La Nazione del Fuoco - GdR

I lampiridi non smetteranno di luccicare

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view post Posted on 3/9/2019, 12:02     +2   +1   -1
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[EXP Dequan (#a8a886): 80 exp (25r80*)]
[DENARO: tot Fenici DEPOSITATO: tot monete NdF ABBIGLIAMENTO: Maglia bianca, coprispalla rosso scuro, pantaloni e scarpe grigio scuro] [EV: 300, ABILITA': - ARMATURA: Nessuna ARMI: Spadone]

Stats PG:

Atk= 800
Def= 600
Vel= 300
EV= 300

Mosse caratteristiche-di scuola:
-
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Note:




Anno 22, Mese 1, Giorno 9 | 23:00



Non gli dispiaceva affatto maneggiare la spada con il frinire dei grilli in sottofondo, infatti lui si trovava nel cortile interno della sua grande abitazione. Era da solo, di fronte a lui altro non c'era che un manichino imbottito e dei grandi focolari, posti tutti intorno e fissati al parapetto. Si stava godendo quel momento perché era l'unico in cui non si lamentava, in cui non aveva da preoccuparsi, ciò che gli importava era solo di apprendere sempre di più a gestire il suo spadone. Controllarlo non era affatto facile, di ciò se n'era accorto piuttosto presto: aveva un suo peso, da gestire, una sua lunghezza, così come punti di versi in cui utilizzarlo. Una delle prime lezioni che aveva seguito verteva unicamente sulla lama e sulla divisione di essa in filo forte, filo medio e filo debole, ovvero le tre zone in cui è possibile attaccare, fare contatto con un'altra arma e difendere. In lontananza, tuttavia, poteva udire una serie di passi. Rapidi e pesanti, si avvicinavano sempre di più alla sua posizione, fino a ché la porta non si aprì. Si trattava di suo padre, assieme ad altre due guardie. Per le mani teneva la sua tunica, così lunga da rendere difficile il cammino se non tenuta alzata. In volto appariva serio e teso, oltre che sudato, come se una grave notizia l'avesse appena colto di sorpresa.

DEQUAN!

Esclamò non appena vide il figlio nel cortile intento ad allenarsi, il che gli avrebbe fatto sicuramente piacere in circostanze diverse da quella.

Dequan, prepara subito i bagagli, partiamo per la capitale!

Non che a lui dispiacesse viaggiare, infatti per via degli oneri di Jian succedeva spesso di partire, stare via per qualche giorno e tornare. Ciò che lo infastidiva, più di tutto, era fare qualcosa senza saperne il motivo, pertanto non appena udì quanto detto dal padre, subito ebbe da ridire. In effetti era stato colto anche lui di sorpresa, tant'è che i suoi occhi di aprirono e lo spadone venne riposto nel fodero.

Come? Perché?

Tuttavia a giudicare dalla fretta del padre non c'era tempo per spiegazioni, forse tutto gli sarebbe stato detto in viaggio.

Non c'è tempo per parlare, sbrigati!


E così, tenendo il fodero per mano, corse fino a raggiungere la sua stanza. Ovviamente non avrebbe fatto tutto da solo, essendo un nobile aveva il privilegio di poter delegare a qualcuno anche le azioni più semplice, in parole spicce: farsi fare le cose dagli altri.

Tu. Ho bisogno che i miei bagagli siano pronti entro 30 minuti. Metti almeno tre ricambi dei miei vestiti, inoltre mi servono anche tutti i miei libri e gli attrezzi per affilare le armi. Fai attenzione a come li maneggi, altrimenti rischi di rovinarmeli.

Il servo annuì, senza dire altro e iniziò a raccattare tutti gli oggetti menzionati dalla sua camera, mettendone alcuni nello zaino ed altri in un baule. A quel punto il ragazzo avrebbe camminato lungo i corridoi della sua casa, fino a raggiungere l'entrata.

C'è stata una ribellione, la nostra presenza è richiesta alla capitale. Dobbiamo subito andare ad assistere l'imperatrice.

Dice il padre, mentre guarda attraverso la finestra, conscio che Dequan lo ha raggiunto lì, in prossimità dell'uscita dalla magione. Era pensieroso, lo si vedeva, forse i dubbi stavano divorando la sua pazienza, il che avrebbe spiegato la fretta. Il giovane, in quel momento, avrebbe preso posto in uno dei divanetti della sala principale, in attesa del fatidico momento.
 
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