La Nazione del Fuoco - GdR

Una vecchia conoscenza...

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Silian
view post Posted on 14/7/2011, 13:29     +1   -1




Anno 1, Mese 10, Giorno 6, post 2, mattina

[EXP: 14.020 exp (30r100) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 750 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

Una serie di bronzei rintocchi la strappò da quella bruma fluttuante di sogni che la avvolgeva da un tempo imprecisabile…schiuse gli occhi, strizzandoli e sbattendo le palpebre più volte per liberarle da quella fastidiosa sensazione di sonno che le rendeva così pesanti. La stanza era immersa nella penombra; vide a poca distanza da lei la sagoma di un’altra delle sottoufficiali che dividevano con lei il dormitorio, era già saltata giù dal letto e si stiracchiava con ampi e lenti movimenti…l’altra, di solito, dovevano buttarla giù dalla branda loro, o non si sarebbe mai mossa.

Tra i vantaggi di aver acquisito un grado superiore c’era senz’altro il fatto di non dover dividere il proprio spazio vitale con una quantità inverosimile di persone e, considerando il carattere di Elanor, la cosa era estremamente gradita, soprattutto in una caserma grossa come quella della Capitale; non parliamo poi del materasso…questo non aveva mica tutti quei bitorzoli a cui aveva fatto il callo a Fire Fountain! C’era molta meno gente che si prendeva la briga pestarle i piedi- e nessuno Shang nei paraggi; le ronde le affibbiavano per la maggior parte alle reclute ma poteva capitare che dovesse capitanare un piccolo drappello di soldati, per scortare nobili o carichi di merce di valore: in quei casi si sentiva tremendamente a disagio. Sentirsi al centro dell’attenzione, con gli occhi degli altri puntati addosso (anche se erano solo un pugno di uomini), sapere di dover essere quella che deve prendere le decisioni per tutti…le prime volte aveva pensato che le sarebbero saltati i nervi, poi, come è normale che accada, si era costruita la sua “corazza” ad hoc ed ora, passati tre mesi, poteva mettersi l’anima in pace.

Aveva spedito regolarmente dei falchi a casa per aggiornare la famiglia della sua situazione: erano stati felicissimi della promozione, soprattutto suo padre (Elanor avrebbe pagato per vedere la sua faccia quando avesse letto la sua pergamena), mentre la mamma non aveva potuto fare a meno di lamentarsi perché l’avevano trasferita così lontano da casa. Uff! A pensarci bene, c’era un’altra persona a cui avrebbe dovuto mandare un falco.

Ci aveva pensato a lungo, non poteva essere altri che lei l’artefice della promozione, anche se non le aveva detto nulla in proposito quando l’aveva spedita a cercare la medicina. E poi chissà se era guarita davvero…E il Governatore Kuro? Insomma, quel pomeriggio doveva assolutamente rimboccarsi le maniche e scrivere un paio di lettere! Mentre il pensiero volava tra un argomento e l’altro ormai si era lavata e vestita, aveva punzecchiato Mai Lo (che pelandrona! Ma che ci stava a fare nell’esercito?) con la punta di una freccia e si era precipitata a razzo verso la mensa dove, dopo un po’ di fila, aveva raggiunto un tavolo solitario con la sua colazione.

Mangiò con calma, masticando i bocconi con cura (tanto era in perfetto orario) e dopo una decina di minuti era già ai campi di tiro con l’arco, dritta davanti al suo bersaglio. La caserma era talmente grande che c’erano dei turni ferrei per allenarsi con le armi, altrimenti si sarebbe scatenato il caos con tutti quei soldati in giro.

Ma adesso era il suo turno. Si umettò le labbra mentre prelevava una freccia dalla faretra e la poggiava sulla corda, tirandola con forza verso la sua spalla destra e prendendo un bel respiro contemporaneamente. L’attimo prima di scoccare il dardo era quello che preferiva: tutte le energie accumulate nei polmoni, nelle braccia, nella sua arma lottavano per scaricarsi tramite quel piccolo stilo di legno e metallo. Occhi, mente e bersaglio erano uniti da un filo invisibile. Forse Kaku non aveva tutti i torti…[Una frazione di secondo, il tempo di un respiro e la freccia era conficcata nel bersaglio, non troppo lontana dal centro]…a dire che le armi non erano troppo male. Ma prima di accettare veramente una cosa del genere ci sarebbe voluto del tempo. Ancora rifiutava con ostinazione di considerare armi e dominio alla pari. Ma forse, un giorno…[preparò la seconda freccia: stavolta non avrebbe tollerato qualcosa di meno preciso di un centro perfetto].
 
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view post Posted on 14/7/2011, 18:17     +1   -1
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MESE 10, GIORNO 6, POST 29, pomeriggio

[(#FF007F) EXP 146.290 (30r100x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 650, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



Iris aveva fatto in modo da avere tutta la giornata libera: il giorno precedente si era occupata delle questioni più urgenti, solo una rimaneva ancora da parte. Non aveva deciso cosa fare riguardo alla lettera che la Regina della Terra le aveva inviato; suo padre non le era stato di alcun aiuto, anzi! Adesso solo l'idea di prendere di nuovo in mano quel messaggio le faceva tornare alla mente la discussione che avevano avuto. Scosse la testa nel tentativo di allontanare quel pensiero: possibile che fosse tanto idiota da non capire? Era diventata un grande Signore del Fuoco, aveva nelle sue mani il potere di fare qualsiasi cosa desiderasse e se i Saggi non collaboravano... sarebbero stati loro a finire male, non certo lei! Questa volta gli Spiriti la appoggiavano, se lo sentiva. Aveva fatto tutto per bene: aveva sconfitto l'ex-Signore del Fuoco in un regolare Agni Kai, aveva smascherato quella traditrice della moglie e si era dimostrata clemente con i figli, risparmiando loro la vita. Come si permetteva suo padre di insultarla?

"C'è qualche problema, mia Signora?" chiese il soldato che la scortava verso la caserma, notando l'espressione accigliata della giovane e temendo qualche pericolo in agguato, di cui lui non aveva colto alcun segnale. Iris si limitò a fulminarlo con lo sguardo. Non solo aveva osato rivolgerle la parola a sproposito, ma aveva perfino interrotto i suoi pensieri! "Niente che ti riguardi" rispose acida, poi alzò lo sguardo sulla grande muraglia di metallo che proteggeva l'edificio militare. Non dovette nemmeno fermarsi: un cigolio di cardini e il raschiare metallico sul sentiero sterrato annunciarono che il grande portone d'accesso si stava aprendo. Evidentemente le vedette avevano scorto la sua portantina appena aveva lasciato il palazzo. Non che si aspettasse un'accoglienza diversa, ma l'idea che qualcuno, da dietro quel grosso muro, la stesse osservando la lasciava a disagio, la faceva sentire allo scoperto, vulnerabile... cercò di non pensarci, in fondo era lì proprio per risolvere quel problema!

Era passato quasi un mese, ormai, dalla sua seconda incoronazione. Un mese dall'ultima volta che aveva visto Antk e un mese da quando, per colpa sua, aveva dovuto licenziare la sua scorta. Anche lì si era dimostrata generosa. Avrebbe dovuto mandarli a morte per aver permesso che finisse avvelenata, invece si era limitata a spedirli nel Regno della Terra, come scorta per il Capo Tribù della palude. Lì era difficile che commettessero errori, la più grave minaccia per quell'uomo erano le esondazioni del fiume putrescente che scorreva a pochi metri dalle capanne! Nemmeno dei tali inetti avrebbero potuto sbagliare. Sospirò, mentre le tornavano di nuovo alla mente i pirati che infestavano quelle zone... e poi di nuovo suo padre. Qualsiasi cosa le passasse per la mente finiva sempre per arrivare lì...

Il portone era ormai aperto e il comandante della guarnigione si fiondò fuori ad accoglierla, scortato da un paio dei suoi ufficiali: si inginocchiò a terra, mentre un gruppo di soldati, schierati impettiti oltre l'entrata, gli faceva ala. Iris sorrise, compiaciuta da quello spettacolino a suo beneficio. "Generale, mi porti in un posto dove possiamo discutere con tranquillità" esordì la ragazza avanzando a passo deciso. L'uomo si alzò rapidamente, raggiungendola "non aspettavamo una vostra visita... se mi aveste avvertito avrei fatto preparare la sala tattica" disse l'uomo, celando a stento un'aria seccata. Odiava essere colto di sorpresa, soprattutto quando si trattava di suoi superiori: faceva una pessima impressione venire trovati impreparati e lui lo sapeva bene.

Iris scrollò leggermente le spalle "non importa. I Saggi stanno ancora facendo ostruzionismo. Sa bene come la penso riguardo a quel nostro imbarazzante problema, ma devo essere prudente: non posso rischiare una guerra civile... no. Oggi non sono qui per questo" lo informò, guardandosi intorno. Aveva passato diversi mesi, rinchiusa lì dentro, al tempo del suo addestramento. Come era cambiato quel posto da come lo ricordava! "Da questa parte" le fece strada l'ufficiale, accennando un leggero inchino. I soldati si misero in formazione, scortandoli rumorosamente tra le baracche. "Grazie" rispose Iris con un sorriso di cortesia: doveva tenersi buono il generale, farlo sentire importante. Suo padre, in fondo, non aveva tutti i torti. Stava rischiando molto con la sua politica, doveva assicurarsi che i pochi che la sostenevano continuassero a farlo... perché doveva essere tutto così maledettamente complicato!?

Passarono accanto al campo d'addestramento e lo sguardo di Iris cadde casualmente sul profilo di un soldato, intento a sforacchiare uno dei paglioni: incoccò rapidamente, e la freccia si piantò quasi nel centro perfetto. Aveva un'aria vagamente familiare, ma era difficile stabilire se la conosceva da quella distanza... forse era solo per via dell'uniforme. "Ehi! Elanor! Aspetta!" gridò un soldato, correndo verso l'arciere con tenendo a sua volta un arco stretto in mano "Cinque frecce, chi va più vicino al centro" la sfidò il ragazzo. "Elanor?" borbottò Iris, involontariamente. D'istinto le era tornata alla mente un'altra Elanor, che non vedeva da diversi mesi. Chissà che fine aveva... "sì... il tenente è con noi da circa tre mesi. Una ragazza un po' strana, ma lo sanno tutti che quelli di Fire Fountain non ci stanno tanto di testa. Dicono sia colpa dei fumi delle fabbriche" rispose l'attendente del generale, cercando di mettersi in luce. Che fosse...? "Dove prestava servizio prima di arrivare qui?" chiese Iris sospettosa. Il generale le scoccò un'occhiata sorpresa: "non saprei dirvi di preciso, è stata promossa dal capitano di Shu Jing, probabilmente in zona. Posso informarmi se desiderate". "Non sarà necessario" rispose prontamente Iris "voglio parlare con lei. Le dica che ci raggiunga in sala tattica" ordinò.
 
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Silian
view post Posted on 15/7/2011, 09:20     +1   -1




Anno 1, Mese 10, Giorno 6, post 3, mattina

[EXP: 14.120 exp (r) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 750 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

Stavolta DOVEVA fare centro. Ma che stava succedendo? Ah si, doveva esserci qualche visita importante. Voltò la testa quel tanto che le consentì di vedere alle sue spalle uno stuolo di soldati che faceva ala al visitatore il quale rimaneva nascosto dagli elmi dei presenti. Doveva essere un pezzo grosso, si era scomodato anche il generale! Le sfuggì un sorrisetto: strano che non li avesse fatti schierare tutti sull’attenti…evidentemente era una visita a sorpresa. C’era un certo fermento intorno a loro, soldati schizzavano da tutte le parti, evidentemente impegnati ad eseguire ordini per dare una degna accoglienza all’ospite. Povero Generale, chissà quanto sarà nervoso…ma torniamo a noi.

Si rimise in posizione, cercando di concentrarsi per escludere i rumori dell’accampamento dalla sua mente. Eccola che accarezzava l’impennatura, lisciandola con cura in modo che tutte le setole fossero perfettamente dritte. Posò quindi la freccia sulla corda e, inspirando, iniziò a metterla in tensione. "Ehi! Elanor! Aspetta!" Sobbalzò e per poco non lasciò andare il colpo (sarebbe di sicuro andato fuori bersaglio, quel tizio l’aveva fatto distrarre, che rabbia!); si voltò indirizzando un’occhiata seccata al tizio che stava trotterellando nella sua direzione. “Ah, ciao Zhu.” bofonchiò con tono piatto. Quel tipo era sempre in agguato, non poteva tirare due frecce di fila ed eccolo che arrivava, puntuale come la campana dell’accampamento. Sapeva già cosa avrebbe detto, quel ragazzo era terribilmente abitudinario. "Cinque frecce, chi va più vicino al centro".Appunto. Si scostò dal centro del campo, consentendogli di prendere posto accanto a lei e lo invitò con un cenno ad avvicinarsi. “A te la mossa” lo apostrofò con un leggero movimento del capo. Seguì la traiettoria della freccia che andò a conficcarsi poco più vicina al centro della sua. Aggrottò le sopracciglia. No, non voleva farsi battere da quel pesce senza lisca. Senza una parola sollevò di nuovo l’arco –quello seguiva con aria ansiosa ogni sua mossa- e socchiuse un occhio per prendere la mira. Ci siamo. Stava per lasciar andare la freccia quando sentì qualcosa bussarle insistentemente su una spalla.

“COSA C’è ADESSO?!” sbottò esasperata. Ops…forse doveva stare più attenta a chi trattava in quel modo…Quella specie di carota umana che era l’attendente del generale la guardò per un attimo, leggermente sorpreso, poi si riscosse, con l’aria di chi ha appena avuto conferma evidente di qualcosa che pensa da tempo “Il generale ordina di raggiungerlo nella sala tattica. Adesso.” Elanor evitò di alzare gli occhi al cielo, non era ancora riuscita a capire fino a che punto fosse suscettibile, meglio non esagerare dopo una scena del genere (se non le faceva rapporto era un miracolo ma ormai tutti là dentro erano convinti che fosse un po’ suonata…). Annuì seccamente col capo, salutò con un cenno della mano il povero Zhu che stava per essere piantato in asso, filò a recuperare la freccia e si avviò a grandi falcate verso l’edificio indicatole, con l’attendente che le marciava dietro con passo rigido. Meglio spicciarsi, se era davvero in corso una visita a sorpresa il generale sarebbe stato più intrattabile del solito.

Non era mai entrata lì dentro: l’accesso era consentito solo al generale -per l’appunto-, ai suoi collaboratori e a qualche nobile guerrafondaio di passaggio. L’ingresso era protetto da un massiccio portone di metallo scuro decorato col simbolo della Nazione; in quel momento era spalancato e lasciava vedere all’interno le pesanti tende rosse che occultavano l’ingresso dell’anticamera, sempre decorate con la fiamma stilizzata. Elanor scostò le tende lasciando passare anche l’attendente, poi si avvicinò all’ingresso vero e proprio della sala tattica, anche questo coperto da tendaggi vermigli riccamente decorati. Due soldati in livrea da parata piantonavano la soglia.

In altre circostanze sarebbe stata curiosa di guardarsi meglio intorno ma la logica le diceva che se un semplice tenente veniva chiamato al “tempio dei pezzi grossi” qualcosa bolliva in pentola. Lasciò che l’attendente le facesse strada: spedì una delle guardie all’interno per annunciare il loro arrivo. Quando quella tornò facendo cenno di entrare, Elanor si era massacrata abbondantemente l’interno del labbro inferiore a furia di mordicchiarlo. Seguì la sua guida all’interno: il rumore dei loro passi era attutito dal tappeto rosso che copriva completamente il pavimento. Un dubbio improvviso: se c’era un nobile avrebbe dovuto mettersi lo stesso sull’attenti o sarebbe servito il saluto “alla Kuro”? Meglio tenere d’occhio l’attendente e fare quello che fa lui, sicuramente è stato ammaestrato a dovere
 
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view post Posted on 15/7/2011, 15:22     +1   -1
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MESE 10, GIORNO 6, POST 31, pomeriggio

[(#FF007F) EXP 146.490 (30r100)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 650, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



Il generale le fece strada, ma Iris non ne aveva bisogno: conosceva a memoria quel posto. Si infilarono in mezzo a un gruppo di baracche e da lì raggiunsero l'edificio principale, dove si trovavano le stanze degli ufficiali. Ricchi tendaggi, decorati con i colori e i motivi tradizionali informavano anche la più inesperta delle reclute che quella era la zona più importante dell'intera struttura, il cuore della caserma, dove le decisioni importanti vedevano la luce.

Due soldati scostarono le tende che separavano l'anticamera dalla sala tattica vera e propria, Iris si infilò silenziosamente all'interno e non poté fare a meno di notare che qualcuno si era premurato di stendere un tappeto sul pavimento metallico: le buone condizioni in cui era indicavano che o la sala veniva usata troppo poco, o che era stato steso a suo beneficio. Certo in quel caso mancava un trono o una pedana, il protocollo infatti prevedeva che il Signore del Fuoco dovesse sedere più in alto, rispetto al resto del popolo, ma Iris non si aspettava certo niente del genere, per una visita non programmata.

Istintivamente l'occhio le cadde su un grande tavolo di legno, sul quale era incisa una mappa dettagliata delle quattro nazioni. Un pezzo d'antiquariato, che doveva risalire più o meno a... studiò attentamente i confini, cercando di ricordare il periodo storico. Un centinaio, forse duecento anni prima: la geografia storica non era mai stato uno dei suoi principali interessi, ma ricordava ancora qualcosa dal periodo dell'Accademia. Sulla mappa erano disposti alcuni segnalini, tanti quanti i plotoni di cui la Nazione disponeva, molti dei quali si trovavano tuttavia ben lontani dalla posizione effettiva. Il Signore del Fuoco non poté fare a meno di lanciare un'occhiata maliziosa al generale: "è un suggerimento?" chiese, divertita.

"Io..." borbottò l'uomo, avvampando all'improvviso "davvero non ho idea di chi si metta a giocare qui dentro! Ma state sicura che lo farò cercare e riceverà la giusta punizione!" disse stringendo i pugni con forza, tanto che non era difficile immaginare che da un momento all'altro sarebbe esploso e avrebbe cominciato a sputare fiamme dal naso. Iris non tentò nemmeno di trattenere una risata allegra: era così buffo quell'uomo che si preoccupava per così poco, vista la situazione in cui lei stessa e l'intera nazione si trovavano. Non fece in tempo ad aggiungere altro che una delle guardie che avevano lasciato davanti all'ingresso entrò nella stanza.

"Mia Signora, il tenente è arrivato" la informò con un profondo inchino. A quelle parole Iris si ricompose e annuì "falla entrare" ordinò, tornando poi a rivolgersi al generale che ora sembrava più nervoso che mai: "non sarà necessario punire nessuno. Non è molto diverso da quanto intendevo fare io" disse, allontanando con fare seccato un segnalino che nella forma ricordava una delle imbarcazioni delle tribù, nello stesso modo in cui si sarebbe liberata di un insetto che avesse osato posarsi sulla sua tunica. A giudicare dall'occhiata che il generale tirò al suo attendente, nel momento stesso in cui quest'ultimo mise piede nella stanza, fu chiaro che se la ragazza voleva tranquillizzarlo non era affatto riuscita nel suo intento.

L'attendente avanzò confuso: che aveva fatto di male? Aveva portato la spostata di Fire Fountain, come gli era stato chiesto di fare... che la sala non fosse stata pulita a dovere? Scattò sull'attenti, cercando di non pensarci: "il tenente Elanor, da Fire Fountain" la presentò alla sua sovrana; Iris sentì il suo cuore sussultare, non aveva osato sperarci, ma era davvero lei. Doveva essere un segno degli Spiriti, questa volta stava facendo la cosa giusta. A quel pensiero sorrise, compiaciuta di se stessa. "Voi potete andare" disse, muovendo un cenno in direzione del generale e dei suoi uomini. Ora doveva solo assicurarsi che a Elanor non sfuggisse niente di quanto accaduto a Shu Jing.
 
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Silian
view post Posted on 15/7/2011, 18:41     +1   -1




Anno 1, Mese 10, Giorno 6, post 4, mattina


[EXP: 14.320 exp (30r100x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 750 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

La sala aveva al centro un grosso tavolo in legno, intorno a cui erano disposti i presenti: evidentemente erano stati interrotti nel bel mezzo di un discorso che stava imbarazzando il generale. Era tutto rosso…e guardava malissimo il suo tirapiedi. Povero carotone…si disse maliziosamente la ragazza, guardando di sottecchi il ragazzo che si agitava sotto le occhiatacce del suo capo. Gli sudavano terribilmente le mani, si vedeva a chilometri di distanza. Ridere tra sé e Sé di quel poveraccio la faceva distrarre da una certa agitazione che le saliva su dallo stomaco come un consistente stormo di farfalle carnivore…

L’altro scattò sull’attenti e fu prontamente imitato da Elanor, che si esibì in un impeccabile e rigida posa militare (l’esperienza non giova solo all’ abilità nel combattimento ma anche nel salutare i superiori, il che non era da poco, considerata l’estrema suscettibilità di questi ultimi). "il tenente Elanor, da Fire Fountain". Ma come siamo formali…pensò, mentre, ormai più vicina al tavolo, cercava di analizzare la composizione della “fauna locale”. Generale ed attendente, si, quelli li aveva già visti, erano quelli che facevano più rumore di tutti…tre o quattro soldati che se ne stavano muti come delle tombe…e poi avrebbe giurato di sentire una voce femminile provenire dall’interno ma dovette attendere che i soldati si allontanassero dalle loro postazioni per individuarne chiaramente la fonte.

[color=”ff007f]"Voi potete andare"[/color] ordinò ai presenti una voce decisamente, direi… fin troppo familiare alle orecchie di Elanor. Ci mise qualche secondo a realizzare a pieno quello che stava vedendo. E dire che le prese un accidente è troppo poco…ILAH?! Una voce urlò nella sua testa. Ovviamente lei non proferì parola. Era lei, senza la minima ombra di dubbio! La stessa persona, eppure…diversissima dalla ragazzina che si rintanava dal governatore pochi mesi prima e…hem…cercava di darsi fuoco; adesso sembrava totalmente tranquilla ed a suo agio. Ma…ma

Mentre il suo cervello cercava di riordinare le idee, il suo istinto di sopravvivenza le ricordò garbatamente l’importanza dell’etichetta. Si inchinò immediatamente nel saluto tradizionale, aspettando che le venisse rivolta la parola. Nel frattempo le rotelline del suo cervello giravano come trottole…Se Ilah si trovava lì doveva essere per forza guarita, no, non c’erano dubbi…altrimenti se ne sarebbe stata ancora rintanata a Shu Jing, ovviamente. Il che era più che positivo, considerata la fatica che c’era voluta per completare il suo incarico. E…(anche se quella, al momento, era la minore delle sue preoccupazioni) forse, finalmente, avrebbe saputo anche la sua vera identità…per forza, dato che si mostrava in pubblico non doveva avere nulla da temere. Tornò in posizione eretta e fu allora che notò la corona in testa alla ragazza.

Una…corona…?....Mi sa…mi sa tanto che mi sono persa qualcosa…qualcosa di bello grosso…pensò cautamente la sua mente già di per sé piuttosto agitata. Era più che sicura che gli altri fossero a conoscenza dell’identità della loro ospite. Ma perché non mi dice mai niente nessuno?! Si lamentò silenziosamente

Quella lì non era la solita tiara da nobildonna, proprio per niente…ma prima di ammettere la vera natura di quell’ornamento preferì aspettare qualche conferma, giusto per darsi il tempo di digerire meglio quel brusco cambio di prospettiva. Le probabilità di errore si ridussero notevolmente dopo un sommario esame dell’abbigliamento della ragazza. Sentì varie gocce di sudore colarle lungo la schiena. Non che le dispiacesse rivederla, anzi…era stata tre mesi nell’incertezza quasi totale riguardo al suo stato di salute, ritrovarla in forma era una notizia ottima per lei, insomma, aveva compiuto la sua missione con successo…Evitò con cura di guardarla in faccia, ricordandosi dei suggerimenti del governatore ed attese che la situazione le venisse, in qualche modo, chiarita….
 
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view post Posted on 15/7/2011, 20:57     +1   -1
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MESE 10, GIORNO 6, POST 33, mattina

[(#FF007F) EXP 146.790 (30r100x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 650, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



Uno dopo l'altro gli ufficiali sfilarono fuori dalla stanza e solo uno, il ragazzo che aveva scortato Iris fin lì, rimase al suo fianco. "Anche tu" ordinò il Signore del Fuoco, indicandogli la porta. Quello esitò un po' troppo a lungo, come al suo solito: non che non fosse abile nel suo lavoro, ma era un po' troppo appiccicoso e lento ad afferrare gli ordini per gli standard della ragazza. Alzò gli occhi al cielo, più seccata che divertita dalla situazione: "Lascia che ti metta in chiaro una cosa: ti ho portato dietro solo perché non è dignitoso per una persona del mio rango andarsene in giro senza una scorta. Se speri di potermi proteggere inizia prima ad esercitare un po' il tuo dominio, perché con la lentezza esasperante dei tuoi movimenti un aspirante assassino riuscirebbe a farsi tranquillamente i suoi comodi. Fortunatamente non ho bisogno di contare sul tuo aiuto. Se Elanor, qui, decidesse di uccidermi avrebbe un incontro ravvicinato con una delle mie palle di fuoco prima ancora di riuscire a incoccare. Mi credi sulla parola o preferisci una dimostrazione pratica?" sbottò in direzione del ragazzo.

A quelle parole qualcosa scattò in lui e finalmente i suoi piedi cominciarono a muoversi, per quanto scompostamente, in direzione della porta; per poco non finì lungo disteso a terra, riuscendo a reggersi contro lo stipite appena in tempo. Solo quando la tenda si richiuse alle sue spalle Iris abbandonò quell'espressione da lucertola-drago inferocita e si rivolse a Elanor. Lanciò un'occhiata perplessa al soldato, non sembrava in gran forma e, anzi, aveva l'aria di una sull'orlo di un collasso... ma preoccuparsi per i suoi sottosposti non era né previsto dal protocollo né degno del suo rango. Molto probabilmente sarebbe stata derisa da metà della nobiltà della nazione, mentre l'altra metà si sarebbe limitata a disprezzarla. Allontanò quel pensiero poco lusinghiero per concentrarsi su quello che era venuta a fare.

Lentamente si avvicinò al grande tavolo con la mappa, si chinò a raccogliere il segnalino che raffigurava la nave delle Tribù e lo posò di nuovo nei pressi dell'isola Coda di Balena, poi prese posto su uno dei cuscini e tornò a dedicare ad Elanor la sua più completa attenzione. "Probabilmente pensi di non conoscermi" disse, sicura di sé "ma ti sbagli. Torna con la mente a Shu Jing, tre mesi fa. Sappi tuttavia che il mio nome non è Ilah: io sono Iris, figlia di Riku, attuale Signore del Fuoco e undicesima della mia dinastia a salire al trono" si presentò, riempiendosi la bocca con orgoglio nel pronunciare il proprio titolo. "... dinastia che intendo far sì rimanga a regnare ancora per un bel po'. Vai a controllare che i tuoi commilitoni non siano qui fuori ad ascoltarci" disse, interrompendo bruscamente il suo discorso. Aveva imparato da tempo che la prudenza non era mai troppa e non intendeva che quello che avrebbe detto di lì a poco fosse sbandierato ai quattro venti.

Attese qualche istante, dando a Elanor il tempo di verificare. Solo quando fu certa che fossero rimaste sole si rilassò un poco e indicò a Elanor un cuscino poco lontano dal suo, facendole cenno di sedersi. C'era qualcosa in quella ragazza che le ispirava fiducia e il modo in cui aveva portato a termine la missione che le aveva affidato, senza fare una sola domanda, fecero sì che le riservasse un tono più cordiale del suo solito: "immagino di doverti delle scuse: quando ho ordinato al capitano di darti una promozione volevo dimostrarti la mia gratitudine, non pensavo che ti avrebbe spedita qui! La Capitale è un posto estremamente pericoloso anche per chi ci è nato e conosce le sue insidie" disse con l'aria di chi sapeva fin troppo bene di cosa stava parlando "... ma gli Spiriti hanno voluto che oggi io decidessi di venire alla guarnigione e che tu ti trovassi dove ho potuto riconoscerti. Questo è un segno del destino, ne sono certa! Ho di nuovo bisogno del tuo aiuto e del tuo silenzio. Puoi promettermi entrambi?" chiese, sperando in una risposta affermativa. In caso contrario avrebbe dovuto condannarla a morte e, in fondo, un po' le sarebbe dispiaciuto.

Edited by @Les - 22/10/2011, 12:03
 
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Silian
view post Posted on 16/7/2011, 08:23     +1   -1




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[EXP: 14.420 exp (30r100) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 750 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

Ok, la prima parte era andata bene: non si era offesa né l’aveva minacciata di morte come era solita fare a Shu Jing…o quasi; non era andata altrettanto bene alla sua scorta, costretta a caracollare in fretta e furia fuori dalla porta. Una palla di fuoco…ce l’aveva fatta veramente! Un deciso senso di esultanza si impadronì del suo animo: la missione era davvero andata a buon fine! Cercò comunque di mascherare un sorriso allegro che le stava spuntando sul viso sotto la solita aria impassibile.

Stava iniziando a calmarsi, il cervello riprendeva gradualmente a lavorare a ritmi normali e fu in grado di comprendere le parole che le furono rivolte (per sua fortuna…). "Probabilmente pensi di non conoscermi" esordì Ilah, posando il segnalino con cui stava giocherellando, per poi “rivelare” di essere proprio quello che Elanor supponeva che fosse (con aria alquanto soddisfatta, per giunta). Il primo pensiero della ragazza fu una sequela di imprecazioni contro quell’idiota dell’attendente…quanto ci voleva ad avvertirla che c’era il Signore del Fuoco, là dentro? Troppo complicato, fare due cose con un solo cervello! Avrebbe voluto dirle che l’aveva riconosciuta benissimo ma per il momento la mandibola sembrava ancora incollata al palato, dopo qualche tentativo di spiccicare parola lasciò perdere, in attesa di un momento propizio. Davvero incredibile...ecco perché era così tremenda col governatore...il suo atteggiamento sarebbe stato un po'eccessivo per qualsiasi nobile al di sotto del suo rango. Ed ecco anche perché il medico l'aveva chiamata Altezza. I conti tornavano.

Ebbe appena il tempo di formulare le ultime maledizioni che dovette marciare risolutamente verso la porta, un ordine che avrebbe eseguito con molta meno preoccupazione soltanto tre mesi prima e nonostante le minacce di morte assortite. Scostò con un gesto forse un po’ troppo secco le tende, per controllare che nessuno fosse nei paraggi: si attardavano all’ingresso esterno solo l’attendente ed un sottoposto, che confabulavano gesticolando animatamente. Si voltarono a guardarla perplessi, ma un gesto eloquente della mano diede loro istruzioni soddisfacenti sul da farsi: scivolarono fuori dall’edificio senza troppe storie. Elanor si guardò intorno con cura; l’anticamera sembrava proprio vuota, allora se ne tornò all’interno con un passo decisamente rigido. Prese posto dove indicatole, immobile come una sfinge. Ed era stata sempre lei l’artefice della promozione, dunque..anche di questo aveva conferma. Certo, la Capitale era un postaccio ma se si fosse lamentata per le sue condizioni da ufficiale sarebbe davvero stata un’ingrata. Non poteva lamentarsi di nulla, davvero. Ma lei stava ancora parlando, le avrebbe detto ogni cosa a tempo debito.

"... ma gli Spiriti hanno voluto che oggi io decidessi di venire alla guarnigione e che tu ti trovassi dove ho potuto riconoscerti. Questo è un segno del destino, ne sono certa!Ho di nuovo bisogno del tuo aiuto e del tuo silenzio. Puoi promettermi entrambi?" Il soldato alzò lo sguardo verso il Signore del Fuoco. Le tornarono in mente in sequenza tutti gli episodi avvenuti a Shu Jing; certo, era improbabile che le chiedesse di dare fuoco alla biblioteca di Palazzo (era casa sua e, soprattutto, non doveva recuperare più il dominio) e dopo episodi come quello della candela si sarebbe quasi aspettata una punizione adeguata, appena avesse riottenuto il controllo del fuoco. Ma ciò non era avvenuto, anzi: le chiedeva di nuovo collaborazione…”Certo, vostra Altezza” rispose, sorprendendosi che la sua voce fosse ancora in grado di uscire. Si, doveva mandare subito un falco a Kuro. Bisognava che gli dicesse due paroline…
 
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view post Posted on 16/7/2011, 10:30     +1   -1
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[(#FF007F) EXP 146.870 (25r80)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 650, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



”Certo, vostra Altezza”. A quelle parole Iris si sentì sollevata da un peso e sorrise, visibilmente soddisfatta della risposta. "Partiamo dal silenzio: nessuno deve sapere quanto è accaduto a Shu Jing, che mi trovavo lì o del coinvolgimento del governatore Kuro. L'intera nazione crede che abbia abdicato a causa di una grave malattia dalla quale sono miracolosamente riuscita a guarire, certo girano voci... ma devono rimanere tali" disse, posando lo sguardo severo su Elanor. Sapeva bene cosa avrebbe detto la nobiltà della Nazione se avesse scoperto che era rimasta senza dominio anche per un solo giorno: avrebbe perso il loro rispetto e con quello anche il loro appoggio. "Inoltre, niente di quello che ti dirò adesso dovrà uscire di qui" chiarì. Poi tacque per alcuni istanti, abbassò lo sguardo sul tavolo, cercando di riordinare le idee. Erano successe così tante cose da quando aveva lasciato il palazzo di Kuro e dire che non era passato molto più di un mese...

"Come saprai il giorno dell'incoronazione c'è stato un po' di trambusto..." disse usando un eufemismo bello e buono. L'intera piazza si era trasformata nel teatro di una rissa degna della peggiore taverna: nobili e borghesi avevano iniziato ad azzuffarsi dopo che lei aveva chiesto che scegliessero liberamente chi dovesse salire al trono. Aveva imparato una lezione importante quel giorno: per quanto il popolo rivendicasse la libertà di scelta, in realtà era più che felice di scaricare su altri il peso delle decisioni. Non avrebbe più commesso un errore del genere, un errore che era costato la vita a una decina di persone, che l'aveva costretta a far intervenire l'intera guarnigione di stanza nella Capitale per sedare la rivolta, durata per diverse ore.

"Durante la rivolta sono stata aggredita, un traditore mi ha colpita con un dardo avvelenato e se non fosse stato per la prontezza del governatore Ming e dei miei sostenitori non sarei qui. Avrei potuto fermare quel traditore, ma mi sono accorta della sua presenza solo quando ormai era troppo tardi. Non posso stare tutto il tempo a guardarmi le spalle, quello deve essere il compito della scorta ed è evidente che la mia non era all'altezza. Per questo sono venuta qui, oggi, intenzionata a chiedere al generale di trovarmi delle nuove guardie del corpo che assumeranno il titolo di Guardie Reali, con tutti i benefici e gli obblighi che questo implica" spiegò, alzando nuovamente lo sguardo su Elanor "ma Ozun è un nobile e un politico, prima di essere un soldato. Mi fido di lui quanto di una vipera a sonagli... ed è qui che entri in gioco tu. Mi servono dieci soldati, dominatori del fuoco, che siano leali a me e abili in combattimento. Tu conosci gli uomini di Ozun molto meglio di me e potrai consigliarmi i candidati migliori. Aiutami ancora questa volta, poi ti farò trasferire dovunque desideri"
 
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Silian
view post Posted on 16/7/2011, 22:55     +1   -1




MESE 10, GIORNO 6, POST 6, mattina

[EXP: 14.620 exp (30r100x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 750 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

”Partiamo dal silenzio… esordì Ilah…o meglio, Iris…Elanor benedisse il suo istinto, che le aveva insistentemente suggerito di tenere la bocca ed anche la penna sigillate riguardo all’argomento. Le era passato per la testa più di una volta di raccontare alla famiglia cosa fosse accaduto a Shu Jing: le probabilità di incontrare di nuovo quella vivace piromane erano –o almeno così pensava- molto basse. Veramente nessuna delle voci contrarie a quelle ufficiali era giunta alle sue orecchie, complice la “stima” di cui godeva presso il resto della guarnigione. Era davvero strana la sensazione di essere la sola a conoscere una verità così delicata, l’unica (Kuro a parte) in decine di migliaia di abitanti della Nazione…

Sapeva poco del giorno dell’incoronazione in verità. O meglio, sapeva solo quello che le era stato raccontato dai compagni in infermeria. Come al solito avevano tentato di tenerla lontano dall’occhio del ciclone. Il caro Ozun a quanto pare era convinto che la nuova arrivata, nonostante che in due mesi non avesse fatto che il suo lavoro, fosse abbastanza toccata da non riuscire a gestire una situazione più grave di un ingorgo nel traffico delle carrozze: ed era a questo che l’aveva destinata…era rimasta ore a cercare di reindirizzare le vetture dei nobili che tentavano di raggiungere la piazza per menar le mani, oppure scappavano precipitosamente dal luogo degli scontri; aveva rischiato di beccarsi due o tre corna di rinoceronte tra le scapole e si era presa una palla di fuoco di striscio. Tutto sommato era niente in confronto alle ustioni ed alle ferite di altri soldati coinvolti, per non parlare dell’avvelenamento. Neanche quella volta aveva potuto lamentarsi, tutto sommato.

Mi servono dieci soldati, dominatori del fuoco, che siano leali a me e abili in combattimento. Tu conosci gli uomini di Ozun molto meglio di me e potrai consigliarmi i candidati migliori. Aiutami ancora questa volta, poi ti farò trasferire dovunque desideri" Elanor sollevò la testa di colpo ed ebbe un lampo di luce nello sguardo. Sapeva esattamente a chi rivolgersi…anche se, a pensarci bene, era una scelta rischiosa anche per lei. Se i suoi commilitoni non si fossero rivelati all’altezza delle aspettative, non aveva dubbi su chi sarebbe stato a farne le spese. Ma basta con le paranoie! Avevano lavorato gomito a gomito per tre mesi...sapeva chi aveva di fronte ormai!

In mezzo alla marmaglia della guarnigione c’era qualche raro esemplare di soldato degno di rispetto e fiducia: gente del popolo, senza grilli per la testa, e con una maledetta voglia di mettersi in gioco. Era sufficientemente sicura che la loro candidatura li avrebbe forniti di quella motivazione necessaria per fare miracoli, considerando l’importanza dell’incarico a cui dovevano essere assegnati.
Li potevi riconoscere a colpo d’occhio, i tipi come loro, dalla luce tutta particolare che avevano nello sguardo anche quando quell’idiota dell’attendente li trattava come neanche uno stalliere avrebbe potuto tollerare. Sarebbe stata anche la loro rivincita…peccato per i non dominatori, conosceva due o tre elementi che avrebbero fatto impallidire le palle di fuoco di Ozun in persona, ma le richieste di Iris erano molto precise. Il tenente sorrise e rispose con tono deciso: ”Si, posso aiutarvi: ho avuto modo di conoscere degli elementi validi in questi mesi…e, se questo fatto può interessarvi, sono anche abbastanza sicura che sarebbero le ultime persone che il Generale vi segnalerebbe. Se lo desiderate posso condurle qui immediatamente,
così potrestecontrollare di persona che soddisfino le vostre aspettative. Non ho il minomo dubbio, darebbero la vita per assicurare la vostra incolumità
coscluse, quasi impaziente di andare a raccattare i suoi uomini in giro per l'accampamento.
 
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view post Posted on 17/7/2011, 09:42     +1   -1
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[(#FF007F) EXP 146.920 (15r50)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 650, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



"Se lo desiderate posso condurle qui immediatamente" concluse Elanor. Iris scosse la testa. "No. Prima voglio sentire chi intende propormi il generale, così vedremo quanto posso fidarmi di lui" rispose prudente. A stento riusciva a riconoscersi: chiedere aiuto a una popolana per mettere in discussione la parola di un nobile, come poteva essere caduta tanto in basso? Essere tanto vile con un membro di una delle famiglie più importanti della città? Istintivamente il pensiero tornò a suo padre. Erano passati due giorni dalla loro ultima discussione e da allora non gli aveva più parlato. Era colpa sua, di quello che le aveva fatto, l'aveva costretta a vivere tra il popolo e aveva finito per affezionarsi a loro... doveva liberarsi rapidamente di quella stupida visione delle cose o avrebbe rischiato di diventare come Kuro e farsi del male con le sue stesse mani.

Lentamente si alzò dal suo cuscino, si sentiva stanca, affaticata, nonostante fosse ancora mattina. Non aveva certo bisogno di consultare il medico per sapere che la colpa era dell'incendio che lei stessa aveva causato ma, in fondo, stava meglio di due giorni prima segno che la situazione, anche se con lentezza esasperante, stava migliorando. "Andiamo" sospirò, facendo cenno a Elanor di seguirla. Imboccò di nuovo l'anticamera e quando fu nel corridoio si ritrovò di fronte il soldato che da palazzo l'aveva scortata fin lì. Appena la porta si aprì il ragazzo scattò sull'attenti, pronto a ricevere ordini e Iris non si fece pregare: "Vai a chiamare Ozun, digli che raduni i suoi dieci dominatori migliori e che ci raggiunga nell'arena" ordinò. Il soldato si esibì in un rapido saluto militare, poi scomparve lungo il corridoio, avviandosi a passo spedito a compiere la missione assegnatagli.

Iris allora tornò a rivolgersi nuovamente a Elanor: "se tra i soldati che Ozun radunerà ci sono coloro che consideri all'altezza del compito dovrai segnalarmeli" la istruì, svoltando nella piazza. Quante volte aveva percorso quella strada! Sembrava che lì dentro il tempo si fosse fermato. Solo gli edifici sembravano più piccoli e insignificanti di allora, ma forse era lei ad essere cresciuta. Perfino gli alloggi del generale, che all'epoca le incutevano tanto timore e rispetto, ora le sembravano solo una vecchia baracca malandata. "Sai... è qui che ho seguito l'addestramento militare" raccontò con una vena di nostalgia nella voce, mentre guardava oltre il muro di cinta, in direzione ovest: lì, contro l'orizzonte, si intravedeva la torre centrale del Palazzo Reale.
 
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Silian
view post Posted on 17/7/2011, 10:46     +1   -1




MESE 10, GIORNO 6, POST 6, mattina

[EXP: 14.700 exp (25r80) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 750 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

Annuì subito alla sua risposta. Era quasi sicura di sapere chi avrebbe chiamato il generale, ed ancora più sicura che avrebbero avuto un aspetto molto migliore dei suoi. Chiaramente potevano sempre esserci sorprese e sarebbero state senz’altro gradite, ma non ci avrebbe messo la mano sul fuoco…Gli piaceva selezionare soldati di persona, anche in base a caratteristiche fisiche, ed erano quelli che poi chiamava in situazioni ufficiali: addestrati a puntino per fare bella figura ed anche dei buoni guerrieri. Pensandoci meglio, le probabilità che alla fine scegliesse chi consigliava lei erano piuttosto ridotte. Era una compagine talmente variegata…e il termine “variegata” era un eufemismo bello e buono. Shizuka e Kazuya avevano a mala pena l’altezza sufficiente per essere accettate dall’ufficio di leva, che poi fossero sopra la media come prontezza di riflessi…questo non era mai interessato al generale.

Scattò in piedi e seguì Iris a qualche metro di distanza mentre il ragazzo schizzava via alla ricerca del generale. "se tra i soldati che Ozun radunerà ci sono coloro che consideri all'altezza del compito dovrai segnalarmeli” Senza meno, Altezza” rispose asciutta, mentre la mente lavorava incessantemente per trovare, tra tutte le sue conoscenze, qualcuno a cui non avesse ancora pensato. La voce del’altra interruppe di nuovo il flusso libero dei suoi pensieri.

La guardò sorpresa…Davvero l’avevano addestrata qui? Era sempre stata convinta che i sovrani seguissero un programma personale, senza mai uscire dalle mura del palazzo…non che si mischiassero alla “vile plebaglia” di cui, ovviamente, anche lei faceva parte. Chi poteva immaginarsi cosa poteva essere per un nobile di quel rango il doversi aggirare in un posto così diverso (o almeno, così immaginava) dal Palazzo reale. Conoscendola, anche se poco, probabilmente era stata una tortura per lei…non c’era nessuno là dentro che le pettinasse i capelli la mattina. La sola idea era abbastanza buffa.

Oltrepassarono una serie di complessi adibiti al pernottamento ed agli uffici militari e dopo qualche minuto giunsero in vista dell’arena: non era un luogo che frequentava spesso, Elanor ci aveva messo piede solo durante le rare esercitazioni generali. Quel posto aveva un marcato odore di terra bruciata: il campo era sfruttato per lo più dai dominatori, che avevano bisogno di grandi spazi per esercitarsi senza arrostirsi a vicenda. La terra battuta che costituiva la pavimentazione presentava innumerevoli striature e segni di bruciatura, in alcuni casi anche piccoli crateri, che quel giorno alcune reclute stavano frettolosamente cercando di spianare con badili e rastrelli in vista dell’ospite.

Il generale, mentre le due conferivano nella sala tattica, evidentemente aveva avuto il tempo di organizzare una specie di comitato d’accoglienza: tutti gli ufficiali erano schierati ordinatamente nelle vicinanze ed i soldati erano tenuti a debita distanza, forse per evitare la solita aria di caos e calca che caratterizzava la caserma. Alla vista del Signore del fuoco scattarono tutti sull'attenti edil brusio che aleggiava nell'aria cessò di colpo.
 
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view post Posted on 17/7/2011, 13:15     +1   -1
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Shizuka e Kazuya

Sei incorreggibile :azula2:

MESE 10, GIORNO 6, POST 35, mattina

[(#FF007F) EXP 147.120 (30r100x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 650, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



Vivere lì non era stato affatto facile. Ricordava ancora come a neanche una settimana dal suo arrivo avesse organizzato un rocambolesco tentativo di fuga e di come il generale che all'epoca si occupava della guarnigione gliel'avesse fatta pagare per il resto della sua permanenza lì. Un sorriso nostalgico affiorò sul suo volto al pensiero di quanto si era indignata per quell'affronto. Suo padre non avrebbe mai permesso che una cosa del genere accadesse, nessuno stupido soldato avrebbe potuto trattare male sua figlia! Già. Suo padre. Guardando indietro con il senno di poi la sua permanenza alla caserma non era stata poi così male. Se il nonno non si fosse imposto come sapeva fare, se non l'avesse separata a forza da Riku, probabilmente a quest'ora sarebbe stata ancora prigioniera della stupida convinzione che il suo fosse il padre migliore del mondo. "Stupida", si disse, senza riuscire a togliersi dalla testa il discorso che le aveva fatto due giorni prima. Gli avrebbe dimostrato che era migliore di lui. E non solo a parole, come piaceva a Riku.

Affrettò il passo, seccata da quel pensiero. Finalmente raggiunsero l'arena e l'umore della ragazza migliorò all'istante: le piaceva quell'odore di terra bruciata, il rumore della sabbia che crepitava sotto agli stivali, tutti quegli spalti a circondarla. Aveva combattuto un'infinità di volte lì dentro, senza ricevere una sola sconfitta: era stato lì che aveva capito la profonda differenza tra lei e tutta la plebaglia che la circondava... gli Spiriti le avevano donato un dominio potente, più di qualunque altro, perché potesse guidare quella nazione; il suo compito era coltivarlo e vi si era dedicata con pazienza e dedizione: aveva studiato la strategia militare, le gesta dei suoi antenati, conosceva segreti per i quali molti avrebbero venduto la propria madre... e era arrivata in alto. Ora poteva comandare tutti quei soldati, poteva decidere la sorte dell'intera nazione e se quella gente pensava di aver già visto tutto quello che era in grado di fare, li avrebbe costretti a ricredersi. Il suo dominio era migliorato ancora, le sue strategie affinate dall'esperienza, le sue decisioni ferme e risolute.

Alcune reclute stavano rastrellando il campo cosparso di buche e Iris alzò lo sguardo sugli spalti deserti senza poter fare a meno di immaginarseli gremiti di gente, mentre avanzava fiera attraverso il corridoio formato da due file di soldati sull'attenti, che la separava da Ozun. Il generale si era dato da fare, probabilmente si aspettava una cosa del genere perché aveva radunato un comitato d'accoglienza, schierando tutti gli ufficiali con le armature da parata: faceva una certa impressione camminare in mezzo a tutti quegli uomini imponenti, con i volti coperti da elmi a forma di teschio, ma Iris proseguì con la tranquillità di chi è consapevole della propria forza. Anche se tutti quei soldati avessero deciso di attaccarla non aveva alcun dubbio che sarebbe riuscita a metterli fuori combattimento in pochi attacchi.

Il Signore del Fuoco raggiunse Ozun e lì si fermò: "Posso supporre che questi siano i vostri uomini migliori?" chiese con aria di sufficienza, ormai abituata a vedere uomini grandi e grossi che facevano la loro scena, ma poi si dimostravano delle guardie del corpo vanesie, pigre e incompetenti. "Sì, Altezza" rispose lui, presentandoglieli uno per uno con un certo orgoglio nella voce. Ad ogni nome Iris annuì: li conosceva già, quasi tutti membri delle famiglie più importanti della nazione, solo per due di loro il nome non le diceva assolutamente niente, ma annuì lo stesso. Se fossero stati abili anche solo la metà di quanto erano prestanti era certa che quella sarebbe stata la migliore scorta avuta fino a quel momento. Solo allora sembrò ricordarsi della presenza di Elanor: "tenente?" chiese, aspettando conferma per la scelta del generale.
 
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Silian
view post Posted on 17/7/2011, 14:29     +1   -1




MESE 10, GIORNO 6, POST 7, mattina

[EXP: 14.900 exp (30r100x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 750 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

Sembrava perfettamente a suo agio mentre si incamminava nel corridoio umano che le era stato riservato, senza un attimo di esitazione. Elanor invece, arrivata pochi istanti dopo all’altezza delle prime guardie si arrestò di botto: non le pareva proprio il caso di infilarsi dietro il Signore del Fuoco in persona nel bel mezzo di uno schieramento di ufficiali in ghingheri. Dopo qualche attimo di esitazione scartò di lato, passando alle spalle dei soldati schierati alla sua destra e percorse lo spazio che la separava da Ozun parallelamente ad Iris. Non aveva potuto vedere le facce nascoste dietro gli elmi, né tantomeno aveva alzato lo sguardo verso di loro, ma era ugualmente sicura del ghigno che molti di loro avevano avuto nell’assistere alla scena.

Odiava essere quasi una straniera nella propria Nazione…anzi, lo era in effetti, anche se solo per metà. Una mezza terricola proveniente da un mezzo paesotto per ordine di uno sconosciuto comandante di un’isola insignificante (o almeno, quella era la versione ufficiale dei fatti). Ottime credenziali, non c’era dubbio. Il generale aveva un’aria maledettamente sicura di sé, mentre le certezze di Elanor vacillavano pericolosamente ad ogni passo. Eccole, le perle dell’esercito: trovarne uno sotto il metro e ottanta era come cercare un ago in una stalla di rinoceronti di Komodo. Semplicemente perfetti, uniforme tirata a lucido dalle reclute, postura impeccabile e quelle facce da schiaffi impassibili come quelle delle statue di corte. Elanor si sistemò di lato, cercando di farsi più piccola possibile, tra la fine della colonna di guardie schierate ed i soldati scelti.

Iris li scrutò tranquillamente dall’alto in basso, nonostante la superassero tutti di almeno due spanne. Stava per addentrarsi in una complessa riflessione sulla capacità innata dei nobili di apparire inquietanti e pericolosi senza nemmeno aprire bocca che le venne rivolta la parola. "tenente?" Maledizione. Perché…perché proprio lì in mezzo a tutti! Sentì su di sé lo sguardo stupito ed irritato di Ozun. Deglutì a vuoto, cercando di mantenere quell’espressione neutra che l’aveva tratta d’impaccio innumerevoli volte. Ci mancava solo questa…possibile che non se ne fosse resa conto? Guardò sommariamente i bellimbusti schierati, che la fissavano con aria di sufficienza. Ricordava la maggior parte di loro solo per il fatto che erano terribilmente spocchiosi: passavano le giornate a sfidarsi tra loro ad Agni Kai, mai una volta che accettassero sfide con gente di rango inferiore. Certo, non si poteva dire che fossero degli inetti…ma che fare? Se la gente che le avesse proposto non fosse risultata di suo gradimento, altro che trasferimento…non c’erano dubbi che sarebbe stata trasferita, certo, ma a guardia delle stalle! Rifletti, rifletti…se tu fossi il Signore del Fuoco, potresti essere sicura che in caso di necessità quei cosi, per quanto perfetti, darebbero la vita per salvare la tua?

…la risposta era semplice. No. Era molto più probabile che se la svignassero approfittando del trambusto. In che razza di situazione era andata a cacciarsi...sarebbe stato così maledettamente semplice convalidare lascelta del generale ed andarsene per fatti suoi...ma lei no, voleva sempre fare le cose a modo suo...Deglutì ancora e prese la parola, cercando di non far tremare la voce. ”Con tutto il rispetto per le ottime scelte del Generale, avrei altre proposte da farvi” iniziò, cercando di ignorare lo sguardo incendiario di Ozun. ”I soldati che vorrei indicarvi non si trovano purtroppo nello schieramento. Ho il permesso di convocarli?” chiese, mentre l’orribile sensazione di aver decretato per sé un'irrevocabile condanna capitale si impossessava del suo stomaco…
 
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view post Posted on 17/7/2011, 15:28     +1   -1
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Iris non notò nemmeno l'occhiata assassina che Ozun tirò a Elanor, non appena quest'ultima aprì bocca: la sua unica preoccupazione, al momento, erano i soldati da scegliere; era la prima volta che se ne occupava personalmente, una decisione resa necessaria dall'evidente incompetenza in materia dei suoi sottoposti. Aveva grandi progetti in mente per il futuro, tanto grandi quanto rischiosi, ed era arrivato il momento di essere sicura che incresciosi incidenti come quelli degli ultimi mesi non si ripetessero mai più. Non ci sarebbero stati più assassini in grado di avvelenarla a tradimento, attaccarla alle spalle, tentare di toglierle il dominio per puro divertimento. Questa volta avrebbe fatto le cose per bene, avrebbe controllato personalmente ogni minimo dettaglio e gli Spiriti l'avrebbero aiutata.

Per la prima volta da quando la conosceva Elanor parve a disagio e Iris temette che fosse sul punto di collassare, le lanciò un'occhiata interrogativa, aspettando quella risposta che tardava ad arrivare. "Avrei altre proposte da farvi" disse, segno che aveva visto giusto riguardo alle attitudini di Ozun. Visti i nomi dei soldati era chiaro il motivo delle sue scelte: raccomandazioni, amicizie, tutta politica. Per quanto a molti non piacessero quei metodi erano ormai diventati pane quotidiano nella nazione, la stavano rovinando ed erano il motivo per cui un pugno di pirati riusciva a mettere nel sacco i suoi ufficiali. Era arrivato il momento di cambiare sistema, sarebbe stato doloroso per tutti, ma i nobili non adatti a combattere avrebbero dovuto limitarsi a governare le loro città e lasciare l'esercito nelle mani del più forte, indipendentemente dalla classe sociale, solo così sarebbero tornati la potenza che erano in passato.

”I soldati che vorrei indicarvi non si trovano purtroppo nello schieramento. Ho il permesso di convocarli?” aggiunse il tenente. Iris annuì, facendole cenno di affrettarsi e subito riprese ad ignorarla, concentrandosi sul generale. Solo allora notò l'espressione dell'uomo: "generale, sono sicura che questi si dimostreranno degli ottimi soldati, se davvero sono il meglio che questa guarnigione ha da offrire non ha di che temere" lo rassicurò, proseguendo verso le gradinate. Lì si sedette, aspettando pazientemente il ritorno di Elanor. Ozun si affrettò a raggiungerla "mia Signora, non potete dire sul serio! Il tenente ha qualche rotella fuori posto, se ne sta tutto il giorno per conto suo, non sa quello che dice!" la informò. Iris gli scoccò un'occhiata che lasciava pochi dubbi su come la pensasse al riguardo.

"il tenente ha la mia fiducia al momento, sta forse insinuando che non ho capacità di giudizio?" sbottò seccata, ancor più infastidita dal fatto di sentirsi con le mani legate: avrebbe dovuto sfidarlo ad un Agni Kai per un simile affronto, ma era ancora stanca, debole, e il generale era un ottimo dominatore, molto probabilmente ci sarebbe voluto più di qualche colpo per metterlo a tappeto, tempo in cui lui avrebbe potuto colpirla, e non era del tutto sicura di riuscire a reggere alcun attacco di un certo livello al momento. Non poteva permettersi una sconfitta, proprio ora che il suo diritto a governare era tanto incerto, con la minaccia del ritorno di suo padre.
 
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Silian
view post Posted on 17/7/2011, 16:40     +1   -1




MESE 10, GIORNO 6, POST 8, mattina

[EXP: 15.100 exp (r) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 750 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

Non vedeva l’ora di togliersi dal campo visivo del generale! Si incamminò a passo di carica, attraversando rigidamente l’arena. Si preoccupò di passare più lontano possibile dai soldati schierati, dai quali si levava un impercettibile brusio, specialmente dai più lontani da Iris. Alcuni elmi si girarono, seguendola mentre si allontanava alla massima velocità consentita dalle sue gambe senza scappare via in modo scomposto. Poi, dopo aver superato l’angolo del primo dormitorio, attaccò a correre come mai aveva fatto, eccetto quella volta a Shu Jing, quando l’intero palazzo stava andando a fuoco…Quando giunse alla zona dell’accampamento dove era diretta era ormai senza fiato. Rallentò di colpo, guardandosi intorno febbrilmente, alla ricerca di alcune precise unità.

Le baracche erano tutte terribilmente uguali, dismesse e fatiscenti: i soldati scelti da Ozun non avrebbero messo piede lì neanche sotto minaccia di morte. TU! apostrofò un soldato in cima ad una scala, intento a riparare la copertura di uno dei fabbricati Hai visto le gemelle? chiese alludendo ai primi due elementi che intendeva sottoporre al Signore del Fuoco. Per tutta risposta quello allungò un dito verso una catasta di vecchie lance qualche metro più in là, indicando due ragazze piuttosto basse, occupate a palleggiarsi una specie di fulmine globulare da una parte all’altra del mucchio di ciarpame. Elanor tirò un sospiro di sollievo. Meno due. Ehi voi! gridò rivolta alla più vicina Aprite bene le orecchie… ed espose brevemente la situazione alla coppia che la guardava basita. “Tenente…Te l’ha mai detto nessuno che sei pazza? Cioè, metterti contro il Vecchio in quel modo…” Che io sia pazza non è una novità, quindi datevi una mossa e cercatemi chi vi ho detto. Io vado a prendere Hiro… ansimò, prima di saltare via di nuovo a tutta birra.

Qualche minuto dopo era di ritorno, seguita da un ragazzone alto almeno un paio di metri: la schiena del soldato seguiva una curiosa traiettoria ad uncino, mano a mano che si arrivava alla parte terminale del collo. Sembrava un vecchio arpione da abbordaggio arrugginito.E stai dritto, quante volte te lo devo ripetere… sibilò secca, mollandogli un pugno scherzoso su un fianco mentre quello farfugliava qualcosa per scusarsi. Eccoli…erano in dieci, come richiesto. E, come previsto, sembravano un’armata di morti di fame piuttosto che aspiranti guardie reali. Avevano rifilato loro delle vecchie divise quando si erano arruolati, tutte di foggia differente, alcune anche di un paio di taglie troppo grosse –come nel caso di Shizuka e di sua sorella- altre invece rammendate in più punti. Per colpa della situazione economica disastrata l’esercito non si era potuto permettere sprechi...se si trattava di gente comune. Elanor li passò rapidamente in rassegna, dando qua e là robuste pacche per scrollare la polvere dalle uniformi e qualche indicazione su postura e saluto. Dopo aver raddrizzato l’ultimo elmo li dispose in due file da cinque elementi, conducendoli in marcia verso l’arena. Pregava in cuor suo che Iris non fosse una che si basa troppo sulle apparenze, o avrebbe pensato che la stesse prendendo in giro…e non le avrebbe fatto per niente piacere.

Alcuni di loro erano in servizio anche da sette anni ed aveva fatto veri e propri miracoli anche solo in una semplice ronda. Li aveva ascoltati raccontarsi davanti al fuoco, di sera, le proprie vicissitudini e dopo averli visti ogni giorno durante l’allenamento ed il servizio non aveva dubbi che le loro doti non fossero solo chiacchiere al vento. Giunsero in un tempo inverosimilmente breve all’arena. Elanor sperò che fossero le sue orecchie a sbagliarsi…ma quelle che rimbombavano negli elmi dei soldati sembravano davvero risate. Si irrigidì, si voltò e sibilò un paio di ordini e raccomandazioni ai suoi ragazzi, i quali (con suo enorme sollievo) stavano già ignorando i commenti generali (alla fine c’erano anche abituati, ma l’idea di avere un’opportunità di farsi valere li rendeva particolarmente tenaci). Marciarono fino ad arrivare davanti alle gradinate, formarono di nuovo una fila ordinata e si esibirono all’unisono nel un saluto militare, rivolti al Generale ed al Signore del Fuoco. Era il momento della verità. Altezza, ecco i soldati che vi propongo. Sbirciò di lato la piccola armata. Nessuno muoveva un muscolo, tutti guardavano dritto davanti a sé.

 
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72 replies since 14/7/2011, 13:29   462 views
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