La Nazione del Fuoco - GdR

Alle cascate

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Silian
view post Posted on 8/5/2011, 19:03 by: Silian     +1   -1





[EXP: 9140 exp (30r100) [+exp Master] Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 1100 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 850 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

Mese 6, giorno 24, post 1, sera

La notte stava calando silenziosamente sui boschi fitti che circondavano Shu Jing, salutata dagli ultimi canti degli uccelli nascosti tra le fronde degli alberi secolari. L’umidità si condensava a pochi centimetri dal suolo formando spire e nuvolette diafane, mentre la musica del crepuscolo era scandita ritmicamente dal rumore ovattato delle goccioline d’acqua che cadevano dalle foglie degli alberi sul suolo coperto di muschio ed erbe marce. Un ritmo diverso si intromise nel delicato concerto, aumentando di volume finché non si distinsero chiaramente i passi di un essere umano che si avventurava sul sentiero nella foresta. Un soldato, una ragazza per la precisione, avanzava a passo di carica senza troppi riguardi per le pozzanghere che trovava per strada, tanto da far schizzare acqua da tutte le parti quando ci passava sopra. Doveva avere una bella fretta…il fondo dei suoi pantaloni da maschio ormai era tutto inzaccherato.

Non troppe ore prima il coprifuoco stava per entrare in vigore, nella caserma diFire Fountain City. Elanor se ne stava supina sul materasso bitorzoluto della branda, mentre faceva esercizi di respirazione per rilassarsi dalle fatiche soldatesche della giornata; intorno a lei le altre soldatesse ciarlavano allegramente dell’ultimo arrivato in caserma, secondo loro l’incarnazione dello spirito della bellezza…”ma quanto parlano…” sospirò Elanor, tentando di concentrarsi. La porta fu sbattuta con violenza contro il muro ed il soldato sobbalzò spaventato, scoccando un’occhiata omicida al soldato che aveva fatto irruzione con un coro di gridolini da parte delle altre occupanti della camerata. “Messaggio per te” fece quello piattamente, lanciandole la pergamena con l’ aria di chi vuole tornarsene a fare quello che faceva prima di essere spedito a fare il postino. Uscì velocemente così come era rientrato ed Elanor riuscì ad acchiappare il rotolo solo dopo avergli fatto fare un paio di piroette a mezz’aria. Incuriosita, sedette a gambe incrociate sulla branda ed accarezzò il sigillo che chiudeva il messaggio. Era quello del governatore Kuro…un sorriso felice si allargò sul viso della ragazza, mentre con le mani tremanti staccava il sigillo con delicatezza per non romperlo, a costo di lasciarci un po’ di cartapecora strappata appiccicata dietro. Diede un paio di gomitate per allontanare due colleghe che allungavano il collo un po’ troppo e si diede alla lettura.

Dopo neanche mezz’ora la borsa era pronta, aveva parlato col suo comandante ed era schizzata fuori dalla caserma, avviandosi verso il porto: poco importava se non fosse riuscita a dormire, con una nave avrebbe dovuto raggiungere la costa a sud est in tempi congrui ed avrebbe avuto tempo di percorrere a piedi il tratto che la separava dal villaggio ed infatti eccola lì, trafelata, assonnata ma praticamente in orario…il messaggio diceva di recarsi il giorno seguente vicino alle cascate che scorrevano al limitare del bosco, lungo il sentiero che portava a casa del governatore, con tanto di firma del suddetto…un altro sorriso si allargò sul viso di Elanor: aveva sorriso per quasi tutto il giorno in effetti, se l’avessero vista comportarsi in quel modo alla caserma l’avrebbero portata in infermeria. Non pensava che il suo capo preferito l’avrebbe richiamata così presto, non aveva fatto neanche in tempo a mandargli il famoso falco per avere notizie. Le passarono davanti i flash della sua ultima visita, Zina, le anatre, ed Ilah ovviamente. Era ancora dallo zio? Lo avrebbe saputo presto…rabbrividì leggermente mentre l’aria diventava sempre più fresca ed umida, lo scroscio delle cascate era chiaramente percettibile adesso. Si arrestò sulla strada, guardandosi intorno. Il posto doveva essere quello e strizzò gli occhi per penetrare l’oscurità che avvolgeva i tronchi coperti di muschio.

Edited by Silian - 8/5/2011, 22:39
 
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