| [Shanda #FF1CB3 : n° exp 380 (*39r100*)] [DENARO: 1000 NdF DEPOSITATO: 0 NdF ABBIGLIAMENTO: Maglietta rossa con rifiniture in oro, gonna rossa con rifiniture in oro, stivali a punta marroni e rossi e un medaglione arancione al collo e con al centro quattro perle rosse.] [EV:260, ABILITA': //, ARMATURA: //]
Anno 2, Mese 8, Giorno 18, Post 5, pomeriggio
I tre ragazzi viaggiarono per circa quattordici giorni. Erano stanchi sì, ma non troppo: avevano mantenuto un passo costante e avevano riposato sufficientemente. Attraversarono dai campi colorati, ai posti secchi e desolati. Circondarono anche un bosco, anche se avessero fatto prima ad attraversarlo, ma Misa non era molto d’accordo. Ma ce la fecero. Erano sempre accompagnati dal piccolo topo furetto, che li seguiva instancabilmente, e che ogni tanto si allontanava per cercare qualche ghianda o qualcosa di croccante da sgranocchiare. Quei quattordici giorni erano passati come il vento,quasi come una brezza leggera che ti accarezza il viso… Ma ora Shu Jing era proprio davanti ai loro occhi! Yukashi non riuscì a trattenere un sorriso enorme, anche Shanda e Misa erano contentissime e molto entusiaste di essere finalmente arrivate a meta. Subito la ragazza più grande spinse i suoi amici ad addentrarsi in città. Era davvero graziosa e meravigliosa: le casette erano piccole, non c’era il caos della Capitale. C’erano anche dei venditori ambulanti, che vendevano moltissime cose fatte a mano. Dopo un po’ raggiunsero una piazzetta e Misa disse, ancora non ripresa dall’emozione, di andare a cercare la palestra del maestro Kuro, ma non prima di aver fatto uno spuntino! Shanda tirò fuori dalla sua borsa qualche frutto che aveva raccolto durante il tragitto, poi disse: “Mi dispiace, ma mi sono rimasti solo questi… Magari se riusciamo a trovare un negozio di alimenti potremo anche comprare qualche pezzo di pane. Per ora mangiamoli, di certo sono meglio di niente!” E cominciò a mangiare una ciliegia. Faceva caldo, anzi, caldissimo. C’era un’afa pesante e bollente, che quasi non faceva respirare. Shanda tirò fuori una borraccia, bevve quasi avidamente e si bagnò un po’ il viso. Non vedeva l’ora di riuscire a trovare la palestra, magari lì dentro l’aria era un po’ più fresca. Era stata a Shu Jing forse solo una o due volte, data la distanza dall’isola di Ember; ricordava che c’era andata d’autunno, quando l’aria è perfetta per viaggiare e per andare in giro, ma ora era estate, l’aria era anche troppo pesante, e le veniva la nausea. Sussurrò, piano: “Ragazzi, vi prego, se avete finito andiamo in un posto fresco, non ce la faccio, mi sento svenire …” Si alzò in piedi, barcollando, e andò a sedersi all’ombra si un piccolo albero. Ripensò a quel giorno in cui aveva perso il suo dominio del fuoco, e si accorse di sentirsi esattamente allo stesso modo, stanca e indifesa. Poi le venne il dubbio: e se avesse perso di nuovo il suo dominio? Si rispose subito, senza allarmarsi, dicendosi che era una cosa impossibile, anche perché il sole era alto nel cielo e in quel momento sarebbe stato ancora più potente. Tirò fuori di nuovo la borraccia e si bagnò la testa, provando una sensazione di freschezza a più non posso. A un certo punto notò che il piccolo Oscar si era appena accovacciato accanto a lei, guardandola con due occhioni grandi ed espressivi. Shanda lo accarezzò, lo prese in braccio e tornarono insieme da Misa e da Yukashi, anche loro accaldati e pieni di tanta voglia di trovare un posto fresco con aria respirabile. Shanda disse, con un tono di voce offuscato dal caldo: "Sentite ragazzi, non è meglio se ci sbrighiamo? Prima di tutto troviamo la palestra, ma se è occupata e piena zeppa di persone, potremmo andare anche nel lago qui vicino a darci una rinfrescata... Ci vorrebbe proprio!" Detto questo prese in mano il medaglione e lo guardò. Si era anche dimenticata che era suo compito scoprire a chi appartenesse. Chissà, magari proprio a Shu Jing avrebbe trovato qualche indizio.
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