La Nazione del Fuoco - GdR

Al Palazzo con passo felpato

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Silian
view post Posted on 5/10/2012, 10:54 by: Silian     +1   -1




Spero che con i tempi ci siamo..mi sono presa 10 giorni


png
ANNO 2, MESE 9, GIORNO 13, POST 44, notte
E se la freccia è ben scoccata non vi è mai fine
[ 35.900 Elanor (#3a0057): n° exp (15r50)] [DENARO: 510 NdF DEPOSITATO: conto, ABBIGLIAMENTO: uniforme completa Guardie Reali] [EV: 900, ABILITA': Chi blocking, ARMATURA: //, ARMI: balestra, arco (off) stiletti (16)]

Stats PG:

Atk= 1100
Def= 100
Vel= 390

Mosse caratteristiche-di scuola:

- Burning chi dart
- Emergency shot



Le strade della Capitale erano deserte da qualche ora, eccezion fatta per le cartacce trasportate dal vento e per qualche gattistrice che frugava nella spazzatura o si azzuffava nei vicoli umidicci. All’improvviso una figura ammantata di nero si staccò da un muro dello stesso colore, attraversò con nervosa rapidità il centro del viottolo e si fuse con le ombre degli edifici opposti. Istanti di silenzio. Come se fosse tirata da una corda invisibile una seconda figura fece la sua comparsa e seguì la prima, ma senza fretta: era più alta e sottile e si muoveva senza fare il minimo rumore, come fluttuando o scivolando su un velo d’olio. I due individui incappucciati scivolarono da un’ombra all’altra, la calma innaturale del secondo che strideva terribilmente con l’evidente nervosismo del primo..finché entrambi si fermarono nell’ultimo angolo di ombra prima della piazza, alzando i nasi verso l’alto per ammirare brevemente la mole delle torri Palazzo Reale che si stagliavano contro il cielo notturno.

Un cenno seminascosto dal mantello: di nuovo in marcia. I due costeggiarono silenziosi come ratticorvo le mura dei grandi palazzi nobiliari che cingevano lo spazio antistante la dimora dell’Imperatrice. Ala nord: una, due, tre, quattro finestre a partire da sinistra: una sottile lama verticale di luce segnalava chiaramente che qualcuno lì dentro ancora non dormiva. La prima figura si accartocciò su sé stessa, il mantello che si agitava assecondando i movimenti delle braccia che frugavano nella borsa nascosta dalla stoffa. L’uncino da scalata brillò per un istante alla luce della luna ed Elanor sbuffò, seccata all’idea di doversi infilare in casa propria come se fosse stata una banale ladra. Con la mano libera sganciò la balestra nuova dalla cintura e la puntò contro la luce, correggendo la traiettoria leggermente a destra: l’arma scattò ed il soldato si lasciò sfuggire una smorfia infastidita: il rumore era sembrato un colpo di cannone in quel silenzio. La freccia sibilante col nastro rosso andò a conficcarsi con uno schiocco nel legno antico della finestra di iris.

Per tutto il tempo il secondo individuo era rimasto perfettamente immobile ed impassibile, tanto che se non lo si fosse visto camminare poco prima sarebbe potuto passare per un albero, o una statua. Lo spazio che separava i due dalle mura era orrendamente scoperto. Se una pattuglia come quella che stava arrivando li avesse beccati a salire su per il muro..sarebbe stato decisamente sgradevole. “Bravi, passate adesso e levatevi dai piedi” brontolò Elanor tra sé, appiattita nell’ombra insieme al suo misterioso compagno. “Iris, ora sta a te…”.
 
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