La Nazione del Fuoco - GdR

Lontano dagli occhi...lontano dal cuore?

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Silian
view post Posted on 13/9/2011, 10:38     +1   -1




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[EXP ANTK (darkred) 17.345 (30r100x2)][DENARO: 150, DEPOSITATO: 1000 mo NdF ABBIGLIAMENTO: Armatura da soldato della NdF][EV: 950, ABILITA': Dominio elettrico ARMATURA: Si , ARMI: Sciabole Gemelle e Kukri]

MESE 9 GIORNO 8, POST 1, sera

Il Palazzo è stranamente silenzioso questa sera. La sorveglianza è stata intensificata dopo gli episodi recenti, ci sono guardie dappertutto, ma comunque non si sente più che qualche sussurro nei corridoi. O per lo meno, così sembra al ragazzo che scende a passo veloce le interminabili scalinate di marmo. L’eco dei suoi passi riecheggia per i maestosi corridoi di pietra. Ha gli occhi vitrei, lo sguardo assente di chi ha dei pensieri cupi nel cuore. I suoi stivali probabilmente conoscono la strada da soli, perché non vede dove stava andando, guarda fisso nel vuoto e basta. Eccolo che sguscia dal portone interno nel giardino, neanche saluta le guardie, sempre che le abbia viste davvero.

Percorre il giardino con passo rapido, leggero, assente come il suo sguardo. Poi, di colpo, come se avesse ricevuto un ordine perentorio, si blocca. Resta fermo, respirando lentamente, guarda sempre fisso davanti a sé. Quel profumo…ecco, adesso solleva lentamente la testa e sembra cercare nell’aria qualcosa di familiare. Forse è quell’albero carico di fiori bianchi che ha attirato la sua attenzione. Ha un aspetto magnifico. La nuvola di petali leggeri balugina anche di notte, sia nel cielo che in terra, alla base del tronco. Ed i fiori sprigionano un aroma intenso, dolcissimo, nell’aria del giardino. Viene quasi voglia di lasciarsi abbracciare da tutta quella bellezza, anche il ragazzo sembra non esserne immune. Però…un’espressione tristissima gli attraversa il volto, così, come trascinata lì dalla brezza notturna. Come se ricordasse qualcosa…che gli dà un immenso dolore. Solleva il viso, cerca una finestra ancora illuminata nella sera, la trova…la accarezza con lo sguardo pieno di affetto un’ultima volta. Poi…un’altra ombra passa sul suo viso, come se un pensiero…di rabbia stavolta…turbasse quei ricordi delicati che l’albero aveva appena risvegliato in lui. Stringe i pugni, un pensiero lo fa soffrire. Allora eccolo, non vuole restare un attimo di più in quel posto, deve essere doloroso per lui.

Chissà a cosa stava pensando. Attraversa il resto dei giardini silenzioso come un’ombra, il mantello che gli svolazza dietro le spalle come una bandiera agitata dal vento. Arriva al portone principale, quello che separa il luogo d’incanto dal resto del mondo. Forse si fermerà, esiterà e guarderà indietro…invece no. Le guardie aprono i battenti del grande portone e lui si immerge come un fuso nelle strade della Capitale. Sembra sapere esattamente dove andare, segue una direzione precisa e geometrica, senza ripensamenti. Cammina veloce, devia dal suo camino solo per scansare altri passanti che si attardano per le vie del centro. Poi, piano piano, inizia a rallentare la sua corsa. Come se fosse diventato stacco all’improvviso, anzi, stanchissimo…si avvicina al bordo della strada, rasenta le mura delle case, scivola per gli angoli degli incroci come portato da una corrente invisibile. Poi i suoi passi si fermano, il ragazzo si appoggia sul muro di pietra, come se non avesse più delle ossa in corpo a tenerlo dritto. Ma lì non c’è una locanda, né è arrivato a casa sua, non c’è proprio niente nella facciata spenta di quell’edificio che possa indurlo a fermarsi proprio lì. Ma lui non si muove, non va né avanti, né indietro. E si copre il viso col bordo del mantello nero, stringendolo forte in una mano…

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Continua in: Addio?



Edited by Silian - 14/9/2011, 15:13
 
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