La Nazione del Fuoco - GdR

Il respiro prima del balzo

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Silian
view post Posted on 15/10/2012, 23:18 by: Silian     +1   -1




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ANNO 2, MESE 8, GIORNO 17, POST 52, tardo pomeriggio
E se la freccia è ben scoccata non vi è mai fine
[36.590 Elanor (#3a0057): n° exp (25r80)] [DENARO: 485 NdF DEPOSITATO: conto, ABBIGLIAMENTO: tunica rosso rubino [EV: 900, ABILITA': Chi blocking, ARMATURA: //, ARMI: balestra, arco (off) stiletti (16)]

Stats PG:

Atk= 1100
Def= 100
Vel= 390

Mosse caratteristiche-di scuola:

Burning chi dart
Emergency shot



Elanor si appoggiò con la schiena allo stipite della porta a braccia conserte, mentre sua madre rivoltava il grande baule come un calzino. Tutto quel casino per convincerla che andava tutto bene, le aveva anche risposto con tono scocciato, e dopo manco due minuti eccola che si buttava a fare qualsiasi cosa potesse ritenere utile per sua figlia. Represse la sensazione di inadeguatezza che la stava assalendo e studiò i tre grandi abiti verdi che la donna aveva disteso sul lettone della camera matrimoniale. La stoffa era verde chiaro, doveva stare molto bene sulla carnagione della mamma: ognuno dei tre completi aveva tonalità diverse, ma invariabilmente cintura e pantaloni erano dello stesso colore. Ci aveva sempre tenuto agli abbinamenti..C'era anche un vecchio cappello conico, di quelli che portano gli abitanti del Regno, un po' deformato a forza di stare tutto quel tempo chiuso in una cassa e schiacciato dai vestiti.

Elanor si avvicinò ai vestiti, saggiandone con lo sguardo la consistenza della stoffa. Quello di destra sembrava troppo fine, si sarebbe strappato dopo una settimana di viaggio. Meglio quello centrale: sembrava un po' liso ai bordi dei pantaloni e la stoffa aveva chiaramente visto tempi migliori, ma avrebbe attirato di meno l'attenzione. Sentì di nuovo lo sguardo della donna su di sé: palesemente avrebbe voluto chiederle cosa avrebbe dovuto farsene di quegli abiti, ma era combattuta tra la volontà di sapere ogni dettaglio ed il divieto esplicito di sua figlia di fare domande. “Questo qui..” decise Elanor per rompere il silenzio. “Non so in che condizioni posso riportartelo, ci tieni?”. La donna scosse il capo, sembrò riflettere qualche istante col mento raccolto tra le dita, poi aggiunse “Quegli stivali non vanno bene, hanno la punta all'insù. E devi farti la treccia”. Aveva capito? O forse solo intuito? Non importava: la ragazza annuì seccamente e piegò il vestito per infilarselo in borsa, legando il cappello alla tracolla. Era ora di andare.

Si avviò verso la porta senza sapere che dire per salutare la madre. “Beh..saluta papà e le altre..” iniziò, pregando che non le venisse in mente di abbracciarla, non lo avrebbe sopportato. E lei non lo fece. Elanor ringraziò mentalmente lei e gli Spiriti che l'avevano ispirata. “Ti mando un falco quando posso. E anche se tu non ci credi non vado a fare niente di pericoloso. Ciao..” ed infilò la porta di fianco, come se volesse sgattaiolare via il prima possibile da quel posto..il che era vero! Sapeva che avrebbe dovuto salutare come si deve, che non scriveva spesso come avrebbe dovuto, ma con tutti quei condizionali non ci combinava niente, quindi tanto valeva tirare avanti. Scese le scalette del condominio e si lanciò in strada, divorando lo spazio che la separava dal porto a grandi passi. Forse sua madre stava aspettando di vederla passare dalla finestra..allora si strinse al muro il più possibile, per togliersi dalla sua vista il prima possibile.
 
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1 replies since 8/9/2012, 22:10   96 views
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