ANNO 2, MESE 8, GIORNO 21, POST boh? ~ mezzogiorno
~ colore dialoghi: #FF007F
~ exp: 169.380 (3r20)
~ denaro: 1500 mo (gioielli) + 4550 mo NdF +
~ abbigliamento: acconciatura elaborata fermata con fiori e fermagli d'oro a forma di fiamma, tunica di stoffe pregiate, lunga fino a terra a più strati, sui toni del rosso.
~ ev: 1.550
~ abilità: fiamme blu, controllo dell'attacco B
~ armatura: D1 (on)
~ armi: pugnale (off)
"Avere dei rimorsi, significa non aver dato tutto"
Erano passati giorni interi dall'ultima volta che aveva visto Antk... e il ragazzo le mancava da morire. Tuttavia ogni volta che faceva per avvicinarsi all'ala del palazzo in cui vivevano i figli di Rozul... bastava un rumore in fondo al corridoio per farla voltare di scatto. Cosa avrebbe pensato di lei la corte se avesse scoperto quello che provava per lui? Per un popolano? E cosa avrebbe pensato il suo popolo se avesse scoperto che lasciava un ragazzo che aveva sacrificato tutto per lei a languire in una stanza buia e puzzolente, per gettarsi tra le braccia di un altro, nemmeno una settimana dopo? Quel pensiero la faceva tornare ogni volta sui propri passi.
"E' solo una questione di tempo" ricordava ogni volta a se stessa. Doveva solo aspettare un altro po', prendere le cose con calma, riprendere gradualmente a frequentare Antk...
"Tutto bene, Altezza?" Iris si riscosse dai propri pensieri, posando lo sguardo sul nuovo capo della sua guardia personale
"sì... sì... sono solo un po' stanca. Un po' di esercizio mi rimetterà in forma... andiamo..." borbottò, riprendendo a camminare per i corridoi, con una sola cosa per la testa... tanto che quando giunse in palestra le parve perfino di vederlo lì.
"Fuori! Sua Altezza l'Imperatrice desidera allenarsi. Raccogli la tua roba e torna più tardi!" abbaiò Len Shu, in direzione dell'intruso. Iris impiegò una frazione di secondo a rendersi conto della situazione... poi sgranò gli occhi e senza pensare un istante di più raggiunse il capo della sua guardia, posandogli una mano sulla spalla per trattenerlo prima che decidesse di far uscire Antk a calci.
"Aspetta. Non è necessario. Antkantos è un maestro di dominio del fuoco, può allenarsi con noi" disse, evitando di proposito lo sguardo dell'ex-fidanzato, ben sapendo che avrebbe dovuto farsi viva prima...
"Altezza... permettetemi di insistere... il maestro sarà certamente abile nell'insegnare a dei ragazzini, ma la sua incapacità di controllare il proprio dominio è ben nota. Permettete che sia io il vostro unico avversario e farò quanto in mio potere per garantire che non abbiate a pentirvene" si intromise nuovamente Len Shu. Iris osservò prima la sua guardia del corpo, poi Antk, poi nuovamente il soldato. Antk sarebbe stato un avversario infinitamente più interessante di Len, ma eleggerlo suo compagno di allenamento sarebbe stato un affronto per Len e l'intera nobiltà della Nazione... e Len Shu lo sapeva, lo leggeva dal suo sguardo. Esitò. Sospirò. Aprì la bocca per dire qualcosa... e si sentì terribilmente ridicola, non riuscendo a dire una sola parola. Perché Antk doveva rendere sempre tutto così difficile? Era l'Imperatrice, maledizione! Un'Imperatrice non dovrebbe trovarsi in situazioni del genere!
"Vedetevela voi" sbottò, incrociando le braccia con aria seccata.
Sul volto di Len Shu spuntò un sorriso a trentasei denti:
"Propongo uno scontro: se vincerà lui gli consentiremo di partecipare al nostro allenamento, se vincerò io e oserà nuovamente esitare di fronte ad un mio ordine la prossima volta farà la fine che spetta ai ribelli" decise il soldato, rivolgendosi direttamente ad Iris, con la chiara intenzione di non rivolgere la parola ad un popolano.
La proposta non era del tutto balzana: se Antk avesse vinto avrebbero potuto allenarsi insieme... e non solo quel giorno, ma magari anche il successivo... e quello dopo ancora. Lo sguardo di Iris si illuminò all'improvviso: senza volerlo Len Shu aveva appena trovato la soluzione al suo problema. Ma se Antk avesse perso... lanciò un'occhiata in direzione del ragazzo, chiedendosi se sarebbe stato in grado di vincere. Doveva vincere:
"sifu Antkantos, accettate la sfida?" chiese, con fare insolitamente formale dovuto alla gravosa presenza di un nobile di troppo nella stanza. Se il ragazzo avesse accettato si sarebbe tolta di mezzo, per dare il via allo scontro.