La Nazione del Fuoco - GdR

Il risveglio

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SSD_Executor-Fener
view post Posted on 14/6/2011, 12:08     +1   -1




CITAZIONE
continua da Un incidente?

[2310 Riku (#C30000): (30r100)] [DENARO: 1000, DEPOSITATO: ABBIGLIAMENTO: tunica lunga rossa/nera/oro spilla a forma di fiamma] [EV: 500, ABILITA': ,ARMATURA: nessuna, ARMI: ]

Mese 10 Giorno 1 Post 1 Mattino

Aprì gli occhi, lentamente, quell' intruglio che Iris gli aveva dato doveva essere molto forte. Non sapeva per quanto aveva dormito, per quanto era rimasto nel vuoto assoluto dei sogni inesistenti. Alla fine quando gli occhi erano aperti e stava riprendendo conoscenza si accorse che il dolore era molto minore e le bende sulle gambe, sul collo e sulla faccia erano sparite. Rimanevano soltanto quelle sulla schiena, sul petto e sul ventre dove c' erano le ferite più profonde e gravi. Dopo aver iniziato a sentire di nuovo il dolore iniziò a guardarsi attorno. A quanto pare Iris l' aveva fatto portare a palazzo, in una delle stanze degli ospiti. La stanza era sfarzosa ma non eccessivamente, per evitare che superasse in bellezza quelle della famiglia reale e del sovrano, aveva un normale mobilio in legno pesante e scuro. Il letto era spazioso ed a notarlo bene era stato fatto in modo che le ustioni provocassero meno male possibile. Le coperte erano estremamente morbide. Il resto della stanza era addobbato con lo stile della Nazione del Fuoco. La maggior parte degli accessori era in rosso, i quadri raffiguravano la famiglia reale, in questo caso solo Iris, per ricordare dove si trovassero gli ospiti, ed altri riportavano la vita di corte. Per il resto non c' era niente di anormale.
Nella stanza erano in due, c' era una guardia sulla porta che lo stava osservando, forse Iris aveva detto di avvisarla appena si sarebbe svegliato lui avrebbe fatto così, e molto probabilmente fuori ce ne saranno state altre due come normale protocollo di sicurezza. La guardia avrà sicuramente mandato un messaggio al Signore del Fuoco ed era una questione di tempo prima che Iris entrasse da quella porta. Riku alzò le coperte e con difficoltà si mise seduto sul lato del letto. Era seminudo. Si alzò, a quanto la gamba sinistra gli dava problemi, e si diresse barcollante verso l' armadio. La guardia rimase impassibile. Aprì le pesanti ante, cercò una vestaglia abbastanza lunga da coprirlo totalmente e la indossò. Quando richiuse l' anta dietro di questa trovò la guardia che lo stava vissando con sguardo truce, da interrogatorio. Dove crede di andare? chiese con tono molto serio In giardino. L' aria fresca aiuta la guarigione. rispose Riku chiudendosi delicatamente la vestaglia in vita con la cinta.

La guardia non sapeva che fare, il Signore del Fuoco aveva dato ordini precisi di guarirlo e di avvisare la guaritrice se ci sarebbero state complicazioni. Non aveva detto di tenerlo bloccato in quella stanza oppure di fermarlo. E come l' avrebbe fermato? Se avrebbe tentato gli avrebbe sicuramente fatto del male. Poteva seguirlo ed aiutarlo in casi eccezzionali, avrebbe sicuramente avvisato la guaritrice della tribù dell' acqua. Riku circunavigò la guardia più velocemente che potè ed arrivò alla porta Di al Signore del Fuoco che sono ai giardini, lei sa dove. Quando Iris era ancora una principessa e la famiglia era unita. Passavano parecchio tempo in un area del giardino che era quasi sempre deserta perchè riservata alla famiglia reale. Aprì la porta ed uscì. Difatti c' erano le due guardie reali ai fianchi della porta ma lui non le degnò di uno sguardo e barcollando s' incamminò verso i giardini. Le guardie rimasero ad osservarlo per un po' con fare sbalordito. La guardia uscì poco dopo dicendo Lo tengo d' occhio io. Và ad avvisare il Signore del Fuoco che il prigioniero si trova nei giardini. Lei sa dove. Tu invece avvisa la guaritrice, che si tenga pronta in caso di complicazioni. disse la guardia. Le due guardie reali tentennarono ma alla fine cedettero, erano le uniche cose possibili da fare senza far del male al prigioniero.

Riku intanto con la sua andatura barcollante aveva raggiunto una delle uscite laterali che dava sui giardini, era quasi arrivato, finalmente, era stufo di dover fare una fatica immensa per camminare. Era ricomparso anche il dolore al petto però più attenuato, forse la pelle in quel tempo di permanenza nella stanza era guarita ed aveva riassunto un po' della durezza di un tempo. Si fermò un attimino sulla soglia per riprendere fiato, ossevato dalle guardie reali di stanza lì. Poi ripartì con la sua andatura ma si vedeva che si affaticava sempre più. Ormai era arrivato. Si sedette sulla riva dello stagno a guardare l' acqua ed a ricordare i bei vecchi tempi insieme alla famiglia.

Edited by SSD_Executor-Fener - 1/7/2011, 18:29
 
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view post Posted on 14/6/2011, 21:37     +1   -1
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il link "continua da..."

MESE 10, GIORNO 1, POST 1, mattino

[(#FF007F) EXP 141.470 (15r50)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



La situazione politica non era affatto buona: aveva mandato le sue flotte a caccia dei pirati che infestavano i mari tra il sud del Regno della Terra e la Nazione del Fuoco... ma i suoi uomini non avevano trovato niente. Ora stavano pattugliando le coste, eppure i mercantili continuavano a venire saccheggiati. "E' sparito" era l'unica cosa che erano riusciti a dirle a proposito di uno degli ultimi carichi: non un attacco, non una nave. Sembrava che il tutto si fosse volatilizzato e ormai si parlava di vendetta degli spiriti. Quanto al Regno della Terra la situazione non era migliore: le sue navi non erano passate inosservate e già si parlava di rivolte. Di nuovo. Qualcuno doveva aver avvisato i Saggi che erano prontamente andati da lei e l'unica cosa che erano riusciti a dirle somigliava troppo a un "ve l'avevamo detto". Tutti buoni a protestare, aspettando che i problemi si risolvessero da soli... e lei, unica a farsi carico di gestire la Nazione non faceva altro che trovarsi nel bel mezzo delle polemiche, tra il popolo che protestava che non faceva abbastanza e i nobili indignati per la sua incapacità... avessero fatto qualcosa, oltre a lagnarsi con lei e di lei!

Quella mattina non aveva voglia di sentire una sola parola... aveva deciso che non intendeva vedere nessuno e così sarebbe stato... ma nonostante tutto i nobilotti presenti a corte continuavano a inseguirla per i corridoi. Aveva fatto intervenire le guardie e si era allontanata, rintanandosi nell'unico posto in cui nessuno sarebbe andato a cercarla, nell'unico posto in cui non l'avrebbero trovata per esporle le loro lamentele: c'era una parte del giardino riservata alla famiglia reale e lì nessuno osava addentrarsi senza una ragione più che valida. Si era seduta su una panca di pietra, sotto a un vecchio albero: l'autunno sembrava in ritardo, quell'anno, ma tra le chiome spuntava qualche macchia gialla e rossa. Una foglia si staccò dal ramo, finendo in uno stagno pieno di alghe, e Iris rimase lì ad osservarla galleggiare, senza la minima voglia di pensare ad alcunché.
 
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view post Posted on 15/6/2011, 10:35     +1   -1




[2360 Riku (#C30000): (15r50)] [DENARO: 1000, DEPOSITATO: ABBIGLIAMENTO: tunica lunga rossa/nera/oro spilla a forma di fiamma] [EV: 500, ABILITA': ,ARMATURA: nessuna, ARMI: ]

Mese 10 Giorno 1 Post 2 Mattino

Riku non poteva dimenticare i bei momenti passati in famiglia in quei luoghi stupendi. I giardinieri a quanto pare facevano ancora un buon lavoro nonostante il cambio di gestione. Scoprì che stare seduti gli provocava dei dolori sulla schiena, molto probabilmente in quel punto la pelle non aveva riaquistato l' elasticità necessaria per permettere certi movimenti. Quindi si sdraiò abbastanza vicino allo stagno per sentire la freschezza emanata dall' acqua di prima mattina ed abbastanza lontano da non bagnarsi. Nel guardare lo stagno intravide, oltre a questo, una figura seduta sulla panca di pietra immobile che stava fissando un qualcosa. Non riusciva a dire cosa ma la sagoma era inconfondibile, indossava il terzo coprispalla consegnato al Signore del Fuoco e la corona d' oro a forma di fiamma scintillava al sole. A lui bastava vedere quei simboli per sapere chi era. Riku non notò alcun segno che lei lo avesse notato e quindi per il momento era meglio ignorarla. Se era lì prima di lui ci sarà un motivo. Quel luogo aveva il pregio di instillare tranquillità e calma nello spirito delle persone e ti distraeva dagli impegno quotidiani. Riku si ricordava che diverse volte si era abbandonato a questa tranquillità per evitare di essere disturbato dai nobili o da altri rompiscatole. Sapendo questo, Iris, sarà venuta lì per quel motivo. Per staccarsi dagli impegni quotidiani.

Riku sapeva che era meglio evitare di disturbarla in quel momento quindi avrebbe aspettato che venisse lei a chidergli cosa facesse fuori dalla sua stanza. Sempre che venisse. O lo chiamava dicendogli di venire da lei o sarebbe vneuta direttamente lei. Queste erano le opzione. Se si ignoravano a vicenda, tutti e due avevano un po' di tempo da dedicare alla riflessione sui bei momenti passati in quella parte di giardino.

Edited by SSD_Executor-Fener - 1/7/2011, 18:30
 
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view post Posted on 15/6/2011, 14:44     +1   -1
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MESE 10, GIORNO 1, POST 2, mattino

[(#FF007F) EXP 142.720 (15r50x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



Un movimento tra le fronde, dall'altra parte dello stagno, attirò l'attenzione di Iris... come sempre le brutte notizie non arrivano mai da sole: sembrava che suo padre si fosse ripreso abbastanza da rimettersi in piedi e in un modo o nell'altro doveva aver convinto le guardie a seguirlo. Una rabbia improvvisa le strinse lo stomaco in una morsa: con che diritto se ne andava in giro!? L'aveva fatto arrestare e rimaneva pur sempre un prigioniero!!! Che pagava a fare tutte quelle guardie se non per non doverselo trovare tra i piedi!? Ma subito si rese conto che non avevano fatto altro che seguire ciecamente i suoi ordini... aveva detto loro di avvisarla appena si fosse ripreso, non cosa fare nel caso appena ripresosi avesse optato per una scampagnata. Tornò a fissare il laghetto per diversi interminabili minuti, fingendo di non aver notato la sua presenza... complice l'ingenua speranza che, se non avesse prestato attenzione alla cosa, il problema si sarebbe risolto da solo.

Già... come se qualunque cosa riguardo a suo padre si potesse risolvere da sola. Sicuramente era lì apposta; voleva farle vedere che poteva fare quello che gli pareva, stava cercando di farla sentire inadeguata e tenerle il fiato sul collo finché sarebbe crollata... e allora le avrebbe riso in faccia, come aveva sempre fatto. Iris era stufa. Se suo padre intendeva continuare con quello stupido gioco avrebbe continuato da solo. Si alzò di scatto, scrutò severa in direzione della guardia e raggiunse l'ex Signore del Fuoco, fulminandolo con un'occhiata. "So cosa stai cercando di fare" lo informò con aria saccente "e non intendo tollerarlo un minuto di più! Non ne posso più di sentire tutti che si lamentano, di sentirmi ripetere quanto si stava bene sotto il governo di Rozul, quanto tu sia stato il miglior Signore del Fuoco che questa Nazione abbia avuto! La verità? Sei un pessimo padre e un sovrano ancora peggiore! Sai solo ingannare la gente per poterti fare i comodi tuoi... ma se è questo che il popolo vuole è chiaro che io sono di troppo!" sbottò e infuriata armeggiò tra i propri capelli, fino a strappare via la corona che scagliò con forza contro suo padre. "DIVERTITI!" esclamò, tornando sui suoi passi. Nel farlo scorse lo sguardo allibito della guardia che aveva scortato Riku fin lì "sì, è davvero mio padre" sbuffò, rispondendo a quella domanda evidente dal suo sguardo che tuttavia il soldato non osava porre.

Iris si fermò un momento ancora, il tempo necessario a voltarsi verso suo padre e scoccargli un sorriso sarcastico: "... e il popolo che ti ama tanto non è nemmeno in grado di riconoscerti. Io comincerei a farmi qualche domanda" aggiunse stringendo le mani a pugno. Il nodo dell'acconciatura tradizionale le pendeva tutto da un lato e diversi capelli andavano ormai dove volevano. Iris scosse la testa, divertita dalla sua stessa affermazione. Almeno per una volta aveva impedito a suo padre di mettere in atto il suo losco piano, qualunque fosse. Si sentiva già molto meglio... non gli aveva lasciato il tempo di discutere... e se avesse deciso di nuovo di esiliarla... non le importava: lei per prima non voleva stare nella stessa nazione in cui si trovava quell'uomo! Se ne sarebbe andata a cercare Antk e quando la plebaglia avesse deciso che ne aveva abbastanza di suo padre... forse, allora, sarebbe tornata a ridere loro in faccia.

Edited by @Les - 4/7/2011, 22:56
 
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SSD_Executor-Fener
view post Posted on 16/6/2011, 10:43     +1   -1




[2440 Riku (#C30000): (25r80)] [DENARO: 1000, DEPOSITATO: ABBIGLIAMENTO: tunica lunga rossa/nera/oro spilla a forma di fiamma] [EV: 500, ABILITA': ,ARMATURA: nessuna, ARMI: ]

Mese 10 Giorno 1 Post 3 Mattino


La quiete di Riku venne disturbata da Iris, che muovendosi infuriata, provocava un rumore strano sul terreno. Riku prevedendo che la figlia non stava venendo per una questione di piacere, dato lo sguardo, si alzò per non aver una posizione svantaggiata se avrebbe deciso di discutere più animatamente del solito.

Rimase allibito dalle idee che Iris si era messa in testa. Nella sua mente aveva impressi solo i lati brutti del padre che l' aveva cresciuta ed ora lo identificava come una persona pronta a pugnalarla alle spalle. Era vero che fin a poco tempo fa tramava alle spalle delle persone, per il loro bene infondo, ma le reazioni di Iris erano, secondo lui, un po' esagerate. Come avrebbe potuto Riku riformare la famiglia reale in queste condizioni? La cosa più brutta era sentire che Iris lo considerava un pessimo padre. Prese la corona poco prima che gli colpisse il ventre ferito. Doveva fare qualcosa. Iniziò a riflettere, con la corona in mano lasciando perdere la battutina della figlia, su cosa fare... come raggiungere il suo obbiettivo. Quando gli venne l' idea, Iris se ne stava andando e lui le corse dietro. La pelle della coscia ad ogni falcata si strappava sempre più fino a quando si sbregò del tutto provocando un grosso taglio da cui fuoriusciva un modesto rigolo di sangue abbastanza veloce che gli correva giù per il polpaccio fino al pavimento. Con un ultimo sforzo raggiunse Iris ed ignorando il dolore gli si parò davanti. Iris, o governerò insieme a te oppure non governerò affatto. disse Riku molto chiaramente porgendo la corona ad Iris. Non governerò senza la mia unica figlia al mio fianco. riepetè determinato.

Adesso era ora di raccontargli la storia che lo portò contro il mandante del sicario che ha tentato di ucciderlo. Iris non sarei in questa situazione se non fosse stato per proteggerti. disse indicando con la mano libera le varie ferite tranne quella sulla gamba, al momento la stava ignorando Tu forse non ricorderai ma io ricordo benissimo quella notte in una locanda nel Regno della Terra. Ricordo come degli avventori ubriachi ti guardarono quando entrò la più bella ragazza del mondo disse con un po' di rabbia, forse e ricordo anche i loro piani di quella notte. Sarebbero venuti a farti visita di notte ed al solo pensarci di mia figlia alla mercè di quesi balordi mi fece infuriare. Lì uccisi tutti appena uscirono dalla loro stanza, in silenzio. Aprì la porta della tua camera per vedere che fossi tranquilla e vederti al sicurò mi reimpì il cuore di gioia. disse variando le emozioni ad ogni contesto del racconto So bene che adesso non hai più bisogno di essere protetta disse alludendo al dominio molto sviluppato della figlia ma nonostante tutto quel che pensi io ti voglio ancora bene, come quando eri una bambina combina guai disse sorridendo, ripensando ai vecchi tempi in cui Iris ne combinava di tutti i colori ed adesso ti chiedo di governare la Nazione del Fuoco, com'è da tuo destino, insieme a me. Insieme la porteremo alle glorie passate, e se i saggi hanno qualcosa da ridire al proposito che vadano a quel paese. disse convinto e sincero Riku.

Edited by SSD_Executor-Fener - 1/7/2011, 18:31
 
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view post Posted on 20/6/2011, 19:45     +1   -1
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1) aggiorna gli EXP!!!
2) compila (00r00) nella tua intestazione con il numero di righe e gli EXP accumulati!

MESE 10, GIORNO 1, POST 3, mattino

[(#FF007F) EXP 142.820 (30r100)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



Iris riuscì a fare solo pochi passi prima che suo padre le si parasse davanti. Alcune delle ferite avevano iniziato a sanguinare e la carnagione dell'uomo era più pallida del solito... sembrava in procinto di svenire, ma Iris non se ne preoccupò, non cercò di sorreggerlo, né gli rivolse altro che un'occhiata carica d'odio: non meritava niente di diverso. "Iris, o governerò insieme a te oppure non governerò affatto!" esclamò con decisione e le sue mani si protesero verso la figlia, offrendole a sua volta la corona. Per un istante Iris vacillò, le si strinse il cuore a vedere quell'uomo ferito a morte, che combatteva contro il suo stesso corpo per non lasciarla andare via e fu tentata di credergli. Lottò contro l'istinto di abbracciarlo, ringraziarlo, di dirgli come per anni non aveva desiderato altro che quella proposta, come tutto quello che aveva fatto... i suoi tentativi di ribellione, la guerra che un anno prima voleva scatenare con le Tribù, in realtà servissero solo ad ottenere quello: a dimostrargli che era all'altezza di governare, che era pronta a farlo al suo fianco e che non desiderava nient'altro. Poi si rese conto che era esattamente quello che voleva sentirsi dire... e che suo padre sicuramente lo sapeva. L'espressione della ragazza si indurì all'improvviso e con un cenno della mano rifiutò la corona. "Finiscila! Ti sei già divertito abbastanza. Mi hai costretta a vagabondare come una pezzente, a mendicare un esercito... quando stavo finalmente per raggiungere il mio scopo e dimostrarti che sono cresciuta, che sono in grado di combattere... ti sei finto morto, solo per divertirti alle mie spalle... che altro vuoi da me?" lo interrogò, sul volto un'espressione di disgusto.

"Iris non sarei in questa situazione se non fosse stato per proteggerti" insistette pazientemente Riku, rievocando il suo viaggio a caccia della Gilda. Iris ricordava. Ricordava di come l'avessero infastidita per tutta la cena, della fatica che aveva fatto a trattenersi, nel disperato tentativo di non rivelare la propria identità con il dominio. Li aspettava quella notte ed era ben decisa a pugnalarli a morte per l'affronto subito, ma aveva finito per addormentarsi, complici la stanchezza e l'inesperienza. Non si erano fatti vivi, comunque: nemmeno il mattino seguente; di quei balordi non aveva più trovato traccia... ma provava solo che era stata seguita, da suo padre o da chi per lui. Sapeva che l'ex Signore del Fuoco avrebbe fatto qualunque cosa per ottenere quello che voleva... e mentire a sua figlia non sarebbe certo stato un problema.

"... ma nonostante tutto quel che pensi io ti voglio ancora bene, come quando eri una bambina combina guai" continuò l'uomo. Iris accennò un mezzo sorriso. Bei tempi, belle parole... ma per quanto sembrasse sincero erano solo parole, i fatti sembravano portare in tutt'altra direzione e la sua espressione si indurì di nuovo. "Perché?" chiese a bruciapelo, con una rabbiosa determinazione. "Perché hai permesso che Zheng salisse al trono con la tua legge di ripartizione del potere? Dov'eri quando è quasi riuscito a uccidermi, sabotando la mia aeronave? Intendevi stare lì a guardare anche quando ho rischiato di morire per il veleno della Gilda? Devo la vita a un monaco!" esclamò, prendendo fiato e subito aggiunse "Perché mi hai permesso di portare una guerra per quattro nazioni, in tuo nome, di sterminare migliaia di innocenti e di perderne altrettanti tra i nostri soldati, se eri ancora vivo? Dov'eri quando i vegliardi del Loto sono venuti ad assassinarmi? Perché hai permesso loro di prendersi il mio dominio? Con te al mio fianco li avrei sconfitti!"

Edited by @Les - 4/7/2011, 22:57
 
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SSD_Executor-Fener
view post Posted on 1/7/2011, 18:35     +1   -1




[2490 Riku (#C30000): (15r50)] [DENARO: 1000, DEPOSITATO: ABBIGLIAMENTO: tunica lunga rossa/nera/oro spilla a forma di fiamma] [EV: 500, ABILITA': ,ARMATURA: nessuna, ARMI: ]

Mese 10 Giorno 1 Post 2 Mattino


Abbassò il capo per un attimo riflettendo su come affrontare quella marea di domande decisamente aggressive. Risollevò il capo ritornando a fissare gli occhi della figlia Non sono rimasto a guardare in tutti gli avvenimenti che hai elencato. affermò ripensando alla bravura con cui aveva aiutato i vari personaggi della vita di Iris per mantenere in vita o rendere migliore la vita di questa. Mi ricordo bene quando il monaco si presentò alla serra, fortunatamente avevo con me dei gigli di fuoco perchè la serra ne era sprovvista. disse con sincerità, non con cattiveria. Stava veramente tentanto con il tono di voce di non far includere alcun doppio senso Era il fiore preferito di tua madre, tenerlo con me mi ricorda la figlia che ha dato alla luce. disse con un mezzo sorriso. Un po' troppo sdolcinato ma è necessario. Iris necessita di quella figura paterna che per parecchio tempo è morta. Comportarsi da padre amorevole poteva cambiare l' idea di Iris su Riku. Sempre che non fosse troppo tardi.

I traditori del Loto... disse con disprezzo quel nome, l' unica cosa che gli era sfuggita di mano
sono stati sempre un ostacolo. continuò trattenendo il dolore delle vecchie cicatrici provocate dai quattro maestri dell' ordine ed anche della ferita da cui stava copiosamente uscendo sangue Quando intuì cosa avevano in mente mi recai da loro per parlargli, per pregarli di lasciarti stare ma non c'è stato verso. Allora me ne andai, intenzionato a venire da te per avvertirti dell' incombente pericolo. continuò con tono normale Non ho fatto i conti con l' oste. Mi attaccarono, io non sono potente come te Iris e mi sopraffarono immediatamente. Ho ancora i segni delle fruste d' acqua di Aktuel. disse portando una mano dietro la schiena come, sempre che il fuoco dell' assassino non le abbia coperte con delle ustioni.
Quando, dopo esser stato colpito più volte dalla dominatrice dell' acqua. perse conoscenza pensava veramente di morire. Lì ebbe la rivelazione, morire era una cosa orrenda sia per il deceduto sia per i familiari del morto. Aveva fatto una cosa orribile, Iris l' avrebbe mai perdonato? Quella paura l' aveva tenuto distante da lei fino a pochi giorni fà, Kuro aveva aiutato. Quando persi conoscenza per colpa di quella maledetta dominatrice dell' acqua, immaginai quanto doveva esser duro per te aver perso il padre che fino a pochi anni fa ti aveva accudito ed istruito. Sarei venuto molto prima se solo la paura del ripudio non mi avesse fermato ogni volta che mi stavo avvicinando. disse sincero, adesso si sentiva un po' più libero. Si era tolto uno dei tanti problemi dalla coscienza. Uno dei tanti.

Edited by SSD_Executor-Fener - 1/7/2011, 22:46
 
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view post Posted on 1/7/2011, 20:55     +1   -1
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[(#FF007F) EXP 143.120 (30r100)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



Lo vide abbassare il capo, senza rispondere. Questo era suo padre! Bravo a rigirare la frittata, a scaricare la colpa agli altri... ma sulle cose importanti non sapeva fare altro che tacere, o nascondersi dietro a un dito. Iris gli lanciò un'occhiata carica di disprezzo ripensando al fatto che era pronta a credergli e lui non aveva nemmeno il coraggio di tentare di giustificarsi. Poi lui alzò il suo sguardo su di lei e Iris lo ricambiò, con un crescente senso di attesa: si sentiva sul punto di scoppiare. Se una sola delle scuse che avrebbe tirato fuori fosse stata meno che convincente... era certa che lo scarso autocontrollo su cui poteva contare in quel momento sarebbe venuto meno. Era certa che l'avrebbe ucciso nello scatto d'ira, come aveva rischiato di fare anni prima, quando lui aveva deciso di esiliarla... e... beh, questa volta sapeva con chi aveva davvero a che fare, non si sarebbe lasciata intenerire, né vincere dai sensi di colpa.

"fortunatamente avevo con me dei gigli di fuoco perchè la serra ne era sprovvista" spiegò. Iris si irrigidì, digrignando nervosamente i denti. Voleva credergli con tutta se stessa, ma non poteva. L'aveva sempre presa in giro! Lo stava facendo anche adesso... "Era il fiore preferito di tua madre" insistette lui abbozzando un sorriso imbarazzato, come non lo aveva mai visto fare. Possibile che fosse sincero? Non aveva mai voluto nemmeno nominare sua madre, ma nelle stanze dell'ex-Signore del Fuoco aveva trovato dei ritratti... sembravano davvero innamorati, tanto che Iris fu tentata di interromperlo, di fare domande su quell'argomento che era stato un tabù tra di loro. Strinse i pugni: no! Non voleva lasciarsi intenerire, non poteva.

"Mi attaccarono, io non sono potente come te Iris" si giustificò suo padre. Modestia. Un'altra cosa che sembrava aver scoperto di recente, finalmente ammetteva quello di cui lei era certa da anni. La bocca di Iris si contorse in una lunga serie di smorfie involontarie: voleva ribattere, voleva credergli, voleva... non ne era più certa nemmeno lei. Storse il naso e rimase in silenzio, studiandolo come una bestia in gabbia in attesa di un momento di cedimento. Diede all'uomo il tempo di finire il suo discorso, scrutandolo con occhi severi, come se le parti si fossero invertite e lui fosse stato il figlio disobbediente, lei il padre a cui era chiesto di perdonare. E se fosse stato proprio questo, il problema? Non ci riusciva. Non poteva dimenticare tutto quello che le aveva fatto passare, tutto l'odio che aveva provarlo e stringergli la mano. Sapeva che non poteva tornare ad avere una famiglia felice: non dopo l'ingiusta punizione inflittale da suo padre, non dopo la morte di sua madre, il tradimento del nonno, l'omicidio di Shalidar.

"... immaginai quanto doveva esser duro per te aver perso il padre che fino a pochi anni fa ti aveva accudito ed istruito". Un tuffo al cuore e Iris sentì un nodo salirle alla gola mentre i suoi dubbi si dissipavano. Possibile che avesse finalmente capito? Il Signore del Fuoco aprì la bocca per parlare e lo sguardo tradì i suoi sentimenti, ma il suo tono di voce rimase freddo, severo, impassibile: "Sei gravemente ferito. Tornatene nelle tue stanze e fatti curare: se volevi morire potevi dirlo subito, ti avrei lasciato alla torre" disse e subito si voltò per allontanarsi dal giardino. Stava per impazzire, se lo sentiva.

Edited by @Les - 4/7/2011, 22:58
 
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view post Posted on 4/7/2011, 22:08     +1   -1




[2590 Riku (#C30000): (3r20)] [DENARO: 1000, DEPOSITATO: ABBIGLIAMENTO: tunica lunga rossa/nera/oro spilla a forma di fiamma] [EV: 500, ABILITA': ,ARMATURA: nessuna, ARMI: ]

Mese 10 Giorno 1 Post 4 Mattino

Riku non voleva lasciare ad Iris il tempo di riprendersi, battere il ferro finchè è caldo. Era inutile e dispendioso discutere frammentariamente, era meglio risolvere la maggior parte dei problemi in quel momento per poi risolvere uno ad uno quelli della Nazione del Fuoco. Riku prese delicatamente il braccio della figlia, tentando di fermarla dalla sua marcia via da quel luogo. Iris iniziò non andare via, dimmi cosa pensi. Non chiuderti in te stessa. sollecitò la figlia a non andar via, di esprimersi. Riku voleva sapere cosa gli frullava in testa, stava diventando sempre più difficile prevedere cosa dicesse o facesse Iris. Era cambiata la ragazza, in quegli anni di sua assenza era cambiata. Sperava veramente che accettasse il suo ritorno, insieme avrebbero potuto fare grandi cose per la famiglia e per la Nazione. Entrambe le cose erano in pericolo.

Doveva anche vendicarsi dell' assassino che il criminale aveva mandato ad ucciderlo. Si sarebbe occupato di quella questione a tempo debito, appena avrebbe stabilizzato il rapporto con la famiglia, avrebbe potuto fare qualsiasi cosa. Aveva già in mente un modo per rintracciare sia il capo criminale, quella era la cosa più semplice, sia l' assassino e l' organizzazzione che c'è dietro. Sempre che l' assassino sia sotto l' ala protettrice di un' organizzazzione, poteva lavorare da solo... chi lo poteva dire? Avrebbe indagato.
 
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view post Posted on 5/7/2011, 17:16     +1   -1
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MESE 10, GIORNO 1, POST 3, mattino

[(#FF007F) EXP 143.380 (15r50x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



Iris si sentì afferrare per un braccio e trasalì. Perché doveva complicare le cose? "Iris non andare via, dimmi cosa pensi" la pregò suo padre. A Iris parve di cogliere la sincerità nella sua voce e si sentì venir meno... trattenne il fiato, sperando in tal modo di riuscire a controllare il vortice di emozioni che la assalì, ma aveva già lottato troppo a lungo contro se stessa: subito si voltò, con l'intenzione di chiedergli di lasciarla andare, di farsi gli affari suoi, gridargli dietro che non aveva mai capito niente e mai avrebbe capito.

"Non chiuderti in te stessa" la incoraggiò suo padre... e quel tono insolitamente cortese la riportò involontariamente indietro al tempo in cui tutto era possibile, in cui erano una vera famiglia, quando Riku faceva di tutto per ritagliarsi del tempo da dedicarle, le raccontava meravigliose storie sulla loro Nazione, su come erano grandi in passato, sui nonni che avevano governato e di come un giorno avrebbero guidato insieme il loro popolo. Ricordò le vacanze a Ember, le storie della buonanotte, suo padre che la guardava allenarsi e la correggeva, finché un giorno entrambi avevano capito che lei sarebbe diventata più grande di qualunque dominatore nella Nazione. Allora Iris sentì le lacrime salirle agli occhi: quel tempo le mancava; si era convinta che un sovrano non potesse permettersi di avere dei sentimenti, una famiglia... ma ora suo padre era lì, voleva stare con lei, governare assieme come le aveva promesso quando era piccola... e lei voleva la stessa cosa.

Non disse una parola, ma si avvicinò rapidamente a lui e lo strinse in un abbraccio: "quando i Saggi mi hanno detto che eri morto ho capito che non mi importava niente di essere la dominatrice più potente della Nazione: volevo dimostrare di poter essere un grande sovrano per il nostro popolo... ma volevo farlo perché tu potessi essere fiero di me!" singhiozzò "ho continuato a pensare che... se non ti avessi disobbedito non avresti dovuto esiliarmi... che se fossi stata al tuo fianco nessuno avrebbe potuto farti del male! Pensavo che quello che era successo fosse colpa mia" ammise, stringendosi con forza a suo padre. Rimase in silenzio per qualche istante, poi un dubbio si insinuò nella mente della ragazza "papà... se questo è solo un altro dei tuoi teatrini per convincermi ad invalidare la condanna dei Saggi... non voglio saperlo: fammi credere che tu sia sincero e non ti contesterò mai più."
 
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SSD_Executor-Fener
view post Posted on 5/7/2011, 21:23     +1   -1




[2670 Riku (#C30000): (25r80)] [DENARO: 1000, DEPOSITATO: ABBIGLIAMENTO: tunica lunga rossa/nera/oro spilla a forma di fiamma] [EV: 500, ABILITA': ,ARMATURA: nessuna, ARMI: ]

Mese 10 Giorno 1 Post 5 Mattino

Riku temeva che quel gesto liberasse una furia in sua figlia. Aveva osato toccarla per impedirgli di andare via. Ritrasse il braccio appena aveva avuto la certezza che bon se ne fosse andata, non voleva certo divenire un bersaglio di Iris. Però questa paura poteva non piacere alla ragazza, a lui non sarebbe piaciuto, l' idea che mio padre abbia paura di me per il dominio non gli piacerebbe affatto. Le sue parole sembravano aver sortito l' effetto giusto, Iris era immobile, chissà cosa gli frullava in testa. Cosa pensava di fare? Di obbligarlo a tornare nella stanza, di farlo arrestare nuovamente oppure finalmente si sarebbe decisa a dimostrare un po' di affetto. Riku sapeva che quell' emozione era presente nella ragazza, bastava solo aver la chiave per sbloccarla. C' aveva provato parecchie volte, la maggior parte delle volte, come quella nella cella insieme alla guardia, non era neanche voluto. Però sommato tutto, doveva dire grazie all' assassino, senza di lui non sarebbe arrivato fino a quel punto. Bisognava vedere come Iris la prendesse questa volta, avrebbe riaccettato il padre?

Un fatto imprevedibile, Iris si avvicinò velocemente cogliendo Riku di sorpresa, un abbraccio da parte della figlia che fino ad ora l' aveva trattato male ed umiliato. Aveva cancellato dalla coscienza cosa Iris gli aveva fatto in prigione, come l' aveva trattato, quel gesto d' affetto cambiava tutto. Dopo tutto quello che Riku aveva fatto patire alla figlia, lei stava iniziando a perdonarlo. Ci mise un secondo per abbracciare a sua volta la figlia ed ascoltarla nel suo discorso molto commuovente, non riusciva a capire se stesse piangendo. Non voleva interrompere quel momento magico. Almeno mentre era concentrato sulla figlia poteva lasciar perdere la ferita da cui continuava ad uscire sangue copiosamente, le vesti stavano tamponando la ferita ma erano ormai zuppe, comunque Riku resisteva per la figlia.

Il discorso l' aveva toccato fino in fondo alla sua anima. Non sapeva che dire. Sono sincero disse dolcemente
non voglio altro che la nostra famiglia sia di nuovo unita, come un tempo. disse un po' sommessamente ripensando ai bei vecchi tempo passati insieme ad Iris sull' isola di Ember ed altrove. Specialmente sull' isola di Ember, là erano sepolti sotto strati di polvere una quantità innumerevole di ricordi della loro famiglia. Nonostante a Riku dispiacesse che solo loro fossero rimasti, era meglio così. La madre ha scelto la sua strada e Riku ha rispettato la sua scelta. Era troppo tardi per tornare indietro. Ascoltata la domanda della figlia, rimase un attimo in silenzio poi Non ci sono più teatrini, disse sincero
c'è solo sincerità concluse calmo, assaporando quel momento stringendo anche lui la figlia con quasi la stessa forza con cui lei si stringeva a lui. Era un momento magico. Avrebbe fatto di tutto per passare ancora del tempo così. Insieme alla figlia, rappresentando la famiglia che aveva sempre sognato. Riunita e più forte che mai.

Edited by SSD_Executor-Fener - 6/7/2011, 00:56
 
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view post Posted on 6/7/2011, 14:33     +1   -1
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MESE 10, GIORNO 1, POST 5, mattino

[(#FF007F) EXP 143.530 (15r50x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



"Non ci sono più teatrini" promise Riku. Iris sentì le ginocchia cederle per l'emozione, sembrava troppo bello per poter essere vero, ma la ragazza aveva deciso di credergli: chiuse gli occhi, indugiando ancora qualche istante tra le braccia di suo padre. Sospirò, affondando la testa contro al petto dell'uomo, e il naso le si riempì dell'odore delle erbe che i medici dovevano aver usato per curarlo. Solo allora si accorse delle bende, appena distinguibili al tatto sotto la grezza stoffa della tunica che indossava, solo allora si ricordò che l'uomo era ferito e cautamente allentò la stretta, allontanandosi di qualche passo. Con un avambraccio si asciugò le lacrime: doveva essere ridicola, ridotta a quel modo. Liberò i capelli dal nastro che li teneva mollemente ancorati su un lato della testa, poi si pettinò velocemente con le mani e infine si raddrizzò, nel tentativo di recuperare il contegno perduto.

Suo padre era terribilmente pallido e dava l'impressione che di lì a poco avrebbe perso conoscenza, collassando a terra, ma Iris era decisa a non permetterglielo: c'erano tante domande che doveva fargli e una di queste non poteva aspettare: "perché volevi che uccidessi zio Shalidar?" chiese con voce stanca, ancora sconvolta al solo pensiero. Ricordava come Riku non avesse occhi che per lui, come avesse modificato le leggi che da secoli guidavano la Nazione pur di permettere al fratello di governare insieme a lui. Ricordava di come si ammiravano e non capiva come avesse potuto tradirlo a quel modo. Doveva essere sicura che non tradisse anche lei, appena gli si fosse presentata l'occasione. D'altra parte i suoi sentimenti al riguardo erano confusi: aveva perso il controllo, con Shalidar. Lui l'aveva provocata e lei lo aveva ucciso, ma in fondo al cuore sapeva che era stato un errore... e poter scaricare su suo padre la colpa di quello che era successo... era rassicurante.
 
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view post Posted on 6/7/2011, 15:13     +1   -1




[2720 Riku (#C30000): (15r50)] [DENARO: 1000, DEPOSITATO: ABBIGLIAMENTO: tunica lunga rossa/nera/oro spilla a forma di fiamma] [EV: 500, ABILITA': ,ARMATURA: nessuna, ARMI: ]

Mese 10 Giorno 1 Post 7 Mattino


Riku assaporò fino in fondo quel momento, quando Iris iniziò ad allontanarsi lui lasciò andare. Per fortuna aveva trattenuto le lacrime ma lei no, comprensibile, dalla una tasca della cintura tirò fuori un fazzoletto. Forse Iris non si ricordava, ma era lo stesso di circa 10 anni fa. Quando si asciugò le lacrime nella sala da pranzo della tenuta di Ember. Il dolore stava iniziando a ripresentarsi, strinse i denti e si appoggiò in malomodo al muro fino a scivolare a terra. Era ancora cosciente però il dolore alla coscia gli impediva di stare in piedi o di camminare. Le ustioni sulla schiena iniziavano a farsi sentire per di più sulla schiena, e le fitte di dolori erano quasi insopportabili. Fortunatamente la figlia lo distraeva abbastanza da permettegli di sopportare il dolore più acuto. Stava iniziando a sudare, le fitte erano sempre più frequenti, l' unica soluzione sarebbe stata tirarsi in piedi però data la ferita alla coscia era impossibile. Iniziò a fissare intensamente la figura della figlia, non gli importava se lei lo riteneva offensivo, oltretutto l' espressione di Riku non era delle migliori. Stringeva i denti modo molto violento. Qualcuno avrebbe potuto pensare che se avesse continuato così si sarebbero rotti i denti.

Era comunque intenzionato a rispondere alla domanda della figlia Per tanti iniziò tra una affanno e l' altro
motivi. disse fermandosi un attimo per concentrarsi, ogni volta che apriva la bocca per parlare il dolore che riusciva a tenere soppresso si ripresentava, il problema è che non era l' unico dolore Lui era solo provvisorio, era una scusa per modificare le leggi. Poi l' avrei accusato di tradimento ed avrei messo te al suo posto. Era un traditore. Ha avuto ciò che meritava, aveva venduto gli schemi del palazzo reale alla gilda! disse prima sofferente poi infuriato il defunto Signore del Fuoco, la rabbia era un buon strumento per sedare il dolore
C' aveva venduti! urlò con rabbia e dolore, il dolore non era per la perdita di Shalidar ma per le ustioni sulla schiena che soffrivano al contatto col muro e per la ferita alla gamba.
Non era previsto che tu lo uccidessi, mi dispiace che tu abbia fatto la parte del boia ma se lo meritava. Se non l' avessi ucciso tu, l' avrei ucciso io. ammise con rabbia. In quelle situazione non era in grado di pensare lucidamente, quindi non rifletteva su ciò che diceva. I discorsi e le parole che proferivano da quella bocca erano la verità senza macchie di riflessione o di bugia. Quello che stava succedendo, in fondo, era una specie di tortura.
 
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view post Posted on 6/7/2011, 18:41     +1   -1
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Riku le offrì un fazzoletto, ma Iris si limitò a scuotere la testa, in modo appena percettibile: era grande, ormai, e era un soldato... non una nobilotta che aveva bisogno di essere aiutata e coccolata. Distolse lo sguardo da suo padre, fissando ostinatamente un albero del giardino che non aveva alcunché di particolare, se non il fatto che si trovava prorio di fronte a lei e le permetteva di non fissare suo padre, aiutandola a resistere alla commozione. Poi, però, un movimento al limitare del suo campo visivo la costrinse a voltarsi: Riku si era appoggiato a una parete e si era lasciato scivolare a terra; stringeva i denti con forza e nel suo sguardo poteva leggere una fredda determinazione, ogni muscolo del suo volto contratto nello sforzo di non lasciarsi andare. Soffriva. Soffriva parecchio a giudicare da quell'espressione ma Iris si accorse che, nonostante gli volesse bene, in quel momento non riusciva a provare compassione per lui. Era possibile amare e odiare qualcuno allo stesso tempo? Si sorprese ad osservarlo a terra, più preoccupata per la sua risposta che per la sua salute e per un istante si sentì una persona orribile.

"Per tanti motivi" disse a fatica, raccontandole di come a sua volta aveva ingannato il fratello, di come era pronto a ucciderlo, se lei non fosse arrivata prima. Come poteva voler bene a una persona per cui gli altri non erano che uno strumento? Una persona che si era divertita a giocare con la sua vita? Ma come poteva odiare suo padre? Non era una cosa contro natura?

Sul volto della ragazza comparve una smorfia, non stava più ascoltando le parole dell'uomo, troppo presa da quei ragionamenti: aveva bisogno di tempo per riflettere. Iris mosse un cenno in direzione della guardia che aveva scortato fin lì suo padre. "Non ti azzardare a riferire quanto accaduto qui, o giuro sul mio onore che te ne farò pentire" lo minacciò. Quell'altro scattò in un profondo inchino "ai vostri ordini, mia Signora" si affrettò a rispondere. Poteva andare; certo l'ex-Signore del Fuoco ancora in vita era una notizia che non sarebbe stato facile tenere occultata a lungo, ma se riusciva a far tenere la bocca chiusa almeno alle guardie poteva guadagnare qualche giorno.

"Riportalo nelle sue stanze, assicurati che venga curato a dovere e soprattutto che non se ne vada in giro" disse "vi raggiungerò più tardi" aggiunse, poi si voltò, tornando sui suoi passi. Riku aveva lasciato cadere a terra la corona e lei si chinò a raccoglierla: un altro problema. Sarebbe davvero riuscita a governare insieme a suo padre? Si voltò di nuovo in direzione del muro e scorse la guardia che tentava di trascinarlo in piedi. "Comunque... non ci aveva venduti" aggiunse, sicura delle proprie parole, prima di sparire nel palazzo.
 
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SSD_Executor-Fener
view post Posted on 6/7/2011, 20:15     +1   -1




[2820 Riku (#C30000): (15r50x2)] [DENARO: 1000, DEPOSITATO: ABBIGLIAMENTO: tunica lunga rossa/nera/oro spilla a forma di fiamma] [EV: 500, ABILITA': ,ARMATURA: nessuna, ARMI: ]

Mese 10 Giorno 1 Post 9 Mattino

Riku accolse l' aiuto della guardia come un ancora, si aggrappò alle leggeri vesti del soldato, ed insieme si diressero verso la stanza assegnata a Riku. La camminata fu lenta e noiosa, seppur Riku stasse soffrendo parecchio gli pareva infinita quella "camminata". Quando arrivarono vicino alla porta una guardia si unì al gruppo ed iniziarono ad aumentare la velocità. Quando, finalmente, arrivarono nella stanza e lo appoggiarono sul morbido letto coperto di bende per assorbire il sangue, il dolore si calmò un po'. La guaritrice della tribù dell' acqua ricominciò il lavoro, fece voltare l' ex principe così da avere la coscia ferita verso l' alto. La cura non faceva male però era innaturale, si sentiva meglio in modo immediato ed anche la sua pelle guariva molto più velocemente dei modi normali. Aveva fatto bene Iris di prendere sotto la sua ala questa guaritrice, di sicuro non se ne sarà pentita nemmeno una volta.

Quando finalmente la guaritrice concluse il suo lavoro, si voltò verso il soffitto del letto ed iniziò ad osservare gli intagli dei falegnami. Non sapeva che fare, forse dormire per un po' non gli avrebbe fatto male. Mise bene il cuscino, chiese alla guardia di chiudere le tende e di spegnere la luce. Aveva detto di svegliarlo tra sei o sette ore, non voleva dormire troppo. Si addormentò con difficoltà a causa delle ferite doloranti e della pressione delle bende su queste. Non si sarebbe stupito se si sarebbe svegliato di colpo per colpa delle ferite o di un incubo. Erano frequenti da quando era "morto".

Sera

Aveva dormito qualche ora in più del previsto. Fuori era buio e non sapeva esattamente che ore fossero. Non era ancora freddo da gelare per affermare che fosse notte fonda, ed a vederlo così sembrava appena calato il sole. Le guardie gli avevano aperto le tende non appena il sole aveva smesso di illuminare quella parte del palazzo, però non lo avevano svegliato. Forse pera paura che ricominciasse a vagare per il palazzo. Con il dominio riaccese le diverse candele sui comodini vicino al letto, illuminavano abbastanza ma la maggior parte della camera era in penombra. Non voleva rischiare di affidarsi alla fortuna nell' accendere le altre candele. Il suo stomaco iniziava a farsi sentire, non sapeva se gli avrebbero portato da mangiare, sperava di sì. Almeno in prigione ti davano da mangiare.
 
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