La Nazione del Fuoco - GdR

Alle cascate

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@Les
view post Posted on 8/5/2011, 22:01 by: @Les     +1   -1
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CITAZIONE


MESE 6, GIORNO 24, POST 1, notte

[(#FF007F) EXP 137.990 (30r100x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, poco più corta delle ginocchia e riccamente decorata con bordature oro, maniche corte, braccia fasciate, pantaloni color melanzana, stivali in pelle scura e capelli raccolti nell'acconciatura tradizionale][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (on)]



La prima notizia che Iris aveva ricevuto non appena si fu ripresa fu che il governatore era infuriato con lei: il tutto era arrivato contemporaneamente a una fitta di dolore dalle mani che, notò, erano nuovamente ricoperte da bende. Si era sognata tutto? L'avevano fasciata durante il sonno? E il suo dominio? Lentamente i ricordi avevano cominciato a saltare al loro posto, facendosi più nitidi: ce l'aveva fatta! Aveva alzato un muro di fuoco, ne era certa! Incurante del dolore aveva allongato la mano di fronte a sé, cercando di generare una palla di fuoco... senza ottenere niente. Ed era stato allora che, demoralizzata, si era lasciata cadere nuovamente nel letto. Poi era arrivato il medico, poi Kuro che aveva cominciato a lamentarsi di questo e di quello con fare scandalizzato, come se non si fosse neanche lontanamente immaginato una cosa del genere da parte sua. Iris si era stufata quasi subito di ascoltarlo, preoccupata per le sua mani: era ben decisa a non lasciarsi deridere a vita.

Kuro era stato astuto. Iris non poté fare a meno di ripensare alla facilità con la quale aveva accettato la sua proposta: era bastato che le promettesse di trovare un dominatore dell'acqua in grado di curarla e subito gli aveva dato la sua parola. Sbuffò, ripensandoci. Adesso recuperare il dominio sarebbe stato molto più difficile, se non impossibile. Non poteva andare a caccia di Wan Shi Tong, non poteva più agire di testa propria e non aveva più nessuno su cui fare affidamento. Di Ming non aveva più avuto notizie... se solo non fosse stata troppo onorevole per mancare alla parola data... se solo non fosse stata la figlia del Signore del Fuoco... era stato in quel momento che le era tornata alla mente Elanor. Aveva aspettato che Kuro andasse a tener lezione ai suoi mocciosi, si era infilata di nascosto nel suo studio, prendendo una delle sue pergamene e, cosa ancora più importante, il suo sigillo.

In effetti... il sigillo della Famiglia Reale che Iris portava sempre con sé sarebbe stato più che sufficiente a far scattare qualunque comandante, qualunque soldato... ma un insolito buonsenso le aveva suggerito che era troppo rischioso rivelarsi a quel modo: vedendo il suo sigillo qualcuno avrebbe potuto pensare a leggere il messaggio e... no. Se qualcuno l'avesse vista in quello stato e riconosciuta... sarebbe stata la sua fine!

Era una notte buia, in cielo si vedeva solo una stretta falce di luna, insufficiente per distinguere a dovere i dintorni. Iris infilò un secondo pugnale sotto alla tunica, decisa a prevenire ogni rischio. Kuro stava dormendo, come anche i servi. Silenziosamente sgattaiolò oltre le alte siepi, correndo fuori, verso il sentiero che portava alla foresta. Aveva con sé una lampada a olio, schermata perché la luce non attirasse l'attenzione. Addosso un mantello scuro le ricopriva la tunica riccamente decorata e nascondeva il suo volto ad occhi indiscreti. Si mosse prudentemente tra le piante della foresta. E se non fosse venuta? E se il messaggio fosse stato intercettato?

Iris rallentò. Era ormai nei pressi delle cascate. Poteva sentire l'aria umida e lo scrosciare dell'acqua. Camminò lentamente, rasente alle rocce, decisa a non farsi cogliere di sorpresa se avessero deciso di tenderle un'imboscata. Allungò la testa, scrutando in direzione del punto che aveva indicato nella lettera... e scorse una figura, ferma in mezzo al sentiero. Un tuffo al cuore: dal fisico poteva essere davvero lei! Iris si fece coraggio e scivolò fuori dal suo nascondiglio. "Elanor?" chiese, con voce un po' più acuta del normale.
 
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