Al Palazzo con passo felpato

Il rumore cadenzato di passi dei soldati svanì dietro l'angolo delle mura, lasciando il silenzio notturno libero di riappropriarsi del suo regno. Alcuni istanti trascorsero, prima che il nastro cadesse a terra senza fare rumore. Era il segnale. Il soldato schizzò fuori dal suo nascondiglio con la sicurezza di chi sa che ha un altro paio di occhi a guardarle le spalle, raccolse il nastro e si spostò ad un paio di metri dalla pietra delle mura, facendo roteare sopra la testa l'uncino legato alla fune. L'artiglio di metallo scintillò alla luce della luna, tintinnò e si andò ad incastrare saldamente sulla balaustra di pietra del balcone: la ragazza saggiò la resistenza della corda con due strattoni prima di far cenno al suo compagno di salire. Nonostante fosse chiaro che non conosceva il posto, quel figuro sembrava essere decisamente più sicuro ed a suo agio della sua guida, come se non avesse niente da temere dalle decine di soldati nascosti nel Palazzo. Si avvicinò silenzioso come la notte stessa e si aggrappò alla corda, muovendosi lungo di essa come farebbe un ragno sulla sua tela.

Elanor attese che scavalcasse il parapetto prima di salire a sua volta. Odiava arrampicarsi sulle funi, ma dopo lo scontro con i criminali che l'avevano rapita aveva deciso di fare pratica per evitare altri incidenti di quel tipo: i risultati si vedevano per sua fortuna ma fu ugualmente felicissima di mettere piede sulla solida pietra. Raccolse corda ed uncino, li ripose rapidamente nella bisaccia e si voltò a salutare rispettosamente la padrona di casa che li aspettava. Aveva avvisato l'erborista che il suo datore di lavoro sarebbe stato un pezzo grosso, al posto suo avrebbe avuto un minimo di sorpresa nel vedersi davanti l'Imperatrice in persona ma i suoi lineamenti pallidi erano perfettamente rilassati sotto l'ombra del cappuccio. Era..inquietante. Avrebbe fatto volentieri a meno di servirsi di un soggetto del genere, ma se serviva ad Iris doveva essere il migliore. E lo era, si che lo era!