ANNO 2, MESE 8, GIORNO 20, POST 28 (mar), mattina
[(#FF007F) EXP 165.250 (25r80x2)][DENARO: 1600 mo (gioielli) + 4550 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: vestaglia, capelli sciolti][EV: 300, ABILITA': // ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]
Ci aveva pensato tutto il giorno... per tutti i tre giorni precedenti... e non aveva avuto il tempo di goderseli a dovere. Lasciò che le ancelle la liberassero dall'elegante tunica che indossava per infilarle la vestaglia, mentre ancora era persa nei propri pensieri. Poi le ragazze terminarono il loro lavoro e Iris poté nuovamente rilassare le braccia lasciandole ricadere stancamente lungo il corpo. Osservò le ragazze inchinarsi rispettosamente, uscire dalle sue stanze... e fu di nuovo sola con i suoi pensieri. Bao non aveva accennato a riprendersi: aveva sperato davvero che ce la facesse in tempo. Sarebbe stato bello salire al tempio con lui e Len Shu al suo fianco, in qualità di amici, non di guardie del corpo. Non parlava con Len Shu da diversi giorni, ormai. Forse non aveva preso bene il fatto che aveva reintegrato Elanor nel suo ruolo o forse anche lui pensava che quello che era successo a Bao fosse colpa sua. Aveva perso due amici, così.
Il rapporto con Antk era diventato strano. Aveva la sensazione che lui la odiasse o che quantomeno cercasse di evitarla: era stata lei a ridurlo così? Possibile che avesse sbagliato di nuovo e che, nel tentativo di proteggerlo, lo avesse fatto soffrire al punto che lui non voleva più vederla? Sarebbe stato meglio per entrambi, avrebbe reso tutto più semplice, eppure suo padre sembrava sostenere il contrario. Per qualche bizzarra ragione sembrava aver deciso che Antk non era poi così male. Suo padre... era davvero cambiato. Se ne rendeva conto ogni giorno di più. Spense la candela con un soffio, poi si arrampicò sul letto, gattonando fino nel mezzo e lì si lasciò ricadere, spossata. Era talmente stanca da non riuscire a dormire. Continuò a girarsi e rigirarsi, senza riuscire a prendere sonno. Non c'era verso.
Strisciò fuori dal letto, fuori dalle sue stanze. Lì si arrestò un istante. I quattro uomini di guardia le lanciarono un'occhiata interrogativa da sotto il loro elmo, ma Iris non poteva vederli e li ignorò; qualcuno doveva aver deciso di aumentare la sorveglianza. Si mordicchiò il labbro, nervosa, poi finalmente si decise e a piedi nudi attraversò il corridoio, fino alla stanza di suo padre. I soldati di guardia si scostarono all'istante:
"devo chiamare il principe?" si informò uno, notando lo sguado incerto del Signore del Fuoco. Iris non lo sentì nemmeno, era colpa dei ricordi che affollavano la sua mente. Erano passati almeno dieci anni dall'ultima volta che si era svegliata di soprassalto ed era corsa in quella stessa stanza, in cerca di conforto. Poi le cose erano cambiate, in peggio. Non ricordava più il momento preciso... ma quella stanza era diventata un incubo, come suo padre. Quello stesso padre che le aveva strappato il titolo che le spettava di diritto, quello stesso padre che aveva preferito a lei un volgare assassino, lo stesso che l'aveva esiliata senza motivo, costringendola a vivere come una pezzente, tra gente indegna, e che aveva avuto la sfacciataggine di vantarsene.
"Di' al principe che devo parlargli. Subito." ordinò al soldato, riluttante ad entrare. E rimase in attesa sulla soglia.