La Nazione del Fuoco - GdR

Verso i mari del sud

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Silian
view post Posted on 25/8/2011, 15:12     +1   -1




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MESE 10, GIORNO 7, POST 18, primo mattino.

[EXP: 19.400 exp (30r100x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 510 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 870 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo/stiletti (8)]

Si erano svegliati tutti prestissimo, il sole non era neanche sorto: una leggera sfumatura perlacea tingeva il cielo ad est, vicino all’orizzonte, e l’aria era ancora terribilmente fredda. Si erano radunati tutti e undici nell’atrio di ingresso del Palazzo, in fretta ed in silenzio: quasi non li riconosceva, dentro quelle uniformi nuove di zecca, anche se non si erano calati l’elmo sul viso. Len Shu e Shibao mantenevano una specie di distanza di sicurezza dal resto del gruppo, ma scattarono sull’attenti anche loro quando Elanor si presentò nell’atrio. Bene, se non altro erano ben educati, anche se non aveva dubbi su cosa realmente stessero pensando di lei. Tutti gli altri sembravano aver subito un addestramento accelerato: il portamento era perfetto ed i capelli in ordine…chiunque fosse stato a fare quel lavoro, beh, meritava una medaglia…Ozun in persona non era riuscito a cavare da loro niente di più di un inchino. Poveretti, si erano quasi presi un colpo quando aveva detto a loro della prossima missione! I due ragazzi di Ozun invece erano riusciti a tenere ben nascosti i propri pensieri, e sarebbe stato un bene se anche gli altri imparassero in fretta. Elanor aveva fatto in modo che cenassero tutti insieme, piano piano l’ansia si era stemperata in battute e lazzi da esercito: quando era arrivata l’ora di ritirarsi, per fortuna, quel pugno di uomini spaventati era diventato qualcosa di più simile ad una squadra di guardie degne di tale nome. Era dura per tutti, lo sapeva, e bisognava puntare il più possibile sullo spirito di squadra per sostenere al meglio la pressione psicologica a cui erano sottoposti.

Dopo pochissimi minuti avevano già raggiunto il resto del corteo ed avevano preso posto ai lati del Firelord; ora erano pronti a partire. In perfetto orario, a dirla tutta, ci mancava solo di arrivare in ritardo alla prima occasione importante che il loro incarico richiedeva. In silenzio religioso marciarono verso il Porto, sempre vigili sebbene ognuno fosse immerso nei propri pensieri. La città era ancora addormentata e nelle strade buie non girava anima viva: il silenzio era spezzato dall’eco secca dei loro stivali sul selciato. Qualche curioso dal sonno leggero si affacciò dalle finestre, ma erano solo pochi volti pallidi nei rettangolo bui delle finestre. Solo avvicinandosi al molo si intravidero i primi segni di vita della Capitale: i pescherecci erano già rientrati, i marinai stavano scaricando cassette su cassette piene di pesce fresco ed i mercanti si assiepavano, ancora sbadigliando, intorno a loro per contrattare il prezzo del pescato. Le navi da guerra però non si trovavano in quella zona del Porto: bisognava raggiungere l’ultimo molo, separato dall’area in cui erano ormeggiate le imbarcazioni dei civili.

Una nebbia leggera ed azzurrina copriva la visuale delle guardie reali finché, all’improvviso, si materializzarono davanti ai loro occhi le prue gigantesche delle navi di ferro della Nazione del Fuoco. Mano a mano che si avvicinavano le imbarcazioni torreggiavano sempre di più sulla banchina, sovrastandoli come giganteschi mostri marini addormentati. Il rombo dei motori al minimo era come un lieve ronfare che saliva pigramente dalle viscere di ferro immerse nell’acqua scura: il calore che saliva dalle fornaci sotto l’acqua mitigava la temperatura nel giro di diversi metri intorno allo scafo. Ricordava l’ultima volta che si era imbarcata su uno di quei cosi…era stato per andare al Polo, per stanare i dominatori dell’acqua dai cunicoli. Ci era quasi rimasta secca, quella volta…ma con un po’ di fortuna stavolta non sarebbero dovuti arrivare così a sud. Se fossero stati ancora più fortunati non avrebbero dovuto andare a stanare anche i monaci dai loro templi. Ora che erano più vicini e la nebbia meno fitta saltarono fuori anche i membri del comitato di accoglienza: il vecchio Ozun in persona era schierato in pompa magna accanto alla passerella, circondato dai suoi sottufficiali con le uniformi tirate a lucido. Ovviamente l’accoglienza non era riservata a loro…il corteo si divise in due e cedette immediatamente il passo al Firelord.
 
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view post Posted on 28/8/2011, 11:18     +1   -1
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MESE 10, GIORNO 7, POST 11 (ago), primo mattino

[(#FF007F) EXP 151.190 (30r100x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 650, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



Era il gran giorno: Iris era sveglia già da diverse ore, ma continuava a fissare il baldacchino sopra al letto, come se lì, tra le decorazioni pregiate delle stoffe, potesse scorgere una soluzione a tutta quella situazione. Chissà che fine aveva fatto Kuro, non si aspettava una cosa del genere da lui, un uomo adulto. Solo i ragazzini facevano capricci a quel modo, si lagnavano per poi andarsene se non li si ascoltava. Ma la cosa che le faceva più rabbia era che, in fondo, Kuro era un amico. Era stata l'unica persona a sostenerla quando era in difficoltà, gli doveva molto... ed era pronta a restituirgli tutti quei favori; perché andarsene proprio ora che poteva ringraziarlo come meritava?

E poi c'era suo padre. Ucciderlo sarebbe stata la scelta più logica. Huizhong aveva ragione... ma ne sarebbe stata in grado? Andare da suo padre, guardarlo in faccia e condannarlo a morte. Le tornarono alla mente le immagini della cerimonia funebre, come si era sentita quando le avevano detto che suo padre era morto, senza che avesse avuto il tempo di chiarire con lui, quello che aveva rivissuto alla morte del generale Matt e quello che aveva provato, quando se lo era ritrovato di fronte, sorridente, non più di un mese prima. Un senso di repulsione crebbe dentro di lei a quel pensiero. Aveva giocato con la sua vita, l'aveva presa in giro: migliaia di persone erano morte mentre lui se ne stava dietro le quinte a divertirsi. Probabilmente il padre di Antk sarebbe stato ancora vivo... e lei insieme a Antk, in quel preciso istante. Sospirò; le mancava e era preoccupata per lui, ma doveva riuscire a dimenticarlo in qualche modo.

Un lampo di luce invase la stanza. Ricordava di aver dato ordine di svegliarla in tempo per la partenza e ora le sue ancelle erano al lavoro attorno al suo letto, preparando i suoi vestiti. Lanciò un'occhiata verso la finestra, strizzando gli occhi infastidita da tutta quella luce: la aspettava un viaggio di quattro giorni in nave in direzione del Tempio dell'Aria del Sud, dove avrebbe dovuto dar sfoggio di tutta la sua abilità diplomatica. Se solo Kuro o suo padre avessero potuto essere lì con lei, in quel momento... gettò da parte le coperte, tirandosi in piedi. Rimase lì assonnata e leggermente ingobbita, lasciando che fossero le sue ancelle a prendersi cura di lei.

Fece colazione, prendendosi tutto il tempo necessario prima di decidere che era ora di partire. Appena mise piede fuori dalla sala le sue guardie si affiancarono a lei. Quasi stentava a riconoscere quei soldati malconci che aveva raggruppato il giorno precedente. Nel gruppo, tuttavia, due spiccavano maggiormente per prestanza e portamento. Impossibile non riconoscerli a colpo d'occhio: Shibao e Len Shu. Iris sorrise mentre si infilava nella sua portantina, aveva fatto davvero un'ottima scelta con quei due e se gli altri si rivelavano all'altezza della loro dimostrazione anche in situazioni più critiche... forse finalmente poteva occuparsi di un problema in meno.

Il tragitto non durò a lungo e quando il drappello si fermò, Iris si ritrovò di fronte Ozun, con i suoi uomini nelle uniformi tirate a lucido e poco più avanti Huizhong, in compagnia di alcuni dei suoi uomini più fidati. Il Signore del Fuoco scese dalla portantina e subito i soldati si fecero da parte, scattando sull'attenti. "Buongiorno Ozun" lo salutò Iris. Le navi rumoreggiavano nel porto, segno che erano pronte a partire "non perdiamo altro tempo" decise la ragazza, incamminandosi lungo il pontile che portava all'ammiraglia, subito seguita dalla sua scorta e da Huizhong. Ozun avrebbe viaggiato sulla sua nave, procedendo lungo una rotta diversa, secondo il piano studiato da Huizhong il giorno precedente.

Il capitano della nave venne ad accoglierli appena misero piede a bordo, ma Iris non aveva voglia di perdersi in chiacchiere: "partiamo subito" ordinò. Non era la prima volta che viaggiava su quella nave e ormai la conosceva a memoria, sapeva dove si trovava la sua cabina, sapeva dove sarebbero state assegnate le sue guardie e sapeva come raggiungere il ponte e così fece. Nonostate i suoi 17 anni, il suo rango e il suo ruolo, le piaceva ancora vedere il porto che si allontanava, i tetti delle abitazioni diventare sempre più piccoli, fino a scomparire in una striscia di terra indistinta.

io direi di aprire una nuova discussione nel foro dei nomadi, così riempiamo un po' la tabella visto che qui ci siete già tu e Nano
 
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Silian
view post Posted on 28/8/2011, 14:25     +1   -1




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