La Nazione del Fuoco - GdR

Missione compiuta

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Silian
view post Posted on 16/5/2011, 14:32     +1   -1




[EXP: 10.210 exp (25r80) [+exp mod] Elanor (#3A0057)] [DENARO: 1200 NdF DEPOSITATO: 1100 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

Mese 7, giorno 24, post 1, tarda mattinata

Una ragazza correva a perdifiato per le vie della città, zigzagando tra le persone che si trovavano casualmente lungo il suo tragitto. Stringeva qualcosa contro un fianco, una borsa…doveva esserci qualcosa di estremamente prezioso là dentro dal momento che la teneva così saldamente. All’improvviso si fermò ad un incrocio e girò in una strada secondaria, guardandosi intorno come per controllare se qualcuno la stesse seguendo, poi proseguì il suo percorso stavolta camminando normalmente, per riprendere fiato. Dopo una cinquantina di metri scivolò nel cono d’ombra dell’ingresso di un edificio in legno scomparendo alla vista degli eventuali passanti.

Elanor rientrò nella stanza che aveva occupato la notte precedente. Gli occhi ci misero un bel po’ ad abituarsi alla penombra e lei esitò sulla soglia, scrutando sospettosa lo squallido ambientino…ora che ce l’aveva fatta finalmente e che il suo incarico poteva dirsi concluso era continuamente assillata dal timore che qualcosa potesse andare storto…aveva avvolto la bottiglia di medicina in almeno tre sacchetti di stoffa, terrorizzata all’idea di perderne il contenuto se fosse caduta a terra e frugava almeno tre volte ogni ora nella borsa per controllare che il rotolo di pergamena con gli ingredienti fosse ancora al suo posto.

Un mese…un mese intero c’era voluto per riuscire a risolvere quella faccenda! Una vera eternità, considerata l’entità dell’incarico. “Speriamo che lei non abbia perso la pazienza nel frattempo…” Nella stanza non c’era traccia di ospiti indesiderati e la ragazza si rilassò un poco. Da un angolo provenne uno stridio di benvenuto. ”Ciao Riku! Ho buone notizie…” sussurrò avvicinandosi al falco appollaiato sulla spalliera del letto. ”Guarda un po’ qui?” e mostrò al rapace la preziosa fiala di medicina ”Ci siamo, puoi tornare a casa adesso…sei contento?” lui arruffò le penne del collo, agitando le ali ”Huh…lo prendo come un si” rispose lei soddisfatta. Posò la bottiglietta sul letto e pose affianco il rotolo di pergamena, studiandoli per capire come fosse meglio assicurarli alle zampe dell’animale. Infilare la pergamena insieme alla medicina avrebbe richiesto un contenitore troppo grosso ed avrebbe potuto dare fastidio al pennuto…optò per lasciare la medicina nel sacchetto e legare il rotolo a parte, assicurandolo perché non svolazzasse troppo durante il viaggio.

Dopo una decina di minuti era tutto pronto. Il rapace era rimasto perfettamente immobile durante l’operazione, come un soldato ben addestrato. Elanor lisciò le piume del collo dell’animale, prendendolo sul braccio ”Sei un bravo falco…addio Riku, fa’ buon viaggio…e saluta Ilah da parte mia” poi spalancò la finestra inondando la stanza di luce; si sporse allungando il braccio e con un lampo negli occhi color ambra il falco spalancò le ali e spiccò il volo, affondando gli unghioni nel braccio della ragazza nello slancio. Dopo pochi istanti era sparito oltre i tetti delle case di fronte. Il soldato rientrò massaggiandosi il polso e si gettò sul letto polveroso con un sospiro soddisfatto.
 
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view post Posted on 19/5/2011, 12:43     +1   -1
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MESE 7, GIORNO 24, POST 1, notte

[(#FF007F) EXP 138.790 (30r100)][DENARO: 1600 mo (gioielli) + 3600 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, braccia fasciate, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli raccolti nell'acconciatura tradizionale][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



Era sera. Era passato tanto di quel tempo da quando aveva affidato la sua missione a Elanor che, ormai, cominciava a disperare. Il suo dominio non era tornato e perfino Kuro sembrava aver rinunciato all'idea di poterglielo restituire: le loro sessioni di allenamento si erano fatte sempre più rare, tanto che l'ultima risaliva alla settimana precedente: non sarebbe più tornata a governare. Ormai giravano diverse voci sulla sua morte che Iris non si era minimamente preoccupata di zittire... in fondo era meglio così, che la credessero morta, vittima di qualche male misterioso, dopo aver reso la sua nazione potente come non lo era da secoli, dopo un governo breve ma glorioso. Nessuno avrebbe mai scoperto quello che era diventata: sarebbe cresciuta e di lì a qualche anno nessuno avrebbe potuto riconoscerla... avrebbe potuto riprendere a uscire. Magari si sarebbe stabilita in uno dei villaggi sulla costa, in una piccola casa, con un orticello da coltivare. Forse con l'aiuto di Kuro sarebbe riuscita a rintracciare Antk e avrebbero potuto vivere insieme, lontani dal mondo. A lui avrebbe certamente fatto piacere saperla lontana dagli intrighi della politica e lei avrebbe finalmente potuto tenerlo lontano dai guai. Sarebbe stato bello...

Iris si accorse che il pennello era ormai zuppo d'inchiostro e lasciò colare il liquido in eccesso, ripulendo le setole sul bordo del contenitore. La fiamma della candela era ormai debole, non ne era rimasto che un piccolo mozzicone... ma la principessa era ben decisa a non mettersi a letto finché non avesse finito quel lavoro. C'era qualcosa di poco chiaro in tutta la faccenda: Kuro era troppo preso dai suoi impegni con i mocciosi per occuparsi della gestione della città, ma fortunatamente la sua esperienza le aveva fatto cogliere a colpo d'occhio che qualcosa non andava per il verso giusto: i profitti erano improvvisamente calati, molti non sembravano più in grado di pagare le tasse... Iris sorresse delicatamente la manica della vestaglia per evitare che scivolasse sul foglio, macchiandosi, e tracciò con precisione alcuni ideogrammi: appunti, teorie. Ancora non riusciva a trovare la causa di quel peggioramento di condizioni.

Un rumore alla finestra la fece sobbalzare. "Riku!" esclamò, lasciando cadere il pennello sul foglio, e si alzò talmente in fretta che per poco non incespicò sul tavolino. Il falco prese a sbattere le ali, gonfiando le penne pieno d'orgoglio "mi sei mancato" gli sussurrò la principessa con un sorriso raggiante, mentre lo liberava dal suo fardello: afferrò il sacchetto, la pergamena, e si avviò verso la camera da letto, dove si lasciò cadere sul materasso, incrociò le gambe, posando la schiena tra i cuscini mentre già tentava nervosamente di sciogliere il legaccio che chiudeva il sacchetto. Le mani avevano preso a tremarle e non riusciva a lavorare con precisione, così portò il sacchetto alla bocca e strappò con i denti il nastro. Qualcosa di freddo e duro sbatté contro il suo polso e quando finalmente riuscì a liberare il contenuto fu presa da un profondo senso di sollievo. Era lei: lo stesso verde, lo stesso contenuto torbido. Stappò la boccetta, inspirando il contenuto a pieni polmoni, poi la tappò di nuovo per srotolare la pergamena. Una ricetta. Si lasciò cadere all'indietro, portando entrambe le mani alla bocca, mentre delle calde lacrime di gioia cominciavano a rigarle il viso. Elanor ce l'aveva fatta.

"Grazie, grazie, grazie!" fu l'unica cosa che riuscì a pensare. Si sentiva improvvisamente leggera, felice: aveva voglia di uscire di lì e gridare al mondo che ce l'aveva fatta, ma si trattenne. Kuro non doveva sapere, o avrebbe fatto sparire tutto. Quel pensiero costrinse Iris a tornare alla realtà. Tornò a sedersi, afferrò nuovamente la boccetta e vi cacciò dentro un dito, per poi portarlo cautamente alle labbra. Tornò ad osservare la lista degli ingredienti. Alcuni non li aveva mai sentiti nominare, quanto agli altri il sapore corrispondeva. Non sembrava ci fosse traccia di veleno, così la principessa azzardò un piccolo sorso... poi un altro, un altro ancora... e attese fissando le candele che illuminavano la stanza, aspettando che la medicina facesse effetto, aspettando di sentirle.
 
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view post Posted on 24/5/2011, 15:49     +1   -1
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MESE 7, GIORNO 24, POST 2, notte

[(#FF007F) EXP 139.660 (15r50)][DENARO: 1600 mo (gioielli) + 3600 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, braccia fasciate, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli raccolti nell'acconciatura tradizionale][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



Iris riaprì gli occhi, fissando con aria trasognata la cera che colava dall'ultimo pezzo di candela: adesso la sentiva, di nuovo. Mosse un cenno verso la fiamma e quella ondeggiò, come mossa da un soffio di vento. Era stata lei? Quella domanda le ronzò un istante per la testa. Sì. Certo che era stata lei! Buttò le gambe giù dal letto, il suo respiro si era fatto lento, pesante e ora lottava contro un'improvvisa stanchezza che la invitava a rimanere lì, tra i morbidi cuscini, chiudere gli occhi e addormentarsi... ma non poteva. Doveva imparare a combatterla, perché era l'unico modo per riavere il suo dominio. Si fece forza e si tirò faticosamente a sedere: gli occhi ancora puntati sulle fiamme. Alzò un braccio, puntando le dita verso la candela, decisa a fare un altro tentativo... ma il braccio aveva perso la sua forza; Iris contrasse tutti i muscoli, nel tentativo di sorreggerlo, ma ben preso si arrese lasciandolo ricadere in grembo. La fiamma ondeggiò di nuovo.

La mente della principessa era annebbiata. Forse c'era un modo per risolvere quell'effetto collaterale. Forse, eliminando uno degli ingredienti... si rese conto, con alcuni secondi di ritardo. Iris si tirò in piedi: doveva esercitarsi, doveva allenarsi finché fosse riuscita a controllare le fiamme alla perfezione, anche in quello stato. Barcollò e dovette aggrapparsi al baldacchino del letto per non cadere, ma rimase in piedi "ti faccio vedere io..." disse a se stessa, gli occhi ancora puntati sulla candela che andava lentamente spegnendosi. Lasciò la colonna e arricciò il naso, camminò in avanti con le braccia stancamente abbandonate lungo il corpo, tutte le sue energie concentrate nel mettere un piede davanti all'altro. Raggiunse il tavolo dove su un piatto erano disposte tre grosse candele: prese l'unica che era rimasta accesa e la posò sul palmo della mano... inspirò lentamente... e poi lasciò fluire la sua energia incanalandola con forza, spingendola fuori e una palla di fuoco comparve tra le sue dita, bruciò in un istante lo stoppino, fece colare a terra la cera illuminando di luce spettrale l'intera stanza. Iris chiuse gli occhi. Sì. Le era mancata quella sensazione, poter stringere energia pura tra le proprie mani. Sentì il battito del proprio cuore aumentare rapidamente, rimbombarle nelle orecchie... poi più niente.
 
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view post Posted on 26/5/2011, 09:27     +1   -1
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MESE 7, GIORNO 24, POST 3, notte

[(#FF007F) EXP 140.060 (15r50x2)][DENARO: 1600 mo (gioielli) + 3600 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, braccia fasciate, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli raccolti nell'acconciatura tradizionale][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



Quando Iris si riprese il sole era già alto nel cielo: una macchia di cera sul pavimento era l'unico segno di quanto era accaduto la sera precedente. La ragazza cerò di rialzarsi, puntellandosi a terra con i gomiti. Sbuffò stancamente, la sua testa era stretta in una morsa dolorosa. Doveva aver dormito tutta la notte su un fianco, perché la spalla le mandava fitte poco piacevoli. Si alzò lentamente a sedere, con lo sguardo perso di fronte a sé. Ce l'aveva fatta, era questo che le importava, al momento. Il suo dominio non era ancora potente come prima, ma poteva lavorarci... se avesse trovato un sistema per non perdere conoscenza ogni volta... qualcuno bussò alla porta. Riku, appollaiato sul suo posatoio alzò leggermente la testa.

"Chi è?" rispose la principessa con voce roca. Doveva far sparire la boccetta e la ricetta. Kuro non doveva scoprire cosa aveva fatto. Si guardò intorno in cerca di un nascondiglio, improvvisamente lucida. Forse era meglio tenere entrambi gli oggetti con sé. "Zina, chi altri vuoi che sia?" rispose una voce scocciata, fuori dalla porta. Iris si tirò in piedi, raggiungendo il letto ancora rifatto dove aveva lasciato il sacchetto che Elanor le aveva mandato "cosa vuoi?" rispose malamente, aprendo un cassetto poco lontano dal letto e cacciandovi dentro la pozione. La voce di Zina parve annoiata "Kuro ti sta aspettando per il pranzo, ha detto di non averti vista a colazione e vorrebbe delle spiegazioni" rispose, ma non riuscì a trattenersi e aggiunse "con tutto quello che sta facendo per te potresti almeno mostrargli un po' di gratitudine e piantarla di fare tante storie. E' solo un pranzo, qualunque sia il motivo per cui ce l'hai tanto con lui non merita questo!" sbottò, felice di essersi liberata la coscienza da quel peso. Iris disfò il letto e vi si buttò sopra, ancora vestita.

"D'accordo, puoi entrare" concesse con sufficienza. Le parole di Zina l'avevano ferita, avrebbe voluto risponderle a tono... avrebbe dato qualunque cosa per poterle scagliare contro una palla di fuoco, ma era più importante che non scoprisse niente, o sarebbe corsa a riferire a Kuro. "Sistemami i capelli" ordinò, rialzandosi. Notò su di sé uno sguardo accigliato, ma non riuscì a intuirne il motivo: aveva qualcosa di strano in faccia? Allungò la coda dell'occhio in direzione del grande specchio attaccato alla parete, ma anche se avesse avuto qualcosa ormai era troppo tardi per mantenere il segreto. L'unica cosa che riuscì a scorgere, tuttavia, era il suo viso, un po' più pallido del normale.
 
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view post Posted on 9/6/2011, 11:50     +1   -1
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MESE 7, GIORNO 24, POST 4, pomeriggio

[(#FF007F) EXP 140.310 (30r100x2)][DENARO: 1600 mo (gioielli) + 3600 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, braccia fasciate, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli raccolti nell'acconciatura tradizionale][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



Era ormai pomeriggio quando finalmente Iris riuscì a trovare un po' di tempo per sé. Elanor aveva fatto un buon lavoro, si era dimostrata leale e aveva portato a termine la missione, sapeva del suo problema... eppure non era corsa a dirlo a Rozul, non aveva mandato delle guardie ad arrestare lei e Kuro. Iris chiuse la porta delle sue stanze alle proprie spalle, girando delicatamente la chiave perché il rumore del meccanismo non attirasse troppo l'attanzione. Sapeva che difficilmente qualcuno sarebbe passato a controllare cosa stava combinando, ma qualcosa le diceva che non le sarebbe piaciuta la reazione di Kuro, nel malaugurato caso in cui avesse scoperto che gli aveva disobbedito, continuando imperterrita la sua caccia a quella pozione in grado di restituirle il dominio.

Raggiunse un mobile antico e lo aprì con insolita cura: in fondo, in un angolo, c'era una boccetta di inchiostro che prese, sostituendola con la medicina che il soldato le aveva procurato. Spostò alcuni libri, ammassati disordinatamente uno sopra l'altro, e liberò un sottile foglio di carta. Raggiunse il tavolino basso che si trovava al centro della stanza e, steso il foglio con cura, iniziò a vergare i suoi ordini. Le aveva promesso 1000 monete e avrebbe fatto in modo che le ricevesse. L'unico problema, ora, era come. Non poteva fargliele avere a nome di Kuro, o il governatore si sarebbe insospettito appena avesse ricevuto il conto, ma non poteva nemmeno mandargliele a nome proprio... o tutta la nazione si sarebbe insospettita. Su chi poteva contare? Di chi, ancora, poteva fidarsi?

Ming? Chissà se la sua serva era arrivata in tempo, chissà se era ancora vivo? Forse Huizhong? E se avesse deciso di allearsi con Rozul? No. Troppo rischioso. Riku planò sul suo posatoio, anzando la polvere che si era depositata sul caminetto. Iris si distrasse ad osservarlo: chissà come faceva a intuire quando c'era bisogno di lui. Sorrise al rapace e intinse il pennello nell'inchiostro. Scrisse una breve lettera, indirizzata al capitano della guarnigione nella regione di Shu Jing e dopo aver scritto il suo nome sul foglio bianco si fermò di nuovo. Era una pessima idea, lo sapeva.

CITAZIONE
Al capitano Zhang-Ju di Shu Jing,

intercedo per conto di un amico che ha ricevuto buon servizio da uno dei vostri soldati. Con questa mia ordino vengano versate numero 1000 monete al soldato Elanor della città della Fontana di Fuoco e la sollevo dal suo attuale incarico, verrà promossa al grado di tenente e assegnata dovunque riteniate ci sia bisogno di ufficiali validi, con effetto immediato a partire dalla ricezione di questo messaggio.

Che l'antico Fuoco della nostra Nazione possa continuare a bruciare con forza e vitalità,

Iris, figlia del defunto Signore del Fuoco Riku e Principessa della Nazione del Fuoco


PS: Non risponderò della vita di chiunque osasse seguire il mio falco per tentare di localizzare la mia attuale posizione.

posò il pennello tornando ad osservare la lettera. Poteva andare... in fondo non era una cosa nuova per nessuno degli ufficiali ricevere lettere di raccomandazione da parte di qualche nobilotto e di certo quella non sarebbe stata più sospetta delle altre, nonostante la sua firma. Elanor doveva aver viaggiato per circa un mese... abbastanza perché i suoi superiori non sapessero dove si trovava, chi aveva comosciuto e con un po' di fortuna le eventuali indagini avrebbero addirittura potuto allontanarli da lei che era sempre rimasta ferma a Shu Jing. Se solo avesse avuto un po' di fortuna...

Ripiegò il messaggio e lo infilò in uno stretto tubo metallico, che assicurò con i legacci al suo falco. Sul petto dell'animale una fibbia con il simbolo della Nazione del Fuoco teneva fermo il tutto. Iris diede a cenni le indicazioni per raggiungere la guarnigione, poi lucidò l'emblema con la manica della sua tunica. "Sei bellissimo" sussurrò orgogliosa al suo falco, facendosi di lato perché potesse spiccare il volo.

ok, con questa per me è conclusa, se vuoi ci sta un post di Ela che riceve la notizia
 
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Silian
view post Posted on 9/6/2011, 22:27     +1   -1




[EXP: 12.180 exp (30r100) [+ exp mod] Elanor (#3A0057)] [DENARO: 1200 NdF; DEPOSITATO: 1100 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

Mese 7, giorno 24, post 1, sera/ giorno 25 mattina

Finalmente era tornata a casa. Ma che dico…quella non era casa, era la caserma. Sospirò rendendosi conto del paradosso…come le era venuta in mente un’idea del genere? Il suono dei suoi passi rimbombava contro la volta dello squallido corridoio che portava alle camerate delle soldatesse, nell’ala est del fabbricato che ospitava l’esercito di Fire Fountain. Le fiaccole infisse nei ganci alle pareti illuminavano con una luce tremebonda e giallognola il percorso della ragazza. Si sentiva stanchissima. Aveva avuto uno scopo preciso per un intero mese, si era applicata con tutte le sue forze a perseguirlo, lo aveva raggiunto e dopo l’iniziale euforia era come se tutta la stanchezza accumulata le fosse precipitata sulle spalle all’improvviso. Camminava trascinando i piedi, non vedeva l’ora di sdraiarsi sulla sua branda bitorzoluta che, al momento, le sembrava il luogo più attraente del mondo.

Raggiunse la porta del dormitorio, accarezzò delicatamente il legno consunto e la spinse dopo un attimo di esitazione. Un coro di saluti la investì nel momento in cui infilò la testa nel vano dell’ingresso. Sorrise debolmente, non si aspettava di essere contenta di ricevere un’accoglienza così calorosa da quel branco di oche…ma forse non erano così male, era lei che avrebbe dovuto essere un po’ meno rigida. Volevano tutte sapere del suo incarico, dove fosse stata, cosa avesse dovuto fare…purtroppo non rientrava negli ordini vuotare il sacco con il resto dell’esercito. Biascicò qualcosa di poco comprensibile alle altre, riguardo all’essere stanca e di voler dormire e che avrebbe spiegato domani con calma. Tanto erano abituate al suo carattere, sapevano perfettamente che insistere sarebbe stato come cercare di cavare sangue da una zucchina-ravanello, infatti dopo qualche insistenza desistettero. Sembravano un po’ deluse. Una fitta di rimorso le attraversò il petto, da un lato era felice di aver evitato l’interrogatorio ma l’essere considerata l’orsa-ornitorinco del plotone non le faceva molto piacere. Sospirò scacciando la brutta sensazione, buttò i vestiti sul fondo della branda e si avvoltolò nelle coperte come un baco da seta. In pochi secondi piombò in un sonno senza sogni.

“Si può sapere come hai fatto?!” La voce squillante della inquilina della branda affianco alla sua la strappò dalle braccia dello spirito del Sonno. “mfmpfchhheeee?” esalò Elanor lottando per aprire gli occhi. Li richiuse subito, infastidita dalla luce diurna. Era già mattina…e che voleva quella? Accidenti…”Non fare la finta tonta Len, ormai lo sanno tutti in caserma” “sanno tutti…cosa…?” ribatté seccata la ragazza, incapace di trovare nel suo archivio mentale qualcosa di anche lontanamente corrispondente ad una novità di quella portata. Ora si stava riprendendo rapidamente, si stropicciò gli occhi e notò che tutte la stavano circondando, aspettando che dicesse qualcosa. “Ma si può sapere che volete da me? Cosa è successo, nel nome degli spiriti?!” si lamentò, senza capire la situazione. “LA PROMOZIONE, zucca di rinoceronte! Ti hanno promossa a tenente…perché non ce l’hai detto subito? L’abbiamo saputo oggi all’alba dal capitano in persona, non puoi negare…avremmo potuto fare una festa…sei la solita musona, ora chissà quando ci rivedremo…” “Che???” strillò Elanor, ormai completamente sveglia. La stavano prendendo in giro? Perché non era affatto divertente…scrutò torva le altre una per una, cercando nel suo repertorio l’insulto più adatto all’occasione…ma poi fu il capitano in persona a fare capolino dalla porta, reggendo una pergamena arrotolata…

L’aria di mare le scompigliava i capelli mentre guardava la sua città natale allontanarsi sempre di più di secondo in secondo. Si aggrappò al parapetto, lottando con quel miscuglio di sentimenti che la stava sopraffacendo…l’enorme quantità delle domande che in quel momento le affollavano la mente era troppo grande per essere affrontata…avrebbe aspettato…ed evitato di pensarci, almeno per il momento. Respirò a pieni polmoni l’aria salmastra, mentre già la nostalgia di casa la assaliva prepotentemente. La grande Capitale la stava aspettando.
 
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5 replies since 16/5/2011, 14:32   96 views
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