La Nazione del Fuoco - GdR

nel momento del bisogno...

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view post Posted on 9/7/2012, 19:29     +1   -1
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continua da: "ricominciando da capo"

ANNO 2, MESE 8, GIORNO 22, POST 53 ~ mattina

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~ abbigliamento: acconciatura elaborata fermata con fiori e fermagli d'oro a forma di fiamma, tunica di stoffe pregiate, lunga fino a terra a più strati, sui toni del rosso.
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"Avere dei rimorsi, significa non aver dato tutto"



Iris fu svegliata da un fastidioso chiacchiericcio fuori dalle sue stanze. Si rigirò nel lettò, tirando il lenzuolo fin sopra alla testa, sperando che la finissero rapidamente... ma il chiacchiericcio si fece sempre più insistente, sempre più difficile da ignorare. Allungò un braccio, ma il suo letto era troppo grande perché così facendo riuscisse a raggiungere la cordicella che azionava il campanello della servitù. Sbuffò e si trascinò fino al bordo del letto, dove si lasciò nuovamente ricadere. Si sentiva strana quella mattina. Strana e più confusa del solito. Allungò nuovamente la mano, riuscendo questa volta a tirare la cordicella. Era intontita, come se avesse dormito troppo poco... o forse troppo. Guardò il proprio riflesso nello specchio di fronte al letto. Era davvero andata a trovare Antk, la sera precedente, o se l'era sognato? Un sogno piuttosto realistico, in ogni caso.

"Altezza" la salutarono in coro le sue ancelle, inchinandosi al suo cospetto. "Cos'è qualla confusione, lì fuori?" grugnì, tirandosi a sedere sul letto. La prima ragazza della fila fece un passo avanti, accennò un inchino e si affrettò a rispondere: "sono i nobili della corte. E' successa una cosa terribile questa notte" disse prudente. "Forse non dovrei essere io a dirvelo, ma... Lord Shibao è venuto a mancare". Shibao. Era quasi riuscita a non pensarci... ma nell'istante in cui la ragazza pronunciò il suo nome si sentì come se il mondo intero le fosse crollato addosso all'improvviso. Non disse niente, ma chiuse gli occhi e delle calde lacrime cominciarono a rigarle il viso. Poi sopraggiunsero i singhiozzi. "Sono qui per farvi le loro condoglianze" precisò l'ancella, ma Iris non la stava più ascoltando. Percepì a malapena le mani delle ragazze che la sorreggevano, la lavavano, vestivano e pettinavano. Aveva commesso un errore, non avrebbe dovuto permettere che le cose andassero così...

Fu accompagnata nel suo salotto, fatta sedere sul divano. Non dovette nemmeno preoccuparsi che le pieghe del lungo abito rosso scuro fossero al loro posto. La cintura dorata scintillava allegramente al riflesso dei bracieri, accesi nella sala nonostante fosse pieno giorno. Passarono una serie di volti noti. Qualcuno disse qualcosa, ma Iris non capiva più niente, né riusciva a rispondere, troppo impegnata a trattenere le lacrime di fronte alla crema della nazione. Doveva essersi sparsa la voce. Sapeva che prima o poi sarebbe successo, ma al momento si sentiva bloccata da un senso di vuoto opprimente. Un ragazzo se ne stava accanto alla porta, reggendosi in piedi a fatica, il corpo ricoperto da fasciature... fu l'unico che sembrò rendersi conto delle difficoltà della sovrana e fu fermo, quando si rivolse ai propri uomini: "fate uscire tutti" ordinò, ignorando le proteste dei nobili.

"Altezza, permettete?" chiese poi, indicando il posto vuoto sul divano accanto alla ragazza, una volta che tutti furono usciti. Iris lo osservò senza dire una sola parola per un lungo istante, poi annuì. Allora Len Shu si sedette, la guardò dritta negli occhi e senza chiederle il permesso afferrò le sue mani: "Shibao è morto il giorno in cui è stato colpito, abbiamo voluto credere che così non fosse, ma lui non voleva passare il resto della sua esistenza attaccato a delle macchine. Per questo ci ha lasciati" disse, cercando di confortarla. Iris liberò le proprie mani da quel contatto indesiderato. Ah... se solo avesse saputo la vera ragione... "Len Shu... fatemi portare la colazione e lasciatemi sola"
 
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Silian
view post Posted on 10/7/2012, 15:01     +1   -1




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Dovremmo essere al giorno 26, ho l'intestazione sballata da un pezzo =.=” ho corretto.
Per il bracciale lascio la versione Kuro: se Dés vuole rompere può farlo in duemila modi diversi.

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"Il bacio colpisce come la folgore, l'amore passa come un temporale"
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ANNO 2, MESE 8, GIORNO 26, POST 17, mattina

“Datti una mossa con quel carrello, non abbiamo tutto il giorno!””E non rompere, arrivo, arrivo...”. Le voci riecheggiano nel corridoio accompagnate dallo sferragliare poco elegante di un carrello portavivande. Il rumore si avvicina, davanti alla porta arriva alla sua massima intensità per poi calare bruscamente una volta che la sua fonte gira l'angolo. Antk apre gli occhi color ambra di colpo: se ne sta per un po' a pancia in giù, il viso premuto contro il cuscino..mamma mia, che dormita..da quanto è che non riposa così bene..e si sente anche meglio del solito, anzi, benissimo! Oggi..oggi è finalmente tempo di fulmini! Pronto per iniziare la giornata distende entrambe le braccia di colpo per stiracchiarsi ed urta qualcosa di freddo che cade con un tonfo soffocato sul tappeto rosso e marrone. Incuriosito, il ragazzo si aggrappa al bordo del materasso per spostarsi e si sporge rapido dal letto, riconoscendo il grosso bracciale d'oro che rotola via a discreta velocità. L'oggetto oltrepassa il margine del tappeto e termina la sua corsa traballante contro la cassapanca con i vestiti, rovesciandosi sul pavimento con un tintinnio. Due secondi dopo lui è già saltato giù dal letto, ha preso tra le dita il gioiello e lo studia con un mezzo sorriso pensieroso, seduto sui talloni.

Passano altri carrelli davanti alla porta, molti più del solito..deve esserci qualche ospite in giro. Meglio infilarsi in cucina, non vuole incontrare quegli insopportabili damerini. Ma anche lì la situazione non è migliore, dato che i damerini hanno appena fatto colazione e qualcuno avrà pur dovuto prepararla: c'è vapore dappertutto -quasi non ci si vede- ed i segni evidenti di quella che sarebbe potuta essere una battaglia campale -se solo non fosse stato tutto al chiuso. Le sguattere stanno già ripulendo tutto...Antk sguscia nei locali affollati, agguanta una ciotola abbandonata piena di zuppa di cereali e guadagna un posto a sedere accanto al vice capocuoco. Gli piace quel tizio, si sono presi reciprocamente in simpatia e lui gli fa fare praticamente tutto quello che gli pare in cucina. Tempo mezzo minuto ed ha già spazzolato metà del contenuto della ciotola: questa mattina ha un appetito formidabile. Ridendo, il suo amico gli passa anche una tazza di tè nero bollente “Attento a non strozzarti, Sifu!” gli raccomanda, assestandogli una pacca sulla schiena. “La sai l'ultima? E' morto il fidanzato del Firelord..” annuncia poi all'improvviso. “No, io sono ancora vivo, fino a prova contraria..” pensa sorpreso Antk, col tè che gli va per traverso. ”Imperatrice!” lo redarguisce una sguattera linguacciuta che passa lo straccio lì vicino. “Si, beh, che cambia?Lascia lo stesso tutto il cibo nel piatto come prima” commenta il cuoco, mentre il ragazzo tossendo forte collega finalmente i fatti nella giusta sequenza. “L'Imperatrice..” continua il cuoco, calcando volutamente sul titolo “ha cacciato tutti i nobili ospiti dal salotto. E lo sai che ti dico? Ha fatto bene, per gli Spiriti! Avresti dovuto vederli, come ci sono rimasti! Che facce..Quelli pensavano di fare bella figura a presentarsi di primo mattino, come tanti imbecilli..ma dico, Iris è una ragazzina, come fate a pretendere che stia lì a darvi corda dopo una cosa del genere..””Non sta bene lo stesso!””E zitta tu, che quando ho licenziato il fattorino del pesce hai tenuto il muso per un mese!” abbaia l'uomo, sbattendo la sua tazza di tè sul tavolo. Ma Antk già non li sente più.

IRIS! Cavolo, ci mancava anche questa..quando caccia via tutti è perché è terribilmente stanca, o triste, o peggio...perché, perché non ha voluto dirgli niente, se le cose stanno davvero incasinate come sembrano?! Lo sa che a lui può raccontare tutto. Solo fino a cinque minuti prima sembrava che tutto andasse in modo così perfetto. E invece..non può aspettare, deve andare subito da lei e controllare come sta! Non serve nemmeno ripensare alla strada da fare, la ricorda bene anche se l'ultima volta che l'ha percorsa c'era Deki con lui. Il cunicolo è piuttosto polveroso, non deve essere stato molto trafficato negli ultimi tempi. Il ragazzo si fa luce con una fiamma guizzante per qualche minuto fino a che incontra la tela di un grosso quadro. Aanche se non può vederne il soggetto sa bene che è un antico ritratto del Firelord Sozin con la famiglia. Dall'interno non proviene alcun suono di voci; non resta che far scorrere le dita lungo il bordo interno della cornice, trovare il meccanismo a molla che aziona l'apertura e farlo scattare. Una lama di luce sottile rischiara le pareti del passaggio; il ragazzo si sporge con circospezione per controllare che non ci siano persone nella stanza, ma sembra tutto tranquillo..un carrello portavivande d'argento carico di biscotti copre parzialmente la visuale sull'occupante del divano. ”Ris!” chiama lui mantenendo la voce non troppo alta, esitando ancora ad uscire allo scoperto. L'ansia e la fretta di vederla eclissano ogni altro sentimento.

Edited by Silian - 27/8/2012, 19:45
 
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view post Posted on 11/7/2012, 20:21     +1   -1
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ANNO 2, MESE 8, GIORNO 26, POST 54 ~ mattina

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"Avere dei rimorsi, significa non aver dato tutto"



Len Shu uscì, senza pensare per un solo istante di mettere in discussione gli ordini della sua sovrana nonostante il suo carattere lo portasse a una certa irruenza e Iris non poté fare a meno di essergli grata: sapeva che si stava comportando in modo tanto insolito solo per lei. Accennò un sorriso. Era un buon amico, un amico che lei aveva tradito senza esitazione. Ripensò a quanto accaduto il giorno precedente: sapeva che non sarebbe stato in grado di affrontare Antk... eppure li aveva aizzati uno contro l'altro. Come aveva potuto? Si tirò in piedi, iniziando a passeggiare nervosamente per la stanza, senza tuttavia ricavarne beneficio alcuno. Se ne accorse e si fermò, lasciandosi cadere nuovamente sul divano, sprofondando tra i cuscini. Sarebbe stato bello poter soffocare lì in mezzo, potersi liberare in una sola volta di tutti quei problemi, tutti quei sensi di colpa, tutta quella sofferenza... ma gli Spiriti dovevano avere altro in mente per lei. Prese un profondo respiro e si raddrizzò: una delle sue ancelle era entrata nella stanza, spingendo un carrello ricolmo di vassoi. "Desiderate mangiare qui o preferite raggiungere la sala della colazione?" si informò.

Iris sospirò... in realtà non desiderava mangiare né lì, né in sala della colazione, né in sala del riposino pomeridiano. L'unica ragione per cui aveva chiesto la colazione era che le serviva una scusa per mandare via Len Shu: le riportava alla mente troppi ricordi. E pensare che solo un mese prima scherzavano tutti e tre insieme, progettando un grande e glorioso futuro per il suo Impero... "qui. Lascia pure" disse, facendole cenno di andare proprio mentre la ragazza si accingeva ad apparecchiare il tavolo per lei. L'altra si inchinò e silenziosamente fece come le era stato ordinato. Di nuovo sola. Iris prese la testa tra le mani, cercando ancora di trattenere le lacrime: doveva concentrarsi su qualcosa... qualunque cosa andava bene... doveva organizzare il funerale, scrivere alla famiglia... la ricerca dei traditori che lo avevano quasi ucciso si era rivelata infruttuosa. Forse poteva partire per dare loro la caccia... chissà, magari le avrebbe fatto bene lasciare il palazzo per un po'. Doveva richiamare Elanor? Chissà se le importava qualcosa di Shibao. Aveva la sensazione che lui e Len Shu non andassero particolarmente d'accordo con il resto della squadra. Ecco, andava già meglio. Lavoro. Qualcosa da fare. Prese una mappa e la srotolò sul tavolo, reggendo in una mano un plico di rapporti ormai impolverati, che indicavano posizione e situazione del suo esercito.

Scese dal divano, si inginocchiò al tavolino, iniziò a piazzare segnalini sulla mappa, tracciare linee, misurare distanze. Uno dei plotoni era sulla costa, non lontano da una delle case della famiglia di Shibao. Avrebbero dovuto andare lì a passare qualche giorno lontani dagli impegni di corte, lontano dai tentativi di omicidio. Strinse i denti. No... non andava più bene. Non andava affatto bene. Una lacrima le rigò il volto... la sensazione peggiore che avesse mai provato le strinse lo stomaco e Iris incrociò le braccia, nella speranza di mandarla via, qualunque cosa fosse... ma non funzionò. Spinse il tavolo lontano da sé, scoppiando in lacrime disperata. Era stata tutta colpa sua. Si rannicchiò a terra, posando la testa sul tappeto... ma non passava, maledizione! Non passava un bel niente! Le parve di sentire una voce pronunciare il suo nome, ma non vi prestò attenzione.
 
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Silian
view post Posted on 13/7/2012, 14:31     +1   -1




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"Il bacio colpisce come la folgore, l'amore passa come un temporale"
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ANNO 2, MESE 8, GIORNO 26, POST 19, primo pomeriggio

Antk attende qualche secondo, ma al suo richiamo non segue alcuna risposta. A quel punto prova ad aprire di più il passaggio coperto dal quadro, con cautela, finché non sente chiaro all'improvviso un suono di singhiozzi provenire da dietro il carrello. Non gli serve altro...con una penosa stretta allo stomaco ed il cuore a mille si precipita verso il divano, chi se ne frega se c'è qualcun altro nella stanza! Raggiunto il tappeto si blocca all'improvviso per non finire addosso ad un fagottino rannicchiato a terra. Un fagottino con la corona. Per poco non gli viene un colpo. Si inginocchia accanto ad Iris senza sapere che fare esattamente, cercando di non fare rumore come per non disturbarla. Si morde il labbro superiore per il nervosismo, poi decide di chinarsi per abbracciarla con tenerezza -per quanto gli è possibile a causa della posizione scomoda della ragazza. “Iris...” non gli riesce di dire altro: vorrebbe spiegarle che è terribile vederla così, che non ce la fa proprio, vorrebbe aiutarla a di tirarsi su..abbracciarla e consolarla davvero, forse potrebbe farla stare meglio, ma non gli vengono le parole. Cerca allora di accarezzarla (gli tremano le mani) per convincerla in qualche modo a reagire. Sente gli occhi bruciare ed inumidirsi mentre gli sale un nodo alla gola...
 
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view post Posted on 14/7/2012, 17:00     +1   -1
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ANNO 2, MESE 8, GIORNO 26, POST 55 ~ mattina

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"Avere dei rimorsi, significa non aver dato tutto"



Iris avvertì una presenza accanto a sé e smise di singhiozzare. Bao? Non poteva essere... raddrizzò la testa e in quello stesso istante si sentì stringere in un abbraccio. "Iris...". No. Non era la voce di Bao. Poi realizzò. Antk? Cercò di liberarsi dall'abbraccio, di ricomporsi: "Non... non dovresti essere qui" balbettò con voce stanca, cercando di afferrare la mano del ragazzo perché la smettesse di accarezzarla. Rendeva tutto ancora più complicato, così; non voleva che la vedesse in quelle condizioni, che pensasse che... "non interpretare male. Io ti amo davvero, lo giuro!" lo rassicurò, ma proprio in quel momento le tornò in mente Shibao, quello che gli aveva fatto, e non riuscì a trattenere un nuovo scoppio di singhiozzi. Questa volta fu lei ad abbracciare Antk, in cerca di conforto "mi dispiace" borbottò, in preda ai sensi di colpa.

Qualcuno bussò alla porta e Iris si raddrizzò all'improvviso, allontanandosi da Antk: "un momento!" rispose, cercando di asciugare le lacrime, nel tentativo di rendersi presentabile, ma il trucco era ormai irrimediabilmente colato sul volto, peggiorando le sue occhiaie. "Non possono vederti qui" disse in direzione di Antk, accennando al quadro dietro al quale si celava il passaggio che portava alle sue stanze. Cercò il proprio riflesso nell'argenteria e quello che vide non le piacque per niente: sembrava invecchiata... e a quel pensiero non poté fare a meno di scoppiare a piangere di nuovo. Evidentemente stufo di attendere il visitatore spinse delicatamente la porta, cercando con lo sguardo l'occupante della stanza. Era una delle ancelle di Iris, che si inchinò rispettosamente. "Altezza, perdonatemi, ma c'è il capitano Len Shu che desidera vedervi, dice che si tratta di una questione della massima importanza e ne va della vostra sicurezza" disse la ragazza, lanciando occhiate allo spiraglio rimasto aperto della porta, pronta a tuffarvisi nel caso in cui l'Imperatrice avesse deciso di rispondere con una delle sue palle di fuoco.

"Sai quanto me ne importa..." si lamentò Iris tra un singhiozzo e l'altro. L'ancella tirò un sospiro di sollievo. Se non altro la sua sovrana non sembrava in vena di aggredirla. Si fece coraggio ed avanzò all'interno della stanza, fino a raggiungere la ragazza seduta sul divano per porgerle un fazzoletto. Iris si asciugò gli occhi e si soffiò il naso "sono impresentabile" protestò in direzione della giovane. "Permettete?" chiese allora l'ancella, offrendosi di aiutarla. Iris annuì, lasciando che l'altra pettinasse i suoi capelli, sistemando le ciocche che erano sfuggite all'elaborata acconciatura, e rimuovesse il pesante trucco ormai rovinato... ma prima che si desse nuovamente da fare con ombretti e eyeliner Iris la fermò: "Lascia stare. E' peggio. Fai accomodare Len Shu nella sala dei dipinti, lo raggiungerò lì" ordinò, congedandola. Colse il proprio ritratto nel vassoio d'oro. Non aveva affatto l'aspetto dell'Imperatrice, ora. Sembrava solo un'inutile ragazzina con un abito più grande di lei e delle profonde occhiaie... sentì le lacrime lottare nuovamente per uscire.
 
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Silian
view post Posted on 15/7/2012, 12:16     +1   -1




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"Il bacio colpisce come la folgore, l'amore passa come un temporale"
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ANNO 2, MESE 8, GIORNO 26, POST 19, mattina

Finalmente la convince a sollevare il viso. La stretta allo stomaco si rinnova, più intensa di prima: è l'ombra di sé stessa, psicologicamente annientata. Non l'ha mai vista in quello stato da quando la conosce! Al trucco fa caso tra poco e niente, sono i suoi occhi gonfi e rossi ed il viso pallido tirato a colpirlo: sembra soffrire come mai prima d'ora. "Non... non dovresti essere qui" “Lo so..non mi importa..” risponde lui sbrigativo e un po' turbato dal fatto che lei lo stia allontanando così frettolosamente. “Non preoccuparti..ti amo anche io” risponde di nuovo, anche se gli ci vuole uno sforzo consistente per pronunciare quelle parole. Si fida di lei, la parola di un'Imperatrice è legge..però quel pianto disperato non possono non impensierirlo almeno un po'. Si accorge di avere le sopracciglia aggrottate: cerca allora di assumere un'espressione meno nervosa possibile: ne avrebbero parlato in un altro momento, con calma. Forse avrebbe preso lei l'argomento, sarebbe stato meglio per entrambi.

Al nuovo scoppio di pianto la stringe a sua volta e le accarezza la schiena, mentre i dubbi di prima vengono messi da parte da una tenerezza inaspettata: adesso non importa del resto, non può vederla star male in questo modo, deve fare qualcosa “..accidenti! Odio quelle stupide servette!” sbotta in cuor suo quando sente bussare alla porta. La vede tentare di rimediare al campo di battaglia che le ha fatto quello stupido trucco sul viso -e dire che è bellissima anche senza, che si impiastriccia a fare?- e la lascia andare a malincuore, non senza lanciare un'occhiata piena di irritazione verso la porta. Potesse darle fuoco col Dominio solo guardandola! E' costretto ad alzarsi e correre frettolosamente, come un ladro, verso il passaggio che gli ha indicato, odiando ognuno di quei passi che è costretto a fare per allontanarsi. Infila il passaggio e chiude la tela dietro di sé..poi siede a terra, la schiena contro il muro del condotto, e resta immobile qualche istante. Quanto manca alla lezione dei ragazzi? Ha perso la cognizione del tempo. Forse è già in ritardo.

La voce della serva giunge da dietro la tela. Senza volerlo, il ragazzo sente tutto: Len Shu..la sicurezza di Ris..si morde un labbro, preoccupato, e poi appiattisce un orecchio contro la tela: se c'è qualche problema e lei rischia la vita non può certo lasciare che se ne occupi quell'idiota! Il solo pensiero è ridicolo. Resta in ascolto, lieto senza rendersene conto di avere qualcos'altro a cui pensare che non fosse il tizio morto e Ris in lacrime per lui.

il passaggio che portava alle sue stanze -> ovvero quelle di Ris?
 
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view post Posted on 15/7/2012, 19:02     +1   -1
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il passaggio che portava alle sue stanze -> ovvero quelle di Ris?

claro... avevo in mente di fare una descrizione del palazzo, un giorno o l'altro, così evitiamo troppi paradossi nelle descrizioni... è che mi faccio prendere dalla pigrizia ogni volta xP

ANNO 2, MESE 8, GIORNO 26, POST 56 ~ mattina

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"Avere dei rimorsi, significa non aver dato tutto"



Iris attese che l'ancella richiudesse la porta dietro di sé prima di alzarsi dal divano. Raggiunse il grande quadro con il ritratto dei suoi antenati e fece scattare l'apertura che nascondeva il passaggio, impiegò qualche istante prima di notare il ragazzo seduto a terra "Antk... ho del lavoro da sbrigare" disse, omettendo di proposito il nome di Len Shu. Posò stancamente la testa contro la cornice del quadro "... e immagino che anche tu abbia molto da fare. Magari ci vediamo più tardi" suggerì, lasciandogli il tempo di rispondere e permettendo che fosse lui a richiudere il passaggio, quando avesse voluto andarsene. Si mosse in direzione della porta, la sala nel quale Len Shu la aspettava non era lontana dalle sue stanze e aveva fatto allontanare tutti i nobili: non le andava di farsi vedere da nessuno ridotta in quelle condizioni.

Una guardia richiuse la porta alle sue spalle e Iris infilò rapida una porta vicina. Len Shu scattò in piedi, avvicinandosi rapidamente alla ragazza per aiutarla a raggiungere il divano "prego" disse con un profondo inchino, aiutandola a sedersi. Solo quando la ragazza si fu accomodata anche lui prese posto, su una sedia di fronte alla sua, all'esatta distanza prevista dal protocollo. "Avete scoperto qualcosa sugli assassini...?" chiese Iris, senza riuscire a pronunciare il nome di Shibao; gli occhi le si velarono nuovamente di lacrime. Len Shu se ne accorse e annuì: "purtroppo non sono buone notizie, Altezza. Mi duole darvi una simile notizia in questo momento, ma ne va della vostra sicurezza: ritengo che uno o più di loro si trovino all'interno del palazzo. Ho motivo di credere che la morte di Shibao non sia stata accidentale" annunciò, facendo scoppiare Iris in lacrime.

Non era appropriato e lo sapevano entrambi, così Len Shu finse di non accorgersene e proseguì: "darò disposizioni affinché le Guardie Imperiali rimangano con voi giorno e notte finché non avrò scoperto di chi si tratta. Spero capiate che è una misura necessaria" spiegò il ragazzo con fare saccente. Iris scosse la testa, riuscendo a fatica a mantenere il controllo "non le voglio. Se succedesse qualcosa posso difendermi da sola meglio di quanto farebbero le mie guardie" annunciò, raddrizzandosi per assumere una posa più consona al suo rango. "Ora andate e lasciate stare le indagini: il medico mi ha confermato che la morte è dovuta alle ferite" concluse, congedando il ragazzo con un cenno. Len Shu non poté fare altro che alzarsi, inchinarsi e infilare la porta. Solo quando questa fu richiusa Iris si lasciò di nuovo affondare nel divano, scoppiando in un pianto isterico.
 
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Silian
view post Posted on 16/7/2012, 18:19     +1   -1




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ANNO 2, MESE 8, GIORNO 26, POST 20, mattina/primo pomeriggio

Si ritrae appena in tempo per non cadere nella stanza, quando lo scatto della serratura annuncia l'apertura imminente del passaggio. Iris compare nel vano: le hanno smacchiato il viso ma ha sempre l'aria stanca e tirata. “Senti...” prova a risponderle lui. Però ha troppe cose da dire, non sa da dove iniziare e sa già che sarebbe inutile parlarne in quel momento. Sospira e riprende “..fa niente, si, a dopo..”. La guarda infilarsi nella stanza dirimpetto prima di sgusciare via dal passaggio e infilarsi in quello da dove è venuto, per tornare di nuovo nell'ala del Palazzo dove vive. Se prima si sentiva in forma e pieno di voglia di allenarsi adesso è come se qualcuno gli avesse succhiato via tutte le sensazioni positive, lasciandolo grigio ed apatico. Passando veloce tra un corridoio e l'altro riesce a leggere uno dei grossi orologi appesi alle pareti: è presto, avrà da aspettare una buona mezz'ora prima della lezione dei ragazzi. Non gli va di aspettare, però non ha voglia di vederli anche oggi..e non si sente in vena di allenarsi prima della lezione. Sospirando torna in camera sua, deciso a fare qualcosa di insulso per ammazzare il tempo.

Aveva chiuso a chiave la porta apposta per impedire ai servi di entrare: raccoglie con delicatezza il bracciale che aveva posato sul letto, lo avvolge in un fazzoletto e lo ripone con gelosia nel suo baule, sotto una pila di abiti piegati. Ispeziona la stanza palmo a palmo: quelle odiose servette hanno la lingua più lunga di un Camelefante, se avessero trovato anche solo un cucchiaino del servizio di Iris a terra ne avrebbero fatto un caso di Stato. Terminata l'ispezione apre le tende e le finestre, poggiandosi pesantemente sul davanzale per respirare l'aria pulita. Anche la giornata è una schifezza: non se ne era accorto prima, ma un velo sottile di nuvole copre il sole e l'umidità nella caldera del vulcano rende l'aria irrespirabile. Esce dalla stanza lasciando la porta aperta: che puliscano pure, si è stancato anche di stare là dentro.

Ma la ciliegina sulla torta è lo sguardo assassino dell'archivista quando Antk fa il suo ingresso in biblioteca per la consueta lezione di storia pomeridiana: ha gli occhi ridotti a fessure, ed anche se sembra che lo faccia apposta e che non sia davvero arrabbiato il risultato è sgradevole lo stesso. “....senza contare che la cera sciolta ha incollato la mappa al tavolo!” “Beh, potevi lasciare tutto lì e far sciogliere la cera a me, se da solo non sei capace di levarla..” brontola lui, liquidando in due secondi la predica che durava ormai da cinque minuti. Siede allora come un sacco di pataterafano sulla sedia ed apre con mal garbo i suoi tomi nel punto indicato dai segnalibri, senza aggiungere altro... Li Mu Bai assume per un istante un'espressione sorpresa, se non altro per la palese scortesia che il residuato bellico ambulante gli sta riservando, nonostante tutto quello che fa per lui. Deve esserci qualcosa sotto. "Iniziamo o no?" chiede il ragazzo, scocciato. "Oggi niente storia. Si fa un po' di pratica con la calligrafia. Te l'ho già detto che scrivi da fare ribrezzo?". Due minuti dopo Antk ha un bel foglio bianco teso davanti e tenuto fermo con due fermacarte di pietra, una scodella per l'inchiostro ed un pennello in mano. "Non così, non è mica una zappa! E tieni su la manica con l'altro polso o ti macchi la casacca. Soldati...bah! Dovrebbero ammazzarli da piccoli..senza offesa, eh?!" ridacchia l'archivista, con un certo sorrisetto di superiorità stampato sul viso.

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Edited by Silian - 27/8/2012, 19:40
 
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