ANNO 2, MESE 8, GIORNO 26, POST 55 ~ mattina
~ colore dialoghi: #FF007F
~ exp: 171.170 (25r80x2)
~ denaro: 1500 mo (gioielli) + 4550 mo NdF +
~ abbigliamento: acconciatura elaborata fermata con fiori e fermagli d'oro a forma di fiamma, tunica di stoffe pregiate, lunga fino a terra a più strati, sui toni del rosso.
~ ev: 1.550
~ abilità: fiamme blu, controllo dell'attacco B
~ armatura: D1 (off)
~ armi: pugnale (on)
"Avere dei rimorsi, significa non aver dato tutto"
Iris avvertì una presenza accanto a sé e smise di singhiozzare. Bao? Non poteva essere... raddrizzò la testa e in quello stesso istante si sentì stringere in un abbraccio.
"Iris...". No. Non era la voce di Bao. Poi realizzò. Antk? Cercò di liberarsi dall'abbraccio, di ricomporsi:
"Non... non dovresti essere qui" balbettò con voce stanca, cercando di afferrare la mano del ragazzo perché la smettesse di accarezzarla. Rendeva tutto ancora più complicato, così; non voleva che la vedesse in quelle condizioni, che pensasse che...
"non interpretare male. Io ti amo davvero, lo giuro!" lo rassicurò, ma proprio in quel momento le tornò in mente Shibao, quello che gli aveva fatto, e non riuscì a trattenere un nuovo scoppio di singhiozzi. Questa volta fu lei ad abbracciare Antk, in cerca di conforto
"mi dispiace" borbottò, in preda ai sensi di colpa.
Qualcuno bussò alla porta e Iris si raddrizzò all'improvviso, allontanandosi da Antk:
"un momento!" rispose, cercando di asciugare le lacrime, nel tentativo di rendersi presentabile, ma il trucco era ormai irrimediabilmente colato sul volto, peggiorando le sue occhiaie.
"Non possono vederti qui" disse in direzione di Antk, accennando al quadro dietro al quale si celava il passaggio che portava alle sue stanze. Cercò il proprio riflesso nell'argenteria e quello che vide non le piacque per niente: sembrava invecchiata... e a quel pensiero non poté fare a meno di scoppiare a piangere di nuovo. Evidentemente stufo di attendere il visitatore spinse delicatamente la porta, cercando con lo sguardo l'occupante della stanza. Era una delle ancelle di Iris, che si inchinò rispettosamente.
"Altezza, perdonatemi, ma c'è il capitano Len Shu che desidera vedervi, dice che si tratta di una questione della massima importanza e ne va della vostra sicurezza" disse la ragazza, lanciando occhiate allo spiraglio rimasto aperto della porta, pronta a tuffarvisi nel caso in cui l'Imperatrice avesse deciso di rispondere con una delle sue palle di fuoco.
"Sai quanto me ne importa..." si lamentò Iris tra un singhiozzo e l'altro. L'ancella tirò un sospiro di sollievo. Se non altro la sua sovrana non sembrava in vena di aggredirla. Si fece coraggio ed avanzò all'interno della stanza, fino a raggiungere la ragazza seduta sul divano per porgerle un fazzoletto. Iris si asciugò gli occhi e si soffiò il naso
"sono impresentabile" protestò in direzione della giovane.
"Permettete?" chiese allora l'ancella, offrendosi di aiutarla. Iris annuì, lasciando che l'altra pettinasse i suoi capelli, sistemando le ciocche che erano sfuggite all'elaborata acconciatura, e rimuovesse il pesante trucco ormai rovinato... ma prima che si desse nuovamente da fare con ombretti e eyeliner Iris la fermò:
"Lascia stare. E' peggio. Fai accomodare Len Shu nella sala dei dipinti, lo raggiungerò lì" ordinò, congedandola. Colse il proprio ritratto nel vassoio d'oro. Non aveva affatto l'aspetto dell'Imperatrice, ora. Sembrava solo un'inutile ragazzina con un abito più grande di lei e delle profonde occhiaie... sentì le lacrime lottare nuovamente per uscire.