MESE 10, GIORNO 6, POST 29, pomeriggio
[(#FF007F) EXP 146.290 (30r100x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 650, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]
Iris aveva fatto in modo da avere tutta la giornata libera: il giorno precedente si era occupata delle questioni più urgenti, solo una rimaneva ancora da parte. Non aveva deciso cosa fare riguardo alla lettera che la Regina della Terra le aveva inviato; suo padre non le era stato di alcun aiuto, anzi! Adesso solo l'idea di prendere di nuovo in mano quel messaggio le faceva tornare alla mente la discussione che avevano avuto. Scosse la testa nel tentativo di allontanare quel pensiero: possibile che fosse tanto idiota da non capire? Era diventata un grande Signore del Fuoco, aveva nelle sue mani il potere di fare qualsiasi cosa desiderasse e se i Saggi non collaboravano... sarebbero stati loro a finire male, non certo lei! Questa volta gli Spiriti la appoggiavano, se lo sentiva. Aveva fatto tutto per bene: aveva sconfitto l'ex-Signore del Fuoco in un regolare Agni Kai, aveva smascherato quella traditrice della moglie e si era dimostrata clemente con i figli, risparmiando loro la vita. Come si permetteva suo padre di insultarla?
"C'è qualche problema, mia Signora?" chiese il soldato che la scortava verso la caserma, notando l'espressione accigliata della giovane e temendo qualche pericolo in agguato, di cui lui non aveva colto alcun segnale. Iris si limitò a fulminarlo con lo sguardo. Non solo aveva osato rivolgerle la parola a sproposito, ma aveva perfino interrotto i suoi pensieri!
"Niente che ti riguardi" rispose acida, poi alzò lo sguardo sulla grande muraglia di metallo che proteggeva l'edificio militare. Non dovette nemmeno fermarsi: un cigolio di cardini e il raschiare metallico sul sentiero sterrato annunciarono che il grande portone d'accesso si stava aprendo. Evidentemente le vedette avevano scorto la sua portantina appena aveva lasciato il palazzo. Non che si aspettasse un'accoglienza diversa, ma l'idea che qualcuno, da dietro quel grosso muro, la stesse osservando la lasciava a disagio, la faceva sentire allo scoperto, vulnerabile... cercò di non pensarci, in fondo era lì proprio per risolvere quel problema!
Era passato quasi un mese, ormai, dalla sua seconda incoronazione. Un mese dall'ultima volta che aveva visto Antk e un mese da quando, per colpa sua, aveva dovuto licenziare la sua scorta. Anche lì si era dimostrata generosa. Avrebbe dovuto mandarli a morte per aver permesso che finisse avvelenata, invece si era limitata a spedirli nel Regno della Terra, come scorta per il Capo Tribù della palude. Lì era difficile che commettessero errori, la più grave minaccia per quell'uomo erano le esondazioni del fiume putrescente che scorreva a pochi metri dalle capanne! Nemmeno dei tali inetti avrebbero potuto sbagliare. Sospirò, mentre le tornavano di nuovo alla mente i pirati che infestavano quelle zone... e poi di nuovo suo padre. Qualsiasi cosa le passasse per la mente finiva sempre per arrivare lì...
Il portone era ormai aperto e il comandante della guarnigione si fiondò fuori ad accoglierla, scortato da un paio dei suoi ufficiali: si inginocchiò a terra, mentre un gruppo di soldati, schierati impettiti oltre l'entrata, gli faceva ala. Iris sorrise, compiaciuta da quello spettacolino a suo beneficio.
"Generale, mi porti in un posto dove possiamo discutere con tranquillità" esordì la ragazza avanzando a passo deciso. L'uomo si alzò rapidamente, raggiungendola
"non aspettavamo una vostra visita... se mi aveste avvertito avrei fatto preparare la sala tattica" disse l'uomo, celando a stento un'aria seccata. Odiava essere colto di sorpresa, soprattutto quando si trattava di suoi superiori: faceva una pessima impressione venire trovati impreparati e lui lo sapeva bene.
Iris scrollò leggermente le spalle
"non importa. I Saggi stanno ancora facendo ostruzionismo. Sa bene come la penso riguardo a quel nostro imbarazzante problema, ma devo essere prudente: non posso rischiare una guerra civile... no. Oggi non sono qui per questo" lo informò, guardandosi intorno. Aveva passato diversi mesi, rinchiusa lì dentro, al tempo del suo addestramento. Come era cambiato quel posto da come lo ricordava!
"Da questa parte" le fece strada l'ufficiale, accennando un leggero inchino. I soldati si misero in formazione, scortandoli rumorosamente tra le baracche.
"Grazie" rispose Iris con un sorriso di cortesia: doveva tenersi buono il generale, farlo sentire importante. Suo padre, in fondo, non aveva tutti i torti. Stava rischiando molto con la sua politica, doveva assicurarsi che i pochi che la sostenevano continuassero a farlo... perché doveva essere tutto così maledettamente complicato!?
Passarono accanto al campo d'addestramento e lo sguardo di Iris cadde casualmente sul profilo di un soldato, intento a sforacchiare uno dei paglioni: incoccò rapidamente, e la freccia si piantò quasi nel centro perfetto. Aveva un'aria vagamente familiare, ma era difficile stabilire se la conosceva da quella distanza... forse era solo per via dell'uniforme.
"Ehi! Elanor! Aspetta!" gridò un soldato, correndo verso l'arciere con tenendo a sua volta un arco stretto in mano
"Cinque frecce, chi va più vicino al centro" la sfidò il ragazzo.
"Elanor?" borbottò Iris, involontariamente. D'istinto le era tornata alla mente un'altra Elanor, che non vedeva da diversi mesi. Chissà che fine aveva...
"sì... il tenente è con noi da circa tre mesi. Una ragazza un po' strana, ma lo sanno tutti che quelli di Fire Fountain non ci stanno tanto di testa. Dicono sia colpa dei fumi delle fabbriche" rispose l'attendente del generale, cercando di mettersi in luce. Che fosse...?
"Dove prestava servizio prima di arrivare qui?" chiese Iris sospettosa. Il generale le scoccò un'occhiata sorpresa:
"non saprei dirvi di preciso, è stata promossa dal capitano di Shu Jing, probabilmente in zona. Posso informarmi se desiderate".
"Non sarà necessario" rispose prontamente Iris
"voglio parlare con lei. Le dica che ci raggiunga in sala tattica" ordinò.