La Nazione del Fuoco - GdR

L'approdo

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Silian
view post Posted on 25/8/2011, 21:30 by: Silian     +1   -1




CITAZIONE
Continua da: Alle cascate.

Mese 6, giorno 27, post 19, primo pomeriggio.

[EXP: 19.600 exp (30r100x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 510 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo/stiletti (8) off]

Elanor scese dalla passerella e si fermò per diversi minuti in mezzo alla strada. Era piegata in due, le mani poggiate sulle ginocchia. Gli altri passeggeri le passavano intorno, alcuni riuscivano ad evitarla nonostante la calca, altri invece non facevano in tempo a vederla e la urtavano anche in modo violento, imprecando a bassa voce o borbottando a mezzo delle scuse. Non sentiva nulla, delle voci che la circondavano, appena si accorgeva di quando qualcuno le pestava i piedi o le andava a sbattere addosso. Strizzò gli occhi e prese un profondo respiro…prese coraggio e di nuovo tornò in posizione eretta, boccheggiando per trovare aria fresca al di sopra di quella fiumana di gente. Era stato un viaggio estenuante. Aveva a mala pena dormito, su quella bagnarola, ed aveva già parecchio sonno arretrato della notte in cui aveva lasciato la caserma a Fire Fountain City. Parecchio intontita, si avviò sgomitando lungo la banchina, cercando l’uscita dal molo passeggeri.

Quel posto era gigantesco…perse il conto dei moli che superò mentre camminava quasi come una sonnambula, cercando solo di non finire in mezzo all’acqua. Aveva bisogno di dormire…un maledetto bisogno di dormire…All’improvviso si trovò immersa nell’ombra di un mostro di metallo di dimensioni particolarmente considerevoli: alzò lo sguardo per osservare la gigantesca nave ammiraglia che sicuramente doveva ospitare il Signore del Fuoco quando andava in guerra. Era una cosa davvero immensa…non riusciva, con un solo sguardo, ad abbracciarla da prua a poppa. Si riprese appena in tempo, stava praticamente cadendo all’indietro mentre cercava di vedere l’immensa ciminiera di scarico! Fece un paio di saltelli per riprendere l’equilibrio perduto e si stropicciò gli occhi, adesso il sonno le era passato per l’adrenalina improvvisa ma sapeva che l’effetto non sarebbe durato a lungo. Si sistemò la cinghia della borsa sulla spalla indolenzita e proseguì il suo cammino, lasciando alle sue spalle la grande e vittoriosa flotta da guerra.

Dopo una ventina di minuti, sgusciando a destra e a sinistra, riuscì finalmente a guadagnare l’uscita dal Porto e si infilò finalmente sulla strada tortuosa che si arrampicava lungo le pendici del vulcano, il gigante spento che ospitava la Capitale della Nazione. Era esausta…si fermò di lato, permettendo ad un convoglio trascinato da rinoceronti di Komodo di passare senza impedimento. Le narici le si riempirono dell’odore acre del sudore degli enormi animali, mentre trascinavano via un grosso carro verso la vetta. Elanor guardò di sotto in su la montagna e quasi le venne la nausea. Avrebbe dovuto fare tutta quella strada…a piedi? Si sentiva male al solo pensiero…e non voleva restare un secondo di più nella zona del Porto, l’odore di pesce portato dal vento era nauseante.

In quel preciso istante, con un forte sbattere d'ali, un falcone piombò dal cielo per sistemarsi sulla sua spalla. Teneva nel becco i resti di qualcosa di peloso, che stava ingurgitando con avidità. Certo, povero Riku, i ratti della nave non erano il massimo della vita per un falcone nutrito a bocconcini prelibati come lui. Appena scesi dalla nave il rapace aveva spiccato il volo, sempre più su, verso il cielo azzurro. Fortuna che era tornato...ma del resto doveva aspettarselo, era un animale addestrato alla perfezione. Restò sul ciglio della strada, guardando con occhi vitrei lo sfilare dei carri e delle carovane che sollevavano nuvole di polvere. Doveva chiedere un passaggio…ma a chi? Tutti passavano e neanche si fermavano a lanciare un’occhiata al soldato che se ne stava solitario ed ingobbito sotto i raggi del forte sole meridiano. Se non si fosse sbrigata sarebbe potuta restare lì per tutto il pomeriggio. Bisognava che si desse una mossa. Fece un passo in avanti, tendendo un braccio in cenno di saluto verso un grosso carro che veniva nella sua direzione. Provò a chiamare il conducente, che sembrava assorto in tutt'altri pensieri...e per poco non ci rimase spiaccicata, sotto quelle ruote di legno. Tossicchiando per la polvere si ritrasse in fretta e furia e si accasciò su una macchia di erba rachitica che cresceva sul ciglio della strada. Forse era meglio riposare un po' le gambe...prima...

Elanor è in missione segreta e non può dire a Hade cosa sta cercando e per chi...dovrà dire qualche bugia^^
 
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9 replies since 25/8/2011, 21:30   122 views
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