La Nazione del Fuoco - GdR

Un incontro fortunato

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¬Gimodef™
view post Posted on 21/2/2013, 22:15     +1   -1




[EXP 40 > 90 - Sigurd (#0093DD): n° exp (15r50)] [DENARO: 200 DEPOSITATO: *Click*... [ABBIGLIAMENTO: una tradizionale casacca blu coperta da un cappotto aperto di una tonalità più scura, entrambi sono decorati con arzigogoli azzurri. I pantaloni, più chiari, riprendono il colore degli stivali di foggia classica decorati con strisce di un blu più chiaro.] [EV: 300, ABILITA': //, ARMATURA: nessuna ARMI: nessuna]

Stats PG:
Atk D.= 750
Def D.= 500
Vel = 250

Mosse caratteristiche-di scuola:

- Getto d'acqua C
Il dominatore fa eseguire all'acqua un incerto movimento circolare e la scaglia contro l'avversario
Attacco: 15 / Difesa: 0 / Velocità: 15



Anno 16, Mese 7, Giorno 4 (Mattina) Post 1.

Dopo essere stato assunto da quella piccola ciurma di mercanti, Sigurd, si era diretto con loro a Jang Hui dove, essendo arrivato al limite della sopportazione si era licenziato. Nel piccolissimo paesino in mezzo all'acqua, si era presto stancato della monotonia del luogo e nel giro di pochi giorni decise di partire prendendo, a caso, la prima nave che gli si fosse parata d'avanti.
Dopo giorni di navigazione, finalmente, era sbarcato. Non ne poteva davvero più di viaggiare su di una nave e, sebbene fosse rimasto tutto il tempo sovraccoperta ad osservare l'orizzonte, di essere circondato costantemente da gruppi di rumorose persone incapaci di mantenere il loro spazio vitale lontano dal suo.
Messi i piedi a terra capì dove si trovava: Ember Island. Sebbene fosse la prima volta che vi ci mettesse piede lo trovava un posto abbastanza familiare a causa della fissazione che sua madre aveva: non faceva infatti che attaccare immagini in giro per casa e di ripetere che si sarebbe ritirata a vivere lì dopo la chiusura del ristorante per godersi il meritato riposo.
Sigurd iniziò a camminare per il porto, osservando le bancarelle dei mercanti e le manovre di attracco di alcune piccole imbarcazioni. Il mare, lì, era davvero bello. Molto più di quanto avesse visto fino a quel momento in qualsiasi altro posto: l'acqua cristallina e le immense spiagge creavano davvero quel famoso paesaggio mozzafiato che tanto aveva reso nota la piccola isola.
"Meglio che mi dia una mossa, non posso permettermi di perdere tempo a contemplare il paesaggio" sospirò. "Vediamo di trovare qualche dominatore disposto ad insegnarmi qualcosa".

Edited by ¬Gimodef™ - 24/2/2013, 11:53
 
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view post Posted on 21/2/2013, 23:33     +1   -1
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Saki
~Codice colore: #802B00
~Exp: 0 (33r100*)
~Denaro: banca
~Abbigliamento: Sopra a pantaloni stretti e una maglia a maniche lunghe entrambi neri porta un'altra maglia bianca larga con polsini stretti e una tunica senza maniche lunga fin sopra il ginocchio color marrone scuro con una striscia d'oro che la caratterizzano ai bordi. Le scarpe sono piccole, semplici e marroni, le arrivano sino alle caviglie.
~Abilità: /
~Armatura: /
~Armi: 乀 Bastone lungo (Armi lunghe)

Stats PG
Livello 1
Atk 450
Def 450
Vel 300
EV 800

Mosse caratteristiche/di scuola:
-
-
-


Anno 16, Mese 7, Giorno 4, mattina, POST 1



Saki si era alzata di cattivo umore quella mattina: il sole era già inoltrato e oramai mancavano solamente un paio d'ore all'ora di pranzo. Ciò voleva dire che aveva perso la sua corsa mattutina e che sarebbe rimasta a digiuno come punizione. Era rimasta solo in casa e la noia la stava torturando. Così si muoveva avanti e indietro per le stanze prima camminando, poi accelerando, trasformandola in una vera e propria corsa frenetica inciampando spesso sugli scalini o sulle assi di legno del pavimento. Il comportamento di Jùlio ultimamente la tormentava, poichè, essendo troppo impegnato negli allenamenti col padre, non aveva tempo da dedicare alla sorella se non durante i pasti. Stufa di contemplare la casa e i suoi ritratti Saki si vestì di fretta e furia, aprì e infine sbattè violentemente la porta alle sue spalle per raggiungere di corsa il centro del paesino dove avrebbe sicuramente trovato di meglio da fare. Con la fronte corrugata e sbuffando pesantemente si guardava intorno, ma niente di nuovo catturava la sua attenzione. Non sapeva più dove guardare, tanto familiari erano quelle bancarelle, quelle abitazioni e perfino quelle persone, che, per la grande maggioranza anziani, sembravano ai suoi occhi tutti uguali. Raramente si accorgeva di qualche nuovo turista che o per l'atteggiamento o per l'abbigliamento chiedeva informazioni per la spiaggia e la migliore vista, ma nessuno era di suo interesse. Mise le mani in tasca e iniziò a rallentare, facendo passi lunghi e ben distesi, credendo che il tempo potesse passare più velocemente. Era piena estata e avrebbe potuto approfittarne per farsi una bella nuotata, anche perchè per l'afa le mancava quasi il respiro e dentro quei vestiti stava sudando come non mai. Si pentì e si arrabbiò furiosamente con sè stessa, decidendo che una volta a casa avrebbe obbligato sua madre a compragli qualcosa di nuovo da vestire adatto alla stagione. Tra i desideri vi era inoltre un costume che facesse risaltare l'abbronzatura che fortunatamente stava prendendo senza problemi al contrario del padre e del fratello che, essendo dominatori, avevano una pella talmente marmorea che si scottavano facilmente. Sovrappensiero Saki camminava ora tranquillamente e dolcemente come una bambina diligente e cortese lungo le stradine polverose e caotiche, prestando questa volta seria attenzione alle bancarelle del vestiario e dei gioielli, come pure a quello del cibo. Nonostante la sua pancia chiamasse aiuto, la ragazzina non rispondeva e canticchiava nascondendo il bisogno di mangiare con l'acquolina in bocca. Andò trotterellando per un certo tratto, finchè il suo viso distratto andò addosso probabilemente ad una persona. Saki indietreggiò, si accarezzò il viso con una mano e con la stessa indicò quello che ora era diventato un uomo. "Ehi! Stai attento a dove metti i piedi!" gli gridò, non pensando neanche lontanamente che la colpa potesse invece essere sua. Subito dopo però rimase stupita del portamento della persona che inquadrò definitivamente come un viaggiatore e perlopiù straniero: indossava infatti il colore blu e la ragazzina ben sapeva a chi apparteneva tale colore. Proveniva senz'altro dalle Tribù dell'Acqua e ne diventò subito entusiasta. Gli occhi provarono interesse e grande curiosità per quell'uomo e l'indice puntato su di lei si trasformò in una mano pronta ad accogliere una stretta. "Io sono Saki, piacere di conoscerti. Chi sei? Vieni dalla Tribù del Sud o del Nord?" Ridacchiò soddisfatta del suo nuovo intrattenimento.

Edited by MajesticScarlet - 22/2/2013, 14:09
 
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view post Posted on 22/2/2013, 15:52     +1   -1




[EXP 90 >140 - Sigurd (#0093DD): n° exp (21r50)] [DENARO: 200 DEPOSITATO: *Click*... [ABBIGLIAMENTO: una tradizionale casacca blu coperta da un cappotto aperto di una tonalità più scura, entrambi sono decorati con arzigogoli azzurri. I pantaloni, più chiari, riprendono il colore degli stivali di foggia classica decorati con strisce di un blu più chiaro.] [EV: 300, ABILITA': //, ARMATURA: nessuna ARMI: nessuna]

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Il dominatore fa eseguire all'acqua un incerto movimento circolare e la scaglia contro l'avversario
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Anno 16, Mese 7, Giorno 4 (Mattina) Post 2.

Sigurd aveva continuato a peregrinare senza una meta per il porto osservando di sottecchi il viavai delle persone. Visti così, con distacco, si sorprese di come gli uomini fossero tutti uguali nelle loro vite giornaliere, tutti così affaccendati nelle loro attività da non prestare minimamente attenzione a chi gli si trovasse intorno rivolgendosi, a stento, qualche saluto quando le loro strade si incrociavano. Si chiedeva se pure lui sembrasse così quando sapeva già cosa fare e non si trovava, come in quella situazione, privo di qualsiasi meta. La cosa, persino per lui, era triste. Tutto quel distacco gli faceva quasi paura.
Era ancora concentrato nei suoi pensieri quando si sentì colpire da dietro. Scostandosi istintivamente più indietro e girandosi si accorse che si trattava di una bella bambina che si stava massaggiando il viso in seguito all'accaduto ma non passò molto che gli si girasse contro incolpandolo di non sapere dove mettesse i piedi. Se non avesse continuato a parlare, probabilmente Sigurd si sarebbe allontanato senza neanche guardarla più. Tempo da perdere con una ragazzina non ne aveva anche se non sapeva ancora per quale motivo non dovesse averne. " Mi chiamo Sigurd e non vengo da nessuna delle due Tribù, né del Nord né del Sud, sono un cittadino della Nazione del Fuoco esattamente come te. Il piacere è tutto tuo e scusa per essermi messo sulla tua via. " disse osservando schifato la mano sudaticcia che gli veniva tesa da una, ora raggiante, Saki.
La fissò per una serie di interminabili secondi poi, sospirando, si scusò " Scusa, ma sono appena sbarcato e non sono ancora riuscito ad orientarmi. E non c'è cosa che io odi di più del non sapermi muovere in qualche luogo. Per rispondere alle tue domande, sì, sono un dominatore dell'acqua ma i miei si trasferirono nella Nazione del Fuoco prima ancora che io nascessi quindi con le Tribù ho ben poco da spartire.". Fissò ancora la mano non riuscendo a superare il suo rifiuto di stringerla limitandosi ad esibire, però, un sorriso d'ordinanza che sperava potesse contare di più: alla fine stava parlando con una bambina, non con un'adulta che magari sarebbe potuta essere più fissata con i convenevoli formali.

Edited by ¬Gimodef™ - 24/2/2013, 11:55
 
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view post Posted on 22/2/2013, 22:07     +1   -1
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Saki
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~Abbigliamento: Sopra a pantaloni stretti e una maglia a maniche lunghe entrambi neri porta un'altra maglia bianca larga con polsini stretti e una tunica senza maniche lunga fin sopra il ginocchio color marrone scuro con una striscia d'oro che la caratterizzano ai bordi. Le scarpe sono piccole, semplici e marroni, le arrivano sino alle caviglie.
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Anno 16, Mese 7, Giorno 4, mattina, POST 2



Sentendo il suo nome alla ragazzina scoppiò una piccola risatina che cercò di coprire con l'altra mano. L'aveva creduto un uomo molto alto, ma ora che lo osservava meglio notava la sua media statura che comunque, di fronte alla sua, dimostrava una differenza paradossale. Aveva la tipica pelle scura e occhi fin troppo azzurri e definiti per essere un cittadino della Nazione del fuoco perciò, di fronte alla presentazione iniziale dello straniero, Saki credeva di essere presa in giro. Il colpo di grazia lo aveva dato quel "il piacere è tutto tuo" che risuonava nella sua testa come una grande offesa. Notava anche che fissava con disprezzo la sua mano e non ci pensò un attimo di più per ritirarla ed incrociare le braccia imbronciata. Sigurd continuò a squadrarla da capo a piedi per un tempo indeterminato finchè sospirando si scusò e si spiegò. Poco a poco si dimenticò della fame e del caldo: non aveva alcuna importanza cos'altro avesse detto, l'unica parola che le era rimasta impressa era "dominatore dell'acqua". Da quelle parte se ne vedevano raramente e questa era l'unica e probabilmente ultima volta che ne avrebbe incontrato uno. Le si illuminarono gli occhi e il sorriso che l'uomo le stava porgendo era la conferma che attendeva: era perfetto. Era un pellegrino, di origini diverse dalla sua e sicuramente avrebbe viaggiato ancora; non sapeva inoltre dove si trovava e probabilmente una guida le sarebbe stata utile. Voleva domandargli ogni piccolo dettaglio, ma aveva la netta sensazione non ci fosse tempo da perdere. Si avvicinò rapidamente a lui e gli tirò con entrambe le mani la casacca azzurra per richiamare la sua attenzione. "Ehi ehi Sig! Mostrami il tuo dominio! Mostrami il tuo dominio! Sei forte? Cosa sai fare? Dai! Dai!" E con altre espressioni insistette pesantemente senza alcun rispetto o formalità. Strattonandolo e trascinandolo molto lentamente in direzione del mare Saki voleva a tutti i costi diventare sua amica e trarre degli insegnamenti da lui, anche se in comune non sembravano avere nulla. Forse era semplicemente destino che si incontrassero. Era la sua unica possibilità. Gli prese una mano e provò a smuoverlo. La sentiva grande e forte, nonchè piuttosto calda e screpolata, evidentemente per la stagione. L'uomo era pesante, anche se non dimostrava di essere muscoloso come invece lo era suo padre, e faceva un enorme fatica a spostarlo solo di qualche passo. Si fermò e mollò la presa, respirò velocemente per riprendere fiato, ma non per questo smise di parlare. "Se sei appena sbarcato vuol dire che viaggi spesso vero? Non è vero?" Aveva i pugni chiusi davanti a sè e gli occhi determinati. Desiderava ardentemente lasciare quell'isola già da tempo, avrebbe dovuto abbandonare il suo letto, la sua casa, i suoi genitori e perfino Jùlio. All'idea di lasciare il fratello le salivano i brividi, ma nell'ultimo periodo si erano staccati l'uno dall'altro ed ora lui si dedicava solo agli allenamenti. Ormai Saki non aveva più niente da perdere. Con un nodo in gola al solo pensiero continuò il suo semplice discorso: "Sicuramente hai lasciato la tua famiglia per migliorarti e hai uno scopo ben preciso.... Giusto?" Fece ancora una piccola pausa, deglutì. "Lasciami venire con te, per favore!" Lo supplicò chiudendo gli occhi e alzando la voce. "Anche io voglio realizzarmi e sono stufa di Ember! Farò qualunque cosa! Non ti sarò di peso! Ti aiuterò senz'altro! Anche io so combattere!" Mentì spudoratamente. Non aveva alcuna esperienza e l'unica cosa che aveva imparato era osservare gli altri e imitarne i movimenti, ma non comprendendo i suoi errori nell'esecuzione. Anche copiare era difficile. Saki lo sapeva bene, ma voleva dimostrare di non essere solo un'inutile mocciosa. Voleva dimostrare di poter valere qualcosa, anche se minima. Così gli lanciò una sfida. "Se riesco a darti un pugno sulla guancia prometti che mi porterai con te!" Riprese coraggio, mostrò la sua sfacciataggine e lasciò i primi segni di un pregio che da sempre la caratterizzava: la tenacia.
 
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¬Gimodef™
view post Posted on 24/2/2013, 12:35     +1   -1




[EXP 140>240 - Sigurd (#0093DD): n° exp (31r100)] [DENARO: 200 DEPOSITATO: *Click*... [ABBIGLIAMENTO: una tradizionale casacca blu coperta da un cappotto aperto di una tonalità più scura, entrambi sono decorati con arzigogoli azzurri. I pantaloni, più chiari, riprendono il colore degli stivali di foggia classica decorati con strisce di un blu più chiaro.] [EV: 300, ABILITA': //, ARMATURA: nessuna ARMI: nessuna]

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Anno 16, Mese 7, Giorno 4 (Mattina) Post 3.

Quella bambina sembrava essere fatta di pura energia. Non appena Sigurd aveva ammesso di essere un dominatore, lei sembrò essersi rianimata e non smetteva di strattonarlo cercando di convincerlo a mostrargli le sue capacità e per tal fine cercava di spingerlo verso il mare. Come fosse l’unica cosa che importasse. Sigurd non era mica un fenomeno da baraccone oppure un esemplare di una specie in via d’estinzione ammirata per le sue capacità. Per manifestare il suo dissenso, il giovane opponeva una ferrea resistenza facendo peso nella direzione opposta a quella verso cui era spinto e aveva cercato, in più di un'occasione, di svincolarsi dalla presa che gli procurava un forte senso di malessere. Pensandoci bene non avrebbe perso troppo tempo a colpirla una volta sola come si deve per farla allontanare almeno tanto quanto gli servisse per sentirsi meno oppresso. Sarebbe bastato semplicemente richiamare un po' di acqua fresca e buttargliela in faccia in modo da spaventarla: ma, sebbene si vedesse da lontano quanto fosse piccola, si intuiva anche, dai modi di fare di questa, quanto fosse determinata a raggiungere il suo scopo. Sigurd non aveva però scelta: era su un'isola che non aveva mai visto, senza viveri e senza abbastanza soldi per intrattenersi per perdere tempo. Molto probabilmente avrebbe fatto meglio a dirigersi direttamente verso uno dei Poli come gli era stato consigliato da suo padre, un suggerimento, questo, disatteso per cercare di far meglio perdere le sue tracce e perchè aveva la pretesa di essere indipendente. Aveva ventisei anni. Ventisei, e si sentiva realmente stupido. Che cosa aveva combinato fino a quel momento? L'euforia per la partenza e per la possibilità di imparare nuove cose gli avevano fatto perdere la sua nota dose di attenzione per i preparativi e ora ne subiva le conseguenze. Mentre lui si perdeva nei suoi pensieri, la piccola Saki non aveva smesso di parlare e Sigurd fece solo in tempo a comprendere che gli stava chiedendo di mettere in atto una fuga e che per dimostrargli di essere in grado di combattere voleva sfidarlo a dargli un pugno.
Niente violenza. Non c’è bisogno” - disse - “Vuoi partire? Va bene. Non sarò certo io a fermarti ma non capisco perché dovrei aiutarti. Cos’hai da offrire? Potresti anche essere abbastanza forte da cavartela qua ad Ember Island ma pensi realmente di poterlo fare anche al di fuori della tua terra natia? Non pensare mica che io accorrerò a salvarti ogni volta che ne avrai di bisogno, esattamente come non pretendo tu lo faccia se mi dovessi cacciare nei guai io. Oltretutto, non so ancora dove potrei spingermi e non penso tu possa essere intenzionata a seguirmi in qualsiasi luogo con qualsiasi condizione atmosferica. Sei pur sempre una ragazzina, sicura di voler lasciare davvero tutto per magari un capriccio momentaneo?”. Mentre parlava, Sigurd, pensava a quanto potesse essere ironica la vita. Non aveva fatto altro che riportare, con le dovute modifiche, il discorso fattogli dai suoi genitori prima del suo allenamento vicino alle cascate e poi poco prima di partire alla volta dell’avventura. Doveva ammettere, però, che se da una parte sperava di non doverla aiutare, dall’altra voleva che quella rimanesse sulle sue posizioni. Due mani in più fanno sempre comodo.

Edited by ¬Gimodef™ - 24/2/2013, 21:55
 
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Saki
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Anno 16, Mese 7, Giorno 4, mattina, POST 3


Ciò che fece Saki durante il discorso di Sigurd fu restare a bocca aperta per lo stupore: non aveva programmato fosse così semplice convincerlo. Tuttavia lui non sembrava fidarsi affatto, date l'età e l'aspetto piccolo e minuto della ragazzina. Le parole dell'uomo rimbombarono nella sua mente, perchè ammetteva che avesse perfettamente ragione. Era cresciuta in un'isola tendenzialmente pacifica, nutrita e viziata notevolmente, ce l'avrebbe davvero fatta a sopravvivere senza l'aiuto di nessuno? Sigurd infatti sembrava non essere disposto ad aiutarla; avrebbe semplicemente viaggiato e lei l'avrebbe solamente seguito tenendo le dovute distanze. Da un lato se l'aspettava, dall'altro in realtà aveva sperato di poter ottenere una minima comprensione. Ciò che Sigurd stava dicendo suonava alle orecchie di Saki un fastidioso rimprovero. In qualche modo però, all'interno del discorso, anche se lieve, aveva trovato almeno la sua accettazione e questo, per il momento, le bastava per non cambiare idea. Mentre osservava Jùlio nei suoi allenamenti col padre spesso aveva pensato di fuggire da casa, ma non ne aveva mai avuto coraggio. Solo poi si era resa conto che probabilmente avrebbe avuto bisogno di un compagno, un amico a cui affidarsi durante un viaggio senza meta. In realtà aveva già tentato con un paio di turisti che apparentemente credeva potessero appoggiarla, ma ciò che aveva ottenuto da entrambi era stata solo una grassa risata. Da allora non aveva più provato alcun tentantivo. Solo ora si rese conto che l'opportunità che aveva con Sigurd non sarebbe più stata possibile in un immediato futuro. Per quanto fosse soltanto una ragazzina pensò in fretta e furia sul da farsi. Aveva già fatto diversi progetti durante l'ultimo anno a seconda delle situazioni che le si sarebbero poste davanti. Quindi espose le sue idee: "E' ora di pranzo, entrambi siamo affamati... Credo.." Era infatti giunta alla conclusione che Sigurd non potesse avere molto cibo con sè data la capienza della borsa che portava. "Mia mamma starà sicuramente tornando a casa e tornare con te non è di certo una buona idea..." Sperava che l'uomo capisse la situazione anche se non l'aveva minimamente spiegata: suo padre era un dominatore del fuoco, per giunta militare e fedele alla sua nazione; difficilmente avrebbe accettato un dominatore dell'acqua anche se cresciuto nella Nazione del Fuoco. Per non perdere tempo gli fece cenno con la mano destra di seguirla ed incamminarsi con lei. Così continuò: "Ti nasconderai nelle vicinanze. Conosco un posto perfetto!" disse sorridendo estasiata "Dopo pranzo ti porterò da mangiare" Dal suo tono di voce sembrava quasi si dovesse prendere cura lei di lui, comportandosi esattamente come un padroncino con il suo animaletto. "Dammi il tempo di prepararmi durante questa giornata. Stanotte, quando saranno tutti addormentati..." Si bloccò, non riuscendo a formulare quella parola. "Scapperemo... Quindi devi darti anche tu una mossa!" La sua anima era tormentata e aveva il batticuore per l'emozione. Non capiva bene se fosse felicità o tristezza, entusiasmo o paura. Si arrivò quindi nei pressi della sua abitazione, preceduta e affiancata da una piccola foresta. Lei la definiva tale e l'aveva chiamata Giardino Proibito, in quanto apparteneva solamente a lei; gli abitanti del luogo ovviamente se n'erano fatti una ragione e sorridevano di fronte alla sua vivacità e presunzione infantile. Si fiondò all'interno del Giardino e si trascinò dietro pure Sigurd. Quando realizzò di essere abbastanza nascosta gli spiegò: "Questo è il posto. Sarà il nostro ritrovo fino a domani d'accordo?" Gli fece un sorrisetto malizioso e si portò l'indice sinistro sulle labbra per ricordargli di restare in silenzio, come se stessero giocando a guardia e ladri. "Laggiù c'è casa mia, vado e torno!" E con questa frase lo lasciò.
 
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Anno 16, Mese 7, Giorno 4 (Mattina > Sera) Post 4.

Dopo tutto il suo discorso, Sigurd sperava che la ragazza desistesse o che almeno capisse i reali problemi che avrebbero potuto incontrare ma l’unica cosa che aveva ottenuto era una bambina con la bocca aperta che lo aveva trascinato in una piccola area verde e, con fare da mamma chioccia, lo aveva abbandonato promettendogli di tornare appena le fosse stato possibile. Sigurd si sedette sul prato, assaporando per la prima volta dopo tanto tempo la morbidezza dell’erba non riuscendo però a bloccare il flusso dei pensieri. Saki aveva farfugliato confusamente qualcosa sull’ora di pranzo e sui suoi e poi se n’era andata indicando una bellissima casa in riva al mare. Da quello che si vedeva era la casa di una famiglia benestante in cui non mancava sicuramente nulla e osservandola si accorse di quella austera figura che scrutava il mare da una delle finestre dei piani superiori. Un soldato, probabilmente di alto rango, sembrava essere assorto nei suoi pensieri e notò come questi avesse abbassato lo sguardo osservando la ragazzina che, impacciatamente, aveva cercato di farsi notare a pochi metri davanti alla porta. In che guai si stava mettendo? Quello che stava per fare sarebbe potuto essere considerato da molti come un rapimento bello e buono. E stava per “rapire” la figlia di un militare, forse pure in vista tra le fila della Nazione del Fuoco. Ne valeva davvero la pena? Valeva la pena sobbarcarsi le responsabilità di fare da responsabile ad una bambina? Nonostante tutto quello che diceva e che faceva, alla fin fine non era un mostro, non sarebbe mai riuscito a lasciare a se stessa una compagna di viaggio qualora si fosse trovata in difficoltà, per quanto potesse provare antipatia o qualsiasi altra cosa per lei. E poi si parlava pur sempre di una bambina. Non sapeva esattamente che età avesse ma aveva sicuramente circa metà dei suoi.. Sigurd non sarebbe potuto essere suo padre, ma poco ci mancava! “Odio queste situazioni, ma sembra che mi inseguino.” Sospirò pensosamente. Si alzò e tornò in mezzo alla strada indirizzandosi verso la spiaggia dove si mise a camminare giocherellando con l’acqua che gli bagnava i piedi. Dopo poche ore si fermò sotto un muretto, afferrò dalla borsa un pacco di fiocchi di fuoco, presi nella dispensa del ristorante dei suoi poco prima della partenza da Shu Jing e iniziò a sgranocchiarli rumorosamente aspettando il tramonto. E fu proprio là che prese le dovute decisioni: da come sarebbero progredite le cose avrebbe deciso come comportarsi con la ragazzina e si sarebbe tolto ogni dubbio. Aveva lasciato già fin troppe cose al caso ed ecco come erano andate le cose. Si alzò, si indirizzò verso il mare e cercò di raccogliere una ampia bolla d’acqua con gli eleganti movimenti del suo dominio e, tenendo la massa alta sopra la sua testa, tornò nel giardino mostratogli ore prima da Saki. Qui si sedette vicino ad un albero ed appoggiò la schiena sul tronco di esso, pose l’acqua tra le fronde e chiuse gli occhi aspettando il ritorno della ragazzina godendosi, frattanto, i freschi raggi della Luna sulla sua pelle e la brezza che si sollevava dal mare e che arrivava fin lì. Non fosse stato per la tensione si sarebbe solitamente addormentato in poco tempo.

Edited by ¬Gimodef™ - 24/2/2013, 23:25
 
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Anno 16, Mese 7, Giorno 4, pomeriggio - notte, POST 4


Aveva abbandonato Sigurd in un luogo a lui sconosciuto, ma sicuramente confortevole data la bellissima natura circostante. Aveva letto bene il sole, era giunta l'ora di pranzo e suo padre era già tornato a casa, con Jùlio. Rientrò di corsa tutta sudata e piuttosto affaticata, cosa che fece sospirare non poso la madre. Dopo una breve discussione le era stato ordinato di lavarsi prima di poter sedere a tavola, quindi si cambiò e raggiunse la famiglia. Mangiò malvolentieri il riso per l'angoscia che provava di fronte all'avventura che la stava aspettando, ma essendo il penultimo pasto insieme a loro si applicò nel finirlo tutto. Quasi le vennero gli occhi lucidi, ma trattenne le lacrime bevendo numerosi bicchieri d'acqua. Jùlio di fronte a questo comportamento si preoccupò. Finito pranzo Saki raggiunse la sua camera e si mise a riflettere sul da farsi. Dopo aver spremuto per bene le meningi ed essersi arrabbiata più volte per la mancanza di idee prendendosela addirittura con le ante dell'armadio corse in corridoio per raggiungere la soffitta. Qui, dopo un'oretta di ricerche, vi trovò una borsa piuttosto vecchia e malconcia, ma densa di ricordi per sua madre. Dato che non la utilizzava più, Saki decise di farla sua. Ritornò quindi in camera, dove trovò Jùlio piuttosto curioso, ma inquieto. La ragazzina trovava difficoltà a mentire al fratello, ma quella volta dovette farlo e raccontò di dover fare una gita con la figlia di un negoziante. In realtà qualcosa di vero in questa affermazione c'era. Si sentì piuttosto in colpa per avergli detto una bugia, però non aveva altra scelta. Anche l'ultimo pasto fu piuttosto doloroso e a fatica toccò cibo. Sapeva di doversi nutrire a sufficienza per la partenza. Non ne aveva la forza. Era determinata e convinta della sua scelta, era difficile però dire addio ai propri cari. Ripercorreva i momenti più belli vissuti insieme, gli inutili litigi e le incomprensioni, mentre allo zaino veniva aggiunto un bastone di legno trovato anch'esso in soffitta tempo addietro speranzosa le potesse tornare utile. Era infatti uno dei suoi portafortuna. Dentro la borsa aggiunse pure un ritratto della famiglia, dove lei e Jùlio però avevo solo sette anni. Prima di fingere di coricarsi decise di riesplorare la casa, nonostante la conoscesse a memoria. Scacciò via i cattivi pensieri e sorridente diede la buonanotte a tutti. Aspettò per lungo tempo prima di alzarsi silenziosamente nel bel mezzo della notte. Si preparò e, raccolti la borsa e il bastone, guardò prima il volto del suo gemello dormire profondamente come un angelo e poi, nella camera dei suoi, salutò la madre e il padre con lo sguardo. Giunta in cucina frugò nella credenza e raccolse qualcosa del poco cibo rimasto: qualche pagnotta. Non aveva calcolato che l'indomani era il giorno per andare al mercato. Si dovette quindi accontentare del pane che avrebbe dato al suo nuovo compagno. Aprì piano la porta lievemente cigolante cercando di non fare rumore, anche se il cuore, veloce più che mai, rompeva quel silenzio angosciante. Saki era spaventata e quasi non sbatteva ciglio, attenta a non farsi scoprire e a non svegliare nessuno, vicini compresi. Fece qualche passo indietro e guardò la luna alta nel cielo: era una notte splendida, con un lieve venticello fresco che muoveva delicatamente le foglie e faceva cantare il mare. L'avrebbe più sentito il suono del mare? Di quel mare? Quando sarebbe tornata lo avrebbe ascoltato attentamente. In tutti quegli anni era stato il più grande nemico da affrontare, con le sue onde più volte aveva rischiato la pelle; ora invece era un prezioso amico. Quel profumo di sale se lo sarebbe portato nei polmoni e nel cuore. Guardò la sua casa per l'ultima volta e sussurrò un'ultima frase: "Vi voglio bene" Da qui partì la sua avventura, ciò che aveva sempre atteso. Le brillarono gli occhi per le molteplici emozioni che stava vivendo in una volta sola. Raggiunse di corsa il Giardino Proibito e col fiatone si trovò davanti Sigurd mezzo addormentato. Gli diede una scrollatina e gli fece un grande sorriso. "So di esserti mancata!" Prese la borsa e tirò fuori del pane. "Tieni, come promesso."
 
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view post Posted on 24/2/2013, 23:21     +1   -1




[EXP 440>640 - Sigurd (#0093DD): n° exp (30r100x2)] [DENARO: 200 DEPOSITATO: *Click*... [ABBIGLIAMENTO: una tradizionale casacca blu coperta da un cappotto aperto di una tonalità più scura, entrambi sono decorati con arzigogoli azzurri. I pantaloni, più chiari, riprendono il colore degli stivali di foggia classica decorati con strisce di un blu più chiaro.] [EV: 300, ABILITA': //, ARMATURA: nessuna ARMI: nessuna]

Stats PG:
Atk D.= 750
Def D.= 500
Vel = 300

Mosse caratteristiche-di scuola:



Anno 16, Mese 7, Giorno 4 (Notte ) Post 5.

A giudicare dall’altezza della Luna nel cielo stellato, oramai si era fatto davvero tardi, Sigurd iniziava a dubitare del ritorno della ragazzina e si sentiva invaso da un minimo senso di sollievo. Poi la sentì arrivare. Saki camminava leggera sopra le poche foglie cadute e il prato cercando di fare meno rumore possibile lasciando però trasparire dalla sua andatura un senso misto di agitazione, paura e felicità. Quando lui si era allontanato da casa per la prima volta non aveva provato nulla di eccezionale, solo l'immenso senso di libertà che aveva ricercato per tutta la vita e che pensava gli fosse negato dai genitori apprensivi e dal loro maledetto ristorante. Si chiese però come potesse essere per lei, la bambina che fino a poco prima aveva visto salutare il padre e che aveva certamente vissuto nell’agiatezza. Sicuramente, per quanto potesse essere mentalmente pronta all'evasione, Sigurd non dubitava che se ne sarebbe presto pentita, anche se non lo avrebbe mai ammesso. Aprì gli occhi ed afferrò una pagnotta ben cotta che gli era stata lanciata. Quel gesto, seppure nulla di speciale, stranì per un momento il giovane dominatore che guardò incuriosito prima il pane tiepido fra le sue mani e poi il viso della sua futura compagna. Ora che la guardava sotto i raggi della Luna si accorse di come si fosse organizzata per la partenza: oltre la tenuta che aveva sfoggiato già la mattina precedente, forse un po’ troppo pesante per la stagione calda che sembrava non voler graziare nemmeno quell’anno, aveva aggiunto una borsa dall’aspetto malconcio ed un bastone lungo che la faceva sembrare più piccola di quanto non fosse. “Sai, pensavo non venissi più” - disse osservandola freddamente negli occhi - “Speravo non venissi più, che ti fossi addormentata in modo tale da potermene andare domani mattina senza farmi troppi scrupoli di coscienza, per dirla tutta.” concluse. Osservò di nuovo il pane, lo mise nella borsa con un gesto rapido e si affrettò a ringraziare “E non pensavo nemmeno che mi avresti portato qualcosa da mangiare, grazie. Questo però non mi fa cambiare idea e ti devo avvisare che ho deciso di verificare realmente se puoi venire con me o meno. Non che mi senta superiore, ma ho già abbastanza problemi da solo”. Senza neanche concludere la frase Sigurd mosse velocemente le braccia scaraventando la massa di acqua, nascosta precedentemente tra le foglie dell’albero sopra di lui, verso Saki che si trovava proprio di fronte a lui.
*Getto d'acqua C* atk=750+15=765 vel=300+15=315
Non era una mossa particolarmente potente, di questo Sigurd era consapevole, ma voleva solo avere delle conferme. Se si fosse accorto che la situazione era troppo squilibrata avrebbe immediatamente interrotto lo scontro e lo stesso avrebbe fatto in caso contrario. Non voleva farle del male e tanto meno ne voleva fare a se stesso ma non poteva mettere a repentaglio le sue future azioni per un capriccio momentaneo di una bambina. Magari, se Saki si fosse accorta di quanto potesse essere complicato il combattimento con una persona “amica” avrebbe anche capito quanto lo fosse con avversari spietati provenienti da chissà dove che avrebbero anche tralasciato il fatto che lei fosse una bambina pur di perseguire i loro spregiudicati fini.
 
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view post Posted on 25/2/2013, 16:13     +1   -1
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~Abbigliamento: Sopra a pantaloni stretti e una maglia a maniche lunghe entrambi neri porta un'altra maglia bianca larga con polsini stretti e una tunica senza maniche lunga fin sopra il ginocchio color marrone scuro con una striscia d'oro che la caratterizzano ai bordi. Le scarpe sono piccole, semplici e marroni, le arrivano sino alle caviglie.
~Abilità: /
~Armatura: /
~Armi: 乀 Bastone lungo (Armi lunghe)

Stats PG
Livello 4
Atk 450
Def 450
Vel 300
EV 800 (485)

Mosse caratteristiche/di scuola:
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Anno 16, Mese 7, Giorno 4, notte - Giorno 5, alba, POST 5


Stava per rispondere alla sua prima frase contenta del suo nuovo compagno, quando lui la guardò freddamente e continuò a parlare. Saki si arrabbiò e si mise a controbattere. "Se davvero speravi non venissi più, allora perchè sei rimasto ad aspettarmi? Avevi tutto il pomeriggio per abbandonarmi ed andartene a gambe levate!" Faceva gli occhi piccoli e seccati e il suo tipico broncio prese forma sul suo viso. Così Sigurd mise la sua pagnotta dentro il suo zaino e ringraziò. Saki rimase sorpresa, si sarebbe infatti aspettata che, affamato com'era, se la sarebbe di sicuro mangiata, se non divorata in un solo boccone. A quanto pare sarebbe rimasto a digiuno e l'avrebbe tenuta come scorta. Alle nuove parole di Sigurd, Saki dedusse sbigottita fosse un tipo piuttosto indeciso e in lotta con sè stesso, non capendone il motivo. Viaggiare doveva essere la cosa più divertente al mondo, un'avventura senza meta, dove regna solo la libertà e la speranza è l'ultima a morire. Si possono scoprire nuove persone, nuovi cibi, nuovi paesaggi e soprattutto avrebbe potuto migliorarsi raggiungendo Jùlio e il padre. Era certa che al suo ritorno l'avrebbero finalmente apprezzata ed elogiata per quello che era, dimostrando le sue doti e la sua personalità. Già immaginava gli sguardi sbigottiti della famiglia, ma prima di allora sarebbero passati mesi, forse anni. Forse non sarebbe addirittura tornata. Sigurd continuava a sottovalutarla e a dimostrare la sfiducia che aveva nei suoi confronti. Ciò faceva solo urtare il sistema nervoso di Saki, impaziente più che mai di partire. In quel momento non avrebbe in alcun modo accettato la disapprovazione dell'uomo, piuttosto l'avrebbe preso a botte. A quanto pare era anche l'intenzione di Sigurd di combattere, perchè senza alcun preavviso aveva scagliato contro la ragazzina un getto d'acqua molto potente. Saki, colta di sorpresa, ma non impreparata, cercò di reagire invano, data la corta vicinanza.
(A.Def *Diretto C* def=0 vel=300 + 15= 315) EV: 485
Colpita violentemente e scaraventata qualche metro indietro, si ritrovò bagnata fradicia. Dopo qualche colpo di tosse riuscì a riprendere fiato. Si rialzò tremante, un pò dal freddo, un pò dalla paura, un pò dal dolore. Aveva sbattuto contro un cespuglio e si era procurata dei graffi sul viso e sulle mani, che gli bruciavano maledettamente. Non si scoraggiò e la rabbia rossa le salì fino al cervello. Così prese la rincorsa e si scagliò con tutte le sue forza su Sigurd, che in quel momento odiava tremendamente. Mentre fingeva di caricare il suo pugno destro, in realtà caricava il suo pugno sinistro, quello meno dolente e con pochi graffi. Era furiosa: perchè i dominatori dovevano sempre avere la meglio su quelli più sfortunati che non avevano ricevuto quella dote innata? Anche lei valeva persona e avrebbe cercato di ottenere il giusto rispetto anche da quell'uomo. Sicuramente.
(A.Atk *Diretto C* atk= 450+15=465, vel=300 + 15=315)
Probabilmente non gli avrebbe creato alcun danno, in fondo lei era solo una bambina di quasi dodici anni. Sigurd avrà avuto più o meno il doppio della sua età, ovvero una doppia esperienza rispetto a lei. E mentre il combattimento riprendeva la luce dell'alba faceva la sua comparsa con i suoi colori più variegati, illuminando intensamente il mare che ora brillava e scatenava la sua forza. Saki sperava che quel nuovo giorno si trasformasse nell'inizio di una nuova vita.
 
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view post Posted on 25/2/2013, 17:07     +1   -1




[EXP 640>740 - Sigurd (#0093DD): n° exp (30r100)] [DENARO: 200 DEPOSITATO: *Click*... [ABBIGLIAMENTO: una tradizionale casacca blu coperta da un cappotto aperto di una tonalità più scura, entrambi sono decorati con arzigogoli azzurri. I pantaloni, più chiari, riprendono il colore degli stivali di foggia classica decorati con strisce di un blu più chiaro.] [EV: 300, ABILITA': //, ARMATURA: nessuna ARMI: nessuna]

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Anno 16, Mese 7, Giorno 5 (Alba ) Post 6.

Il suo getto d’acqua aveva colpito la ragazzina in pieno facendola rimbalzare un paio di metri indietro e addirittura sbattere contro la vegetazione. Sebbene fosse stato un colpo a sorpresa e innegabilmente scorretto, dato che lei non si sarebbe certo aspettata da lui un comportamento del genere dopo il breve dialogo con cui si erano lasciati, Sigurd doveva ammettere che lei aveva immediatamente reagito cercando di difendersi assestando un pugno anche se poi era precipitata al suolo come una foglia. Il fatto che non si fosse rialzata immediatamente e che addirittura avesse fatto un capitombolo del genere al primo colpo suscitò i timori di Sigurd che scomparvero fortunatamente, come la neve si scioglie al sole, appena la vide rialzarsi furente. “Come ci si sente, eh? Ti senti davvero pronta per tutto questo?” - le disse con tono di sfida cercando di suscitare le sue reazioni– “È bastato un semplice getto d’acqua per farti provare tutto quel dolore in una volta sola, pensi davvero di poter sopportare altro?” Tra le sue intenzioni non c’era farle del male fisico ma sapeva che quella sarebbe potuta essere davvero l’unico metodo per raggiungere il suo obiettivo. Oltretutto, Saki non sembrava esserne uscita esageratamente malconcia dal suo attacco e Sigurd sapeva che avrebbe potuto rimediare non appena avessero finito di combattere. Come si aspettava la ragazzina aveva cercato anche di colpirlo con una mossa fisica analoga a quella usata precedentemente per difendersi simulando addirittura una finta e il dominatore non ebbe troppi problemi a richiamare l’acqua, che prima le aveva scagliato contro, per plasmare un ampio getto sulla traiettoria del colpo in cui il pugno si infranse rumorosamente facendo schizzare il liquido in tutte le direzioni.

(A.Def *Getto d'acqua C* def= 500+00= 700 vel= 300+15 EV= 500-0 =500)

Oramai era chiaro che si trovava di fronte ad una giovane non dominatrice davvero determinata che quindi era degna della sua fiducia e che avrebbe potuto raggiungere ottimi livelli nel giro di pochi anni di allenamento di cui lo stesso Sigurd aveva bisogno. Con un rapido gesto congelò l’acqua intorno al braccio di Saki nella speranza di poterla immobilizzare e si allontanò senza neanche controllare se la sua mossa fosse andata a buon termine, non era quello che gli interessava. “Potrei anche lasciarti così ed andarmene, sai? Prima mi hai chiesto perché non fossi andato via durante il pomeriggio e la risposta direi che è più che semplice. Una volta data la mia parola difficilmente ci ripenso ma devi concedermi che avere dei dubbi su di te è più che legittimo. Anche perché non so se hai considerato il fatto che i tuoi potrebbero anche pensare che io ti abbia rapito strappandoti dal tuo letto nel cuore della notte. Già mi vedo i titoli di giornale con una tua foto sotto... Ad ogni modo, ho deciso che puoi venire con me. Fai attenzione: non ho detto che ti porto con me ma che tu puoi venire con me. Chiari?” disse osservando la linea dell’orizzonte ora colorata dai primissimi bagliori del Sole. Si stava facendo tardi e presto in casa si sarebbero accorti dell’assenza di Saki e si sarebbero mosse le prime ricerche, meglio muoversi subito. “Vuoi che dia un’occhiata a quelle ferite mentre magari ti scongelo se non sei ancora riuscita a farlo da sola?

Edited by ¬Gimodef™ - 25/2/2013, 17:24
 
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view post Posted on 25/2/2013, 17:58     +1   -1
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~Abbigliamento: Sopra a pantaloni stretti e una maglia a maniche lunghe entrambi neri porta un'altra maglia bianca larga con polsini stretti e una tunica senza maniche lunga fin sopra il ginocchio color marrone scuro con una striscia d'oro che la caratterizzano ai bordi. Le scarpe sono piccole, semplici e marroni, le arrivano sino alle caviglie.
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Anno 16, Mese 7, Giorno 5, alba, POST 6


Prima dell'attacco, Sigurd l'aveva istigata a continuare e di fronte ad una presa in giro simile la ragazzina non aveva fatto altro che ascoltarlo. Il suo pugno aveva colpito solamente acqua che, per l'impatto, si spanse dappertutto. Non fece nemmeno in tempo a guardare il volto del suo momentaneo nemico che subito sentì qualcosa stringerle il braccio. Del ghiaccio infatti si stava formando intorno a quello, perciò Saki cercò di liberarsene agitandolo violentemente e velocemente in alto e in basso, senza alcun risultato. Mentre Sigurd indietreggiava, lei raggiunse un albero e arrabbiata scagliò il braccio contro di esso più e più volte fino a rompere definitivamente il ghiaccio. Il comportamento dell'uomo non le piaceva per niente, sembrava quasi fosse sua intenzione umiliarla. Lui parlò e spiegò le sue intenzioni e Saki anche comprendendo il suo comportamento non volle accettare il suo aiuto. Non era riuscita a combinare niente e questo le bruciava. Strinse i denti per trattenersi dall'urlare per il nervoso. Piuttosto si sedette di sana pianta incrociando le gambe e chiudendo gli occhi, come se il fatto di non poter vedere Sigurd riuscisse a farla sbollire. Quando pensò di essersi finalmente calmata inspirò ed espirò lentamente riaprendo gli occhi. Abbassò gli occhi e trascorsi alcuni secondi porse le mani graffiate in avanti. "Muoviti che bruciano. E' tutta colpa tua, quindi vedi di renderti utile" gli disse umile. Non si alzò in piedi, nè alzo lo sguardo. Non aveva minimamente pensato alle conseguenze di quella fuga. Probabilmente di lì a poco i suoi genitori si sarebbero accorti della sua scomparsa e sarebbero usciti infuriati di casa urlando a squarciagola. Presto l'intera isola sarebbe venuta a conoscenza del caso di una bambina scomparsa, di circa dodici anni, con i capelli rossi, troppo bassa, piccola e minuta per essere fuggita da sola. La colpa sarebbe ricaduta interamente su Sigurd, se mai gli avessero scoperti. Bisognava quindi darsi da fare, prendere una decisione e correre via da quel luogo divenuto anche per lei pericoloso. Realizzò, mentre rifletteva sul da farsi, che si era dimenticata a casa una di quelle cartine di suo padre in cui erano segnati tutti i territori e tutte le città del mondo. Spesso aveva desiderato di visitare il Regno della Terra, il Polo Nord e uno dei Templi dell'Aria. Questi ultimi però necessitavano di un mezzo di trasporto volante, quindi non era possibile raggiungerlo ed era al di fuori della sua portata. Data la pericolosità dell'avventura avrebbe avuto bisogno di cibo o medicinali, pensava quindi di fare visita ad un mercante prima di partire definitivamente. Il problema più grande era dove andare. Quale sarebbe stata la loro destinazione? Cercò di ricordare qualche punto di riferimento della cartina che aveva aperto e riaperto infinite volte, rovinandola e macchiandola. Sicuramente sapeva che avrebbero dovuto abbandonare l'isola con una nave. Prima di tutto dove si prendeva la nave? Non era a conoscenza di queste informaazioni. Se avessero potuto scegliere loro la rotta, la cosa più intelligente sarebbe stata raggiungere il Regno della Terra, in particolare attraversare la Foresta di Wulong per raggiungere la città di Gaolin. Decise quindi di sollevare la testa e di incrociare gli occhi con quelli di Sigurd. "Dove dobbiamo andare?" chiese curiosa. Il sole stava facendo velocemente la sua comparsa e le sfumature rosa del cielo si stavano trasformando in azzurro. Almeno sarebbe stata una bella giornata. Saki era inoltre interessata ad approffondire la conoscenza con il suo compagno e avrebbe voluto, se anche lui sarebbe stato d'accordo, diventare suo amico. Forse avevano più cose in comune di quanto si aspettassero. All'idea Saki accennò un sorriso.
 
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view post Posted on 25/2/2013, 18:47     +1   -1




[EXP 740>940 - Sigurd (#0093DD): n° exp (31r100x2)] [DENARO: 200 DEPOSITATO: *Click*... [ABBIGLIAMENTO: una tradizionale casacca blu coperta da un cappotto aperto di una tonalità più scura, entrambi sono decorati con arzigogoli azzurri. I pantaloni, più chiari, riprendono il colore degli stivali di foggia classica decorati con strisce di un blu più chiaro.] [EV: 300, ABILITA': //, ARMATURA: nessuna ARMI: nessuna]

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Anno 16, Mese 7, Giorno 5 (Alba ) Post 7.

Girandosi Sigurd aveva intravisto Saki seduta a terra. Sebbene lei fosse rimasta in silenzio Sigurd intuiva di aver centrato il bersaglio costringendola a riflettere un momento sulle reali conseguenze delle azioni di ogni essere umano e sul fatto che da quel momento in poi sarebbe stata considerata un’adulta a tutti gli effetti. Per un attimo non scoppiò a ridere quando sentì i convulsi tentativi di fuga dalla morsa di ghiaccio che le aveva formato sul polso ed in particolare i colpi assestati contro il tronco di un povero albero conto cui, in fine, il bracciale cristallino si era infranto dopo una serie di interminabili scricchiolii. Era rimasto fermo sulla sua posizione per un po’, aspettando che la ragazzina si decidesse a parlare per comunicargli le sue decisioni e fu contento quando mestamente gli chiese di darle un’occhiata alle mani che intanto porgeva nella sua direzione. Sembrava quasi che il breve combattimento le avesse fatto abbassare un po’ la cresta e l’avesse fatta tornare un po’ più la bambina della sua età che sarebbe in effetti dovuta essere. Sigurd si avvicinò lentamente, raccogliendo da dove gli fosse possibile ogni schizzo di acqua disponibile, si inginocchiò ed esercitò una delle mosse che gli erano state più utili durante il suo soggiorno sotto le cascate. Dopo averle preso tra le sue mani quelle di Saki, arrossate e graffiate, in particolare quella su cui si era formato lo strato di ghiaccio che appariva ora quasi bruciacchiata dal freddo, le ricoprì con l’acqua raccolta che, a causa del dominio, aveva iniziato a risplendere debolmente. Piano piano aveva esteso sopra tutto il corpo il liquido creando un impercettibile velo azzurrino in contrasto con il rosa del cielo e il blu scuro dell’ombra che ancora li circondava.

(A.Cur *Guarigione C* EV: 585)

Non è molto ma ti sentirai subito meglio, cerca di muoverti il meno possibile. E respira tranquilla che l’acqua non finirà per affogarti, almeno non questa volta” disse lasciandosi sfuggire una piccola battuta che continuò a risuonargli nelle orecchie per un po’, tanto fosse disabituato a quell'aspetto di sé. Finalmente Saki decise di aprire gli occhi e di alzare lo sguardo verso quello di Sigurd che per tutta risposta lo abbassò leggermente fingendo di concentrarsi sull'azione curativa. Quando questa gli chiese dove sarebbero andati lui capì che era davvero arrivato il tempo di muoversi. “ Andremo dove la prima nave in partenza da questo posto andrà. Non possiamo fare gli schizzinosi e non abbiamo tanto meno tempo per decidere un piano di spostamenti abbastanza efficiente da soddisfare i nostri interessi. La nostra unica priorità è andarcene da questo posto. Inizialmente avevo pensato di dirigermi verso la Capitale ma non vorrei finire per essere intralciato dai tentativi dei tuoi di rintracciarti. Potresti raccontarmi qualcosa in più su di te e sulla tua famiglia?” disse concludendo la guarigione e drenandole via ogni rimasuglio di liquido che poi lasciò assorbire dal terreno “Io ho finito, appena ti senti pronta alzati, ma cerca di farlo lentamente, e ci dirigiamo immediatamente verso il porto. Io ho razioni di cibo solo per me ma che possiamo dividere ma dovremo comunque acquistarne non appena possibile.. Inutile dire che pure per quello dovremo aspettare la nostra prossima tappa, se per te non è un problema.” concluse alzandosi e guardandola in faccia finendo per impensierirsi di nuovo vedendo come oramai fosse quasi mattina.

La mossa non me l'hanno ancora inserita in scheda ma ho già fatto richiesta perchè lo facciano, quindi non penso mi diranno qualcosa contro. Dove ci dirigiamo ora? :S


Edited by ¬Gimodef™ - 25/2/2013, 21:39
 
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(Master)
view post Posted on 25/2/2013, 21:34     +1   -1




Gim, devi usare la formula anche per la guarigione. Riguardati il regolamento, c'è la scrittura apposita per le azioni curative.
 
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¬Gimodef™
view post Posted on 25/2/2013, 21:41     +1   -1




Si grazie Sil (?), scusa (:
 
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16 replies since 21/2/2013, 22:15   219 views
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