ANNO 2, MESE 12, GIORNO 6, POST 56, tardo pomeriggio"Il bacio colpisce come la folgore, l'amore passa come un temporale"
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Antkantos (darkred): n° exp (30r100)] [DENARO: 300 NdF DEPOSITATO:
conto, ABBIGLIAMENTO: abito svasato in seta marrone scuro con copri spalle abbinato e motivo dorato a fiori di loto e fiamme ai bordi, sui risvolti delle maniche e sulla cintura. Stivali con punta all’insù in pelle di cavallostruzzo] [EV: 900, ABILITA': Dominio elettrico, ARMATURA: //, ARMI: sciabole gemelle(off), kukri(off)]
Stats PG:Atk= 1500
Def= 1200
Vel= 300
Mosse caratteristiche-di scuola:- Colonna di fuoco
- Fuoco del giudizio lv10
- Scoppio
- Elettrizzazione
- Fulmine Globulare
- Barriera Elettrostatica
Li compro…o non li compro? Antk sospirò passandosi una mano tra i capelli che ora erano abbastanza lunghi da ricadergli sul viso in ciocche di un bel color castano..ma non abbastanza da poter essere legati nello chignon tradizionale. Passeggiava da più di mezz’ora avanti e indietro nella sua stanza, quasi rimpiangendo di non avere più i marmocchi a cui fare lezione per distrarsi. Il suo dilemma ruotava attorno ad un vistoso mazzo di Gigli di Fuoco che aveva visto di sfuggita mentre si faceva trasportare in portantina per l’ennesima volta verso quello stupido rudere di famiglia. Fosse per lui lo avrebbe fatto radere al suolo e basta, tanto viveva ancora al Palazzo..e non se ne sarebbe andato tanto presto, già. Ma sembrava proprio che quegli stupidi Nobili lo avrebbero accusato di vilipendio alla casata se non lo avesse fatto sistemare, così aveva deciso di far tappare almeno i buchi sul tetto per evitare altri danni.
Ma..a che stava pensando? Giusto, i gigli! Avrebbe dovuto comprarli? Ma soprattutto, sarebbe servito a qualcosa farlo? Era quasi una settimana che Ris non gli rivolgeva la parola. Nemmeno si girava a guardarlo quando si incontravano per il corridoio, al limite gli faceva un cenno formale se c’era altra gente con loro due, forse per non passare da maleducata. E di fargli visita nemmeno a parlarne -quel dannato passaggio in bagno continuava a rifiutarsi di scattare quando provava lui ad usarlo. Lei camminava al suo solito col nasetto all’insù, lo sguardo torvo e l’aria di una che è un metro e mezzo al di sopra dei comuni mortali. Ma lui non era un normale comune mortale, cavolo! Non per lei almeno.
Ris lo aveva scelto! E forse era una sua impressione, ma quando lo vedeva l’espressione della ragazza si induriva più di prima. Avrebbe tanto voluto sbagliarsi!
Un mazzo di fiori avrebbe potuto sistemare le cose? Ci avrebbe messo un biglietto con scritto che si scusava, gli dispiaceva tanto e che gli mancava da morire, si. Ma gli dispiaceva di cosa?! Non aveva fatto niente stavolta…si buttò a faccia in giù sul letto, soffocando un ringhio esasperato nel guanciale morbido. Sarebbe stato bello sistemare tutto con dei fiori: la poteva già vedere che affondava il viso tra i petali vermigli, aspirandone il profumo..o gli dava fuoco sibilando insulti, inviperita. No, i fiori li avrebbe mandati domani mattina: quando ci si alza si è freschi e riposati e meglio disposti verso le gentilezze. Forse.
Alcuni colpi alla porta. Il ragazzo sollevò la testa dal cuscino, grattandosi la nuca.
Chi poteva essere a disturbarlo ad un’ora così strana? “Arrivo..” Si avviò verso la porta, sistemandosi le vesti nel tragitto, e restò un po’ sorpreso nel vedersi comparire davanti Riku in persona. L’uomo si infilò nella stanza senza che gli fosse esplicitamente consentito di farlo, ma per Antk non era più un problema. Aveva risolto da tempo le divergenze con quel vecchiaccio e certe formalità in privato non gli interessavano. Aveva un’aria..un po’ più pensierosa del solito, o magari era anche quella un’impressione e si stava facendo venire le paranoie come Ris. Non è che avevano litigato e lei ce l’aveva con lui perché l’aveva convinta a non farlo secco?
No, non di nuovo…
“Scusa l’intrusione, ti rubo solo qualche minuto..”“Figurati, che ti serve?”“A me niente. Invece ad Iris si”Brivido di freddo.
“Ti ha detto lei di venire qui a dirmi di andare a parlarle?” No, poco verosimile, non si fida ancora di lui…“No, è…un suggerimento, del tutto personale. Non credo che…””…che le piacerebbe sapere di questo incontro, lo so…” sbuffò Antk, che iniziava a stancarsi di tutto quel giocare a rimpiattino in famiglia.
“Quindi sarei io il problema, eh? Sono giorni che..beh, niente, fa niente…” bofonchiò con un gesto come per scacciare una zanzamosca, seccato dallo sfogo che era riuscito a trattenere troppo tardi. Possibile che quella ragazza continuasse a prendersela con lui per ogni cretinata?! Riku non si scompose, come se al suo solito stesse dissimulando quello che gli passava per la testa.
“Credo..ma anche questa è una congettura..che sia nella sua sala da tè, e che non abbia compagnia. Sai come arrivarci, vero?” continuò quello con la stessa flemma di prima, ma con un ammiccamento che alludeva chiaramente al passaggio segreto. Non aveva intenzione di spiattellare anche a lui che usava i passaggi segreti.
“A piedi, i rinoceronti di Komodo non sono ammessi nel Palazzo. Ed ora se vuoi scusarmi vado a risolvere la questione”. Congedò seccamente Riku aprendogli la porta e quasi letteralmente cacciandolo fuori dalla camera e sparì nei corridoi a grandi falcate, diretto al suo passaggio segreto preferito.
Non sembrava esserci nessun intruso. Antk spinse la tela polverosa con i polpastrelli dopo aver fatto scattare il meccanismo di apertura ed annunciò la propria presenza schiarendosi prima la voce.
“Permesso?” domandò cercando di essere gentile. Per quanto potesse farlo innervosire, quando arrivava il momento di vedersela con lei prendeva il sopravvento quel miscuglio di sentimenti che gli facevano battere il cuore a mille. Si era stancato di starle lontano, l’unica cosa che voleva era sistemare le cose, e se questo voleva dire mandare a quel paese l’amor proprio si poteva fare. Ne valeva la pena farlo per lei.