La Nazione del Fuoco - GdR

A scuola da Lien

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Hachiky"myfairytales
view post Posted on 14/5/2013, 15:32     +1   -1




CITAZIONE

ANNO 16, MESE 1, GIORNO 8, POST 1, mattina
Simulare il disordine presume una perfetta disciplina, simulare paura il coraggio, simulare debolezza la forza
[1.670 Lien (orchid): n° exp (35r100x2)] [DENARO: 500 RdT DEPOSITATO: conto , ABBIGLIAMENTO: abito lungo in seta verde chiaro, con decori floreali sulle estremità delle maniche, capelli raccolti in ornamenti colorati] [EV: 400, ABILITA': //, ARMATURA: //, ARMI: // ]

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Mosse caratteristiche-di scuola: //


Lien-Nguyet, nobildonna del Regno della Terra, per anni governatrice di Senlin, sedeva mollemente, ma con grazia, su una poltrona imbottita nelle sue stanze nel Palazzo Reale della Nazione del Fuoco, nonché sede dell’Imperatrice. Le carte che aveva tra le mani erano gli esercizi di calligrafia di Ilah, primogenita della stessa Imperatrice e da qualche giorno sua allieva e protetta. Era stata un’impresa farla scrivere come si deve, visto il carattere disperatamente ansioso di quella bambina, ma a quanto pareva ne era valsa la pena: nonostante l’età, la piccola dimostrava una certa predisposizione, che coltivata a dovere poteva diventare talento. Non c’era stato modo però di farle decidere se quella disciplina le piaceva o meno; Lien si sarebbe presa cura anche di questo, ovviamente: nella vita era bene farsi piacere ciò in cui si eccelleva, e diventare bravi in tutto il resto. Dal momento in cui aveva deciso che il suo successo a corte passava per la riuscita della ragazzina, la donna dedicava buona parte del suo tempo a pensare a come sviluppare un po’ di spina dorsale in quella creatura molle e inconsistente che era Ilah. Naturalmente la gente che la circondava era convinta che lei agisse perché onorata di essere stata convocata a corte, seppure come istitutrice, e in ogni caso nessuno sospettava quanto fossero intensi e mirati i suoi sforzi: per il mondo Lien era una donna sciocca e frivola, che aveva fatto carriera unicamente per i suoi natali e perché si era mostrata collaborativa nei confronti di Iris ai tempi della Conquista. Un giorno avrebbero capito quanto si sbagliavano. O forse no; molto presto Lien sarebbe stata molto più potente di tutti loro messi insieme, ma non era necessario che lo sapessero: era il controllo che lei agognava, l’opinione che gli altri avevano di lei era solo uno strumento, come tutto il resto.
Lanciò un’occhiata alla pendola e sobbalzò con un piccolo strillo, fingendo che l’ora raffigurata l’avesse sorpresa. “Per tutti i fantasmi di Senlin, guarda quanto è tardi!” disse ansiosa. “Miri, sciocca ragazza, perché non mi hai detto nulla?” La giovane cameriera sobbalzò, l’ansia dipinta sul volto. “Oh, lascia perdere, sciocchina. Stavi pensando di nuovo a quel giovanotto, vero? In effetti è piuttosto grazioso, con quegli occhi scuri…” disse con rinnovata gentilezza, dando anche un buffetto su una guancia alla ragazza. “Va da lui, tanto per le prossime ore sarò impegnata con la Principessa, non avrò bisogno di te. Vai, basta che ricordi di tornare in tempo per prepararmi il bagno alle rose, sai che non posso pranzare senza aver fatto il mio bagno alle rose.” La ragazza ringraziò inchinandosi più volte prima di congedarsi. Lien la guardò andare via con una punta di soddisfazione: la maggior parte dei nobili non si rendeva conto di quanto utile potesse essere avere una buona reputazione tra i sottoposti. Iris stessa sembrava credere di poter sempre risolvere tutto con la forza dei suoi eserciti o delle sue Pupille. O con un duello Agni Kai: l’aristocrazia della Nazione del Fuoco era davvero la culla della barbarie.
Lien uscì dalle sue stanze mostrando una lieve fretta: come ogni giorno sarebbe arrivata lievemente in ritardo, si addiceva alla stupidità del suo personaggio. Dirigendosi verso la sala dove teneva le sue lezioni Lien salutò con un lieve sorriso i servitori presenti; arrivata alla soglia si informò se la Principessa fosse già all'interno e chiese di essere annunciata. Con un paio di inservienti con cui aveva già avuto modo di parlare scambiò anche qualche chiacchiera inconsistente. Solo con le Pupille non provava a ottenere confidenza, era abbastanza certa che sarebbe stato del tutto inutile: aveva deciso fin dal principio di fingere di esserne terrorizzata, sgranava gli occhi e sbatteva le palpebre ogni volta che ne vedeva una.
 
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view post Posted on 18/5/2013, 17:33     +1   -1
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a. 16, mese 1, giorno 8, POST 6mattina

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Iris era sfinita: aveva passato due misere ore ad allenarsi, ma si sentiva come se avesse combattuto per due giorni; il suo corpo non rispondeva come voleva, i suoi colpi erano fiacchi, troppo lenti, e la cosa la infastidiva. Le guardie probabilmente non si erano accorte della differenza e forse alle Pupille poteva sfuggire visto che nessuna di loro era una dominatrice, ma un osservatore esperto lo avrebbe capito all'istante: era peggiorata molto. La donna tamponò il volto sudato con un telo, avviandosi a passo deciso verso le proprie stanze. Avrebbe fatto una doppia sessione di allenamento il giorno seguente, a costo di stravolgere la sua intera agenda! Fu allora che scorse Ilah procedere in direzione opposta. Gli occhi della donna si illuminarono, ma subito riprese il controllo e scrutò la piccola con aria severa finché questa si inchinò rispettosamente di fronte a lei. Rispose a sua volta con un cenno di saluto, ripromettendosi di andarla a trovare quella sera stessa. Cresceva in fretta... e avrebbe voluto poter passare più tempo con lei... ma sapeva che se avesse mostrato un solo segno di affetto nei suoi confronti abrebbe trasformato la bimba nel bersaglio preferito di tutti i malintenzionati che intendevano arrivare a lei. Se solo quell'idiota di suo marito... Iris affrettò il passo, sparendo dietro alla grande porta dorata che separava il corridoio dalle sue stanze.

Ilah attese che sua madre si fosse voltata, prima di raddrizzarsi di nuovo. Si girò un poco per vederla andare via, con quel suo passo così sicuro ed elegante... e la spiacevole sensazione di aver perso un'altra occasione. Sozin. Del suo fratellino sapeva solo il nome, eppure a corte tutti non parlavano d'altro. Era curiosa di vederlo: chissà se somigliava a papà. Non riusciva ad immaginarsi suo padre appena nato, con la testa grossa e la barba tutt'intorno. Aveva provato a fare un disegno, il giorno precedente, ma l'immagine non la convinceva. Scese la lunga scalinata che portava al piano inferiore, dove si trovavano gli uffici e la sua sala studio, pregando silenziosamente che quel giorno la governatrice non riprendesse a fare tutte quelle domande difficili. Forse l'avrebbe fatta scrivere. Quello era meglio. Almeno mentre scriveva doveva essere concentrata e non le faceva domande. Aveva capito che se tracciava i segni lentamente riusciva a far durare più a lungo quella parte della lezione e, non ne era del tutto sicura, ma Lein sembrava quasi soddisfatta. L'ultima volta, almeno. Prese posto sul divanetto e raccolse un libro, fingendo di leggerlo. Troppi di quei caratteri non li aveva mai visti e non riusciva a capire una sola frase, ma era bello pensare che dietro a tutti quei segni ci fosse una storia pronta per essere scoperta.

Un valletto annunciò che la governatrice era arrivata: "falla entrare" ordinò Ilah, tentando di imitare il tono pomposo di sua madre. Le Pupille continuavano ad osservarla immobili, una accanto alla porta, l'altra nei pressi della finestra. Ilah non si alzò, ma posò il libro e mosse alla donna un leggero cenno di saluto, come sua madre aveva appena fatto con lei. Aveva una richiesta da fare, quel giorno. Aprì la bocca per dire qualcosa, poi le venne un dubbio: doveva prima salutare? O era suo diritto chiedere direttamente, visto che aveva ormai capito di essere più importante della governatrice? O forse doveva direttamente ordinare quello che voleva, con voce forte e sicura come le avevano insegnato? Richiuse la bocca con una smorfia frustrata, poi si lasciò affondare tra i cuscini del divano, sentendo gli occhi di tutti i presenti puntati su di lei. Odiava quella sensazione!
 
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Hachiky"myfairytales
view post Posted on 19/5/2013, 21:17     +1   -1




ANNO 16, MESE 1, GIORNO 8, POST 2, mattina
Simulare il disordine presume una perfetta disciplina, simulare paura il coraggio, simulare debolezza la forza
[1.920 Lien (orchid): n° exp (18r50)] [DENARO: 500 RdT DEPOSITATO: conto , ABBIGLIAMENTO: abito lungo in seta verde chiaro, con decori floreali sulle estremità delle maniche, capelli raccolti in ornamenti colorati] [EV: 400, ABILITA': //, ARMATURA: //, ARMI: // ]

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Lien si chiedeva sempre più spesso che tipo di educazione avesse ricevuto quella bambina. “Molti rimproveri e molte poche lodi, si direbbe.” La sua autostima andava costruita da zero. “Se non altro sta imparando come fare cenni di saluto. Miglioriamo.” “Buongiorno, Principessa Ilah. Ancora a fare la ritrosa, vedo. Eppure credevo che ormai fossimo diventate amiche… Non importa. Quello che importa è che le principesse non annaspano come carpe-lumaca tirate fuori dallo stagno: se aprite bocca dovete parlare. Se intendete stare zitta non aprite proprio bocca.” Evitò di farle notare che quell’argomento era già stato affrontato prima, pressappoco negli stessi termini. “Adesso io uscirò dalla stanza, fingendo di non avervi ancora vista questa mattina, ed entrerò di nuovo; e stavolta voi direte quello che dovete dire, d’accordo?” Richiuse la porta dietro di sé, per poi riaffacciarsi nuovamente. “In generale, Principessa, gli inferiori in grado salutano per primi, a meno che non siano vostri ospiti particolarmente graditi per qualche ragione… ad esempio se avete un grosso favore da chiedere. In quel caso farete loro l’onore di salutare per prima. Ma solo in circostanze molto speciali, badate bene. In tutti gli altri casi, gli inferiori salutano per primi e voi rispondete prima di dire altro.” Aveva la sensazione che la ragazzina fosse piuttosto incerta sull’argomento: ci mancava solo che si spargesse la voce che lei la stava educando come una zotica. “A meno che, naturalmente, non vogliate essere volutamente sgradevole, ad esempio se chi avete di fronte si è comportato male. Spero proprio che non sia il mio caso.” fece con una risatina, poi richiuse la porta. Aspettò un minuto per dare alla bambina il tempo di rendersi conto di quello che doveva fare – tendeva a perdersi in un bicchier d’acqua – poi bussò e aprì la porta, entrando. “Buongiorno, Principessa Ilah. Come va stamattina?”
 
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view post Posted on 20/5/2013, 15:06     +1   -1
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"Ancora a fare la ritrosa, vedo"
commentò la governatrice. Ilah avrebbe voluto poter scomparire all'istante, inghiottita dal grande divano dello studio. Probabilmente sarebbero stati tutti più felici. La governatrice era sempre gentile con lei, ma qualcosa le diceva che passare tutto quel tempo con lei a insegnare, correggere tutti i pasticci che faceva, poi ricominciare da capo... non le piaceva per niente. "Mi dispiace" sussurrò, incerta. Una principessa non si dispiaceva dei sottoposti, lo sapeva... ma forse lei non era una vera principessa. Quel pensiero la paralizzò, impedendole di seguire a dovere il resto del discorso di Lien. Forse era una carpa-lumaca. La balia le aveva raccontato la storia di uno spirito cattivo che prendeva di notte i bambini per lasciare al loro posto delle creature stupide e maligne, senza che nessuno si accorgesse di niente. Magari era successo così. Magari la mamma lo aveva capito, per quello era sempre tanto arrabbiata. Magari anche lei aveva mandato un bel popolano senza macchia e senza paura a cercare la sua vera figlia e stava solo aspettando il momento migliore per buttarla fuori da palazzo...

"In generale, Principessa, gli inferiori in grado salutano per primi" spiegò ancora la governatrice, ma la bimba si limitò ad annuire, senza ascoltarla. Ormai aveva capito il suo unico, grande, problema. Non era lei la Principessa Ilah, per quello non capiva niente, per quello non era una brava dominatrice e non riusciva a comportarsi come una vera principessa! Sentì su di sé lo sguardo delle Pupille: loro sapevano tutto? Lo avevano detto alla mamma? O erano state loro a fare lo scambio? Forse doveva avvertirla. Forse, se le avesse raccontato la verità, avrebbe capito che lei non voleva fare niente di male.
La porta si aprì di nuovo, facendo sobbalzare la bambina: “Buongiorno, Principessa Ilah. Come va stamattina?” cinguettò la governatrice. Principessa... fu troppo per la piccola. Ilah lanciò un'occhiata alla donna, poi nascose la testa tra i cuscini del divano scoppiando in un pianto disperato... e non le importava un bel niente se non era degno di una principessa, tanto non era una principessa!
 
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Hachiky"myfairytales
view post Posted on 24/5/2013, 17:09     +1   -1




ANNO 16, MESE 1, GIORNO 8, POST 3, mattina
Simulare il disordine presume una perfetta disciplina, simulare paura il coraggio, simulare debolezza la forza
[2.200 Lien (orchid): n° exp (25r80)] [DENARO: 500 RdT DEPOSITATO: conto , ABBIGLIAMENTO: abito lungo in seta verde chiaro, con decori floreali sulle estremità delle maniche, capelli raccolti in ornamenti colorati] [EV: 400, ABILITA': //, ARMATURA: //, ARMI: // ]

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Lien faceva un vanto della sua totale incapacità di sorprendersi, qualunque fossero le circostanze. Il suo rimanere paralizzata al centro della stanza derivava quindi, decise, più dallo stupore per l’essere stata colta alla sprovvista che dalla causa di quello spaesamento. La causa stava singhiozzando disperatamente sul divano, in atteggiamento davvero poco principesco. Non che fosse il problema maggiore, ovviamente. “E adesso che diavolo le prende?” pensò la donna, troppo sconcertata per irritarsi: ogni volta che credeva di aver capito come prendere la bambina veniva fuori qualcos’altro, lei aveva una reazione del tutto inaspettata… secondo molte persone due giorni erano pochi per conoscere una persona, ma un’altra cosa di cui Lien andava fiera era il saper decidere come gestire le persone dopo poche ore: nella politica a volte la tempestività era tutto. Forse quella ragazzina aveva deciso di andare in frantumi tutte le certezze di Lien in una volta sola, ma lei non era disposta a permetterlo; tantomeno avrebbe lasciato che la piccola le sfuggisse di mano. Ora, la donna era abbastanza certa che un bambino in lacrime andasse preso a schiaffi oppure consolato. La prima era chiaramente impraticabile, quindi rimaneva la seconda, ma che la terra la inghiottisse se sapeva come fare! Che ne sapeva lei di bambini?! Decise di procedere per tentativi e si sedette sul divano, accanto alla Principessa. “E adesso?” Poteva provare a parlarle, ma non credeva che avrebbe ascoltato. La toccò, ma all'ultimo decise che una pacca sulla spalla poteva essere troppo poco, quindi gliela strinse con delicatezza, sperando di confortarla un poco e guadagnarsi la sua attenzione. “Principessa, non fate così! Che vi succede? E’ per quello che ho detto? Non è davvero nulla di grave, l’etichetta è una faccenda complicata! Ci vogliono anni e anni di pratica per padroneggiarla del tutto. Se smettete di piangere posso raccontarvi di tutte le volte che io mi sono comportata in maniera inadeguata da bambina e sono certa che vi renderete conto che piccoli errori come questi non sono nulla rispetto a quelli che ho commesso io.” In verità Lien non ricordava nessun episodio del genere della sua infanzia, ma era molto brava a inventare e a rendersi credibile. “Vi assicuro che ero una bambina tremenda, la disperazione della mia famiglia, eppure vedete bene che oggi ho una posizione di tutto rispetto. Si aggiusterà tutto, ma ora smettete di piangere.” disse in tono quasi supplichevole, e una volta tanto era abbastanza sincera nei suoi sentimenti: che succedeva se non smetteva? Non avrebbero dato la colpa a lei?
 
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view post Posted on 25/5/2013, 21:32     +1   -1
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a. 16, mese 1, giorno 8, POST 8mattina

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Ilah sentì la presenza della governatrice accanto a lei, ma stava troppo male, le lacrime non smettevano di scendere e probabilmente alla governatrice non sarebbe importato un bel niente di lei, se davvero avesse saputo... "piccoli errori come questi non sono nulla rispetto a quelli che ho commesso io" spiegò la donna con voce gentile. Ilah tirò su col naso, rannicchiandosi ancora di più. Non voleva creare tanto disturbo, non voleva che una persona così importante si preoccupasse tanto per lei "mi dispiace" singhiozzò, tremando nel tentativo di trattenersi. Sentì la mano della donna posarsi sulla sua spalla con un tocco gentile che le scaldò il cuore. "Mi dispiace" singhiozzò di nuovo, voltandosi verso la donna per aggrapparsi a lei in un abbraccio. "Vi assicuro che ero una bambina tremenda, la disperazione della mia famiglia" continuò la governatrice. Ilah strinse con forza l'abito della donna e, piano, piano, i singhiozzi si fecero più radi. Quando riuscì nuovamente a riaprire gli occhi si accorse che le Pupille la stavano osservando con i becchi adunchi puntati in modo minaccioso contro di lei. Loro sapevano? "ma..." borbottò con un filo di voce "... le principesse sanno sempre come comportarsi. Non devono imparare niente da nessuno" singhiozzò, citando le parole di sua madre. "Io sbaglio tutto!" spiegò, scoppiando nuovamente in lacrime. C'era solo una spiegazione: lei non era una principessa... le avrebbero portato via tutte le sue bambole, non avrebbe mai visto Sozin... le Pupille l'avrebbero abbandonata nel bosco per punizione e poi sarebbe stata divorata dagli alcileone. "Non voglio che mi lasciano nel bosco" piagnucolò.
 
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Hachiky"myfairytales
view post Posted on 1/6/2013, 15:36     +1   -1




ANNO 16, MESE 1, GIORNO 8, POST 4, mattina
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[2.470 Lien (orchid): n° exp (39r100)] [DENARO: 500 RdT DEPOSITATO: conto , ABBIGLIAMENTO: abito lungo in seta verde chiaro, con decori floreali sulle estremità delle maniche, capelli raccolti in ornamenti colorati] [EV: 400, ABILITA': //, ARMATURA: //, ARMI: // ]

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Lien era a dir poco orripilata da quel contatto e l’unica cosa che voleva era sottrarsi all'abbraccio della mocciosa; però si rendeva conto che con un gesto simile avrebbe rovinato tutto. Se la bambina si comportava in quel modo con una persona che conosceva appena era perché, evidentemente, voleva a tutti i costi essere consolata, quindi era questo che lei doveva fare. Quasi provava pietà per lei: “Sciocca ragazzina.” pensò mentre le accarezzava i capelli cingendola a sua volta in un abbraccio rassicurante. “Non capisci che io voglio solo usarti? Come chiunque altro, del resto?” Se Lien voleva che Ilah sopravvivesse abbastanza a lungo per esserle di qualche utilità, prima o poi avrebbe dovuto farle capire come funzionava il mondo: era stato così anche per lei, la sua crescita era iniziata quando si era resa conto che le persone erano come bambole, e che lei stessa sarebbe stata una bambola se non fosse diventata la burattinaia, la più brava che ci potesse essere. Ma non era quello il momento, la bambina non era pronta. Continuando ad accarezzarle i capelli mormorò rassicurazioni a voce bassa, con il tono dolce che la sua balia usava per farla smettere di piangere. Chissà che fine aveva fatto quella donna? A sette anni le aveva addossato la colpa di un vaso rotto, e lei era stata licenziata. Era stata l’ultima persona per cui avesse provato un minimo di senso di colpa: le era sempre piaciuta la sua voce. “Su, su… adesso ascoltatemi bene, devo rivelarvi un segreto; perché siete una bambina intelligente, e credo che sia il momento di dirvelo. Quando vostra madre l’Imperatrice dice che una principessa sa sempre come comportarsi non intende davvero che una principessa sa sempre tutto. Se così fosse non esisterebbero le balie, e le istitutrici, e i consiglieri, e gli attendenti.” “E certi soggetti non riuscirebbero a ingannare il mondo fingendosi grandi politici quando non arrivano a contarsi le dita della destra.” “No, Principessa Ilah. Non potete sapere sempre tutto. Quello che vostra madre intende, e naturalmente ha perfettamente ragione, è che una principessa deve sempre mostrare di sapere tutto. Nel vostro cuore voi potete avere tutti i dubbi e le insicurezze del mondo, ma fuori… è il ‘fuori’ che conta: chi vi guarda deve credere che voi sappiate tutto. So che sembra difficile, ma si impara, è tutto nell'atteggiamento, e piano piano sarà così facile che vi verrà naturale come respirare. Allora vi guarderete allo specchio e vi renderete conto che siete diventata davvero una principessa, una principessa perfetta.” A guardarla così lei per prima aveva seri dubbi in proposito, ma sapeva di poterci riuscire: lei non falliva mai. “Capisco che sembri impossibile ora, ma dovete credermi se vi dico che imparerete. Vi insegnerò io come fare.” A quel punto si staccò da lei e le prese il viso tra le mani. “E ricordate che io non permetterò a nessuno di lasciarvi nel bosco: vostra madre mi ha incaricata di prendermi cura di voi e io lo farò.” Cos'era mai questa storia del bosco?! Si sarebbe ricordata di tenere d'occhio le sue letture e di accertarsi di persona di quello che le raccontavano le cameriere. “Vi proteggerò e vi insegnerò a proteggervi da sola. Nessuno sarà mai in grado di farvi alcunché. Imparerete a fare la principessa e saranno agli altri a temere il vostro giudizio, ve lo prometto.” “Impareranno a temerla. Io lo renderò possibile, e poi raccoglierò i frutti del mio lavoro.” "E non dite più che sbagliate sempre tutto: ho rivisto i vostri compiti di calligrafia giusto stamattina, e posso assicurarvi che non ho mai visto un talento simile in una ragazzina giovane come voi! Avete da imparare, ma il talento è genuino, sono certa che ve l'hanno già detto." Sperava che qualcuno glielo avesse detto, forse si sarebbe risollevata un po'. Ma di certo era successo, una corte era sempre piena di adulatori, di certo non si erano lasciati sfuggire l'opportunità di un complimento con un minimo di fondamento. "Se potete riuscire tanto bene in un'arte complessa come la calligrafia, allora potete riuscire bene in tutto."
 
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view post Posted on 1/6/2013, 18:22     +1   -1
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"Su, su… adesso ascoltatemi bene" disse la governatrice, con la voce più dolce e gentile che Ilah avesse mai sentito; la ascoltò singhiozzando sommessamente, mentre la donna le raccontava che non doveva per forza sapere tutto. "è il ‘fuori’ che conta" le spiegò e Ilah realizzò che quel discorso lo aveva già sentito: la mamma le aveva detto una cosa simile, anche se con parole diverse, anche se non aveva mai capito cosa intendesse dire... ma ora che lo sentiva dalla governatrice... il discorso si era fatto improvvisamente chiaro. Smise di singhiozzare, mentre frammenti di discorsi si ricomponevano nella sua mente come tessere di un mosaico e cominciava ad intravedere il disegno finale. Occhieggiò sorpresa in direzione di Liang, intuendo, per la prima volta, quale fosse la cosa giusta da fare. Era... bello!

"E ricordate che io non permetterò a nessuno di lasciarvi nel bosco" insistette la donna, promettendole che le avrebbe insegnato a difendersi da sola. Come papà. Anche lui le aveva promesso che avrebbe imparato a usare il dominio del fuoco come il signore con la barba al circo. E tutti a palazzo rispettavano molto chi era bravo con il dominio. Un giorno, forse, avrebbero rispettato anche lei. Ma lei non sarebbe stata antipatica come i nobili-che-volevano-fare-i-governatori. Sarebbe stata buona come la mamma, come papà e come la governatrice. Sul volto della bimba si allargò un sorriso genuino e strinse il suo abbraccio attorno alla governatrice: "vi voglio bene" le confessò, insolitamente sicura delle proprie parole.

Poi sciolse l'abbraccio, prese un fazzolettino e vi si asciugò gli occhi e il naso, tornando a sedersi compostamente sul divano, come una brava principessa. I dubbi sulla propria identità erano ormai lontani: quella cosa cambiava tutto! Se non era vero che una principessa doveva sapere tutto per forza allora lei andava bene, allora forse era davvero una principessa! Il suo sguardo si posò sulle due Pupille, appostate ai lati della stanza: ora sembravano più interessate alle finestre, che alla sua presenza. Forse era così. Forse si era solo immaginata tutte quelle brutte cose.

Ilah prese un profondo respiro, sospirando come se sulle sue spalle avesse gravato il peso del mondo intero: "Maestra Lien-Nguyet, io... ecco... mi piacerebbe, se possibile..." borbottò, recuperando le parole con estrema fatica "se... ecco, magari... oggi posso imparare come si scrive 'Sozin'" decise. "Se c'è tempo" si sentì in dovere di aggiungere frettolosamente e rimase ad osservare la donna, in ansiosa attesa di una risposta. Ma forse non avrebbe dovuto chiedere. Non era sicura che fosse rispettoso. Forse era del tutto sbagliato dire alla maestra cosa voleva fare. Abbassò lo sguardo, studiandosi con apparente concentrazione la punta delle scarpette.
 
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Hachiky"myfairytales
view post Posted on 6/6/2013, 15:29     +1   -1




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“Vi voglio bene.” cinguettò la creatura, evidentemente ignara di quanto quell’atteggiamento scioccasse Lien. ‘Vi voglio bene’ non gliel’aveva mai detto nessuno: qualche uomo idiota era arrivato a dichiararle il suo amore, ma ‘vi voglio bene’… perfino sua nonna, la persona che più le era stata vicina, non era mai arrivata a tanto. Il sorriso con cui la governatrice rispose a quella dichiarazione d’affetto era un po’ tremulo, ma Ilah non lo notò, intenta com’era a ricomporsi. La donna si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo. Bene; aveva appena affrontato una situazione del tutto inaspettata e ne era uscita viva. Certo, se la mocciosa l’avesse rifatto non sarebbe stato così semplice, sudava freddo solo al pensiero: come si reagiva a simili effusioni? Avrebbe dovuto escogitare una strategia e, soprattutto, trovare alternative agli abbracci prima della prossima crisi di pianto. Certo, aveva funzionato: ecco che la bambina si rimetteva a sedere, per una volta perfettamente composta e senza lanciare occhiate spaurite tutt’intorno. Veramente incredibile. Era così sollevata che neppure notò che Ilah balbettava mentre le faceva la sua richiesta, cosa che altre volte non aveva lasciato passare. “Ma certo, certo, cara! C’è sempre tempo per fare un po’ di pratica con la scrittura! E’ una mia impressione o comincia a piacervi?” disse saltando su con un gran sorriso. “Spiriti! L’abito è fradicio!” si accorse con disperazione: sembrava che la principessa le avesse pianto addosso le lacrime di una vita intera! Molto vicina a un attacco isterico si avvicinò al tavolino per mostrare ad Ilah come scrivere il nome di suo fratello, cercando di concentrarsi sui caratteri anziché sul suo povero vestito. “Ecco qui.” disse mostrandole il foglio su cui in un bel corsivo elegante aveva scritto il nome 蘇進, Sozin. “Sono questi due caratteri, il primo significa ‘ritornare in sé’, il secondo ‘progredire’. Come vedete oltre quello di un vostro antenato è anche un nome beneaugurante. Scrivetelo anche voi, potreste darlo alle balie del principino perché lo appendano nella sua stanza. Sarebbe un bell’amuleto e un ottimo regalo. ” suggerì.

Edited by Hachiky"myfairytales - 6/6/2013, 21:43
 
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view post Posted on 7/6/2013, 08:54     +1   -1
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• colore dialoghi: red
• exp: (15r50) +1.250
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• indossa: abito rosa acceso, lungo fino alle ginocchia, fermato in vita da una fascia rosa chiaro. Sotto delle calzette pesanti in tinta con la cintura e ai piedi delle scarpette basse in pelle morbida. I capelli sono raccolti in due codini alti, fermati con due spille d'oro a forma di fiamma.







"E’ una mia impressione o comincia a piacervi?”
chiese la governatrice con un sorriso. Ilah distolse lo sguardo, sistemandosi una ciocca di capelli dietro all'orecchio con fare nervoso: "eh... un po'" ammise, seguendo la donna fino al tavolino. Si mise a sedere in quello che ormai era diventato il suo posto, con la schiena dritta, come voleva la maestra, e poi la osservò in religioso silenzio prendere un piccolo foglio bianco, fissarlo con cura e poi scrivere due caratteri con la sua mano rapida e delicata. “Ecco qui.” disse la governatrice, voltando il foglio nella sua direzione. Ilah lo osservò con attenzione, studiando bene i movimenti da fare: era già riuscita a scrivere cose più difficili, era abbastanza sicura di riuscirci senza fare troppi errori. La cosa più complicata era riuscire a fare linee dritte, senza premere troppo sul foglio, ma stava imparando.

"Il primo significa ‘ritornare in sé’, il secondo ‘progredire’" spiegò la donna, guadagnandosi un'occhiata perplessa da parte di Ilah che subito abbassò lo sguardo, avvilita. Non capiva niente, come al solito. E non sapeva nemmeno se "benagurante" fosse una bella cosa o meno. Anche il suo nome era "benagurante"? E la mamma lo sapeva? Sì... sicuramente lo sapeva e se non l'avesse saputo le Pupille lo avrebbero scoperto per lei. Ilah sospirò, poi prese un foglio nuovo, scelse uno dei pennelli dallo scrittoio e lo intinse nell'inchiostro. Tracciò uno per uno i segni che la governatrice le aveva mostrato, mentre con la sinistra reggeva la manica come le era stato insegnato. Il risultato fu un insieme di linee un po' accartocciate, ma assolutamente comprensibili. Quando ebbe finito posò il pennello e lanciò un'occhiata incerta a Lien: "così è benagurante?" si sentì in dovere di chiedere.
 
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Hachiky"myfairytales
view post Posted on 9/6/2013, 19:10     +1   -1




ANNO 16, MESE 1, GIORNO 8, POST 6, mattina
Simulare il disordine presume una perfetta disciplina, simulare paura il coraggio, simulare debolezza la forza
[2.600 Lien (orchid): n° exp (17r50)] [DENARO: 500 RdT DEPOSITATO: conto , ABBIGLIAMENTO: abito lungo in seta verde chiaro, con decori floreali sulle estremità delle maniche, capelli raccolti in ornamenti colorati] [EV: 400, ABILITA': //, ARMATURA: //, ARMI: // ]

Stats PG:

Atk= 700
Def= 700
Vel= 300

Mosse caratteristiche-di scuola: //


“In effetti non credo che sappia cosa vuol dire beneaugurante…” Tutto sommato era intelligente, ma pur sempre una bambina piccola. “Sì, cara, sono certa che lo è: l’importante in queste cose è il pensiero, sapete. Se facendo un regalo al vostro fratellino desiderate che gli porti fortuna allora gli porterà fortuna di sicuro. Ditemi, com’è vostro fratello? Vi piace? ” chiese dolcemente Lien. Era un po’ che voleva portare la conversazione sull’argomento; Ilah di certo sapeva poco, ma non avrebbe tenuto per sé quel poco che sapeva. Il punto era che nessuno a Palazzo era certo del ruolo del neonato Principe Sozin. Cosa aveva intenzione di farne Iris? Chi tra lui e Ilah avrebbe ereditato il trono imperiale? E il titolo di Signore del Fuoco? Il rifiuto di Iris di far dare alla figlia un addestramento nel dominio, insieme alla nascita di un secondo erede, puzzava di estromissione dalla linea ereditaria, o almeno di retrocessione. Lien non era certa che questo in sé sarebbe stato un male per Ilah – mostrava davvero poca propensione a qualsiasi ruolo di responsabilità e la governatrice non era certa di quanto questo potesse essere cambiato - , ma se la bambina fosse stata ritenuta insignificante dalla corte… bè, quello poteva essere un disastro per Lien: rischiava di perdere anni a insegnare a quella mocciosa come tenere in mano un pennello per poi vederla relegata in un angolo, con niente più di un matrimonio sontuoso in cui sperare, del tutto incapace di darle l’influenza o gli appoggi che le servivano. La nonna di Lien soleva dire che l’ambizione era tutto per una ragazza: senza un obiettivo su cui focalizzare i propri sforzi una donna non era nient’altro che una graziosa bambola; se Ilah fosse stata messa a pascolare come una qualunque damina di poca importanza, qualsiasi dote avesse si sarebbe spenta nel tempo e Lien avrebbe perso la sua posizione a Senlin per nulla.
 
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view post Posted on 13/6/2013, 09:22     +1   -1
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a. 16, mese 1, giorno 8, POST 11mattina

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• indossa: abito rosa acceso, lungo fino alle ginocchia, fermato in vita da una fascia rosa chiaro. Sotto delle calzette pesanti in tinta con la cintura e ai piedi delle scarpette basse in pelle morbida. I capelli sono raccolti in due codini alti, fermati con due spille d'oro a forma di fiamma.







"Se facendo un regalo al vostro fratellino desiderate che gli porti fortuna allora gli porterà fortuna di sicuro."
spiegò la governatrice, guadagnandosi un'occhiata ammirata da parte di Ilah. Sapeva davvero tante cose... e alla piccola sarebbe piaciuto conoscerle tutte, ma non era sicura di poter chiedere. In fondo, una principessa doveva sapere tutto, chiedendo avrebbe dimostrato di non sapere niente e avrebbe deluso la mamma. Rimase un istante a rimuginare su quanto Lian le aveva detto poco prima: se non era vero che una principessa doveva sapere sempre come comportarsi non era nemmeno vero che doveva sapere tutto? Sarebbe stato un bel sollievo, perché Ilah era assolutamente certa di non sapere tantissime cose.

"Ditemi, com’è vostro fratello? Vi piace?" chiese la governatrice, facendo scattare Ilah sull'attenti. Avevano fatto molti esercizi su quella cosa e Ilah stava cominciando a diventare brava: si assicurò di essere seduta compostamente e raddrizzò un poco la schiena, stiracchiando un sorriso di cortesia. "Ritengo che sia una persona assaigradevole" ripeté a memoria, senza avere la minima idea di cosa stava dicendo, ma certa che "assaigradevole" fosse una bella cosa. Per la verità del suo fratellino non sapeva molto più di quanto sapevano tutti: le sarebbe piaciuto vederlo, ma non era ancora riuscita a trovare il coraggio di chiedere a sua madre il permesso di entrare nelle sue stanze. Ogni tanto, la notte, lo sentiva piangere e avrebbe tanto voluto raggiungerlo, per spiegargli che anche a lei le Pupille mettevano tanta paura, ma non erano lì per fare loro del male, che facevano male solo ai cattivi.

Ilah controllò che l'inchiostro si fosse asciugato, poi arrotolò con cura il foglio su cui aveva scritto il nome del fratellino, chiuse gli occhi e pregò silenziosamente che con quello al suo fianco non avesse più paura. Ora aveva una missione importante da compiere, non era più solo la sua curiosità, doveva trovare il coraggio per il suo fratellino e così avrebbe fatto. Qualla sera stessa, a cena, sarebbe stato il momento perfetto per chiedere il permesso alla mamma.
 
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Hachiky"myfairytales
view post Posted on 30/6/2013, 10:50     +1   -1




ANNO 16, MESE 1, GIORNO 8, POST 7, mattina
Simulare il disordine presume una perfetta disciplina, simulare paura il coraggio, simulare debolezza la forza
[2.620 Lien (orchid): n° exp (13r20)] [DENARO: 500 RdT DEPOSITATO: conto , ABBIGLIAMENTO: abito lungo in seta verde chiaro, con decori floreali sulle estremità delle maniche, capelli raccolti in ornamenti colorati] [EV: 400, ABILITA': //, ARMATURA: //, ARMI: // ]

Stats PG:

Atk= 700
Def= 700
Vel= 300

Mosse caratteristiche-di scuola: //


Lien simulò un sorriso alla risposta di Ilah; era una bambina obbediente, prendeva le istruzioni alla lettera… troppo alla lettera. Ma le correzioni la mandavano in confusione, quindi per questa volta la donna decise di non farne, sorvolando sull’improbabilità che un esserino frignante, capace soltanto di produrre liquidi sgradevoli da un orifizio o dall’altro, potesse essere affatto gradevole. I bambini in generale, in effetti, erano tutt’altro che piacevoli a suo parere. Mentre guardava la principessa stringere il foglio a occhi chiusi, probabilmente esprimendo il suo desiderio di buon augurio, si rese conto che in effetti quella era la prima bambina sopportabile su cui le fosse mai capitato di posare lo sguardo. Bisognava spiegarle tutto anche più volte e ogni tanto piagnucolava come tutti i suoi simili, ma in generale era ubbidiente e stava attenta alle spiegazioni, seguiva le istruzioni diligentemente, non faceva capricci o scenate, non strillava, non lanciava oggetti o pastrocchiava fogli, era abbastanza pulita e il suo comportamento in generale era assai più decoroso di quanto ci si sarebbe aspettati da una bimbetta. Sì, tutto sommato non era poi così male per essere quello che era. “Brava.” disse affettuosamente sfiorandole appena la spalla. “Vedrete che anche i vostri genitori ne saranno molto contenti. Suppongo che anche loro vogliano già molto bene al principino Sozin.”
 
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(Master)
view post Posted on 30/6/2013, 13:24     +1   -1




a. 16, mese 1, giorno 8, POST 12mattina

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Nel sentire il tocco lieve della governatrice Ilah si rannicchiò un poco, imbarazzata. “Brava.” disse la donna, guadagnandosi però un sorriso sincero da parte della bambina. Le piaceva quando la maestra le faceva dei complimenti... e era anche abbastanza sicura che avesse tirato fuori tutto quel discorso su Sozin per un'altra delle sue lezioni di conversazione. Dell'argomento, purtroppo, non sapeva molto, e ancor meno sapeva di cosa ne pensassero al riguardo i suoi genitori, così decise di utilizzare la tecnica che le era stata insegnata apposta per quelle occasioni in cui non sapeva come continuare la conversazione, ma non poteva fare brutta figura. "E' certamente come dite voi" cinguettò a memoria "ma non trovate anche voi che mia madre sia incantemole questa mattina?" chiese, cercando di farsi coraggio. Era abbastanza sicura di aver dato la risposta giusta, ma non riuscì a fare a meno di lanciare alla governatrice un'occhiata speranzosa.
 
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Hachiky"myfairytales
view post Posted on 30/6/2013, 16:47     +1   -1




ANNO 16, MESE 1, GIORNO 8, POST 8, mattina
Simulare il disordine presume una perfetta disciplina, simulare paura il coraggio, simulare debolezza la forza
[2.720 Lien (orchid): n° exp (18r50x2)] [DENARO: 500 RdT DEPOSITATO: conto , ABBIGLIAMENTO: abito lungo in seta verde chiaro, con decori floreali sulle estremità delle maniche, capelli raccolti in ornamenti colorati] [EV: 400, ABILITA': //, ARMATURA: //, ARMI: // ]

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Atk= 700
Def= 700
Vel= 300

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Lien sorrise ancora una volta, suo malgrado. “Incantevole, cara. Incantevole. E, detto sinceramente, non ho visto vostra madre stamattina, anche se sono certa che era splendida come al solito.” Scoprire come cavare di bocca qualcosa di utile a quella creaturina era ogni volta un rompicapo dei più complessi. Ora, stava rispondendo in quel modo perché credeva che si trattasse di uno dei loro esercizi di conversazione o perché Lien le aveva detto di rispondere in quel modo quando non sapeva che dire? Di certo non sarebbe rimasta più a bocca aperta quando le veniva fatta una domanda, ma così parlarle diventava impossibile. “Molto bene, cara, avete fatto grandi progressi nella conversazione. Però vedo che tendete ancora a rannicchiarvi quando siete a disagio. Davanti a me o ai vostri genitori potete mostrare liberamente ciò che provate, ma davanti ad estranei non dovete mai lasciare che capiscano i vostri sentimenti; specialmente quando siete a disagio, o triste, o imbarazzata, o arrabbiata… capite? Dobbiamo assicurarci che non vi lasciate andare ad atteggiamenti simili per errore. Ecco…” disse prendendo in mano dei libri e posandoglieli sulla testa “…facciamo degli esercizi. Adesso io e voi parleremo da amiche, del più e del meno, non come in un esercizio di conversazione ma come se stessimo facendo una passeggiata o prendendo il tè. L’esercizio consiste nel non farvi cadere i libri dalla testa. Questo vuol dire che non vi dovete rannicchiare, o piegare, o cose simili, qualunque cosa io dica. Altrimenti i libri cadono.” si sedette di fronte alla bambina. “Visto che è la prima volta che facciamo questo esercizio lo faremo semplice semplice. Io vi farò delle domande e voi risponderete la prima cosa che vi passa per la testa, senza starci a pensare su, così potete concentrarvi sulla postura.” Sorrise incoraggiante. “Cominciamo. Cosa volete fare da grande, Principessa Ilah?”
 
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29 replies since 14/5/2013, 15:32   240 views
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