La Nazione del Fuoco - GdR

Missione compiuta

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Silian
view post Posted on 9/6/2011, 22:27 by: Silian     +1   -1




[EXP: 12.180 exp (30r100) [+ exp mod] Elanor (#3A0057)] [DENARO: 1200 NdF; DEPOSITATO: 1100 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

Mese 7, giorno 24, post 1, sera/ giorno 25 mattina

Finalmente era tornata a casa. Ma che dico…quella non era casa, era la caserma. Sospirò rendendosi conto del paradosso…come le era venuta in mente un’idea del genere? Il suono dei suoi passi rimbombava contro la volta dello squallido corridoio che portava alle camerate delle soldatesse, nell’ala est del fabbricato che ospitava l’esercito di Fire Fountain. Le fiaccole infisse nei ganci alle pareti illuminavano con una luce tremebonda e giallognola il percorso della ragazza. Si sentiva stanchissima. Aveva avuto uno scopo preciso per un intero mese, si era applicata con tutte le sue forze a perseguirlo, lo aveva raggiunto e dopo l’iniziale euforia era come se tutta la stanchezza accumulata le fosse precipitata sulle spalle all’improvviso. Camminava trascinando i piedi, non vedeva l’ora di sdraiarsi sulla sua branda bitorzoluta che, al momento, le sembrava il luogo più attraente del mondo.

Raggiunse la porta del dormitorio, accarezzò delicatamente il legno consunto e la spinse dopo un attimo di esitazione. Un coro di saluti la investì nel momento in cui infilò la testa nel vano dell’ingresso. Sorrise debolmente, non si aspettava di essere contenta di ricevere un’accoglienza così calorosa da quel branco di oche…ma forse non erano così male, era lei che avrebbe dovuto essere un po’ meno rigida. Volevano tutte sapere del suo incarico, dove fosse stata, cosa avesse dovuto fare…purtroppo non rientrava negli ordini vuotare il sacco con il resto dell’esercito. Biascicò qualcosa di poco comprensibile alle altre, riguardo all’essere stanca e di voler dormire e che avrebbe spiegato domani con calma. Tanto erano abituate al suo carattere, sapevano perfettamente che insistere sarebbe stato come cercare di cavare sangue da una zucchina-ravanello, infatti dopo qualche insistenza desistettero. Sembravano un po’ deluse. Una fitta di rimorso le attraversò il petto, da un lato era felice di aver evitato l’interrogatorio ma l’essere considerata l’orsa-ornitorinco del plotone non le faceva molto piacere. Sospirò scacciando la brutta sensazione, buttò i vestiti sul fondo della branda e si avvoltolò nelle coperte come un baco da seta. In pochi secondi piombò in un sonno senza sogni.

“Si può sapere come hai fatto?!” La voce squillante della inquilina della branda affianco alla sua la strappò dalle braccia dello spirito del Sonno. “mfmpfchhheeee?” esalò Elanor lottando per aprire gli occhi. Li richiuse subito, infastidita dalla luce diurna. Era già mattina…e che voleva quella? Accidenti…”Non fare la finta tonta Len, ormai lo sanno tutti in caserma” “sanno tutti…cosa…?” ribatté seccata la ragazza, incapace di trovare nel suo archivio mentale qualcosa di anche lontanamente corrispondente ad una novità di quella portata. Ora si stava riprendendo rapidamente, si stropicciò gli occhi e notò che tutte la stavano circondando, aspettando che dicesse qualcosa. “Ma si può sapere che volete da me? Cosa è successo, nel nome degli spiriti?!” si lamentò, senza capire la situazione. “LA PROMOZIONE, zucca di rinoceronte! Ti hanno promossa a tenente…perché non ce l’hai detto subito? L’abbiamo saputo oggi all’alba dal capitano in persona, non puoi negare…avremmo potuto fare una festa…sei la solita musona, ora chissà quando ci rivedremo…” “Che???” strillò Elanor, ormai completamente sveglia. La stavano prendendo in giro? Perché non era affatto divertente…scrutò torva le altre una per una, cercando nel suo repertorio l’insulto più adatto all’occasione…ma poi fu il capitano in persona a fare capolino dalla porta, reggendo una pergamena arrotolata…

L’aria di mare le scompigliava i capelli mentre guardava la sua città natale allontanarsi sempre di più di secondo in secondo. Si aggrappò al parapetto, lottando con quel miscuglio di sentimenti che la stava sopraffacendo…l’enorme quantità delle domande che in quel momento le affollavano la mente era troppo grande per essere affrontata…avrebbe aspettato…ed evitato di pensarci, almeno per il momento. Respirò a pieni polmoni l’aria salmastra, mentre già la nostalgia di casa la assaliva prepotentemente. La grande Capitale la stava aspettando.
 
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5 replies since 16/5/2011, 14:32   96 views
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