La Nazione del Fuoco - GdR

Il prigioniero e la guaritrice

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(Master)
view post Posted on 19/9/2011, 16:43     +1   -1




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Mese 10 Giorno 4 Post 1 Sera

Lady Kiki di qua, Lady Kiki di là…Lady Kiki guarisci il prigioniero…Lady Kiki sbrigati, chisseneimporta che tu sia stanca morta e che la guarigione ti abbia prosciugato il chi, tanto-se-non-fai-quello-che-ti-dico-ti-lancio-una-palla-di-fuoco-e-schiatti…il ticchettio delle scarpette di seta sul pavimento di marmo si interruppe di colpo, e la sua eco impiegò qualche secondo a disperdersi per i corridoi interminabili del palazzo reale. La ragazzina si era fermata, immobile, in mezzo alla strada. Riprese fiato per qualche istante, giusto per calmarsi. Non era bene, in quel luogo, farsi prendere dall’irritazione, anche se spesso raggiungeva livelli di guardia. Anche perché quando si agitava rischiava di fare delle guarigioni di livello infimo…e dopo chi la sentiva, quella?

Da quanto è che era tornato? Aveva perso il conto dei giorni. Non l’aveva mai visto prima, quel tizio. Era apparso all’improvviso, o meglio, lo avevano praticamente scaricato nel Palazzo. E da quando era arrivato lei non aveva avuto neanche un attimo tranquillo. Doveva fare la spola non si sa quante volte al giorno tra le sue stanze e quelle di lui, dall’altra parte del Palazzo. E non stiamo neanche a parlare delle piaghe…la cosa più disgustosa che avesse mai visto in vita sua. Il Dominio del Fuoco era una cosa da barbari, semplicemente bastava vedere i danni che provocava per averne la conferma più lampante. Rossore, pelle che si sfalda, siero appiccicaticcio dappertutto e croste marroni e spesse come suole di scarpa. Rabbrividì al solo pensiero.

La prima volta che era stata condotta davanti al paziente, ci era mancato poco che vomitasse tutto lì, sul posto. Aveva dovuto raccogliere l’acqua e praticare la guarigione praticamente ad occhi chiusi, per non dover guardare quello schifo che stava toccando. Aveva seguito i flussi di energia alterata lungo la pelle dell’uomo, aveva indugiato quanto più poteva con l’acqua cercando di non immaginare cosa potesse trovarsi in quegli istanti sotto le sue dita, aveva resistito quanto più possibile, poi aveva lasciato che il liquido si disperdesse ed aveva aperto di nuovo gli occhi. Sospiro di sollievo: molto meglio di prima. Poteva anche iniziare a dimenticarsi di quello che aveva visto all’inizio.

Stava messo male, parecchio male, c’erano voluti giorni e giorni prima che riprendesse conoscenza ed appena era riuscito a mettere piede già dal letto, eccolo che si faceva di nuovo ammazzare. Di nuovo le era toccato mettere mano a quello che era poco più che una carcassa raccapricciante. E di nuovo, o almeno così sembrava, si stava riprendendo. E così quello era il padre di Iris…meditava, durante il tragitto verso la stanza dell’ex Signore del Fuoco. Ma se lui è suo padre, perché non ha ripreso il trono? Che ci fa ancora tra i piedi quell’arpia? Si fermò di nuovo, valutando il suo ultimo, pensiero. Giocherellò col tessuto finissimo di cui era intessuta la sua tunica, ed un sorrisetto compiaciuto si distese sul viso da ragazzina. Beh, c’era da dire che, finché quell’arpia continuava a consentirle di procurarsi degli abiti così, andava benissimo lo stesso. Poteva restare finché voleva, in fondo. Avanzò fino alla porta della stanza, sorvegliata da due guardie armate fino ai denti. Si scostarono per lasciarla passare:lei si infilò nella porta apertale dai servitori e si avvicinò al letto di Riku. Avete preparato i bacili con l’acqua, come vi avevo chiesto? Domandò con tono altezzoso ad uno dei servitori presenti nella stanza.

Edited by (Master) - 28/9/2011, 16:16
 
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Alister10
view post Posted on 25/9/2011, 02:08     +1   -1




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Mese 10 Giorno 4 Post 1 Sera

Anche quella sera ci sarebbe stata la guarigione ad opera di quella dominatrice dell'acqua che mia figlia si era portata dalla tribù del nord, poco approvava questa scelta della figlia, avrei potuto benissimo curarmi con degli unguenti e lasciar fare il resto alla natura, i dominatori dell'acqua sono utili solo in caso di ferite gravi e, nonostante la mia lo fosse, a me non sembrava così. Aspettai che la ragazza mettesse piede nella mia stanza ed iniziasse la guarigione, avevo qualcosa da dirle, ma di certo non avrei detto tutto di fronte alle guardie che seguivano ogni mio movimento, non c'era nulla che potessi fare senza essere seguito e ad ogni mio movimento più rapido venivo circondato da lance che puntavano alla mia gola...uno strazio, in quei giorni immaginai che forse a boiling rock sarei stato trattato un po' meglio. Ci mise un po' di tempo la ragazza a finire la sua opera, ma non era ancora il momento che se ne andasse, non prima di averle detto quello che avevo da dirle. La ragazza fece per andarsene, ma io stavo già per attuare il mio piano: mi alzai lentamente dal mio letto e feci finta di cadere appoggiandomi alla dominatrice per sorreggermi, e proprio in quel momento, quando il mio volto era abbastanza vicino al suo orecchio le sussurrai Alla prossima guarigione lascia fuori le guardie, consideralo un ordine del signore del fuoco le dissi sperando di avere un qualche ascendente su di lei, poi mi allontanai e mi diressi verso il mio letto Grazie le dissi prima di girarmi nel letto e mettermi a dormire, almeno durante il mio sonno non avrei dovuto preoccuparmi di quelle stramaledettissime guardie.
 
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(Master)
view post Posted on 28/9/2011, 15:15     +1   -1




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Mese 10 Giorno 4 Post 2 Sera

I servi mantennero quella loro espressione…da…servi, appunto, ed avvicinarono al letto i due ampi recipienti colmi di acqua fresca e pulita. Come era un’espressione da servo, chiedete voi? Beh, quella di una persona che non mostra assolutamente nulla di quello che sta pensando, ma che, appena gli volterai le spalle, sarà lì pronto a pugnalarti. Scrutò dall’alto in basso il liquido, fingendo di esaminarlo e valutare la sua purezza: allora vi immerse le dita di una mano e fece uno o due giri del recipiente, come per saggiarne la presunta consistenza. Era normalissima acqua, ovviamente…ma lei amava spiare le facce esasperate degli sguatteri quando faceva quelle sceneggiate. Ok, poteva anche bastare. Annuì con aria compita, si fece rimboccare le maniche della veste di seta damascata e posò le palme delle mani orizzontalmente sul pelo dell’acqua.

Il chi prese a scorrere come un piccolo ruscello giù dalle spalle, per i gomiti, fino alle mani aperte, e l’acqua prese come vita, agglutinandosi intorno alle dita della ragazzina. Amava quella luce azzurra…soprattutto, amava le espressioni incredule e straniate di chi assisteva allo spettacolo della sua guarigione. Sollevò le mani dai bacili e si avvicinò con aria solenne al letto dove era steso l’uomo, per poi posare le due estremità luminose sulla pelle lesa e priva di bende. Poteva percepire l’energia che ristagnava in quei tessuti infiammati: il chi scorreva a stento, era bloccato a tratti come da delle ostruzioni. Tenendo gli occhi chiusi, cercò a tentoni con la sua energia i nodi occlusi e li sciolse uno ad uno: lentamente l’energia riprendeva a scorrere sotto le ferite e la pelle distrutta si rimarginava come per miracolo sotto le sue dita. Aprì gli occhi e lasciò che l’acqua scorresse via dalle braccia, dentro ai recipienti: il suo lavoro era finito lì. Si voltò senza una parola e stava per andarsene, quando all’improvviso sentì due mani aggrapparsi ai suoi abiti.

I servi lanciarono in ritardo le esclamazioni di sorpresa che avrebbero dovuto fare alla vista di Riku che si alzava dal letto. Lei stessa si lasciò sfuggire un grido di spavento. Non se lo aspettava…odiava la sensazione di avere due mani estranee addosso, strette in quel modo; odiava avere vicino il peso di quell’uomo straniero, il suo corpo ferito e la sua voce, parimenti sconosciuta, che le parlava nell’orecchio. Alla prossima guarigione lascia fuori le guardie, consideralo un ordine del signore del fuoco sussurrò piano. Sentiva il suo respiro caldo sulla guancia…levami le mani di dosso! Strillò stizzita, cercò di divincolarsi dalla sua presa, anche se quello cedette subito allontanandosi di nuovo verso il letto. Lady Kiki fulminò con le sguardo i servitori, che erano rimasti come degli idioti a fissare imbambolati la scena. Si allontanò frettolosamente dal giaciglio dell’uomo, ignorando il suo ringraziamento; quindi uscì sgusciando tra i battenti della porta come una serpe visone antartica inferocita.

Il ticchettio delle scarpette di raso sul marmo del corridoio riprese, più frettoloso di prima. Lady Kiki si rassettava con gesti secchi e stizziti la veste addosso, nei punti in cui la presa di quel tizio l’aveva sgualcita. Avrebbero dovuto puntargli le lance contro, la volta seguente: non si sarebbe mai più avvicinata a quel coso senza le dovute precauzioni. Si infilò nella sua stanza e chiuse per bene la porta dietro di sé, poi si buttò sul letto, esausta per la guarigione. Per quanto si sforzasse si non farlo, continuava a pensare all’episodio appena accaduto, ed alle parole dell’uomo…lasciare fuori le guardie…scordatelo, vecchio! Gli gridò mentalmente e si infilò sotto le morbide coperte del letto a baldacchino.
 
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Alister10
view post Posted on 3/10/2011, 00:47     +1   -1




[5380 Riku (#C30000): (27r80)] [DENARO: 0, DEPOSITATO: 0 [+] ABBIGLIAMENTO:] [EV: 800, ABILITA': Dancing Dragon, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna]

Mese 10 Giorno 4 Post 2 Sera

Lady Kiki non prese affatto bene il fatto di essere stata toccata da me, anzi, ne sembrò quasi infastidita, ovviamente dissimulai il mio stupore, c'erano delle guardie nella stanza, e se avessero avuto solo il sentore che io stessi pianificando qualcosa lo avrebbero riferito subito a mia figlia, cosa che non era affatto un bene per me, dato che non appena Iris l'avrebbe saputo mi avrebbe fatto rinchiudere a boiling rock, ferito o meno... la guardai andare via e mi addormentai.
Quella notte fui tormentato da vari incubi, vedevo il mondo cadere in rovina, la nazione del fuoco impoverita a causa di una nuova guerra che mia figlia aveva scatenato e delle voci tormentavano il mio sonno: è tutta colpa tua, l'hai educata male e sei stato un pessimo padre. Ero in qualche modo terrorizzato da quello che vidi, era tutto perso per sempre? Senza l'aiuto di quella stramaledettissima dominatrice dell'acqua sì, dovevo trovare un modo per portarla dalla mia parte, avevo bisogno di lei per il mio piano. La mattina seguente mi svegliai sudato, durante la notte mi era salita la febbre, probabilmente la ferita si stava infettando, questo ovviamente per la dominatrice dell'acqua non sarebbe stato un problema, le sue doti curative erano molto decantate a corte, e con tre-quattro sedute io sarei tornato in forma, e pronto per boiling rock, dovevo agire e dovevo farlo entro la fine della settimana. Le guardie mi osservavano, credo di essere stato un gran bello spettacolo per loro, l'ex signore del fuoco mandato in carcere da sua figlia, che scena divertente... sorrisi amaro a quel pensiero... forse si era sentito così il generale Iroh quando suo fratello Ozai gli soffiò il trono uccidendo suo padre Azulon. Le chiacchiere stavano a zero, dovevo agire, altrimenti si sarebbe arrivati ad una nuova guerra dei cent'anni, e questo non potevo assolutamente permetterlo. Quel giorno non pranzai, avevo lo stomaco chiuso, e il continuo aumentare e calare della febbre di certo non aiutava. Senza che me ne accorgessi era il tramonto, fra poco sarebbe arrivata la guaritrice, in cuor mio sperai davvero che lasciasse fuori le guardie, ma non ne ero così convinto, anzi, dalla reazione della sera precedente avrebbe anche potuto aumentare la sorveglianza per quanto ne sapessi. Andai al bagno per cambiarmi d'abito, ero stanco di quella vestaglia da malato che indossavo, così chiesi un cambio d'abiti. Mi portarono dei vestiti rossi, abbastanza pregiati, ma senza alcun simbolo reale o cose simili, poco male, avrei dovuto fare buona impressione solo con le parole, così mentalmente mi preparai un discorso da sussurrarle mentre mi guariva, ovviamente facendo finta di essere preda del delirio febbrile. Il sole tramontò ed ebbe inizio la sceneggiata, finsi di svenire e di delirare dicendo cose senza senso, le guardie mi trascinarono a letto e chiamarono subito la guaritrice.
 
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(Master)
view post Posted on 4/10/2011, 22:13     +1   -1




Zietto, mi sa che devi scalare al giorno 5

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Mese 10 Giorno 5 Post Sera

E così era passata un’altra pigra giornata di palazzo. Non che lei non sapesse apprezzare le comodità…i servi facevano un buon lavoro, tutto sommato…di mattina si era fatta riservare una delle piscine delle terme di Palazzo e si era esercitata col dominio per un po’, prima di mettersi a mollo nell’acqua calda. Poi si era fatta portare un telo per asciugarsi, si era fatta curare le unghie, sia delle mani che dei piedi. Non aveva una pelle così liscia da quando era una neonata, probabilmente. Le piaceva passarsi le mani sull’epidermide levigata. Già, sembrava un petalo di rosa…al contrario di quelle squame repellenti che era costretta a guarire quotidianamente. Strinse le mani a pugno, cercando di scacciare la sensazione di repulsione che le attanagliava lo stomaco. La sguattera che le stava pettinando i capelli con l’olio profumato le lanciò un’occhiata interrogativa, ma lei la ignorò del tutto.

Per tutto il giorno cercò strenuamente di allontanare da sé quel pensiero. Quando passeggiava in giardino, quando sedeva a pranzare, quando decideva di riposare sul suo letto morbido, le tornavano in mente le parole dell’uomo. E le sue piaghe…accidenti a lui, il sicario non poteva prendere la mira un po’ meglio? A quell’ora non si sarebbe trovata ad occuparsi di quella schifezza, si disse, sputando un nocciolo di ciliegia nella piccola tazza adibita allo scopo. Beh…si disse, fissando assorta la tazzina, avrebbe dovuto ordinare che le sue ciliegie fossero denocciolate, la prossima volta.

L’eco dei passetti di Lady Kiki rimbalzava di nuovo contro il marmo del corridoio, la sera. Quando hai poco da fare, hai molto tempo per pensare. Anche se lei non amava farlo…o meglio, le piaceva pensare solo quando c’erano delle possibilità interessanti da sfruttare. E quelle non potevi mai dire quando potevano passarti davanti…dovevi essere accorta, o sarebbero sgusciate via come le anguille artiche dalle reti. Arrivò alla porta. Le guardie restarono impassibili, aprirono i battenti e lei fece il suo ingresso nella stanza dell’ospite ferito.

Si fece rimboccare le maniche, si avvicinò al letto ed allungò le braccia verso i bacili. Erano recipienti pesanti: il sostegno era costituito da un treppiede di metallo molto massiccio, ed il contenitore era di bronzo lavorato finemente, anch’esso decisamente spesso. Non sarebbe stato facile…richiamò a sé il potere dell’acqua contenuta nel bacile…quella si increspò, fece per agglomerarsi di nuovo intorno alla mano…quando, con un rumore stridente, la grane coppa di sinistra perse il suo equilibrio sul sostegno e cadde con un rintocco canoro a terra. Lady Kiki fece un balzo, e allontanò da sé il liquido che si stava riversando sul pavimento. Lo mandò a schizzare addosso a tutti i presenti, salvo Riku. Che strano, sembrava quasi che li avesse bagnati apposta…Era furibonda…il visetto da ragazzina era una maschera di collera inviperita. “IDIOTI! NON SAPETE NEANCHE METTERE L’ACQUA IN UNA TAZZA! PRENDETENE DELL’ALTRA, IMMEDIATAMENTE!!” Strillò con quanto fiato aveva in corpo. “ED ANDATE A LAVARE IL BACILE! L’acqua impura ostacola la guarigione!” Le servette si affannarono infruttuosamente intorno a quell’arnese, che restava troppo pesante per loro, balbettando scuse. Eppure era stato poggiato bene sul supporto, o almeno così sembrava…come era potuto succedere?

I soldati fissavano basiti la scena. Rivolse loro un’occhiata glaciale. “E cosa fate voi impalati?! Filate, ho bisogno di altra acqua!” “Ma….” “Niente ma! Un bacile NON BASTA! Andate IMMEDIATAMENTE a lavarlo! Tanto quello non si muove…” rispose all’occhiata eloquente dei due, con un cenno sprezzante verso la sagoma dell’uomo allettato. Quelli, dopo un attimo di esitazione, si avvicinarono al recipiente rovesciato e lo sollevarono a fatica, mentre le servette aprivano loro la porta per consentire loro di uscire col pesante fardello. E restarono in due. Kiki e Riku.

La ragazza si avvicinò con passo felpato al letto, e passò elegantemente le ditine sottili sulla pelle troppo sottile dell’uomo. “Beh, non c’erano più le squame, sono stata ingiusta con voi” miagolò con tono melenso, quasi parlasse a sé stessa “…però quella pelle è troppo sottile, tanto sottile che potrebbe…” e gli piantò un paio di unghiette affilate nella schiena “ferirsi” sibilò rapida “per una stupidaggine…dico sul serio” aggiunse con aria innocente e ritrasse la mano, sciacquandosi con nonchalance i polpastrelli nel bacile rimasto in piedi. “Allora, se non sbaglio c’era un discorso in sospeso…di che si tratta?” chiese con tono annoiato “E ricordate che la capacità di sintesi può essere…vitale…in certe occasioni” concluse con aria soddisfatta, scuotendosi via l’acqua dalle dita affusolate.
 
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Alister10
view post Posted on 13/10/2011, 21:55     +1   -1




[5740 Riku (#C30000): (10r20x2)] [DENARO: 0, DEPOSITATO: 0 [+] ABBIGLIAMENTO:] [EV: 800, ABILITA': Dancing Dragon, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna]

Mese 10 Giorno 4 Post 3 Sera

Guardai la scena facendo finta di essere addormentato, e appena le guardie uscirono mi tirai su, giusto in tempo per farmi piantare le unghie nella schiena da quell'arpia che mia figlia, strinsi i denti e non emisi un gemito... dovevo a tutti i costi farmi piacere quell'arpia è vero, la mia pelle è sottile, ma il mio dominio può difenderla bene dissi lapidario, poi continuai ad ascoltare il suo discorso, quel tono mi dava altamente sui nervi e paradossalmente speravo entrassero le guardie, ma mi trattenni e dissi Entro il fine settimana scapperò e mi dirigerò nel regno della terra, questo lo farò indipendentemente dal tuo aiuto o meno, il tuo aiuto mi serve per altro mi guardai attorno facendo attenzione ad orecchie indiscrete, poi a voce bassa dissi Una volta nel regno della terra parlerò con la regina della terra e le chiederò di formare un esercito per andare contro mia figlia. Voglio il tuo aiuto per stabilire un'alleanza con la tribù del nord, non mi interessa come, basta che tu lo faccia, se ci riesci e riuscirò a battere mia figlia avrai un titolo nobiliare e un rendimento vitalizio di 2500 monete d'oro al mese, se hai intenzione di accettare la mia offerta bene, altrimenti dimentica questa conversazione, per il tuo bene...conosci mia figlia...e sai che non mento la mia fu un'occhiata evidente per dire che sapevo di cosa parlavo.
 
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(Master)
view post Posted on 14/10/2011, 14:15     +1   -1




(30r100x2)-> Antk 5
Mese 10 Giorno 6 Post Sera

La ragazzina sollevò entrambe le sopracciglia in un gesto di educata (e falsa) sorpresa, nell’udire la granitica dichiarazione di quel tizio moribondo, fino a pochi giorni prima. “Mi sa che non ha ancora ben chiaro come usarlo, il dominio, visto che si è fatto praticamente bruciare vivo” si disse, con aria di sufficienza. “Entro il fine settimana scapperò e mi dirigerò nel regno della terra, questo lo farò indipendentemente dal tuo aiuto o meno” dichiarò quello, senza dare il minimo segno di comprendere quello di cui stava parlando. Kiki si lasciò sfuggire un piccolo sbuffo dalle narici, ma trattenne la lingua e stette a sentire il resto del discorsetto. Chissà quanto ci aveva pensato, per metterlo insieme con quel tono da grande duro…ma con lei non attaccava, anzi. Appena Riku chiuse il becco, le sfuggì una risatina squillante e sincera. Si afferrò i fianchi con le mani e gettò la testa all’indietro, incapace di controllare l’attacco di ilarità. Patetico…incredibile, come poteva anche solo pensare di svignarsela dal Palazzo senza nessun aiuto? Il fuoco doveva avergli lessato quel povero cervello…ammesso che non fosse stata Iris in persona a farlo.

“Stai delirando” rispose asciutta, squadrandolo dall’alto in basso con gli occhi socchiusi in un’espressione di superiorità. “Mi sembra abbastanza evidente…senza contare che spiattellare un intero piano di fuga ad una persona che potrebbe anche decidere di vuotare il sacco è piuttosto stupido” proseguì, sibilando con soddisfazione le ultime due parole. “Non uscirai di qui…vivo, intendo” disse ammiccando in modo eloquente “senza aiuti. Ci sono guardie ovunque. E non ci sono abbastanza nobili che non se la facciano addosso davanti a tua figlia, per poter sperare nel loro appoggio. Hai fatto proprio un bel lavoro, con lei” chiocciò, soddisfattissima del suo modo di esprimersi così maturo. Al Palazzo imparavi un sacco di cose interessanti: prima di tutto, come sembrare superiori senza alcun motivo effettivo per esserlo…fino ad arrivare alle varie gradazioni di minacce più o meno velate. E lei era una che impara in fretta.

“…senza contare che, se dovessi ricordarmi casualmente qualche dettaglio del nostro colloquio, non sarei certo io quella che ci rimetterebbe. Conosci tua figlia, sai che non mento…” rimbeccò l’uomo usando le sue stesse parole, senza mostrare il minimo segno di cedimento davanti a quelle minacce velate. “Visto che ci siamo, vorrei rinfrescarti la memoria su qualche piccolo dettaglio di storia contemporanea” disse, incrociando le braccia sul petto. “Iris è riuscita a sottomettere la tribù del Nord per una sola, semplice ragione”. Pausa sospensiva. “Perché sono stata o a dire alle sue truppe come raggiungere la base sotterranea di Leon, ovviamente. Da sola non ci sarebbe arrivata neanche in un secolo. Quindi, cosa pensi che risponderebbero dal Polo se fossi proprio io, ad inoltrare una richiesta del genere? Curioso che tu non ci abbia pensato” canticchiò con aria cinica. “Se accetti un suggerimento…penso che avrebbero bisogno di un motivo fondato, per acconsentire…qualcosa di sufficientemente interessante da chiudere un occhio sul fatto che è una traditrice, a fare da tramite” sussurrò. “E credimi…per come hai organizzato la tua piccola gita, dovrai ringraziare gli Spiriti, se non mi sfuggirà qualcosa durante il tè di domani pomeriggio”.

Un rumore inconfondibile di passi riecheggia nel corridoio. Passi di gente che porta qualcosa di pesante…Kiki fissò Riku, ricomponendosi nel suo ruolo di grande medico oltraggiato dall’incompetenza dei servi. Per ultima cosa prima che i soldati entrassero nella stanza gli sussurrò rapida “Inventati qualcosa di meglio…e potrei anche ripensarci, vecchio”. La guarigione proseguì senza intoppi. “Il paziente avrà bisogno di ulteriori cure…fate in modo che domani trovi tutto il necessario al suo posto. Non tollererò altri errori da parte vostra” annunciò, prima di girare sui tacchi e sparire fuori dalla stanza.

 
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