La Nazione del Fuoco - GdR

gran finale

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@Les
view post Posted on 12/8/2012, 20:57 by: @Les     +1   -1
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Imperatrice
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dalla terra delle Melinda

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ANNO 2, MESE 8, GIORNO 29, POST 64 ~ pomeriggio

~ colore dialoghi: #FF007F
~ exp: 172.050 (30r100x2)
~ denaro: 1500 mo (gioielli) + 4550 mo NdF +
~ abbigliamento: pantaloni fino al ginocchio, rosso mattone, top dello stesso colore, capelli raccolti in una coda alta.
~ armatura: D1 (off)
~ armi: pugnale (off)
~ abilità: fiamme blu, controllo dell'attacco B
~ mosse: scudo di fuoco, attacco combinato, schivata veloce, pioggia di fuoco, bastione di fuoco, scatto, inversione di potenza, resistenza, colonna di fuoco, rigenerazione, attacco a sorpresa.
~ stats:
Atk D. 1.800+50% (fiamme blu) = 2.700
Def D. 2.001+1/10 (armatura) = 2.201
Atk 549
Def 400+1/10 (armatura) = 440
Vel 390
EV 1.550/1.550


"An empire founded by war has to maintain itself by war"



Fece appena in tempo a scorgere una palla di fuoco che si aggirava per la palestra prima che questa scomparisse. “Altezza”... impiegò qualche istante prima di riconoscere Antk in quel damerino che si era inchinato al suo cospetto. Aprì la bocca per rispondere al saluto come avrebbe dovuto... ma all'ultimo istante si trattenne, limitandosi a sorridere "Antk... non è necessario, lo sai..." rispose con un leggero imbarazzo nella voce. Non si sentiva più tanto imperatrice, ora. Lo odiava: odiava il modo in cui la sola presenza di Antk riuscisse a sconvolgere a quel modo tutte le sue certezze, ma allo stesso tempo sentiva che non sarebbe riuscita a vivere senza di lui; non era certa che fosse una bella cosa. Gli fece nervosamente cenno di raddrizzarsi, distogliendo lo sguardo; forse non avrebbe dovuto mandare via Len Shu. All'improvviso fu presa dal panico: erano passati... quanto? Due? Tre giorni? ...dall'ultima volta che si erano parlati e in quel tempo era stata talmente impegnata ad occuparsi della cerimonia per Bao, del discorso ai nobili, che non aveva affatto pensato a cosa dire a lui. Perché doveva dire qualcosa... "io... è meglio che vada a cambiarmi" disse avviandosi frettolosamente in direzione degli spogliatoi. Lì, rapida come era entrata, si chiuse la porta alle spalle, prendendo un profondo respiro. Spinse con le spalle contro la porta perché il ragazzo non potesse aprirla e si sedette a terra. Allora realizzò: stava scappando? Lei? La sovrana del mondo intero... si stava nascondendo? C'era qualcosa di profondamente sbagliato in tutta quella cosa. Lo sguardo della ragazza cadde sui vestiti che le ancelle avevano portato lì per lei. Scosse la testa: "che mi prende?" si chiese, confusa; ma non era abituata a piangersi addosso: non appena si rese conto di quello che stava facendo si costrinse a rialzarsi, sciolse il nodo della fascia che le stringeva l'abito in vita, lo se lo sfilò, gettandolo a terra senza troppi complimenti. Avrebbero pensato i servitori a rimetterlo a posto. Doveva dire quancosa ad Antk, doveva spiegargli... si lasciò sfuggire un sospiro: avrebbe preferito un miliardo di volte trovarsi nel bel mezzo di un campo di battaglia piuttosto che tornare là fuori... e cosa poteva dirgli? Che aveva ucciso Bao per stare con lui, ma che adesso non era più tanto sicura di avere fatto la scelta giusta? Che lo amava, ma che non potevano stare insieme? Che il modo in cui si sentiva ogni volta che lo vedeva era troppo pericoloso? Forse avrebbe potuto sposare qualche governatore: uno di quei matrimoni combinati dalle ragioni della politica sembrava molto più sereno di tutto quello che stava passando adesso. Ma... rinunciare ad Antk? Si tirò su dei pantaloni dal taglio largo, color mattone, poi tornò in palestra. "Antk, devo dirti una cosa" iniziò tutta seria, ma subito si rese conto che non era quello il posto adatto: chiunque avrebbe potuto entrare all'improvviso e se li avesse sorpresi intenti a chiacchierare avrebbe potuto iniziare a farsi domande, domande con risposte che non era pronta a dare. Tacque un lungo istante, si concesse una smorfia, poi scosse la testa e riprese "Sifu Antkantos, mettetevi lì e fatemi vedere cosa di meglio sapete fare" disse, liberandosi delle proprie scarpe. Infilò una mano sotto al top e ne estrasse un pugnale, mostrò la lama al suo avversario, poi lo gettò a terra, accanto alle scarpe. Solo allora si mise in posizione di guardia e fece segno al ragazzo di attaccare: forse un buon combattimento le avrebbe schiarito le idee.
 
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