La Nazione del Fuoco - GdR

3mst: tre metri sotto terra, Dal capolavoro di Mocchan :xd:

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shoryuken
view post Posted on 25/2/2012, 18:34     +1   -1




Continua da: Si parla di attentato


[EXP MUSHU: 6320 (#00A400): n° exp (34r100x2)] [DENARO: 220 monete ABBIGLIAMENTO: tunica verde prato corta senza maniche, pantaloni verde smeraldo scuro, cintola marrone.] [EV: 80, ARMATURA:nessuna, ARMI: nessuna]

ANNO 2, MESE 8, GIORNO 5, post 23 (Feb), Mattina


Il sole sorse per la quinta volta da quando il circo che copriva i viaggi della famigerata banda, la Zanna di Giada, era stanziato nella capitale della Nazione del Fuoco. La missione dell’attentato al Signore del fuoco Iris avvenuta pochi giorni prima era fallita in maniera misera e provocando pesanti perdite di uomini e numerosi feriti sia nell’organizzazione criminale che nell’esercito della Nazione. Tutti i defunti ed i feriti erano stati nascosti nel covo segreto della banda, un reticolato di tunnel all’interno del vulcano, mentre i meno gravi o totalmente illesi mandavano avanti il loro circo. Mossa dovuta altrimenti un circo deserto avrebbe potuto sicuramente insinuare il dubbio nella popolazione locale, soprattutto dopo quanto era avvenuto nella piazza davanti al palazzo reale. Quel luogo tanto ostico aveva visti privati della vita numerosi uomini e donne votate alla battaglia ed era stato testimone di un grande scontro tra due grandi guerrieri: dal lato della Zanna Mushu e dal lato dell’esercito il capitano della guardia reale. Lo scontro era avvenuto sulle mura ed aveva visto vincitore… o per meglio dire vincitrice, il militare che si era infine rivelato una donna. Mushu uscì da quel combattimento gravemente ferito al braccio ed al petto ed era stato privo di sensi per ben due giorni tuttavia con grande tempra si era ripreso e non riusciva a rimanere tranquillo. Nessuno riusciva a starvi poiché tra i feriti gravi vi era anche Gyuken, il loro leader, il quale era molto grave e rischiava seriamente la vita. Tutti si sentivano smarriti senza il suo consiglio, molti alla luce del fallimento ottenuto nell’attentato meditavano di mollare la banda per darsi alla vita tranquilla. Quella sconfitta era stata davvero un forte trauma per tutti.

Mushu con il braccio sinistro ancora sorretto dalla fasciatura maneggiava il rastrello con la sola mano destra per dare una pulita alle gabbie degli animali. Gli avevano detto di stare a riposo e che poteva astenersi dal lavorare ma lui non ci riusciva, doveva fare qualcosa e visto che il circo necessitava di qualche opera il ragazzo ebbe l’occasione di unire l’utile al dilettevole. Mentre rastrellava ripensava al suo scontro con la donna soldato che lo aveva sconfitto, ogni tanto riguardandosi le ferite. Non era indignato per aver perso contro una donna, ella era più forte e preparata di lui e Mushu aveva perso dando il massimo quindi non aveva nulla del quale aver rimpianti perché una simile sconfitta non era una sconfitta totale perché aveva insegnato molto al giovane brigante. Ed ora che ci rifletteva sarebbe stato il caso di andare a trovare quella ragazza che era stata fatta prigioniera per la fuga da Han e Shingo venuti in suo soccorso e l’avevano salvato da morte certa. Non poteva non pensare al motivo per il quale ancora la tenevano prigioniera, sarebbe bastato ricondurla in città bendata e lasciarla libera poiché non aveva visto nessuno di loro a volto scoperto. Decise quindi di dirigersi a farle visita, ancora non si erano visti dal loro scontro e sarebbe stato interessante fare due chiacchiere con lei. Sapeva che la pover’anima stava legata in una delle rientranze artificiali fatte apposta, da quanto gli avevano detto l’avevano legata caviglie e polsi e bloccata in trazione con dei tiranti tesi come corde di liuto che partivano dalle legatura e facevano cappio attorno a delle rocce, questo per limitarne il più possibile i movimenti. Bavaglio non serviva tanto la dentro non sarebbe stata sentita da nessuno e a quanto aveva sentito sembrava essersi chiusa in un cupo silenzio. Quindi senza indugi Mushu recuperò la propria bandana , ancora macchiata di sangue e si avviò verso il rifugio.

Spero sia chiaro come sei stata legata ^^


Edited by shoryuken - 2/3/2012, 14:08
 
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Silian
view post Posted on 26/2/2012, 16:09     +1   -1




[EXP: 31.050 exp (30r100x2) + 500 exp combattimento Elanor (#3A0057)] [DENARO: 510 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: uniforme completa Guardie Reali] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco(off)/stiletti (7)]

ANNO 2, MESE 8, GIORNO 5, post 18 (Feb), Mattina

Si svegliò in preda ad una forte emicrania. Non riusciva a ricordare un tempo in cui non l’avesse avuta. Non riusciva a realizzare da quanto tempo fosse legata a quel masso, e se mai ci fosse stato un tempo in cui che polsi e spalle non le dolessero come se qualcuno stesse per disarticolarli. Boccheggiò per prendere un po’ d’aria, ma se ne pentì immediatamente. Le si seccò immediatamente la gola –ancor di più di quanto già non fosse, come se si fosse messa a respirare a pieni polmoni davanti ad un forno acceso. Tossì prima debolmente, poi sempre più forte a causa dell’irritazione della mucosa della faringe. Esausta, appoggiò la testa contro la pietra tiepida contro cui era legata da giorni, senza la possibilità di muoversi. La pietra era l’unica cosa che esistesse al mondo, oltre Elanor ed il suo mal di testa: erano le uniche cose che potesse toccare o provare in quel buio fitto e caldo. Per quanto riguardava le corde, o manette o ceppi che fossero, avrebbe potuto mettere in dubbio anche la loro esistenza se avesse voluto: sentiva solo che c’era qualcosa che la bloccava in una morsa, e finiva lì. Quando venivano a portarle da mangiare, la luce improvvisa la accecava ed era peggio di quando era buio.

Le sembrava di essersi risvegliata lì un’eternità prima. Aveva aperto gli occhi senza riuscire a vedere e capire dove fosse, e la testa pesava come un’incudine, e faceva male come se qualcuno ci avesse sbattuto sopra un’incudine per davvero. Era rimasta intontita per un po’, senza riuscire a rimettere in ordine le idee ed i ricordi. Appena aveva provato a muoversi, neanche quello era riuscita a fare. Ed allora si era spaventata sul serio. C’era lei da sola in uno spazio buio, lei ed il buio e qualcosa che non la faceva muovere. Prigione? Era finita nella torre? Perché ci era finita? Aveva fatto sempre il suo lavoro, aveva protetto Iris e…e…e se invece l’avessero ferita, oppure uccisa? Ma dove, quando? Non riusciva a ricordare…poi, un pezzo per volta, erano tornate a galla immagini sconnesse del giorno prima. Il muro. Perché era salita sul muro? Lei non sapeva combattere sui muri. Chi era il ragazzo davanti a lei, quello con la maschera? Aveva fatto male lui ad Iris, e lei era andata a vendicarla? Ma no, ma no, poi era caduto, forse morto (brivido freddo, pelle d’oca). Perché l’aveva ucciso? E poi il corteo, il sole a picco sull’elmo e il sudore. E l’assalto. Dopo un tempo imprecisabile tutto era tornato al proprio posto, ogni ricordo, e con essi la sgradevole sensazione di non essere nella prigione in cui pensava di stare.

Le celle della torre-prigione avevano sbarre, e quelle di Boiling Rock avevano una porta in metallo ma non ceppi per i prigionieri. Dunque, a rigor di logica, non si trovava in nessuno dei due luoghi, a meno che non fosse stato apprestato qualcosa di speciale solo per lei…ma no, non era il protocollo. L’unica che poteva avere idee del genere era Iris, ma avrebbe potuto farlo se fosse stata viva. E quindi non era morta…ma se fosse stata solo ferita? Sarebbe arrivata a condannarla ugualmente, dopo tutto quello che aveva fatto per lei? Se fosse venuta meno ai suoi doveri di Guardia Reale la pena era la morte. Ma non immaginava altra sorte, anche per chi dovesse restare vittima di una banda di criminali. C’era da chiedersi perché l’avessero lasciata viva ancora: ricordava l’energumeno, gli aghi, se avessero voluto vendicare il loro amico sarebbe bastato spingere il suo corpo privo di sensi giù dal muro. L’idea le fece rivoltare lo stomaco. Quando sei impossibilitata a muoverti, al buio, di tempo per pensare ne hai fin troppo…i dubbi vennero dissipati al momento del primo pasto –che tra l’altro si rifiutò di prendere. Un uomo con la bandana sul volto, una bandana simile al ragazzo che aveva accoppato in cima al muro. L’idea folle che le venne era di digiunare, dimagrire e riuscire a sfilare i polsi dalle catene, o corde che fossero. Pessima idea. Non aveva fatto che indebolirla ulteriormente, e la sua prigione era troppo ben stretta. Aveva ripreso a mangiare un giorno e mezzo dopo, quando si era sentita sul punto di svenire. Indispettita per la scarsa resistenza dimostrata, non aveva potuto far altro che sedere. Aspettare. E pensare, rimuginare, meditare…
 
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shoryuken
view post Posted on 26/2/2012, 17:17     +1   -1




[EXP MUSHU: 6800 (#00A400): n° exp (30r100x2)] [DENARO: 220 monete ABBIGLIAMENTO: tunica verde prato corta senza maniche, pantaloni verde smeraldo scuro, cintola marrone.] [EV: 80, ARMATURA:nessuna, ARMI: nessuna]

ANNO 2, MESE 8, GIORNO 5, post 25 (Feb), Mattina

Viste le sue condizioni la strada usuale non poteva percorrerla per tal motivo Mushu dovette accontentarsi di passare per la semplice da percorrere viste le sue ferite ancora profonde benché sulla via della guarigione. Intanto che il ragazzo percorreva la strada pensò a che tipo di trattamento avessero riservato alla donna che l’aveva sconfitto, si augurava che nonostante fosse un’alta carica dell’esercito del Signore del fuoco, i suoi compagni della Zanna di Giada avessero almeno tenuto conto del suo gentil sesso. Alla faccia del gentile visti i risultati della loro sfida. La strada fu breve senza troppi ostacoli, delle guardie al cancello gli chiesero come mai fosse ferito e lui rispose molto plausibilmente che era rimasto ferito durante il corteo di giorni prima da alcuni dei malviventi che aveva attentato alla vita della loro regnante. Beh effettivamente la metà di quanto detto era anche vera. Una volta entrato nella rete di cunicoli pensò che alla prigioniera potesse far piacere rinfrescarsi un pochino le labbra così prima di addentrarsi nel labirinto si riempì una borraccia d’acqua da portarle. Ancora non osava nemmeno tentare di immaginare le condizioni nelle quali stava da quei giorni, poteva solo augurarsi che l’avessero trattata con un minimo di riguardo, una cosa che Mushu proprio non sopportava appunto vedere donne trattate in maniera poco idonea. Già che c’era si prese su anche un panno pulito, ad ogni ingresso vi erano queste forniture in luogo ventilato che non si scaldassero o inumidissero con l’aria secca e calda che c’era dentro quel groviglio di tunnel. Come avrebbe potuto esordire Mushu al cospetto della donna soldato? Di certo non poteva presentarsi tipo: ciao, sono quello che ha cercato di arrostirti, come va la permanenza qui? Le avrebbe dato un’ottima motivazione per finire di scuoiarlo. Però in qualche modo doveva pur attaccar discorso. Magari le parole giuste gli sarebbero venute al momento nel quale avrebbe incrociato lo sguardo di lei, tra l’altro non l’aveva ancora nemmeno vista in viso, chissà magari sarebbe stata pure carina. Si fece indicare da un compagno la via per raggiungere il luogo dov’era tenuta ed una volta giuntovi cominciò seriamente a pensare che non avessero usato mezze misure nei suoi confronti.

L’insenatura dov’era tenuta era sbarrata da una porta di roccia con un paio di fori per l’aria, già la cosa sembrò irritante da fuori figurarsi una volta che Mushu avrebbe visto l’interno. Egli si fece aprire da un collega dominatore della terra che passava di la, chiedendogli di rimanere per qualche minuto nell’eventualità avesse avuto ancora bisogno del suo dominio. Il fuoco non spostava certo le rocce. Una volta aperto l’accesso alla cella la luce vi entrò come un fiume usciva alla rottura di un argine. Era tenuta al buio, ben quattro torce alle pareti e la tenevano al buio, davvero osceno. ”Scusa.” Esclamò Mushu dover aver indossato la bandana, con un piccolo aiuto. ”Ora ti faccio un po’ di luce.” Disse accendendo le fiaccole con il dominio. Una volta che vi fu la luce dentro l’insenatura lo spettacolo che si parò agl’occhi di Zanna Fiamma fu tutt’altro che confortante anzi faceva venire abbastanza i brividi. La stanza, se così si poteva chiamare, era molto stretta e la povera donna stava legata con un sistema di tiranti legati a strozzatura a polsi e caviglie già legati da altre funi. ”Comincia con l’allargare questo posto poi puoi anche andare e fa si che la porta non venga mai più chiusa del tutto.” Ringhiò indignato Mushu. Il bandito eseguì allargando la cella di circa due metri per parte prima di volgere le spalle ed andarsene. Mushu sudava non sapendo se fosse solo il caldo di quel luogo o la vista di quella povera anima. Si avvicinò pian piano per non spaventare o irritare la prigioniera rivolgendosi a lei con un tono molto tranquillo quasi dolce. ”Credevo avessero un po’ più di rispetto per una donna anche se nemica…” Esordì guardandola in viso. Effettivamente doveva ammettere che era davvero una donna graziosa, cosa ci sarà mai finita a fare nella guardia reale di Iris. ”Ti ho portato dell’acqua, devi avere una gran sete ma mandala giù piano perché è molto fredda.” Continuò affiancandosi a lei e stappando la borraccia fece per avvicinargliela alle labbra visibilmente screpolate dal clima torrido di quella grotta che la stava lentamente disidratando.

Edited by shoryuken - 2/3/2012, 14:07
 
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Silian
view post Posted on 1/3/2012, 14:54     +1   -1




[EXP: 31.250 exp (30r100x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 510 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: uniforme completa Guardie Reali] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco(off)/stiletti (7)]

ANNO 2, MESE 8, GIORNO 5, post 1 (Mar), Mattina

All’improvviso il corso dei suoi pensieri fu interrotto bruscamente da una lama di luce. Non l’avrebbe certo definita tale, se i suoi occhi non fossero stati ormai assuefatti alle tenebre in cui era stata segregata. Istintivamente strizzò le palpebre e reclinò la testa sul petto, per difendersi il più possibile da quella fonte di fastidio che andava ad aggiungersi a quelli che già pativa da tempo. Non era ora di mangiare: aveva già fatto colazione…qualsiasi cosa fosse quella immonda brodaglia che doveva ingurgitare ogni giorno per non perdere le energie. Ed era troppo presto per il pranzo: il suo stomaco non si era ancora liberato dall’ingrato compito di digerire quella roba. “Scusa. Ora ti faccio un po’ di luce” esordì la voce del nuovo arrivato. Elanor non seppe dire quale delle due cose le desse più irritazione: il rinnovato aumento della luce nella stanza, che le fece quasi lacrimare gli occhi, o il riconoscere la voce che si stava rivolgendo a lei. Ma non l’aveva ammazzato sul muro? Una smorfia di irritazione le attraversò come un lampo il viso, prima che questo tornasse impassibile come il volto di una statua. Infossò ancora di più il mento contro lo sterno, per non vedere né la luce…né la sua faccia.

Un rombo di tuono accompagnò il secondo ordine della voce. Avvertì lo spostamento d’aria e sentì l’odore della polvere sottilissima prodotta dall’attrito della roccia contro la roccia, prima che i muscoli iniziassero a dare fitte acute per l’improvviso cambiamento di posizione dovuto all’allentamento delle corde. Non aveva nulla per coprirsi le orecchie…ed avrebbe voluto tanto farlo. Questo non fece che accrescere il suo malanimo nei confronti del criminale. Da quando era saltato fuori…non aveva fatto che procurarle guai e seccature a non finire! ”Credevo avessero un po’ più di rispetto per una donna anche se nemica…”, continuò la voce una volta che il rombo fu cessato. Lottò contro la tentazione di sollevare lo sguardo, un po’ per timore della luce ed un po’ perché non credeva di poter tollerare la visione di quel tizio, anche se avrebbe voluto proprio leggere in quegli occhi se si stesse davvero prendendo gioco di lei. Che voleva dire, “rispetto per una donna, anche se nemica”?! Aveva passato anni a lottare contro il fatto di essere considerata un soldato di seconda qualità solo perché le mancava il Dominio. Ed ora ecco che di nuovo qualcuno pensava di poter sputare sentenze sul suo conto…di poter pensare che fosse più debole, fragile, di un qualsiasi collega uomo, o dominatore che fosse! Se solo avesse avuto le mani libere…

Sentì all’improvviso l’orlo di un recipiente premuto contro il suo labbro inferiore. Acqua, eh? Benissimo…anche se fosse stata l’ultima sorsata che le veniva offerta prima di morire disidratata, non ne avrebbe accettata nemmeno una goccia! Non poteva ritrarsi più di quanto non avesse già fatto, anche con i tiranti allentati, per cui si limitò a voltare la testa di scatto da un’altra parte, sibilando tra i denti un “Vattene”, col tono più minaccioso ed ostile consentitole dalla gola riarsa. Anche se non poteva vederlo in faccia, non aveva il minimo dubbio che non si sarebbe levato di torno tanto facilmente...come tutti i seccatori che calcano il suolo polveroso di questo mondo...
 
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shoryuken
view post Posted on 2/3/2012, 15:17     +1   -1




[EXP MUSHU: 7880 (#00A400): n° exp (30r100)] [DENARO: 220 monete ABBIGLIAMENTO: tunica verde prato corta senza maniche, pantaloni verde smeraldo scuro, cintola marrone.] [EV: 180, Abilità: Dancing dragon, ARMATURA:nessuna, ARMI: nessuna]

ANNO 2, MESE 8, GIORNO 5, post 1 (Mar), Mattina

La testa della giovane donna si voltò di scatto allontanando la bocca dalla sacca di budello colma d’acqua. Perché mai l’avrà fatto? Del resto era solo un gesto di cortesia che sarebbe dovuto essere stato apprezzato, invece la ragazza rifiutò la carità con solido orgoglio rivolgendo a Mushu parole cariche di ostilità. ”Vattene.” Ringhiò come una belva inferocita dalla cattività nella quale era tenuta. Certamente aveva riconosciuto che l’uomo cui le stava porgendo l’acqua era lo stesso che qualche giorno prima aveva tentato di ridurla ad un’anatra-tartaruga arrosto e forse poteva anche essere comprensibile un tale atteggiamento da parte sua. Ciò nonostante Mushu non riusciva a comprendere la reale ragione per la quale la soldatessa dovesse rifiutarsi di accettare quella gentilezza. In fondo il ragazzo lo faceva per lei, per farla stare meglio, perché ella non dovesse desiderare di stare meglio viste le condizioni in cui era stata tenuta sino a pochi minuti prima? Ah, le donne… Come si usava dire anche all’epoca chi le capisce o è un genio o è chi le ha create. Più probabilmente chi le ha create. Insistere in maniera diretta probabilmente avrebbe solo peggiorato le cose, sarebbe stato meglio inventarsi uno dei suoi famosi raggiri sperando di riuscire ad indurla a bere almeno un pochino. ”Sei un tipetto tosto eh?” Disse mugugnando per la fatica fatta per rimettersi in piedi, il petto ancora gli bruciava ed il braccio era meglio lo usasse meno possibile, ne bastava una di ferita fastidiosa tutte e due sarebbero state eccessive. ”Ma anche i grandi guerrieri, quelli più forti e temprati, hanno bisogno di bere se sono disidratati e tu non fai eccezioni.” Continuò. Magari sentendosi trattata più come una guerriera forte e valorosa piuttosto che come una semplice donna, avrebbe potuto anche riconsiderare l’offerta anche se Mushu non ci sperava troppo, a vederla pareva molto cocciuta e la sua tempra di spirito molto solida forse anche più di quella fisica. Infatti lei era molto più di una semplice donna, era la donna che lo aveva sconfitto e che come aveva sconfitto lui poteva aver sconfitto innumerevoli altri avversari. Una donna come quel capitano era rara quanto se non di più rispetto al minerale più pregiato che si potesse trovare in giro. Era forte e Mushu l’aveva sperimentato sulla propria pelle. Ecco, l’idea stava cominciando a prendere forma, forse era esattamente quello l’errore commesso dal dominatore, una donna soldato priva del dominio eppure capitano delle guardie reali, chissà la fatica fatta per risultare meritevole di tale carica e per ottenere il rispetto che gli era dovuto in quanto soldato ma che le veniva negato in quanto donna.

Mushu, dopo aver riposto la borraccia nella fascia che sosteneva il suo braccio sinistro, afferrò deciso la fune che costringeva le braccia di Elanor verso l’alto, la bruciò recidendola accompagnando la discesa in modo che le braccia non cadessero come un peso morto e facessero ulteriore fastidio alla prigioniera. Una volta calati gli arti Zanna Fiamma riprese la borraccia da dove l’aveva messa e allontanandosi la gettò vicino a fianco di lei. ”Se vuoi bere ti conviene farlo prima che la roccia scaldi l’acqua, non è il massimo bere acqua tiepida per dissetarsi. Dopo fai come ti pare.” Esclamò poggiandosi di schiena sul ciglio dell’’ingresso in attesa di osservare la reazione di lei. Nel mentre il petto ed il braccio cominciarono a risentire dell’umidità, il sudore che imperniava le bende iniziò a pizzicare sulla pelle lacera del ragazzo, un pizzicore abbastanza fastidioso ma non insopportabile. La mente di Mushu era totalmente concentrata su altro per essere distratta da delle piccolezze simili.

Ho aggiunto 100 Ev perchè con il livello dei 7500 gli ho aumentati. Se ci son problemi basta dirlo che cambio.
 
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Silian
view post Posted on 5/3/2012, 17:50     +1   -1




[EXP: 31.450 exp (30r100x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 510 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: uniforme completa Guardie Reali] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco(off)/stiletti (7)]

ANNO 2, MESE 8, GIORNO 5, post 2 (Mar), Mattina

Elanor continuò imperterrita a tenere il naso all’ingiù, il viso voltato dalla parte più lontana possibile da lui. Doveva essere una lingua lunga…abbastanza da fare concorrenza alle serve di Iris. Un criminale atipico: non che fosse stata rapita altre volte e ne conoscesse molti, ma i suoi amichetti si erano limitati a darle da mangiare o poco più senza proferire parola. Che bisogno c’era di fare conversazione con una prigioniera probabilmente destinata ad una triste fine, probabilmente non troppo lontana nel tempo? Nessuno, ovviamente. A meno che non avesse qualcosa in mente. Giusto. Avrebbe dovuto pensarci prima: una Guardia Reale come lei sapeva un mucchio di cosucce utili per una banda di malviventi, dalla posizione delle stanze di Iris nel Palazzo alla pianta dell’intero edificio alle abitudini di guardie e servitori. Tutto il necessario per pianificare un altro scherzetto come quello appena finito male. Si, aveva un senso: prima la legano in condizioni subumane, poi arriva il tizio simpatico che e rende l’esistenza meno difficile e si fa due chiacchiere. “Ci manca solo che uno di questi giorni mi chieda di unirsi a loro” pensò tra se e se il Capitano. Il protocollo in quei casi prevedeva una sola azione: tenere la bocca cucita.

I prigionieri inutili di solito vengono eliminati in fretta. Appena si fosse accorto della sua scarsa collaborazione avrebbe riferito ai suoi capi e non le sarebbe rimasto molto. Sospirò in silenzio. Era una sensazione dolceamara, quella che stava provando: si sentiva orgogliosa del suo operato e di star compiendo il suo dovere fino in fondo, fino alla fine, ma insieme trovava terribilmente triste che dovesse finire tutto in quel modo, dopo tutti i suoi sforzi per trovarsi un angolo di mondo in cui vivere in santa pace. L’orgoglio le stava donando molta più energia di quanta normalmente avrebbe avuto, ma la cosa che continuava a domandarsi era come si sarebbe sentita quando la lama di un pugnale le avesse tagliato la gola. Sarebbe morta sul colpo? Magari…di solito non era affatto così, ed aveva sempre evitato accuratamente di chiedersi cosa dovessero provare le persone che vivevano quegli ultimi istanti della vita.

Una fitta acuta alle spalle la informò di nuovo di un cambiamento di posizione delle braccia, ormai insensibili da tempo. Il tizio teneva la corda tra le mani e la abbassava con garbo. Avresti quasi detto che cercava di non farti sentire troppo dolore. Elanor represse un sorriso amaro. Sarebbe stato tutto lavoro inutile, tanto valeva che non sprecasse tempo e se ne andasse a riferire tutto ai suoi allegri compari. Il sangue riprese a scorrere con maggiore facilità negli arti anchilosati, che finirono per formicolare intensamente in pochi secondi. Le veniva voglia di muovere le dita delle mani, per accelerare il processo, ma non finché lui era lì dentro. Nel frattempo quello sembrava di essersi stancato di tenere la borraccia e l’aveva abbandonata a terra, accanto a lei. Era paradossale quanta poca attrazione provasse per quell’oggetto, nonostante fosse disidratata fino all’osso.

Sollevò il viso quel poco sufficiente per inquadrare di nuovo il ragazzo: si fermò appena ne percepì la presenza sulla soglia della cella. Che tipo ostinato. Non avrebbe toccato quell’affare né bevuto un goccio d’acqua in sua presenza. Quando se ne fosse andato, allora se ne poteva riparlare. Chi sa se Iris aveva mandato qualcuno a cercarla, e se le importava qualcosa della sua scomparsa. Dei suoi ragazzi era sicura, non si sarebbero arresi almeno finché qualcuno non avesse messo sotto i loro occhi il suo cadavere. Magra consolazione, sapendo quanto avrebbe voluto rivedere loro ed anche Iris, nonostante fosse in quella situazione proprio a causa sua, in un certo senso. Ai suoi genitori e delle sue sorelle non voleva neanche pensare…
 
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shoryuken
view post Posted on 6/3/2012, 12:01     +1   -1




[EXP MUSHU: 8290 (#00A400): n° exp (30r100x2)] [DENARO: 220 monete ABBIGLIAMENTO: tunica verde prato corta senza maniche, pantaloni verde smeraldo scuro, cintola marrone.] [EV: 180, Abilità: Dancing dragon, ARMATURA:nessuna, ARMI: nessuna]

ANNO 2, MESE 8, GIORNO 5, post 5 (Mar), Mattina

La ragazza sembrava proprio essersi impuntata, maledetto orgoglio, non voleva saperne di bere. Mosse un po’ la testa per inquadrare Mushu ma nulla di più ed il ragazzo non se ne accorse perché non la stava guardando ed iniziava ad avere altro a cui pensare in quel momento. Il respiro del giovane Mushu si stava facendo sempre più affannato sotto la bandana che ancora odorava di sangue, altra cosa che non semplificava la sua sopportazione delle condizioni in cui stava. I bendaggi sulle ferite si facevano sempre più umidi ed appiccicosi impiastricciandosi di una insopportabile ed unta mistura di sudore e residui di sangue coagulato. Mushu aveva bisogno di abbandonare quel luogo per qualche ora almeno per farsi cambiare le fasciature ed evitare che le ferite s’infettassero. Lui però non voleva andarsene, temeva che i suoi compagni potessero rimettere la prigioniera ai ferri contro ogni loro principio, perché erano andati contro le loro ideologie morali, si chiedeva fra se Zanna Fiamma. Perché dopo tanto cantare l’uguaglianza ed il rispetto questa prigioniera era stata trattata tanto irrispettosamente? Cos’era cambiato dal giorno del suo ingresso nella Zanna di Giada? Chi era cambiato? Non certo Gyuken, lui non poteva non dopo tutto quello che aveva insegnato a loro, suoi figli. La roccia calda poggiata alla schiena non dava sollievo alcuno al ragazzo, l’aria viziata e colma di calore stava iniziando seriamente a soffocarlo ma lui persisteva a rimanere li, a vegliare su quella donna, perché? Cosa aveva di tanto speciale il capitano della guardia reale nemica da portare Mushu a sopportare quegli spasimi? Cosa, il dannato destino stava scrivendo sulla sua pergamena che trattava di Mushu?

I sudore gli aveva ormai inondato gli occhi, la vista per ovvie ragioni s’era fatta sfuocata e la mente cedevole, le ferite bruciavano e pulsavano come fossero ancora aperte anche se così non era. Fortuna che passarono due zanne di li e videro in che condizioni stava. Ci misero un po’ a convincere il ragazzo ad abbandonare la postazione ed andare a riposarsi, nelle sue condizioni quell’ambiente non era certo il posto migliore nel quale stare. ”Va bene, vado ma tu non permettere a nessuno di alterare le condizioni della cella o della prigioniera. Io tornerò per portarle il pranzo. Avvisa tutti quelli di dovere che d’ora in avanti della ragazza mi occupo io. E abbiate la cortesia di farmi sapere i capisquadra che diavolo pensano di farci con questa pover’anima.” Sibilò a quello dei due che sarebbe stato li di guardia. Poi si avvicinò alla donna sorretto dall’altro compagno. ”Tu vedi di bere un po’ o rischierai di stare male sul serio.” Detto ciò volse la schiena alla prigione ed uscì accompagnato. Una volta fuori il sollievo di respirare aria fresca fu letteralmente bastonato dai brividi dovuti allo sbalzo di temperatura. Mushu giunse sino al suo alloggio dove il compagno lo lasciò alle cure delle donne. Essere ferito aveva da un certo punto di vista i suoi vantaggi, Mushu era accudito e coccolato dalla parte femminile della compagnia e la cosa non dispiaceva per niente, del resto avevano tutte enormi pregi aldilà della battuta. Quel giorno però la mente del ragazzo era impegnata altrove anche per gioire delle carezze che riceveva, aver visto la donna che l’aveva sconfitto in battaglia ridotta in quello stato lo aveva messo di cattivo umore e colmato di un’inspiegabile disagio. Intanto sperava che ella avesse bevuto almeno un po’ ma avrebbe presto verificato quando le avrebbe portato il pasto del mezzogiorno, intanto era meglio farsi una dormita.
 
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Silian
view post Posted on 6/3/2012, 16:29     +1   -1




[EXP: 31.610 exp (25r80x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 510 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: uniforme completa Guardie Reali] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco(off)/stiletti (7)]

ANNO 2, MESE 8, GIORNO 5, post 3 (Mar), Mattina

Il tempo era scandito dai suoi respiri, che le disseccavano la gola sempre di più. Eppure, finché quello non si fosse levato dai piedi, l’acqua non l’avrebbe toccata nemmeno con un dito, figuriamoci bevuta. Era una sfida a chi resisteva di più, forse? Avrebbe vinto lei, in ogni caso: non gli avrebbe dato quella soddisfazione! Accolse con un sollievo assurdo il risuonare delle voci degli altri criminali, che stavano convincendo il suo affezionato nuovo “amico” ad andarsene di lì. Un sottile senso di soddisfazione la aiutò a tenere duro: anche se chiacchierava come una vecchia comare, quello lì doveva averlo sistemato per le feste. Non glie ne importava un accidente della stanza, che la rimettessero pure come era prima! Quando finalmente tornò da sola, un sorrisetto le increspò le labbra screpolate anche se non ce n’era motivo in fondo: aveva soltanto dimostrato di essere la donna più testarda della Nazione del Fuoco. Quando sei rinchiusa da sola per giorni e giorni, anche una piccola cosa diventa una vittoria campale…

Non bevve subito l’acqua. Se era fredda come lui diceva avrebbe soltanto avuto l’effetto di farle venire una congestione; oltre tutto non aveva ancora recuperato del tutto la funzione delle mani e delle dita. Quando fu soddisfatta dalla mobilità recuperata provò a recuperare la sacca dal pavimento: non era facile compiere anche i movimenti più semplici, a causa dei muscoli irrigiditi, ma con lentezza riuscì ugualmente ad impadronirsi dell’acqua. Si costrinse a compiere ogni movimento con calma e misura, senza avventarsi sul recipiente come una morta di sete (anche se ci mancava poco): era una questione di dignità! Stappare il recipiente fu ancora più difficile, ma aveva tutto il tempo di questo mondo: aveva le mani ancora legate assieme e non far cadere il tappo richiese un bel po’ di impegno, ma alla fine il lavoro fu appagato da una dose adeguata di liquido dissetante. Bevve a piccoli sorsi e senza riempirsi come lo stesso otre, non credeva che quelli lì avrebbero mai deciso di concederle una visita extra alle latrine. Quando abbassò di nuovo il recipiente sospirò di sollievo: la gola sembrava essere tornata a vita nuova, lo stesso respirare era diventato più semplice e non provocava più una continua tortura ad ogni boccata di aria.

Richiuse la sacca e la appoggiò di nuovo dove l’aveva lasciata il tizio. Avevano accuratamente evitato di chiamarsi per nome e mostrare il volto in sua presenza: almeno un segno di professionalità da parte loro. Fenomeni d baraccone si, ma professionali. Sbadigliò e si lasciò andare contro la pietra calda che l’aveva sostenuta per tutti quei giorni; ormai ne conosceva ogni singolo anfratto con la sola sensazione che le dava premendo sulla schiena indolenzita, e piombò quasi istantaneamente in un sonno privo di sogni.
 
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shoryuken
view post Posted on 7/3/2012, 22:13     +1   -1




[EXP MUSHU: 9000 (#00A400): n° exp (30r100x2)] [DENARO: 220 monete ABBIGLIAMENTO: tunica verde prato corta senza maniche, pantaloni verde smeraldo scuro, cintola marrone.] [EV: 180, Abilità: Dancing dragon, ARMATURA:nessuna, ARMI: nessuna]

ANNO 2, MESE 8, GIORNO 5, post 10 (Mar), Primo pomeriggio

Una delicata carezza sulla fronte destò dal sonno il ferito. Mushu sgranò gli occhi guardandosi intorno incredulo quasi non riconoscendo il luogo dove stava, ovvero il suo alloggio. A fianco a lui, seduta sul suo letto, una compagna di zanna che stava vegliando su di lui, ella delicatamente continuava a passare la mano tra i capelli del ragazzo ora anche per tranquillizzarlo. ”Ben svegliato Mushu, fatto bei sogni?” Chiese lei con tono dolce e soave. Mushu recuperò la lucidità dopo pochi secondi ricordando il malore che aveva avuto all’interno del nascondiglio mentre visitava la prigioniera. Ecco appunto, la prigioniera. Che ora s’era fatta? Aveva detto che sarebbe tornato a trovarla per portarle il pranzo ma la cognizione del tempo era stata smarrita durante il sonno. La donna intervenne nuovamente con una sottile vena di preoccupazione vedendo che Mushu non le porgeva alcuna risposta. ”Ehi? Tutto a posto? Mi sembri un po’ per le tue, qualcosa non va?” Mushu stavolta sentì nitidamente la compagna rivolgersi a lui e rispose con tono crescente. ”Eh? Oh, scusami ero distratto. No, no sto bene. Anzi… Che ore sono?” Domandò mettendosi seduto sul proprio letto. La ragazza sorrise avendo inteso la preoccupazione del ragazzo o almeno era quello che credeva lei conoscendo il suo carattere e le sue abitudini. ”E’ quasi ora di pranzo se è questo che vuoi sapere.” Disse lei ridendo portando la mano alla bocca per coprire la risata. La reazione di Mushu fu tutt’altro che quella attesa, come venne a conoscenza della posizione del sole nel cielo sobbalzò e saltò giù dal letto quasi avesse un diavolo in corpo. ”Corpo di mille squali-orca è tardissimo.” Esclamò frenetico rivestendosi in fretta e furia incurante della donna che stava assistendo e la quale si coprì gli occhi dall’imbarazzo. Non che Mushu fosse un brutto spettacolo ma non era usuale una scena del genere almeno per lei. Una volta vestito per prima cosa Mushu si accorse con piacevole stupore di aver usato il braccio sinistro senza difficoltà, secondo filò fuori come una saetta andando verso i cucinieri, doveva portare il pranzo alla prigioniera e non osava pensare cosa le avessero fatto mangiare sino alla sua intromissione.

Era un giorno fortunato per il circo perché di turno in cucina c’erano i sollevatori di pesi e quando c’erano loro si poteva star certi di mangiar bene ed abbondante. Il piatto del giorno era uno dei preferiti di Mushu, riso con maiale-manzo, su cui Mushu aveva pure fatto una canzoncina. Sarebbe piaciuto anche alla prigioniera? Beh sarebbe stato davvero da pazzi non apprezzare una simile pietanza. Se ne fece fare due belle porzioni una per se ed una per la soldatessa e si avviò spedito verso il rifugio dopo aver fatto un bel fagottino con una tovaglietta ed aver preso su qualche altra cianfrusaglia. Si diresse con circospezione sino al tunnel più comodo per poi infilarsici dentro e riprendere la via che portava alla cella. “Avrà bevuto almeno un po’?” Pensò facendo una rapida inversione di marcia per recuperare altra acqua da portare con se. Davvero una bella domanda. Da quanto aveva potuto constatare quella donna era davvero cocciuta. Se aveva bevuto di certo l’aveva fatto in un momento nel quale era sola e nessuno la guardava. Davvero una donna agguerrita, il suo modo di fare stuzzicava parecchio l’interesse del dominatore che cominciava seriamente a volerla capire per quanto fosse titanica impresa capire una donna. La solita strada intricata ma ormai conosciuta come la via per andare al bagno per le volte che era stata percorsa ed infine l’arrivo alla prigione. La guardia stava ancora la, Mushu la mandò a pranzare ed entrò pian pianino per non turbare troppo la prigioniera. A vederla sembrava che fosse rimasta li come il ragazzo l’aveva lasciata, borraccia compresa. Non che potesse fare grandi spostamenti. Già con la bandana in faccia Mushu si avvicinò e si inginocchiò la vicino. ”Ti ho portato il pranzo. Spero ti piaccia il riso con maiale-manzo. Molto buono col curry ma visto il clima di questo posto non me lo sono portato dietro.” Mentre parlava il ragazzo disfava il fagottino preparando una sorta di tavola con la sua ciotola dalla sua parte e quella per lei dalla sua. ”Visto che se ti slego mi strozzi penso che sarà meglio ti imbocchi, non credo che tu riesca ad usare le bacchette con i polsi legati…” Concluse.
 
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Silian
view post Posted on 7/3/2012, 23:44     +1   -1




[EXP: 31.810 exp (30r100x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 510 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: uniforme completa Guardie Reali] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco(off)/stiletti (7)]

ANNO 2, MESE 8, GIORNO 5, post 4 (Mar), Primo pomeriggio

Era sprofondata in uno strano dormiveglia, con la testa abbandonata contro la grossa roccia tiepida. Non si poteva dire che fosse sveglia, ma nel contempo percepiva i suoni delle voci ed i rumori che filtravano ovattati dall’esterno della sua prigione, i quali entravano a far parte degli strani sogni che le facevano passare il tempo così spesso negli ultimi giorni. Erano residui di ricordi che pensava di aver rimosso e pensieri, paure ricorrenti che tornavano a galla per un mozzicone di frase o un’esclamazione udita all’improvviso: bastava che le arrivassero all’orecchio ed ecco che dalla sua mente si sprigionavano immagini e suoni, come fumo che si sprigiona dai grani d’incenso che bruciano lentamente nel Tempio dei Saggi del Fuoco. Poteva restare in quello stato per ore, volendo: era comunque l’unica cosa che potesse fare, legata com’era. Tra una visione e l’altra, quando la parte lucida tornava a galla, aveva anche pensato di provare ad allentare quelle funi che le legavano gli arti dato che i tiranti erano stati troncati, che valeva la pena almeno provarci…ma il resto del cervello non sembrava abbastanza collaborativo o attivo da rispondere a quell’ultimo residuo di istinto vitale. Restare giorni senza luce e con quell’aria pesante avrebbero probabilmente stroncato chiunque…o almeno, era quello che si ripeteva quando si rendeva conto che in condizioni normali si sarebbe scorticata a sangue, pur di tentare la fuga!

Si accorse di avere compagnia soltanto quando l’intruso si era praticamente accomodato a pochissimi passi da lei, ed aveva messo su una specie di merenda che non sarebbe stata fuori posto in un prato fiorito. Peccato che quella era roccia e non erba, che si trovavano non si sa quanti metri sotto la terra e che non si trattasse affatto di una gita tra amici d’infanzia. Si riscosse all’improvviso, di soprassalto, e lanciò un’occhiata vitrea al ragazzo prima di riconoscerlo davvero. Ancora lui. Da non credere. Esterrefatta per l’ennesimo comportamento assurdo di quel tizio Elanor si appiattì lentamente contro la pietra, cercando di aderirvi con tutta la superficie disponibile del corpo. Come se il contatto con la roccia potesse darle qualche sicurezza in più, ma forse l’unica cosa più rigida del minerale vulcanico di quella stanza erano i muscoli della prigioniera in quel momento. Quasi non sentì l’ultima frase del visitatore, e quando riuscì a recepirla non le piacque affatto. Serrò i denti come se volessero farle mandare giù chissà che robaccia velenosa e si ingobbì come un tasso-istrice, scoccando un’occhiata offesa e furibonda al volenteroso rompiscatole. Imboccarla. IMBOCCARLA. No, no, no…quella situazione stava seriamente rasentando il ridicolo. RIDICOLO! Ooooh, se solo avesse potuto lo avrebbe strozzato col solo sguardo, altroché! Piuttosto che lasciarsi dare da mangiare in quel modo preferiva fare la fame! Era umiliante anche solo pensarlo! Non poteva proprio fare come i suoi dannatissimi amichetti? La rinchiudevano nella latrina con la scodella di brodaglia, cos’ sistemavano due piccioni con una fava e nessuno doveva imboccarla. Tanto difficile? Piuttosto, cosa sperava di ottenere con quel fare condiscendente? Illuso…lei era una fedele Guardia dell’Imperatrice Iris (già, perché nulla lasciava presagire il contrario: l’incoronazione doveva essere stata celebrata ormai) e non avrebbe certo ceduto di fronte a dei trucchetti così miseri!
 
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shoryuken
view post Posted on 8/3/2012, 12:01     +1   -1




[EXP MUSHU: 9200 (#00A400): n° exp (30r100)] [DENARO: 220 monete ABBIGLIAMENTO: tunica verde prato corta senza maniche, pantaloni verde smeraldo scuro, cintola marrone.] [EV: 180, Abilità: Dancing dragon, ARMATURA:nessuna, ARMI: nessuna]

ANNO 2, MESE 8, GIORNO 5, post 11 (Mar), Primo pomeriggio

Mushu osservò la reazione della sua ospite e non poté fare a meno di scoppiare in una fragorosa risata, contenuta un minimo per non forzare sulla ferita al petto. Era una situazione simpatica anche se il ragazzo sembrava fare di tutto per far uscire la donna dai gangheri e che lo facesse apposta ma in realtà la cosa era ben diversa, pur mal dimostrate e conseguentemente mal interpretate dalla prigioniera, quelle di Mushu erano pure e semplici cortesie verso un degno avversario con cui si era battuto e che meritava il suo rispetto anche se nella pratica la dimostrazione di tale sentimento era fortemente storpiata dalla pessima messa in pratica delle cortesie. ”Non mi dirai che ci hai creduto sul serio? Ti mancherei di rispetto a volerti imboccare come ad una bambina.” Il tono del ragazzo divenne meno squillante e più serioso di quello precedentemente adoperato, come a voler scacciare l’alone di gioco e presa in giro erroneamente diffusi in quella cella dal suo modo di fare. Forse era proprio perché si sentiva presa per il fondoschiena che la donna ostentava a volersi mostrare inossidabile quanto l’acciaio, per mostrarsi superiore a tutti quegl’atteggiamenti che sarebbero potuti andar bene per un’aristocratica fine e senza spina dorsale. Mushu pian piano ci stava arrivando a capirlo. Rispettava quella ragazza guerriera ma la sua cortesia non riusciva a togliere il concetto di donna da sopra quello di soldato ed il risultato erano atteggiamenti che trattavano il capitano da donna prima che da guerriera ed a giudicare dagli sguardi carichi di risentimento che lei gli lanciava era davvero intuibile che lei non sopportasse proprio essere vista come la donna che era. Mushu dovette riconoscere di essere stato parzialmente superficiale. Il giovane si poggiò alla roccia come rassegnato eppure ella doveva mangiare, qualcosa di decente tanto per iniziare ed in modo piacevole se possibile cosa assai dura in quel luogo. Allora come poteva far si che mangiasse senza ferire ulteriormente il suo orgoglio? Senza correre dei rischi era una cosa assai dura: slegandole le mani ella avrebbe potuto tentare la fuga nonostante le gambe ancora legate ma le sarebbe bastato partire dal mettere Mushu fuori gioco per un po’. Tuttavia si sarebbe sicuramente persa nel reticolato di cunicoli o peggio ancora sarebbe potuta incappare in altri suoi compagni i quali non si sarebbero fatti tanti scrupoli ad abbatterla all’instante.

Una bella complicazione. Altra idea sarebbe potuta essere di legarle i polpacci alle cosce ma in quelle condizioni dopo pochi minuti il sangue non le sarebbe più circolato negl’arti inferiori provocandole non poco fastidio. Come fare allora? Qualsiasi promessa da parte di entrambi era superflua poiché nessuno dei due si fidava dell’altro, lei non voleva per ovvie ragioni e lui non poteva per altrettante ovvie ragioni. Non poteva neanche immaginare cosa stesse pensando la ragazza di lui, a chi sa quali trucchi lui stesse adoperandosi a rifilarle per sapere chissà quali informazioni. Dirle che non era quello lo scopo era inutile anche perché Mushu ancora ignorava questi pensieri della donna, com’era inutile dirle anche che la Zanna di Giada era ad un punto di rottura, lei non avrebbe mai creduto a queste parole anche se esse proferivano la pura ed immacolata verità, com’era anche vero che se fosse stata brava sarebbe potuta tornare a casa con tutta la pelle ancora addosso. Assolutamente parole sprecate, almeno in quel momento. Quindi Mushu non aveva altre possibilità se non quella di correre qualche rischio. Beh si sa, come dice il detto, chi non risica non rosica. Si decise e parlò con tono sottomesso. ”Te lo chiedo per favore, se non vuoi farlo per me fallo per te stessa. Hai bisogno di mangiare e di tenerti in forze quinti te ne prego, metti da parte il tuo orgoglio e la tua fierezza e mangia il cibo che ti ho portato. So che non ti fidi di noi ma ti assicuro che se fai la brava ti rimanderemo a casa tranquilla, avrai pur dei cari da cui tornare. Siamo briganti è vero ma anche noi siamo persone d’onore ed io su questo onore ti assicuro che non ti verrà fatto del male, almeno non ora che ti accudisco io. Quindi ora rispondimi sinceramente, se ti slego le mani mi prometti sul tuo onore di guerriero di non tentare la fuga e di mangiare?” Domandò voltandosi verso di lei poggiando la mano sulle corde che la legavano.
 
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Silian
view post Posted on 9/3/2012, 16:47     +1   -1




[EXP: 32.010 exp (30r100x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 510 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: uniforme completa Guardie Reali] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco(off)/stiletti (7)]

ANNO 2, MESE 8, GIORNO 5, post 5 (Mar), Primo pomeriggio

Solo la contrazione dei muscoli le impedì di sussultare quando il tizio scoppiò a ridere all’improvviso. Un lampo di sorpresa attraversò per un istante gli occhi di Elanor, immediatamente sostituito da uno sguardo (se possibile) ancora più torvo e sdegnoso di quello che aveva prima. Lo avrebbe guardato dall’alto in basso anche se lui fosse stato in piedi e lei sempre legata a terra: ma per questo genere di cose lei aveva la migliore insegnante al mondo. Si ingegnò di restare immobile e con la schiena dritta per tutto il tempo in cui quello chiacchierava, anche se la schiena le faceva decisamente male. Si, ci aveva creduto, ma da un soggetto che si sforzava di apparire poco serio in tutti i modi e le occasioni cosa avrebbe dovuto aspettarsi se non qualche altra idiozia? La scocciava immensamente aver mostrato cosa pensasse anche senza aprire bocca, ma si sarebbe rifatta alla prima occasione disponibile. Era una promessa. E rieccolo che ricominciava a parlare: con quel tono dimesso aveva sicuramente in mente qualche altra presa in giro. “Su qualcosa siamo d’accordo: siete dei criminali” si disse il Capitano, continuando a guardarlo dall’alto in basso senza fare una piega. Ne aveva già sparate tante, qualsiasi cosa avesse detto non l’avrebbe spostata di una virgola. Quindi ora rispondimi sinceramente, se ti slego le mani mi prometti sul tuo onore di guerriero di non tentare la fuga e di mangiare?

“Eh??”

L’esclamazione restò verbalmente inespressa, pensò a tutto il sopracciglio sinistro che si inarcò vivacemente verso l’alto. No, questa era veramente grossa…slegarla? Che fosse scemo l’aveva già capito, ma fino a questo punto!? No, no, la stava prendendo in giro di nuovo e lei stava per cascarci come un lemure volante. Non. Doveva. Dargli. Altre. Soddisfazioni. Rimise al suo posto il sopracciglio e lo bersagliò con un’occhiata ancora più dura delle precedenti. Era combattuta, terribilmente combattuta: la voglia di dirgliene quattro (insulti, in particolar modo) si scontrava con la ferma idea che mostrare rabbia non avrebbe fatto nulla se non renderla ridicola. Il cibo non le serviva: aveva già fatto colazione e tenersi in forze non ha senso quando non puoi muoverti da dove sei incatenata. Simpatico, poi, quel suo alludere alla famiglia: non la vedeva da quasi un anno, da quando aveva conosciuto Iris in fondo. Ci stava provando in tutti i modi, a trovare una breccia. E per quanto sarebbe riuscita a tenere le difese così alte? Era una fatica estenuante, peggio che correre per ore con un sacco di pietre sulla schiena.

Conveniva davvero sprecare energie mentali in quel modo? L’avrebbe aiutata mantenere quel muro contro muro? Forse no…forse in certe occasioni conveniva fare buon viso a cattivo gioco. Si, si sarebbe tenuta in forze per quando fosse arrivato il momento opportuno: una corda allentata, una sentinella appisolata…più tempo la tenevano lì, più le occasioni si sarebbero moltiplicate. Valeva la pena tentare. Forse era l’odore del cibo, decisamente migliore di quello servitole nei giorni precedenti, a dare un colpo di vita alla sua mente intorpidita dalla prigionia. Guardò il ragazzo truce. “A te che importa se sono in forze o no?” sbottò con tono polemico, ma dopo qualche istante riprese “Fai quello che ti pare: se vuoi slegarmi fallo, se vuoi appendermi a testa in giù non sarò certo io ad impedirlo. Non farò nulla per nuocerti né per scappare, hai la mia parola” ringhiò con tono ostile ma sincero.
 
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shoryuken
view post Posted on 10/3/2012, 17:43     +1   -1




[EXP MUSHU: 9300 (#00A400): n° exp (30r100)] [DENARO: 220 monete ABBIGLIAMENTO: tunica verde prato corta senza maniche, pantaloni verde smeraldo scuro, cintola marrone.] [EV: 180, Abilità: Dancing dragon, ARMATURA:nessuna, ARMI: nessuna]

ANNO 2, MESE 8, GIORNO 5, post 12 (Mar), Primo pomeriggio

Finalmente. Un profondo sospiro di sollievo percorse la gola di Mushu sino ad uscire per attraversare la trama della bandana verdastra e rossa del ragazzo. Davvero finalmente. La ragazza si era decisa a deporre l’ascia di guerra ed assecondare le richieste di Mushu, anche se con un tono molto poco ricco di entusiasmo. Ma non importava, al giovane bastava averla convinta nonostante sapesse bene che ella ancora non si fidava di lui e tantomeno dei suoi compagni. Era comunque un bel passo avanti rispetto a quanto erano riusciti a cavarne la mattina dello stesso giorno, Mushu poteva ritenersi abbastanza soddisfatto e lo fece. Il ragazzo sorrise alla prigioniera da sotto la bandana che si stropicciò adattandosi ai movimenti della sua bocca, era felice anche se ancora non focalizzava per cosa. Non si era mai messo a fare tante storie con un prigioniero per scardinarlo da una situazione come quella che stavano vivendo in quel momento, non che avessero mai preso prigionieri prima di allora. L’opzione più probabile poteva essere che essendo l’unica sin a quel momento ad averlo letteralmente bastonato in un combattimento lui ci tenesse particolarmente forse per avere una rivincita… Un poco forzata come motivazione, doveva essere altro. Le corde che le legavano i polsi furono abbastanza rognose da sciogliere, i nodi erano belli stetti ed i cavi intricati ma alla fine con un po’ di pazienza le funi furono totalmente rimosse. Le mani di Mushu si erano mosse delicate attorno a quelle della donna e con molta circospezione e prudenza ogni tanto il brigante alzava un po’ lo sguardo per assicurarsi che quella di Elanor non fosse stata tutta una recita per avere le mani libere e fuggire per davvero. Zanna Fiamma era però fiducioso oltre che prevenuto, le parole della soldatessa gli erano sembrate davvero sincere ma la prudenza non è mai troppa. Gli occhi di Mushu si alzarono nuovamente verso il viso della ragazza, incrociando i suoi occhi scuri, Mushu si sentì per un secondo come sprofondare privato del fiato come sotto l’acqua dell’oceano, la mano gli si mosse come a volerle sfiorare la guancia.

Il giovane però rinsavì subito e ritrasse la mano che per quel che ne sapeva sarebbe potuta essere stata potenzialmente azzannata dalla donna che gli stava di fronte. ”Scusami…” Guaì distogliendo lo sguardo. Per rompere l’atmosfera di quei pochi secondi di imbambolamento, Mushu si apprestò rapidamente a porre tra le mani di Elanor la sua ciotola di riso e maiale-manzo, balbettando un po’ impacciato nel tentativo di distogliere l’attenzione della ragazza da quanto era accaduto poco prima. ”Suvvia ora mangiamo. A proposito, non so ancora qual è il tuo nome. Vorresti dirmelo per cortesia?” C’era da augurarsi che lei non riprendesse a pensare a chissà quale sotterfugio gli stesse venendo giocato contro altrimenti sarebbero stati punto e da capo come quella mattina. Vi starete chiedendo come Mushu poteva mangiare tenendo la bandana alla bocca beh la risposta è semplicissima, il ragazzo si limitò a spostarla coprendo la parte superiore del viso. Certo non ci vedeva più un fico secco son quell’affare sugl’occhi soprattutto considerando la macchia rossa di sangue che ci aveva lasciato tuttavia per mangiare non aveva bisogno di vedere e la prigioniera era li al suo fianco ed aveva ancora le gambe legate, quindi non sarebbe andata lontana nella remota ma non escludibile possibilità che ne approfittasse. ”Spero ti piaccia. Inizia pure.” Incitò Mushu scoperchiando la sua scodella ed assaporando l’aroma della carne mischiata al riso per poi infilarsi in bocca il primo boccone.
 
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Silian
view post Posted on 11/3/2012, 16:17     +1   -1




[EXP: 32.170 exp (25r80x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 510 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: uniforme completa Guardie Reali] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco(off)/stiletti (7off)]

ANNO 2, MESE 8, GIORNO 5, post 6 (Mar), Primo pomeriggio

Per qualche assurdo motivo quel matto sembrava contento di slegarla. O forse la luce le stava giocando un brutto tiro…decise comunque di tendergli i polsi legati per farlo lavorare meglio e levarsi di torno quella seccatura il più in fretta possibile. Mentre lui si affaccendava intorno alle corde non lo perse di vista un secondo, mantenendo sempre un’aria quanto più torva possibile e lanciandogli occhiatacce anche peggiori quando quello alzava la testa, come a controllare l’espressione del suo viso. “No, non la cambio la faccia…” lo apostrofò Elanor tra se e se, quando il bandito la fissò più a lungo di quanto non avesse fatto in precedenza. Più a lungo ed in modo più strano del solito, diciamo…la prigioniera si irrigidì, mentre l’irritazione simulata lasciava il posto ad uno stranissimo senso di imbarazzo causato dall’insistenza di quegli occhi ambra. Che diamine stava succedendo? Qualsiasi cosa fosse, sfuggiva alla sua comprensione immediata e questo la rendeva più nervosa che mai. Qualcosa, forse l’orgoglio e forse no, le impedì di abbassare lo sguardo come avrebbe fatto normalmente e quello stallo anomalo durò finché non si trovò le dita di quel tizio a poca distanza dalla guancia.

Un’occhiataccia tremenda fu indirizzata verso il ragazzo, che tirò indietro subito la mano: che fosse per colpa dello sguardo assassino di Elanor o per qualche altro motivo, non era dato alla ragazza di saperlo. Ecco, lo aveva fatto di nuovo: aveva abbassato la guardia. Maledizione…allarmata, la prigioniera incrociò immediatamente le braccia libere sul petto, senza sgranchirsi le dita come avrebbe voluto fare da giorni e prese a fissarsi con ostinazione le punte degli stivali. Che accidenti gli era preso? A quello là, e pure a lei: se fosse stato un soldato in caserma si sarebbe trovato con una mano in meno. Doveva essere per quel suo fare gentile, ecco, ci stava di nuovo cascando come un’idiota! Sentì a mala pena le sue scuse, presunte o reali che fossero, impegnata com’era ad ignorarlo il più possibile. “A proposito, non so ancora qual è il tuo nome. Vorresti dirmelo per cortesia?” “No”. Ecco, così andava meglio: la situazione stava tornando nella normalità. Non toccò la scodella prima che lui iniziasse a mangiare, ed anche in quel momento prestò la massima attenzione a ciò che stava mandando giù, secondo le lezioni di Huizong: non sembrava avvelenato…ma ugualmente fece fatica a sentirne il sapore, per quanto era concentrata sulle sue preoccupazioni. Si accorse con un certo stupore che l’altro mangiava praticamente bendato: se fosse stata qualcun altro con un senso dell’onore appena più basso non avrebbe esitato ad approfittarne. A volte essere onesti ha un prezzo altissimo da pagare.
 
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shoryuken
view post Posted on 13/3/2012, 13:28     +1   -1




[EXP MUSHU: 9500 (#00A400): n° exp (30r100x2)] [DENARO: 220 monete ABBIGLIAMENTO: tunica verde prato corta senza maniche, pantaloni verde smeraldo scuro, cintola marrone.] [EV: 180, Abilità: Dancing dragon, ARMATURA:nessuna, ARMI: nessuna]

ANNO 2, MESE 8, GIORNO 5, post 14 (Mar), Primo pomeriggio

L’orgogliosa ed ostinata soldatessa sembrava non voler fare pubbliche relazioni con il suo carceriere, nonostante si fosse sciolta un pochino e non avesse approfittato per tentare una disperata fuga era però già qualcosa. Anche se Mushu non vedeva con gli occhi riusciva a percepire una certa incredulità e una persistente diffidenza nell’atteggiamento che la ragazza teneva nei confronti del cibo che le era stato portato dal ragazzo. Ella mangiava molto prevenuta e assai poco tranquilla nonostante non ne avesse motivo ma come poteva lei saperlo? Era prigioniera di una banda che solo pochi giorni prima aveva tentato di eliminare fisicamente la sua Signora del Fuoco ed ora stava la seduta mezza legata a mangiare tipo pic-nic con l’uomo che aveva sfidato e vinto dopo una battaglia abbastanza dura e senza esclusione di colpi, sia di dominio che non. Mushu ringraziò in quel momento di avere gli occhi bendati poiché una lacrima fuoriuscì dai suoi occhi andando assorbita subito dalla stoffa verde. L’ennesimo inopportuno ricordo nel momento più sbagliato. Come ricordava Omashu quella situazione, solo con diversi punti di contrasto. Un piatto ricco consumato su di un prato di roccia con una persona dall’espressione crucciata ed ostile. Tutto il contrario di quella magnifica sera passata all’accampamento appena fuori la cinta muraria della città montana nel Regno della Terra. Ricordava come fossero passati pochi giorni anche se sapeva che poco mancava all’anno, lui e Myling uno accanto all’altro sotto le stelle e davanti al focolare di bivacco con gli amici Toma e Kaisha. Felici pur avendo solo una misera minestra da mandare giù, la compagnia degl’altri ed i loro sorrisi bastava a fare quella serata molto più speciale di quanto i beni materiali potessero permettere loro. Finito il pasto, Mushu posò la scodella per terra e riportò la bandana al suo posto, guardò con la coda dell’occhio quella ragazza così diversa dalla monaca. Sicuramente anche lei sarebbe stata molto più bella con il sorriso dipinto sulle labbra, ah quelle labbra, all’apparenza così morbide e delicate.

All’improvviso un’ombra scura fendette la luce che proveniva dall’ingresso della cella. Una zanna alquanto di fretta aveva qualcosa da dire al collega ed a giudicare dalla scatola che teneva tra le mani sembrava avere posta per lui. ”Senpai Zanna Fiamma, ho un mess…” Si interruppe alla vista della prigioniera con le mani libere. ”Ma… ma… perché la avete slegato le braccia alla prigioniera? Potrebbe tentare di aggredirvi.” Disse intimorito. Mushu rispose con fare molto sicuro. ”Non temere kouhai, non la perdo d’occhio e poi è una guerriera di parola, ha promesso di stare buona e finora l’ha fatto. Mi fido di lei anche se è imprudente da parte mia. Piuttosto che sei venuto a portarmi?” L’altro poggiò la scatola a terra e ne tirò fuori un rotolo di pergamena dicendo che era un messaggio di suo fratello, specificando di “sangue”. Mushu divenne serio aveva compreso subito che era un messaggio da suo fratello maggiore Shadir il quale militava nell’esercito della Nazione del Fuoco ma era affiliato alla Zanna di Giada. Ringraziò e congedò il collega prima aprire delicatamente il rotolo e leggervi il contenuto. ”Perdonami…” Disse rivolto ad Elanor allontanandosi un po’ da lei per leggere. Era una lettera, o almeno così sembrava all’apparenza. Mushu lesse mentalmente il testo che diceva:

Salute fratellino, sono da poco tornato dal mio viaggio militare ed subito ho saputo del disastro che è stata la vostra missione di attentato al Signore del Fuoco Iris. Mi duole davvero molto sapere Zanna Padre e tutti gli altri nelle pessime condizioni in cui stanno ed anche di te sono venuto a conoscenza che ti sei battuto con il capitano delle guardie reali Elanor. Sapevo di avere un fratello scemo ma non immaginavo lo fossi a tal punto da buttarti in battaglia contro un avversario di simile calibro e le ferite che hai riportato sono la prova di quanto quella donna sia forte e pericolosa. So inoltre che ti sei messo a prendertene cura e se ti conosco come credo sarà meglio che ti avvisi che nostro fratello ci ha già provato a corteggiarla. Certo è una donna molto graziosa e desiderabile ma il buon Lu s’è ritrovato con un polso ed un gomito rotti per la sua eccessiva insistenza quindi trattala con le pinze ed i guanti se non vuoi fare la sua stessa fine, è un osso molto duro. Inutile tentare di distoglierti dall’intento, è di famiglia, quindi mi limito a metterti in guardia. Ora però parliamo di cose serie. Il tuo dominio del fuoco è sicuramente migliorato ma in confronto a noi tuoi familiari continui ad essere una mezza accetta. Per questo sarà il caso di ampliare il tuo repertorio tecniche con le mosse che ti ho descritto di seguito, esse sono frutto del genio di un maestro di dominio nostro connazionale ed io sono l’unico della famiglia a conoscerle ed ad aver preso lezioni da lui. Le ho descritte meglio che potevo ora sta a te farle tue. Zanna Cerulea.

Mushu rimase stupefatto, quelle tecniche erano davvero interessanti e molto potenti. Erano descritte con parole ed illustrazioni per facilitarne l’apprendimento. Quello di Shadir fu davvero uno splendido regalo.
 
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32 replies since 25/2/2012, 18:34   318 views
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