ANNO 22, MESE 12, GIORNO 21 ♦ mattina
~ dialogues: #FF007F
~ exp: +180 (25r80)
~ gold: 3700 gld FN +
~ wears:abito moderno grigio e porpora
~ armor: D1 (on)
~ weapons: pugnale x8 (on)
~ ability: fiamme blu, controllo dell'attacco B
~ stats:
Atk D. 2.000+50% (fiamme blu) = 3.000
Def D. 2.401+1/10 (armatura) = 2.641
Atk 549
Def 400+1/10 (armatura) = 440
Vel 420
EV 1.550/1.550
Non appena le guardie si scostarono per consentire loro l'accesso, Sozin si fiondò sul palco d'onore, raggiunse il parapetto ed iniziò ad arrampicarsi.
"Principe Sozin!" lo richiamò sua madre in tono perentorio. L'entusiasmo del bambino parve spegnersi all'istante e scivolò di nuovo a terra, trascinandosi svogliatamente verso una delle poltrone
"posso combattere anch'io?" chiese in tono supplichevole. L'Imperatrice prese posto ed attese che il bambino facesse altrettanto prima di spostare lo sguardo su di lui.
"Vi siete già messo sufficientemente in ridicolo ieri. Non parteciperete ad altri scontri finché i vostri maestri non mi garantiranno che avete imparato a combattere con i vostri compagni. Siamo dominatori di talento, Principe Sozin, ma questo non è sufficiente a reggere un impero. Quando sarete in grado di rispettare i vostri alleati, vi farò avere una squadra di probender alla vostra altezza. " rispose la donna, zittendo ulteriori proteste con un cenno della mano. Non contava troppo sul fatto che il bambino avrebbe cominciato a comportarsi con un contegno adeguato al suo ruolo, ma quello sport sembrava piacergli a tal punto da ubbidire finalmente alle sue indicazioni senza eccessive lamentele e l'Imperatrice intendeva sfruttare quanto possibile quel vantaggio tattico.
Sozin incrociò le braccia, studiando con odio i giocatori in campo: doveva esserci lui, lì!
"Non è giusto, però" brontolò, mangiandosi le parole nel timore che sua madre potesse sentirlo, ma allo stesso tempo senza realmente riuscire a trattenersi. Iris lo studiò per un istante con la coda dell'occhio, in attesa di vedere se avrebbe osato rivolgerle apertamente quella lamentela, ma non ci volle molto perché capisse che le sue parole sembravano aver ottenuto l'effetto desiderato e Sozin non avrebbe fatto altro che contorcersi nella sua poltrona con aria imbronciata. La donna si concesse un sorriso carico di malizia mentre il suo sguardo tornava a concentrarsi sul centro dell'arena, dove l'arbitro aveva finalmente dato l'avvio allo scontro. L'arena era gremita di spettatori e ne fu felice: non aveva badato a spese per organizzare quel torneo in un momento in cui le casse imperiali erano allo stremo, ma vista l'affluenza quel sacrificio sarebbe stato ripagato, consentendo al suo esercito un po' di respiro per riparare i mezzi danneggiati dagli scontri con gli spiriti e ripristinare i servizi nelle città colpite. Finalmente, dopo mesi, cominciava a vedere la fine di quell'incubo che era iniziato con l'eclissi.
Con un cenno, Iris attirò l'attenzione di uno dei servitori al suo seguito.
"Portaci dei fiocchi di fuoco e una fire-cola. Tieni pure il resto" disse, consegnando alcune monete con lo stemma dell'Impero nelle mani di una delle sue ancelle. Con un profondo inchino la ragazza si allontanò in direzione della galleria, mentre Sozin drizzò la testa speranzoso.
"Vi state comportando bene, ma se vi alzate ora, non ne vedrete neanche l'ombra." lo richiamò sua madre, senza nemmeno premurarsi di controllare cosa stesse facendo il giovane principe.