La Nazione del Fuoco - GdR

Alle cascate

« Older   Newer »
  Share  
@Les
view post Posted on 15/5/2011, 15:57 by: @Les     +1   -1
Avatar

Senior Member

Group:
Imperatrice
Posts:
30,752
wow:
+476
Location:
dalla terra delle Melinda

Status:



MESE 6, GIORNO 24, POST 6, notte

[(#FF007F) EXP 138.690 (30r100x2)][DENARO: 1600 mo (gioielli) + 3600 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, braccia fasciate, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli raccolti nell'acconciatura tradizionale][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



Iris trattenne a stento un sorriso: buffo notare come un pugno di monete, che per lei avevano un valore relativo, fossero considerate un gran dono, qualcosa per cui fare di tutto. La giovane principessa non era nuova a quell'atteggiamento, e più volte aveva approfittato dell'avidità dei suoi sottoposti, giocando a metterli uno contro l'altro, secondo i propri comodi. Era arrivata a convincersi che il popolo avrebbe fatto qualunque cosa per un pugno di monete... ma Elanor no. Era diversa... era strano e allo stesso tempo curioso il modo in cui aveva rifiutato con tanta decisione, con cui ora era pronta a restituire qualunque cosa non le fosse strettamente necessario, nonostante fosse chiaro che, lei più di tutti, di quelle monete aveva davvero bisogno. Che fosse una questione di orgoglio? Eppure, sebbene fosse una principessa, lei per prima non si era mai fatta particolari problemi ad accettare i regali del Capo Tribù, quando se ne era presentata l'occasione. Ma in fondo Leon e quei trogloditi glieli avevano fatti sudare... "era il minimo che potessero fare" si disse in un moto di stizza.

Slacciò nuovamente il sacchetto dalla cintura, allungandolo verso il giovane soldato (-1000 mo NdF) "Elanor quelle monete sono più utili a te che a me: vivo reclusa in un palazzo, il sifu Kuro si occupa di tutte le mie necessità e non appena avrò di nuovo il mio dono... mi serviranno ancora meno" disse con un misto tra divertimento e compassione. Quella ragazza doveva proprio volersi male per crearsi problemi anche dove non ce n'erano. Attese che Riku si staccasse dal suo braccio e notò che l'altra non sembrava particolarmente felice di vedere il suo magnifico falco da quella distanza... ma era bene addestrato e soprattutto amava fare il suo lavoro: non si sarebbe sottratto al suo dovere e non avrebbe messo in pericolo l'unica persona in grado di aiutare la sua padrona. "Temo di averlo viziato" disse, vedendo che l'altro continuava a sbattere le ali: si avvicinò e lo carezzò delicatamente, finché smise di dimenarsi "fa così per mettersi in mostra... o per attaccare. In effetti faccio ancora fatica a distinguere uno dall'altro" disse nel tentativo di tranquillizzare il soldato.

Quando l'altra le chiese il nome dell'animale Iris esitò: avrebbe potuto ricollegarlo a lei? Ma in fondo non erano in tanti a sapere come si chiamava... e certo se non l'aveva ancora riconosciuta era improbabile che riconoscesse il suo falco. L'idea che, al sentire il nome del rapace, qualcun altro avrebbe potuto fare quel collegamento per lei non le passò neanche per l'anticamera del cervello. "Riku" rispose. Faceva uno strano effetto pronunciare quel nome, dopo tutto quello che era successo: sembrava passata un'eternità dalla morte di suo padre. Se solo avesse potuto essere lì con lei, vedere come era diventato grande e forte il falco che le aveva regalato, se solo avesse potuto vedere come lo aveva vendicato, senza fermarsi di fronte a niente e a nessuno, fino a ridursi... Iris allontanò quel pensiero. "... in onore del nostro defunto Signore del Fuoco" si affrettò a precisare, cambiando argomento prima di essere sopraffatta dalla tristezza per la scomparsa dell'uomo.

"Non ho potuto parlare con il medico. Il sifu Kuro non approva tutto questo: dice che non è naturale... non capisce che è quello che mi è successo a non essere naturale. D'altra parte è vecchio... immagino che a una certa età diventi più difficile accettare le scoperte della scienza" asserì, accompagnando le proprie parole con un leggero svolazzo della mano, ad indicare che non era una questione sulla quale valesse la pena di soffermarsi. "Ora è meglio che vada".
 
Top
9 replies since 8/5/2011, 19:03   123 views
  Share