica lunga rossa/nera/oro spilla a forma di fiamma] [EV: 500, ABILITA': ,ARMATURA: nessuna, ARMI: ]

Mese 9 Giorno 29 Post 2 Mattino inoltrato

Riku non riusciva a dormire, era per lui impossibile date le condizioni gravi che lo opprimevano. Sicuramente nell' assenza dei medici ci sarà lo zampino della figlia. Per lo meno invece di fissare il soffito poteva guardare un po' giro, non che servisse a molto ma riusciva a distrarlo. Tentava di vedere ogni cosa interessante nella stanza e delle volte immaginava alcuni dettagli che delle volte neanche esistevano. Forse stava diventando pazzo. Almeno riusciva a sopportare il dolore. Le bende fresche aiutavano ad eliminare l' immenso calore che proveniva dalle ustioni, anche se per poco facevano la loro parte. La guardia che faceva questo trattamento doveva aver qualche nozione medica perchè era molto delicata e minuziosa nonostante la maggior parte delle volte il tenente la facesse allontanare per evitare di viziare troppo la feccia della Nazione del Fuoco. Sapeva che la sua situazione non stava migliorando ed aveva sentito le previsioni dei medici. Due giorni al massimo di vita, una prospettiva niente male dato che il dolore non accennava a diminuire.

Iris? chiese non appena vide una figura priva di armatura che assomigliava molto alla figlia entrare nella cella. La sua voce era affaticata e le bende che gli ricoprivano la bocca riducevano la voce ad un piccolo suono. Non sapeva se la figura l' avesse sentito quindi tentò di ripetersi Iris? chiese con tono più forte poco prima di diversi urli di dolore. La dilatazione del diaframma provocava un allungamento della pelle ustionata e per lui era come morire. Parlare con quel tono, ossia abbastanza alto da superare l' isolamento delle bende, era per lui quasi impossibile. Cosa gli era saltato in mente? Sapeva che se anche fosse stata la figlia, lei sarebbe rimasta lì attendendo l' esasalazione dell' ultimo respiro di colui che oramai non riteneva più un padre ma solo della feccia da condannare a morte.

Edited by SSD_Executor-Fener - 1/7/2011, 18:24
 
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view post Posted on 12/6/2011, 19:40     +1   -1
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MESE 9, GIORNO 29, POST 3, notte

[(#FF007F) EXP 141.770 (15r50x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: pantaloni morbidi color marrone, top rosso chiaro, capelli sciolti][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



"Iris?". Non era sicura di aver sentito una voce, ma alzò comunque la testa in direzione di quell'ammasso di bende e storse il naso. Aveva un aspetto orribile, la pelle si sfaldava e dove le bende cominciavano a cedere si potevano scorgere le gravi ustioni che aveva riportato... ne sapeva qualcosa. Sapeva che dovevano provocare un dolore insopportabile, tanto da desiderare la morte pur di avere un po' di sollievo. "Iris?" questa volta la voce fu più nitida, non poteva essersi sbagliata... ma rimase comunque immobile, senza sapere bene cosa rispondere. Sì, era lei... ma non aveva la minima intenzione di fare alcunché per aiutarlo.

Poi iniziò a gridare come un animale ferito... non era una novità. Aveva visto decine di prigionieri contorcersi sotto le torture dei suoi uomini o per il dolore provocato dalle sue stesse palle di fuoco e non c'era alcun motivo per cui questa volta dovesse provare qualcosa di diverso dal compiacimento per aver finalmente risolto una questione spinosa, eppure... ogni grido era una sofferenza, come se fosse stata lei la persona ferita e non lui. Si costrinse a osservarlo, senza distogliere lo sguardo, ma non resistette a lungo... allora abbassò la testa, prendendola tra le mani e tentando disperatamente di allontanare quelle grida disumane... e mentre faceva di tutto per costringersi a rimanere lì, dimostrarsi insensibile di fronte a quella sofferenza straziante... all'improvviso fu tutto diverso.

Alzò lo sguardo su quella massa urlante che un tempo era stata suo padre e per la prima volta non lo vide come il terribile Signore del Fuoco che si divertiva a giocare con le vite degli altri, vide il misero essere umano che si nascondeva dietro quella maschera e ne ebbe paura. Paura della sua fragilità, paura di diventare come lui. In un istante senza tempo si sentì all'improvviso terribilmente debole e, allo stesso tempo, onnipotente. Aprì la bocca per dire qualcosa, ma non riuscì a sentire la propria voce. "Papà?" azzardò, assaporando quella parola. Sembrava strana, fuori luogo.
 
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SSD_Executor-Fener
view post Posted on 12/6/2011, 20:36     +1   -1




[2110 Riku (#C30000): (15r50x2)] [DENARO: 1000, DEPOSITATO: ABBIGLIAMENTO: tunica lunga rossa/nera/oro spilla a forma di fiamma] [EV: 500, ABILITA': ,ARMATURA: nessuna, ARMI: ]

Mese 9 Giorno 29 Post 3 Notte


Le urla di Riku attirarono tre guardie una delle quali entrò di corsa con un secchio d' acqua ed iniziò a sistemare al meglio che poteva le bende. Aiutami! urlò ad una delle guardie. Questa con malavoglia si mise all' altro lato dell' uomo e tentò di tenere fermo le braccia, questa mossa causa un urlo di dolore molto forte, i polsi erano ustionati con gravità media ma una presa forte come quella del soldato era equiparabile ad un taglio lento e grossolano della carne e dell' osso. Lascialo! urlò la guardia intenta a lenire il dolore di Riku sul diaframma, le bende su quest' ultimo stavano lentamente diventando rosse. A quanto pare si era aperta una ferita e il sangue stava fuori-uscendo e la donna non sapeva che fare. Non era un medico. Poteva continuare ad inzuppare delle bende ed a mettergliele sopra la ferita ma sicuramente non l' avrebbe salvato. Se continua così... non supererà questa notte. disse in modo ironico, con un sorriso accennato, la guardia che fino ad ora era rimasto in piedi a godersi la scena. Andiamocene, se arriva il capitano ci uccide e vorrei continuare la mia carriera da guardia. La guardia che aveva afferrato i polsi di Riku uscì dalla cella di detenzione e poco dopo venne seguita da quella in piedi. Quest' ultima aveva lanciato uno sguardo carico di disprezzo alla donna che stava con calma posizionando le bende una alla volta, tentando di bloccare la fuori-uscita di sangue posizionando delicatamente la mano sopra la chiazza di sangue. Schiacciò molto piano tentando di non far del male al prigioniero.

Nessuno aveva notato Iris, un po' per la penombra della cella ed un po' perchè nessuno si aspettava nessun' altro oltre al prigioniero. Le guardie erano rimaste concentrate su Riku per la maggior parte del tempo ed anche quando non lo erano, non pensavano certo a cercare il Signore del Fuoco nella cella di un prigioniero.

La guardia lavorava molto delicatamente dicendo a Riku di calmarsi e che il dolore sarebbe passato presto. Delle volte aveva funzianto, non era la prima volta che Riku urlava nel pieno della notte per il dolore. Gradualmente con il passare del tempo le urla diminuirono ed a quando pare la chiazza si era fermata. Figlia mia... disse con tono di voce soffocato dalle bende tentando di non dilatare troppo il diaframma. Quello era l' unico tono a cui poteva resistere senza urlare dal dolore. La guardia non ci fece caso, aveva già delirato prima su sua figlia, e continuò col suo lavoro.

Edited by SSD_Executor-Fener - 1/7/2011, 18:26
 
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view post Posted on 12/6/2011, 21:26     +1   -1
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MESE 9, GIORNO 29, POST 4, notte

[(#FF007F) EXP 142.170 (30r100x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: pantaloni morbidi color marrone, top rosso chiaro, capelli sciolti][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



Il rumore della porta che cigolava, venendo aperta all'improvviso, fece sussultare Iris. Tre guardie si fiondarono all'interno della cella. La porta sbetté contro il muro. Alcune gocce d'acqua, provenienti da un secchio stracolmo, le sfiorarono il viso e Iris si ritrasse spaventata, come se quel liquido l'avesse in qualche modo contaminata. Le due guardie si scambiarono ordini concitati e la ragazza non poté fare altro che rimanere in silenzio a guardarle mentre bloccavano a terra suo padre cambiando le bende. Le parve di cogliere un tono divertito nella voce di uno dei tre e cominciò a chiedersi se, per caso, quello che stava vivendo non fosse solo un orribile incubo. Probabilmente di lì a poco si sarebbe svegliata nel suo letto, con la fronte imperlata di sudore e lo sguardo terrorizzato. Avrebbe chiamato le sue ancelle che le avrebbero preparato una tisana, poi sarebbe tornata a dormire. Si cullò qualche istante con quel pensiero, ma le grida di suo padre la trattenevano lì. Le passò per la mente il desiderio egoistico di metterlo a tacere una volta per tutte, ma sapeva anche che non poteva. Non ci sarebbe riuscita questa volta.

Se n'erano ormai andati quasi tutti: solo una delle guardie stava ancora lavorando attorno all'ex-Signore del Fuoco, cambiando le bende con la cura e l'affetto di una figlia. "Figlia mia..." biascicò Riku e Iris fu presa da una fitta di gelosia. Avrebbe dovuto essere lei ad occuparsi di suo padre, non una sconosciuta. Si tirò in piedi. La donna sembrava non essersi accorta della sua presenza e continuava a strappare delicatamente le bende sporche che si erano attaccate alla pelle con il sangue ormai raggrumato. "Lascia" ordinò decisa. La donna sussultò, voltandosi all'improvviso. "Chi...?" esclamò spaventata. Non era abituata a vedere la sua sovrana senza la sua corona, senza gli abiti regali e impiegò qualche secondo prima di realizzare chi fosse, ma alla fine la riconobbe e scivolò di lato, prostrandosi a terra "perdonatemi" la supplicò. Iris la spinse di lato, facendosi strada verso suo padre "vai a palazzo, sveglia lady Kiki e portala qui, subito" ordinò, facendole cenno di sparire al più presto.

Aveva visto migliaia di ferite sul campo di battaglia e nessuna di esse era riuscita a sconvolgerla, ma questa volta dovette lottare contro una nausea improvvisa per rimanere lì, al fianco di suo padre. Si accucciò a terra accanto a lui e iniziò a frugare tra le tasche dei pantaloni: ne estrasse una boccetta, non più grande del suo dito mignolo. La scosse leggermente, osservandone il contenuto verdastro contro la luce della fiaccola appesa al muro appena fuori dalla cella. Non era un medico, ma conosceva perfettamente gli effetti di quella pozione per averli più volte sperimentati su di sé nel tentativo di recuperare definitivamente il suo dominio. Più volte tentava di prendere quella pozione più si rendeva conto che i suoi tentativi erano solo illusioni di una ragazza disperata, che quell'intruglio poteva servire solo a una cosa. Stappò la boccetta, stringendola nella sinistra, poi usò la mano libera per sollevare di forza la testa di suo padre e costringerlo a trangugiare il contenuto. "Bevi, non sentirai più niente" ordinò con una freddezza che rendeva giustizia a tutto il disprezzo che aveva provato per quell'uomo e attese il momento opportuno per rovesciargli l'intruglio in bocca. Non aveva mentito sui poteri di quella pozione: all'inizio Riku avrebbe pensato che l'avesse preso in giro, che non facesse alcun effetto, poi, lentamente, sarebbe piombato in un sonno senza sogni per effetto del potente sonnifero... e sarebbe stato nelle sue mani.
 
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SSD_Executor-Fener
view post Posted on 12/6/2011, 22:17     +1   -1




[2210 Riku (#C30000): (15r50x2)] [DENARO: 1000, DEPOSITATO: ABBIGLIAMENTO: tunica lunga rossa/nera/oro spilla a forma di fiamma] [EV: 500, ABILITA': ,ARMATURA: nessuna, ARMI: ]

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Quando Iris comparve molto vivida nella sua visuale gli occhi diventarono lucidi. Non sapeva perchè, non era per il dolore, forse era soltanto felice che sua figlia era lì in fianco a lui nonostante lo odiasse per tutte le cose brutte fatte in passato.
Iris... disse col solito tono di voce mentre lei cacciava via la guardia che prontamente era uscita dalla cella, alzò lentamente il braccio verso sua figlia. Come se volesse che venisse più vicina e indipendentemente da quel che facesse o dicesse Iris lui si pronunciò ti voglio bene. concludendo la frase. Sperava di morire adesso, era una buona ultima frase, ma a quanto pare l' operato della guardia aveva dato i suoi frutti. La ferita sul diaframma era stata sigillata dal sangue. Però la vicinanza della figlia aveva fatto molto di più. Si era concentrato ed aveva isolato i dolori minori, ignorandoli quasi completamente ma sarebbe durato poco. Quella concentrazione era estremamente stancante ed aveva pochissima energia da dedicarci. Se Iris lo voleva far viviere doveva inventarsi qualcosa. Aveva mandanto a chiamare questa Lady Kiki, Riku sperava fosse un medico che riuscisse a curare le ferite... l' altra opzione era che ffose un boia ma con quel nome nel suo campo sarebbe durato poco.

Una fiala. La soluzione di sua figlia al dolore era una fiala contentenente un liquido verdastro. Secondo Iris non gli avrebbe fatto sentire più nulla. Quando la FireLord gli forzò la testa in su lui non oppose resistenza ma utilizzò i muscoli del collo per tirare su la testa pesante. Ingerì senza protestare il liquido, quasi come fosse un bambino che prende una medicina dalla sua madre, ed attese l' effetto della pozione. Riku inizialmente rimase deluso, sperava in un intervento rapido del liquido. Questo non si fece tardare. Riku piombò in un sonno profondo. Il dolore era sparito insieme alle preoccupazioni del mondo reale. Il brutto era che si trovava sperso nel buoi più assoluto, niente sogni. Un sonnifero parecchio potente a quanto pare. Il problema: si sarebbe risvegliato o si trattava di un viaggio di sola andata?

Edited by SSD_Executor-Fener - 1/7/2011, 18:26
 
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view post Posted on 13/6/2011, 18:10     +1   -1
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saltiamo avanti ancora? Così raggiungiamo il mese 10...

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"Ti voglio bene" disse l'ex-Signore del Fuoco e Iris non poté fare a meno di chiedersi se stava dicendo la verità... o era solo un ultimo disperato tentativo di ingannarla, per salvare la sua inutile vita. In ogni caso le sue parole non avrebbero cambiato niente, perché lei aveva già deciso. Avrebbe fatto capire a suo padre quanto, in realtà, loro due fossero diversi e l'avrebbe fatto per se stessa. Tanto lui non avrebbe capito. Rovesciò tutto il contenuto della boccetta nella bocca dell'uomo che bevve avidamente, senza fare domande... avrebbe potuto con facilità propinargli un veleno... quelle ferite dovevano provocargli un dolore insopportabile se era disposto a prendere da lei qualunque cosa, soprattutto dopo i discorsi che avevano fatto di recente. Le passò per la mente un pensiero fugace: di lì a poco suo padre avrebbe perso conoscenza... e se gli avesse davvero somministrato un veleno? Ma indugiò un solo istante su quell'idea, rifiutandola disgustata: non sarebbe stato degno di lei, non era nel suo stile. Se doveva uccidere qualcuno preferiva farlo ad armi pari... se un qualunque combattimento contro di lei si poteva considerare tale.

La testa dell'uomo giaceva ormai inerte sul suo grembo e Iris la sollevò senza troppa cura, posandola di nuovo sul telo che lo separava da terra, poi rimase lì, ad osservarlo, finché un rumore di passi che riecheggiava nel corridoio attirò la sua attenzione. Ua ragazza, avvolta in un lungo ed elegante abito rosso scuro entrò nella cella seguita da un soldato. La giovane notò Iris accovacciata in fondo alla gabbia aperta, dove fino a quel momento Riku era stato tenuto prigioniero, e di fronte alla sua sovrana si prostrò, stando attenta a non sporcare il bel vestito con il sudiciume della cella. Iris era troppo stanca per preoccuparsi di quei convenevoli "da questo momento lo affido alle tue cure" disse, muovendo svogliatamente le dita in direzione di suo padre "il soldato che l'ha visitato dice che vivrà al massimo una giornata... io esigo che sopravviva alle ferite. Non mi interessa come farai: usa una delle tue stregonerie, lo affido alle tue cure" disse, tirandosi in piedi.

Posò una mano su una delle sbarre che la separavano dalla dominatrice dell'acqua e attraverso di esse la scrutò per un lungo istante, poi piegò la testa e sgusciò fuori dalla porticina aperta "immagino sia meglio portarlo a palazzo. Una volta che gli avrai dato le prime cure ordinerò ai soldati di scortarlo in una stanza vicino alla tua, così potrai essere sempre a portata se le sue condizioni peggiorassero all'improvviso" disse mentre raggiungeva la coetanea. Si era abituata rapidamente alla vita di corte, allo sfarzo e ai ricchi abiti: una parte di lei la disprezzava per il modo in cui aveva tradito la sua gente, consegnandogliela... ma un'altra parte di lei le era grata... trattare con Kiki non era complicato come con il resto del mondo. Le interessava solo il denaro e Iris sapeva che finché ne avesse avuto a disposizione avrebbe avuto un'alleata fedele e leale. Sorrise. Forse Kuro aveva ragione, in fondo: si sentiva già meglio.

Il Signore del Fuoco raggiunse la porta senza degnare i presenti di ulteriori sguardi: "avvisatemi quando riprenderà conoscenza" ordinò, allontanandosi.
 
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SSD_Executor-Fener
view post Posted on 1/7/2011, 17:28     +1   -1




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